#cura e relazione
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Festival delle Medical Humanities: Un Viaggio tra Narrazione, Ascolto e Arti Visive Applicate alla Salute. Il Festival si svolge dal 15 al 20 ottobre con eventi online e incontri in presenza ad Alessandria
La quinta edizione del Festival delle Medical Humanities "Iconografia della Salute" ha preso il via il 15 ottobre 2024 ad Alessandria.
La quinta edizione del Festival delle Medical Humanities “Iconografia della Salute” ha preso il via il 15 ottobre 2024 ad Alessandria. Quest’anno il festival è dedicato al tema “Parola e relazione” e prevede un ricco programma di eventi tra presentazioni di libri, conferenze, tavole rotonde e mostre. La manifestazione si propone di esplorare l’interazione tra narrazione, ascolto e arti visive nel…
#Accademia del Paziente Esperto#Alessandria#Alessio Pini Prato.#arte nella cura#arti visive#ascolto e medicina#Centro Nazionale Malattie Rare#Centro Studi Cura e Comunità#cura e relazione#EUPATI#Eventi ad Alessandria#eventi online#Festival 2024#Festival delle Medical Humanities#Giuseppe Opocher#Graphic Medicine#Iconografia della Salute#Istituto Superiore di Sanità#laboratori sulla salute#Malati di Letteratura#manifestazione interdisciplinare#Mariateresa Dacquino#Medicina Narrativa#Musicoterapia#narrazione e salute#oncologia innovativa#professionalità sanitaria#resistenza al Parkinson#salute e cultura#Sandro Spinsanti
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Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l'un l'altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l'uno dell'altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine.
Felice Leonardo Buscaglia, detto Leo (Los Angeles, 31 marzo 1924 – Glenbrook, 11 giugno 1998)
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People really don't understand hot privilege
Faccio (che) cacare
O non faccio che cacare
#pensieri e paroloni#premessa: è un periodo un po' così#e sono circondata da gente veramente bona#e in parte sono invidiosa e un po rassegnata al fatto che non sarò mai cosi bella#per carità lo so di essere carina#è solo che non importa quanto magra o quante cerette mi faccio#io sono anche i miei peli e la mia pancia#neutralmente positivamente o negativamente che sia#io e questo corpo siamo sposati finché morte non ci separi#e fino ad allora dovrò prendermi cura di lui#e lo so che non sono in nessuna situazione tragica e che sono intera#e che forse la body dismorfia come lamento principale è una cosa un po' da adolescenti#ma non me lo concedo molto spesso in queste misure#il fatto è che io non mi dispiaccio#ma sono cosciente che per quanto possa prendermi cura di me non arriverò mai ad essere cosi bella come certe persone#e si tutti hanno dei difetti#ma porcodio mi sento sbagliata nel corpo e nell'animo#e la cosa più brutta è che è un duplice giudi#zio#perché nella mia intimità io mi accettp#ma in relazione agli altri no#odio questa competizione autoimposta che non mi ha chiesto nessuno#essere donne a questo mondo è cosi sciocco a volte#boh mi sento a metà di tutto#e piena di niente#è così brutto sapere di essere abbastanza per se stessi ma non sentirselo riconosciuto dal giudizio interno esterno#è come se non riuscissi a legittimarmelo#e io mi chiedo se le insicurezze degli altri perché tutti hanno delle insicurezze#specialmente in relazione al lroprio corpo#siano così forti anche nelle persone gnocche
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👵 Scritto da una 90enne!! ❤️ 🤙
41 lezioni che la vita mi ha insegnato 💖
Dovremmo leggerle almeno una volta a settimana! Assicurati di leggere fino alla fine! Scritto da Regina Brett, 90 anni, del Plain Dealer di Cleveland, Ohio.
Per celebrare l'invecchiamento, una volta ho scritto le 41 lezioni che la vita mi ha insegnato. È la colonna più richiesta che abbia mai scritto. Il mio contachilometri è arrivato a 90 ad agosto, quindi ecco di nuovo la colonna:
1. La vita non è giusta, ma è comunque bella.
2. Quando sei in dubbio, fai semplicemente il prossimo piccolo passo.
3. La vita è troppo breve – goditela.
4. Il tuo lavoro non si prenderà cura di te quando sarai malato. I tuoi amici e la tua famiglia lo faranno.
5. Paga le tue carte di credito ogni mese.
6. Non devi vincere ogni discussione. Rimani fedele a te stesso.
7. Piangi con qualcuno. È più curativo che piangere da soli.
8. Risparmia per la pensione a partire dal tuo primo stipendio.
9. Quando si tratta di cioccolato, resistere è inutile.
10. Fai pace con il tuo passato, così non rovinerà il presente.
11. È OK lasciare che i tuoi figli ti vedano piangere.
12. Non confrontare la tua vita con quella degli altri. Non hai idea di quale sia il loro viaggio.
13. Se una relazione deve essere segreta, non dovresti esserci dentro.
14. Fai un respiro profondo. Calma la mente.
15. Liberati di tutto ciò che non è utile. Il disordine ti appesantisce in molti modi.
16. Ciò che non ti uccide davvero ti rende più forte.
17. Non è mai troppo tardi per essere felici. Ma dipende tutto da te e da nessun altro.
18. Quando si tratta di inseguire ciò che ami nella vita, non accettare un no come risposta.
19. Accendi le candele, usa le lenzuola belle, indossa la lingerie elegante. Non riservarlo per un'occasione speciale. Oggi è speciale.
20. Preparati in modo eccessivo, poi lascia scorrere le cose.
21. Sii eccentrico adesso. Non aspettare la vecchiaia per indossare il viola. 💖
22. L'organo se*suale più importante è il cervello.
23. Nessuno è responsabile della tua felicità tranne te.
24. Inquadra ogni cosiddetto disastro con queste parole: "Tra cinque anni, avrà importanza?"
25. Scegli sempre la vita.
26. Perdona, ma non dimenticare.
27. Quello che gli altri pensano di te non sono affari tuoi.
28. Il tempo guarisce quasi tutto. Dai tempo al tempo.
29. Per quanto buona o cattiva sia una situazione, cambierà.
30. Non prenderti troppo sul serio. Nessun altro lo fa.
31. Credi nei miracoli.
32. Non fare il revisore della vita. Presentati e sfruttala al massimo ora.
33. Invecchiare è meglio dell'alternativa: morire giovani.
34. I tuoi figli hanno solo un'infanzia.
35. Tutto ciò che conta davvero alla fine è che tu abbia amato.
36. Esci ogni giorno. I miracoli ti aspettano ovunque. (Adoro questa)
37. Se tutti buttassimo i nostri problemi in una pila e vedessimo quelli degli altri, riprenderemmo i nostri.
38. L'invidia è una perdita di tempo. Accetta ciò che hai già, non ciò di cui hai bisogno.
39. Il meglio deve ancora venire...
40. Non importa come ti senti, alzati, vestiti e presentati.
41. La vita non è legata con un fiocco, ma è comunque un dono.
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderlo.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso,
e con amore
te ne vai...
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Web
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Non soffriamo per amore, soffriamo perché non ci amiamo. Soffriamo perché cerchiamo nell’altro quelle attenzioni che aspettavamo dal padre, quella cura che richiedevamo alla madre.
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Siamo diventati adulti senza essere bambini. E ora nella relazione portiamo quei bambini negati, quei bambini che non hanno potuto piangere ed essere consolati. Portiamo quei bambini che volevano arrabbiarsi ma venivano sgridati. Quei bambini che volevano correre liberi e venivano puniti. Quei bambini che volevano essere accolti ma non c’era il tempo.
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E all’altro chiediamo di essere quella madre e quel padre. Chiediamo a lui di asciugare le nostre lacrime o ancora meglio di fare in modo di non arrecarci mai quel dolore che ci provochi le lacrime. Chiediamo a lui di consolarci e accogliere tutte le nostre sofferenze.
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Ci arrabbiamo con l’altro perché finalmente possiamo dare sfogo a quella rabbia che abbiamo trattenuto per paura e su di lui riversiamo tutto ciò che avremmo voluto dire alla madre e al padre. Senza accorgerci che non stiamo guardando lui, la sua essenza, ma lo stiamo caricando di un’immagine che non gli appartiene. Non possiamo chiedere a lui di essere quel genitore a cui avremmo voluto urlare tutte le sue mancanze. A cui avremmo voluto rimproverare l’abbandono, chiedere una carezza, sentirne la presenza.
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All’altro chiediamo di lasciarci liberi e allo stesso tempo di tenerci legati a sé. Vogliamo quella libertà che abbiamo sempre sentito essere necessaria e ci è stata negata in nome dei “non si può”, “ non sta bene”.
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Vogliamo che l’altro ci permetta di essere noi stessi quando non sappiamo nemmeno noi chi siamo e anzi a volte l’altro vede quegli aspetti di noi che a noi sono ancora sconosciuti.
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Chiediamo libertà, la pretendiamo a gran voce e poi ne abbiamo paura. Perché la libertà ci rende insicuri. E chiediamo inconsciamente all’altro di trattenerci, di non farci scappare. Perché in quella corda che ci tiene uniti a noi sembra di vedere amore. Che amore non è.
E’ paura …e l’amore non sta dove c’è paura.
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Io ti lascio libera/o di essere ciò che sei, di esprimere la tua essenza qualunque essa sia, di volare nei cieli della vita e di compiere il tuo percorso. Io faccio altrettanto e ti osservo con amore. Questo sarà il filo dorato che ci tiene uniti.
Questo è amore
Essere Indaco
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L'energia femminile esprime l'accoglienza, la cura e la relazione, ovvero è la forma passiva dell'amore. L'energia maschile esprime l'azione, il coraggio e la protezione, cioè ne è forma attiva.
Questo vale come tendenza, perché un essere umano sano e completo le esprime entrambe integrandole e con discernimento; oltretutto vi sono donne molto maschili e uomini molto femminili.
Tuttavia la predisposizione dei due flussi spiega il motivo per cui è l'uomo ad attivare la donna e non il contrario. Cioè è lui che determina la risposta dall'altra parte.
Questo per rispondere a tutti i paraculi che vogliono prima di loro che la donna si attivi con l'amore incondizionato che tanto cercano, senza tuttavia creare le condizioni e ricoprire il ruolo corretto perché ciò si realizzi.
Non funziona come una madre con i figli, lo ripeto per l'eccesso di distorti in giro, l'amore di una donna per il partner è relativo e reattivo in base a come il partner agisce. Una donna non ti rispetta solo perché hai il pisello, e se non ti rispetta scordati che ti possa amare come fossi la sua meraviglia.
È l'uomo a ricoprire un ruolo preciso, se quel ruolo è malato, una donna sana non ti rispetterà; se quel ruolo è sano, una donna sana si comporterà esprimendo la sua energia femminile, e ti assicuro che non vede l'ora di farlo.
Per fortuna sto ascoltando diversi uomini che spiegano la responsabilità del maschile e quanto sia quest'ultimo a creare le condizioni affinché la donna possa manifestare la sua parte.
Molte donne ne parlano, ma non capiscono nemmeno la loro natura, per cui danno indicazioni altrettanto distorte.
Commenti idioti, che aizzano scontri tra generi, o iniziano col ribattere "però le donne, però loro, però non si meritano...", saranno cancellati. Qua non sto parlando di chi deve pagare la cena o di metterle sul piedistallo (cosa che peraltro non serve).
Questo post serve a fare capire qual è la biologia energetica dei ruoli, perché fino a che non è chiara, continueranno entrambi a giocare alla guerra dei poveri (fessi).
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#verità#schiavi#uomini#donne#relazioni#amore#discernimento#passione#ego#energia maschile#energia femminile#responsabilità#ruoli#crescita personale#crescita interiore#netura#energia#consapevolezza#generi
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Prendo una pausa dallo studio per incazzarmi fugacemente; questa roba che nel 2024 considerate gli psicofarmaci come parte di un grande piano malvagio degli psichiatri brutti e cattivi che vi vogliono sedare per rendervi “servi” del sistema è una stronzata così colossale e approssimativa che può generarla solo chi ha avuto il privilegio di non dover ricorrere ad ausili di questo tipo.
1) Non c’è alcun piano malvagio dietro perché se sono depressa in culo non riesco a cambiare o sovvertire nel mio piccolo il sistema e non mi tange neanche un conflitto mondiale che si consuma davanti ai miei occhi; viceversa, con un antidepressivo in corpo, riesco a essere più lucida, determinata e costante nei miei obiettivi e sicuramente più proattiva; ne consegue che non sono gli psicofarmaci ad inebetirmi, ma la patologia.
2) “Eh ma chi può dire cosa sia patologia o cosa no, magari tu non hai niente che non vada ma è questa società che te lo fa credere!” Sì Gianfranco sono pure d’accordo però t’assicuro che questa argomentazione sull’interrogarsi se sia nato prima l’uovo o la gallina in relazione a questioni così complesse porta a un vicolo cieco senza risoluzione da cui comunque esco depresso e comunque t’assicuro che società o meno le mie psicopatologie me le porto dietro dagli 0 anni di età, quindi facciamo che, come per tutto, la smettiamo di interrogarci in maniera inutile sulla questione e adottiamo la filosofia del “basta che funzioni”, cioè la filosofia che nella vita dovrebbe portarti a viverla, tipo, nel migliore dei modi possibili, cercando di essere un umano decente; e che se mi aiutano 10 gocce di xanax ben venga se in loro assenza e preda delle pippe mentali di cui sopra trucido dieci persone.
3) Il fatto che esistano psichiatri di merda che rifilano farmaci con dosaggi sbagliati o non imbroccano proprio la cura non rende lo psicofarmaco di per sé un problema (spoiler: ogni sostanza che ingeriamo, ogni farmaco che assumiamo, agisce sul cervello e su specifiche aree di quest’ultimo).
4) Per quanto l’introspezione e l’analisi critica della società sia fondamentale - anche - per guarire, fino a quando non mi trovate una soluzione alla depressione maggiore, al disturbo bipolare, alle varie disfunzioni chimiche cerebrali, all’insonnia e via dicendo che non siano discorsi alla Basaglia usciti però un po’ peggio continueremo a prenderci gli psicofarmaci che ci impediscono di buttarci sotto un treno davanti i vostri occhi.
5) Nelle tribù, per dirne una, dalla notte dei tempi si utilizzano sostanze psicotrope perché l’essere umano evidentemente ne sente l’esigenza pure quando vive in mezzo alla giungla e si gratta il sedere dalla mattina alla sera senza che ci siano questioni capitalistiche di mezzo, quindi figurati se io che vivo una vita di merda tra lo smog, la freneticità, le crisi mondiali, i conflitti, le disparità sociali e la precarietà esistenziale non devo assumere il Valium, ma va là.
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" In amore, si può sollecitare e insistere, la consolazione esiste. Prima o poi, subentra l’oblio e l’emozione ritrova freschezza e vigore. In amicizia, la consolazione è illusoria, il lutto un baratro. Un amico, un amico vero, è insostituibile. Si vive con questa ferita senza fine, ci si ostina a voler dimenticare, ma si sa che è un esercizio vano. Perché questo genere di ferite non si cancellano dalla memoria? Perché il principio della fedeltà alla parola data non è stato rispettato, la fiducia è stata tradita, si è ritrovata come una dimora svaligiata da colui o colei a cui si erano lasciate le chiavi. E allora ci si sente sgomenti nello scoprire di aver sbagliato, di aver seguito per lungo tempo una falsa strada, creduto a parole vuote di senso, aperto il proprio rifugio interiore, il luogo intimo del segreto. Ed ecco che improvvisamente, tutto va in frantumi. Come non subire più queste ferite? Come scegliere i propri amici? Come sapere, come prevedere le metamorfosi dell'anima, la sua fedeltà e la sua integrità, le sue peregrinazioni e i suoi improvvisi mutamenti? Non esiste una ricetta. Diffidenza e amicizia non vanno d’accordo. Il sospetto è già la fine di una relazione. Che fare allora? Marguerite Yourcenar scrive nelle Memorie di Adriano: “Il nostro grande errore è quello di cercare di ricavare da ciascuno soprattutto le virtù che non ha, e di coltivare con scarsa cura quelle che possiede.” La perfezione non è umana, in compenso la virtù dell'amicizia, questo “sole del mondo” (Cicerone), è propria dell'uomo. "
Tahar Ben Jelloun, L’amicizia e l’ombra del tradimento, traduzione di Egi Volterrani e Camilla Testi, La nave di Teseo, 2019. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Éloge de l’amitié, ombre de la trahison, Editions Seuil, 2004]
#Tahar Ben Jelloun#L’amicizia e l’ombra del tradimento#letture#citazioni letterarie#meditazioni#leggere#saggistica#saggi#letteratura contemporanea#Egi Volterrani#Camilla Testi#libri#fedeltà#Cicerone#gelosia#stoicismo#sincerità#letteratura franco-marocchina#saggezza#felicità#sentimenti#Marguerite Yourcenar#Memorie di Adriano#consolazione#gioia#citazioni#passioni#tradimento#debolezze umane#serenità
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Paola di Maura Mantellino: La Forza di una Bambina e Due Medici Diversi. Recensione di Alessandria today
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato.
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato. Torino, Anni Settanta – Paola, il racconto scritto da Maura Mantellino, è una finestra aperta su un periodo della storia italiana, in cui le cure mediche erano affidate a figure…
#Aletti Editore#anni Settanta#bambini e medici#bronchite asmatica#Crescita Personale#cura dell’infanzia#Dr. B.#empatia#evoluzione dei servizi sanitari#Fred Astaire#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Maura Mantellino#Maura Mantellino autrice#medici anni Settanta#medici di famiglia#medici empatici#narrativa italiana contemporanea#narrativa torinese#Paola#Papà Gambalunga#racconti di vita quotidiana#racconto ambientato a Torino#Racconto breve#racconto realistico#rapporto medico-paziente#recensione Paola#relazione paziente-medico#ricordi d’infanzia#scrittrici italiane#Sensibilità narrativa
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderlo.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso, e con amore te ne vai.
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dalla pg fb #disconnected
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Quando alla fine perdi il legame emotivo con qualcuno, è come se si alzasse un velo e iniziassi a vederlo per quello che è realmente: semplicemente normale. La scintilla che un tempo vedevi in lui, la magia che hai attribuito alla sua presenza, svanisce e all'improvviso appare come è sempre stato: umano, con difetti e imperfezioni. È un momento profondo in cui ti rendi conto che non era necessariamente lui ad essere straordinario, ma l'amore e l'energia che hai ribaltato nella connessione che lo hanno fatto sembrare così speciale.
Vedi, l'amore ha un modo per migliorare le persone. Quando sei emotivamente coinvolto, non stai guardando solo una persona; stai vedendo un riflesso dei tuoi sentimenti, speranze e sogni in lei. Il tuo affetto ingrandisce le sue buone qualità, spesso mascherando o minimizzando gli aspetti che potrebbero non essere allineati con te. È come se stessi illuminando questa persona e con questa luce brilla. Ma una volta che quella luce svanisce, una volta che il tuo legame emotivo si allenta, inizi a notare le ombre, le cose che forse ti sono sfuggite prima.
Questo non significa che la persona non fosse preziosa o significativa nella tua vita. È solo che, senza la lente dell'attaccamento, finalmente la stai vedendo chiaramente, senza le emozioni intense che una volta offuscano la tua prospettiva. È il tuo amore, la tua energia e la tua capacità di prenderti cura che l'ha dipinta di colori che non necessariamente possedeva da sola.
E questa comprensione? È liberatorio. Perché ti restituisce il potere. Capisci che non si è mai trattato di rendere la persona eccezionalmente speciale da sola, si trattava di te e della profondità dell'amore che hai da offrire. Hai il potere di creare bellezza e significato nelle tue relazioni con l'energia che scegli di investire. E se sei riuscito a farlo una volta, puoi farlo di nuovo, con qualcuno che apprezzi davvero e corrisponda quell'energia.
Anche questo apre una comprensione più profonda dell'autostima. È un promemoria che l'amore che dai ha un valore immenso. È una forza che può trasformare anche la connessione più ordinaria in qualcosa di straordinario. Quindi, se una relazione è finita o se un legame è svanito, non essere ossessionato dalla perdita di questa persona. Rifletti sull'incredibile capacità che hai di portare luce nella vita delle persone e sii orgoglioso di questo.
Ora, per il futuro, hai la possibilità di essere più consapevole di dove stai dirigendo questa energia. Puoi scegliere di investire in persone che vedono davvero e apprezzano la tua particolarità, anziché dipendere da te per elevare la loro. Riconosci che sei tu ad avere il potere di rendere qualsiasi relazione vibrante e significativa. Il tuo amore, la tua energia, è un dono, e va dato a coloro che lo onorano e lo riflettono.
Quindi, quando qualcuno non ti sembra più importante come prima, prendilo come un segno che ti stai evolvendo. Vedi le cose con chiarezza e saggezza. Non si tratta del suo valore, ma della tua crescita. Lascia che questa chiarezza ti guidi verso connessioni dove la magia fluisca in entrambi i sensi, dove la tua luce è accolta con altrettanta brillantezza.
Alla fine, la cosa più speciale non è mai stata questa persona. Sei sempre stato tu 🎭
Stefano Grazioli
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Uno degli addii più difficili si verifica quando amiamo una persona e allo stesso tempo vediamo che non è possibile costruire una relazione sana al suo fianco.
Rimanere significa continuare ad aspettare cambiamenti che non arrivano, tollerare azioni che ci feriscono, accettare il minimo sforzo, perderci nel tentativo di non perderla.
Sappiamo che andarcene farà male, ma sarà la strada che ci porterà a guarire. Invece, rimanere continuerà ad aprire sempre di più la ferita.
A volte scegli di andartene, non per mancanza d’amore verso questa persona, ma perché è il tuo amor proprio che ti spinge a prenderti cura di te stesso, e con amore te ne vai.
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Il rifiuto delle proprie emozioni sgradevoli genera una sfiducia interna radicale rispetto alle proprie capacità percettive e al proprio senso di sé.
Personalmente, ho inibito a lungo le mie emozioni perché mi erano state vietate da piccolo dall'ambiente circostante.
Così come i miei bisogni affettivi.
La lealtà familiare è un vincolo così potente per il bambino, da spingerlo a rinunciare all'espressione di sé nel momento in cui tale espressione va contro le regole imposte dal sistema.
Se la rabbia, ad esempio, rappresenta un problema da gestire per mamma o papà, il piccolo verrà spinto a inibire questa emozione dentro di sé allo scopo di non disturbare chi si prende cura di lui.
Se il bambino urla, piange, strepita, per qualsiasi motivo, viene automaticamente ridotto al silenzio attraverso frasi ricattatorie e perentorie, del tipo: "In questa famiglia non si urla!", "Se non fai il bravo bambino niente regali", "Provaci ancora e vedrai che ti succede!".
Oppure attraverso modi di fare sottili, velati, come minacce paraverbali e soprattutto non verbali: occhiatacce, mani alzate, strattoni, scappellotti.
Tutto ciò genera nel piccolo un conflitto interno tra il bisogno sottostante all'emozione, e l'espressione emotiva stessa.
La rabbia si accompagnerà dentro di lui alla paura o al senso di colpa, provocando confusione emotiva, autodistrutività e insicurezza cronica.
Le emozioni non sono semplicemente "affetti", cioè qualcosa che patiamo.
Sono cognizioni incarnate.
La rabbia ad esempio ci dice che qualcosa non ci sta bene, e che se vogliamo stare meglio dobbiamo cambiare la situazione esprimendo il nostro sentire.
Ma se non possiamo esprimere, né sentire, quello che proviamo, il nostro mondo interno entra in crisi.
E il mondo esterno, di conseguenza, diventa ostile.
Ripristinare una relazione funzionale con le nostre emozioni, dunque, e con il nostro corpo, è la base fondamentale della salute psicofisica.
Come dice Alice Miller, l'autostima dipende dalla capacità di entrare in contatto ed esprimere in modo autentico i propri sentimenti.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile
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Questo è tutto ciò che un Uomo dovrebbe essere, o perlomeno ambire di diventarlo.
🍀
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Un uomo che è gentile con te è la cosa più maschile che possa fare perché dimostra la sua forza nel contenimento. Sa di poter essere potente e imponente, ma sceglie di proteggere piuttosto che danneggiare, di confortare piuttosto che controllare. Questa non è una dimostrazione di debolezza, ma una profonda comprensione di come sia la vera mascolinità.
Un uomo gentile capisce che il suo compagno non è un oggetto da conquistare, ma un'anima da custodire. Attraversa la vita con la consapevolezza che il suo tocco, le sue parole e le sue azioni hanno un peso. La sua mascolinità non è definita dalla sua capacità di dominare, ma dalla sua capacità di elevare coloro che lo circondano.
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Un uomo veramente maschile sa che la dolcezza non è passiva; è amore attivo in movimento. È il modo in cui ascolta quando parli, la cura che mette nel tenerti stretta e la premura nelle sue azioni. La sua forza risiede nella tenerezza che offre, creando un rifugio sicuro in sua presenza.
Un uomo che incarna la vera virilità non si sottrae alla vulnerabilità. Lui sa che permettersi di essere aperto e onesto richiede coraggio. La sua dolcezza crea uno spazio dove sentirsi visti e ascoltati, e questa apertura permette di crescere fiducia e intimità.
Un uomo che conduce con dolcezza capisce che l'amore non è controllo ma sostegno. La sua mascolinità non è minacciata dalla morbidezza che mostra, ma piuttosto, ne è esaltata. Il suo tocco rassicura, le sue parole leniscono, e la sua presenza si sente a casa.
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Un uomo gentile con la compagna dimostra che la virilità è più della forza fisica; è intelligenza emotiva. Riconosce che una vera partnership prospera nel rispetto, e che la dolcezza è parte essenziale per costruire un legame duraturo. Lui conduce con compassione, sapendo che rafforza il legame tra voi.
Un uomo che abbraccia la dolcezza dimostra di non avere nulla da dimostrare, perché è sicuro in se stesso. La sua mascolinità non è definita dalle aspettative della società o dalla necessità di affermare il dominio, ma dalla sua capacità di creare pace e armonia nella sua relazione.
Un uomo che pratica la dolcezza sa che la vita non è una battaglia da vincere, ma un viaggio da condividere con chi ama. Lui apprezza i tuoi sentimenti, onora i tuoi confini e si presenta costantemente con attenzione e premura. La sua gentilezza è il suo modo di dire: "Tu sei importante per me. ”
Un uomo gentile nel suo approccio all'amore capisce che la pazienza e la gentilezza sono alla base di un rapporto solido. La sua mascolinità non è sminuita dalla morbidezza, ma gli permette di coltivare la relazione, aiutandola a diventare più profonda e significativa con il tempo.
Un uomo che offre la sua gentilezza è un uomo che dà valore alla tua fiducia. Lui sa che essere gentile non lo rende meno uomo, ma più uomo. La sua mascolinità risplende nella sua capacità di essere protettivo senza essere possessivo, forte senza essere duro e amorevole senza condizioni.
Abhikesh
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L’intero universo si trova dentro la Terra. Con l’intuizione è possibile stabilire un’autentica comunicazione con la Terra, il che costituisce la più alta forma di preghiera. Se comprendiamo la nostra profonda relazione con la Terra avremo l’amore, la forza, il risveglio e il sostegno sufficienti per fiorire. La Terra possiede bellezza, salute, autorevolezza, potenza, amore, comprensione, verità e saggezza. Non abbiamo bisogno di indirizzare la nostra gratitudine e la nostra preghiera verso una divinità remota con cui potrebbe risultare difficile o impossibile entrare in contatto. Possiamo rivolgere la nostra gratitudine alla Madre Terra. La Madre Terra si trova qui, si prende cura di noi. Non cercare nella tua immaginazione. Si trova giusto ai tuoi piedi. Thich Nhat Hanh ************************* The entire universe is within the Earth. With intuition, we can establish true communication with the Earth, which is the highest form of prayer. If we understand our deep relationship with the Earth, we will have enough love, strength, awakening, and support to flourish. The Earth has beauty, health, authority, power, love, understanding, truth, and wisdom. We do not need to direct our gratitude and prayer to a distant deity who may be difficult or impossible to contact. We can direct our gratitude to Mother Earth. Mother Earth is here, taking care of us. Do not search in your imagination. She is right at your feet. Thich Nhat Hanh
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