#crimini e investigazioni
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 5 days ago
Text
Corpo Estraneo: Il Thriller Avvincente di Stefania Sperandio. Recensione di Alessandria today
Un’indagine tra sopravvivenza, misteri e il lato oscuro dell’animo umano
Un’indagine tra sopravvivenza, misteri e il lato oscuro dell’animo umano Con “Corpo Estraneo”, Stefania Sperandio ci regala un thriller avvincente che trascina il lettore in un vortice di suspense, colpi di scena e interrogativi esistenziali. Disponibile in formato Kindle, il romanzo racconta la storia di Manuela Guerra, una giovane giornalista stagista, la cui vita viene stravolta da un…
0 notes
bangtanitalianchannel · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media
[TRAD ITA] 230927 NOTICE WEVERSE DELLA BIGHIT MUSIC:
[AVVISO] Informativa sull'azione legale contro la violazione dei diritti e degli interessi degli artisti.
"Salve.
Questa è la BIGHIT MUSIC.
La nostra azienda avvia regolarmente procedimenti legali contro gli autori di attività dannose relative ai BTS, incluse la diffamazione, gli attacchi personali, le molestie sessuali, la diffusione di informazioni infondate e le critiche malintenzionate. Vorremmo fornirvi un aggiornamento su di queste importanti attività.
Negli ultimi tre mesi, abbiamo depositato molteplici denunce penali insieme alle Forze dell'Ordine basate su prove relative ad azioni che violano i diritti degli artisti, compresa la diffamazione, presentati dai nostri fan e raccolte attraverso il nostro monitoraggio.
In particolare, abbiamo raccolto prove (tutt'ora) in corso, riguardanti individui che inviano ripetutamente email e pacchi alle residenze degli artisti, anche causando danni alle loro famiglie, e abbiamo depositato denunce penali contro di loro per aver violato le leggi che riguardano i crimini di stalking (Atto di Punizione per il Crimine di Stalking). La Corte ha emesso un ordinanza provvisoria di restrizione, ed è in corso un'indagine del procuratore. Continuiamo ad impegnarci per una politica intransigente di tolleranza zero nell'affrontare reati di persecuzione che violano la privacy e la sicurezza dei nostri artisti.
Nel secondo trimestre del 2022 è stata emessa una decisione che dichiarava il 'non luogo a procedere' e l'interruzione delle investigazioni contro alcuni dei sospettati, ed abbiamo presentato un obiezione e richiesto la re-investigazione di questi casi. Di conseguenza, attraverso rinvii dell'accusa, i sospettati sono stati in ultima analisi giudicati colpevoli di attacchi personali e diffamazione contro gli artisti, e sono state imposte le sanzioni penali.
Inoltre, tra gli imputati di questo ciclo di azioni legali, c'è stato un individuo che ha ripetutamente pubblicato commenti violenti e offensivi sulla sezione 'notizie' del sito del portale. Questo individuo è regolarmente coinvolto in decine di casi di commenti altamente dannosi (pubblicati) tra un'articolo e l'altro. Abbiamo raccolto tutti i commenti verificati e sporto denuncia contro l'individuo.
La BIGHIT MUSIC raccoglie regolarmente informazioni su pubblicazioni malintenzionate che riguardano i BTS, le segnala alle autorità, e intraprende azioni legali. Vorremmo informarvi che stiamo adottando misure forti contro le pubblicazioni malintenzionate riguardanti tutti i membri, inclusi i membri che stanno attualmente svolgendo il loro servizio militare.
La nostra azienda si impegna con sforzi continui per eliminare le attività illegali contro i nostri artisti, anche se (ciò) richiede del tempo. Continueremo ad attenerci a misure rigorose e alla nostra politica di non accordo e non indulgenza nel ritenere responsabili i sospettati.
Chiediamo ai nostri fan di continuare ad utilizzare il nostro servizio di assistenza legale ([email protected]) per denunciare qualsiasi caso di abuso.
Siamo sempre grati per l'affetto e la dedizione mostrata dai fan dei BTS. La BIGHIT MUSIC continuerà a lavorare per garantire la piena tutela di diritti dei nostri artisti.
Grazie."
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Ele) 
5 notes · View notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Cosenza: espulso cittadino straniero detenuto in regime di alta sicurezza e socialmente pericoloso.
Tumblr media
Cosenza: espulso cittadino straniero detenuto in regime di alta sicurezza e socialmente pericoloso. Oggi, a seguito di scarcerazione di un cittadino straniero detenuto in regime di Alta Sicurezza presso la Casa Circondariale di Rossano (CS), il Questore della Provincia di Cosenza dr. Giuseppe Cannizzaro, ha disposto il trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri del predetto straniero, nei confronti del quale è stato emesso un decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dal Prefetto della Provincia di Cosenza. Lo scrupoloso lavoro del personale dell’Ufficio Immigrazione e della Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali della Questura ha condotto alla tempestiva esecuzione dell’odierno provvedimento. Il decreto di espulsione a carico del cittadino straniero è stato emesso ai sensi dell’art. 13 comma 2 lettera c del T.U.I., considerati sia i precedenti penali per istigazione o apologia a delinquere relativa a delitti di terrorismo e crimini contro l’umanità (art. 414 ultimo comma c.p.), per il quale è stato condannato, sia le condotte tenute dallo straniero e le sue frequentazioni dalle quali è emersa la pericolosità sociale. L’accompagnamento presso il Centro Permanenza per Rimpatri assume una particolare valenza atteso il momento storico che impone la massima attenzione nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sono attivi i profili facebook e instagram della Questura di Cosenza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
corallorosso · 3 years ago
Photo
Tumblr media
Cop26, stop deforestazione entro il 2030: firma Bolsonaro, denunciato per aver distrutto l’Amazzonia Stop alla deforestazione entro il 2030. Un obiettivo per il quale verranno stanziati 19,2 miliardi di dollari. È una delle prime promesse della Coop26 di Glasgow, sottoscritta anche dal presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, denunciato per ben due volte alla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità proprio per la sue politiche ambientali che hanno visto accelerare la deforestazione dell'Amazzonia. Una pratica che, oltre ad avere un gravissimo impatto sulle emissioni di CO2 a livello globale, mette anche a rischio le popolazioni indigene che abitano quei territori. A firmare l'intesa, oltre che Bolsonaro, ci sono anche il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin. E ancora Indonesia e Repubblica Democratica del Congo che, insieme a Brasile, Russia e Cina, coprono circa l'85% delle foreste mondiali. (...) Lo scorso agosto proprio l'Associazione dei popoli indigeni del Brasile aveva chiesto alla Corte penale internazionale di aprire un'inchiesta per crimini contro l'umanità nei confronti di Bolsonaro. Nemmeno un mese fa, a metà ottobre, è arrivata una seconda denuncia da parte di un gruppo di ambientalisti austriaci, conosciuti con il nome di Allrise. L'accusa è quella di aver perpetrato "azioni direttamente collegate agli impatti negativi del cambiamento climatico in tutto il mondo". Con le emissioni causate dalla deforestazione, infatti, si aumenterebbero i rischi per l'intera popolazione globale. Gli attivisti hanno presentato un fascicolo in cui si elenca quanto fatto dall'amministrazione di Bolsonaro in questi anni alla presidenza del Paese e si sottolineano le conseguenze. La distruzione della foresta amazzonica provocherebbe, secondo quanto riportato nel documento, le stesse emissioni di gas serra prodotte da Italia e Spagna messe insieme. Bolsonaro e la deforestazione dell'Amazzonia Dal gennaio 2019, quando Bolsonaro è stato eletto, la deforestazione è accelerata. Il presidente brasiliano sarebbe responsabile per la scomparsa di circa migliaia di chilometri quadrati di foresta all'anno. Secondo l'Inpe, l'Istituto nazionale delle investigazioni spaziali che analizza le immagini satellitari, nel 2019 sono andati distrutti 9.178 chilometri quadrati di foresta. L'anno scorso, altri 8.426. Il governo brasiliano guidato da Bolsonaro, inoltre, non ha fatto altro che tagliare le politiche ambientali: qualche mese fa ha approvato una riduzione del 24% dei fondi al ministero dell'ambiente, appena dopo aver promesso tutto il contrario al Leaders Summit on Climate di aprile. Un dato che non lascia molte speranze rispetto all'impegno appena sottoscritto per lo stop alla deforestazione nei prossimi dieci anni. Annalisa Girardi
2 notes · View notes
falcoinvestigazioni · 3 years ago
Text
0 notes
goodbearblind · 7 years ago
Link
Empatia significa immedesimarsi negli altri. Capire i loro bisogni, le loro difficoltà, conoscere le loro storie, i loro sogni, le loro paure. Ecco, per noi, spesso è difficile provare questo sentimento, riuscire ad immedesimarsi. Perché chi sulla tavola ha il pane tutti i giorni non conosce la fame. Chi non ha mai sentito l’esplosione di una bomba non sa cosa significhi guerra. Chi non ha mai avuto paura di scomparire nel nulla non può capire cosa sia la paura che ti attanaglia quando un tuo familiare non rientra a casa la sera. Per questo Anpalagan non lo possiamo capire, anche se proviamo a raccontare la sua storia perché non sia dimenticata. Alcuni lo chiamano migrante, altri clandestino, ma Anpalagan è solo un ragazzo. Un ragazzo tamil, ovvero appartenente ad una delle etnie che abitano lo Sri Lanka, una grande isola situata nel subcontinente indiano, teatro per 25 anni di una durissima guerra civile che ha visto contrapporsi le forze governative e le “Tigri”, un’organizzazione paramilitare che mirava proprio all’indipendenza dei Tamil. Anpalagan Ganeshu cresce nel corso di questo conflitto che si è caratterizzato per un’asprezza unica e ha visto entrambi gli attori macchiarsi di crimini infami. Nel 1996, all’epoca dei fatti che raccontiamo, ha solo 17 anni. Capelli folti, ricci e nerissimi, carnato scuro, e un sogno nel cassetto: diventare un’ingegnere informatico. Per questo è volenteroso e studia con profitto e forse ce la potrebbe fare se non fosse un tamil. Tanto lui che la sua famiglia sanno che Anpalagan rischia di essere arruolato a forza nelle Tigri oppure di essere catturato, internato e forse ucciso dall’esercito cingalese, che considera ogni Tamil maschio adulto un possibile terrorista. Per questo, con il fratello Arulalagan, Anpalagan decide di andarsene, di provare a raggiungere l’Europa, per terminare gli studi e inseguire i suoi sogni. Lo devono fare illegalmente, perché non c’è alcuna possibilità di ottenere un visto regolare. E così contattano i “trafficanti di uomini” e dopo diversi spostamenti in aereo raggiungono Alessandria D’Egitto, dove insieme ad altre decine di disperati vengono chiusi nella stiva di una nave e sorvegliati da uomini armati. Ci restano per venti giorni, poi partono. A largo sono trasferiti su un’altra barca, la Yohan. Anche qui aspettano per più di due settimane che un natante più piccolo li prelevi e li porti fino alle coste della Sicilia. Nella notte di Natale del 1996 finalmente arriva. È l’F174, classe 1944. Un pezzo di legno marcio che dovrebbe essere stato distrutto decenni prima, capace di trasportare a mala pena 80 persone e ne dovrebbe imbarcare quasi 600. Nelle operazioni di imbarco e sbarco la Yohan tocca l’F174 e apre una falla nel suo scafo. Ma subito l’equipaggio non se ne accorge. dopo aver percorso diverse miglia richiamano la Yohan per chiedere aiuto. Solo in trenta però riescono a tornare sulla “nave madre”, mentre quasi quattrocento restano sul’F174 che sta affondando. Tra loro 283 annegheranno. Purtroppo questa è la sorte che tocca anche ad Anpalagan e suo fratello. Chi sopravvive riesce ad arrivare fino in Grecia. Ripresi dai trafficanti i sopravvissuti sono tenuti rinchiusi per giorni affinché non diano la notizia. Poi riescono a liberarsi e a denunciare l’accaduto. Ma non gli crede nessuno. Non gli credono le autorità greche e quelle italiane, e salvo rari casi non gli credono gli organi di informazione. Per cinque lunghi anni il naufragio dell’F174 resta una mezza leggenda, nonostante il ritrovamento della Yohan e un primo processo ai trafficanti che avevano organizzato il viaggio. La svolta avviene solo nel 2001 quando un pescatore di Porto Palo, Salvatore Lupo, ritrovando un paio di jeans in mare con all’interno la carta d’identità di un ragazzo decide di denunciare quello che in paese sapevano tutti. Cioè che per diversi mesi, a partire dal gennaio 1997, i pescherecci avevano tirato su dal mare, vestiti, scarpe, pezzi di legno e perfino cadaveri. Tutti ributtati per paura che le investigazioni e i sequestri delle imbarcazioni bloccassero la pesca in tutta la zona. Salvatore denuncia, dice di essere convinto di aver trovato un relitto e mostra il documento che ha trovato. Appartiene proprio ad Anpalagan. La capitaneria però non gli crede. Allora decide di contattare la stampa. La storia, sebbene esploda in tutta la sua drammaticità, rischia di nuovo di cadere nell’oblio fino a quando Giovanni Maria Bellu, esperto giornalista d’inchiesta, decide di indagare sulla vicenda e dopo settimane passate sul campo fa uscire un articolo bomba che innesca una serie di reazioni a catena. Bellu inoltre noleggia un piccolo sottomarino per filmare i fondali e lo fa portare nel punto in cui Salvatore Lupo dice di aver trovato il relitto dell’F174. Hanno ragione entrambi. Ritrovano l’imbarcazione che è ormai un cimitero di scheletri in fondo al mare. Nessuno delle istituzioni ormai se la sente più di negare l’esistenza del più grande naufragio nel Mediterraneo dal dopoguerra. Questo triste primato sarà infranto negli anni seguenti. Si calcola che forse più di 20.000 uomini e donne siano annegati cercando di raggiungere l’Europa via mare dalla metà degli anni novanta. Impossibile dire quanti di loro siano morti via terra, nei campi di prigionia allestiti dai trafficanti lungo il percorso, quanti siano stati venduti, quanti siano stati fatti schiavi, quanti abbiano subito violenze indicibili. Anpalagan è uno di loro, ma soprattutto è un ragazzo come noi, solo nato nella parte sbagliata del mondo.
Cannibali e Re
0 notes
thelinkslist · 8 years ago
Link
Ascoltate i podcast? Se non li conoscete vi consiglio di dare un’occhiata a questo mondo (qui c’è una nostra breve guida sulle app che possono tornarvi utili). Sono sostanzialmente delle trasmissioni radio on demand, e ce ne sono su qualsiasi tema e di qualsiasi genere; quelli più classici sono le puntate dei programmi radiofonici tradizionali messe a disposizione in questo formato, ma il catalogo è incredibilmente vasto, sia in italiano che in altre lingue (ed è un ottimo modo per esercitare la conoscenza delle lingue straniere e passare del tempo utilmente in treno, negli spostamenti, nelle pause).
Oggi vi segnalo questo nuovo podcast in inglese, in totale 7 puntate che verranno tutte pubblicate in giornata, dal team di “Serial” e “This American Life”. (“Serial” è stato un podcast seguitissimo, in inglese, la cronaca delle investigazioni di una giornalista per capire se alcuni crimini erano stati commessi effettivamente dalle persone accusate e incarcerate).
Di solito online si trovano le trascrizioni, se vi possono essere d’aiuto per seguire meglio (e nel caso le posteremo qui).
Il podcast si chiama “S-Town”, e lo anticipano così: John despises his Alabama town and decides to do something about it. He asks a reporter to investigate the son of a wealthy family who's allegedly been bragging that he got away with murder. But then someone else ends up dead, sparking a nasty feud, a hunt for hidden treasure, and an unearthing of the mysteries of one man's life.
0 notes
pier-carlo-universe · 30 days ago
Text
"La Strana Morte del Signor Benson": Il Genio Deduttivo di Philo Vance in un Classico del Giallo. Recensione di Alessandria today
S.S. Van Dine porta i lettori in una raffinata indagine tra suspense e mistero con il detective Philo Vance
S.S. Van Dine porta i lettori in una raffinata indagine tra suspense e mistero con il detective Philo Vance. Recensione: “La Strana Morte del Signor Benson” di S.S. Van Dine è un capolavoro della narrativa gialla, pubblicato il 26 marzo 2019 nella collana Il Giallo Mondadori. La storia ruota attorno all’omicidio di Alvin H. Benson, trovato morto nella sua lussuosa dimora in una posizione quasi…
0 notes
ilquicchio · 8 years ago
Text
New Post has been published on il Quicchio.it
New Post has been published on http://www.ilquicchio.it/la-morte-ritorna-sulle-rive-del-verbano/
LA MORTE RITORNA... SULLE RIVE DEL VERBANO
La Morte ritorna… sulle rive del Verbano. Domani – 22 marzo alle ore 18.30 a Cadrezzate, nella bella location del Bistrot Ninfea di via Mogno 310, dove si potrà assistere alla presentazione e cenare al prezzo speciale di 10 euro a persona.
Accanto a una ormai nota scrittrice di gialli – la scrittrice e giornalista Marina Martorana – ci sarà un esperto di crimini, Giuseppe Armocida, professore di psicopatologia forense. A moderare l’incontro la giornalista Valentina Bigai di Rete 55. I tre converseranno sul libro, sugli aspetti più inquietanti e perversi che si celano nella mente umana, sulle dinamiche che scatenano gli omicidi. Una rilettura del thriller in chiave psichiatrica che si profila interessante e insolita.
MORTE SUL VERBANO – IL LIBRO Macchione Editore ha deciso di dare alle stampe la seconda edizione del giallo: e non è un caso. Il varesino Pietro Macchione è infatti un grande promotore delle bellezze della sponda lombarda del Lago Maggiore. Un’area lacustre splendida, ricca di cultura millenaria, arte, natura. Eppure poco nota, a differenza della dirimpettaia costa piemontese. “Questo romanzo” spiega l’autrice “è nato anche per far conoscere e valorizzare questo nostro patrimonio storico-ambientale”. Così come il successivo romanzo, Intrigo internazionale sul Verbano, anche questo primo giallo esalta nelle sue descrizioni la multiforme bellezza del paesaggio, di cui Marina – nata a Venezia, vissuta a Milano e oggi brebbiese – è innamorata. LA TRAMA La nota detective Teresa Leone, titolare dell’omonima agenzia di investigazioni e consulente della Polizia di Stato, si trasferisce da Bari in provincia di Varese, lungo la Costa Fiorita del Verbano. Suo fratello Rodolfo infatti, che vive Gemonio da tanti anni, dopo la morte della moglie è scivolato in una grave depressione. Ed è solo. Così, per poterlo gestire nelle cure, Teresa si ritrova catapultata in una deliziosa fettina di mondo a lei sconosciuta. Ma resta subito coinvolta in un denso intreccio criminale composto da delitti, intrighi, segreti, narcotraffico. Pian piano, con il suo braccio destro Rami Grondin, le autorità locali e in primis Luca Terenzi – ispettore capo della Polizia di Varese – riuscirà a mettere insieme i tasselli del puzzle e a scoprire le amare verità. SCHEDA LIBRO L’autrice è la giornalista Marina Martorana www.marinamartorana.it Editore Pietro Macchione www.macchionepietroeditore.it Numero di pagine: 182
Prezzo: 15 euro Disponibile in libreria o nei principali bookshop on line
0 notes
lamilanomagazine · 2 years ago
Text
Padova, tentano una rapina in un'abitazione, arrestati dai Carabinieri
Tumblr media
Padova, tentano una rapina in un'abitazione, arrestati dai Carabinieri. Poco dopo la mezzanotte, in Campodarsego, via Caltana, due individui armati di pistole poi rivelatesi simulazioni, sorprendevano nella sua abitazione al piano terra, un cittadino nigeriano che legavano e imbavagliavano, cominciando a rovistare in casa allo scopo di derubarlo. Durante le fasi concitate dell’azione, la vittima riusciva a fuggire lanciandosi dalla finestra e rientrando poi con un connazionale suo coinquilino nel frattempo sopraggiunto. Ne nasceva una violenta colluttazione che dall’interno dell’abitazione continuava per strada. In quel frangente è sopraggiunta una pattuglia della Stazione di Campodarsego che stava partecipando ad un servizio straordinario di controllo del territorio proprio in quell’area. Alla vista dei militari uno dei due malviventi montava a bordo di una WW Polo utilizzata per raggiungere l’abitazione, salvo poi abbandonarla dopo un centinaio di metri avendo questa i cristalli infranti e dileguandosi a piedi. I militari riuscivano a bloccare i tre rimasti in loco e con l’ausilio dei rinforzi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cittadella, arrivati nell’immediatezza, ricostruivano l’accaduto. Le immediate indagini avviate hanno consentito rapidamente di individuare il fuggitivo a cui è stato possibile risalire attraverso l’autovettura abbandonata, risultata intestata alla compagna. L’uomo è stato rintracciato poco dopo nella sua abitazione di Cartura (PD), dove peraltro era ristretto in regime di arresti domiciliari, e dove era riuscito ad arrivare grazie alla collaborazione della donna che lo aveva recuperato e accompagnato a casa. Il rapinatore rimasto in loco, a causa di una vistosa ferita al capo riportata durante la colluttazione, è stato accompagnato in ospedale dove si trova attualmente piantonato in stato di arresto mentre il complice è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Entrambi dovranno rispondere delle accuse di sequestro di persona, tentata rapina aggravata e lesioni gravi in concorso. Anche la donna è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria per favoreggiamento personale e simulazione di reato avendo cercato di eludere le investigazioni falsamente denunciando il furto della propria autovettura rinvenuta sul luogo dell’aggressione. Le indagini, cui sta concorrendo anche il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, al fine di eseguire un accurato sopralluogo sulla scena criminis, sono tuttora in corso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
pier-carlo-universe · 17 days ago
Text
Recensione di "L'Anno della Mantide" di P. J. Mann: Intrighi e Suspense nelle Strade di Roma. A cura di Pier Carlo Lava
Un caso complesso, una famiglia potente e un commissario determinato: il debutto della serie del commissario Scala tra segreti e colpi di scena.
Un caso complesso, una famiglia potente e un commissario determinato: il debutto della serie del commissario Scala tra segreti e colpi di scena. “L’Anno della Mantide” è il primo volume della serie Le indagini del commissario Scala, un avvincente thriller scritto da P. J. Mann che immerge il lettore nelle atmosfere di Roma, tra misteri irrisolti e complessi intrighi familiari. La storia ruota…
0 notes
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
Furti ai Distributori Automatici: Identificati e Indagati Quattro Giovani a Casale Monferrato
La Polizia di Stato di Casale Monferrato arresta quattro giovani per furti ai distributori di alimentari
La Polizia di Stato di Casale Monferrato arresta quattro giovani per furti ai distributori di alimentari. La Polizia di Stato di Casale Monferrato ha concluso con successo un’indagine riguardante una serie di furti ai danni di una ditta specializzata in distributori automatici di alimenti e bevande. Dopo un’intensa attività investigativa, quattro giovani – tra cui un maggiorenne – sono stati…
0 notes
pier-carlo-universe · 1 month ago
Text
"Il cercatore di tenebre" di Femi Kayode. Un viaggio nel cuore oscuro della Nigeria tra violenza collettiva e verità nascoste. Recensione di Alessandria today
"Il cercatore di tenebre" di Femi Kayode è un romanzo che si immerge nelle profondità più oscure dell'animo umano e nei misteri della cultura nigeriana.
“Il cercatore di tenebre” di Femi Kayode è un romanzo che si immerge nelle profondità più oscure dell’animo umano e nei misteri della cultura nigeriana. Il protagonista, Philip Taiwo, è uno psicologo forense specializzato nel comportamento delle folle, chiamato a investigare su un caso atroce e inquietante: l’uccisione pubblica di tre studenti universitari nella città di Okriki, in Nigeria. Il…
0 notes
falcoinvestigazioni · 3 years ago
Text
0 notes
lamilanomagazine · 4 years ago
Text
L'Aquila, operazione "Hello Bross": il video delle dichiarazioni del Prefetto Francesco Messina
Tumblr media
L'Aquila, nella mattinata odierna la Polizia di Stato de L’Aquila, con l’ausilio del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, delle Squadre Mobili di Roma, Rieti, Bari, Caserta, Napoli, Reggio Emilia, Parma, Modena, Catania, Genova, Messina, Potenza e Terni, ha portato a termine l’operazione denominata Hello Bross, eseguendo trenta misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti cittadini nigeriani dimoranti in Italia. Gli arrestati sono ritenuti membri dell’organizzazione mafiosa nigeriana denominata Black Axe, finalizzata al compimento di numerosi reati tra cui traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe romantiche, truffe informatiche e riciclaggio anche attraverso la compravendita di bitcoin, per un totale di quasi 100 capi di imputazione. Sono state eseguite, inoltre, venticinque perquisizioni domiciliari e personali nei riguardi di altrettanti cittadini nigeriani parimenti indagati per associazione di stampo mafioso. I provvedimenti restrittivi sono frutto di una articolata e complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile de L’Aquila, dalla Sezione di Polizia Giudiziaria e dal Servizio Centrale Operativo, collaborati dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e dal Servizio Polizia Scientifica. Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza e l’operatività, in Italia, di una associazione a delinquere di stampo mafioso costituente un’articolazione dell’organizzazione criminale denominata BLACK AXE, che ha i suoi vertici in Nigeria: il Zonal Head Italia, ovvero il capo in Italia della consorteria criminale è stato identificato in un nigeriano di 35 anni che dirigeva, dalla città di L’Aquila, tutte le attività criminali del sodalizio. In particolare, è stata ricostruita l’intera struttura dell’organizzazione criminale, individuandone i vertici nazionali e i componenti delle articolazioni periferiche (Forum) presenti in diverse città italiane, tutti appartenenti ad una struttura associativa unitaria facente capo, in Italia, al predetto nigeriano stanziale a L’Aquila. Gli indagati si sono resi autori di numerosi reati, in prevalenza rientranti nel cybercrime, realizzando così cospicui guadagni: le evidenze investigative hanno delineato una struttura, operante anche a livello transnazionale, dedita alla commissione dei delitti con compiti svolti in modo modulare da ciascun appartenente. Una particolare forma di truffa informatica consisteva nell’acquisto di bitcoin con i quali venivano poi reperiti, nel mercato del darknet, i numeri delle carte di credito clonate che venivano a loro volta utilizzate per comprare sui siti e-commerce numerosi beni e servizi, quali cellulari, televisori, computer, abbigliamento e scarpe di marca, biglietti aerei etc. L’attività investigativa e gli accertamenti patrimoniali, questi ultimi condotti anche grazie alla preziosa collaborazione dell’Unità Informativa Finanziaria della Banca d’Italia e dell’Ufficio Antiriciclaggio di Poste Italiane, hanno permesso di cristallizzare solidi elementi di responsabilità nei confronti degli appartenenti al gruppo criminale mafioso, dotato di cospicue disponibilità di denaro e diffuso in vari paesi europei ed extraeuropei. Il denaro provento dei vari delitti veniva reinvestito in un vero e proprio reticolo di transazioni finanziarie che rendevano più difficile la tracciabilità del denaro, nel tentativo di dissimulare l’origine illecita dei fondi. Nonostante il tentativo di adottare un basso profilo da parte del capo del gruppo criminale “Zonal Head Italia”, le indagini hanno messo in luce la presenza di un’organizzazione gerarchica, caratterizzata da aggressività e violenza, dotata di rigide regole di condotta che ne disciplinano l’accesso e dalle quali discendono, per gli appartenenti, precisi obblighi la cui osservanza è finalizzata al rafforzamento della consorteria e del vincolo associativo. Altre peculiarità emerse nel corso delle investigazioni sono l’utilizzo di determinate terminologie, simbologie e gestualità, riti di affiliazione, collegamenti con la casa madre nigeriana e con le altre ZONE, cioè delle macroaree corrispondente a una o più nazioni; il gruppo criminale effettuava anche delle raccolte di denaro in favore dei sodali arrestati con la presenza di una cassa comune con la tenuta di un libro mastro. Queste sono solo parte delle evidenze investigative emerse nei due anni in cui la Polizia di Stato di L’Aquila ha svolto le indagini che hanno visto gli investigatori della Squadra Mobile della Questura e della Sezione di Polizia Giudiziaria aquilane e del Servizio Centrale Operativo impegnati nelle attività di raccolta, analisi, approfondimento e riscontro di un notevole quantitativo di conversazioni telefoniche, ambientali e telematiche, comunicazioni sui social e sulla posta elettronica, nonché l’analisi di conti correnti, il tracciamento dei flussi di denaro e delle cripto valute, servizi di osservazione e pedinamento effettuati su tutto il territorio nazionale. Grazie a tale serrata attività, si sono accesi i riflettori su una radicata organizzazione criminale mafiosa di origine nigeriana, presente in Italia ed in Europa, che non è dedita soltanto a commettere crimini comuni ma che si è ben strutturata anche per rivolgersi a network criminali più evoluti e raffinati. https://www.youtube.com/watch?v=dYgI9IzjNhw https://www.youtube.com/watch?v=iHagHQySqDg https://www.youtube.com/watch?v=WO0Za_FlrxY Read the full article
0 notes