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"Delitti d'Arte" di Christian Monti: un intricato mistero tra bellezza e crimine. Recensione di Alessandria today
Un romanzo giallo che mescola sapientemente investigazione e storia dell’arte.
Un romanzo giallo che mescola sapientemente investigazione e storia dell’arte. Un viaggio tra intrighi e opere d’arte “Delitti d’Arte” è il secondo caso dell’Ispettore Baroni, il protagonista creato da Christian Monti. Questo romanzo giallo si distingue per il suo intreccio avvincente e per l’ambientazione ricca di dettagli che trasportano il lettore tra i segreti e le meraviglie del mondo…
#Alessandria today#arte e giustizia#arte e letteratura#arte e mistero#Christian Monti#crimini d’arte#crimini e bellezza#Delitti d’Arte#detective letterari#gialli di successo#giallo ambientato nell’arte#giallo contemporaneo#Giallo Italiano#Gilgamesh Edizioni#Google News#indagini poliziesche#intrighi artistici#investigazioni d’arte#ispettore Baroni#italianewsmedia.com#libri d’investigazione#misteri d’arte#Misteri Irrisolti#Monti gialli#Monti romanzi#Narrativa avvincente#narrativa italiana#Opere d’arte#Pier Carlo Lava#protagonisti unici
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Ciao! Ho una (non proprio) piccola spiegazione per i tag di omarfor-orchestra (se ti interessa). In pratica lei si stava riferendo alla serie Un Professore (che va in onda sul rai1 da qualche anno).
Allora: alla fine della prima stagione i protagonisti, Simone e Manuel, finiscono per baciarsi e fare sesso. Questo è il culmine della tensione che c'è stata per tutta la stagione tra sti due, e dovrebbe portare ad un inizio di questioning per Manuel sulla sua sessualità, che lo porterebbe a realizzare che è bisessuale (come è successo, più o meno, nella serie spagnola da cui questa serie è tratta).
Ora, evidentemente agli sceneggiatori non fregava nulla del materiale originale o di questa trama interessante visto che in qualsiasi intervista della s2 hanno negato che Manuel potesse essere non etero in qualsiasi modo possibile.
Ma comunque quando è iniziata la stagione si pensava ancora che potessero FORSE continuare quello che avevano iniziato. Questo ovviamente non è successo, e anzi hanno completamente distrutto il personaggio di Manuel (per esempio: lui e Simone, che sono migliori amici da un anno, non si parlano affatto per tutta la stagione, neppure quando Manuel decide di scappare in Francia con la sua nuova fidanzata per ragioni idiote, cosa che invece aveva fatto in precedenza (o almeno qualcosa di simile))
Ultima cosa giuro ma la seconda stagione finisce con tutte le coppie etero felici e gli unici rimasti mentalmente distrutti dagli avvenimenti della stagione sono Simone e il suo nuovo fidanzato. Perché ovviamente i gay non sia mai che siano felici (soprattutto se la serie è su di loro)
Quindi. Queerbait di decimo livello proprio. Scusa per la spiegazione lunga, mi sono fatto prendere la mano 😅
MACCHÈ SCUSA anzi grazie per la spiegazione iperdettagliata. Lo ammetto, io di tv italiana praticamente non ne guardo (le eccezioni sono davvero poche), ma avevo già sentito parlare di questa serie, anche bene, e forse l'aveva iniziata a vedere mia madre. Non avevo IDEA di tutto questo drama dietro. Mamma mia la tv italiana è sempre, nel bene e nel male, in grado di stupire. Mi dispiace un po' nel leggere di questa cosa, perché davvero non c'è legge che impedisca ai nostri prodotti seriali televisivi di evolversi a livello di tematiche e trattamento di tale tematiche, ma allo stesso tempo sembra davvero uno sketch di Boris.
"La rete ci ha detto che Manuel omosessuale non si può fare. Il Dottor Cane ha addirittura minacciato la cancellazione della serie."
"E vabbè, che problema c'è? Risolviamo. Manuel Simone non lo vede più."
"Ma come non lo vede più? Ma lasciamo in sospeso la storyline cosí."
"Sticazzi della storyline, adesso per togliercelo dai coglioni lo mandiamo... *chiude gli occhi, muovendo il dito su una cartina dell'Europa prima di puntarlo su un posto a caso* Francia! È bella la Francia. Poi in Francia ci stanno un sacco di belle ragazze. Problema risolto."
"E Simone?"
"F4 basito alla partenza di Manuel. Siamo dei geni. GENI!"
#scusami questa roba è davvero immonda ma non resisto a cazzeggiare su Boris ogni volta che posso#comunque vabbè veramente imabrazzante da parte della rai#mi dispiace per tutte le persone che hanno seguito la serie e speravano genuinamente di vedersi rappresentate#in un prodotto italiano e che magari si rivedevano in Manuel o Simone#Io di solito è per questo che guardo poche serie italiane in particolare prodotti rai#temo che la maggior parte delle tematiche 'delicate' (e già parlare di omosessualità come tematica delicata è cosa che mi fa specie)#vengano trattate con l'obiettivo di non far sentire mio padre sessantenne a disagio#rip Simone. Spero tu viva felice con Manuel in qualche fanfiction su ao3.
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Beetlejuice (1988)
Tim Burton ci mostra la sua bizzarra visione dell'aldilà in un film folle e geniale
Delirio infernale
Beetlejuice è uno dei primi film della carriera di Tim Burton. Sebbene scegliere tra i suoi lavori sia operazione difficile e complessa, possiamo dire che sia anche uno dei migliori.
A voler essere più precisi, Beetlejuice è uno dei film più completi di Burton, nel senso che contiene già tutti gli elementi che faranno di lui un regista tra i più particolari e unici tra i contemporanei e che sarebbero stati poi sviluppati ampiamente con i lavori successivi.
Che Burton sia un ex disegnatore, è chiaro fin da subito: le sue inquadrature, i colori, i personaggi e ogni aspetto del suo lavoro portano il marchio di un artista del disegno. Inoltre la sua follia visionaria è talmente straripante da riversarsi in ogni sequenza.
Il film si apre con una panoramica del paese in cui la storia è ambientata, che si rivela poi il plastico a cui il protagonista sta lavorando, primo segnale della fusione (o confusione) tra realtà e finzione che troveremo, sia qui che in quasi tutti i film successivi dell'autore.
Beetlejuice è una miscela di atmosfere gotiche e surreali, ma allo stesso tempo ironiche ed eccessive, tanto da suscitare raramente inquietudine e deviare sempre verso la commedia, nonostante la potenzialità horror della storia. Infatti, a pensarci, l'idea dei fantasmi intrappolati nella loro casa, costretti a spaventare e cacciare via i nuovi inquilini, sarebbe potuto diventare un horror in mani diverse e con una sceneggiatura diversa.
Ovviamente Burton la affronta secondo le sue inclinazioni, si procura una sceneggiatura adatta a sfruttare il suo talento visionario (sebbene non accreditato, il soggetto dovrebbe essere anche suo) e a sua volta ne sfrutta tutte le potenzialità nel trasformarla in film.
L'ironia la fa da padrone e pervade tutte le scene di Beetlejuice, dalla splendida e delirante visione dell'aldilà in Burton Style, con il Manuale del novello deceduto e i pittoreschi deceduti in sala d'attesa, al bellissimo contrasto tra la piccola dark Lydia e la sua famiglia mondana. Il tutto culminante nella meravigliosa sequenza della cena al ritmo di Day-O di Harry Bellafonte, che da sola varrebbe il film e un oscar.
L'aldilà di Burton è un luogo infarcito di personaggi bizzarri, macabri quanto buffi, governato da una burocrazia paragonabile a quella dei nostri uffici comunali, con tanto di sala d'attesa, pratiche da affrontare e trafile da seguire.
A concretizzare la visione ironica, nonché onirica, di Burton, troviamo uno splendido e folle Michael Keaton irriconoscibile sotto un trucco che ha valso un oscar al film, assolutamente esplosivo e incontenibile, perfetto nel suo delirio e nella sua interpretazione dell'esorcista di umani, denso di una cattiveria da fumetto che solo Burton poteva portare sullo schermo con tanta efficacia, senza scadere nel volgare nonostante gli eccessi del personaggio.
Ma non sono da meno neanche gli altri caratteristi del film, da Catherine O'Hara e Jeffrey Jones, che dipingono alla perfezione i Deitz, la coppia che prende possesso della casa dei Mailands alla loro morte, a Wynona Ryder, anche lei del tutto a suo agio ed equilibrata nell'ironico ruolo della ragazzina dark e depressa, che l'ha fatta conoscere al grande pubblico, oltre a renderla attrice cult per tutta una generazione di spettatori.
Efficaci anche i due sposini-fantasmi protagonisti del film: Alec Baldwin e Geena Davis, in equilibrio tra romanticismo da coppietta e lo smarrimento della loro condizione di fantasmi inesperti.
Buoni anche gli effetti, considerando i costi contenuti dell'intero film, soprattutto il bellissimo trucco ad opera di Steve LaPorte e Ve Neill, vincitore di un premio oscar, come già accennato.
La musica è di Danny Elfman, come per quasi tutti i lavori di Burton successivi, evocativa e tinta di spettrale euforia, del tutto adatta alla regia ed alla storia.
Il lieto fine del film arriva dopo un susseguirsi di trovate di grande vivacità, lasciando il ricordo di un film frizzante, piacevole e del tutto godibile, condito da una freschezza narrativa che il Burton successivo perderà in parte a favore di temi e tempi più ragionati e maturi.
Volendo a tutti i costi trovare difetti in Beetlejuice, possiamo dire che forse Burton ha messo troppo in un unico film, spinto dalla voglia del quasi esordiente. Questo non ha reso meno bello il film, ma gli ha impedito di dare il giusto risalto alle scene migliori e di rendere il lavoro finale del tutto bilanciato.
#beetlejuice#recensione#recensione film#review#movie review#tim burton#micheal keaton#catherine o'hara#jeffrey jones#wynona ryder#alec baldwin#geena davis
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Storia Di Musica #296 - Eleven, Eleven, 1993
La storia di oggi è una storia di incroci. Sia emotivi sia scambi di persone e di formazioni. Jack Irons è un batterista che verso la fine degli anni '80 vuole mettere su una band. Lo fa con Alain Johannes, con cui fonda gli Anthym. si uniscono altri due amici, Hiller Slovak e Michael Peter Balzary. Cambiano subito nome in What Is This?. Iniziano a suonare alle feste e nei locali fino a quando un amico comune di Slovak e Balzary, Anthony Kiedis, non chiede a loro due di aiutarlo a trovare musicisti per la sua band. Finiscono per entrarci loro stessi, tanto che Balzary cambia nome in Flea e diventeranno il nucleo originario dei futuri Red Hot Chili Peppers. Tuttavia Slovak e Irons non abbandonarono Johannes e continueranno a suonare con lui, pubblicando un EP prima, Squeezed, un album poi, intitolato come la band What Is This?. Nell'impossibilità di continuare a suonare in due gruppi, la band si scioglie. Johannes però non si dà per vinto e ha lui l'incontro della sua vita. Ad un festival rock incontra una ragazza lettone che anglicizza il suo nome in Natasha Shneider, musicista e attrice. Si piacciono e formano un duo, Walk The Moon. Registrano alcuni brani, aiutati da Irons alla batteria e da un bassista, Chris Hutchinson, che però abbandona poco dopo. Irons nel 1988 lascia i RHCP e i tre, Johannes, Shneider e Irons fondano gli Eleven.
Natasha Shneider è una polistrumentista straordinaria, suona piano, organo e uno strumento particolare, il clavinet, che è un piano elettronico (amatissimo da Stevie Wonder) che lei suona con la mano sinistra in modo particolare come se fosse un basso, riuscendo così a sopperire alla mancanza nel trio di questo strumento. La band si sceglie un logo (un 11 disegnato come due linee, II) e firmato un contratto con una piccola etichetta pubblicano il primo disco, registrato e pubblicato nel 1991. Awake In A Dream è hard rock, certo, e si posiziona nella parte più hard rock della nascente scena alternative americana di quel tempo ,che farà nascere il grunge. Ma ha anche dei particolari davvero unici, tra cui il doppio ruolo di lead vocal tra Alain e Natasha. Tra i brani dell'esordio, Break The Spell fu parte della colonna sonora del film di fantascienza Freejack - In Fuga Dal Futuro, dove tra i protagonisti c'è Mick Jagger. La prova del nove è il loro secondo album, che si intitola Eleven.
I riferimenti sono i canonici (Led Zeppelin, l'hard rock degli anni '70, i nuovi suoni di Seattle) ma sono mischiati in modo del tutto singolare. Eleven esce nel 1993. La chitarra di Johannes passa con disinvoltura tra i riferimenti canonici ad un uso particolare e originale degli effetti, soprattutto del pedale fuzz per esemplari distorsioni armoniche. Il tutto si sposa perfettamente, e termine non fu più adatto dato che presto diventeranno marito e moglie, con la tecnica di Shneider, sfoggiando entrambi vocalità particolarissime per intensità e variazioni. Preceduto dal singolo Reach Out, dal suggestivo video musicale in bianco e nero e dominato da un assolo infinito e memorabile di Johannes, Eleven è un disco compatto e suonato alla grande, secondo me da riscoprire perché molto sottovalutato. A brani corposi e potenti come Crash Today, Tower, Heavy esempi di perfetto nuovo hard rock, a cui si aggiungono brani più particolari, come Hieroymus, dal prezioso intro di fisarmonica e di organo, che accompagna il meraviglioso canto di Natasha Shneider, o la litania di distorsioni di Let Down, o l'atmosfera dark di Ava Tar (scritto così in due parole). Il disco colpisce la critica, che ne parla egregiamente ma poco il pubblico. Mentre il gruppo sta registrando il terzo disco, Thunk, Irons se ne va a suonare con i Pearl Jam, e viene sostituito da Matt Cameron, dei Soundgarden, che il caso volle andrà a prendere le bacchette della band di Eddie Vedder qualche anno più tardi. Cameron si prestò ad aiutare gli Eleven poiché questi ultimi furono la band apripista di tour degli stessi Soundgarden e Pearl Jam e di decine di altre formazioni.
Johannes e Shneider divennero anche un ricercato team di produzione che lavorò su album come Euphoria Morning di Chris Cornell (sul quale scrissero, suonarono e andarono in tournée). ), Return of Saturn dei No Doubt , Revive degli inglesi Steadman e The Desert Sessions 7&8 and 9&10 con Josh Homme, che li conobbe quando gli Eleven suonarono per delle date in apertura ai suoi Queens Of The Stone Age. Con Chris Cornell una Ave Maria di Franz Schubert, riarrangiata da Shneider, che apparve in una compilation speciale natalizia, con il preciso intento di fare avvicinare interessare i giovani alla musica classica. La storia però finisce tristemente, perché nel 2008 una malattia portò via Natasha Shneider. Johannes continua a suonare e produrre, spesso accompagnato nel ricordo della moglie da tutti i grandi artisti che li conobbero, li apprezzarono e ne chiesero la collaborazione.
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Abbiamo bisogno di rassicurazioni, di conferme, ogni volta che ci dimentichiamo di chi siamo.
Se non ricordo chi sono, che potere ho, andrò in allarme a ogni piccola cosa che mi accade nella vita.
E più vado in allarme, più mi scollego completamente da me stesso.
Il focus diventa l'esterno.
Cosa fanno gli altri?
E perché lo fanno?
"Mi hanno detto così e questo vuol dire che..."
"Sì, ma perché si è comportato così?"
"Mhh, secondo me mente, mi nasconde qualcosa, guarda come si muove quando mi parla"
E lì poi parte l'ansia, lo sconforto.
Questo è segno che siamo ancora fragili. Fragili dentro. Ancora tutto ciò che ruota attorno a noi è più importante di noi.
Noi che siamo gli unici protagonisti della nostra vita.
Se ci si ricollega a se stessi e si solidifica questo legame con la pratica, non ci si dimentica più del nostro ruolo di protagonisti.
Non si diventa più detective seriali di ogni movimento degli altri.
Niente bisogno di rassicurazioni e conferme.
Roberto Potocniak
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Mameli senza barba come i protagonisti degli anime ad essere gli unici con la pettinatura speciale che identifichi a chilometri di distanza
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Mi sento in dovere di fare un post di apprezzanto per le seierie asiatiche: Thai, Coreane, Taiwanesi, Giapponesi
Perché guardando Un Professore2, e dopo essermi rivista parti della s1(Simuel cut) vedo quanto le relazioni gay/quuer vengano eclissate da quelle etero, pure in questa seconda stagione
A partite dalle scene intime: Simone personaggio principale gay dalla prima stagione ha avuto una sola scena "intima" con un ragazzo di cui abbiamo visto solo la.parte del bacio, quando invece con la ex ragazza abbiamo visto loro due a letto insieme, niente di troppo esplicito ma comunque di più del semplice "lasciato sottointeso" che hanno fatto per i Simuel
stesso vale per tutte le altre coppie etero che hanno scene intime e baci mostrati molto più esplicitamente delle loro controparti gay, cosa che avevo notato anche nella serie mediaset Il Patricarca dove la coppia canonica gay aveva solo baci casti e nessuna scena intima a differenza delle coppie etero che quasi hanno avuto scene di nudo e scene intime anche più esplicite delle controparti RAI
Quindi niente volevo apprezzare il fatto che negli ultimi anni l'Asia ci abbia regalato tutto questo contenuto di serie BL e ora finalmente anche GL con PROTAGONISTI gay o in relazioni gay e storyline che diventano sempre più autentiche e reali e non più stereotipate come magari lo erano all'inizio
e un apprezzamento anche per avere serie che vanno da innocenti coming of age con solo casti baci a serie full on smutty con una pletora di serie che si poszionano nel mezzo come livello di scene intime, ed il fatto che abbiamo la scelta di guardare quello che preferiamo perché le serie continuano ad apparire
questi paesi hanno visto il potenziale che le serie queer hanno sul pubblico giovane decondendo di investite su di esse, diventando uno dei poteri più forti che li sta portando ad essere più conosciute a livello internazionale, perché le compagnie che producono queste serie e alcuni degli stessi paesi sono ancora molto pregiudizievoli nei confronti della comunità LGBTQA+ nella vita comune, quindi perché RAI non investi un po' anche tu in personaggi gay nelle tue serie come protagonisti?
negli ultimi anni hanno aumentato un po' il numero di personaggi quuer specialmente per quanto riguarda i teenager ma una serie con una coppia gay come protagonista non c'è l'unica che ci si avvicina un Professore ma comunque la trama che riguarda Simone finisce sempre con avere lui soffrire per amore non corrisposto e finire coinvolto con criminalità giovanile suo malgrado
Io poi vorrei che le coppie gay non venissero egulcorate così tanto per quanto riguarda le scene di baci e sesso, LASCIATELI LIMONARE mi devo sorbire baci etero e scopate in ogni puntata datemi lo stesso trattamento per le coppie gay!
Spero che in questa stagione2 avremo Simone pomiciare con un ragazzo, che sia Mimmo o Mamuel non me ne frega sinceramente, basta che si limoni un ragazzo almeno 2 o 3 volte da qui all'ultima puntata perché se mi devo sorbire DanteAnita ManuelNeena e RayanViola(che onesto sono i più carini e gli unici di cui mi frega di coppia etero) mi dovete dare SimoneMimmo per bilanciare perché non mi pare giusto sto trattamento!
Per non parlare del fatto che non ci sta manco una coppia lesbica! cioè senza offesa ma Nina non ce la faccio a vederla etero stesso per Chicca(p.s. mi manca Chicca era meglio lei della bionda ossigenata)
E niente fine dello sfogo, aver passato due anni a vedere serie BL e non asiatiche e principalmente thai ha cambiato il modo in cui guardo le serie italiane, se non mi danno almeno una coppia gay e non mi fanno vedere baci per detta coppia mi spiace non avrete la mia attenzione
ormai ho degli standard per chimica e baci
giusto 2 foto come esempio perché questi due frame sembrano usciti da un quadro
p.s. ^ loro due sono First Kanaphan e Khaotung Thanawat e la serie è Only Friends(visibile gratis su YouTube) per chi fosse interessato😚
#rant#sfogo#seire RAI#bl series#asian bl drama#e lo dico io sono più che pronta ad essere stupita dai Simuel e ci spero davvero che siano canon#un professore#ma allo stesso tempo della RAI non mi fido per i cazzo#lo taggo perché è giusto far sapere a chi segue la serie che spostandosi da Italia e serie in inglese ci stanno un sacco di opzioni#io comunque ci spero ancora che i Simuel siano canon#e che diano lo stesso trattamento ai baci e le scene intime gay che danno a quelli etero#ma è sempre la RAI e io di loro non mi fido manco per il cazzo#se volete serie con trame gay fighe andate in asia guagliu fidatevi#ci si deve abituare un po' ma ne vale la pena#un professore 2
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Woodpecker Milano Marittima: incanta, unisce ed emoziona. Di nuovo. Dal 30 giugno
Incanta, unisce, emoziona. Di nuovo, solo il venerdì notte, dalle 23 all'alba. La storia di Woodpecker, storica discoteca di Milano Marittima (Ravenna), riparte venerdì 30 giugno, mettendo in console il resident Mitch B. e con lui uno dei dj italiani più importanti di sempre, Albertino (m2o, Radio Deejay). Il sound è soprattutto house, ma non solo, da vivere in party pensati soprattutto per un pubblico over 25.
I dj al Woodpecker, però, non sono però gli unici e soli protagonisti. Con la loro musica andranno in scena veri show interpretatati da ballerini e performer professionisti, spettacoli sempre diversi per ogni serata d'apertura del locale. L'ispirazione degli show di Woodpecker sono aria, terra, acqua e fuoco, ovvero gli stessi elementi di un luogo unico, in cui ogni dettaglio crea armonia. Questo spazio fu infatti progettato nella seconda metà degli anni '60 dal visionario architetto Filippo Monti, che per raccontarlo disse: "facciamo un cerchio, facciamo affiorare l'acqua e ci mettiamo i coccodrilli".
L'iconica cupola, al cui interno oggi spiccano le opere di Blu, uno degli street artist più importanti al mondo; laghi circolari che si intersecano; scale da scendere e poi salire; il verde di una delle zone più belle della Romagna, che qui fa da palcoscenico al divertimento notturno...
Woodpepecker, di proprietà del Comune di Cervia ed ora gestito dalla famiglia Guerrini, oggi come ieri, è uno uno spazio magico, che colpisce al cuore gli amanti del design, dell'architettura e dell'arte, non solo della musica e del divertimento. C'è chi ha definito la sua cupola "la Cappella Sistina della street art" e non per caso nel 2017 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha inserito il Woodpecker tra i luoghi da visitare nelle sue Giornate FAI.
Oggi, dopo lunghi decenni di chiusura, Woodpecker torna a vivere, quando la luna splende nel cielo e non solo. La nuova gestione ha voluto intervenire il meno possibile sulla struttura, per lasciarne intatto il fascino senza tempo. Ogni ospite avrà quindi tutto lo spazio necessario per vivere una serata sentendosi sempre al centro della scena, grazie anche alle proposte dello staff e dei bartender, all'altezza delle aspettative dei più esigenti.
Circondato da una duna che lo nasconde alla vista di chi passa per caso, Woodpecker dal 30 giugno vuol tornare ad incantare, unire ed emozionare tutti coloro che lo scelgono per vivere la magia dell'estate.
Woodpecker
Viale Nullo Baldini n.20 - Milano Marittima
www.woodpeckerdiscoteca.it
www.instagram.com/_woodpeckerofficial
Biglietti, tavoli www.woodpeckerdiscoteca.it/eventi/
Info & Booking +39 348 860 9356
Taxi, NCC: +39 333 3470315
MEDIA INFO
https://lorenzotiezzi.it/woodpecker/
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Outsider Art in Italia
Arte irregolare nei luoghi della cura
Bianca Tosatti
Skira, Milano 2003, 152 pagine, 161 ill.a colori, 21 x 28cm, ISBN 9788884915764
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
L’Associazione Onlus Progetto Itaca sviluppa le sue iniziative nel campo della salute mentale: la sensibilizzazione, l’informazione e la prevenzione, l’accompagnamento e il sostegno del paziente e dei suoi familiari durante la cura, la riabilitazione e l’eventuale inserimento lavorativo.Proprio il pensiero della riabilitazione ha portato Progetto Itaca a promuovere alcune iniziative volte a dare dignità a persone con problemi mentali. Con questo obiettivo – e visti i risultati ottenuti all’interno dei laboratori artistici e terapeutici di alcuni dei maggiori ospedali psichiatrici nella produzione di arte figurativa – si è pensato di far conoscere al pubblico veri artisti che vivono in condizioni diverse. Dal 2000 l’Associazione è impegnata nell’organizzazione dell’asta "Outsider Art in Italia", con la quale si intende offrire una ribalta concreta e importante dove questi nuovi artisti diventino protagonisti anche del mercato e i loro lavori possano ricevere un riconoscimento che li inserisca a pieno titolo nella società. Gli outsiders sono artisti diversi, fuori schema e privi, per quello che la patologia stessa comporta, di condizionamenti. Lavori di grande energia; di poetica e dirompente forza creativa di autori che non seguono le mode, che non sono allineati a movimenti o a gruppi di tendenza ma che esprimono nella forza dei loro colori, nell’originalità delle forme che riportano ad archetipi ricorrenti e unici dell’ossessione patologica, una creatività spontanea, indipendente e del tutto individuale. L’obiettivo principale dell’impegno dell’Associazione, tramite l’asta e il catalogo, non è tanto l’aspetto clinico della terapia tramite l’arte, quanto lo sguardo di attenzione vero, il riconoscimento di contenuti propri in termini artistici, quindi di una divulgazione convinta sul senso di dignità esistenziale di un mondo diverso e del suo indubitabile valore estetico.
05/05/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: fashionbooksmilano
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Outsider Art Italia#Progetto Itaca#arte irregolare#art books#asta e catalogo#Silvana Crescini#Paolo Conti#Teresa Maranzano#Dino Menozzi#Alessandra Ottieri#Paola Pontiggia#Bianca Tosatti#fashionbooksmilano
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Dimmi, fa più paura cadere o rialzarsi? Cadere fa male, ma spesso nemmeno è colpa nostra; non sempre il fallimento è una nostra responsabilità.
Rialzarsi, invece, è una scelta esclusivamente individuale: implica il voler andare incontro a nuove possibili cadute, avendo il coraggio di perdere nuovamente, perché la nostra voglia di vincere è più forte di ogni NO del destino.
Alcune volte la possibilità di cadere fa più paura della caduta stessa. Alcune volte le ferite passate sono troppo profonde per continuare nella lotta.
Nonostante ciò, in questo gesto vitale siamo noi gli unici protagonisti; sta a noi scegliere se rialzare nuovamente il capo verso il cielo o se tenerlo basso, perchè la vista di un sole ormai irraggiungibile altro non fa se non illuminarci sogni ormai andati in pezzi.
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Il Buco - Capitolo 2: un more of the same che non risparmia nessuno
A quattro anni dall'uscita del primo capitolo, torna su Netflix la "piattaforma" di Galder Gaztelu-Urrutia, più ghiotta e pruriginosa, pronta a superare (più o meno) la critica sociale per demonizzare anche fede e religione.
Si pensa generalmente che smascherare un'allegoria ne determini la sua fallacia, una certa semplicità. In verità, dipende dal modo in cui questa viene costruita. Se ad esempio la figura retorica è ben delineata e già evidente, utilizzata come fondamenta stessa dell'impianto narrativo di un'opera, paradossalmente si tratta di un metodo ricercato per raccontare qualcosa, per lasciare un messaggio, e ne Il Buco del 2019 questo era tanto chiaro quanto consistente: chi sta in alto deve immolarsi per il bene di chi sta in basso.
Zamiatin fissa il piano superiore della prigione
Riguarda l'assetto sociale e civile di un sistema consumistico destinato a fagocitare se stesso se nutrito soltanto con disinteresse, spietatezza e crudeltà. Compassione e sacrificio sono gli unici strumenti a disposizione per ripristinare un certo grado d'umanità ormai assente un po' ovunque, e ne Il Buco - Capitolo 2 - già disponibile su Netflix -, il regista non solo sottolinea nuovamente la sua posizione, rafforzando il messaggio, ma lo fa rendendo ancora più sanguinosa e brutale la sua allegoria, cristallizzando in concreto la sua critica astratta in un secondo capitolo curiosamente efficace al netto della sua ripetitiva retorica.
Quelli sopra, quelli sotto
Perempuan e Zamiatin insieme
L'ordine sociale andrebbe riformato, o per lo meno giustificato, inteso proprio nell'accezione etimologica del termine. Si canta così anche in Sweeney Todd: "La storia del mondo è che chi sta in basso serve chi sta in alto. Quanto sarebbe gratificante sapere, per una volta, che chi sta in alto serve chi sta in basso?". È un caso che anche nel capolavoro di Sondheim la giustizia più assurda e severa passi dall'allegoria culinaria? È un caso che la canzone da cui la citazione si intitoli "un piccolo prete"? Spoiler: per niente. Perché il cibo - per qualità e quantità - è da sempre sinonimo di ricchezza e salute, così come il sistema ecclesiastico e i suoi membri pasciono da secoli di piaceri e protezioni in nome di un Dio salvifico e misericordioso.
Galderz Gaztelu-Urrutia riprende queste due argomentazioni e ritorna nella sua prigione verticale in un intrigante more of the same, ampliando però lo schema della sua invettiva civile per toccare anche l'esasperazione dogmatica della fede, la contraddizione del fondamentalismo. Ne Il Buco - Capitolo 2 cambiano i protagonisti ed evolve il sistema: ci sono regole precise da rispettare, c'è un ordine prestabilito che non può essere infranto, pena un sistema inquisitorio che non conosce pietà. La produzione è spagnola, per altro, e conosciamo tutti i danni fatti dal cristianesimo alla fine del quindicesimo secolo per non cogliere il graffiante richiamo. Non è più una prigione, quella de Il Buco - Capitolo 2, ma un purgatorio (tanto per restare nell'analogia) dove espiare le proprie colpe.
La piattaforma è servita
Si parla di fedeli e infedeli, di barbari e lealisti, di traditori e pacificatori, di regole "che non vanno interpretate ma applicate", che diventano dogmi impossibili. L'unica strada funzionale sarebbe quella dell'auto-responsabilizzazione, della presa di coscienza che più stai in alto, più coscienziosità dovresti avere. E invece è sempre il contrario, in qualunque sistema si analizzi. Fa riflettere, perché se il primo capitolo puntava i riflettori sul consumismo utilitaristico e immorale, questo secondo atto scava nel torbido dello spirito di chi pensa di fare del bene rinunciando alla propria umanità. E quello non è sacrificio, ma opportunismo, paura, vigliaccheria.
La purezza del vero sacrificio si riscontra solo nel protagonista maschile del film, Zamiatin (un ottimo Hovik Keuchkerian), lì dentro per una serie di eventi scatenati da una scoperta per lui sconcertante: che persino la matematica è fallace. Come il Walter Sparrow di Jim Carrey in Number 23, anche Zamiatin perde il senno per un numero: la radice quadrata di -1, che non conosce soluzione. È chiamato "il numero immaginario", e per lui l'immaginario non ha valore. La verità ha valore, e la verità è che non c'è più valore in nulla, né in cielo né in Terra, figurarsi nel singolo e in chi sta sopra, sia uomo o Dio.
Terrore o speranza
Il leader dei pacificatori
Come detto, Il Buco - Capitolo 2 si regge nuovamente su di una base volutamente allegorica, trovando in essa una certa stabilità ma anche un certo limite. La struttura narrativa non si muove di un passo da quanto già visto nel primo capitolo, con Urrutia che tenta qualche movimento in più all'interno della prigione e un'alternanza fotografica dell'immagine che cerca di scaldare un'estetica altrimenti troppo ferma e asettica (al di là del gore permea la visione). Un cast più internazionale - c'è anche Natalia Tena - e variopinto non cambia molto lo status quo cinematografico del progetto, anche se la protagonista principale interpretata da Milena Smit, Perempuan, dà una nuova prospettiva all'intera storia.
Sussiste per altro la stessa problematica del primo film: il terzo e ultimo atto parte per una tangente onirica superficialmente elaborata, che male si adatta al resto del prodotto. La novità più importante, quella più sensibile, è proprio questo richiamo alla fede e alle sue incongruenze che invece bene si adattano al contesto del racconto, nei suoi lati positivi ma soprattutto negativi. Il dettaglio dell'inquisizione spagnola è forse il più importante per decifrare l'operazione, specie guardando all'azione che si muove dall'alto verso il basso, dove la punizione scenda impietosa per mano di chi sta sopra a danno di "chi non si adegua alle parole del Messia", come ebrei e musulmani nel 1400.
Un infedele punito
Al di là di tutto, nel finale de Il Buco era Trimagasi a suggerire a Goreng che il bambino era il messaggio e che non aveva bisogno di portatori, a suggerire la fiducia nella future generazioni, comunque da proteggere e salvare. In un inferno-purgatorio come quello, dal punto più basso esistente e in chiave sociale e civile, la speranza puntava in alto, alle stelle, verso il paradiso. Ne Il Buco - Capitolo 2 quella speranza viene rigettata in termini spirituali e fondamentalisti verso il basso, suggerendo che "solo la paura può sottomettere le bestie" e che "il terrore è il messaggio". Il film vuole dirci di combattere ogni possibile sistema e ogni possibile credo, che nella ciclicità storica non hanno fatto altro che creare disuguaglianze e competizione. Non armati di speranza né di fede, comunque, ma di coscienza, conoscenza e umanità. Nessuno si salva da solo. Tutti si salvano insieme.
Conclusioni
In conclusione, Il Buco - Capitolo 2 evolve la critica sociale del primo capitolo muovendo invettiva contro le contraddizioni della fede e i pericoli di un'esasperazione fondamentalista, guardando in questo senso ai crimini dell'inquisizione spagnola. Un film viscerale, drammatico, alimentato e sorretto da una chiara e forte allegoria che è vita e limite del prodotto, incapace di discostarsi dalla cinematografia precedente ma in grado di sovvertire l'ordine degli addendi e la prospettiva del messaggio, senza necessariamente cambiare il risultato.
👍🏻
La critica alla base di tutto, che qui si fa quasi invettiva sapientemente nascosta nell'allegoria.
Le interpretazioni di Milena Smit e Hovik Keuchkerian.
Il villain.
👎🏻
Non si muove di un passo dall'obiettivo cinematografico del primo capitolo.
Il terzo atto verte su di un'onirismo confusionario.
Poche novità in regia.
#il buco#il buco 2#the platform 2#el hoyo#el hoyo 2#netflix#netflix movie#netflix italia#recensione film#recensione#review
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Berrettini non si trattiene e smentisce Sinner davanti a tutti (VIDEO)
[[{“value”:” Matteo Berrettini e Jannik Sinner hanno partecipato alla serata dei SuperTennis Awards 2024, dove sono stati premiati i tanti protagonisti di questo anno da sogno per il tennis italiano. I due campioni sono stati intervistati insieme da Chiambretti e hanno regalato al pubblico dei momenti di ironia davvero unici. In uno di questi, Berrettini ha smentito Sinner davanti a tutti. Cos’è…
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Circus beatclub - Brescia Christmas Celebrations '24 - '25: 16 party in un mese. Si parte con le performance di Circo Nero Italia
Tra giovedì 5 dicembre 2024 e domenica 5 gennaio 2025, Circus beatclub - Brescia propone 16 party da non perdere. E' Christmas Celebrations.
Più o meno uno ogni due giorni. Anzi, ogni due sere in via Dalmazia si balla. E come si balla? Con ritmi sempre diversi. Lunedì 23/12, per celebrare le vacanze scolastiche, c'è uno student party dedicato a teen ager e giovanissimi, ovvero a chi ha più di 14 anni (Winter in Wonderland - Æ Student Party). Mentre la sera prima, domenica 22/12, ecco invece Club Splendore, una delle feste più sofisticate in circolazione, nata a Riccione e attiva ovunque.
Non mancano poi tanti top dj: giovedì 12/12 per il party house Panorama in console c'è Albert Marzinotto, giovedì 12 per Rehab c'è l'hip hop di Marc B, la sera dopo arriva Samuele Sartini (che ha appena remixato l'ultimo singolo di Cesare Cremonini). La sera tra Natale e Santo Stefano, il 25/12 ecco DJ Tennis, per Panorama ed infine, sempre per Panorama, il 5 gennaio 2025 ecco Tripolism.
Ma come comincia questo tour de force, dopo il party Rehab di giovedì 5 dicembre '24?
Inizia con l'energia straripante degli artisti di Circo Nero Italia, che sono protagonisti sul palco venerdì 6/12 per FridayFiesta e l'evento Stupidisco e sabato 7/12 per CandyCrush.
L'arte dei performer di Circo Nero Italia è un mix di bellezza, meraviglia e riflessione. Li rende straordinari. Ma chi sono i performer di Circo Nero Italia? Ballerini, attori, effetti speciali, mangiafuoco e artisti di ogni genere, spettacolari e coinvolgenti. I loro show non si limitano alle feste, ma si allargano anche a eventi diurni e cene spettacolo. La loro abilità nell'unire arti circensi, con musica elettronica o altri sound, in eventi diurni e notturni, fanno di loro unici e sorprendenti. Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni con la loro eccezionale creatività. Le loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero italia è senza dubbio uno degli artisti più spettacolari e sorprendenti presenti in Italia, e un nome che non si dimentica.
Circus beatclub - Brescia Christmas Celebrations '24 - '25
gio 5/12 Rehab. DJs Jay-K, Maloney
ven 6/12 FridayFiesta Stupidisco. Performer: Circo Nero Italia
sab 7/12 Candy. CanyCrush. DJs & MCs ATCG, Giglio, Banza, Simo Loda + CNI
gio 12/12 Panorama feat. Albert Marzinotto
ven 13/12 FridayFiesta feat. VidaLoca
sab 14/12 Crush Humble Night
gio 19/12 Rehab pres. DJ Marc B
ven 20/12 Friday Fiesta con Samuele Sartini (DJ), Francesco Sarzi (MC)
sab 21/12 Crush Christmas Dump
dom 22/12 Domenica Gagliarda: Club Splendore
lun 23/12 Winter in Wonderland - Æ Student Party
mer 25/12 Panorama presents DJ Tennis
gio 26/12 Rehab, DJ Hardavent
ven 3/1/25 Rehab DJs Jay-K, Maloney
sab 4/1/25 Crush
dom 5/1/25 Panorama presents Tripolism
Circus beatclub Brescia
https://www.instagram.com/circusbeatclub
www.circusbeatclub.com [email protected]
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
Aperto ogni giovedì (Rehab o Panorama), venerdì (Friday Fiesta!), sabato (Crush) e prefestivi
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Circus beatclub - Brescia Christmas Celebrations '24 - '25: 16 party in un mese. Si parte con le performance di Circo Nero Italia
Tra giovedì 5 dicembre 2024 e domenica 5 gennaio 2025, Circus beatclub - Brescia propone 16 party da non perdere. E' Christmas Celebrations.
Più o meno uno ogni due giorni. Anzi, ogni due sere in via Dalmazia si balla. E come si balla? Con ritmi sempre diversi. Lunedì 23/12, per celebrare le vacanze scolastiche, c'è uno student party dedicato a teen ager e giovanissimi, ovvero a chi ha più di 14 anni (Winter in Wonderland - Æ Student Party). Mentre la sera prima, domenica 22/12, ecco invece Club Splendore, una delle feste più sofisticate in circolazione, nata a Riccione e attiva ovunque.
Non mancano poi tanti top dj: giovedì 12/12 per il party house Panorama in console c'è Albert Marzinotto, giovedì 12 per Rehab c'è l'hip hop di Marc B, la sera dopo arriva Samuele Sartini (che ha appena remixato l'ultimo singolo di Cesare Cremonini). La sera tra Natale e Santo Stefano, il 25/12 ecco DJ Tennis, per Panorama ed infine, sempre per Panorama, il 5 gennaio 2025 ecco Tripolism.
Ma come comincia questo tour de force, dopo il party Rehab di giovedì 5 dicembre '24?
Inizia con l'energia straripante degli artisti di Circo Nero Italia, che sono protagonisti sul palco venerdì 6/12 per FridayFiesta e l'evento Stupidisco e sabato 7/12 per CandyCrush.
L'arte dei performer di Circo Nero Italia è un mix di bellezza, meraviglia e riflessione. Li rende straordinari. Ma chi sono i performer di Circo Nero Italia? Ballerini, attori, effetti speciali, mangiafuoco e artisti di ogni genere, spettacolari e coinvolgenti. I loro show non si limitano alle feste, ma si allargano anche a eventi diurni e cene spettacolo. La loro abilità nell'unire arti circensi, con musica elettronica o altri sound, in eventi diurni e notturni, fanno di loro unici e sorprendenti. Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni con la loro eccezionale creatività. Le loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero italia è senza dubbio uno degli artisti più spettacolari e sorprendenti presenti in Italia, e un nome che non si dimentica.
Circus beatclub - Brescia Christmas Celebrations '24 - '25
gio 5/12 Rehab. DJs Jay-K, Maloney
ven 6/12 FridayFiesta Stupidisco. Performer: Circo Nero Italia
sab 7/12 Candy. CanyCrush. DJs & MCs ATCG, Giglio, Banza, Simo Loda + CNI
gio 12/12 Panorama feat. Albert Marzinotto
ven 13/12 FridayFiesta feat. VidaLoca
sab 14/12 Crush Humble Night
gio 19/12 Rehab pres. DJ Marc B
ven 20/12 Friday Fiesta con Samuele Sartini (DJ), Francesco Sarzi (MC)
sab 21/12 Crush Christmas Dump
dom 22/12 Domenica Gagliarda: Club Splendore
lun 23/12 Winter in Wonderland - Æ Student Party
mer 25/12 Panorama presents DJ Tennis
gio 26/12 Rehab, DJ Hardavent
ven 3/1/25 Rehab DJs Jay-K, Maloney
sab 4/1/25 Crush
dom 5/1/25 Panorama presents Tripolism
Circus beatclub Brescia
https://www.instagram.com/circusbeatclub
www.circusbeatclub.com [email protected]
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
Aperto ogni giovedì (Rehab o Panorama), venerdì (Friday Fiesta!), sabato (Crush) e prefestivi
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L’audio del presunto Mifsud sotto esame a Washington, mentre Durham potrebbe tornare in Italia
A rischio la nostra sicurezza nazionale e la vita del professor Mifsud: non è ora che qualche procura decida di indagare?
La stessa Adnkronos che li ha pubblicati nella giornata di mercoledì era molto incerta sull’autenticità dei due file audio del presunto Mifsud arrivati alle redazioni dell’agenzia di stampa e del Corriere della Sera da un sistema di posta elettronica anonimo e criptato. Il procuratore Usa John Durham, che sta indagando sulle origini del Russiagate e sul presunto coinvolgimento di alcuni Paesi alleati, tra cui l’Italia, avrebbe acquisito i file per esaminarli, secondo quanto riferisce all’Adnkronos l’avvocato Stephan Roh, che avrebbe parlato direttamente con il procuratore, “interessato a capire che fine abbia fatto uno dei protagonisti del Russiagate e anche di chi sia la voce femminile che per un breve istante si può ascoltare alla fine del secondo file audio”.
Dagli Stati Uniti, intanto, rimbalza l’indiscrezione secondo cui il procuratore Durham avrebbe in programma una nuova visita in Italia, dopo quella del 27 settembre scorso insieme a Barr per incontrare i vertici dei nostri servizi, e arriva la notizia di un incontro non programmato, nello studio ovale della Casa Bianca, tra il presidente Trump e l’Attorney General. Un incontro per fare il punto sul rapporto dell’ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz, sui presunti abusi dell’FBI nella sorveglianza della Campagna Trump nel 2016, la cui pubblicazione “so che è imminente”, ha dichiarato Barr, spiegando che “alcune persone menzionate nel rapporto stanno avendo proprio adesso l’opportunità di rilasciare una dichiarazione su come vengono citate nel rapporto e, una volta terminato questo processo, che dovrebbe essere molto breve, il rapporto verrà pubblicato”. La scorsa settimana, il senatore Lindsey Graham, presidente della Commissione Giustizia del Senato, ha riferito di essere stato “aggiornato” da Barr sul rapporto dell’IG Horowitz e dichiarato a Fox News che sarà “scioccante”, “incriminante”. “Penso che dimostrerà che il sistema è uscito dai binari e abbiamo bisogno di azioni correttive”.
Nel frattempo, in Italia, si moltiplicano i dubbi sulla voce dell’uomo che nell’audio arrivato all’Adnkronos si qualifica come Joseph Mifsud. Gli unici ad essere certi “al 100 per cento” che si tratti proprio del professore sono i vertici della Link Campus, che però sono parte in causa, venendo infatti scagionati dalle dichiarazioni contenute nei file.
L’audio ha già fallito un primo test. Roberto Vivaldelli, di InsideOver, si è rivolto ad un “esperto in discipline forensi, uno dei più importanti in Italia in questo ambito”, il quale dopo aver messo a confronto il file audio inviato dal presunto Mifsud con due video del professore maltese su YouTube, ha concluso che si tratta di un “falso” e che la persona che parla non è Joseph Mifsud. L’esperto è stato in grado di fornire altri particolari interessanti. L’uomo a cui appartiene la voce che si sente nei file ha “presumibilmente una ventina di anni in meno rispetto al professore (che ne ha quasi 60, ndr) e sta leggendo qualcosa di scritto”, la sua voce mostra “i difetti tipici degli italiani che parlano inglese” e “non ha la stessa cadenza del vero Mifsud dei video, che trascinava le vocali per via del suo respiro. Questa cosa nel file audio non c’è mai e sono abbastanza convinto che sia un falso”. Inoltre, deve averlo registrato “con un microfono attaccato al colletto della camicia, in un ambiente molto ampio, collegato direttamente al computer, c’è molto eco”. E conferma anche che si sente la voce di una donna, verso la fine, che direbbe ��22”. Non solo: secondo l’esperto contattato da InsideOver, il file sarebbe stato “lavorato successivamente con qualche programma, è stata aggiunta della compressione”.
Altre cose sembrano non tornare dell’audio, come abbiamo già avuto modo di notare. Perché mai registrare in lingua inglese, quando Mifsud parla un ottimo italiano, dichiarazioni indirizzate a organi di stampa italiani, la cui finalità è di tutta evidenza rispondere a recentissime inchieste e interviste uscite sui media italiani?
Se, come afferma la voce nell’audio, “assolutamente” non ha alcun contatto con amici e famigliari e non ne ha avuti per mesi, non ha nemmeno potuto “leggere le notizie”, come ha potuto “recentemente” essere stato “informato in maniera affidabile” delle accuse rivolte alla Link?
E perché, dopo aver ribadito più volte di non aver mai ricevuto “pressioni” ma solo “un consiglio”, alla fine, in un drammatico appello, chiede che gli sia “data la possibilità di tornare alla vita”, che “qualcuno, da qualche parte, decida” di farlo “respirare di nuovo”?
Secondo l’esperto contattato dal quotidiano La Verità – che proprio nel giorno in cui spuntava l’audio del presunto Mifsud trovava significative conferme alla versione fornita dall’avvocato Roh – c’è “un’altissima probabilità” che la voce dell’audio sia effettivamente quella del professore, risultato a cui sarebbe giunto anche il sito investigativo Bellingcat, ma come abbiamo detto ora i file sono nelle mani delle autorità Usa…
Se fossimo in presenza di un audio fake, se cioè qualcuno avesse impersonato Mifsud, le implicazioni sarebbero diverse e molto gravi.
Innanzitutto, ci troveremmo non più di fronte ad una negazione del coinvolgimento del nostro Paese nelle origini del Russiagate e nella sparizione del professore, ma ad un deliberato tentativo di depistaggio dell’indagine Durham. Una cialtronata che faticherebbe (e sta già faticando) a reggere all’urto di approfondimenti giornalistici, figurarsi alla prova di un’analisi condotta con i potenti mezzi delle agenzie Usa. A Washington questa ipotesi viene valutata con preoccupazione e un esito negativo degli esami sui file audio non potrebbe che essere preso molto seriamente.
Inoltre, come abbiamo già osservato, se non fosse la sua voce ma quella di un impostore, ci sarebbe da preoccuparsi davvero per la sorte del professore maltese: chi rischierebbe, infatti, di registrare un falso audio di una persona sapendola in vita – e libera in qualsiasi momento di ricomparire, smentire, denunciare? Ma anche se fosse il vero Mifsud a parlare in quei file, non sembrano le parole di un uomo libero, bensì di un prigioniero esausto che potrebbe aver ricevuto pressioni per registrare e diffondere proprio ora queste dichiarazioni.
Insomma, considerate le possibili ripercussioni sui nostri rapporti con gli Usa, quindi sulla nostra sicurezza nazionale, di un’ipotesi di depistaggio dell’indagine Durham, e le fondate preoccupazioni per le condizioni di salute e l’incolumità del professor Mifsud, che nel caso di un falso audio potrebbe anche non essere più in vita, non è forse giunto il momento che qualche procura decida di iniziare a indagare? Se non ora, quando?
Un’altra strana circostanza è stata notata ieri su Twitter da Giulio Occhionero, che come abbiamo riportato nel nostro speciale ha presentato diversi esposti alle procure di Roma e Perugia denunciando le connessioni tra l’inchiesta Eyepyramid che lo vede coinvolto e il caso Russiagate: non è più accessibile sul sito della Link Campus la pagina del master in Scientific Intelligence al quale era stato invitato come relatore, il 9 settembre 2016, l’agente dell’FBI Preston Ackerman, assistente legale all’ambasciata Usa di Roma, come il suo collega di ufficio Michael Gaeta, che dalla capitale italiana gestiva i contatti con l’ex agente britannico Christopher Steele, firma dell’omonimo dossier anti-Trump commissionato dalla Fusion GPS, società incaricata dalla Campagna Clinton. Non è più visibile quindi che nel comitato scientifico di quel master c’erano Vincenzo Scotti, Vanna Fadini e Paola Giannetakis. In cattedra, “i migliori esperti nazionali ed internazionali, professionisti, accademici, appartenenti alle FFPP, Arma dei Carabinieri, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, CIOC, SMD”. Tra questi, uno dei protagonisti del caso Eyepyramid, l’allora direttore della Polizia Postale Roberto Di Legami e, appunto, Ackerman.
E troviamo sia Ackerman che Di Legami ad un convegno del 13 giugno 2016, a Roma, organizzato da Stefano Mele, avvocato e fondatore di Moire Consulting Group, lo stesso organizzatore di una conferenza, nell’aprile 2017, in cui il pm del caso Eyepyramid Eugenio Albamonte, oggi sotto inchiesta a Perugia, sosteneva che le presidenziali Usa del 2016 erano state truccate dagli hacker, solo pochi mesi dopo il voto e ancor prima che venisse nominato il procuratore speciale Mueller.
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