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Commemorazione defunti 2024. Palermo
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Modifiche alla Viabilità di Alessandria: Aggiornamenti per Eventi Speciali e Interventi Stradali
Il Comune di Alessandria comunica una serie di provvedimenti viabili in occasione delle prossime cerimonie commemorative, di una partita di campionato e di un trasloco, al fine di garantire ordine e sicurezza in città. Di seguito i dettagli per ciascun ev
Il Comune di Alessandria comunica una serie di provvedimenti viabili in occasione delle prossime cerimonie commemorative, di una partita di campionato e di un trasloco, al fine di garantire ordine e sicurezza in città. Di seguito i dettagli per ciascun evento e le relative misure adottate. Cerimonie di Commemorazione dei Defunti (29 ottobre – 2 novembre 2024) In occasione delle cerimonie…
#Alessandria eventi#Alessandria restrizioni#Alessandria traslochi#Alessandria Trasporti#Alessandria viabilità#cerimonie commemorative#Commemorazione defunti#comune di Alessandria#divieto fermata Alessandria#divieto sosta#divieto transito Alessandria#Eventi Alessandria#gestione eventi viabili#gestione traffico#mobilità eventi sportivi#Mobilità Urbana#Modifiche traffico#Parcheggi Alessandria#parcheggi eventi#parcheggi temporanei#partita F.C. Alessandria#Provvedimenti viabilità#restrizioni stadio#restrizioni traffico Alessandria#sicurezza cittadini Alessandria#Sicurezza stradale Alessandria#traffico autunnale#traffico autunnale Alessandria#traffico cittadino#traffico commemorazioni
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Sole luminoso e caldo che fa sì di rendere più Luminoso anche il Cielo, oggi Protagonista assoluto, giacché rappresenta la Dimora per le Nostre Anime perdute che in realtà però sono sempre rimaste con Noi, poiché possiamo ritrovarle ad ogni angolo del Suo Immenso Blue!
@elenascrive
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🕯️ All Souls' Day 🕯️
❝𝑻𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒇𝒆 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒂𝒅 𝒊𝒔 𝒑𝒍𝒂𝒄𝒆𝒅 𝒐𝒏 𝒕𝒉𝒆 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒆𝒔 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒗𝒊𝒏𝒈. 𝑻𝒉𝒆 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖 𝒈𝒂𝒗𝒆 𝒊𝒏 𝒍𝒊𝒇𝒆 𝒌𝒆𝒆𝒑𝒔 𝒑𝒆𝒐𝒑𝒍𝒆 𝒂𝒍𝒊𝒗𝒆 𝒃𝒆𝒚𝒐𝒏𝒅 𝒕𝒉𝒆𝒊𝒓 𝒕𝒊𝒎𝒆. 𝑨𝒏𝒚𝒐𝒏𝒆 𝒘𝒉𝒐 𝒘𝒂𝒔 𝒈𝒊𝒗𝒆𝒏 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒘𝒊𝒍𝒍 𝒂𝒍𝒘𝒂𝒚𝒔 𝒍𝒊𝒗𝒆 𝒐𝒏 𝒊𝒏 𝒂𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓'𝒔 𝒉𝒆𝒂𝒓𝒕.❞ ❤️
— 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐮𝐬 𝐓𝐮𝐥𝐥𝐢𝐮𝐬 𝐂𝐢𝐜𝐞𝐫𝐨.
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Fior di tomba
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"All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne Confortate di pianto è forse il sonno Della morte men duro? .. " — Ugo Foscolo, Dei sepolcri. 2 novembre - Commemorazione dei defunti
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I 'nostri' morti non sono mai solo i nostri, ma anche di tutti quelli che li hanno conosciuti e amati. E questo ci fa sentire anche meno soli nel nostro dolore. Una preghiera per tutte le persone che abbiamo conosciuto e che sono tornate nel ciclo della vita.
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padre Gianmarco Paris Omelia Commemorazione dei defunti
Liturgia della parola della prima messa: Gb 19,1.23-27; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40 L’esperienza della morte segna in profondità le persone di tutte le culture e di tutti i tempi. Addirittura, si fa risalire la nascita della “civiltà” nel mondo ai primi segni di un “culto dei morti”, che riflettono la cura degli esseri umani per i loro simili che sono morti. Il nucleo della fede cristiana è…
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La commemorazione dei defunti, il 2 novembre
L’idea di commemorare in un unica ricorrenza tutti i morti risale al secolo IX grazie all’abate benedettino sant’Odilone di Cluny. Il significato è quello di pregare le per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro dei quali solo Dio ha conosciuto la fede Qui altre info per restare…
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5:40 ed è ancora buio pesto.
Piove a tratti.
Oggi sul calendario c'è scritto "commemorazione dei defunti" ,ma in realtà il mondo se ne fotte.
Ma cosa ti aspetti da una società che ti insegna ad apparire? Ti fa muovere nel mondo con tacchi assurdi,per compiacere chi? Ma è molto più normale comprare una borsa di Gucci, piuttosto che mobilitarsi per salvare gli innocenti in Palestina.
Genocidio.
Ci ricadiamo sempre. Hitler non ha insegnato niente a nessuno, perché sangue chiama sangue. Già.
Siamo talmente piccoli ed inutili..
Distruttivi come il COVID.
E patetici.
#novembre2023
#tantoPasseràPureQuesto
#pandaInPanne
#byronnightisback
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Dopo trentun anni sono finalmente riuscito a visitare la tomba di un amico scomparso ai tempi dell'università.
In tutto questo tempo tante volte mi sono ripromesso di rendere questo piccolo omaggio a Walter. Non come un obbligo da adempiere ma per un desiderio profondo di testimoniare (a chi? A me stesso, forse) la vicinanza, la stima, il dolore che il tempo ha custodito ma non cancellato.
La sua morte, improvvisa e inattesa, mi spiazzò e mi sconvolse. Ancora sento la sua voce calda e gentile, rivedo il suo sguardo intelligente. Era una persona sensibile e discreta, sempre in ombra, sempre un po' indietro, eppure sempre presente e disponibile.
Oggi in cimitero avrei voluto incontrare qualcuno che l'avesse conosciuto (era verosimile, dato che si celebra la commemorazione dei defunti) per completare questo lunghissimo percorso di elaborazione, ma non è accaduto. Va bene anche così. Accanto alla tomba di Walter c'era quella della madre (che non ho mai conosciuto). Oggi mi piace contraddire il mio agnosticismo e la mia razionalità, e pensare che in qualche maniera misteriosa anche loro abbiano percepito la mia vicinanza -anche fisica-e, voglio crederlo, ne siano stati entrambi felici.
giovedì, due novembre 2023
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Festa di Ognissanti: origine, significato e tradizioni del 1° novembre
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre.
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre. Il 1° novembre si celebra la Festa di Ognissanti, una delle ricorrenze più importanti del calendario liturgico cristiano, dedicata a tutti i Santi, noti e sconosciuti. È una giornata di riflessione e raccoglimento per i credenti, ma anche di festa e celebrazione…
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02.11.2024 Commemorazione dei defunti
Non esistono morti di serie A o di serie B
Riposate in pace ovunque voi siate 🌈
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Giovedì 2 novembre
Commemorazione dei defunti ❤️
Serena giornata 🤗😘
Lucia 💓
Le persone non muoiono immediatamente,
ma rimangono immerse
in una sorta di aura di vita
che non ha alcuna relazione
con la vera immortalità,
ma attraverso le quali
continuano ad occupare i nostri pensieri
nello stesso modo di quando erano vivi.
(Marcel Proust)
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(COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI) - "Il corpo di marmo, col bel sorriso, di zia Angela" di Marco Pozza
Ho un esubero d'infanzia da smaltire. Mi verrebbe da dire, ripensando alla mia infanzia, ch'è stato il paese più bello nel quale io abbia abitato finora. È una stagione cruciale, a guardarla a posteriori: quando la vita pressa con urgenza, è l�� che vado ad agganciare le mie mani alle radici. Come un naufrago che, verso un naufragio, cerca appigli per non naufragare completamente. Un'immagine mi si è conficcata nella memoria più di altre: la morte di “zia Angela”, la moglie del fratello di nonno. Non era, dunque, propriamente zia, ma l'affetto, certe volte, se ne frega anche della correttezza dei rapporti parentali. Lei, sul letto, composta e vestita, con il suo rosario tra le mani e un leggerissimo velo di seta nero messo sulla sua testa. Sembrava uscita dalla parrucchiera, con un breve passaggio in un negozio di bei vestiti tanta era la delicatezza con la quale avevan “preparato” - come si dice – il cadavere. Ricordo lei morta, ma ricordo noi bambini dentro la camera assieme ai nonni: “Recitiamo il rosario per zia Angela!” ci dissero. Con noi, poi, c'erano gli adulti di casa: i vicini, i parenti più stretti. Se qualcuno fosse passato di lì, avrebbe potuto sospettare che fosse in atto una piccola festa della contrada da quant'era il pubblico partecipante. Invece si stava svolgendo uno di quei gesti di pietà cristiana che, ai miei occhi, mi hanno fatto amare la vita.
Capitava spesso che la morte fosse l'occasione per una lezione sulla vita. Quando la vidi così serena, mi venne da toccarle il mento con la mia manina: “Sembra sorridere, nonna!” le ho detto. E lei, la mia prima catechista, a darmi la sua risposta più bella: “Ricordatevi bambini – allargò lo sguardo - che si muore come si vive. Chi vive col sorriso morirà sorridendo, chi vive con il muso morirà con il muso” sintetizzò lei. Di quella sera di lutto, ricordo un senso di struggente serenità che m'invase: era pur sempre morta zia Angela, ma era come se quella morte mi facesse meno paura. Capitava spesso così in paese: che moriva una persona e in tanti si andava a trovarla stesa sul letto di casa. La morte ci veniva mostrata, la persona morta veniva esposta, era la nostra prima percezione della morte. Oggi, invece, avviene il contrario: la morte si maschera, la si nasconde, il sospetto è che sia una cosa difficile da gestire persino per gli addetti alle pompe funebri. A me le camere ardenti fanno paura, anche gli obitori non mi sono per nulla attraenti: mi sembrano l'immagine di un mondo senz'anima, privo di cuore. Un morto ospitato in casa, invece, mi illumina meglio la fragilità della vita. Della mia vita. Invece oggi ho come la sensazione che si rischi di arrivare alla propria morte senza mai aver avuto l'occasione di familiarizzare con la morte di qualcun altro. Non calcolare un'evenienza così naturale - “E l'unica cosa certa!” diciamo noi a parole, coi fatti la teniamo a bada – la fa diventare un tabù che, quando poi capita, più che di sorpresa ti coglie d'angoscia. Non ci accorgiamo, mentre viviamo, che la morte viene a prenderci le misure: in un incidente, una malattia, in un pensiero. Possiamo anche dimenticarci della visita, ma la percezione che il vestito si stia cucendo addosso resta: «Sin dal giorno della mia nascita, la mia morte ha iniziato il suo cammino – scrive J. Cocteau – Sta camminando verso di me, senza fretta». Io, nella mia fantasia e ripensando a zia Angela, la paragono ad un pescatore. Cosa fa un pescatore? Piglia un pesce nella rete e, per un po' di tempo, lo lascia nell'acqua: quel pesce nuota ancora, ma tutt'intorno ha una rete che il pescatore tirerà su appena gli sembrerà opportuno.
Viviamo tutti come pesci impigliati dentro la rete che, giorno dopo giorno, stringe sempre più. Con delicatezza! Pensate al calendario: ogni anno, per tanti anni, passa sopra il giorno della nostra morte senza avvisarci. Poi, un giorno, si ferma sopra, ci prende per mano e ci conduce via. E noi che ci lamenteremo: “E stato tutto all'improvviso! Non c'era nessun sintomo”. La morte, dunque, non è il contrario della vita: e la vita non è il contrario della sua morte. Sono una sorta di crepuscolo, dove la notte e il giorno si danno il cambio senza riuscire a definire bene questo passaggio. Per alcuni è crespuscolare, per altri è “tuono e fulmini”, per altri ancora è nebbia in Val Padana. Sta di fatto che, se lo volessimo, ogni giorno la morte ci aspetta, dall'alba, per accompagnare le nostre giornate. “Gran bella compagna!” potrà opporre qualcuno. Dipende da dove tu guardi il mondo: per qualcuno, calcolare la morte, è imparare a vivere. Per non sprecare i giorni, imparando ad abitare il limite, a non rimuoverla perchè non diventi mostro che spaventa. Al mio paese, ogni volta che la campana batte il suono lento del lutto, io penso che un giorno suonerà anche per me. Non è un'induzione alla sfiga, è essere realisti: cercare di separare la vita dalla morte è come voler separare la luce dal sole. «Impossibile tenere distinte vita e morte perchè – si legge nella brochure del Festival di Torino -, per quanti sforzi noi facciamo per rimuoverla, la morte punteggerà sempre la vita e la vita saprà farsi spazio nella morte».
Si può anche ragionare per sillogismi, certamente: “Gli altri muoiono ma io non sono un altro. Dunque io non morirò”. Non è che mi appassioni molto come criterio di lettura della mia piccola esistenza: preferisco pensar che la morte sia la posta in gioco per giocare al gioco della mia vita. Sapendo che non è affatto un gioco. Oppure lo è nella misura in cui si vive solo divertendosi. Cioè facendo battere e ribattere il cuore. Questo, sotto sotto, ho scoperto (anni dopo) d'avere appreso quella sera accanto al cadavere di zia Angela. Adesso che, purtroppo, non ho più quell'ingenuità affamata di quel bambino alle prime armi, mi alleno a pensare che se la vita è una grande sorpresa, non vedo perchè la morte non potrebbe essere una sorpresa più grande. È il bello del mistero: lascia aperte infinite possibilità, a seconda dei calcoli che uno è disposto a giocarsi nella vita.
Nulla toglie, comunque, lo spaesamento che la morte arreca.
***
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