#traffico cittadino
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Modifiche alla Viabilità di Alessandria: Aggiornamenti per Eventi Speciali e Interventi Stradali
Il Comune di Alessandria comunica una serie di provvedimenti viabili in occasione delle prossime cerimonie commemorative, di una partita di campionato e di un trasloco, al fine di garantire ordine e sicurezza in città. Di seguito i dettagli per ciascun ev
Il Comune di Alessandria comunica una serie di provvedimenti viabili in occasione delle prossime cerimonie commemorative, di una partita di campionato e di un trasloco, al fine di garantire ordine e sicurezza in città. Di seguito i dettagli per ciascun evento e le relative misure adottate. Cerimonie di Commemorazione dei Defunti (29 ottobre – 2 novembre 2024) In occasione delle cerimonie…
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fallimentiquotidiani · 8 days ago
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È importantissimo ascoltare buona musica in macchina per non compromettere la propria salute mentale nel fottuto traffico cittadino 
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teredo-navalis · 2 months ago
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Ragà io ve lo dico, gli auricolari con la cancellazione attiva del rumore sono una cosa che vi cambia la vita e non dovete neanche spendere soldoni per procurarsele: le redmi buds 4 costano 40€ ed eliminano tantissimo rumore di fondo es quando camminate per strada o siete in treno; ovviamente non cancellano tutto ma vi assicuro che quando per un attimo le togliete, vorrete subito rimetterle increduli del baccano che c'è intorno a voi.
Se facessero anche un filtro nasale che ti permette di avere sempre aria pulita e buona, sarei nella pace di una vacanza in montagna camminando nel traffico cittadino.
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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E' qualche giorno che mi sto sforzando parecchio di trovare segni che mi facciano capire se la mia vita in questo ultimo anno e' migliorata o peggiorata. Lavoro? Stabile. Un ottimo reddito netto prima e identico adesso. Con gli stessi soldi, pero', compro qualcosa in meno, vista l'inflazione. Imposte? Sempre quelle! Le stesse che pagavo nel 2019-20-21. Imu sulle seconde case o imposte sui canoni di locazione? Nessuna novita'! Imu 11,60x mille e 21% di cedolare secca sugli affitti. In conclusione, facendo grosso modo la vita di sempre, nell'ultimo anno sono riuscito a risparmiare circa 3-4mila euro in meno. Piu' sicurezza? Non saprei dirlo visto che non mi e' mai successo nulla di tragico nella vita. A sentire l'informazione e guardando la mia citta', direi che non e' cambiato niente nemmeno su questo aspetto. Niente polizia sulle strade prima, niente adesso. Niente polizia urbana prima, niente adesso. Stesse truffe, stessi scippi, stesse rapine, stessi spacciatori, stessa insicurezza. Meno immigrazione clandestina? Macche'! E' raddoppiata. Scuola migliore? Non saprei, ho solo una figlia ma si e' laureata qualche anno fa. Sanita'? Direi peggio! Nella vita ho avuto bisogno solo una volta di un otorino, tempo ssn 6mesi. Ultimamente mi serviva di nuovo, tempo ssn 1 anno. Sono andato da un privato.
Eppure la maggioranza degli italiani sembra abbia fatto un bel salto di qualita'. Vedo un traffico cittadino che non vedevo da anni e anni, serpentoni di auto incolonnate ad ogni ora del giorno. Locali sempre stracolmi e senza prenotazione ormai non ti siedi. Una volta era solo il sabato e la domenica, adesso siamo a 7 gg su 7. Corrieri e riders sfrecciano per la citta' consegnando pacchi e cibo a tonnellate. Probabilmente la vita degli italiani e' migliorata e di molto rispetto agli anni precedenti. Beati loro! @ilpianistasultetto
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curiositasmundi · 28 days ago
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Pino Corrias
Siamo tutti trascritti nella carta dei vini e dei segreti. Ci scelgono a loro comodo i buoni e i cattivi. Il potere o il malandrino. La legge o il ricattatore. È la definitiva rivelazione della banda milanese di Equalize che ha generato un soprassalto non del tutto inatteso, a dire il vero, vista la tradizione di spiati e di spioni che vantiamo, dai tempi dell’Ufficio affari riservati di Federico Umberto D’Amato, cuoco d’alto rango di trame e dossier. Fino al Tiger Team di Giuliano Tavaroli che spiava per conto di Telecom durante il regno di Tronchetti Provera. E ai pedinamenti informatici di magistrati e giornalisti organizzati da Pio Pompa, ai tempi dell’indimenticato generale Pollari, plenipotenziario dei nostri Servizi segreti in piena epopea berlusconiana.
Ma questa volta, dopo i clamori dell’hacker siciliano che passeggiava nei data-base del Ministero di Giustizia, dopo le gesta del bancario con le sue 6 mila intrusioni nelle vite degli altri, la nuova e onnipotente banda di spioni appena scoperta a Milano, capace di entrare e uscire 52 mila volte dagli archivi ultrasegreti (?) del Viminale, si trascina un sacco di domande al seguito e almeno una definitiva verità.
Prima domanda. Ma se è così facile bucare l’ombra che ogni cittadino di questo Paese si porta dietro – ombra e impronte che conducono a relazioni, amicizie, numeri di telefono, foto, video, conversazioni, amanti, conti bancari – com’è che gli evasori parziali, semi parziali, totali, la fanno sempre franca? Com’è che all’appello del nostro vivere comune mancano sempre da 80 a 100 miliardi, imboscati sotto al materasso dell’evasione fiscale di un tassista, di un finanziere, di quei gioiellieri che guadagnano sempre meno dei loro vetrinisti?
E poi. Se basta un click, una password e un paio di investigatori infedeli per entrare al Quirinale, negli archivi della Polizia e dei Servizi segreti, come fossero il Bingo sotto casa, com’è che non sappiamo ancora nulla (o quasi) dei cento misteri che assediano la nostra storia nazionale, dalle stragi d’altro secolo, alla scomparsa di Emanuela Orlandi, dal depistaggio su via D’Amelio alla sparizione dell’agenda rossa di Borsellino. O quanto fosse coinvolta l’Università di Cambridge nella trappola in cui cadde Giulio Regeni. E ancora: quante stragi di migranti sono stata nascoste dentro le acque del Mediterraneo? E quanto vale in miliardi di euro e intese sovranazionali il nostro traffico internazionale di armamenti e software, visto che, secondo Costituzione, dovremmo ripudiare la guerra anziché alimentarla?
Altra domanda. È giustificato l’allarme, anzi il panico che risuona nelle parole degli investigatori che hanno dettato: “Siamo di fronte a un attacco alla democrazia”? Certo che sì. Hanno appena scoperto che una manciata di ricattatori custodiva 800 mila dossier rastrellati in qualche anno di infiltrazioni, astutamente nascosti non proprio nella grotta di Ali Babà, ma dietro le guglie del Duomo di Milano, da dove i quaranta ladroni si impadronivano delle vite private di tutti, dagli gnomi del mondo dello spettacolo ai capitani di industria e finanza, dalle fidanzate di qualche pupone con il cuore in affanno alle massime cariche dello Stato, figli compresi.
E ancora di più è giustificato l’allarme per la permeabilità – clamorosa e conclamata – del mondo che ci siamo costruiti accanto, anzi sopra, sotto, ovunque, quello della Infosfera che custodisce per intero la storia di ognuno di noi, basta saperla pescare tra i miliardi di byte che sono diventati la nostra aura, invisibile solo per chi non ha lo strumento adatto per vedere.
L’ultima rivelazione di questa storia è che siamo sempre di più nelle mani di chiunque. Dei buoni, veri o presunti, e dei cattivi. Quelli che risolvono gli omicidi interrogando le tracce digitali di cellulari e telecamere che gli assassini si lasciano dietro. E quelli che gli omicidi, virtuali fino a un certo punto, li architettano a pagamento, seminando ricatti e incendi reputazionali. E che dunque viviamo consensualmente sottoposti ai titolari dell’ordine che quotidianamente perlustrano la nostra convivenza, la campionano, se del caso la indagano in difesa di quelle regole comuni che chiamiamo democrazia. E insieme viviamo sottomessi ai bucanieri che quell’ordine e quella convivenza la vogliono forzare, violare, dissolvere per appiccare l’incendio dei ricatti, in cambio di soldi, potere, carriere, interessi politici, vendette personali. Per ordine di una cosca che maneggia appalti o uomini politici. O per la banalissima curiosità di un impiegato che dal desk di una oscura filale bancaria di Bisceglie si toglie lo sfizio di guardare tra le lenzuola contabili di suoceri, vicini di casa, capiufficio, e di altri migliaia di perfetti sconosciuti compresi quelli che abitano nei rotocalchi o nelle stanze dei palazzi del potere.
Ora il governo emette sirene d’allarme. Promette “strette legislative”. Minaccia “pene più severe”. Garantisce che a contrasto dei ricattatori infedeli basterà migliorare i controlli per arginare e le incursioni illegali e proteggere le vite.
Ma è davvero così semplice? La verità è che abbiamo trasformato il nostro villaggio globale in un clamoroso paese di specchi. Specchi dotati di memoria perpetua. La memoria del silicio. Che è la definitiva stregoneria di cui parla Yuval Harari nel suo ultimo libro Nexus, dedicato non solo ai rischi della futura Intelligenza artificiale, ma anche a quelli della attualissima stupidità umana del tempo presente. E degli strumenti digitali talmente pervasivi da rendere la privacy una chimera così lontana, così irraggiungibile, che per maneggiarla l’abbiamo dovuta trasformare in una nuova religione, buona per essere violata ogni volta che serve.
Il solitario filosofo Guy Debord scoprì a metà dell’altro secolo che avremmo vissuto in una permanente “Società dello Spettacolo” governata sempre di più dal segreto, il segreto remoto del potere. Custodito dal perpetuo intrattenimento allestito per distrarci. Non poteva immaginare quanto ci saremmo spinti oltre. E che quel segreto un tempo esclusivo, si sarebbe dislocato nell’ovunque della Rete a portata di algoritmo. Saranno i buoni o i cattivi a scegliere quale segreto rivelare, quello del tassista evasore, del latitante in fuga o del ministro corrotto? Sì, è vero, mai come ora la democrazia è in pericolo. Segreti e ricatti sono la dieta preferita dalle democrature. E i complici, più ingenui che colpevoli, siamo tutti noi che abbiamo appeso le nostre vite dentro alle vetrine illuminate della Rete. Credendoci protetti dal buio che invece abbiamo dissolto.
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piusolbiate · 1 month ago
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A colloquio con il sindaco
 A colloquio con il sindaco Ghioldi su rapporti con l’Azienda socio sanitaria, presenza sul territorio dei medici di base, sinergie con i comuni vicini. Capitolo Case di Comunità e questioni sovracomunali.
l'articolo completo su il Bustese
Sulla presenza di medici di medicina generale, per esempio, dice: «A Solbiate, finora, è andata abbastanza bene, non registriamo i problemi che si sono visti in altre realtà. Inoltre, seguiamo l’evolversi della situazione, e le novità, relative alle sedi territoriali di Asst, quelle attivate e quelle che arriveranno. I punti di riferimento sono, saranno a Fagnano e Castellanza. Certo, una questione merita di essere considerata: andrebbe attivato un servizio di trasporto, un collegamento tra i Comuni che, come Solbiate, non hanno e non avranno queste sedi e le Case di Comunità».
Ghioldi si sofferma, poi,  sul confronto con Asst, punto sul quale il suo omologo si è espresso anche in modo critico: «Ovviamente il confronto serve, la continuità nel tempo pure.  Torno sulle Case di Comunità: gli incontri con Asst dovrebbero avvenire anche per monitorare le loro attività. Inoltre sarebbe auspicabile un coinvolgimento ancora maggiore dell'Azienda Speciale Consortile del Medio Olona, soprattutto in tema di Tutela Minori e Neuropsichiatria infantile. Infine penso al servizio Cup, apprezzato dai cittadini, presente nei Comuni. Ecco, i Comuni della Valle Olona vorrebbero tenerli, i Cup, senza che questi fossero attivi nelle sole Case di Comunità. C’è già stato un incontro per prolungare l’assetto attuale».
E l'ospedale Busto/Gallarate? «Dato che la scelta è stata fatta, serve procedere senza perdere tempo. E, altrettanto importante, senza che il servizio offerto dagli ospedali esistenti degradi»
Sulla necessità di attuare e implementare sinergie tra comuni (il collega marnatese ha citato i temi del personale e della Polizia Locale), il primo cittadino di Solbiate si dice d’accordo: «La questione compare anche nel nostro Documento di programmazione. Il dialogo è abbozzato, vedremo. Certo, che sia necessario parlarsi, e concretizzare, è evidente. Basta osservare, per fare un esempio anche visivo, certe piste ciclopedonali che arrivano al confine di un Comune. E finiscono lì, senza proseguire in quello confinante. Poi Solbiate ha il suo problema caratteristico». Noto e stranoto: la viabilità. «Il traffico pesante che attraversa la valle – conclude Ghioldi - passa a dir poco in via prioritaria da Solbiate. Comune piccolo ma con due strade provinciali. Ovviamente porteremo la questione nelle sedi competenti, alla nuova Giunta della Provincia».
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mezzopieno-news · 11 months ago
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NASCE IN ITALIA IL QUARTIERE PIÙ SOSTENIBILE AL MONDO
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L’area urbana di Milano dell’ex zona Fiera, coinvolta in uno dei progetti di rigenerazione urbana di maggiore successo in Europa, è diventato il primo quartiere al mondo ad ottenere tre livelli platinum nelle principali certificazioni di sostenibilità internazionali.
Il distretto cittadino City Life ha ottenuto i riconoscimenti LEED for Cities and Communities, WELL for Community e SITES for Existing Landscape (per la prima volta consegnato a una città europea), tre enti certificatori indipendenti riferimento mondiale per l’urbanistica sostenibile. Nello specifico, la certificazione LEED for Cities and Communities, assegnata dal U.S. Green Building Council, valuta la progettazione, lo sviluppo e la gestione di comunità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, premiando il minore impatto possibile sull’ambiente. La certificazione WELL for Community, attribuita da International WELL Building Institute, giudica lo sviluppo di una comunità resiliente, inclusiva e integrata, basata su una identità in grado di impattare positivamente sul benessere psico-fisico delle persone. La certificazione SITES, attribuita da Green Business Certification Inc., contribuisce specificamente alla creazione, allo sviluppo e alla gestione di spazi esterni e paesaggi resilienti e sostenibili, nel rispetto della natura.
“Grazie all’idea innovativa di interrare tutte le infrastrutture, si è riusciti ad immergere gli edifici in un parco di circa 17 ettari, libero da traffico, rumore e smog. Tutto ciò manifesta il piacere di vivere il nostro quartiere. Il team di City Life ha sostenuto fin dagli albori la realizzazione di un masterplan centrato sulla qualità di vita delle persone”, ha commentato Paolo Micucci, di CityLife S.p.A
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Fonte: Generali Real Estate
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gcorvetti · 10 months ago
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30.
Ho letto sta cosa che a Bologna hanno messo il limite di velocità a 30 km/h e naturalmente ci sono vari post di lamento oltre ai vari meme. Qua il limite in città è di 50 km/h e in alcune strade di 30 tipo vicino alle scuole o al centro dove è pieno di pedoni. Beh, se si considera che qua si rispetta il codice della strada, ci si ferma allo stop e prima delle strisce pedonali quando qualcuno è in procinto di attraversare, si può capire che da quel punto di vista forse sono più avanti, infatti oramai sono abituato nonostante non ho l'auto e prendo quella della mia compagna di più d'inverno ed è una cosa che mi spaventa di questo imminente spostamento a CT perché nella mia città si guida come dei folli senza rispettare nessuna segnaletica e spesso a velocità folle in pieno centro urbano, come un pò in tutto il sud, senza contare un uso eccessivo del clacson, cosa che qua non esiste, mai usato. Che l'italiano non ama le regole lo sappiamo, che a rispettarle gli viene l'orticaria è risaputo, ma che a lamentarsi è il primo in classifica. Sembra che questa sia una precauzione per evitare incidenti, che sappiamo dalle cronache essere all'ordine del giorno, ma cosa cambia se il limite è a 50 e non si rispetta comunque? Scommetto che se fosse a 100 lo infrangereste lo stesso solo per il gusto di farlo. Seguire le regole, in questo caso stradali, non è solo un dovere del cittadino ma anche un forte segno di senso civico e se tutti seguissero le leggi non ci sarebbe da preoccuparsi, che so, di attraversare la strada senza il timore di essere stirati anche sulle strisce pedonali. Ovvio che mi sembra un'assurdità però se chi mette le regole arriva a questo estremo vuol dire che ve lo meritate, no? Sicuramente tu che leggi no, ma ci sono persone che quando si siedono al volante gli prende una sorta di pazzia e devono andare veloce, certo sicuramente hanno un auto che gli permette di farlo e si credono grandi piloti, magari giocano a qualche video gioco di auto dove vincono sempre e vanno a 300 km/h ma è un gioco, però non considerano che i piloti girano su percorsi fatti ad hoc senza traffico e pedoni e hanno delle auto apposite per andare ad alte velocità e sono iper allenati per farlo, lui magari la sera prima ha bevuto o non si è svegliato come si deve perché è in ritardo e ha i nervi tesi perché non vuole arrivare tardi a lavoro. Sicuramente c'è un amminchiamento su certe cose e si ignorano altre che magari sono più importanti, come il fatto che vi fottono il paese e non ve ne accorgete perché siete in guerra col vicino, col nero, con l'omosessuale, come se il prossimo sia il nemico e non quello che vi dice che lo è. Molti si credono rivoluzionari o anarchici solo perché non seguono le regole, non è questa la rivoluzione che serve adesso, casomai. Questo è solo un mio punto di vista, perché ho letto da qualche parte che è una sorta di addestramento ad obbedire, sicuro? Lo dico a quel tizio che scrive che hanno iniziato col vaccino e ora i 30 all'ora, poi cosa? Sei cresciuto con l'idea di trovare un lavoro fisso e di passare la tua vita con una donna sola, di fare figli e farli crescere come te, non credi che questo sia già un addomesticamento? Inquararti e diventare un bravo cittadino non lo è? E ripeto non è violando le leggi che diventi rivoluzionario, la rivoluzione la fai quando non vuoi inquadrarti anche se rispetti le leggi, che poi in Italia sei già fuori dal coro se rispetti le regole visto che ognuno se le fa a modo suo.
Va bè vi lascio alla vostra diatriba inutile che vi distoglie dai problemi reali con un brano che calza a pennello del caro Frankie HI-NRG MC che stimo moltissimo.
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io-rimango · 1 year ago
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Casa è dove sei tu
Forse avrete già pensato di dedicarla alla persona che amate,
Ma fermatevi un attimo.
Provate a dedicarvela.
Si, a voi stessi.
E fate in modo che 'casa' sia il centro del vostro Essere. Il vostro respiro.
Un luogo confortevole.
Ovunque siate, da soli o in compagnia, su una spiaggia deserta o nel traffico cittadino.
Casa è dove sei tu.
Prima di tutto, prima di ogni 'noi' ci sono io.
Solo così un incontro potrà essere un vero incontro.
E non la sterile e mortificante rete di proiezioni dipendenze e aspettative.
Apro la mia casa a te, e non 'sei la mia casa'.
Non resterò senza dimora, ho la mia.
E quando la porta si chiude, resta il tepore delle mi pareti a cullarmi il respiro.
Ancora e sempre, con me.
(Oscar Trevino)
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Alessandria: Provvedimenti Viabili del 24 e 25 Ottobre 2024 per Lavori di Manutenzione e Trasloco
Modifiche alla viabilità in Via Monteverde e Via Piacenza per lavori di taglio dell’erba e trasloco.
Modifiche alla viabilità in Via Monteverde e Via Piacenza per lavori di taglio dell’erba e trasloco. L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha emesso due importanti provvedimenti viabili che interesseranno i cittadini nei giorni 24 e 25 ottobre 2024. Le modifiche riguardano lavori di manutenzione stradale e lo svolgimento di un trasloco, con temporanee restrizioni alla circolazione e alla…
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leparoledelmondo · 11 months ago
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Cities of tomorrow - mobility
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Qui da noi, sul nostro pianeta, le navicelle per gli spostamenti urbani sono aumentate molto negli ultimi anni, ogni cittadino è proprietario di una navicella grande, media o piccola.  Ormai le metropoli sono congestionate dal traffico e per risolvere il problema della mobilità abbiamo deciso di indire un referendum per chiedere ai cittadini se applicare una tariffa più cara per la sosta delle navicelle più grandi. La tariffa non si applicherebbe per le soste residenziali, il parcheggio sotto casa, e la sovrattassa servirebbe per consentire una migliore condivisione dello spazio pubblico a beneficio dei pedoni.
Accade a Parigi
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acquaconlimone · 1 year ago
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Oggi non è più così ma tanti anni fa e per tanti anni il primo agosto l'Italia chiudeva per le vacanze estive. Nelle città era difficile trovare un forno o altri negozi aperti, era tutto un cartello "Chiuso per Ferie".
Il traffico cittadino diminuiva, calava uno strano silenzio mentre tutti si riversavano al mare e in montagna, cosa fai ad agosto era la versione estiva di cosa fai per capodanno.
Sembrava una cosa normale ed immutabile.
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teredo-navalis · 5 months ago
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Fatto guide con madre: non voleva "portarmi" nel traffico cittadino ma in tangenziale sì.
(faccio sempre le guide in città, non ho mai preso la tangenziale)
ok madre.
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lamilanomagazine · 3 days ago
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Bolzano: Arrestato latitante pluripregiudicato 57enne Nel corso delle consuete attività di controllo di retro-valico presso la Frontiera del Brennero finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e al traffico di sostanze stupefacenti, gli Agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Brennero hanno rintracciato, a bordo del treno internazionale proveniente da Monaco di Baviera e diretto a Bologna, un cittadino italiano di 57 anni, tale B.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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r-roiben-r-blog · 2 months ago
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Capitolo Due
E anche per quel giorno ha concluso. Certo, l’indomani, con tutta probabilità, ci saranno altri guai da sistemare. Ma, dopotutto, domani è un altro giorno! Aggrotta la fronte, confuso. Gli pare di aver già sentito prima qualcosa di simile, ma non ha proprio in mente quando né dove. Bah! Che importa? È stanco, ora, e ha voglia di andare a sbronzarsi da qualche parte in città, e magari divertirsi, magari con qualcuno. Sorride speranzoso a quell’eventualità.
Levata la tuta da lavoro, macchiata e unta, e datosi una bella ripulita, si riveste alla bell’e meglio con abiti un po’ rattoppati ma lindi ed esce dal magazzino, avviandosi verso la città. A piedi, certo, e per due solidi motivi: per primo perché non possiede un’automobile; e per secondo perché, se anche la possedesse, non se la sentirebbe di portarla con sé e rischiare di mandarla a sfracellarsi in qualche fosso perché non è lucido a sufficienza da distinguere la via asfaltata dalla campagna.
Mentre si fa strada lungo lo sterrato che lo condurrà in mezzo al traffico cittadino, nella tiepida sera che si avvia rapidamente al crepuscolo, gli pare di udire un sottile ronzio nell’aria tranquilla. Corruga le sopracciglia, interdetto; reclina il capo di lato, provando ad ascoltare con maggior attenzione. Il rumore sale di intensità, oppure si sta ingannando? Si volta alla sua destra, poi alla sua sinistra, ma non scorge nulla di strano, nulla di diverso dalla solita e conosciuta campagna circostante e dalla strada che scorre placida e serpeggiante in mezzo a prati e alberi.
Scrolla le spalle, perplesso. Sta per rimettersi in marcia quando si rende conto che il suono che prima non era riuscito a identificare ora è più distinto, prende un più chiaro significato nella sua testa: è il ronzio regolare del motore di un aeroplano. Ancora si guarda attorno, stavolta con gli occhi puntati verso il cielo, ma non riesce a scorgere nulla, tranne alcune nuvole sfilacciate e l’aranciato infuocato del tramonto che va presto imbrunendosi. Tra poco il cielo si tingerà di viola, poi pian piano si scurirà fino al nero. Ma lui non vede nessuna luce nel grande cielo sopra la sua testa, il che significa che l’aereo ne è sprovvisto, il che significa che il folle ai comandi del velivolo se la dovrà vedere da solo con la pista ombrosa, perché neppure quella ne ha di luci.
Solleva un braccio e si gratta la testa, pensieroso. Continua a non vederlo, ma il suono del motore si sta facendo più distinto, quindi deve essere vicino, e dev’essere un monomotore.
E infine lo avvista, là, proprio a pochi palmi dall’orizzonte scuro, e spalanca la bocca, e quasi scoppia a ridere. È un affaretto minuscolo, appena un puntino insignificante che si allunga tremolante nell’aria calda e umida. Un puntino più scuro dell’orizzonte, che a breve si sfracellerà sulla pista ormai nera come l’inchiostro. Fottuti piloti!
È indeciso. Dovrebbe andare a controllare, forse. Si mordicchia un labbro, incerto sul da farsi. Gli altri piloti se ne sono già andati a casa loro da un bel pezzo. Naso è partito da poco meno di mezz’ora per raggiungere la famiglia. I due meccanici che lavorano come lui al campo volo saranno già in qualche bettola a giocarsi la paga. Rimane la guardia che pattuglia il perimetro di notte, e la squadra delle emergenze. Loro potrebbero fare al caso, in effetti. Se le cose andassero storte (e viste le premesse c’è una forte probabilità che accada), un’autobotte è proprio quel che ci vuole. Inaspettatamente avverte lo stomaco contrarsi. Digrigna i denti, contrariato, e scuote la testa. Che cazzo ci sta a fare uno stronzo di pilota in cielo a quell’ora, in un posto non attrezzato e senza un aereo adeguato? I piloti di Naso sono idioti, questo è un fatto, ma nemmeno loro lo sarebbero abbastanza da andarsene a zonzo dopo il tramonto. Quindi dev’essere uno di fuori, magari uno che stava giusto cercando un posto per atterrare perché il suo aereo è in avaria. Fottuti piloti!
Alla fine si è deciso a tornare sui suoi passi. Non che avesse davvero molte altre scelte. Poteva fregarsene, è pur vero. Solo che Salud non è tipo da fregarsene, se c’è qualche cosa che può fare in proposito.
Non riesce più a distinguerlo, nell’oscurità dell’imbrunire. Però il suo motore lo sente ancora. Chissà se ha già scovato la pista? Salud la sta raggiungendo giusto in quel momento, ed è davvero una lunga e indistinta striscia d’inchiostro. Freme e si stampa in testa l’unica regola da non scordare mai, ma proprio mai: evitare di prendere il volo dopo il crepuscolo senza una strumentazione adeguata. Fatto.
Il rombo del monomotore lo riporta bruscamente alla realtà. Per sicurezza si tiene a lato della pista. Non si sa mai che il pazzo riesca a centrarla e si ritrovi di fronte Salud a fare da ostacolo. Sarebbe veramente bella, questa. Pochi momenti dopo spalanca di nuovo la bocca, suo malgrado sorpreso, mentre il suono inconfondibile delle ruote che toccano terra precede di poco quello dei freni. Ora lo distingue, anche se a mala pena. Sta procedendo a zig zag lungo la pista, rallentando progressivamente senza sforzare troppo sui freni. E infine lo scorge fermarsi dolcemente poco più avanti del punto in cui sosta Salud. E quest’ultimo scuote la testa, basito e suo malgrado ammirato. Quel bastardo di pilota sarà anche uno svitato, ma sa di certo il fatto suo. Ora, più rilassato, si avvia per dare un’occhiata al nuovo arrivato e sincerarsi che sia tutto intero.
«Ehi, amico» lo apostrofa una volta giunto a tiro d’orecchi.
Lo scorge appena voltarsi verso di lui, evidentemente altrettanto sorpreso dalla sua comparsa.
«Oh! Accipicchia. M’era parso di intravedere qualcuno nei paraggi, ma non ero troppo sicuro che fosse qualcuno in carne e ossa, così, sai… Ehm… Mi hai messo paura, chiunque tu sia.»
Salud storce il naso, piccato. «Io, eh? E tu che scendi giù dal cielo di notte come un fantasma, allora?» protesta.
Il pilota ride. Salud resta un lungo momento sospeso, quasi di sasso. Quella risata, sembra quella di un bambino.
«Giusto. Scusa, è che ho calcolato male i tempi e non sono riuscito a trovare una pista più adatta e abbastanza vicina. Quindi le scelte erano due: o mi sfracellavo in mezzo alla foresta, oppure tentavo con questa pista. Tu cosa avresti scelto?»
«La foresta» borbotta Salud, indispettito.
E il pilota ride di nuovo, con lo stesso identico effetto sui nervi del suo interlocutore. «Che gran racconta balle, sei.»
Offeso, mette il broncio, poi sbuffa. «Non sono un pilota. Ma nella mia ignoranza preferirei non trovarmici proprio a dover scegliere.»
«Eh, non hai tutti i torti. Ehi, senti, mi dispiace se ti ho spaventato. Volevo solo portare a terra il mio aereoplano e la mia pelle assieme a lui.»
Salud sospira ma è costretto ad ammettere che il pilota bastardo un po’ di ragione ce l’ha. Decide di farsi più vicino, perché è da quando il monomotore ha toccato terra che qualcosa nella sua testa gli urla quanto cattiva sia stata la sua idea, e vuole proprio capire perché.
Giunto accanto all’aereo si rende conto di quanto effettivamente sia piccolo e di nuovo si ritrova a scuotere la testa abbastanza allibito.
«Sei arrivato fin qui con questo giocattolino tutto da solo?» non può evitare di stupirsi.
«Vedi forse qualcun altro? E anche se avessi voluto, il posto a bordo è uno solo. Scommetto che andrebbe giù come un masso in un lago, se ci salisse una seconda persona. Se ci salissi tu, è probabile che non decollerebbe proprio» scherza il pilota, fissandolo con tanto d’occhi nonostante l'oscurità incombente non gli possa offrire un quadro preciso di quel che si ritrova di fronte.
«Sei parecchio spiritoso, per uno che ha appena rischiato l’osso del collo a bordo di un aereo per le bambole» lo redarguisce.
«Il mio Comper Swift funziona come qualsiasi altro aereo! Quindi non permetterti più di insultarlo» si inalbera il pilota.
Salud sorride. Il primo segnale positivo da quando ha udito il ronzio del motore di quel piccolo velivolo. Un pilota che difende il suo aereo. Il mondo non fa poi così tanto schifo, in fin dei conti.
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citywheelers · 2 months ago
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Nel mondo delle bici elettriche fantastiche, l'OT05 ebike si distingue per il suo design innovativo e le caratteristiche pratiche. Questa bici non è solo per i giovani avventurieri; è anche una soluzione eccellente per gli anziani che desiderano mantenere uno stile di vita attivo. Con la Onesport OT05 step through ebike, entrambe le generazioni possono godere di un'esperienza di guida confortevole e sicura.
 
Un Design Accessibile e Elegante
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Una delle caratteristiche più apprezzate dell'OT05 ebike è il suo telaio a step-through. Questo design rende estremamente facile salire e scendere dalla bici, un vantaggio significativo per gli anziani che potrebbero avere difficoltà con le bici tradizionali. La Onesport OT05 step through ebike non solo è pratica, ma anche esteticamente gradevole, con linee moderne che attraggono l'attenzione dei giovani e dei meno giovani.
 
Comfort e Stabilità
Sella Imbottita per una Guida Confortevole
Quando si tratta di comfort, l'OT05 ebike è progettata per offrire un'esperienza di guida fluida. La sella è imbottita e regolabile, permettendo agli utenti di adattarla alle loro esigenze. Per gli anziani, questo significa un viaggio più piacevole e meno stressante. I giovani, d'altra parte, possono approfittare di questo comfort per affrontare il traffico cittadino senza sentirsi affaticati.
 
Potenza e Prestazioni Affidabili
Motore Potente per Affrontare Ogni Terreno con le Cool Electric Bikes
Una delle ragioni per cui la OT05 ebike è così popolare è il suo motore potente e affidabile. Questo motore fornisce un'assistenza eccellente, consentendo agli anziani di affrontare colline e percorsi difficili senza fatica. I giovani possono usare l'OT05 ebike per esplorare nuovi percorsi e partecipare a gite nel fine settimana con amici. La Onesport OT05 step through ebike offre prestazioni che soddisfano le aspettative di tutti.
 
Sicurezza al Primo Posto
Freni Efficaci e Pneumatici Resistenti
La sicurezza è fondamentale, soprattutto per gli utenti più anziani. L'OT05 ebike è equipaggiata con freni di alta qualità e pneumatici resistenti, offrendo una stabilità eccezionale su diverse superfici. Inoltre, le luci integrate garantiscono una buona visibilità durante le uscite notturne, permettendo a tutti di pedalare in sicurezza, indipendentemente dall'età.
 
Versatilità e Adattabilità
Perfetta per Spostamenti Quotidiani e Tempo Libero
L'OT05 ebike è perfetta per una varietà di usi quotidiani. Che si tratti di andare a fare la spesa, visitare amici o semplicemente godersi una passeggiata, questa bici elettrica si adatta a tutte le esigenze. Gli anziani possono utilizzarla per attività quotidiane, mentre i giovani possono approfittare della sua versatilità per esplorare la città.
 
Un Futuro Sostenibile
Cool Electric Bikes: Un Passo Verso la Mobilità Eco-Friendly
Scegliere l'OT05 ebike significa anche scegliere uno stile di vita più sostenibile. In un'epoca in cui la consapevolezza ambientale è cruciale, le bici elettriche fantastiche come l'OT05 ebike offrono una soluzione ecologica per gli spostamenti quotidiani. Gli anziani possono mantenere la loro indipendenza, mentre i giovani possono viaggiare senza compromettere l'ambiente.
 
Conclusione
Il Valore Duraturo dell'OT05 eBike
In sintesi, l'OT05 ebike e la Onesport OT05 step through ebike rappresentano una scelta ideale per chi cerca una bici elettrica che combini comfort, sicurezza e stile. Questa bici è perfetta per gli anziani che desiderano rimanere attivi e per i giovani che vogliono un mezzo di trasporto moderno e funzionale.
Investire in un'OT05 ebike significa scegliere un modo di vivere più attivo e sostenibile. Che tu sia un giovane avventuriero o un anziano desideroso di mantenere il proprio benessere, questa bici è pronta a offrirti un'esperienza di guida indimenticabile.
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