#Festa di Tutti i Santi
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Festa di Ognissanti: origine, significato e tradizioni del 1° novembre
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre.
Scopriamo la storia, il significato e le celebrazioni della Festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi e celebrata il 1° novembre. Il 1° novembre si celebra la Festa di Ognissanti, una delle ricorrenze più importanti del calendario liturgico cristiano, dedicata a tutti i Santi, noti e sconosciuti. È una giornata di riflessione e raccoglimento per i credenti, ma anche di festa e celebrazione…
#1 novembre#2 novembre#carità e compassione#celebrazione cattolica#celebrazione Santi#Chiesa Cattolica#commemorazione dei defunti#comunione dei Santi#cultura religiosa#Día de los Muertos#esempio dei santi#fede cristiana#Festa di Ognissanti#Festa di Tutti i Santi#festa religiosa#festa solenne#festività cattoliche#festività religiose#memoria dei defunti#Ognissanti Italia#omaggio ai santi#Papa Gregorio III#Papa Gregorio IV#preghiera per i defunti#riflessione spirituale#santi canonizzati#santi e martiri#santi sconosciuti#santità#santità quotidiana
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Che bella questa frase.
Oggi è la festa dei nonni, santi nonni, come dico sempre io dei nonni di mio figlio.
E questa frase mi ricorda tanto gli occhi delle mie due nonne. Entrambi occhi azzurri, che mio figlio ha ereditato. Occhi che in effetti non puoi dimenticare.
Mia nonna di qui era una donna forte, alta, decisa, dalla quale andavo ogni giorno dopo scuola, quando ancora era raro il tempo pieno, in attesa dei miei genitori che erano al lavoro. E quando mia mamma arrivava a prendermi era sempre di corsa e mi ricordo benissimo la voce di mia nonna che, dalla lobbia, con me di fianco, le diceva: "Sei di fretta, te la butto giù così non sali". Cucinava delle frittelle a carnevale che non ho mai più mangiato. Io ero la nipote più grande di otto, andavamo in montagna a luglio solo io e lei e via via arrivavano tutti i nipoti. E lei teneva praticamente tutti. Quando eravamo sole facevamo delle camminate nei boschi, con un bastone ogni volta trovato al momento, con le sue gambe che erano già un po' storte. Arriva da lei il mio amore per la montagna. Era una donna precisa, ma avanti. Una delle cose che mi ricordo per ultime, prima che la sua testolina perdesse il contatto con le realtà, è come rispose a mia mamma quando le dicemmo che io e il mio allora moroso, ora marito, volevamo andare a vivere insieme. Mia mamma non era convinta e mi disse di andare a chiedere a mia nonna, e lei semplicemente disse sì, non vedo il problema. Mia mamma non ha potuto dire più niente.
L'altra mia nonna viveva invece in Sardegna e quindi la vedevo una volta l'anno in agosto. Stessi occhi azzurri, ma una donnina minuta, magra anche con tutti gli strati di vestiti che indossava, di un riserbo enorme. Che viveva in simbiosi con mio nonno. Con due nomi fatti uno per l'altra: Bonaria e Felice. Di lei ho ricordi più rari per il poco tempo insieme. Però non posso dimenticare le tavolate a casa sua con tutti gli zii ed i cugini e lei che cucinava ravioli di magro per tutta la via. Quanti pomodori abbiamo tagliato per fare la conserva. Le uova delle galline che ogni giorno andava a prendere nel piccolo pollaio in cortile. E mi ricordo benissimo, tipo una foto stampata nella memoria, lei, che aveva sempre freddo essendo magrolina, seduta su questa mini seggiolina di legno, davanti al camino acceso anche in agosto, con un pentolino con il gelato che si scioglieva un po', se no era troppo freddo. E poi le frasi che diceva sempre e che uso ancora: "cottu o non cottu su fogu dda biu", "la casa non ruba nasconde" e quello che era il suo saluto ogni volta che sapeva che dovevamo andare via "venite quando volete", come dire, torna il prima possibile, ma fai quello che devi fare.
Le mie nonne, e la loro luce negli occhi, non le dimenticherò mai.
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Detesto il natale! Odio le luci non appena passata la festa di tutti i santi. Odio il traffico per la corsa ai regali, quasi sempre inutili. Odio dover stare con i parenti con cui non hai dei gran bei rapporti ma a Natale sembra che ci si voglia più bene. Odio i pranzi infiniti dove sembra che si debba mangiare per due settimane. Il natale è solo ipocrisia e consumismo.
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Ieri sono andata a fare il barbecue con i colleghi del mio vecchio lavoro.
Il mio ex leader del Myanmar mesi fa aveva detto:"A Luglio vogliamo andare a pescare?". E così, eccoci qua. Non eravamo tutti, ma c'era anche un ex collega che se n'è andato dal progetto in cui ero anche io un mese dopo che ero arrivata. Se n'era andato solo dal progetto, quindi lavora ancora nella mia ex azienda, però nel dipartimento HR.
Quando mi ha chiesto:"Come va il lavoro nuovo?", ha anche detto:"Quando hai dato le dimissioni nel dipartimento erano tutti sotto shock! Hanno detto:"Nonostante il capo took so much care of her... (non lo so dire in italiano con queste precise parole - per far capire il concetto)"" Io:"EEEEEEH?!?!? E perché proprio per me?!?" (stavolta quella sotto shock ero io).
Praticamente chiedendo meglio dopo ho capito che il capo "tiene particolarmente" a quelli a cui ha fatto lui in persona il colloquio (e capita quasi esclusivamente con gli stranieri che vengono da lontano). In primis perché lui ha l'ultima parola su se assumere o meno la persona, in secundis perché siamo un investimento ingente per l'azienda (dato che pagano sia il viaggio aereo che le spese del trasloco).
Io già me l'ero immaginato che quelli pretendevano fedeltà assoluta dato tutti i soldi che avevano investito su di me, però io manco mi avevano assunta e già sapevo che avrei cambiato prima o poi. Figuriamoci poi quando mi sono resa conto che era al 100% un'azienda giapponese, quindi fatta di pazzi stakanovisti... ma col cazzo che rimango da voi! Anzi piuttosto, grazie mille per il pesce e a mai più rivederci!
Mentre ero in macchina con la mia ex collega le ho chiesto:"Da voi da quando a quando sono le vacanze estive?" Lei:"Non le abbiamo..." Io:"Eh?!? Però nell'azienda del progetto dove lavorate è festa no? Come fate?" Lei:"Eh andiamo lo stesso..." Io:"Pure se non ci sarà nessuno?!" Lei:"Eh sì, forse ci dividiamo e facciamo metà smart in quei giorni".
Giuro che in quel momento mi sono detta: GRAZIE A DIO CHE ME NE SONO ANDATA.
(Infatti nella mia azienda attuale è festa non solo lunedì- che è festa nazionale- ma anche Martedì e Mercoledì e in più spingono per far prendere le ferie anche per i due giorni restanti, dato che nella sede in Giappone si usano tipo la metà delle ferie disponibili. Purtroppo per me, dato che sono ancora nel periodo di prova, non posso prendere ferie e quindi dovrò andare per forza.
Non è che ero triste per questa cosa, però insomma, un po' "che sfiga" l'ho pensato. Ma dopo che ho visto com'è la situazione altrove, io ringrazio Dio, i santi e la Madonna per avermi fatto trovare questo posto. Il lavoro mi farà pure mezzo schifo, però penso che finché rimango in Giappone, io in questa azienda ci muoio. Letteralmente.)
La giornata è cominciata con me che ho preso il primo treno intorno alle 5 del mattino e mi accorgo che la linea che volevo prendere era non in ritardo, ma completamente ferma (alla faccia dei treni giapponesi sempre efficienti) e quindi ho dovuto fare tutt'altro percorso. Arriviamo al punto di incontro e poi con l'auto abbiamo fatto circa un'altra ora di viaggio. Ieri notte ho dormito tipo 4h e a metà mattina ero già morta.
Il tempo di costruire tutte le cose per il bbq e già eravamo a grigliare roba. La mia ex collega si è messa a preparare il riso con un metodo vecchissimo (foto 2). A quanto pare ha detto che il riso lo cuocevano così durante la guerra, così che potessero sopravvivere nei boschi.
Nonostante non avessi il costume, faceva talmente caldo che mi sono buttata nel fiumiciattolo dove tutti gli altri si stavamo facendo il bagno e penso di non aver mai preso decisione migliore perché l'acqua era freschissima; tanto faceva talmente caldo che in 20min i vestiti erano già asciutti. Dopo mangiato, ha cominciato a tuonare e pensavamo si avvicinasse un temporale... invece ha fatto 2 gocce e poi ha smesso. Nel frattempo abbiamo smontato tutto che erano le 17 e dopo esserci riposati un po', siamo di nuovo partiti con l'auto per tornare alla stazione di partenza. In macchina ovviamente io sono letteralmente crollata e penso di aver fatto tante di quelle figure di merda russando e mettendo la bocca aperta che non voglio nemmeno immaginare. Dopo quello mi aspettavano altre 2h di treno e alla fine alle 21 ero finalmente a casa. Il tempo di farmi una doccia veloce e alle 21:30 ero già a dormire con tutto l'arsenale per dormire il più a lungo possibile: condizionatore a 29°C sennò mi sveglio perché ho freddo, tappi alle orecchie e mascherina.
Stamattina mi sono svegliata alle 8:30, ho dormito 11h e non dormivo così tanto e decente da un mese, o forse anche di più.
È stata una bella giornata, ma non so se la ripeterò mai con un ritmo del genere... per me è troppo pesante, io c'ho quasi 30 anni e mi sto a fa vecchia, ste cose da giovani pazzi non sono più per me, io voglio dormì.
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11.01.2023
Today, Romano celebrated Festa di Tutti i Santi or All Saints' Day, a Catholic holiday to celebrate the Saints of the Church.
#today's romano#hetalia#aph romano#hws romano#11.01.2023#it was snowing last night#so no one came trick or treating#i know have to eat all my candy myself#also i was raised souther baptist so i dont know a whole lot about catholic holidays
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Poco tempo fa pubblicai questo post nella speranza che si leggesse e si "facesse bene caso al virgolettato".
Gioielli come questi:
E questi:
E ancora questi:
E cosi tanti cristiani senza tener conto di questo hanno pensato bene, di non credere in tutto ciò e li hanno e li indossano ancora. Guardate bene, che tale testimonianza, non viene da un pentito qualsiasi ma dal numero due della cupola di quel periodo e che da allora sfugge alla persecuzione pena la morte per avere rinnegato e portato alla luce nomi e fatti degli illuminati, massoni e tanti tanti stregoni, che fanno parte dei potenti e che praticamente decidono le sorti del mondo. E...
... allo stesso modo...
da molti anni ormai, oltre ai gioielli suddetti e ai souvenir acchiappaspiriti maligni, ci hanno dato in pasto anche la festa inventata di *Halloween, festeggiata in tutto il mondo, fonte inesauribile di eventi di natura satanica, approfittando della totale ignoranza e dell'assoluto menefreghismo dell'uomo. *Halloween è una festa satanica si! È ormai famosa in tutto il pianeta. L'hanno data in pasto ai bambini col dolcetto scherzetto che la considerano un secondo carnevale ancora più attraente, innocente e praticata dovunque. Già, pubblicizzata e sponsorizzata anche da diversi mass-media che sono posseduti dai demoni di ricchezza e potere e, perciò mentono sapendo di mentire. Si professano tutti credenti cristiani ma intanto, aumentano e dilagano gli omicidi e gli stupri, le guerre ed i genocidi, in aumento lo spaccio di droga e il grande sfruttamento della prostituzione e dei poveri. E dichiarano tutti di volere la pace, ma intanto fanno la guerra, che l'Italia sostiene di rinnegare, mentre vende loro le armi. Questa è la realtà che stiamo vivendo.
** Scheletri e fantasmi, maschere mostruose e zombi insanguinati, i coltelli affilati e le zucche vuote vengono esposti e venduti da giorni nelle vetrine delle nostre città. L'evento Halloween, o meglio il fenomeno Halloween, è stato ormai da tempo violentemente imposto nella nostra reale vita sociale, sembra non esserci più scampo per quella che tanti satanisti e stregoni considerano come la notte più importante dell'anno, il 31 di Ottobre. Il grande Sabba, il capodanno satanico viene reclamizzato da questa "pseudo festività" che si trasforma, da un falso appuntamento di marketing ad un business dell'occultismo ad un veicolo per le terribili realtà magico-esoteriche che vorrebbero prepotentemente sostituirsi alle grandi religioni monoteiste. Le sette occulte, le psicosette, i gruppi pseudo religiosi, esultano in questi giorni, perchè sono estremamente buoni e propizi per adescare e reclutare nuovi adepti. Il vero disegno è di desacralizzare e profanare e boicottare, la ricorrenza in cui vengono ricordati tutti i martiri nella celebrazione che poi anticipa la memoria di tutti quei defunti del 2 Novembre, ridicolizzando di fatto, il principio cristiano della comunione dei santi. Ci sarebbe molto altro, ma questo può bastare, per rendere almeno l'idea e continuare a descrivere il degrado dell'umanità. E i demoni ridono! Povero mondo, pover'uomo!
Per tutto questo è assai grave abituare le nuove generazioni al culto dell'orrore e della violenza e rendere normali e divertenti figure orride, come quelle ripugnanti, fantasmi e vampiri, streghe e demoni, con la finta motivazione di esorcizzare e superare la paura della morte. È una becera ed infame menzogna. E il Re della menzogna ride!!
lan ✍️
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L'opera di Ognissanti: la Glorificazione di Maria del Beato Angelico
Oggi, 1° novembre, è il giorno dedicato a Tutti i Santi, celebrazione comunemente conosciuta come Ognissanti. La nascita di Ognissanti Questa giornata festiva fu istituita nel VII secolo quando, papa Bonifacio IV, nel 609, volle trasformare il Pantheon in un santuario cristiano, consacrandolo alla Madre di Dio e a tutti i Santi martiri. In quei primi anni, la festa di Ognissanti veniva…
#1novembre#accadde oggi#antonietta bandelloni#art#artblogger#arte#bellezza#english#Firenze#Il dipinto del giorno#Michelangelo Buonarroti
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È esperienza di ogni giorno: si richiede la santità agli altri, per tenere tranquilla la coscienza, nel momento in cui ci si accorge che non sono santi. Ma nel momento in cui ci si accorge che lo sono, li si consacra. La consacrazione li discrimina, li cataloga: li rende innocui, e anche un po' ridicoli e ufficiali.
(Pier Paolo Pasolini)
Ognuno con la sua santità, fatta di tante terrene quotidianità, alcune povere e altre eccelse.
Buona festa di Tutti i Santi
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A dritto e rovescio si discute sul 25 aprile. La sinistra si sono appropriati di una festa, decidendo chi può e chi non può partecipare e ha ragione Del Debbio, lo schifo si vede solo in Italia. I partigiani non sono stati tutti santi e poi libertà di cosa? Ci ritroviamo schiavi degli USA e dell'Europa non contiamo niente e questi ancora parlano di fascismo. 😏
#DrittoeRovescio
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In occasione della festa della Santa Famiglia riporto alcuni stralci inerenti la vita familiare dei primi cristiani di un capitolo del libro di Antonio Baruffa: “Le Catacombe di San Callisto” presi da Facebook.
Libreria Editrice Vaticana, 1992, pagg. 117 – 121,
attraverso le iscrizioni, viene riportato uno squarcio della vita coniugale dei primi cristiani. Come noto le catacombe si possono considerare la culla del cristianesimo e l’archivio della Chiesa delle origini. Le pitture, le sculture e l’epigrafia ci forniscono il materiale più prezioso per poter illustrare gli usi e i costumi degli antichi cristiani, l’identità della fede vissuta nonché la storia delle persecuzioni da loro sofferte. Da precisare che le catacombe di San Callisto erano il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.
M scuso sin da subito per la lunghezza del post ma ho ritenuto che ne valesse la pena. Buona lettura.
Vita coniugale
«Le lapidi sepolcrali ci presentano il matrimonio come una comunione di anime e di corpi. Si insiste molto sull'accordo dei coniugi come compagni di vita e sulle gioie della vita in comune...
I primi cristiani consideravano il matrimonio come un'unione esclusiva, come appare dagli elogi verso la moglie defunta. La sua fedeltà totale e il suo comportamento onesto e pudico sono testimonianza di un amore unico. Del marito scomparso si ricordano l'onestà e l'illibatezza dei costumi.
Il matrimonio comporta anche una disciplina di vita, per cui occorrono da ambedue le parti perseveranza e stima di valori convergenti, come la fede e la preghiera, in modo da raggiungere nel proprio stato un'edificante esemplarità.
Il fedele, il cristiano, onora così il vincolo matrimoniale, ma più ancora scopre la presenza di Dio nel proprio matrimonio, come si vede nell'esclamazione di un certo Cyriacus, che si rivolge alla moglie defunta con queste parole: «Il Creatore ti aveva dato a me come un dono santo"!» (ICVR, I, 1496).
«Mogli indimenticabili»
«I due saranno una carne sola» leggiamo nella Bibbia (Genesi 2,24) e Tertulliano parla dei coniugi come fratelli, collaboratori, uniti nelle angustie, nelle persecuzioni, nella speranza (Ad Uxorem). Celso Eutropio perse la giovane moglie appena trentenne dopo aver vissuto insieme quasi undici anni in un matrimonio felice. Sulla lapide sepolcrale della moglie egli scrive che il tempo trascorso con lei era stato un paradiso: «sine ulla lesione animae meae». Beato lui!
«Celso Eutropio a sua moglie... che visse sempre con me senza mai procurarmi alcun dispiacere. La sua vita fu di 31 anni, 9 mesi e 15 giorni. Trascorse con il marito 10 anni e 9 mesi. Fu deposta nel sepolcro 7 giorni prima delle calende di... Mori di giovedi. Benemerita in pace» (ICVR, IV, 11241).
Dello stesso parere era Flavio Crispino nei confronti di sua moglie Aurelia Aniane. Il loro matrimonio fu caratterizzato da una perfetta armonia coniugale. Le espressioni di augurio e di vita nella pace del Signore tradiscono il grande amore che nutriva per la sua compagna di vita.
«Flavio Crispino ad Aurelia Aniane, coniuge benemerita, che visse 28 anni. L'ebbi in moglie per 9 anni con amore, senza che procurasse alcuna amarezza al mio animo. Stammi bene, cara. Sii in pace con le anime sante. Sta' bene in Cristo!» (ICVR, IV, 12566).
«L'augurio di trovarsi con "le anime sante" significa che si ritiene il proprio caro in cielo, presso Dio, nel pieno possesso della felicità. Il fatto stesso di stare in mezzo ai giusti è considerato come parte dello stato di beatitudine: la compagnia degli altri santificati è una presenza che rende l'anima lieta e che contribuisce al godimento di ciascuno e alla felicità di tutti. Essere nella beatitudine significa quindi stare con Dio e con i Santi, godere della loro presenza e sapersi a loro graditi.
Il cielo appare così più che un luogo una vita in Dio e con Dio; la felicità celeste, più che un trovarsi in un ambiente luminoso, è vivere in Cristo, che è la luce; la beatitudine, più che godere requie (riposo), è vivere nella pace che è Dio stesso; la sorte beata, più che una visione di Dio, è una vita di gaudio trascorsa con Dio, con gli angeli e con i santi. La promessa e il premio celeste si riferiscono alla vita in stretta unione con Dio.
Il concetto stesso di vivere include evidentemente l'idea d'una attività, attribuita a coloro che sono presso Dio. Il che risulta anche dai verbi "godere" e "vedere"...
Il vero messaggio cristiano, dunque, è che i "santi" vivono in Dio per sempre. Tale vita ha un carattere prettamente personale, perché è intesa come un rapporto individuale e intimo con Dio, ma ha allo stesso tempo anche un carattere essenzialmente ecclesiale, in quanto è vissuta nella comunità dei beati».
«Fedeltà coniugale»
È questa una virtù che trova le sue radici nel Vangelo. Gli Apologisti (i difensori delle verità della fede cristiana) e i Padri della Chiesa (i grandi vescovi dei primi secoli) la esaltano nei loro scritti. È invocata anche da tanti ragazzi e giovani, costretti a vivere una situazione familiare penosissima.
La lapide qui riportata parla della fedeltà di una moglie nei confronti del marito, ma lo stesso ragionamento vale anche per il marito nei confronti della moglie.
Il buon Probiliano comprendeva tutta l'importanza di questa virtù nella vita coniugale e volle renderne testimonianza a lode della moglie.
«Probiliano alla sua consorte Felicita, della quale tutti i vicini conobbero la fedeltà, l'onestà dei costumi e la bontà. Negli otto anni di assenza di suo marito mai lo tradì. Fu poi sepolta in questo luogo santo il 30 gennaio» (ICVR, IV, 10953).
Uno degli elogi più belli che il marito può fare alla moglie è quello di mettere in risalto l'onestà dei costumi, cioè la castità. Ella conserva il suo corpo casto per il marito.
Il fatto poi che si tratti non solo della castità del corpo, ma anche di quella del cuore, lo si può scorgere dalle altre virtù sottolineate dal marito, come l'onestà e la probità, la lode del pudore come modo di comportarsi, l'insistenza sull'innocenza di vita. È l'immagine della moglie, che si dedica al marito, che vive solo per il marito. Talvolta è abbastanza facile mettere in cattiva luce una moglie, ma non è onesto far di ogni erba un fascio...
«Un marito ideale»
Se si considera l'uomo al centro di un complesso di rapporti e di relazioni, si può capire fino a che punto la morte di una persona cara può sconvolgerlo. Il dolore nasce dell'amore vissuto in profondità e non c'è morte più desolata di quella su cui non piange nessuno.
Solo così è comprensibile il dolore di questa giovane moglie nei confronti del suo amato Alessio, morto a soli 31 anni. Si sposarono giovanissimi e Alessio amò la sua compagna di vita perdutamente:
quindici anni senza ombra alcuna di incomprensioni! Il marito esercitava il servizio di lettore nella parrocchia detta della «Fullònica», perché situata nei pressi di un lavatoio pubblico (fullonica = lavanderia). Il «titolo della Fullonica», con ogni probabilità, corri- sponde alla chiesa dei santi Marcellino e Pietro sulla Via Merulana.
«Al dilettissimo marito Alessio, anima dolcissima, lettore del titolo della Fullonica. Visse con me quindici anni. Si era unito in matrimonio con me a sedici anni. Vergine ad una vergine (cioè non ebbero rapporti prematrimoniali), dal quale non ebbi alcuna amarezza. Riposa in pace con i Santi, con i quali hai meritato (di vivere). Deposto il 15 dicembre» (ICVR, IV, 11798).
«Vivere il matrimonio come una comunione di vita significa innanzitutto vivere in accordo l'uno con l'altro. Ma per poter vivere armoniosamente, ci vuole anche la fedeltà reciproca. Ora la verginità prematrimoniale viene così spesso ricordata nelle lapidi da lasciar presupporre che fosse ritenuto normale tra i cristiani l'esser vergine fino al giorno delle nozze. Anche i pagani sapevano stimarla, ma presso i credenti essa sembra diventata un fattore integrante del concetto cristiano del matrimonio».
«Vivo rimpianto»
Leggendo gli epitaffi (iscrizioni sepolcrali) ci troviamo talvolta di fronte ad autentiche tragedie. Molte erano le mogli che morivano in giovane età in conseguenza di parti difficili, ma elevato era anche il numero dei decessi dei mariti.
In mezzo a tanto strazio è difficile trovare nell'epigrafia cristiana un sentimento di ribellione o di disperazione. La fede spandeva sempre la sua benefica luce sulle dolorose vicende umane. In questa visione cristiana della morte Afrodite, Elia Capitolina e Cornelia Vittorina piansero la perdita dei loro mariti.
«Per il singolare amore verso la moglie e per l'ammirevole carità, Afrodite (fece il sepolcro) per Antonio, coniuge dilettissimo, che visse 25 anni, un mese e 7 giorni. In pace» (ICVR, IV, 11809). Oltre alla moglie, partecipano al dolore e al lutto anche i figli, che desiderano associarsi alla madre nel ricordo del padre che li ha lasciati prematuramente.
«A Quinto Ofellio Tròfimo. Elia Capitolina fece l'iscrizione per il marito santissimo (persona molto buona e giusta) e i figli si unirono (nel ricordo del padre)» (ICVR, IV, 10059).
Oppure: «Ad Aurelio Macròbio. Cornelia Vittorina al carissimo marito e i figli Aurelio Demetrio e Gennadio (fecero la lapide) al padre. In pace» (ICVR, IV, 12574).
Se si volesse sintetizzare - al di fuori di questi brevi esempi - la figura del marito come ci viene presentato dagli epitaffi, ne risulterebbe la seguente immagine.
Le iscrizioni ci presentano il marito come un uomo buono, affabile, amico di tutti (cultore dell'amicizia), amabile, intelligente e onesto. La gente lo cercò e lo stimò per le sue qualità personali e professionali. In lui si ammira la fedeltà ai principi di un tempo, l'integrità di mente, la probità dei costumi, la saldezza di fede. Il marito è tutto per la moglie, di cui ne parla con rispetto e ammirazione.
«Due coniugi invidiabili»
Concludo questo primo gruppo di iscrizioni dedicate alla vita coniugale citando una lapide, oggi purtroppo perduta, di origine incerta. Gli studiosi l'assegnano alla Via Ardeatina, ma poteva appartenere in origine al complesso callistiano.
I figli sono il frutto più bello dell'amore fecondo dei genitori e costituiscono inoltre il loro ideale prolungamento dopo la morte. Ognuno di noi sente il bisogno di continuare a vivere... L'eredità più preziosa che una coppia di sposi può lasciare a un figlio è l'esempio di una vita illuminata dall'amore. Una manifestazione concreta di questo ideale di vita è la profonda armonia nella loro vita coniugale.
Il giovane Druso ne era più che convinto e sentì il bisogno di tramandarne il ricordo su una lapide: «A Stefano e Generosa, genitori dolcissimi, che vissero a lungo senza mai litigare. L'infelicissimo Druso ai benemeriti genitori fece il sepolcro» (ICVR, III, 9170).
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Santo Stefano - Carlo Crivelli — 1476 Santo Stefano: La storia del primo martire cristiano! Santo Stefano: Taking one for the Team! Un’altra festa… il giorno dopo Natale??What another holiday — the day after Christmas?? Il Natale è appena passato, ma in Italia i festeggiamenti continuano con un’altra occasione speciale: la Festa di Santo Stefano! Celebrata il 26 dicembre, questa festività pubblica onora Santo Stefano, il primo martire cristiano. Gli italiani si godono un altro giorno di riposo, e il paese rallenta—di nuovo! Niente lavoro, niente posta… e molto più tempo per mangiare altro panettone!Christmas has just passed, but in Italy, the celebrations continue with another festive occasion: the Feast of Santo Stefano! Falling on December 26, this public holiday honors Saint Stephen, the first Christian martyr. Italians enjoy an extra day off, and the country slows down— again! No work, no mail delivery… a lot more time to eat more panettone! Il Primo Martire Cristiano — Ahi! Deve aver fatto male!The First Christian Martyr — Ouch! That Had to Hurt! Chi era Santo Stefano, vi chiederete? Fu nominato da San Pietro come uno dei primi sette diaconi della Chiesa appena formata (34 d.C.). Ebbe un certo successo nel predicare ai suoi contemporanei ebrei, portandoli ad accettare Cristo come il Messia. Ma, dopo una disputa con i membri della sinagoga, fu accusato di blasfemia contro Dio e Mosè. Who was Saint Stefano, you ask? He was appointed by St. Peter as one of the first seven deacons of the newly formed Church (34 AD). He found some success preaching to his Jewish peers, bringing them to accept Christ as the Messiah. However, after a dispute with members of the synagogue, he was accused of blasphemy against God and Moses.Fu condannato alla lapidazione da una folla selvaggia e furiosa. (Curiosità: la folla fu incitata da Saulo di Tarso, poi conosciuto come San Paolo Apostolo).He was sentenced to be stoned to death by a wild and furious crowd. (Fun fact: the crowd was incited by Saul of Tarsus, later known as Saint Paul the Apostle). Santo Stefano - Giotto — 1476 Hai forse le pietre in testa?!?Do you have rocks in your head?!? Nell’arte, Santo Stefano è spesso raffigurato con una tunica da diacono e pietre attaccate alla testa. In art, Saint Stefano is often depicted wearing a deacon’s robe with stones attached to his head. Prendete, per esempio, il notevole dipinto di Giotto (sopra), conservato nel Museo Horne di Firenze, che mostra il povero santo con le pietre ancora incastonate nel capo. Take, for instance, Giotto’s noteworthy painting (above), housed in the Museo Horne in Florence, which shows the poor saint with stones still embedded in his head. Santo Stefano - Ghiberti — 1427 Un'altra rappresentazione è la statua in bronzo di Lorenzo Ghiberti (1427), parte del ciclo delle 14 statue dei protettori delle arti di Firenze nelle nicchie esterne dell’Orsanmichele. (Oggi l'originale si trova all'interno del museo). Questa versione di Santo Stefano è più umanistica, con una posa contrapposta, e senza le pietre attaccate alla testa.Another representation is the bronze statue by Lorenzo Ghiberti (1427), part of the cycle of 14 statues of Florence's arts protectors in the niches on the exterior of Orsanmichele. (Today, the original is housed inside the museum). This version of Saint Stefano is more humanistic, with a contrapposto pose and no stones attached to his head. Un’accoglienza speciale in paradiso — ovatione in piediA Special Welcome in Heaven — Standing Ovation! Santo Stefano è famoso per essere il primo martire cristiano. A differenza di altri che seguirono le sue orme, l'accoglienza che ricevette in paradiso fu unica e speciale: quando arrivò, Gesù si alzò in piedi. Pare che questo sia significativo perché per tutti gli altri santi Gesù rimase seduto. Santo Stefano fu l'unico a ricevere una "standing ovation"! Non so come possiamo corroborare questo fatto, dato che nessuno di noi è mai stato in paradiso per verificare... ma è una bella storia, no?Saint Stefano is famous for being the first Christian martyr. Unlike others who followed in his footsteps, the welcome he received in heaven was unique and special: when he arrived, Jesus stood up. This is considered noteworthy because, for all other saints, Jesus remained seated. Saint Stefano was the only saint to receive a “standing ovation”! I’m not sure how we can verify this fact, seeing as none of us has ever been to heaven to check... but it makes for a great story, doesn’t it? Santo Stefano - Luca Signoreli — 1500 Dopo Natale… rilassiamoci!After Christmas… Let’s Relax! Che celebriate o meno la festa di Santo Stefano, il 26 dicembre è il giorno perfetto per rilassarsi dopo Natale e gustare tutti quei deliziosi avanzi. E non preoccupatevi: la stagione delle feste non è ancora finita, con il Capodanno proprio dietro l’angolo! Quindi rilassatevi, divertitevi e, magari, state lontani da qualsiasi cosa che possa lasciarvi una pietra in testa!Whether you celebrate Santo Stefano’s holiday or not, December 26 is the perfect day to unwind after Christmas and savor all those delicious leftovers. And don’t worry—the festive season isn’t over yet, with New Year’s Eve just around the corner! So relax, enjoy, and maybe steer clear of anything that might leave you with a rock in your head! Read the full article
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LA SOLENNITÀ DI OGNISSANTI E LA COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
Il primo novembre ricorre la Solennità di Ognissanti, nota anche come festa di Tutti i Santi. In questo giorno la Chiesa Cristiana Cattolica celebra la gloria e l’onore di tutti i Santi, compresi quelli non canonizzati.In questa solennità i neretini, si recavano nella Cattedrale per venerare le reliquie di tutti i Santi custodite in un grande armadio con due ante, detto “lu stipu ti li Santi”,…
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Ma tutta sta gente che rompe le... su Halloween perché non si mette a studiare?
Halloween è la contrazione di "All hallows' eve" che significa "vigilia di Ognissanti".
La festa si chiamava Samhain ed era il capodanno antico. In tutta Europa si festeggiava con vari nomi e tutti erano legati ad un culto dei defunti.
Da dove arrivano secondo voi i dolci tradizionali di questo periodo dell'anno?
Da chi hanno preso i cristiani l'uso di accendere luci e fiamme per i defunti? Dal loro precedente culto pagano in cui il cristianesimo ha trovato qualcosa di positivo.
Qui non posso fare tutta la lezione che tengo a scuola, ma smettiamo di tormentare chi festeggia Halloween perché Halloween è una nostra festa.
Vedetela così...
Il 31 ottobre Halloween è il modo laico di esorcizzare la morte e la paura, l'1 novembre la festa dei Santi è la festa della chiesa per festeggiare i santi (i cristiani, le anime del purgatorio e le anime del paradiso) e il 2 novembre è la preghiera per i defunti di cui non conosciamo il destino.
È un bel triduo!
Festeggiate Halloween se volete... il male non è nella festa, ma nel cuore dell'uomo.
Chissà quanti festeggiano il 1° in realtà sono demoni che spargono divisione.
Buon Halloween, buona festa dei Santi è commemorazione dei fedeli defunti.
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