#OSSESSIONI
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scogito · 8 months ago
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Impara a distinguere tra legame e legamento, tra romanticismo e ossessione, tra amore e bisogno, tra te e l'altro.
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gregor-samsung · 2 months ago
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“ Sono tornata in volo da Monaco a mezzogiorno, e sono andata dritta in ufficio, ricaricata, al massimo dell'efficienza. Adoro questi viaggi. Quello che adoro in realtà è la mia efficienza. Mi piace far funzionare le cose, sapere come si fa. Mi piace essere riconosciuta, mi piace che mi diano la "mia" stanza, che si ricordino i miei gusti. Durante il week end ho visto degli amici. O meglio, dei conoscenti di lavoro. Poi, lunedì e martedì, la fiera. Quello che mi piace è "controllare" la situazione. Sono piena di energia, mangio esattamente quello che dovrei mangiare, non bevo un sorso di più, dormo poco, corro in giro tutto il giorno. So esattamente come presentarmi, e come usare la mia immagine. Lunedì mattina mi sono vista con gli occhi degli altri, arrivare alla sfilata, sedermi, tutti che mi sorridevano e mi salutavano. E contemporaneamente sono tornata indietro di quindici anni, e mi sono vista con gli occhi di allora, mi sono guardata nel modo in cui io, a trent'anni, guardavo le donne arrivate, le donne che facevano quel lavoro da tempo. Le ammiravo, volevo essere una di loro, e mentre le osservavo, attentamente, nei più piccoli particolari, cercavo anche quei segni di cui loro non si accorgevano di certo, i segni dei processi che avrebbero portato alla loro sostituzione. Altre le avrebbero sostituite, e io sarei stata una di loro. Di quelle donne, una sola è ancora al suo posto, alcune delle altre continuano a lavorare nel campo, con mansioni diverse, però. Ho passato quattro giorni a cercare di capire cosa c'è in me che mi porterà al licenziamento, o a restare in ufficio con mansioni meno gravose, mentre un'altra - chissà chi - farà questi viaggi al mio posto. Non riesco a capirlo, però. L'età, semplicemente? No, l'età non c'entra! La noia, la "mia" noia? No, non posso crederci, non ancora.
Quando sono tornata in ufficio Joyce mi stava aspettando per andarsene a casa: senza mai prendere accordi formali, facciamo in modo che una delle due sia sempre presente in ufficio. Joyce aveva l'aria stanca. Ha detto di avere passato giorni tremendi, in mia assenza, per via del marito, mi avrebbe raccontato tutto, ma non subito, poi se n'è andata. C'era un messaggio di Hermione: diceva di non aver ricevuto il mio, di messaggio, che il lunedì, e che Mistress Fowler si era rifiutata di far entrare l'infermiera. Questo mi ha riportata immediatamente alla quotidianità londinese. Ho lavorato tutto il pomeriggio, al telefono per lo più, poi ho organizzato i fotografi per domani. Ma intanto continuavo a pensare a Joyce. Ho già capito che questa storia con il marito significherà la fine del nostro lavoro insieme, o comunque un cambiamento. Ne sono sicura. Questo mi ha resa depressa e ansiosa, prima ancora di lasciare l'ufficio. Un'altra cosa ho capito come non avevo mai capito prima: che Joyce è la mia unica vera amica. Voglio dire, "amica". Ho un rapporto, con lei, che non ho mai avuto con nessun altro, mai. Di certo non con Freddie. “
Doris Lessing, Il diario di Jane Somers, (traduzione dall'inglese di Marisa Caramella), Feltrinelli, 1986¹ [ Libro elettronico ].
[ Edizione originale: The Diary of a Good Neighbour, Alfred A. Knopf Publisher, 1983 ]
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sinestetica-mente · 3 months ago
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Ancora uno: non è una questione di misure.
Non si tratta di chili, di centimetri, nè di tempo.
Non è una mera questione di “misure”, a quello ci arrivi alla fine, quando non ti resta nient’altro su cui accanirti, quando le hai provate tutte , ma quel meccanismo resta e la testa, allora, si concentra sui numeri.
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altri-menti · 2 years ago
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Non piegarla, non annacquarla, non cercare di farla sembrare logica, non cambiare la tua propria anima seguendo la moda. Piuttosto, segui spietatamente le tue più intense ossessioni.
(Franz Kafka)
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“È molto difficile riuscire ad entrare in contatto diretto con una persona... Devi scansare aspettative, proiezioni, paure, credenze ed ossessioni. Poi forse arrivi alla persona.”
— Roberto Potocniak
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grafiusa · 2 years ago
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Quando non si ha niente da fare, i pensieri vagano sempre più lontano. E quando si sono allontanati troppo poi non si riesce più a seguirli.
(Murakami Haruki)
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dodematt · 1 year ago
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Le sbandate sono per i principianti. Noi esperti abbiamo le ossessioni.
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illsadboy · 1 year ago
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Sono appena uscito dal Sert e dall’incontro con la psicologa… ormai dopo 10 anni mi sembra di non fare più progressi. Sono in un punto della mia vita critico e nuovo e non so come affrontarlo, mi sento solo, inutile e totalmente allo sbando e da persona ossessiva compulsiva quello che è fuori il mio controllo mi terrorizza… tempo, ci vuole tempo per superare certe cose dice, si ma nel frattempo(?) 🤯🥲
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silviaaquilini · 7 months ago
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persadentro03 · 2 years ago
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Però quell' euforia che ti dà
vedere quel maledetto numero calare ...
-PersaDentro-
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scogito · 1 year ago
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E mentre si allunga la lista delle donne malmenate o ammazzate da uomini-ombra, spopolano i corsi sul "come fare diventare un uomo ossessionato da te"... creati anche da donne.
La degenerazione dei rapporti umani è un pozzo buio di cui non si conosce la profondità.
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gregor-samsung · 2 months ago
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" Quando In-hye aveva poggiato sul tavolo le pietanze che aveva portato, Yeong-hye aveva detto: «Sorella, non devi più preoccuparti di portare tutte queste cose, adesso». Le aveva sorriso. «Non ho più bisogno di mangiare». «Ma cosa dici?». In-hye aveva fissato sua sorella come se fosse invasata. Era da tanto tempo che non la vedeva così felice; no, a dire il vero, era la prima volta. «Che cosa diamine stavi facendo, prima?» le aveva chiesto. Yeong-hye aveva risposto con un’altra domanda: «Sorella, tu lo sapevi?». «Sapevo cosa?». «Io non lo sapevo. Pensavo che gli alberi stessero a testa in su… L’ho scoperto solo adesso. In realtà stanno con entrambe le braccia nella terra, tutti quanti. Guarda, guarda là, non sei sorpresa?». Yeong-hye era balzata in piedi e aveva indicato la finestra. «Tutti quanti, stanno tutti a testa in giù». Era scoppiata in una risata incontenibile, e a In-hye erano tornati in mente alcuni momenti della loro infanzia in cui la faccia della sorella aveva esattamente la stessa espressione.
Momenti in cui i suoi occhi dalla palpebra singola si restringevano e diventavano completamente neri, e dalla sua bocca prorompeva quella risata innocente. «Sai come l’ho scoperto? Be’, ho fatto un sogno, e stavo sulla testa… Sul mio corpo crescevano le foglie, e dalle mani mi spuntavano le radici… E così affondavo nella terra. Sempre di più… Volevo che tra le gambe mi sbocciassero dei fiori, così le allargavo; le divaricavo completamente…». Sgomenta, In-hye aveva guardato gli occhi esaltati della sorella. «Devo dare acqua al mio corpo. Non ho bisogno di questo genere di cibo, sorella. Ho bisogno di acqua». "
Han Kang, La vegetariana, traduzione dal coreano di Milena Zemira Ciccimarra, Milano, Adelphi, 2024¹¹, pp. 145-146.
[Edizione originale: 채식주의자, Changbi editori, Corea del Sud, 2007]
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kmscb · 5 days ago
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I love this...just plain love it...
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Jake Gyllenhaal and Heath Ledger Brokeback Mountain (2005) dir. Ang Lee
Elio Marcuzzo and Massimo Girotti Ossessione (1943) dir. Luchino Visconti
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altri-menti · 1 year ago
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Personalmente, ho una serie di ossessioni a cui tento di dare voce: le relazioni fra uomini e donne, il motivo per cui spesso perdiamo le cose a cui teniamo di più, il cattivo uso delle nostre risorse interiori. Mi interessa molto anche la capacità di sopravvivenza, quello che la gente riesce a fare per risollevarsi quando è finita a terra.
Carver, Niente trucchi da quattro soldi
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pier-carlo-universe · 1 day ago
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"I silenzi di Grant House" di Giulia Beyman: un giallo tra mistero, ossessioni e segreti. Recensione di Alessandria today
Nora Cooper torna con un’indagine che intreccia dolore, speranza e il sottile confine tra realtà e illusione.
Nora Cooper torna con un’indagine che intreccia dolore, speranza e il sottile confine tra realtà e illusione. Recensione.Il settimo volume della serie Nora Cooper, intitolato I silenzi di Grant House, conferma Giulia Beyman come una delle voci più interessanti della narrativa gialla contemporanea. Unendo suspense e introspezione, l’autrice costruisce una trama che avvolge il lettore in…
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farfalla-emily · 1 month ago
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L’ossessione per la magrezza ti toglie tanto. Ti guardi e non ti piaci. Mai.
Vorresti essere meno.
Meno chili, meno grasso, meno curve,meno fianchi, meno cosce, meno…
Allora devo togliere.
Meno cibo, sto mangiando troppo, devo togliere, di questo posso fare a meno.
Pensiero costante sul corpo che è troppo.
Troppo grosso, troppo ingombrante, troppo grasso, troppo flaccido, troppo…
E così perdendoti dietro ai meno e ai troppi ti ritrovi con
meno risate, meno spensieratezza, meno gioia, meno uscite, meno relax, meno sorrisi
troppa tristezza, troppe lacrime, troppi pensieri, troppe paranoie, troppa malinconia.
Possibile che qualche chilo in più spenga il tuo sorriso?
-Emily-
10/12/24
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