#Natura umana
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chi-va-piano-arriva-dopo · 1 year ago
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“Non amava svegliarsi e dover sbattere contro l’evidenza che qualsiasi relazione umana è, per la maggior parte del tempo, un improponibile baratto tra il terrore di restare soli e la gioia della condivisione, uno scambio iniquo tra il proprio tempo, che è il proprio modo di essere, e la natura umana, che è dividerlo con gli altri.”
— Chiara Valerio, “Il cuore non si vede”.
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princessofmistake · 11 months ago
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Se un uomo ha una coscienza soffrirà per i suoi errori, quello sarà il suo castigo e anche la sua prigione.
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pensierodelgiornoblog · 9 months ago
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"Un atteggiamento sano prevede anche i difetti.” – Albert Camus
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ginogirolimoni · 1 year ago
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“Il codice genetico di quella che, senza pensarci molto, ci siamo accontentati di chiamare natura umana non si esaurisce nell’elica organica dell’acido desossiribonucleico, o dna, ha molto di più da esprimere e molto più da raccontarci, ma quella, per dirlo in maniera figurata, è la spirale complementare che non siamo ancora riusciti a far uscire dal giardino d’infanzia, malgrado la folla di psicologi e analisti delle più diverse scuole e dei più svariati calibri che si sono spezzati le unghie tentando di aprire i suoi chiavistelli”.
(José Saramago, 2004, Saggio sulla lucidità, Feltrinelli, Milano, 2011, p. 29).
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miciagalattica · 1 year ago
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fredda e bollente ....come sei tu!
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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L’Agenzia dei Casi Impossibili di Sabrina Folcia: Vampiri nel Terzo Millennio tra mistero e crisi d’identità. Recensione di Alessandria today
La prima indagine di Vladimir Szorkeres: un viaggio unico tra natura umana, misteri irrisolvibili e il mondo dei vampiri.
La prima indagine di Vladimir Szorkeres: un viaggio unico tra natura umana, misteri irrisolvibili e il mondo dei vampiri. Recensione: Un’indagine tra mistero e introspezione. L’Agenzia dei Casi Impossibili, romanzo di Sabrina Folcia, inaugura una saga che porta i vampiri fuori dai tradizionali cliché, immergendoli nel contesto del Terzo Millennio. Il protagonista, Vladimir Szorkeres, detto…
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divulgatoriseriali · 10 months ago
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Urbex: Alla Scoperta dei Luoghi Abbandonati e della Bellezza Decadente delle Città
L’urbex, abbreviazione di “esplorazione urbana“, incarna un’esperienza avventurosa e affascinante, invitando gli appassionati a scoprire i recessi nascosti e dimenticati delle città. Attraverso la fotografia, l’arte e la pura curiosità, gli esploratori si immergono in luoghi abbandonati, affascinati dalla loro bellezza decadente, dalla storia silenziosa e dal mistero che li circonda. In questo…
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scogito · 10 months ago
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Ecco che cos'è che l'uomo medio ama liberare, in questa società e in tutte le sue ipocrisie.
“L'istinto violento serpeggia in noi come un parassita, in attesa di nutrirsi della nostra rabbia per poi crescere fino a esplodere. La guerra è la sola cosa che davvero comprendiamo.”
Altered Carbon (S01E02)
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gregor-samsung · 4 months ago
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“ Il mio mondo, la mia Terra, è una rovina. Un pianeta rovinato dalla specie umana. Ci siamo moltiplicati e ci siamo ingozzati e abbiamo combattuto finché non è rimasto più nulla, e poi siamo morti. Non abbiamo controllato né gli appetiti né la violenza; non ci siamo adattati. Abbiamo distrutto noi stessi. Ma prima abbiamo distrutto il nostro mondo. Non rimangono più foreste sulla mia Terra. L’aria è grigia, il cielo è grigio, fa sempre caldo. È abitabile, è ancora abitabile, ma non come questo mondo. Questo è un mondo vivo, un’armonia. Il mio è una dissonanza. Voi Odoniani avete scelto un deserto; noi Terrestri abbiamo fatto un deserto…
Laggiù noi sopravviviamo, come voi. La gente è resistente! C’è quasi mezzo miliardo di noi. Una volta ce n’erano nove miliardi. Puoi vedere ancora dappertutto le vecchie città. Le ossa e i mattoni vanno in polvere, ma i piccoli pezzi di plastica no… anch’essi non s’adattano. Noi abbiamo fallito come specie, come specie sociale. Noi siamo qui, ora, a trattare da pari a pari con le altre società umane sugli altri mondi, soltanto grazie alla carità degli Hainiti. Essi vennero da noi; essi ci portarono aiuto. Costruirono navi e ce le donarono, in modo che potessimo lasciare il nostro mondo rovinato. Ci trattano gentilmente, caritatevolmente, come un uomo forte può trattare uno malato. Sono un popolo molto strano, gli Hainiti; più antichi di qualsiasi altro; infinitamente generosi. Sono degli altruisti. Sono spinti da un sentimento di colpa che noi non riusciamo neppure a capire, nonostante tutti i nostri crimini. Essi sono spinti, in tutto ciò che fanno, io credo, dal passato, dal loro interminabile passato. Ebbene, abbiamo salvato il salvabile, e organizzato una sorta di vita nelle rovine, su Terra, nell’unico modo in cui la si poteva organizzare: centralizzazione totale. Totale controllo sull’uso di ogni acro di terreno, ogni pezzo di metallo, ogni grammo di carburante. Totale razionamento, controllo delle nascite, eutanasia, coscrizione universale nella forza lavoro. L’assoluta irreggimentazione di ciascuna vita per raggiungere la meta della sopravvivenza razziale. Eravamo arrivati a questo, quando giunsero gli Hainiti. Essi ci portarono… un po’ più di speranza. Non molta. Noi l’abbiamo oltrepassata… Noi possiamo soltanto guardare a questo splendido mondo, a questa vitale società, a questo Urras, questo paradiso, dall’esterno. Siamo capaci solo di ammirarlo, e forse di invidiarlo un poco. Non molto. “
Ursula K. Le Guin, I reietti dell'altro pianeta, traduzione di Riccardo Valla, Collana Narrativa di anticipazione n.6, Editrice Nord, 1976¹, pp. 299-300.
 [1ª Edizione originale: The Dispossessed: An Ambiguous Utopia, Harper & Row, New York City, 1974]
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aaquilas-blog · 29 days ago
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Dio ci ha dato la terra in prestito, non in eredità
L’incendio che ha devastato la collina di #Hollywood e continua a imperversare su Los Angeles è molto più di una calamità naturale: è un potente simbolo dell’arroganza umana, soprattutto di chi si illude che il denaro possa renderlo invincibile, immune dalle leggi fondamentali della natura. Il potere e la ricchezza costruiscono torri d’illusione, innalzate con orgoglio da chi crede di poter…
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princessofmistake · 11 months ago
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Mi accusate di avere dei vizi, di essere dissoluto, immorale, mentre io forse sono colpevole solo di essere più sincero degli altri e basta; di non nascondere ciò che gli altri nascondono persino a sé stessi.
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pensierodelgiornoblog · 14 days ago
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Che geniale ironia si nasconde in questa frase! L’umanità, con la sua eterna smania di semplificarsi la vita, ha questa curiosa tendenza a partire dalla fine. Inventiamo la sella! Evviva, un trionfo di ingegno e comodità… per poi scoprire che il vero problema, quello davvero sudato e complicato, è ancora tutto davanti a noi: il cavallo, libero e selvaggio, mica si lascia mettere le briglie tanto facilmente!
È un po’ come fare un abito elegante prima di aver imparato a tessere il tessuto: certo, l’abito è splendido, ma senza la stoffa sei comunque in mutande. E l’uomo, illuso dal proprio genio, si ritrova a guardare quella sella perfetta, lucidissima, pensando: "Adesso? E dove lo trovo un cavallo, e soprattutto come lo convinco a farsi cavalcare?".
Metaforicamente, la sella è il simbolo di tutte quelle preparazioni premature, quei grandi progetti che sembrano brillanti, ma che trascurano un elemento fondamentale: il "cavallo", ovvero la realtà concreta. È come se ci dicessero: "Non basta avere lo strumento perfetto, devi anche saperlo mettere in pratica". E spesso la pratica richiede fatica, esperienza, e soprattutto il confronto con l’imprevisto.
Allargando la riflessione, la frase può parlare dell’essere umano e del suo rapporto con il progresso: tendiamo a fare passi tecnologici o teorici grandiosi senza pensare alle conseguenze pratiche o ai limiti del mondo reale. È un po’ come chi sogna di costruire grattacieli senza capire come fare le fondamenta. O come cercare di pianificare una vacanza perfetta senza aver prima controllato se il passaporto è scaduto!
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pessimamentenerissima · 1 year ago
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Quando ti accorgi che le persone sorridono e ti abbracciano solo perchè vogliono qualcosa in cambio è devastante.
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annalisalanci · 2 years ago
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Il predatore di anime di Vito Franchini: tra giustizia e istinto primordiale. Recensione di Alessandria today
Un thriller psicologico che esplora i limiti della legge, della moralità e della natura umana in un intreccio travolgente e sorprendente.
Un thriller psicologico che esplora i limiti della legge, della moralità e della natura umana in un intreccio travolgente e sorprendente. Analisi del testo.Il predatore di anime di Vito Franchini, primo volume della serie I casi di Nardo Baggio e Sabina Mondello, è un thriller psicologico che mescola abilmente mistero, introspezione e critica sociale. Al centro della narrazione troviamo Sabina…
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raccontidialiantis · 27 days ago
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Il giorno dell’Angelo
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Dunque, vediamo un po’ a che punto siamo con te. Sono decenni che ti seguo e ti guido paziente. Ti ho avuto in affidamento una trentina d’anni fa, secondo la vostra concezione limitata del tempo. Mi sei stato passato da un caro collega quando lui è stato premiato e promosso ad altro incarico di superiore responsabilità. Io ero e resto ancora solo un angelo alle prime armi. E con te ho di fatto imparato il mestiere: neppure noi “nasciamo imparati”, come dite voi, sai?
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Forse è anche per questo mio goffo apprendistato sul campo, che te ne sono capitate parecchie. Ma in fondo te la sei cavata bene. Pochi punti sulla pelle. Tanti nell’anima. No, non ringraziarmi ancora, ché non è finita: vedrai che roba! Hai capito in qualche modo che ci sono, che cerco di tenerti a freno quando ti arrabbi. E di confortarti quando hai gli inevitabili momenti di scoraggiamento. Però sei testardo; hai quasi portato a compimento il tuo percorso.
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Certo: nessuno sa qual è il chilometraggio che gli è stato assegnato, né quale sia la sua missione sulla Terra, il suo scopo primario nell’esistenza presente che gli è toccata. Hai capito sbattendo la testa più volte che c’è solo da usare il benedetto “libero arbitrio”, che altro non è se non scegliere la via più difficile e impegnativa. Sempre. Che poi è anche quella che ti farà tagliare le curve per accorciare il cammino dell’elevazione della tua anima - il tuo vero “io” - verso i piani superiori della scala evolutiva spirituale.
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Certo: noi custodi vi guardiamo, da lassù e sorridiamo. O magari ci dispiacciamo degli sforzi che fate, delle lacrime di rabbia e delle fatiche fatte per conquistare traguardi in fondo futili, tutte cose caduche, che alla luce del tempo che passa valgono poco più di zero. Poi vi tradite, vi ingannate, vi odiate. Ma più spesso per fortuna ci stupite e ci commuovete con atti d’amore puro e disinteressato, con dolcezze inaspettate e infinite. Che spesso sono il frutto di scelte anche molto difficili, per voi. Vi ammiriamo, per queste cose.
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Libero arbitrio. Un po’ vi invidiamo, perché a noi, senza un corpo che soffre, fragile, preda di influenze e bisognoso di continue cure, non è di conseguenza concesso provare emozioni forti, essere schiavi delle grandissime passioni che sono vostra croce e vostro privilegio. Per noi è tutto molto più diluito. Soffuso in una luce bianca benefica e morbida. Una sala d’attesa perenne, in pratica. Che poi il nostro grande desiderio di salire di grado è ciò che ci spinge infine a scendere sulla Terra, a incarnarci indossando a nostra volta dei corpi.
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Opportuni mezzi per misurarci con cose vere e difficili, come la gestione dei rapporti tra esseri umani. Sappiamo bene che vivere è difficile. Per tutti. No, fidati: ognuno porta la croce che gli spetta, a seconda della propria posizione nel piano evolutivo concordato lassù prima di scendere. E per ciascuno c’è una fila di esistenze: lunga o breve. Alcune saranno necessariamente molto impegnative, altre cosiddette “di riposo” e altre ancora magari di utilità per altri esseri umani.
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Perché soprattutto aiutare gli altri è ciò che fa bene all’anima. No, le esistenze terrene non avvengono in ordine “cronologico” come potreste immaginare: il tempo non si dispiega “in sequenza” come ve lo immaginate. Ma lasciamo perdere questo argomento, perché il tempo è impossibile da comprendere, per la natura umana. Oggi è per tutti un giorno uguale a ieri e sarà uguale anche domani. C’è molta sofferenza comune, in questo periodo sul pianeta blu.
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Ciascuno rielabori intimamente e senza pregiudizi il messaggio portato dalle malatie e dalle soffrenze fisiche. Risulta evidente che qualcuno vi sta avvertendo: a livello individuale non è più possibile per nessuno pensare di essere “migliore” del suo vicino. Che si possa avere diritto a dei privilegi rispetto a un qualsiasi altro essere umano. O addirittura che l'uomo abbia su questo pianeta più diritti di esistenza di altre specie, che si possano sfruttare le risorse in modo scellerato, come avete fatto negli ultimi sessanta o settanta anni.
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Nessun’anima è migliore o più degna di quella di un altro: ci sono solo miliardi di anime in marcia parallela verso la Luce. Ognuna soffre e fa esperienza secondo il proprio livello di spiritualità, evoluzione e comprensione delle leggi cosmiche. E le religioni dovrebbero servire poi a farvi amare, rispettare, aiutare; non a essere pretesto per le guerre e per l’accumulo di beni, alla fine tutti deperibili e totalmente inutili. “Le guerre non nascono perché la gente è religiosa, ma perché non lo è abbastanza.” (Enzo Biagi)
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Comunque, tu: niente paura. Sono qui, ti sorveglio e ti sarò vicino. Sino al momento della tua prossima transizione. Perché, grazie a Dio, almeno tu sai con fiducia che non sei la carne che pure curi, bensì lo spirito che la abita. E poi continuerai il tuo viaggio in altra maniera. Avrò cura di te, perché dopotutto anche a me servono i… “contributi” per salire di grado! E tra l’altro anche se al momento indosso le ali, non mi è dato sapere se ho finito il mio ciclo di studi, di reincarnazioni sulla Terra. Per un po’ ancora, probabilmente anche per me quassù vale il “carpe diem”.
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Sei tu il mio lavoro di oggi. Ma in passato, sai, ho avuto di peggio: cose che non posso dirti, per la legge sulla Privacy Eterna. Oggi che col freddo invernale non si può andare a fare un picnic o una gita al mare, guarda i link qui sotto e rifletti. Roba vecchia? Ti ricordo che il tempo non esiste, che il male è connaturato alla natura umana. E che tutti noi svolgiamo un’enorme, lunga e molto complessa recita. Senza il male, non riconoscereste quanto può essere importante una carezza o un segno d’approvazione, un aiuto. O un bacio appassionato. Buona riflessione.
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RDA
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