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#Cucina Montanara
alessiamorarini · 5 months
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❗️#B&B
#Stanza #Matrimoniale + Colazione, solo a #Breve
Una volta qui, non vorrai più andar via da questo splendido spazio unico nel suo genere.
Zona #Montanara(#Parma), vicino alla #Coop, in un #appartamento abitato da una famiglia.
L'appartamento è composto da #soggiorno, due #stanze, #cucina, dispensa, 1 #bagno con #doccia e #vasca, due #balconi, situato al 4 piano, con #ascensore
Zona ben fornita di servizi e collegata bene sia con il #centro sia con il #Campus. C'è posto #auto.
https://air.tl/lR4iGbn8
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𝗔 𝗙𝗶𝘂𝗺𝗮𝗹𝗯𝗼 𝗡𝗲𝘃𝗶𝗰𝗮. 𝗥𝗶𝘀𝘁𝗼𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗜𝗹 𝗕𝗿𝘂𝗰𝗼
𝗔 𝗙𝗶𝘂𝗺𝗮𝗹𝗯𝗼 𝗡𝗲𝘃𝗶𝗰𝗮. 𝗥𝗶𝘀𝘁𝗼𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗜𝗹 𝗕𝗿𝘂𝗰𝗼.La cucina di Paolo non è ricercata, non è creativa… è la cucina di una volta, quella delle tradizioni dell’appennino tosco emiliano, quella tramandata di padre in figlio nel corso dei secoli. Ecco, quello che Paolo sta provando, ormai da anni, è mantenere viva la tradizione della cucina montanara Fiumalbina, cosi che gustando buoni piatti, rimanga viva la…
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portalinowebblog · 6 years
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Rifugio Potzmauer 1300mt sul livello del mare Grumes Trento situato nelle adiacenze del Parco Naturale del Monte Corno crocevia tra il Trentino e Alto Adige tappa intermedia del Sentiero Europeo E5 Rifugio Potzmauer, 1300mt sul livello del mare, Grumes, Trento. Il rifugio è situato nelle adiacenze del Parco Naturale del Monte Corno, crocevia tra il Trentino e l'Alto Adige.
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MONTANARA DI BACCALA CON POMODORINI PROVOLA AFFUMICATA E CREMA DI BACCALA MANTECATO. #instachef #chefs #gamberorosso #cooking #cool #cucinazen #foodblogger #foodphotography #foodporn #foodie #followforlike #like4likes #like4follow #michelin #passion #cookingshow #italian #italianfood #italianistasty #topchef #cucina #food #instagram #baccalà #cookingram #cook #followforfollowback #photooftheday #photography #grammy https://www.instagram.com/p/Bqx_m7tFhIw/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=we4iv24cozut
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TRIS DI PIZZE FRITTE 🇮🇹 . 3 Pizze Fritte Montanare . 1) la Classica con Pomodoro, Parmigiano Reggiano e Basilico . 2) Montanara con Pomodoro e Ricotta di fuscella . 3) Montanara con Pomodoro e Stracciatella di Burrata . . Foto @emjaybee81 . Per prenotare tel. 3288815393 - Vai sul nostro sito web www.ristorantepineta1903.it , registrati alla nostra newsletter e potrai scoprire il regalo che ti abbiamo riservato. Pineta 1903 L’Autentica Cucina della Costiera Amalfitana (presso Maiori Almafi Coast) https://www.instagram.com/p/B2FERY2AJ87/?igshid=cylb10hvu49e
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foodmissionblog · 5 years
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Le Polpette alla mammolese rispecchiano le caratteristiche dell’antica cucina montanara - contadina di Mammola e della Calabria montana. La ricetta, semplice e gustosa, con l’utilizzo di ingredienti naturali che esaltano questo piatto, che anticamente veniva utilizzato in ricorrenze di feste e veniva abbinato ad un piatto di pasta fatta in casa.
Ancora oggi la cucina mammolese, assai saporita, tiene conto delle tradizioni e della ricchezza dei prodotti, offrendo numerosi e svariati piatti ottenuti con ricette antiche che si tramandano da generazioni.
Continua sul blog
https://www.foodmission.it/polpette_alla_mammolese/
#polpettecalabresi #polpetteallanduja #polpette #salsicciacalabrese #sazizzu #calabria #cucinacalabrese #buongiorno #nduja #piccante #sugo #sugopiccante #sputafuoco #buonappetito #buonpranzo #calabria #foodmission_it #calabriafoodporn #operaterracalabria #mammolareggiocalabria
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charmingsociology · 8 years
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Storie di madri, figlie e nipoti: quando la migrazione non è un addio ma una storia corale al femminile.
Alla fine dell’intervista con Carmela mi ritrovo intorno al tavolo della loro cucina con tre generazioni di donne: la madre di Carmela, oggi quasi settantacinquenne, la figlia, una splendida e dinamica bimba di nove anni che è cresciuta a Zurigo e sogna Hollywood e Carmela appunto (o Lina, come la chiamano tutti) che è da nove anni a Zurigo (dove è arrivata in pianta stabile nel 2008) e delle quale racconteremo parte della storia. Come abbiamo già avuto modo di vedere in molte interviste precedenti, la migrazione non si svolge in un vuoto storico e temporale ma segue, spesso, rotte già aperte nel passato da chi è partito prima di noi collegando luoghi, culture, lingue e dialetti che già da tempo si sono incontrate, contaminandosi e diventando altro dalla loro origine. Quello che aggiunge questa storia è la flessibilità delle traiettorie migratorie. Non ci sposta più, non solo e non necessariamente una volta e per sempre: la migrazione non è un addio. La mobilità, soprattutto quella contemporanea ma anche quella storica, in Svizzera, è spesso alternante, fluida (turbolenta) apre una doppia (o tripla) prospettiva di vita che gli attori scelgono di perseguire in momenti precisi della loro biografia o per fatti biografici inaspettati e particolari; è un potenziale.
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Nel caso della famiglia di Carmela, fu la mamma, nel 1961, appena ventenne, ad arrivare per prima oltralpe, precisamente ad Einsideln. La storia di questa giovane nonna di settantacinque anni che, come mi dice, “non ho mai visto un ospedale se non per partorire” e che ancora oggi è la colonna portante per l’economia domestica di figlia e nipote, meriterebbe da sola un romanzo. Noi per adesso accenniamo solo che fu lei ad arrivare per prima in famiglia, ventenne, da cittadina di Napoli, che ancora non aveva mai visto la neve, sulle montagne svizzere in un paese di poco più di 1000 abitanti
 “con il tacco 12, per un anno, che non avevo un soldo per comprare altre scarpe, mi facevo un chilometro andare e uno a tornare sulla neve per andare a lavoro, in fabbrica”. 
Prima di partire per Einsideln la madre di Carmela aveva già conosciuto quello che sarebbe diventato il padre dei suoi figli; i due, però si erano lasciati prima della sua partenza per la Svizzera. Dopo quell’esperienza ad Einsidel di un anno, la mamma di Carmela che “non avrebbe mai potuto abituarsi a vivere da montanara” torna a Napoli, richiama quell’uomo che aveva lasciato e accetta di sposarlo “mi racconta che lui le disse: io ho solo 5000 lire...”. Nascono tre figli, due maschi e Carmela, che è la mezzana. 
Intanto, al ritorno di sua madre in Italia sono la nonna e la zia di Carmela (o quelle che lo diventeranno, visto che lei in realtà deve ancora nascere) a partire per la Svizzera, questa volta, però, direzione città: Zurigo. Così il primo significato che nella vita di Carmela assume la Svizzera è quello delle vacanze. 
“Zurigo è la mia seconda Napoli perché è una grande città. I paesi non ci sono mai piaciuti, volevamo stare in città. Io mi ricordo da bambina che avevo una bellissima idea della Svizzera: dappertutto giardini, verde, aria pulita! Poi venivo dalla nonna ed era tutto bello, ci dava la cioccolata. Eravamo in vacanza”.
Intanto Carmela cresce a Napoli, la madre sta a casa con lei e i  fratelli mentre il padre, che ancora oggi, ottantunenne, vive a Napoli, lavora come infermiere professionale al primo policlinico di Napoli. Carmela non finisce le scuole di ragioneria commettendo quello che adesso le sembra un errore “è stato un vero peccato perché io la testa per studiare ce l’avevo ma allora forse non hanno insistito abbastanza anche i miei, non sembrava così importante” e che cerca di non far fare a sua figlia “qua sta benissimo e ha tanti sogni, vuole fare film vuole scrivere, vuole andare ad Hollywood e io le dico sempre che prima di tutto deve studiare”. Successivamente, quando lei ha diciannove anni i suoi genitori si separano di nuovo e questa volta definitivamente. Dopo sei anni dalla separazione la mamma di Carmela compie di nuovo il viaggio verso la Svizzera ma questa volta in direzione di Zurigo dove ad attenderla ci sono  la madre e la zia. Lavorerà per anni, fino alla pensione, in una caffetteria piuttosto importante a Zurigo aperto da una carissima amica della nonna e di cui, nel tempo, diventa anche socia. Raggiunta l’età della pensione, torna in Italia. Ma non sarà per sempre perché come abbiamo visto, la incontro a casa di Carmela per la nostra intervista...  (to be continued) 
E siccome come abbiamo visto la migrazione non è mai una storia individuale, il viaggio materno significa l’espatrio in Svizzera per i fratelli di Carmela che da quel momento restano a vivere a Zurigo
Il più grande adesso ha 50 anni è venuto qua a 23,  ha moglie e due ragazze, 20 e 12 anni, nate qua e l’altro, di 40 anni ha due bimbi di 9 e 5 anni, nati qua. Insomma siamo una bella famiglia numerosa qua a Zurigo. Le mogli: una italiana, calabrese, nata qua e l’altra del Kazakistan e cresciuta in Germania. 
Ma torniamo indietro nel tempo e nello spazio: abbiamo lasciato Carmela diciannovenne a Napoli...
Dopo qualche lavoro saltuario a Napoli, il primo passo migratorio di Carmela è di meno di 300 km: da Napoli a Roma.  Si trasferisce per lavorare come cameriera ai piani in un albergo, e lì conosce quello che diventerà il padre di sua figlia, di origine rumena ma a Roma da tredici anni. Intanto vive a Ladispoli nella casa che i suoi genitori hanno comprato e dove nascerà sua figlia “lei è nata sul mare”. Quando rimane incinta, purtroppo la sua relazione va a rotoli e Carmela decide di far nascere sua figlia e di crescerla da sola. Essere una mamma single non è facile in nessuna parte del mondo, probabilmente. Certo è che per Carmela è stato particolarmente difficile in Italia. Mi racconta un episodio che in un certo senso giustifica la sua voglia di andarsene, la scelta di partire. 
“mia figlia era appena nata e io ero senza lavoro, ho cercato un aiuto. Devo dire che quell’aiuto non c’è stato per niente. Nessun appoggio da parte dello Stato. Dopo un’infinità di carte burocratiche e di colloqui decidono che mi spettano 70 euro al mese. Pochissimi, ma non è quello il punto. Io sapevo di dovermi rimboccare le maniche quando ho deciso di avere mia figlia. Ma l’episodio che mi rimane in testa è una frase che una donna in quell’ufficio comunale mi ha detto, c’era anche mia mamma, con me. Mi ha detto -signora, ma perché l’ha fatta, una figlia!”. Questo, credo io, non dovrebbe succedere”
Carmela e sua figlia_un risultato meraviglioso:
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Carmela allora decide di partire. Lascia Ladispoli per raggiungere parte della sua famiglia in Svizzera e per lavorare. Tramite conoscenze del fratello e delle cognate, viene a sapere che cercano una cameriera ai piani in un albergo di Zurigo. Arriva la sera a casa del fratello e il giorno dopo ha la prova a lavoro e l’assunzione. In quel viaggio in treno, però, ha qualche pensiero...
“non lo so, è un rapporto speciale tra mamma e figlia e io sapevo di averla lasciata da sola. Cioè, è chiaro, era in buonissime mani con mia mamma ma anche lasciarla sola il tempo di quel viaggio è una cosa che non si scorda. Aveva pochi mesi...”
La prova in Albergo va bene, d’altronde Carmela ha già esperienza e negli anni perfino un’infarinatura di tedesco. 
“A Roma lavoravo 6 ore 40 e facevo 16 camere e avevo l’aiuto del portiere qua lavoravo 8 ore, 21 camere e dopo finito dovevi andare sopra a lavare e stirare e per me è stato uno spavento non sapevo se ce l’avrei fatta ed ero spaventata ma alla fine ce l’ho fatta. Il datore di lavoro era svizzero, una persona molto per bene ed era molto contento di me, il tedesco e l’inglese lo capivo bene e in quei tre anni che ho lavorato là non ho mai avuto problemi”
Poco dopo la raggiunge la figlia che ha solo sei mesi quando arriva in Svizzera...con la nonna che, come abbiamo visto ormai in pensione, lascia di nuovo Napoli per Zurigo e per fare la nonna! 
Ho detto “basta me ne vado a lavorare”. E insomma mi ricordo il viaggio quando siamo venute definitivamente su con mia figlia e mia madre, avevamo preso l’intero scompartimento del treno. Mi ricordo la bimba piccolina in un fagottino che aveva sette mesi ed io e mia mamma con quattro valigione enormi, mi ricordo che non ci capivo nulla, da Napoli a Roma, da Roma a qua…
Le tre donne di questa storia corale e femminile di spostamento e di migrazione vivono per qualche tempo insieme in una stanza, poi in un appartamento e poi si dividono, ognuno per la sua strada. Carmela vive attualmente con la figlia che è integratissima nel sistema scolastico Svizzero, che mi confessa sottovoce di parlare più facilmente in tedesco (ma con la mamma e la nonna è rigoroso l’uso dell’Italiano) e vuole da grande andare ad Hollywood. A scuola ha compagni che vengono da tutto il mondo, o meglio, le cui origini sono lontane nello spazio ma che si incontrano poi nelle loro biografie quotidiane in una primarschule zurighese. 
La vita zurighese, il lavoro e l’appartenenza
Carmela cambia nel tempo alcuni lavori passando dall’albergo a vendere gelati al Globus fino a trovare la sua specializzazione nei massaggi. Adesso lavora come free lance come massaggiatrice in una clinica di massaggi terapeutici ed è molto soddisfatta del suo lavoro e della sua vita in Svizzera. 
Qua ho avuto quello che non ho avuto in Italia: un lavoro e la possibilità di crescere mia figlia. Ti senti protetta, aiutata, le cose funzionano.
Il suo senso di appartenenza, però, parla ancora italiano.
Per mia figlia, probabilmente la patria sarà la Svizzera, per me no, mai. Se mi chiedi qual è la mia patria ti dico l’Italia
Quello che le chiedo è cosa intende con Patria: 
I ricordi, le origini, i luoghi dove sono cresciuta. Avessi in Italia le possibilità che ho in Svizzera tornerei domani ma solo a queste condizioni. Il che è un sogno, un’utopia
Allora parliamo di cosa non funziona in Italia
La mentalità della gente e la classe politica, tutte e due. Non c’è responsabilità individuale, non c’è rispetto per le cose. Per esempio, già da sempre, io ho sentito come importante il rispetto pubblico. Allora magari passava uno col cane e non raccoglieva la cacca, no? e glielo facevo notare. La risposta era “ e alzatela tu!”. Oppure chi getta una carta per terra e poi ti dice “e raccattatela!”  “L’italiano - mi dice in napoletano - non se ne importa!”
Parliamo di molte altre cose nelle due ore e mezzo di intervista ma lasciamo all’analisi finale di tutte le storie alcuni di questi argomenti. Come sempre ringraziamo Carmela e la sua famiglia che ci ha aperto le porte di casa e ci ha regalato una bella storia. 
Dalla valigia di cartone al web aspetta voi. 
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viaggioemangio-blog · 7 years
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Ragazzi, partecipate anche voi al contest Cucina con Enel... Pubblicate una ricetta con #miain20minuti e #cucinaconenel Dajeee Io partecipo con la Montanara perché mi piace vincere facile! 😂😂😂😋😋😋 Montanare per noi... Ma quanto le amo! 😍 Montanara for us ... How much do I love it! 😍 #food #viaggioemangio #instapics #instafood #foodpics #wellness #healthy #healthyfood #foodie #foodiegram #naturalfood #pics #taste #tasty #gusto #delicious #montanara #tomatoes #mozzarella #cheese #basilico #basil
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jucks72 · 7 years
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Acqu'e Sale al porto di Sorrento Carne, pesce e pizza per 200 coperti
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Acqu'e Sale al porto di Sorrento Carne, pesce e pizza per 200 coperti
Siamo alla Marina Piccola di Sorrento (Na), ovvero la zona portuale. Qui sorge Acqu’e Sale con circa duecento posti a sedere. Locale ampio, luminoso, con terrazza fruibile per gran parte dei mesi, cucina a vista.
I duecento coperti potrebbero far pensare ad una ristorazione in zona di mediocre qualità. Assolutamente così non è per un locale che conta anche su due forni a legna che esitano gustose pizze. Servizio valido, cortese e cordiale nel contempo. Qui le pizze sono creature del pizzaiolo patron Antonino Esposito. Grandi interpretazioni delle pizze classiche, e sublimi invenzioni, come la pizza omonima del locale, Acqu’e Sale, con i pomodorini del Piennolo sia gialli che rossi, le ciliegine di mozzarella e caduta soft di gocce di colatura di alici di Cetara, il borgo della vicina Costiera Amalfitana.
Antonino Esposito
Ma Antonino è anche famoso per una sua invenzione brevettata, la Frusta Sorrentina. Originale sin dalla forma: non un disco ma, appunto, una frusta con topping costituito da fiordilatte e pomodorini; in uscita forno ciliegine di mozzarella e filino di olio extravergine d’oliva. Eccellente anche la montanara. Proposte gluten free accorte e meticolose.
Gennaro Vingiano
La cucina è da qualche mese affidata al valente cuoco Gennaro Vingiano, giovane stabiese con notevole bagaglio di esperienza in ristoranti della zona. Piacevolissimi al gusto, godimento anche per la vista, gli assaggini di ingresso che il cuoco sa preparare molto bene esaltando sia il pescato locale che gli ortaggi dei generosi orti di terra generosa. Terra che è disseminata di agrumeti ed il limone sorrentino, difatti, è presente con suadente sapienza nelle pietanze preparate dal prode cuoco Gennaro.
Virtuoso, a beneficio di una clientela gourmet che è composta anche da sorrentini e non solo da turisti, il connubio cucina-pizzeria. Calzoncini la cui delicata farcia di ricotta delizia e ben predispone per il prosieguo.
Primi piatti seafood, non solo pasta ma anche risotti ben fatti, e secondi proposti in funzione del pescato locale. Per perdurante impeto dei marosi potrebbe accadere che si scelgano proposte, ad ogni modo ottime, di carne. Squisiti i dolci.
Cantina ben fornita, con le etichette giuste della Costiera Amalfitana e di Ischia. Buona scelta anche di birre. Prezzi onesti. Il locale è aperto sin dalla mattina per dolci proposte a sostanziare non frettolose prime colazioni.
Per informazioni: www.acquesale.it
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silviofochat · 7 years
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Sabato cuciniamo anche! Produzioni di oggi in cucina italiana: 1- Stracci ai frutti di mare e zafferano; 2- Calamari ripieni; 3- Zuppa di lenticchie alla montanara; 4- Olive all’ascolana; 5- Parrozzo. #gastronomia #senacsp #cucinaitalianatradizionale #mangiamo #italianfood🇮🇹 (em Centro Universitário Senac - Santo Amaro)
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Ristorante Il Bruco. Fiumalbo
Ristorante Il Bruco. Fiumalbo
La cucina di Paolo non è ricercata, non è creativa… è la cucina di una volta, quella delle tradizioni dell’appennino tosco emiliano, quella tramandata di padre in figlio nel corso dei secoli. Ecco, quello che Paolo sta provando, ormai da anni, è mantenere viva la tradizione della cucina montanara Fiumalbina, cosi che gustando buoni piatti, rimanga viva la memoria dei tempi andati. E così al bruco…
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poplandrealm · 7 years
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È una prestigiosa doppietta in terra senese quella di Vincenzo Guarino che dirige i fuochi a Il Pievano, fra le mura del Castello di Spaltenna, a Gaiole in Chianti. Lo chef di origini campane aveva già collezionato qualche anno fa, lungo il suo percorso professionale, una tappa targata Siena e ora da un paio d’anni ha riportato la sua cucina nella fortezza del piccolo borgo risalente all’anno 1000. Per entrambe le esperienze ha ottenuto fra i massimi riconoscimenti della Guida Michelin, che comunque non sono mancati nemmeno durante l’intermezzo fra le due soste toscane, a L’Accanto di Vico Equense. Quarant’anni, passato, dopo l’alberghiero, sotto le directions di Frédy Girardet e André Jaeger chef Guarino ha consolidato la sua base classica da Gualtiero Marchesi per poi variegarla con un’impronta pop da Davide Oldani. Oggi nell’ambito di un’offerta di ospitalità di lusso, fra spa, piscine e servizio impeccabile, al castello-relais situato sulla strada del Chianti, Guarino ha impostato i suoi paradigmi. L’approvvigionamento locale che garantisce la presenza costante di prodotti della regione, tranne uno, che ci rivela nel video insieme al racconto dei piatti dell’attuale carta. Una spigliatezza tecnica nelle esecuzioni, punteggiata da picchi istintivi che insieme sfociano in sapori immediati e nel variare delle consistenze, in un mood tosco-mediterraneo dalle cotture al millimetro. Il benvenuto parte con l’immancabile montanara, macaron all’erborinato,  panna cotta al caprino e un  taco di caesar salad per intermittenze dolci, sapide e acidule. Il baccalà e ceci, due sfere di merluzzo leggermente acidificate con il limone, nappate con un gel ottenuto dal legume che crea una superficie iper-levigata, servite su crema pil-pil, con l’aggiunta di puntarelle per dare freschezza. O il risotto all’anatra all’arancia, i pennuti arrivano da Laura Peri, con slanci acidi dati dall’arancia e dalla mantecatura al  caprino. Gustativamente nitido e terso il ristretto di cacciucco a completamento degli gnocchi di patate ripieni di carciofo liquido, prima arrostito alla brace.
    Il Pievano Via Spaltenna, 13 Gaiole In Chianti, Siena http://www.spaltenna.it/it/ristoranti/il-pievano
#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 33%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Aperitivo
Il Pievano
Parmigiana, gambero rosso
Baccalà e ceci
Vincenzo Guarino
Quaglia, foie gras, scampo
Gnocchi di patate con cuore liquido di carciofi alla brace
Risotto Carnaroli mantecato al caprino, polvere di anatra all’arancia
Piccione in crosta di terre di Siena
Predessert
Ops… come è cambiato il cantuccio
Piccola Pasticceria
Il Pievano – Chef Vincenzo Guarino – Gaiole in Chianti, Siena
È una prestigiosa doppietta in terra senese quella di Vincenzo Guarino che dirige i fuochi a…
Il Pievano – Chef Vincenzo Guarino – Gaiole in Chianti, Siena È una prestigiosa doppietta in terra senese quella di Vincenzo Guarino che dirige i fuochi a…
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popeating · 7 years
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È una prestigiosa doppietta in terra senese quella di Vincenzo Guarino che dirige i fuochi a Il Pievano, fra le mura del Castello di Spaltenna, a Gaiole in Chianti. Lo chef di origini campane aveva già collezionato qualche anno fa, lungo il suo percorso professionale, una tappa targata Siena e ora da un paio d’anni ha riportato la sua cucina nella fortezza del piccolo borgo risalente all’anno 1000. Per entrambe le esperienze ha ottenuto fra i massimi riconoscimenti della Guida Michelin, che comunque non sono mancati nemmeno durante l’intermezzo fra le due soste toscane, a L’Accanto di Vico Equense. Quarant’anni, passato, dopo l’alberghiero, sotto le directions di Frédy Girardet e André Jaeger chef Guarino ha consolidato la sua base classica da Gualtiero Marchesi per poi variegarla con un’impronta pop da Davide Oldani. Oggi nell’ambito di un’offerta di ospitalità di lusso, fra spa, piscine e servizio impeccabile, al castello-relais situato sulla strada del Chianti, Guarino ha impostato i suoi paradigmi. L’approvvigionamento locale che garantisce la presenza costante di prodotti della regione, tranne uno, che ci rivela nel video insieme al racconto dei piatti dell’attuale carta. Una spigliatezza tecnica nelle esecuzioni, punteggiata da picchi istintivi che insieme sfociano in sapori immediati e nel variare delle consistenze, in un mood tosco-mediterraneo dalle cotture al millimetro. Il benvenuto parte con l’immancabile montanara, macaron all’erborinato,  panna cotta al caprino e un  taco di caesar salad per intermittenze dolci, sapide e acidule. Il baccalà e ceci, due sfere di merluzzo leggermente acidificate con il limone, nappate con un gel ottenuto dal legume che crea una superficie iper-levigata, servite su crema pil-pil, con l’aggiunta di puntarelle per dare freschezza. O il risotto all’anatra all’arancia, i pennuti arrivano da Laura Peri, con slanci acidi dati dall’arancia e dalla mantecatura al  caprino. Gustativamente nitido e terso il ristretto di cacciucco a completamento degli gnocchi di patate ripieni di carciofo liquido, prima arrostito alla brace.
    Il Pievano Via Spaltenna, 13 Gaiole In Chianti, Siena http://www.spaltenna.it/it/ristoranti/il-pievano
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Aperitivo
Il Pievano
Parmigiana, gambero rosso
Baccalà e ceci
Vincenzo Guarino
Quaglia, foie gras, scampo
Gnocchi di patate con cuore liquido di carciofi alla brace
Risotto Carnaroli mantecato al caprino, polvere di anatra all’arancia
Piccione in crosta di terre di Siena
Predessert
Ops… come è cambiato il cantuccio
Piccola Pasticceria
Il Pievano – Chef Vincenzo Guarino – Gaiole in Chianti, Siena È una prestigiosa doppietta in terra senese quella di Vincenzo Guarino che dirige i fuochi a…
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carnevali · 7 years
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⌚20:00 ~ BUONA CENA ✰ con le POLPETTE ALLA MAMMOLESE è un'antico piatto tradizionale Calabrese, tipico della cucina montanara di Mammola, territorio del Parco nazionale dell'Aspromonte e delle zone della provincia di Reggio Calabria. La ricetta, semplice e gustosa, utilizza carne di maiale macinata, uova, pane ammollato nell'acqua, formaggio di capra grattugiato, pomodoro aglio e peperoncino. 🔍 Sono un appassionato ricercatore e divulgatore “NoProfit” della sorprendente varietà e bellezza del patrimonio gastronomico italiano, unico al mondo! Ecco i link per scoprire altre diverse specialità tipiche Italiane🍴🇮🇹 ↻ https://www.facebook.com/IlBuongustaioCurioso/ ↺ https://www.facebook.com/groups/terredilambrusco/ ↺ https://www.facebook.com/carnevaliluigi/ ↺ https://www.instagram.com/carnevaliluigi/ ↻ https://twitter.com/luigicarnevali ↺ https://it.pinterest.com/luigicarnevali/ ↻ https://it.linkedin.com/in/luigicarnevali ↻ https://plus.google.com/u/0/+LuigiCarnevali ↺ https://carnevali.tumblr.com/ #CucinaItaliana #ProdottiTipici #PiattiItaliani #PiattiTipiciRegionali #CiboItaliano #CucinaMediterranea #MangiarBene #ItalianFood #FoodLovers #FoodLove #BontaItaliane #official_italian_food #InstaFood #Recipe #FoodPassion #Gastronomy #FoodPost #ItalianFoodBloggers #Gourmet #Foodie #FoodBlogger #ilBuongustaioCurioso #CarnevaliLuigi
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learnitalianwithme · 8 years
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La pizza fritta Montanara è un piatto storico della cucina napoletana, che deriva da quel modo di preparare i cibi propriamente detto "povero" che si è venuto a creare per necessità, in un periodo difficile come il dopoguerra. La ricetta originale ha ingredienti semplici per quanto riguarda il condimento : pomodoro San Marzano, mozzarella, fior di latte e una spolverata di parmigiano grattutgiato. Questa pietanza per quanto semplice, rappresenta uno dei prodotti d'eccellenza dell'enogastronomia partenopea. #learnitalianwithme #learnitalian #italy #italia #instafood #food #yummy #foodporn #foodie #cooking #instamoment #instagramers #fashionfood #cibo #foodblog #Ilovefood # #foodart #tasty #delicious #foodgasm #foodpic #pizza #vsco #vscocam #vscogood #vscogrid #vscogram #vscodaily 
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