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#Vacanze Trento
vekkvlog · 2 years
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Night Sky 🌌 . . . . . . . #vekkvlog #sky #skyphotography #skyline #night #nightsky #igers #igersitalia #canezei #visittrentino #altoadige #campitello #valdifassa #trento #stars #skystar #paradise #vialattea #holiday #vacanze #neve #nasa #teampixel #pixel7 #montagna #igerstrentino #smartphotography #hdrphotography #smartphonephotography #dailyphoto (presso Sassolungo) https://www.instagram.com/p/CnshK5qo1rc/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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m2024a · 1 month
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Schianto in galleria in Alto Adige, muore un 19enne genovese (ANSA) - TRENTO, 20 AGO - Un ragazzo genovese di 19 anni, Davide Lancioni, è morto la notte scorsa notte in un incidente stradale lungo la ss241, la strada statale che attraversa la Val d'Ega, in Alto Adige. L'auto su cui viaggiava il giovane, con a bordo in tutto altri due ventenni, si è schiantata all'interno della galleria di Cornedo. La giovane vittima era seduta sul sedile posteriore, mentre alla guida c'era un altro giovane di origini straniere e, accanto a lui, un altro ventenne italiano. Non si esclude che i tre fossero in Alto Adige per le vacanze o per una gita. Secondo quanto ricostruito grazie agli accertamenti svolti dai carabinieri della Compagnia di Bolzano, che hanno condotto i rilievi sul posto, l'auto, probabilmente a causa della velocità eccessiva, in prossimità di una curva, ha invaso la corsia opposta schiantandosi prima sulla parete laterale della galleria per poi terminare la sua corsa contro il guardrail. Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo al 19enne. Anche l'altro ventenne italiano è rimasto ferito in modo grave ed è stato trasportato all'ospedale di Bolzano, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il guidatore è invece rimasto ferito in modo lieve. I carabinieri indagano per omicidio stradale, oltre che per lesioni gravi e gravissime. (ANSA).
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siciliatv · 1 month
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Quando inizia e finisce in Sicilia l'anno scolastico 2024/25
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Manca circa un mese al ritorno sui banchi, con differenze anche abbastanza marcate tra le varie regioni. Poi ogni scuola ha un certo grado di autonomia sui dettagli del calendario I primi a tornare in classe saranno gli studenti delle province di Bolzano e Trento, rispettivamente il cinque e il nove settembre. Poi, a ruota, toccherà a tutti gli altri (fino al 16 settembre). Manca un mese, insomma, all'inizio dell'anno scolastico 2024/25. Ogni scuola deve garantire i duecento giorni di lezione previsti a livello nazionale: è il numero minimo stabilito dal Ministero dell'Istruzione. Il dicastero di Viale Trastevere indica poi anche date approssimative per l'inizio e la fine dell'anno scolastico. Ma è solo un quadro generale all'interno del quale le scuole hanno una certa autonomia decisionale. Le date di inizio e fine A livello regionale, le singole Regioni hanno la responsabilità di adattare questo quadro alle esigenze e alle particolarità locali. Ciò significa che ogni Regione stabilisce le date precise di inizio e fine delle lezioni e può inserire nel calendario delle pause per festività locali o eventi particolari. Questa flessibilità consente di tenere conto di fattori come le condizioni climatiche locali, le tradizioni e le festività regionali. Dopo Bolzano e Trento, mercoledì 11 settembre si torna sui banchi in Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta. Giovedì 12 settembre sarà la volta di Lombardia, Campania, Sicilia, Sardegna, Molise. Lunedì 16 settembre suona la prima campanella in Lazio, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Abruzzo, Basilicata. L'ultimo giorno di scuola dell'anno scolastico sarà tra il 7 giugno (per quasi tutte le regioni tra cui Veneto, Umbria e Sicilia) e il 10 (per Liguria o Valle d'Aosta), il 12 il Trentino. Il 16 giugno chiuderanno i battenti le scuole del Trentino. Perché c'è incertezza Il calendario scolastico non può mai scendere, come detto, sotto i duecento giorni di lezione complessivi, per cui chi inizia dopo finisce dopo oppure fa meno vacanze nel corso dell'anno scolastico 2024/2025. Va, però, sempre evidenziato un punto importante: le date possono cambiare a seconda della scuola. Sempre in nome dell’autonomia scolastica, ogni scuola può discostarsi da quanto stabilito a livello regionale, anticipando o posticipando (leggermente) la prima campanella. Non è insolito, quindi, che i singoli istituti decidano di anticipare il rientro in classe (di un paio di giorni, raramente di più) per poter usufruire di qualche giorno extra di vacanza da poter "piazzare" in maniere strategica per creare dei "ponti" tra una chiusura comandata e la successiva. Oppure, all'opposto, si può decida di ritardare l'inizio dell'anno scolastico a settembre per avere una settimana completa di ferie estive in più, soprattutto se il calendario regionale prevede sulla carta un rientro di giovedì o venerdì. Bisogna fare sempre riferimento alle comunicazioni della singola scuola alle quale sono iscritti i propri figli (ormai quasi ovunque c'è un app dedicata) per avere la certezza della data di inizio anno scolastico 2024/25. Ma è presto, l'ufficialità potrebbe realisticamente arrivare a fine agosto o anche più avanti, nei primissimi giorni di settembre. Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months
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Trentino Altro Adige: entrano in servizio 7 nuovi giudici di pace e 18 tirocinanti
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Trentino Alto Adige: entrano in servizio 7 nuovi giudici di pace e 18 tirocinanti "A settembre entreranno in servizio quattro nuovi giudici di pace nella sede di Trento, due uomini e due donne, mentre in quella di Bolzano dovrebbero entrare a regime tre nuove unità (due donne e un uomo) entro la fine dell'anno". È quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Arno Kompatscher nel dare il via al rinnovo della convenzione triennale con la facoltà di giurisprudenza dell'università di Trento per la formazione dei nuovi giudici di pace nelle materie del diritto civile, penale, diritto processuale civile e penale nonché sulle tecniche di conciliazione, sull'ordinamento giudiziario e sulla deontologia professionale. "Verso i primi di maggio inizieranno il tirocinio 18 candidati del concorso bandito lo scorso anno che aspirano a diventare giudice di pace – ha annunciato Kompatscher – che andranno così a colmare, almeno in parte, le lacune presenti nel nostro sistema regionale". I nuovi tirocinanti saranno così suddivisi: cinque a Bolzano, uno a Silandro e due a testa per le sedi di Merano, Cavalese, Cles, Mezzolombardo, Pergine Valsugana e Rovereto. Ad oggi sono nove i giudici di pace stabilmente in funzione su tutto il territorio del distretto: cinque donne e quattro uomini. In particolare, in Alto Adige sono tre in servizio nella sede del giudice di pace di Bolzano, uno in quella di Bressanone e una nella sede di Egna, mentre in Trentino un giudice di pace è assegnato alla sede di Trento, come pure un giudice è in servizio in ciascuna delle sedi di Tione, Borgo Valsugana e Riva del Garda. Dopo che lo scorso febbraio è venuta a mancare la giudice della sede di Rovereto, l'ufficio è coperto temporaneamente dal giudice di pace di Riva del Garda. In attesa dei nuovi arrivi, per sopperire alle vacanze, in Trentino sono altresì operativi tre giudici onorari di tribunale (ex GOT) nella sede del giudice di pace di Trento e altri due che coprono due sedi ciascuno, rispettivamente Cavalese e Mezzolombardo il primo, Cles e Pergine Valsugana il secondo. In Alto Adige i cinque giudici di pace in servizio coprono, in supplenza, le sedi di Brunico, Vipiteno, Silandro e Merano. "Queste nuove assunzioni associate a una attenta e professionale formazione – ha concluso Kompatscher – riteniamo che siano elementi essenziali per garantire il servizio alla cittadinanza in tutta la nostra regione e il rispetto delle norme vigenti nei procedimenti giudiziari".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ianeselli, 'vogliamo un trasporto pubblico di assoluta qualità'
“Se noi vogliamo andare nella direzione di una città più sostenibile, in cui si usa meno l’automobile o non si usa affatto quando non è necessario, serve un trasporto pubblico che sia efficiente. Rassegnarsi all’idea che per mancanza di personale si usano le vacanze di carnevale per ridurre in modo così impattante le corse degli autobus non va bene”. Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli,…
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kritere · 1 year
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Masso piomba in spiaggia tra i turisti, bimba colpita al volto e ferita: paura in Sardegna
DIRETTA TV 14 Luglio 2023 L’incidente mentre la piccola era in acqua insieme ai genitori giunti in Ogliastra dalla provincia di Trento per le vacanze. La bambina è stata colpita da una scheggia ad uno zigomo ma ha rischiato danni più gravi visto che la ferita è ad appena un centimetro dall’occhio. 0 CONDIVISIONI “Poteva andare molto peggio” ne è convinto il padre di una bambina di 9 anni…
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personal-reporter · 1 year
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Una passeggiata di primavera ad Oggiogno
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Domenica 7 maggio 2023 la Rete Alto Verbano e gli Amici del Museo di Cannero Riviera in collaborazione con il Consiglio di Frazione di Oggiogno  proporranno una  passeggiata da Cannero a Oggiogno, frazione della cittadina del Lago Maggiore. La piccola frazione di Oggiogno si trova alle spalle di Cannero, in direzione della Cima Morissolo e dell’Alpe Colle. Nel paese convivono stradine tortuose e archi che ne ricordano l’origine medioevale, e magnifiche ville per vacanze costruite alla fine del XIX secolo nel tipico paesaggio della bassa montagna dell’entroterra cannerese, con sul versante montano boschi e prati verdissimi, dal lato opposto l’azzurro del lago. A Oggiogno è da vedere l’antico torchio dei Terrieri, un’antica testimonianza delle tradizioni agricole del luogo, un enorme torchio di legno costruito nel 1743 con cui si pressavano vinacce e noci. Il macchinario ha funzionato fino al 1960 e, grazie a una lunga serie di tre restauri, è ancora oggi in buone condizioni. Alle 14 ci sarà il ritrovo presso il Museo etnografico di Cannero Riviera e la passeggiata lungo l’antica mulattiera fino al nucleo storico di Oglon, frazione di origine medievale che ha mantenuto intatte le caratteristiche di un tempo, con le case a corte e gli stretti vicoli. Grazie alla collaborazione del Consiglio di frazione si visiteranno i punti più noti del luogo, quali la chiesa di San  Bernardo, il torchio settecentesco e la vecchia grà per l’essiccazione delle castagne. Informazioni e prenotazioni, possibili fino alla mattina del giorno dell'escursione, si possono fare telefonando al numero  0323 840809 e con uno Sms al numero 348 7340347, oltre a poter scrivere a [email protected] Inoltre sono aperte alla visita le strutture di Cannero Riviera, Museo etnografico e casetta di documentazione degli agrumi, sabato e domenica rispettivamente dalle 15 alle 17 e dalle 17 alle 19, il Museo dell’Arte del Cappello di Ghiffa, tutti i sabati e domeniche dalle 15.30 alle 18.30, il Museo Tattile di Scienze Naturali di Trarego Viggiona sabato e domenica dalle 10 alle 12.30, il Palazzo Parasi di Cannobio con la mostra di Trento Longaretti giovedì  dalle 10.30  alle 12.30, venerdì  e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, domenica dalle 10.30 alle 12.30. Read the full article
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bergamorisvegliata · 2 years
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I VIAGGI DELL'ANIMA
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I viaggi dell'anima, per questa volta, non hanno bisogno di tante parole: è un "giro" a 360° intorno ad alcuni luoghi non del tutto conosciuti sia in Italia che nella Repubblica Ceca.
Si parte da Perugia (nelle foto sopra e sotto alcune suggestive immagini della cittadina umbra in alcune panoramiche e all'interno del centro storico),
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si transita da Trento,
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e da qui si risale fino a un piccolo paese a circa 60 chilometri da Praga, in posizione "nord",
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(nelle foto sopra un'immagine dalle mura di un antico castello e una strada del piccolo centro ceco) e poi -con "fermata" a Olomouc- scoprendo alcune caratteristiche della splendida Brno.
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Nella foto sopra il castello-Duomo della città ceca.
Immagini che in questo periodo sono tutt'altro che fuori luogo, e peraltro (relativamente ai luoghi della Cechia) in linea e molto attinenti con il contesto natalizio e che da parte di "bergamorisvegliata" costituiscono una sorta di "cartoline" d'augurio per una fine di buone vacanze di Natale 2022 e di Buon 2023!
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filorunsultra · 2 years
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The last block
Un giorno di agosto della scorsa estate decido di caricare la tenda sulla bicicletta e di lasciarmi l’afa alle spalle. Mi aspettava l’ultimo blocco di endurance prima di UTMB, e ho pensato che il modo migliore per farlo fosse appartarmi con una tenda in un bosco, mangiare, riposare, e correre. È stata la cosa meno sensata della mia preparazione, ma anche una delle vacanze improvvisate più assurde della mia vita. Buona lettura.
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Sono a casa da qualche settimana. Dopo Translagorai mi sono fermato per cinque giorni e ho fatto un trekking di due giorni sulle Odle, per poi iniziare le ultime tre settimane di endurance prima di UTMB. Quest’estate non ho l’appartamento a Trento, così passo questo periodo a Vicenza, allenandomi sugli argini vicino a casa e andando a cercare qualche salita sui colli o sulle Piccole Dolomiti. Ma per correre venti chilometri su sentiero devo farne trenta in bicicletta, e dopo un paio di settimane la cosa diventa insostenibile. Così quella mattina di agosto prendo la bicicletta, ci carico sopra la tenda e qualche gel, chiudo casa e riparto per il Trentino. Il piano è passare una settimana in tenda, dormendo all’occasione da qualche amico, spostandomi di giorno in giorno per correre sui sentieri più belli della zona.
Mercoledì – Rest Day (+ 70 k in bici)
Per qualche anno ho fatto cicloturismo, e durante i miei viaggi i mezzi pubblici sono sempre stati una specie di ritirata. Adesso la bici è più che altro il mio mezzo di trasporto, e in qualche occasione il mio camper, per cui non mi faccio scrupoli a caricarla su un treno, soprattutto se devo correre due ore al giorno. Il mercoledì parto da casa sul presto: penso di pedalare fino a Thiene, e da lì prendere una corriera per Lastebasse, da cui mi resterebbero solo qualche centinaio di metri di dislivello fino al passo della Fricca e la lunga discesa verso Levico. A Thiene mi fermo da Tommy, dove prendo un paio di luccicanti Catamount bianche, e poi da mia zia per fare colazione. Qui scopro di non poter caricare la bici sulla corriera, e la mia già parecchio compromessa fiducia nell’umanità va definitivamente a puttane. A mezzogiorno inizio a pedalare verso Bassano, col vento a favore e un temporale alle calcagna. Sul primo per Trento non mi fanno caricare la bici e sono costretto ad aspettare quello dopo al bar della stazione. Il trenino della Valsugana collega Bassano a Trento, e viene usato da tantissimi cicloturisti tedeschi che scendono verso Venezia. Imprecando sull’arretratezza dei trasporti italiani salgo sul treno successivo. La mia idea di dormire sul lago di Levico eclissa sotto un diluvio estivo dal finestrino del treno. Così tiro dritto fino a Trento, dove chiedo ospitalità alla Eli. Ho sempre promesso a Elisa di non parlare del suo bagno, ma davanti alle piccozze appese al lavandino, i G2 a fianco alla doccia e la montagna di pile, felpe e giacche appese e ammassate ad asciugare davvero non posso tacere. Intanto, Trento ad agosto è sempre bellissima, e a me sembra quasi di essere in una città nuova. Così finisce il mio giorno di riposo, con 70 chilometri di bicicletta sulle gambe.
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Giovedì – 17 k (+ 20 k in bici)
Trascorro la mattinata al bar di fronte alla mia università, con la bici carica parcheggiata vicino al tavolino su cui si siedono i miei professori. Sono completamente fuori luogo, ma qui ad agosto non c’è nessuno. Verso mezzogiorno riparto verso la val di Cembra e l’altopiano del Calisio, dove ci sono alcuni dei sentieri più belli della regione. Da Cognola scendo per la Strada dei Forti fino a Civezzano, da cui imbocco la val Floriana. Quando arrivo a Lases cerco un bar in cui lasciare la bicicletta. Trovo solo un solo ristorante che sta chiudendo. Fuori c’è un signore sulla settantina, indossa una camicia in lino a maniche corte con un grande collo anni Settanta, la porta sbottonata fino al petto, da cui spunta il pelo bianco accentuato da una catenina d’oro. Ha un paio di occhiali a goccia, con la montatura dorata e le lenti gialle fumé. Beve acqua e ascolta qualcosa sul telefono, un podcast o la radio, e prende appunti su un taccuino. Mi guarda e non mi saluta. Dentro al ristorante i dipendenti stanno pranzando, e quando gli chiedo di lasciare le borse della bici nel ristorante per andare a correre mi chiedono se dentro ci sono delle bombe. Esco. La val di Cembra è sventrata dalle cave di porfido, che sono gestite dalla ndrangheta. Suggestionato dalla situazione cambio piani, e lascio la bici sotto casa di Franz, ad Albiano. I vicini mi guardano incuriositi finché mi cambio e cerco un angolino in cui nascondere le borse della bici. Dopo trenta ore in giro finalmente metto le scarpe da corsa. L’ultimo blocco di endurance è iniziato. I sentieri tra Santa Colomba, il Caliso e Pian del Gac sono i più belli che abbia mai visto in Italia. Sono dei biliardi larghi e polverosi, che alternano basse pinete a scure abetaie, e che cambiano mood e temperatura nel giro di una curva. Se mai organizzerò una gara la organizzerò qui. Trascorro la seconda notte nella casetta del Franz ad Albiano.
Venerdì – 17 k (+ 50 k in bici)
Ci alziamo alle sei e mezza e andiamo a fare una sgambatina in bici fino a Santa Colomba a digiuno. I primi raggi colpiscono le cave di porfido e la rugiada inizia a evaporare dal bosco. Il lago appare coperto da un sottile strato di umidità, che si alza dallo specchio d’acqua e penetra tra i pini. Scendiamo per Fornace e rientriamo dalla val Floriana. Proviamo a lavorare fino a quando l’azienda per cui lavora gli manda un link per guardare gratuitamente la finale di arrampicata lead alle Olimpiadi. Il pomeriggio riesco a correre gli stessi chilometri del giorno prima senza passare mai per gli stessi sentieri, è una delle cose belle di quest’area. So di un tipo che ha corso 92 chilometri sull’altopiano senza incrociare mai il percorso. Verso sera recupero la bici, lascio il porfido e la valle dell’Avisio e ritorno verso Trento. Da Meano l’imponente parete della Paganella si getta nella val d’Adige. La strada è morbida e poco trafficata, e il bosco di pino nero viene di tanto in tanto interrotto dai depositi e dalle cave di porfido. Il sole taglia gli alberi. Mi fermo a fare una foto, raccolgo un sanpietrino, souvenir. Trascorro la terza notte nel vecchio appartamento di mia morosa. Lei non c’è, ha già traslocato ma paga ancora l’affitto, così l’appartamento è vuoto: niente cibo, niente asciugamani, niente lenzuola. C’è solo il materasso. Poco male, per ora.
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Sabato – Doppio Biography Loop (+ 10 k in bici)
La dinamica del sabato mattina è importante. Quel giorno mi sveglio abbastanza presto, così esco e vado a scrivere al Dersut di Piazza delle Erbe. Quella sera mio padre dovrebbe arrivare in bicicletta a Caldonazzo, la prima tappa delle sue vacanze in bicicletta. Così decido di salire in bici al rifugio Bindesi, poco sopra la città, di correre un paio di Biography Loop, e poi riprendere la bici e scendere fino a Caldonazzo, per incrociare mio papà e passare la notte in tenda insieme. La salita verso i Bindesi con la bici carica è devastante e fa caldissimo. Arrivato al rifugio mangio un paio di Abbracci Mulino Bianco e do due sorsate al brik di latte di soia; aspetto un’oretta e mezza per digerire e per rilassarmi. Riorganizzo i borsoni, mi cambio e parto. Fa caldo, caldissimo, così alla prima fontana bevo la prima borraccia di acqua gelata. Al Maranza il sole picchia sempre più forte, ma inizia la discesa. All’incrocio delle quattro strade giro a sinistra e attacco il secondo loop. Lo conosco come le mie tasche, ma la leggenda vuole che è solo durante la seconda volta che rivivi tutta la tua vita. Ormai non controllo più la temperatura corporea, mi tornano su i biscotti e la sete aumenta. Alla solita fontana riempio la borraccia, vorrei trangugiarla, ma mi controllo. La pancia mi ballonzola e in discesa non riesco più a correre, mi butto a bordo sentiero, mi rialzo, mi risiedo. In qualche modo arrivo ai Bindesi, e ordino una radler. Tuttora ne ignoro il motivo. Grondo di sudore e inizio a tremare, al secondo sorso mi alzo, mi sporgo verso la terrazza del rifugio e mi contraggo in un conato di vomito, vista valle. Nel frattempo un signore sconosciuto mi ammorba coi racconti della sua giovinezza e dei suoi tempi sul mezzofondo, provo a essere gentile. Quando riesco ad alzarmi salgo in bici e mi mollo giù dai tornanti di Villazzano. In via Asiago, quando la strada progressivamente spiana, inizio a rallentare fino quasi a fermarmi. In qualche modo arrivo a casa di Camilla, dove ad aspettarmi ci sono soltanto un divano, una doccia e un rubinetto. Crollo. Non riesco a muovermi, ho sete ma non riesco a bere, l’acqua è sul tavolo, a un paio di metri, lontanissima. Resto così un paio d’ore, a fissare la bottiglia, assetatissimo. Sonnecchio, dormo. Mia mamma da Vicenza mi fa arrivare un gelato con Deliveroo, è l’unica cosa che il mio cervello può pensare di mangiare. Fortunatamente lo stomaco è d’accordo. Nel frattempo, arriva il coinquilino di Camilla, che abita ancora lì, non si chiede perché io sia lì, mi saluta e se ne va in camera. Salgo a gattoni la scala a chiocciola che porta al bagno e alla camera di Camilla. Collasso ancora.
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Domenica – 3h run Rest Day (+ 12 k in bici)
La mattina dopo mi sveglio più o meno come mi sono addormentato. Ho ancora lo stomaco sottosopra e le gambe vuote. Senza saper pensare ad altro salgo in bici, butto giù il 36 e inizio a barcollare verso la stazione. Combatto contro l’ascensore del binario, che è troppo corto di tre centimetri, sollevando quei quaranta chili di borsoni e acciaio fino a che la porta non si chiude. Sullo specchio dell’ascensore guardo negli occhi un fantasma, ho gli zigomi scavati e sono pallido. Anche fare su e giù dal treno è un’impresa. La carrozza non ha l’aria condizionata ed è piena di gente, la mascherina mi si appiccia alla faccia e mi impedisce di respirare. Tra cambi, gradini e ascensori arrivo a Vicenza; per percorrere gli ultimi 11 chilometri che separano la stazione da casa ci metto un’ora. Non ricordo nulla.
Martedì
Due giorni dopo sono sul lago di Levico con mia mamma, mi ha accompagnato a Trento per fare il richiamo, così decidiamo di fermarci a pranzo sulla spiaggia. Fa caldo, mi torna la voglia di fare quei due giri di lago che non sono riuscito a fare la settimana prima, e magari anche un bagno. Ma è iniziato il tapering, da qui a UTMB mi restano solo passeggiate, corsette lente e un paio di lunghi tranquilli. Da un certo punto di vista una settimana così stressante, sia fisicamente che mentalmente, non è il modo migliore per eseguire bene gli allenamenti. Ma dal punto di vista mentale credo mi sia stato davvero utile. Quest’anno penso che farò qualcosa di analogo, magari spostandomi a piedi anziché in bici, e restando fermo in un luogo, così da eliminare gli spostamenti e dedicare più tempo alla corsa. Ma prendere la tenda e andarmene da qualche parte, oltre a distruggermi, mi ha rigenerato, e mi ha permesso di arrivare a Chamonix pensando che quello che potevo fare l’avevo fatto, e che non mi restava che correre quelle mie prime cento miglia, e vedere dove mi avrebbero portato.
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Questo pezzo è per Destination Unknown Coaching, a cui dovevo un favore.
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vekkvlog · 2 years
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Night Sky 🌌 . . . . . . . #vekkvlog #sky #skyphotography #skyline #night #nightsky #igers #igersitalia #canezei #visittrentino #altoadige #campitello #valdifassa #trento #stars #skystar #paradise #vialattea #holiday #vacanze #neve #nasa #teampixel #pixel7 #montagna #sci #smartphotography #hdrphotography #smartphonephotography #dailyphoto (presso Sassolungo) https://www.instagram.com/p/CnxgaEvIxV1/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ipcomics076-blog · 7 years
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Piazza Duomo di Trento in Festa 🎉. #nuvole #vacanze #trentinoaltoadige #trentinodavivere #trentino #trento #duomoditrento #piazzaduomo #festa #festeggiamo #nottebianca #ivanpassamani #ivan_passamani
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lamilanomagazine · 9 months
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Nella notte due fuoriuscite autonome con conducenti positivi all'alcol. Nei primi cinque giorni dell'anno già rilevati 15 incidenti
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Nella notte due fuoriuscite autonome con conducenti positivi all'alcol. Nei primi cinque giorni dell'anno già rilevati 15 incidenti. Verona. A ridosso della fine delle vacanze si registrano due nuovi incidenti con fuoriuscite autonome. La scorsa notte, intorno all'una in via Lazzaretto, un conducente ha perso il controllo di una Ford Focus centrando il muretto del ponte sul canale. Il tasso alcolemico riscontrato era quasi tre volte oltre al limite. Alla stessa ora, in via Fincato, un'autovettura è finita contro un muretto danneggiandolo. Per le verifiche sono intervenuti sul posto anche i Vigili del Fuoco. Anche in questo caso nessuna conseguenza per il conducente, risultato positivo con il tasso d'alcol superiore a 1,50 gr/l. Per entrambi scatterà la denuncia penale e un lungo periodo di sospensione della patente. Alle 9 di questa mattina invece scontro in via Cà di Aprili tra un autocarro Volkswagen Transporter e una Lancia Y, il cui conducente è stato trasportato all'ospedale di Borgo Trento. La dinamica è da accertare mentre i conducenti dei veicoli sono risultati negativi ad alcoblow. Nei primi 5 giorni dell'anno 2024 sono già 15 i sinistri rilevati dalla Polizia Locale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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levysoft · 4 years
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Per consentire nuovamente il libero spostamento fra le varie Regioni italiane sarà importante abbattere l’indice di trasmissibilità del coronavirus (Rt) a un valore prossimo allo 0. Solo quando i nuovi casi saranno scarsi e isolati, con la malattia praticamente eradicata dal territorio nazionale, il rischio di rialzare la curva dei contagi sarà talmente basso da poter eliminare quella che sarà una delle “restrizioni” più longeve dell’emergenza. Anche alla luce delle grandi differenze fra le varie aree del Paese.
In base a fonti del governo citate dal Corriere della Sera, lo spostamento tra Regioni in Italia sarà nuovamente consentito soltanto quando l'indice Rt nella trasmissione della COVID-19, l'infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2, sarà pari a 0,2. È un valore estremamente basso, che sarà raggiunto soltanto quando si registreranno pochissimi casi sporadici e isolati; in pratica, per allora, la malattia infettiva sarà stata praticamente eradicata dal territorio nazionale e saremo ampiamente fuori dall'emergenza, anche se non si può escludere “ritorni di fiamma” a causa di soggetti infetti provenienti dall'estero, un po' come sta avvenendo in Cina dopo aver sconfitto la prima ondata di contagi. Ma perché si punta proprio allo 0,2?
Per capire il significato di questo valore, bisogna fare prima un passo indietro e spiegare cosa sono l'R0 (erre con zero) e l'RT (erre con t). Per quanto concerne l'R0, si tratta del cosiddetto tasso netto di riproduzione o numero di riproduzione di base (basic reproduction number), un fattore intimamente connesso a qualunque patologia infettiva emergente. Come sottolineato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esso ne misura la potenziale trasmissibilità all'interno di una popolazione completamente suscettibile, dunque non vaccinata. In parole più semplici, indica il numero medio di persone che un infetto di una patologia X può contagiare. Se l'R0 è pari a 2, ciò significa che un contagiato può infettare altre 2 persone, se è pari a 3, tre persone e così via. L'obiettivo degli epidemiologi è portare il fattore R0 sotto il valore di 1: quando si raggiunge questa soglia, nell'ordine dello "zero virgola", la malattia tende a sparire da una data popolazione.
L'indice Rt è molto simile all'R0, e come spiegato a fanpage dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, “è la misura della potenziale trasmissibilità della malattia legata alla situazione contingente, cioè la misura di ciò che succede nel contesto”. In altri termini, se l'R0 valuta ciò che accade in una popolazione totalmente suscettibile, come quando è scoppiata l'epidemia di coronavirus in Italia all'inizio del 2020, l'Rt risponde alle condizioni ambientali, a ciò che facciamo per provare a contenere il virus. Alla luce di queste considerazioni, l'R0 ha un valore stabile (quello del SARS-CoV-2 è in media di 2,5), mentre l'Rt è variabile. Il distanziamento sociale, il lockdown, i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, l'igiene delle mani e tutte le altre misure intraprese per spezzare la catena dei contagi hanno un impatto sull'Rt. Al momento, in base a quanto calcolato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, già dal 6 aprile si attestava tra lo 0,2 e lo 0,7.
Naturalmente, più questo valore è prossimo allo 0, minore è la diffusione della COVID-19 in un dato territorio. Con un Rt di 0,2 significa che il numero di nuovi contagi è talmente basso e la circolazione del virus è così limitata da non determinare rischi significativi nello scoppio di nuovi focolai, il pericolo principale della Fase 2, quella della convivenza col virus che prenderà il via dal 4 maggio. Poiché nelle regioni italiane si vivono condizioni estremamente diverse, con Lombardia e Piemonte alle prese con centinaia di nuovi casi al giorno, e pochissimi in quelle del Centro-Sud, impedire gli spostamenti liberi fra di esse elimina il rischio di “importare” casi in aree molto suscettibili, dove il virus è circolato poco (siamo ben lontani dall'immunità di gregge) e dunque di far schizzare di nuovo la curva verso l'alto.
Come specificato da Pregliasco, “L’indice di trasmissibilità da solo non è sufficiente per un allentamento delle misure, ma ci vuole, ad esempio, anche un bel valore di posti liberi in terapia intensiva”. Al momento il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva continua a scendere in modo significativo, dopo i momenti drammatici vissuti in piena emergenza, e con l'avvio della Fase 2 si dovrà fare tutto il possibile per mantenerli sotto controllo. Il governo ha individuato una serie di punti critici che faranno immediatamente scattare lockdown, zone rosse e altre misure di contenimento proprio per evitare la temuta risalita della curva. La strada potrebbe essere ancora lunga, prima di poter arrivare all'indice di trasmissibilità di 0,2 a livello nazionale (e in modo stabile), per questo non si esclude che le prossime vacanze estive potremmo doverle trascorrere nella nostra regione di residenza.
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freedomtripitaly · 5 years
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La nostra bella penisola è in grado di regalare tante tipologie di relax e divertimento: montagna, mare, mercatini di Natale e città d’arte. Immergersi nell’atmosfera magica di questo periodo dell’anno non sarà quindi difficile. Una semplice gita fuori porta con i bambini, un weekend romantico in due o giorni spensierati con amici. Abbiamo selezionato alcune delle possibili mete per le prossime vacanze di Natale 2019, diverse tra loro, per accontentare proprio tutti i gusti. Dove andare a Natale: i mercatini da non perdere Prima di tutto, un grande classico: i mercatini di Natale! Fanno brillare gli occhi e non solo ai più piccoli! Ce ne sono tanti, soprattutto nel Nord Italia, primo fra tutti il Trentino Alto-Adige che vanta alcuni dei più antichi ma non solo. Eventi, prodotti artigianali e specialità enogastronomiche sono alla base di questi splendidi luoghi sparsi in giro per l’Italia. Pronti a girovagare per le varie bancarelle cercando il regalo perfetto per il prossimo Natale? Eccovi alcune mete. Trento: storico mercatino in Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, tra le 90 casette di legno ricche di artigianato locale e specialità gastronomiche come canederli, speck, vin brulé, strudel, polenta e molto altro. Alle famiglie e ai bambini è dedicata la casa di Babbo Natale, in Piazza Santa Maria Maggiore, con laboratori ricreativi e il trenino che porta grandi e piccoli ad esplorare il suggestivo centro storico illuminato in occasione della festività del Natale. Da sottolineare l’attenzione “green” che viene riservata alla manifestazione in cui viene utilizzata energia da fonti rinnovabili. Bolzano: il Christkindlmarkt, in Piazza Walther è il famosissimo mercatino di Natale del capoluogo altoatesino dal centro medievale. L’influenza nordica che si respira ovunque, compresi i piatti tra cui gli Schlutzkrapfen ovvero delle mezzelune, dei ravioli ripieni di spinaci e ricotta tipici della regione del Tirolo. E poi i vini, dai rossi come il Lagrein ai bianchi come il Gewürztraminer e il Müller Thurgau. C’è anche una sezione dedicata solo ai libri, il Natale dei Libri in cui noti scrittori presentano le loro opere e tanti altri eventi. Rovereto: a Rovereto spettacolari giochi di luce per il Natale, che oltre a colorare le vie e i palazzi, porta con sé il messaggio di pace e fratellanza. Il grande albero di 18 metri in piazza Rosmini e il villaggio di Babbo Natale per i più piccoli. Merano: il Villaggio Natalizio Storico è allestito in piazza Rena, prevede buon cibo, laboratori creativi per bambina e musica con bande e cori. La città è ricca dell’eredità ricevuta durante la Belle Epoque come ad esempio il castello degli Asburgo. Vipiteno: la Torre delle Dodici fa da sfondo al mercatino natalizio, in cui le luci, il caldo legno e i profumi delle spezie la fanno da padrone. Candelara: siamo nelle Marche, questo borgo medievale dedica una festa al suo simbolo: la candela. Durante il giorno invece street food, artisti di strada, il presepe vivente che sfila per le vie del centro e ovviamente gli artigiani alle prese con la creazione delle candele di cera d’api. Per i più piccoli l’Officina di Babbo Natale e tante altre magie del Natale. Limatola: nella provincia di Benevento, il Castello di Limatola, diventa la location del mercatino di Natale: “Cadeaux al Castello”. Evento che oltre ad offrire l’opportunità di acquistare addobbi, statuine del presepe realizzati direttamente dagli artigiani locali, assaggiare prodotti enogastronomici come struffoli e zeppole, si può assistere a spettacoli di artisti circensi e attori. Arezzo: un vero e proprio villaggio tirolese in Toscana. Vengono portati prodotti tipici come lo speck, il cioccolato e la birra. Ci sono gli scultori del legno, la casa di Babbo Natale, una grande baita e tour organizzati per esplorare la città. Perugia: un luogo quasi incantato tra le montagne in cui ci sono diversi mercatini di Natale. Particolare quello di Rocca Paolina che offre un suggestivo tour sotterraneo per visitare gli antichi passaggi che proteggevano la città dalle incursioni esterne. Si possono acquistare ottimi prodotti d’artigianato. Taneto di Gattatico: ci troviamo a Reggio Emilia, qui si estende il mercatino al coperto più grande d’Italia. Ideale per fare acquisti compreso l’albero di Natale, con un apposito show room. Dove andare a Natale 2019: le mete in montagna Lo sport, il relax e i piatti tipici assaporati tra cime innevate e davanti al camino, parliamo della montagna. Per molti irrinunciabile in questo periodo dell’anno. Madonna di Campiglio: una meta rinomata, una piccola perla delle Dolomiti. Un posto perfetto per chi ama sciare e non mancano lussuose spa dove rilassarsi e vie delle shopping super glamour dove fare acquisti. Cortina d’Ampezzo: da sempre sinonimo della ricca vita di vip e della settimana bianca per eccellenza. Tra le dolomiti e nel lusso. Cervinia: un paradiso per gli sciatori, a quota 2000 metri, alle pendici del Monte Cervino. Un grande comprensorio sciistico collega la località al Plateau Rosa, ghiacciaio. Bormio: per gli amanti delle Terme nell’Alta Valtellina, è perfetta questa bella località. Relax dopo le sciate, garantito dalle acque termali solfato-alcaline conosciute già dall’epoca romana. Claviere: Val di Susa, Alpi e bei panorami paesaggistici tra boschi, laghi e animali. Chalet e baite, ristorantini con piatti tipici e ovviamente lo sci. Roccaraso: passiamo agli Appennini per un altro luogo da favola per gli amanti degli sci, che si sviluppa intorno ai monti di Roccaraso. Natale 2019: la bellezza tra città d’arte e borghi Per chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in una città d’arte, non c’è che l’imbarazzo della scelta: ecco le mete migliori. Roma: non ha bisogno di presentazioni la Capitale che diventa ancora più magica sotto Natale, tante le possibilità di scelta in giro per la città ma una su tutte è il Vaticano. Il mondo cristiano e la celebrazione in questo luogo è un’esperienza indimenticabile. Da non dimenticare il famoso mercatino di Natale nella splendida cornice di Piazza Navona. Firenze: godersi la bellezza e i tesori di questa città approfittando anche dell’atmosfera regalata dai mercatini di Natale e del pattinaggio sul ghiaccio nelle piste del Winter Park, presso l’Obihall. Napoli: unico il Natale a Napoli, con le sue botteghe artigiane nel centro storico, che producono le statuine dei presepi ispirandosi a personaggi noti, contemporanei o intramontabili. Gubbio: in Umbria, l’albero di Natale più grande del mondo sulle pendici del monte Ingino, oltre al ChristamasLand. Un circuito in cui i bambini possono divertirsi tra giochi innovativi in un’atmosfera tradizionale, nella cornice dello splendido borgo. Manarola: il presepe luminoso del borgo ligure è uno degli eventi più attesi nel territorio delle Cinque Terre. Uno spettacolo regalato da 17000 luci. Matera: il presepe itinerante, uno spettacolo unico nella Città dei sassi, patrimonio Unesco. Un borgo che sembra fuori dal tempo. Natale 2019 al mare Se alla montagne preferite il mare per trascorrere le vacanze di Natale 2019, ecco alcune mete imperdibili. Puglia: il Salento è una meta prediletta da molti italiani e stranieri in estate ma non perde fascino nemmeno d’inverno. Presepi viventi e presepi monumentali in bellissime location, come ad esempio i cortili di palazzi antichi. Famoso quello dell’Anfiteatro Romano a Lecce. Sicilia: un inverno mite senza perdere l’atmosfera natalizia tra mercanti e luci, è quello che offre Catania. Se invece volete scappare su un’isola, c’è Pantelleria con i suoi giardini pieni di agrumi oppure Lampedusa o Linosa. Un po’ di primavera nel cuore dell’inverno. Il Natale 2019 in Italia L’Italia ovviamente offre ancora di più, sono davvero tantissimi gli eventi e le manifestazioni tipiche legate al Natale, di natura religiosa, dedicate al divertimento per i più piccoli o alla sola magia di questo periodo dell’anno, che affascina proprio tutti. Si può approfittare di qualche giorno per una fuga dalla routine verso luoghi incantevoli, senza allontanarsi troppo. C’è la montagna, c’è il mare, ci sono le città d’arte e i piccoli borghi. Volete approfittare delle vacanze natalizie per visitare una città e i suoi monumenti? Volete scaldarvi al sole di un clima mite o scatenarvi sulla neve? Ogni opzione è valida, potendo inoltre approfittare degli squisiti piatti tipici che ogni regione italiana offre. Per queste vacanze di natale 2019 c’è quindi solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo stilato un breve elenco ma sarebbe impossibile racchiudere le tante località. Villaggi di Babbo Natale per intrattenere i più piccoli ci sono in moltissime località, ad esempio anche a Montepulciano in Toscana, la bellezza delle città e dei mercatini anche a Verona e a Torino, le montagne del Terminillo nel centro Italia, le luminarie a Salerno. Tra destinazioni glamour e luoghi incantati, la favola del Natale, si può vivere davvero ovunque. Senza contare che anche disponendo di un budget più ridotto è possibile prenotare un weekend in un luogo vicino, abbattendo quindi i costi dei grandi spostamenti che i luoghi esteri ci richiedono. Quando è meglio prenotare? Molti studi indicano il mese precedente a quello di partenza come quello più conveniente. Tuttavia c’è chi preferisce anticipare di molto e chi opta per il last minute. Certamente una famiglia con bambini piccoli avrà esigenze diverse da un gruppo di giovani amici. Se si è alla ricerca di un viaggio low cost, badate bene anche al giorno di partenza e di ritorno, spesso la flessibilità ripaga, 24 ore fanno sovente la differenza. In macchina, in treno, in aereo, in pullman, raggiungete la vostra meta felice e godetevi la bella Italia per le prossime vacanze di Natale 2019. https://ift.tt/2qRjgXS Vacanze di Natale 2019: le mete italiane più belle La nostra bella penisola è in grado di regalare tante tipologie di relax e divertimento: montagna, mare, mercatini di Natale e città d’arte. Immergersi nell’atmosfera magica di questo periodo dell’anno non sarà quindi difficile. Una semplice gita fuori porta con i bambini, un weekend romantico in due o giorni spensierati con amici. Abbiamo selezionato alcune delle possibili mete per le prossime vacanze di Natale 2019, diverse tra loro, per accontentare proprio tutti i gusti. Dove andare a Natale: i mercatini da non perdere Prima di tutto, un grande classico: i mercatini di Natale! Fanno brillare gli occhi e non solo ai più piccoli! Ce ne sono tanti, soprattutto nel Nord Italia, primo fra tutti il Trentino Alto-Adige che vanta alcuni dei più antichi ma non solo. Eventi, prodotti artigianali e specialità enogastronomiche sono alla base di questi splendidi luoghi sparsi in giro per l’Italia. Pronti a girovagare per le varie bancarelle cercando il regalo perfetto per il prossimo Natale? Eccovi alcune mete. Trento: storico mercatino in Piazza Fiera e Piazza Cesare Battisti, tra le 90 casette di legno ricche di artigianato locale e specialità gastronomiche come canederli, speck, vin brulé, strudel, polenta e molto altro. Alle famiglie e ai bambini è dedicata la casa di Babbo Natale, in Piazza Santa Maria Maggiore, con laboratori ricreativi e il trenino che porta grandi e piccoli ad esplorare il suggestivo centro storico illuminato in occasione della festività del Natale. Da sottolineare l’attenzione “green” che viene riservata alla manifestazione in cui viene utilizzata energia da fonti rinnovabili. Bolzano: il Christkindlmarkt, in Piazza Walther è il famosissimo mercatino di Natale del capoluogo altoatesino dal centro medievale. L’influenza nordica che si respira ovunque, compresi i piatti tra cui gli Schlutzkrapfen ovvero delle mezzelune, dei ravioli ripieni di spinaci e ricotta tipici della regione del Tirolo. E poi i vini, dai rossi come il Lagrein ai bianchi come il Gewürztraminer e il Müller Thurgau. C’è anche una sezione dedicata solo ai libri, il Natale dei Libri in cui noti scrittori presentano le loro opere e tanti altri eventi. Rovereto: a Rovereto spettacolari giochi di luce per il Natale, che oltre a colorare le vie e i palazzi, porta con sé il messaggio di pace e fratellanza. Il grande albero di 18 metri in piazza Rosmini e il villaggio di Babbo Natale per i più piccoli. Merano: il Villaggio Natalizio Storico è allestito in piazza Rena, prevede buon cibo, laboratori creativi per bambina e musica con bande e cori. La città è ricca dell’eredità ricevuta durante la Belle Epoque come ad esempio il castello degli Asburgo. Vipiteno: la Torre delle Dodici fa da sfondo al mercatino natalizio, in cui le luci, il caldo legno e i profumi delle spezie la fanno da padrone. Candelara: siamo nelle Marche, questo borgo medievale dedica una festa al suo simbolo: la candela. Durante il giorno invece street food, artisti di strada, il presepe vivente che sfila per le vie del centro e ovviamente gli artigiani alle prese con la creazione delle candele di cera d’api. Per i più piccoli l’Officina di Babbo Natale e tante altre magie del Natale. Limatola: nella provincia di Benevento, il Castello di Limatola, diventa la location del mercatino di Natale: “Cadeaux al Castello”. Evento che oltre ad offrire l’opportunità di acquistare addobbi, statuine del presepe realizzati direttamente dagli artigiani locali, assaggiare prodotti enogastronomici come struffoli e zeppole, si può assistere a spettacoli di artisti circensi e attori. Arezzo: un vero e proprio villaggio tirolese in Toscana. Vengono portati prodotti tipici come lo speck, il cioccolato e la birra. Ci sono gli scultori del legno, la casa di Babbo Natale, una grande baita e tour organizzati per esplorare la città. Perugia: un luogo quasi incantato tra le montagne in cui ci sono diversi mercatini di Natale. Particolare quello di Rocca Paolina che offre un suggestivo tour sotterraneo per visitare gli antichi passaggi che proteggevano la città dalle incursioni esterne. Si possono acquistare ottimi prodotti d’artigianato. Taneto di Gattatico: ci troviamo a Reggio Emilia, qui si estende il mercatino al coperto più grande d’Italia. Ideale per fare acquisti compreso l’albero di Natale, con un apposito show room. Dove andare a Natale 2019: le mete in montagna Lo sport, il relax e i piatti tipici assaporati tra cime innevate e davanti al camino, parliamo della montagna. Per molti irrinunciabile in questo periodo dell’anno. Madonna di Campiglio: una meta rinomata, una piccola perla delle Dolomiti. Un posto perfetto per chi ama sciare e non mancano lussuose spa dove rilassarsi e vie delle shopping super glamour dove fare acquisti. Cortina d’Ampezzo: da sempre sinonimo della ricca vita di vip e della settimana bianca per eccellenza. Tra le dolomiti e nel lusso. Cervinia: un paradiso per gli sciatori, a quota 2000 metri, alle pendici del Monte Cervino. Un grande comprensorio sciistico collega la località al Plateau Rosa, ghiacciaio. Bormio: per gli amanti delle Terme nell’Alta Valtellina, è perfetta questa bella località. Relax dopo le sciate, garantito dalle acque termali solfato-alcaline conosciute già dall’epoca romana. Claviere: Val di Susa, Alpi e bei panorami paesaggistici tra boschi, laghi e animali. Chalet e baite, ristorantini con piatti tipici e ovviamente lo sci. Roccaraso: passiamo agli Appennini per un altro luogo da favola per gli amanti degli sci, che si sviluppa intorno ai monti di Roccaraso. Natale 2019: la bellezza tra città d’arte e borghi Per chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in una città d’arte, non c’è che l’imbarazzo della scelta: ecco le mete migliori. Roma: non ha bisogno di presentazioni la Capitale che diventa ancora più magica sotto Natale, tante le possibilità di scelta in giro per la città ma una su tutte è il Vaticano. Il mondo cristiano e la celebrazione in questo luogo è un’esperienza indimenticabile. Da non dimenticare il famoso mercatino di Natale nella splendida cornice di Piazza Navona. Firenze: godersi la bellezza e i tesori di questa città approfittando anche dell’atmosfera regalata dai mercatini di Natale e del pattinaggio sul ghiaccio nelle piste del Winter Park, presso l’Obihall. Napoli: unico il Natale a Napoli, con le sue botteghe artigiane nel centro storico, che producono le statuine dei presepi ispirandosi a personaggi noti, contemporanei o intramontabili. Gubbio: in Umbria, l’albero di Natale più grande del mondo sulle pendici del monte Ingino, oltre al ChristamasLand. Un circuito in cui i bambini possono divertirsi tra giochi innovativi in un’atmosfera tradizionale, nella cornice dello splendido borgo. Manarola: il presepe luminoso del borgo ligure è uno degli eventi più attesi nel territorio delle Cinque Terre. Uno spettacolo regalato da 17000 luci. Matera: il presepe itinerante, uno spettacolo unico nella Città dei sassi, patrimonio Unesco. Un borgo che sembra fuori dal tempo. Natale 2019 al mare Se alla montagne preferite il mare per trascorrere le vacanze di Natale 2019, ecco alcune mete imperdibili. Puglia: il Salento è una meta prediletta da molti italiani e stranieri in estate ma non perde fascino nemmeno d’inverno. Presepi viventi e presepi monumentali in bellissime location, come ad esempio i cortili di palazzi antichi. Famoso quello dell’Anfiteatro Romano a Lecce. Sicilia: un inverno mite senza perdere l’atmosfera natalizia tra mercanti e luci, è quello che offre Catania. Se invece volete scappare su un’isola, c’è Pantelleria con i suoi giardini pieni di agrumi oppure Lampedusa o Linosa. Un po’ di primavera nel cuore dell’inverno. Il Natale 2019 in Italia L’Italia ovviamente offre ancora di più, sono davvero tantissimi gli eventi e le manifestazioni tipiche legate al Natale, di natura religiosa, dedicate al divertimento per i più piccoli o alla sola magia di questo periodo dell’anno, che affascina proprio tutti. Si può approfittare di qualche giorno per una fuga dalla routine verso luoghi incantevoli, senza allontanarsi troppo. C’è la montagna, c’è il mare, ci sono le città d’arte e i piccoli borghi. Volete approfittare delle vacanze natalizie per visitare una città e i suoi monumenti? Volete scaldarvi al sole di un clima mite o scatenarvi sulla neve? Ogni opzione è valida, potendo inoltre approfittare degli squisiti piatti tipici che ogni regione italiana offre. Per queste vacanze di natale 2019 c’è quindi solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo stilato un breve elenco ma sarebbe impossibile racchiudere le tante località. Villaggi di Babbo Natale per intrattenere i più piccoli ci sono in moltissime località, ad esempio anche a Montepulciano in Toscana, la bellezza delle città e dei mercatini anche a Verona e a Torino, le montagne del Terminillo nel centro Italia, le luminarie a Salerno. Tra destinazioni glamour e luoghi incantati, la favola del Natale, si può vivere davvero ovunque. Senza contare che anche disponendo di un budget più ridotto è possibile prenotare un weekend in un luogo vicino, abbattendo quindi i costi dei grandi spostamenti che i luoghi esteri ci richiedono. Quando è meglio prenotare? Molti studi indicano il mese precedente a quello di partenza come quello più conveniente. Tuttavia c’è chi preferisce anticipare di molto e chi opta per il last minute. Certamente una famiglia con bambini piccoli avrà esigenze diverse da un gruppo di giovani amici. Se si è alla ricerca di un viaggio low cost, badate bene anche al giorno di partenza e di ritorno, spesso la flessibilità ripaga, 24 ore fanno sovente la differenza. In macchina, in treno, in aereo, in pullman, raggiungete la vostra meta felice e godetevi la bella Italia per le prossime vacanze di Natale 2019. Chi desidera trascorrere le vacanze di Natale 2019 in Italia può scegliere tra splendide location di montagna, città d’arte e persino località marine.
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matdilo · 6 years
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Un’occhiata al mio diario
Sono a casa da un giorno, un giorno che sembra non finire mai, un giorno fatto da 24 ore che sembrano molte di più, ma allo stesso tempo composto dal nulla totale, una semplice bolla piena di ricordi. La vacanza appena terminata è stata una delle più meravigliose che io abbia mai fatto, dove i giorni, contrariamente ad adesso, sembravano troppo corti e le attività svolte e le risate sembravano non entrarci mai completamente, straripavano, si confondevano tra desiderio e realtà.
La vista.
L’arancio del sole che tramontava dietro le montagna. Il celeste dell’acqua della piscina. Il blu jeansato del mio giubbino. Occhi allegri, curiosi, divertiti. Il verde della foresta, il sole che filtra tra gli alberi, il panorama che si allarga mano a mano che sali. Il grigio e il dorato delle sculture, il ruscello che bagna il terreno. Le vetrate delle chiese, il verde e l’arancio della tavola apparecchiata per ferragosto. Il rosso, il blu e il nero dei pennarelli utilizzati per scrivere gli annunci. Il verde e il bianco del campetto da calcio. I colori matti degli edifici di Trento, la libreria a cielo aperto di Innsbruck, il campanile di Vipiteno. Le labbra che si aprono in un sorriso, divertito, allegro, malizioso. Ogni singola notte, quando la mancanza di illuminazioni esterne ci permetteva di vedere le stelle, ma vederle per davvero, numerose, luminose, “E mi piace la notte ascoltare le stelle… sono come cinquecento milioni di sonagli”. La Spagna, il Giappone, le Hawaii, l’Egitto, l’india, l’Arabia e l’Austria che si incontrano in un’unica serata di baldorie e risate, di quelle che ti fanno piegare in due e lacrimare. Una piramide fatta di tazzine. Le stoviglie sporche nel lavandino.
Tatto (emozioni)
Il caldo afoso di Bolzano. Un tuffo in piscina senza spogliarsi, i vestiti bagnati che si attaccano addosso ma che non danno fastidio perché sanno di pazzia e felicità. Il dolore alle gambe e alle braccia. La soddisfazione di aver raggiunto la meta. La sensazione di sollievo e fresco quando ci si buttava sotto la doccia dopo una giornata passata a camminare sotto il sole.
Olfatto
L’odore di cucinato che sembrava invadere l’intera strada che portava alla struttura. La puzza della birra che impregna i vestiti.
Gusto
Il sapore della pizza fatta in casa. La carne, quella buona. Il succo di mele.
Udito
Il rumore della campana che ci avvisava di rientrare in albergo. Le note di “Abbracciame”, basse, alte, cantate a squarciagola o sussurrate, imparate a memoria o inventate. Il verso delle cicale, assordante ed eterna cantilena. Canzoni egiziane, indiane, spagnole, giapponesi, tirolesi. Le chitarre, l’ukulele, la pianola. Il fischio della cassa che fa difetto. Musica jazz, musica pop, musica napoletana classica. Canti ubriachi urlati la sera, quando ormai erano stati versati già litri e litri di alcool, perché lì si inizia a bere birra dalla mattina.
Gennaro arriva con la cassa ed è subito festa. Emanuele fa una pernacchia, vorresti arrabbiarti ma poi ride e ti si scioglie il cuore. Gaetano suona la chitarra e Davide lo accompagna con l’ukulele. Flavio fa un tuffo in piscina. Riccardo nuota veloce. Sono le sette e mezza del mattino ma Gaia e Federica già fanno esercizi, io e Giorgia le guardiamo dubbiose e ancora intontite. Antonio suona per l’ennesima volta la canzone dei pirati dei Caraibi, ma tu ti complimenti lo stesso come fosse la prima volta. Matteo fa cadere l’acqua sul cellulare di Gaia, lei si arrabbia ma lui si fa perdonare, fa una battuta divertente. Ciccio ride e Mary alza gli occhi al cielo. Gabriele viene svegliato, la sua espressione è buffa e un po’ ti dispiace ma poi borbotta qualcosa di incomprensibile, e giù a ridere di nuovo. C’è uno sconosciuto con la valigia che ci cammina davanti, prendiamo coraggio e gli chiediamo se si vuole fare una foto con noi.
Un perfetto estraneo che resterà per sempre nella foto che guarderai per ricordarti di una delle vacanze più belle di sempre.
E sono contenta.
La donna con il velo corre troppo veloce e Gaia sbuffa non soddisfatta della foto scattata, ma poi ne arriva un’altra ed è subito arte. Lello prova a fare il parco avventura con noi ma resta bloccato, Dora parla di letteratura e tu vorresti riposare, ma la sua passione è tale che finisce col coinvolgerti. Teresa scatta un selfie con Maria. Tonino balla vestito da spagnola, Mimmo lancia le bacchette dal suo vestito da Giapponese. Nella stanza cominciano i balli di gruppo ma Tonia è bloccata con la schiena e Anna non ce la fa ad alzarsi per la stanchezza, decidono comunque di partecipare muovendo le braccia. Salvatore e Tina ballano un lento. Alfonso mi prende in giro, Silvana e Gina sono in cucina e subito il profumo dei dolci invade le stanze. Imma manda a quel paese lo scortese di turno e tu le vorresti dare una bacio sulla guancia mentre divertita pensi che se lo meritava proprio. Angela si appoggia alla tua spalla mentre le cammini accanto, Maria e zia Catia mi sorridono dolcemente.  Guglielmo si scalda mentre gioca a calcetto, ma quando la partita è finita è tutto dimenticato. Tra i giocatori c’è anche Daniel, un altro perfetto sconosciuto che entra improvvisamente a far parte di un ricordo. Mimmo gli urla direttive in dialetto. Lui non capisce. Gli altri ridono. Angela chiede indicazioni alla persona sbagliata, Luigi interpreta una famosa scenetta napoletana mentre la moglie Carmela lo guarda attenta. Gigi suona la pianola e Silvana canta accompagnata da Pina e Mari. Mamma al parco avventura è la migliore, dal basso si sente papà complimentarsi con lei. Mimmo non crede che io possa farcela. Ce la faccio.
I prati sono pieni di mele e uva. Ne mangiamo a quintali. Soprattutto le mele. Le mangiamo assolute, staccandole dal ramo e pulendole alla bell’e meglio con le maglie, oppure le cuciniamo. Torta di mele. Strudel. Sono buonissime.
Nel museo una luce improvvisa illumina un quadro, una voce dall'accento fortemente tedesco inizia a raccontare le vicende dell’imperatore Massimiliano. Le porte si aprono automaticamente, sul muro vengono proiettate immagini di cavalieri e mausolei. È il museo più figo di sempre.
Dei ragazzi un po’ brilli ci invitano a bere, decliniamo ma scambiamo comunque quattro chiacchiere con loro. Non mi fanno una buona impressione ma alla fine mi devo ricredere. Ci invitano a una festa di paese. La musica è assordante, la birra è buona. Nessuno balla ma a noi non frega niente. Ci scateniamo come se non ci fosse un domani, balliamo come se fosse l’ultima cosa che faremo nella vita, ci divertiamo e ridiamo. Poi Gaia cambia umore. È tempo di tornare. Resta il rimorso di un’estate senza amore e passione, fatta solo di desiderio e sguardi. Ma va bene così.
Arriviamo ad Innsbruck, gli altri vogliono fare un giro in carrozza ma noi vogliamo camminare. È tardi, l’appuntamento al pullman si avvicina inesorabilmente. Allunghiamo il passo, ci perdiamo, ma la cosa non ci preoccupa. Chiediamo indicazioni in inglese e come per magia siamo nuovamente in centro.
Scatto una foto al panorama, Gaia scatta una foto alle stelle.
Davide è gentile, chiede se voglio dargli il mio zaino dato che è pesante. Declino. Matteo mi prende in giro, io gli dico che gli voglio bene e allora sorride imbarazzato senza saper come rispondere. Mi diverte vederlo così. Gli voglio bene davvero. Flavio e Riccardo mi abbracciano all'improvviso e la tristezza provata per l’ennesima litigata con Gaetano svanisce di colpo.
Qualche lacrima c’è stata. Frustrazione, uno schiaffetto sulla faccia. Non mi voglio far vedere ma il pianto richiama l’attenzione quando sei solita ai sorrisi. Non mi chiedete come va tanto poi mi passa.
Gaia scattami una foto. Vorrei scattartene una bella almeno la metà di quelle che mi hai fatto ma non ci riesco.
Ricordi confusi, caotici, disordinati. Momenti di cui voglio scrivere per non dimenticare. Perché per la prima volta dopo tanto tempo io l’estate non l’ho solo vissuta ma indossata.
#EstateAddosso
matdilo
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vekkvlog · 2 years
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Sky breakfast ☁️🍩 . . . . . . . #vekkvlog #sky #skyphotography #skyline #clouds #rifugio #igers #igersitalia #canezei #visittrentino #altoadige #campitello #valdifassa #trento #goodmorning #breakfast #break #colazione #holiday #vacanze #neve #nuvole #teampixel #pixel7 (presso Canazei) https://www.instagram.com/p/CnflPsfobBV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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