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Night Sky 🌌 . . . . . . . #vekkvlog #sky #skyphotography #skyline #night #nightsky #igers #igersitalia #canezei #visittrentino #altoadige #campitello #valdifassa #trento #stars #skystar #paradise #vialattea #holiday #vacanze #neve #nasa #teampixel #pixel7 #montagna #igerstrentino #smartphotography #hdrphotography #smartphonephotography #dailyphoto (presso Sassolungo) https://www.instagram.com/p/CnshK5qo1rc/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ALTA FORMAZIONE IN MACELLERIA
Settembre è il mese dei nuovi progetti, si rientra dalle vacanze carichi e pieni di energia: con questo spirito Alta Formazione in macelleria ha studiato vari eventi per i mesi autunnali dedicati a preparazioni particolari per arricchire con qualche proposta innovativa il banco macelleria.
OTTOBRE Il magico mondo delle tortillas Due giorni full immersion nel mondo delle tortillas, corso specialistico per professionisti della carne associati a Confcommercio Prato, Pistoia. Giornate congiunte dedicate alle prepa-razione di tortillas da vendere crude in macelleria e speciali ricette con carne cotta a bassa temperatura in sottovuoto. 1 e 2 ottobre dalle ore 14:30 alle ore 18:30 c/o Gustar, via Fonda di Sant’Agostino 4 – Pistoia Tutor: Francesca Santin, Gianni Radice
La cottura a bassa temperatura in sottovuoto per una macelleria smart Introduzione alla cottura a bassa temperatura con ricette veloci e pratiche da utilizzare da subito. Una tecnica moderna che affonda in radici lontane. Dai molteplici vantaggi, è l’innovazione del momento per un macellaio attento ed innovativo. Le ricette presentate sono adatte ad un menu autunnale ed invernale. Presentazione di semilavorati e monoporzione nel display del banco. 23 ottobre dalle ore 14.30 alle ore 18,30 c/o Span, via E. Fermi, Z.I. 36 – Veggiano (PD) Tutor: Francesca Santin, Luca Zannoni chef
NOVEMBRE La gioia del Natale nella nostra tavola, speciale arrosti Alta formazione in macelleria dedica il mese di novembre alle preparazioni natalizie, nello specifico gli arrosti di Natale. Sempre più spesso si sente l’esigenza di proporre nuove tipo-logie di farce ed arrotolati per le feste, che strizzino l’occhio alla tradizione ma anche all’innovazione. I nuovi eventi sono studiati dai tutor per realizzare prodotti intelligenti, veloci da realizzare, ad alta rotazione e pratici da rigenerare dal consumatore finale. Tutte le ricette sono inedite e studiate per l’occasione, prevedono la visione dal vivo di un prodotto crudo, lo stesso prodotto presentato come semilavorato cotto a bassa temperatura in sottovuoto e la finitura in mo-noporzione dello stesso. 4 novembre dalle ore 14:30 alle ore 18:30 c/o Seno e Seno, via L. Pasteur 10 – Verona Tutor: Francesca Santin, Nicoletta Zanchi 7 novembre dalle ore 14:30 alle ore 18:00 c/o Ress Multiservice, via Innsbruck 2 – Trento Nord Tutor: Davide Corrà, Francesca Santin, Fabrizio Sighel 13 novembre dalle ore 14:30 alle ore 18:30 c/o ESACH Formazione, via Piazzon 40 – Creazzo (VI) Tutor: Francesca Santin, Giuliano Costa
14 novembre dalle ore 14:30 alle ore 18:30 c/o Omnia Arredi, zona artigianale D/1 – Policoro (MT) Tutor: Alessandro di Leo, Giuseppe Dumas, Francesco Incesti chef
Per info e costi: [email protected]
Fonte: Eurocarni 9/24
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Schianto in galleria in Alto Adige, muore un 19enne genovese (ANSA) - TRENTO, 20 AGO - Un ragazzo genovese di 19 anni, Davide Lancioni, è morto la notte scorsa notte in un incidente stradale lungo la ss241, la strada statale che attraversa la Val d'Ega, in Alto Adige. L'auto su cui viaggiava il giovane, con a bordo in tutto altri due ventenni, si è schiantata all'interno della galleria di Cornedo. La giovane vittima era seduta sul sedile posteriore, mentre alla guida c'era un altro giovane di origini straniere e, accanto a lui, un altro ventenne italiano. Non si esclude che i tre fossero in Alto Adige per le vacanze o per una gita. Secondo quanto ricostruito grazie agli accertamenti svolti dai carabinieri della Compagnia di Bolzano, che hanno condotto i rilievi sul posto, l'auto, probabilmente a causa della velocità eccessiva, in prossimità di una curva, ha invaso la corsia opposta schiantandosi prima sulla parete laterale della galleria per poi terminare la sua corsa contro il guardrail. Un impatto violentissimo che non ha lasciato scampo al 19enne. Anche l'altro ventenne italiano è rimasto ferito in modo grave ed è stato trasportato all'ospedale di Bolzano, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il guidatore è invece rimasto ferito in modo lieve. I carabinieri indagano per omicidio stradale, oltre che per lesioni gravi e gravissime. (ANSA).
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Quando inizia e finisce in Sicilia l'anno scolastico 2024/25
Manca circa un mese al ritorno sui banchi, con differenze anche abbastanza marcate tra le varie regioni. Poi ogni scuola ha un certo grado di autonomia sui dettagli del calendario I primi a tornare in classe saranno gli studenti delle province di Bolzano e Trento, rispettivamente il cinque e il nove settembre. Poi, a ruota, toccherà a tutti gli altri (fino al 16 settembre). Manca un mese, insomma, all'inizio dell'anno scolastico 2024/25. Ogni scuola deve garantire i duecento giorni di lezione previsti a livello nazionale: è il numero minimo stabilito dal Ministero dell'Istruzione. Il dicastero di Viale Trastevere indica poi anche date approssimative per l'inizio e la fine dell'anno scolastico. Ma è solo un quadro generale all'interno del quale le scuole hanno una certa autonomia decisionale. Le date di inizio e fine A livello regionale, le singole Regioni hanno la responsabilità di adattare questo quadro alle esigenze e alle particolarità locali. Ciò significa che ogni Regione stabilisce le date precise di inizio e fine delle lezioni e può inserire nel calendario delle pause per festività locali o eventi particolari. Questa flessibilità consente di tenere conto di fattori come le condizioni climatiche locali, le tradizioni e le festività regionali. Dopo Bolzano e Trento, mercoledì 11 settembre si torna sui banchi in Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta. Giovedì 12 settembre sarà la volta di Lombardia, Campania, Sicilia, Sardegna, Molise. Lunedì 16 settembre suona la prima campanella in Lazio, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria, Liguria, Abruzzo, Basilicata. L'ultimo giorno di scuola dell'anno scolastico sarà tra il 7 giugno (per quasi tutte le regioni tra cui Veneto, Umbria e Sicilia) e il 10 (per Liguria o Valle d'Aosta), il 12 il Trentino. Il 16 giugno chiuderanno i battenti le scuole del Trentino. Perché c'è incertezza Il calendario scolastico non può mai scendere, come detto, sotto i duecento giorni di lezione complessivi, per cui chi inizia dopo finisce dopo oppure fa meno vacanze nel corso dell'anno scolastico 2024/2025. Va, però, sempre evidenziato un punto importante: le date possono cambiare a seconda della scuola. Sempre in nome dell’autonomia scolastica, ogni scuola può discostarsi da quanto stabilito a livello regionale, anticipando o posticipando (leggermente) la prima campanella. Non è insolito, quindi, che i singoli istituti decidano di anticipare il rientro in classe (di un paio di giorni, raramente di più) per poter usufruire di qualche giorno extra di vacanza da poter "piazzare" in maniere strategica per creare dei "ponti" tra una chiusura comandata e la successiva. Oppure, all'opposto, si può decida di ritardare l'inizio dell'anno scolastico a settembre per avere una settimana completa di ferie estive in più, soprattutto se il calendario regionale prevede sulla carta un rientro di giovedì o venerdì. Bisogna fare sempre riferimento alle comunicazioni della singola scuola alle quale sono iscritti i propri figli (ormai quasi ovunque c'è un app dedicata) per avere la certezza della data di inizio anno scolastico 2024/25. Ma è presto, l'ufficialità potrebbe realisticamente arrivare a fine agosto o anche più avanti, nei primissimi giorni di settembre. Read the full article
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Trentino Altro Adige: entrano in servizio 7 nuovi giudici di pace e 18 tirocinanti
Trentino Alto Adige: entrano in servizio 7 nuovi giudici di pace e 18 tirocinanti "A settembre entreranno in servizio quattro nuovi giudici di pace nella sede di Trento, due uomini e due donne, mentre in quella di Bolzano dovrebbero entrare a regime tre nuove unità (due donne e un uomo) entro la fine dell'anno". È quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Arno Kompatscher nel dare il via al rinnovo della convenzione triennale con la facoltà di giurisprudenza dell'università di Trento per la formazione dei nuovi giudici di pace nelle materie del diritto civile, penale, diritto processuale civile e penale nonché sulle tecniche di conciliazione, sull'ordinamento giudiziario e sulla deontologia professionale. "Verso i primi di maggio inizieranno il tirocinio 18 candidati del concorso bandito lo scorso anno che aspirano a diventare giudice di pace – ha annunciato Kompatscher – che andranno così a colmare, almeno in parte, le lacune presenti nel nostro sistema regionale". I nuovi tirocinanti saranno così suddivisi: cinque a Bolzano, uno a Silandro e due a testa per le sedi di Merano, Cavalese, Cles, Mezzolombardo, Pergine Valsugana e Rovereto. Ad oggi sono nove i giudici di pace stabilmente in funzione su tutto il territorio del distretto: cinque donne e quattro uomini. In particolare, in Alto Adige sono tre in servizio nella sede del giudice di pace di Bolzano, uno in quella di Bressanone e una nella sede di Egna, mentre in Trentino un giudice di pace è assegnato alla sede di Trento, come pure un giudice è in servizio in ciascuna delle sedi di Tione, Borgo Valsugana e Riva del Garda. Dopo che lo scorso febbraio è venuta a mancare la giudice della sede di Rovereto, l'ufficio è coperto temporaneamente dal giudice di pace di Riva del Garda. In attesa dei nuovi arrivi, per sopperire alle vacanze, in Trentino sono altresì operativi tre giudici onorari di tribunale (ex GOT) nella sede del giudice di pace di Trento e altri due che coprono due sedi ciascuno, rispettivamente Cavalese e Mezzolombardo il primo, Cles e Pergine Valsugana il secondo. In Alto Adige i cinque giudici di pace in servizio coprono, in supplenza, le sedi di Brunico, Vipiteno, Silandro e Merano. "Queste nuove assunzioni associate a una attenta e professionale formazione – ha concluso Kompatscher – riteniamo che siano elementi essenziali per garantire il servizio alla cittadinanza in tutta la nostra regione e il rispetto delle norme vigenti nei procedimenti giudiziari".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ianeselli, 'vogliamo un trasporto pubblico di assoluta qualità'
“Se noi vogliamo andare nella direzione di una città più sostenibile, in cui si usa meno l’automobile o non si usa affatto quando non è necessario, serve un trasporto pubblico che sia efficiente. Rassegnarsi all’idea che per mancanza di personale si usano le vacanze di carnevale per ridurre in modo così impattante le corse degli autobus non va bene”. Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli,…
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Masso piomba in spiaggia tra i turisti, bimba colpita al volto e ferita: paura in Sardegna
DIRETTA TV 14 Luglio 2023 L’incidente mentre la piccola era in acqua insieme ai genitori giunti in Ogliastra dalla provincia di Trento per le vacanze. La bambina è stata colpita da una scheggia ad uno zigomo ma ha rischiato danni più gravi visto che la ferita è ad appena un centimetro dall’occhio. 0 CONDIVISIONI “Poteva andare molto peggio” ne è convinto il padre di una bambina di 9 anni…
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Una passeggiata di primavera ad Oggiogno
Domenica 7 maggio 2023 la Rete Alto Verbano e gli Amici del Museo di Cannero Riviera in collaborazione con il Consiglio di Frazione di Oggiogno proporranno una passeggiata da Cannero a Oggiogno, frazione della cittadina del Lago Maggiore. La piccola frazione di Oggiogno si trova alle spalle di Cannero, in direzione della Cima Morissolo e dell’Alpe Colle. Nel paese convivono stradine tortuose e archi che ne ricordano l’origine medioevale, e magnifiche ville per vacanze costruite alla fine del XIX secolo nel tipico paesaggio della bassa montagna dell’entroterra cannerese, con sul versante montano boschi e prati verdissimi, dal lato opposto l’azzurro del lago. A Oggiogno è da vedere l’antico torchio dei Terrieri, un’antica testimonianza delle tradizioni agricole del luogo, un enorme torchio di legno costruito nel 1743 con cui si pressavano vinacce e noci. Il macchinario ha funzionato fino al 1960 e, grazie a una lunga serie di tre restauri, è ancora oggi in buone condizioni. Alle 14 ci sarà il ritrovo presso il Museo etnografico di Cannero Riviera e la passeggiata lungo l’antica mulattiera fino al nucleo storico di Oglon, frazione di origine medievale che ha mantenuto intatte le caratteristiche di un tempo, con le case a corte e gli stretti vicoli. Grazie alla collaborazione del Consiglio di frazione si visiteranno i punti più noti del luogo, quali la chiesa di San Bernardo, il torchio settecentesco e la vecchia grà per l’essiccazione delle castagne. Informazioni e prenotazioni, possibili fino alla mattina del giorno dell'escursione, si possono fare telefonando al numero 0323 840809 e con uno Sms al numero 348 7340347, oltre a poter scrivere a [email protected] Inoltre sono aperte alla visita le strutture di Cannero Riviera, Museo etnografico e casetta di documentazione degli agrumi, sabato e domenica rispettivamente dalle 15 alle 17 e dalle 17 alle 19, il Museo dell’Arte del Cappello di Ghiffa, tutti i sabati e domeniche dalle 15.30 alle 18.30, il Museo Tattile di Scienze Naturali di Trarego Viggiona sabato e domenica dalle 10 alle 12.30, il Palazzo Parasi di Cannobio con la mostra di Trento Longaretti giovedì dalle 10.30 alle 12.30, venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18, domenica dalle 10.30 alle 12.30. Read the full article
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Questo mese di dicembre finora è la cosa più epica dell’anno
Sono stata a Trento, ho perso un aereo, sono andata a Monreale a vedere una cosa stratrash e stra divertente, tra una settimana parto per Roma e tra tre giorni cominciano vacanze di Natale (quello poco epico perché devo studiare per la sessione).
no expectations for 2022
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I VIAGGI DELL'ANIMA
I viaggi dell'anima, per questa volta, non hanno bisogno di tante parole: è un "giro" a 360° intorno ad alcuni luoghi non del tutto conosciuti sia in Italia che nella Repubblica Ceca.
Si parte da Perugia (nelle foto sopra e sotto alcune suggestive immagini della cittadina umbra in alcune panoramiche e all'interno del centro storico),
si transita da Trento,
e da qui si risale fino a un piccolo paese a circa 60 chilometri da Praga, in posizione "nord",
(nelle foto sopra un'immagine dalle mura di un antico castello e una strada del piccolo centro ceco) e poi -con "fermata" a Olomouc- scoprendo alcune caratteristiche della splendida Brno.
Nella foto sopra il castello-Duomo della città ceca.
Immagini che in questo periodo sono tutt'altro che fuori luogo, e peraltro (relativamente ai luoghi della Cechia) in linea e molto attinenti con il contesto natalizio e che da parte di "bergamorisvegliata" costituiscono una sorta di "cartoline" d'augurio per una fine di buone vacanze di Natale 2022 e di Buon 2023!
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The last block
Un giorno di agosto della scorsa estate decido di caricare la tenda sulla bicicletta e di lasciarmi l’afa alle spalle. Mi aspettava l’ultimo blocco di endurance prima di UTMB, e ho pensato che il modo migliore per farlo fosse appartarmi con una tenda in un bosco, mangiare, riposare, e correre. È stata la cosa meno sensata della mia preparazione, ma anche una delle vacanze improvvisate più assurde della mia vita. Buona lettura.
Sono a casa da qualche settimana. Dopo Translagorai mi sono fermato per cinque giorni e ho fatto un trekking di due giorni sulle Odle, per poi iniziare le ultime tre settimane di endurance prima di UTMB. Quest’estate non ho l’appartamento a Trento, così passo questo periodo a Vicenza, allenandomi sugli argini vicino a casa e andando a cercare qualche salita sui colli o sulle Piccole Dolomiti. Ma per correre venti chilometri su sentiero devo farne trenta in bicicletta, e dopo un paio di settimane la cosa diventa insostenibile. Così quella mattina di agosto prendo la bicicletta, ci carico sopra la tenda e qualche gel, chiudo casa e riparto per il Trentino. Il piano è passare una settimana in tenda, dormendo all’occasione da qualche amico, spostandomi di giorno in giorno per correre sui sentieri più belli della zona.
Mercoledì – Rest Day (+ 70 k in bici)
Per qualche anno ho fatto cicloturismo, e durante i miei viaggi i mezzi pubblici sono sempre stati una specie di ritirata. Adesso la bici è più che altro il mio mezzo di trasporto, e in qualche occasione il mio camper, per cui non mi faccio scrupoli a caricarla su un treno, soprattutto se devo correre due ore al giorno. Il mercoledì parto da casa sul presto: penso di pedalare fino a Thiene, e da lì prendere una corriera per Lastebasse, da cui mi resterebbero solo qualche centinaio di metri di dislivello fino al passo della Fricca e la lunga discesa verso Levico. A Thiene mi fermo da Tommy, dove prendo un paio di luccicanti Catamount bianche, e poi da mia zia per fare colazione. Qui scopro di non poter caricare la bici sulla corriera, e la mia già parecchio compromessa fiducia nell’umanità va definitivamente a puttane. A mezzogiorno inizio a pedalare verso Bassano, col vento a favore e un temporale alle calcagna. Sul primo per Trento non mi fanno caricare la bici e sono costretto ad aspettare quello dopo al bar della stazione. Il trenino della Valsugana collega Bassano a Trento, e viene usato da tantissimi cicloturisti tedeschi che scendono verso Venezia. Imprecando sull’arretratezza dei trasporti italiani salgo sul treno successivo. La mia idea di dormire sul lago di Levico eclissa sotto un diluvio estivo dal finestrino del treno. Così tiro dritto fino a Trento, dove chiedo ospitalità alla Eli. Ho sempre promesso a Elisa di non parlare del suo bagno, ma davanti alle piccozze appese al lavandino, i G2 a fianco alla doccia e la montagna di pile, felpe e giacche appese e ammassate ad asciugare davvero non posso tacere. Intanto, Trento ad agosto è sempre bellissima, e a me sembra quasi di essere in una città nuova. Così finisce il mio giorno di riposo, con 70 chilometri di bicicletta sulle gambe.
Giovedì – 17 k (+ 20 k in bici)
Trascorro la mattinata al bar di fronte alla mia università, con la bici carica parcheggiata vicino al tavolino su cui si siedono i miei professori. Sono completamente fuori luogo, ma qui ad agosto non c’è nessuno. Verso mezzogiorno riparto verso la val di Cembra e l’altopiano del Calisio, dove ci sono alcuni dei sentieri più belli della regione. Da Cognola scendo per la Strada dei Forti fino a Civezzano, da cui imbocco la val Floriana. Quando arrivo a Lases cerco un bar in cui lasciare la bicicletta. Trovo solo un solo ristorante che sta chiudendo. Fuori c’è un signore sulla settantina, indossa una camicia in lino a maniche corte con un grande collo anni Settanta, la porta sbottonata fino al petto, da cui spunta il pelo bianco accentuato da una catenina d’oro. Ha un paio di occhiali a goccia, con la montatura dorata e le lenti gialle fumé. Beve acqua e ascolta qualcosa sul telefono, un podcast o la radio, e prende appunti su un taccuino. Mi guarda e non mi saluta. Dentro al ristorante i dipendenti stanno pranzando, e quando gli chiedo di lasciare le borse della bici nel ristorante per andare a correre mi chiedono se dentro ci sono delle bombe. Esco. La val di Cembra è sventrata dalle cave di porfido, che sono gestite dalla ndrangheta. Suggestionato dalla situazione cambio piani, e lascio la bici sotto casa di Franz, ad Albiano. I vicini mi guardano incuriositi finché mi cambio e cerco un angolino in cui nascondere le borse della bici. Dopo trenta ore in giro finalmente metto le scarpe da corsa. L’ultimo blocco di endurance è iniziato. I sentieri tra Santa Colomba, il Caliso e Pian del Gac sono i più belli che abbia mai visto in Italia. Sono dei biliardi larghi e polverosi, che alternano basse pinete a scure abetaie, e che cambiano mood e temperatura nel giro di una curva. Se mai organizzerò una gara la organizzerò qui. Trascorro la seconda notte nella casetta del Franz ad Albiano.
Venerdì – 17 k (+ 50 k in bici)
Ci alziamo alle sei e mezza e andiamo a fare una sgambatina in bici fino a Santa Colomba a digiuno. I primi raggi colpiscono le cave di porfido e la rugiada inizia a evaporare dal bosco. Il lago appare coperto da un sottile strato di umidità, che si alza dallo specchio d’acqua e penetra tra i pini. Scendiamo per Fornace e rientriamo dalla val Floriana. Proviamo a lavorare fino a quando l’azienda per cui lavora gli manda un link per guardare gratuitamente la finale di arrampicata lead alle Olimpiadi. Il pomeriggio riesco a correre gli stessi chilometri del giorno prima senza passare mai per gli stessi sentieri, è una delle cose belle di quest’area. So di un tipo che ha corso 92 chilometri sull’altopiano senza incrociare mai il percorso. Verso sera recupero la bici, lascio il porfido e la valle dell’Avisio e ritorno verso Trento. Da Meano l’imponente parete della Paganella si getta nella val d’Adige. La strada è morbida e poco trafficata, e il bosco di pino nero viene di tanto in tanto interrotto dai depositi e dalle cave di porfido. Il sole taglia gli alberi. Mi fermo a fare una foto, raccolgo un sanpietrino, souvenir. Trascorro la terza notte nel vecchio appartamento di mia morosa. Lei non c’è, ha già traslocato ma paga ancora l’affitto, così l’appartamento è vuoto: niente cibo, niente asciugamani, niente lenzuola. C’è solo il materasso. Poco male, per ora.
Sabato – Doppio Biography Loop (+ 10 k in bici)
La dinamica del sabato mattina è importante. Quel giorno mi sveglio abbastanza presto, così esco e vado a scrivere al Dersut di Piazza delle Erbe. Quella sera mio padre dovrebbe arrivare in bicicletta a Caldonazzo, la prima tappa delle sue vacanze in bicicletta. Così decido di salire in bici al rifugio Bindesi, poco sopra la città, di correre un paio di Biography Loop, e poi riprendere la bici e scendere fino a Caldonazzo, per incrociare mio papà e passare la notte in tenda insieme. La salita verso i Bindesi con la bici carica è devastante e fa caldissimo. Arrivato al rifugio mangio un paio di Abbracci Mulino Bianco e do due sorsate al brik di latte di soia; aspetto un’oretta e mezza per digerire e per rilassarmi. Riorganizzo i borsoni, mi cambio e parto. Fa caldo, caldissimo, così alla prima fontana bevo la prima borraccia di acqua gelata. Al Maranza il sole picchia sempre più forte, ma inizia la discesa. All’incrocio delle quattro strade giro a sinistra e attacco il secondo loop. Lo conosco come le mie tasche, ma la leggenda vuole che è solo durante la seconda volta che rivivi tutta la tua vita. Ormai non controllo più la temperatura corporea, mi tornano su i biscotti e la sete aumenta. Alla solita fontana riempio la borraccia, vorrei trangugiarla, ma mi controllo. La pancia mi ballonzola e in discesa non riesco più a correre, mi butto a bordo sentiero, mi rialzo, mi risiedo. In qualche modo arrivo ai Bindesi, e ordino una radler. Tuttora ne ignoro il motivo. Grondo di sudore e inizio a tremare, al secondo sorso mi alzo, mi sporgo verso la terrazza del rifugio e mi contraggo in un conato di vomito, vista valle. Nel frattempo un signore sconosciuto mi ammorba coi racconti della sua giovinezza e dei suoi tempi sul mezzofondo, provo a essere gentile. Quando riesco ad alzarmi salgo in bici e mi mollo giù dai tornanti di Villazzano. In via Asiago, quando la strada progressivamente spiana, inizio a rallentare fino quasi a fermarmi. In qualche modo arrivo a casa di Camilla, dove ad aspettarmi ci sono soltanto un divano, una doccia e un rubinetto. Crollo. Non riesco a muovermi, ho sete ma non riesco a bere, l’acqua è sul tavolo, a un paio di metri, lontanissima. Resto così un paio d’ore, a fissare la bottiglia, assetatissimo. Sonnecchio, dormo. Mia mamma da Vicenza mi fa arrivare un gelato con Deliveroo, è l’unica cosa che il mio cervello può pensare di mangiare. Fortunatamente lo stomaco è d’accordo. Nel frattempo, arriva il coinquilino di Camilla, che abita ancora lì, non si chiede perché io sia lì, mi saluta e se ne va in camera. Salgo a gattoni la scala a chiocciola che porta al bagno e alla camera di Camilla. Collasso ancora.
Domenica – 3h run Rest Day (+ 12 k in bici)
La mattina dopo mi sveglio più o meno come mi sono addormentato. Ho ancora lo stomaco sottosopra e le gambe vuote. Senza saper pensare ad altro salgo in bici, butto giù il 36 e inizio a barcollare verso la stazione. Combatto contro l’ascensore del binario, che è troppo corto di tre centimetri, sollevando quei quaranta chili di borsoni e acciaio fino a che la porta non si chiude. Sullo specchio dell’ascensore guardo negli occhi un fantasma, ho gli zigomi scavati e sono pallido. Anche fare su e giù dal treno è un’impresa. La carrozza non ha l’aria condizionata ed è piena di gente, la mascherina mi si appiccia alla faccia e mi impedisce di respirare. Tra cambi, gradini e ascensori arrivo a Vicenza; per percorrere gli ultimi 11 chilometri che separano la stazione da casa ci metto un’ora. Non ricordo nulla.
Martedì
Due giorni dopo sono sul lago di Levico con mia mamma, mi ha accompagnato a Trento per fare il richiamo, così decidiamo di fermarci a pranzo sulla spiaggia. Fa caldo, mi torna la voglia di fare quei due giri di lago che non sono riuscito a fare la settimana prima, e magari anche un bagno. Ma è iniziato il tapering, da qui a UTMB mi restano solo passeggiate, corsette lente e un paio di lunghi tranquilli. Da un certo punto di vista una settimana così stressante, sia fisicamente che mentalmente, non è il modo migliore per eseguire bene gli allenamenti. Ma dal punto di vista mentale credo mi sia stato davvero utile. Quest’anno penso che farò qualcosa di analogo, magari spostandomi a piedi anziché in bici, e restando fermo in un luogo, così da eliminare gli spostamenti e dedicare più tempo alla corsa. Ma prendere la tenda e andarmene da qualche parte, oltre a distruggermi, mi ha rigenerato, e mi ha permesso di arrivare a Chamonix pensando che quello che potevo fare l’avevo fatto, e che non mi restava che correre quelle mie prime cento miglia, e vedere dove mi avrebbero portato.
Questo pezzo è per Destination Unknown Coaching, a cui dovevo un favore.
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Rifugio Roda di Vael è situato sulla Sella del Ciampaz a 2283mt sul livello del mare Vigo di Fassa Trento nel mezzo del gruppo del Catinaccio Rosengarten Dolomiti Patrimonio Unesco Rifugio Roda di Vael, 2283mt sul livello del mare, Vigo di Fassa, Trento. Il Rifugio rimane aperto nella stagione estiva da giugno a ottobre.
#Catinaccio#Montagna#Rifugi#Rifugi Alpini#Rifugi Catinaccio#Rifugi Trentino#Rifugi Trentino Alto Adige#Rifugi Trento#Rifugi Vigo di Fassa#Rifugio#Rifugio Alpino#Rifugio Catinaccio#Rifugio Trentino#Rifugio Trentino Alto Adige#Rifugio Trento#Rifugio Vigo di Fassa#Trentino#Trentino Alto Adige#Vacanze Catinaccio#Vacanze Montagna#Vacanze Trentino#Vacanze Trentino Alto Adige#Vacanze Vigo di Fassa#Vigo di Fassa
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Nella notte due fuoriuscite autonome con conducenti positivi all'alcol. Nei primi cinque giorni dell'anno già rilevati 15 incidenti
Nella notte due fuoriuscite autonome con conducenti positivi all'alcol. Nei primi cinque giorni dell'anno già rilevati 15 incidenti. Verona. A ridosso della fine delle vacanze si registrano due nuovi incidenti con fuoriuscite autonome. La scorsa notte, intorno all'una in via Lazzaretto, un conducente ha perso il controllo di una Ford Focus centrando il muretto del ponte sul canale. Il tasso alcolemico riscontrato era quasi tre volte oltre al limite. Alla stessa ora, in via Fincato, un'autovettura è finita contro un muretto danneggiandolo. Per le verifiche sono intervenuti sul posto anche i Vigili del Fuoco. Anche in questo caso nessuna conseguenza per il conducente, risultato positivo con il tasso d'alcol superiore a 1,50 gr/l. Per entrambi scatterà la denuncia penale e un lungo periodo di sospensione della patente. Alle 9 di questa mattina invece scontro in via Cà di Aprili tra un autocarro Volkswagen Transporter e una Lancia Y, il cui conducente è stato trasportato all'ospedale di Borgo Trento. La dinamica è da accertare mentre i conducenti dei veicoli sono risultati negativi ad alcoblow. Nei primi 5 giorni dell'anno 2024 sono già 15 i sinistri rilevati dalla Polizia Locale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Piazza Duomo di Trento in Festa 🎉. #nuvole #vacanze #trentinoaltoadige #trentinodavivere #trentino #trento #duomoditrento #piazzaduomo #festa #festeggiamo #nottebianca #ivanpassamani #ivan_passamani
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Per consentire nuovamente il libero spostamento fra le varie Regioni italiane sarà importante abbattere l’indice di trasmissibilità del coronavirus (Rt) a un valore prossimo allo 0. Solo quando i nuovi casi saranno scarsi e isolati, con la malattia praticamente eradicata dal territorio nazionale, il rischio di rialzare la curva dei contagi sarà talmente basso da poter eliminare quella che sarà una delle “restrizioni” più longeve dell’emergenza. Anche alla luce delle grandi differenze fra le varie aree del Paese.
In base a fonti del governo citate dal Corriere della Sera, lo spostamento tra Regioni in Italia sarà nuovamente consentito soltanto quando l'indice Rt nella trasmissione della COVID-19, l'infezione scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2, sarà pari a 0,2. È un valore estremamente basso, che sarà raggiunto soltanto quando si registreranno pochissimi casi sporadici e isolati; in pratica, per allora, la malattia infettiva sarà stata praticamente eradicata dal territorio nazionale e saremo ampiamente fuori dall'emergenza, anche se non si può escludere “ritorni di fiamma” a causa di soggetti infetti provenienti dall'estero, un po' come sta avvenendo in Cina dopo aver sconfitto la prima ondata di contagi. Ma perché si punta proprio allo 0,2?
Per capire il significato di questo valore, bisogna fare prima un passo indietro e spiegare cosa sono l'R0 (erre con zero) e l'RT (erre con t). Per quanto concerne l'R0, si tratta del cosiddetto tasso netto di riproduzione o numero di riproduzione di base (basic reproduction number), un fattore intimamente connesso a qualunque patologia infettiva emergente. Come sottolineato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esso ne misura la potenziale trasmissibilità all'interno di una popolazione completamente suscettibile, dunque non vaccinata. In parole più semplici, indica il numero medio di persone che un infetto di una patologia X può contagiare. Se l'R0 è pari a 2, ciò significa che un contagiato può infettare altre 2 persone, se è pari a 3, tre persone e così via. L'obiettivo degli epidemiologi è portare il fattore R0 sotto il valore di 1: quando si raggiunge questa soglia, nell'ordine dello "zero virgola", la malattia tende a sparire da una data popolazione.
L'indice Rt è molto simile all'R0, e come spiegato a fanpage dal professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, “è la misura della potenziale trasmissibilità della malattia legata alla situazione contingente, cioè la misura di ciò che succede nel contesto”. In altri termini, se l'R0 valuta ciò che accade in una popolazione totalmente suscettibile, come quando è scoppiata l'epidemia di coronavirus in Italia all'inizio del 2020, l'Rt risponde alle condizioni ambientali, a ciò che facciamo per provare a contenere il virus. Alla luce di queste considerazioni, l'R0 ha un valore stabile (quello del SARS-CoV-2 è in media di 2,5), mentre l'Rt è variabile. Il distanziamento sociale, il lockdown, i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, l'igiene delle mani e tutte le altre misure intraprese per spezzare la catena dei contagi hanno un impatto sull'Rt. Al momento, in base a quanto calcolato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, già dal 6 aprile si attestava tra lo 0,2 e lo 0,7.
Naturalmente, più questo valore è prossimo allo 0, minore è la diffusione della COVID-19 in un dato territorio. Con un Rt di 0,2 significa che il numero di nuovi contagi è talmente basso e la circolazione del virus è così limitata da non determinare rischi significativi nello scoppio di nuovi focolai, il pericolo principale della Fase 2, quella della convivenza col virus che prenderà il via dal 4 maggio. Poiché nelle regioni italiane si vivono condizioni estremamente diverse, con Lombardia e Piemonte alle prese con centinaia di nuovi casi al giorno, e pochissimi in quelle del Centro-Sud, impedire gli spostamenti liberi fra di esse elimina il rischio di “importare” casi in aree molto suscettibili, dove il virus è circolato poco (siamo ben lontani dall'immunità di gregge) e dunque di far schizzare di nuovo la curva verso l'alto.
Come specificato da Pregliasco, “L’indice di trasmissibilità da solo non è sufficiente per un allentamento delle misure, ma ci vuole, ad esempio, anche un bel valore di posti liberi in terapia intensiva”. Al momento il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva continua a scendere in modo significativo, dopo i momenti drammatici vissuti in piena emergenza, e con l'avvio della Fase 2 si dovrà fare tutto il possibile per mantenerli sotto controllo. Il governo ha individuato una serie di punti critici che faranno immediatamente scattare lockdown, zone rosse e altre misure di contenimento proprio per evitare la temuta risalita della curva. La strada potrebbe essere ancora lunga, prima di poter arrivare all'indice di trasmissibilità di 0,2 a livello nazionale (e in modo stabile), per questo non si esclude che le prossime vacanze estive potremmo doverle trascorrere nella nostra regione di residenza.
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