#vita e umanità
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"Gente che sa vivere" di Alda Merini: La saggezza dell'umanità contro l'aridità dell'intelletto. Recensione di Alessandria today
Una riflessione profonda sulla vera bellezza dell'essere umano, che va oltre la cultura e l'istruzione.
Una riflessione profonda sulla vera bellezza dell’essere umano, che va oltre la cultura e l’istruzione. Nella sua riflessione “Gente che sa vivere”, Alda Merini mette a confronto due tipologie di persone: quelle dotate di grande umanità e sensibilità, ma prive di un’istruzione elevata, e coloro che, pur essendo plurilaureati e acculturati, mancano di qualità fondamentali come il rispetto,…
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«Nel mondo si distinguono due tipi di persone: quelle che hanno sofferto e fanno pagare al mondo intero il prezzo del loro dolore ferendo i sentimenti altrui. E quelle che, proprio perché hanno sofferto, nascondono le proprie cicatrici e si prendono cura di quelle altrui donando amore. La sostanziale differenza tra queste due personalità si definisce UMANITÁ. Una dote di rara raffinatezza, che purtroppo, a volte, viene erroneamente interpretata come debolezza». (Joker)
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A volte facciamo molto, per persone che non valgono niente.
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È tempo di tornare all'essenziale,
di decidere cosa tenere
e cosa cambiare.
È tempo di fare la differenza.
È tempo di rispettare
le lacrime e i dolori.
È tempo di fare spazio ai nostri talenti
seppelliti dalle paure.
È tempo di realizzare ciò che ci rende felici
e non quello che ci omologa agli altri.
È tempo di capire
che siamo tutti importanti
nella nostra unicità.
È tempo di capire
che chi è più fragile va protetto
e che malato non significa inutile.
È tempo di capire
che farsi valere ed umiliare
non sono la stessa cosa.
È tempo di rispettare la nostra terra
di coltivare il nostro giardino
con una porta socchiusa verso il vicino.
È tempo di indossare scarpe diverse dalle nostre
di leggere in lingue che non conosciamo
di cogliere sfumature che non abbiamo mai notato,
di ascoltare il suono del silenzio
e cullarci su note di isole lontane.
È tempo di rialzarci
e prendere per mano chi non ce la fa.
È tempo di spargere il bello
di diffondere la speranza
di seminare umanità
di ascoltare.
È tempo di annullare le distanze,
di abbracciare con il pensiero.
È tempo di dare alla vita
il ritmo del battito del cuore.
Barbara Hugonin
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Siamo un granello nel cosmo
Basterebbe riflettere su questo per farci essere più “buoni”. Dove per bontà io intendo: Ascolto e accettazione dell’altro. Senza giudicare nessuno. Senza voler imporre agli altri le nostre idee, le nostre limitate opinioni su come vivere e come comportarsi. Ognuno di noi, in questo minuscolo nano universo, nasce con il “libero arbitrio”. Ognuno di noi è responsabile di vivere o…
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#Amore universale#Ascolto e accettazione#Carl Sagan#compassione#Condivisione della Terra#Filosofia della vita#Integrazione e fratellanza#Interconnessione#Libero arbitrio#Pallido puntino blu#Preservare la Terra#Responsabilità umana#Riflessioni spirituali#Riflessioni sulla vita#Rispetto per la Natura#Sostenibilità e rispetto#Tolleranza#Umanità e bontà#vangelo
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Amore è Follia*
Aryiae
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La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà.
La scienza ci ha trasformato
in cinici, l'avidità ci
ha resi duri e cattivi.
Pensiamo troppo
e sentiamo poco.
Più che macchinari,
ci serve umanità.
Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza.
Senza queste qualità,
la vita è violenza e tutto è
perduto.
- Charlie Chaplin
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Questa foto è stata scattata da un fotografo turco quando una capra ha partorito un cucciolo su una montagna ghiacciata. Per salvare la vita della capra e del cucciolo, una ragazza del villaggio (pastorella) ha portato la madre sulla spalla e il cane della ragazza ha salvato la capra appena nata portando anche lei. Questa foto è un esempio vivente di umanità.
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“Le cose non sono come ci appaiono” di Agostino Degas: Un Invito a Guardare Oltre le Apparenze. Recensione di Pier Carlo Lava
Agostino Degas esplora l’importanza di andare oltre il visibile per scoprire la verità nascosta nelle persone e nelle situazioni
Agostino Degas esplora l’importanza di andare oltre il visibile per scoprire la verità nascosta nelle persone e nelle situazioni In “Le cose non sono come ci appaiono”, Agostino Degas ci offre una riflessione profonda su come spesso le apparenze possano ingannare, e su come sia necessario imparare a leggere oltre ciò che vediamo. Con parole poetiche e intense, Degas ci invita a interpretare il…
#Agostino Degas#Alessandria today#apparire vs essere#ascoltare col cuore#Autenticità#autori italiani#bellezza dell’animo umano#Comunicazione non verbale#comunicazione silenziosa.#consapevolezza#distanza emotiva#empatia#esplorazione dell’animo#essenza delle persone#Filosofia della vita#giudizio e pregiudizio#Google News#introspezione#italianewsmedia.com#Le cose non sono come ci appaiono#letteratura motivazionale#lettura del cuore#lettura filosofica#lettura introspettiva#lettura profonda#libri di saggezza#percezione della realtà#Pier Carlo Lava#profonda umanità#riflessione poetica
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LA BELLEZZA DI PERSEFONE
“Hillman ci fa notare che la “Bellezza” suprema non è quella di Afrodite, bensì di Persefone, la regina degli Inferi. Per dire che non vi può essere vera Bellezza [dell'anima] se non si conosce la 'morte', la depressione, la solitudine, la disperazione che conferiscono profondità, consapevolezza e umanità allo sguardo. E' una Bellezza infera, quella che Psiche riporterà dal suo oscuro viaggio. E' l'ultima, estrema prova: la conoscenza dell'assoluto speculare della vita, la morte [come trasformazione, non certo il suo letteralismo] che neppure Afrodite, la dea della vita, può contrastare. [...]
Ma non si creda che questo portare 'Eros' nei contenuti psichici sia qualcosa di astratto, una questione psichica che può prescindere dalla vita concreta. Qualcosa che può avvenire senza coinvolgimenti e pasticci relazionali, e errori e continue cadute. Certo che no. Hillman sottolinea come il coinvolgimento emotivo è necessario e che senza di esso niente avrebbe luogo. La fatica trasformativa dell'anima prende avvio dalle relazioni di cui non si può fare a meno e che torturano, fanno a pezzi il cuore e mandano in confusione la mente.
Scrive Hillman : «La tortura dell'anima sembra inevitabile in ogni intimo coinvolgimento. A dispetto di tutto ciò che si fa per evitare e alleviare la sofferenza, sembrerebbe che a generarla sia il processo stesso in cui le persone si trovano, quasi che una necessità mitica ci costringe a mettere in scena Psiche ed Eros ».
Carla Stroppa "Lo sguardo di Anima alla vita, in James Hillman, Verso il sapere dell'anima."
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La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà. La scienza ci ha trasformato in cinici, l''avidità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la Vita è violenza e tutto è perduto.
Charlie Chaplin, Il grande dittatore
L'umanità, la gentilezza, il rispetto ormai sono diventate una rarità.
cywo
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Ho trascorso un'ora in banca con mio padre perché doveva fare un bonifico. Non ho saputo trattenermi, perciò gli ho chiesto...
“Papà, perché non attiviamo la tua banca online?"
“Perché mai dovrei farlo?” mi ha chiesto lui...
“Beh, perché così non dovresti trascorrere un'ora qui per cose come i bonifici. E poi potresti anche fare shopping online. Sarebbe tutto semplicissimo!"
Ero al settimo cielo all'idea di aprirgli il mondo della banca online.
Lui mi ha chiesto: “Se lo facessi, non dovrei più uscire di casa?"
“Esatto!” gli ho detto io. Poi gli ho spiegato che ora si può anche far consegnare a domicilio la spesa e che su Amazon si compra qualsiasi cosa.
La sua risposta mi ha lasciato di stucco.
Mi ha detto: “Dal momento in cui sono entrato in banca oggi, ho incontrato quattro miei amici e ho chiacchierato col personale che ormai mi conosce molto bene.
Lo sai che sono solo… questa è la compagnia di cui ho bisogno. Mi piace prepararmi per venire in banca. Di tempo ne ho a sufficienza ed è proprio quel poco di allenamento fisico che mi serve.
Due anni fa quando stavo male, il fruttivendolo dal quale compro la frutta è venuto a trovarmi e si è seduto di fianco al mio letto a piangere.
Quando tua madre è caduta qualche giorno fa mentre faceva la sua passeggiata mattutina, l'ha vista il nostro commerciante di fiducia che ha preso subito l'auto per portarla a casa, dato che sa dove viviamo.
Avrei tutta questa umanità se tutto diventasse online?
Perché dovrei volere che mi venga consegnato tutto e mi costringa ad interagire solamente col mio computer?
A me piace conoscere le persone con cui ho a che fare e non solo i 'venditori'. Così si creano dei legami e dei rapporti.
Amazon queste cose le consegna?”
La tecnologia non è la vita...
Dobbiamo trascorrere il nostro tempo con le persone, non con i dispositivi.
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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La stupidità e l’ignoranza generano odio. Solo comprendendo possiamo fermare la catena dell’odio. Le persone vivono le loro vite legate a ciò che accettano come corretto e vero. È così che definiscono realtà. Ma ciò che chiamiamo realtà è solo un’illusione.
Itachi Uchiha
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Friedrich Nietzsche fu protagonista di uno degli episodi più commoventi nella storia dei pensatori occidentali.
Era il 1889 e il filosofo viveva in una casa di via Carlo Alberto, a Torino. Una mattina, mentre si dirigeva verso il centro della città, si trovò di fronte a una scena che cambiò la sua vita per sempre.
Vide un cocchiere che colpiva con forza il suo cavallo, stremato e incapace di proseguire. L’animale era completamente esausto, senza più forze per andare avanti. Tuttavia, l’uomo continuava a frustarlo per costringerlo a muoversi nonostante l'evidente stanchezza.
Nietzsche rimase sconvolto da quanto stava accadendo. Si avvicinò rapidamente e, dopo aver rimproverato il cocchiere per il suo comportamento, abbracciò il cavallo ormai a terra e iniziò a piangere. I testimoni raccontano che gli sussurrò alcune parole all’orecchio, parole che nessuno riuscì a udire. Secondo la leggenda, le ultime parole del filosofo furono: “Madre, sono stupido”.
Dopo quel momento, Nietzsche cadde a terra privo di sensi e la sua mente collassò. Non parlò più per i successivi dieci anni, fino alla sua morte. Non riuscì mai a riprendere la sua vita razionale dopo quell’episodio. La polizia fu avvisata e il filosofo venne arrestato per aver disturbato l’ordine pubblico. Poco dopo, fu portato in un sanatorio.
La società dell’epoca considerò il gesto di Nietzsche — abbracciare il cavallo maltrattato e piangere con lui — come una manifestazione della sua follia. Sebbene molti vedano ancora oggi l’episodio come il frutto della sua malattia mentale, ci sono anche interpretazioni più profonde e consapevoli.
Lo scrittore Milan Kundera, nel suo romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere, riprende l’episodio di Nietzsche e lo interpreta come una richiesta di perdono. Secondo Kundera, Nietzsche chiese scusa al cavallo a nome dell’intera umanità, per la crudeltà con cui trattiamo gli altri esseri viventi, per esserci trasformati nei loro carnefici e averli sottomessi al nostro servizio.
Nietzsche non era noto per un particolare interesse verso il mondo animale o per una sensibilità ambientale, ma senza dubbio l’episodio del maltrattamento ebbe un impatto enorme su di lui. Quel cavallo fu l’ultimo essere con cui stabilì un contatto reale ed emotivo. Non si identificò tanto con l’animale stesso, quanto con il suo dolore, trovando un legame che trascendeva l’immediato. Era un’identificazione con la vita.
Da Pedro Arturo Hernández Zeta.
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“Manzoni non l’aveva vista, la peste, ma aveva studiato documenti su documenti.
E allora descrive la follia, la psicosi, le teorie assurde sulla sua origine, sui rimedi. Descrive la scena di uno straniero (un “turista”) a Milano che tocca un muro del duomo e viene linciato dalla folla perché accusato di spargere il morbo.
Ma c’è una cosa che Manzoni descrive bene, soprattutto, e che riprende da Boccaccio: il momento di prova, di discrimine, tra umanità e inumanità.
Boccaccio sì che l’aveva vista, la peste.
Aveva visto amici, persone amate, parenti, anche suo padre, morire. E Boccaccio ci spiega che l’effetto più terribile della peste era la distruzione del vivere civile. Perché il vicino iniziava a odiare il vicino, il fratello iniziava a odiare il fratello, e persino i figli abbandonavano i genitori. La peste metteva gli uomini l’uno contro l’altro. Lui rispondeva col Decameron, il più grande inno alla vita e alla buona civiltà. Manzoni rispondeva con la fede e la comprensione, che non evitano i guai ma, diceva, insegnavano come affrontarli. In generale, entrambi rispondevano in modo simile: invitando a essere uomini, a restare umani, quando il mondo impazzisce.”
(Errico Buonanno - Penso quindi sono)
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