#potere e conoscenza
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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Cuore di ferro - Alfredo Colitto: Un’indagine storica tra misteri e intrighi medievali. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nell’Italia medievale tra scienza, fede e segreti nascosti
Un viaggio nell’Italia medievale tra scienza, fede e segreti nascosti Recensione: Cuore di ferro è un romanzo storico di Alfredo Colitto, che trasporta i lettori in un’epoca affascinante e oscura: l’Italia del XIV secolo. In questo nuovo capitolo delle sue avvincenti storie, Colitto ci immerge in una trama ricca di misteri, in cui la scienza dell’alchimia e i complotti politici si intrecciano…
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canterai · 1 year ago
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Ho tantissime cose per la testa e vorrei tanto esprimervele qui perché penso che siano di una tale importanza relativamente alla mia persona che saperle potrebbe dare un quadro molto realistico di chi sono, cosa penso e ciò in cui credo. Ma nella mia testa sono ancora troppo raggomitolate e quindi per il momento continuerò a covarle dentro di me.
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divulgatoriseriali · 11 months ago
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Lettere a uno sconosciuto: un salto nel buio a occhi bendati
Le lettere a un interlocutore reale rappresentano un potente strumento di espressione autobiografica alla ricerca di risposte e di guarigione. Nella scrittura terapeutica, l’atto di scrivere lettere nello specifico a uno sconosciuto emerge come una forma molto potente di espressione autobiografica, intrapresa in un viaggio alla ricerca di risposte e guarigione, offrendo un rifugio sicuro per…
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b0ringasfuck · 2 months ago
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Pare che Vannacci abbia fatto arrivare in casa degli italiani 250000 copie dei suoi libri.
Un libro di Vespa vende dalle 30000 alle 100000 copie. Chi ci sta nell'altro 35%?
Dal canto mio, leggere dall'inizio alla fine un libro mi capita veramente di rado. Se leggere un libro dalla prima all'ultima pagina fosse un requisito per dire di aver letto un libro, per la maggior parte degli anni che mi separano dall'Uni ad oggi finirei tra la maggiornanza dei non lettori.
Se uno ha come scopo quello di imparare, leggere non è facile. Se uno vuole solo divertirsi, si guarda una serie.
La riduzione del numero di lettori va di pari passo con l'offerta di altro. Il rapporto tra epoche e qualità della roba scritta non è così banale dal rifugiarsi nel "si leggeva meglio quando si stava peggio".
L'anno scorso ho fatto un'incredibile eccezione e mi sono letto tutti i libri di Cixin Liu su cui sono riuscito a mettere mano. Sarà per ignoranza ma non mi pare ci siano autori cinesi ben integrati nel sistema cinese e popolari che vengono tradotti, tanto meno di fantascienza. Three-body problem urlava "sono una finestra sulla Cina e come si vede".
La letteratura in genere non ha questo rapporto chiaro tra numero di pagine lette e cosa impari. Specialmente tenendo conto di quanta poca gente legga, ma mica solo da noi, ormai ha anche un rapporto "distaccato" con la società.
È un po' come avere la pretesa di capire cosa succedeva nel 1600 leggendo i Promessi Sposi. Ma pure cosa succedeva nel 1800. Se volevi capire la società italiana degli anni '90 era più utille guardare Mediaset che non leggere Baricco. Barrico è la mosc ciliegina sulla torta.
Se sei uno storico di mestiere, ti attacchi a tutto per avere un'idea più completa e coerente. Se non lo sei... ti cerchi un "bigino".
Ma scegliersi un "bigino" non è mica banale.
Per dire, ho studiato fisica, dello stato solido. Per altro il mio breve stint con la ricerca mi ha portato a fare altro. Dopo ho fatto altro ancora. Perchè sono una persona curiosa ho comunque continuato a leggere di fisica e matematica (che comunque finisce per darmi strumenti pragmaticamente utili).
Volessi interessarmi di storia medioevale, la prima cosa che farei, sarebbe cercarmi quali sono i libri di testo che scelgono alla facoltà di storia. E poi?
Per quello che mi riguarda, sono già oltre "quali libri di testo si scelgono a fisica". Ma se ho un interesse per la teoria dei gruppi e vado su stackexchange a chiedere consiglio, sembra incredibile ma chi ha competenza di teoria dei gruppi, mi guarderebbe come un bimbo delle elementari. Perchè chi ha proseguito il suo percorso di studi in quell'ambito si è già visto assegnare dei libri, ha seguito delle lezioni e si presuppone un livello di conoscenze più alto di quello che un cialtrone hobbista come me possa avere.
Poi c'è gente che forse ha studiato economia... forse... che fa cherry picking su ArXiv per sostenere che il cambiamento climatico è una bufala.
Trovare da leggere per certi versi oggi con internet è MOOOOLTO più facile. Ma c'è anche TROPPA roba e tanto rumore.
Ho diverse migliaia di libri, alcuni li comincio e li pianto li perchè capisco che non sono ancora pronto, altri li pianto li perchè mi accorgo che sono scritti male, altri ci impiego molto a leggerli. Perchè 1400 pagine di Guerra e pace non sono 400 pagine di An introduction to manifolds. Altri li consulto.
Lasciamo perdere poi come e cosa si legga per lavoro... che non è magari un libro, ma 10 pagine qua, 10 pagine la, un articolo di giornale, 3 email... ma a seconda di cosa e come lo si legga può essere più educativo di un libro di Vespa o può essere solo roba da travet. E gran parte del lavoro di contadini e operai non consiste nel leggere, ma la fetta di terziario non è più quella di una volta.Se da un lato sono d'accordo che l'istruzione non debba essere finalizzata esclusivamente al lavoro, a me piacciono poco i discorsi elitisti per cui si studia perchè è una roba "nobile". Per altro secondo me si sopravvaluta anche quanto l'istruzione nella nostra società sia finalizzata al lavoro e invece quanto sia finalizzata al mantenimento di una struttura di potere, lo si vede da quanto in realtà non si punti anche sui posti di lavoro alla massima produttività ed efficienza (pure nel privato eh), ma appunto ci sia una buona fetta di energie dedicata alle "social relationship".
Leggere per imparare è FATICOSO. Leggere per divertirsi è sopravvalutato, specialmente oggi con così tante alternative.
Dopo anni di Drive In, veline, calciatori, influencer leggere per imparare non ha più questo grande appeal nei confronti di gente che non sa quando e come andrà in pensione.
Per certi versi smettere di leggere è una scelta più razionale che non continuare a leggere senza dargli un fine se non quello di poter dire che si è "meglio" degli altri.
Poi... siamo sempre li... smettere di leggere è "meno peggio" di leggere con le stesse finalità con cui si compera una borsa di Prada.
Aspettarsi che la gente si rimetta a leggere libri e investire li le proprie risorse è tempo buttato al cesso. Per chi cercasse di aumentare il numero di lettori e per la platea a cui ci si rivolge avrebbe un ROI molto basso e la gente è purtroppo rimbambita, ma NON così tanto. E se quello che gli viene offerto è una versione "intellettuale" della borsa di Prada, forse i più scemi sarebbero quelli che glie lo offrono.
P.S. quello che scrive la gente nel 1800 andrebbe anche attualizzato. Non è che Miguel de Unamuno così come von Hayek avessero torto, ma alla fine non si può fare a meno che aggiustare un po' il tiro.
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Siamo agli ultimi posti per libri letti in Europa [...].
Di questo passo il numero di lettori forti sarà più esiguo del numero di coloro che scrivono e pubblicano libri; con la conseguenza che ogni anno verranno sfornati decine di migliaia di testi destinati a fare le belle statuine sugli scaffali o ad andare al macero.
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A pensarci bene, si tratta di statistiche da cui si capiscono molti fatti, che non mi pare nemmeno il caso di illustrare.
"El fascismo se cura leyendo y el racismo se cura viajando", diceva Miguel de Unamuno. [...]
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lunamarish · 5 months ago
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Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali. I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo.
In realtà, tanta mancanza d'impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca. L'amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
Zygmunt Bauman, Amore liquido
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scogito · 6 months ago
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🎯
Non esiste un punto di arrivo. In questo Sistema siamo tutti apprendisti da correggere.
La superbia è uno dei punti di lavoro più difficili da smaltire. Ed è tipica dell'ego distorto o iper alimentato.
La conoscenza non aiuta la superbia. Da sottolineare più volte, perché sapere non significa evolvere.
Non abbiamo nessun controllo e nessun potere sulla Vita. Solo la personalità può insistere e convincersi dell'illusione di controllo, perché ha paura.
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falcemartello · 11 months ago
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TECNOLOGIE PERSUASIVE
Possono le tecnologie modificare le nostre abitudini? Possono certe tecnologie spingerci a modificare le nostre abitudini, le nostre necessità, i nostri bisogni?
Si possono, possono farlo in maniera pervasiva. Le tecnologie non sono “neutre” chi le progetta sa benissimo quali modificazioni le tecnologie producono nella vita degli esseri umani.
Adesso grazie alle neuroscienze chi progetta tecnologie sa come manipolare le persone attraverso stimoli percettivi, emozionali, sensoriali con comprovata efficacia.
Grazie alla neuropsicobiologia tramite le tecnologie digitali e le loro interfacce chi detiene il sapere e la conoscenza di tali artefatti e li produce più se vuole stravolgere le nostre esistenze, spingerci a prendere determinate decisioni, ad assumere certi stili di vita ed anche a conformarci a determinate regole.
Non è che fosse necessario il digitale e la neuropsicobiologia per progettare tecnologie persuasive: pensiamo al Pan Opticon di Jeremy Bentham.
Spiega Focault : “Egli proclama una reale invenzione della quale dice ch’è «l’uovo di Colombo». E, in effetti, Bentham propone ai medici, ai penalisti, agli industriali, agli educatori proprio ciò che essi cercavano: egli ha trovato una tecnologia di potere capace di risolvere i problemi di sorveglianza.”
Focault descrive la struttura, la tecnologia architettonica teorizzata da Bentham:
”Poiché il principio era: alla periferia, un edificio a forma di anello; al centro, una torre; nella torre sono aperte larghe finestre che danno sulla facciata interna dell’anello. L’edificio periferico è diviso in celle, ciascuna delle quali ne attraversa l’intero spessore. Queste celle hanno due finestre: una aperta verso l’interno, che corrisponde alle finestre della torre; l’altra, che da verso l’esterno, permette alla luce riattraversare la cella da parte a parte.”
A questo punto, con tale struttura panottica è “sufficiente allora mettere un sorvegliante nella torre centrale, e in ogni cella rinchiudere un folle, un malato, un condannato, un operaio, o uno scolaro. Per un effetto di controluce, si possono vedere dalla torre le piccole sagome prigioniere nelle celle della periferia, che si stagliano nella luce. Insomma si inverte il principio della segreta; la piena luce e la sorveglianza captano meglio dell’ombra, che in ultima analisi proteggeva.”
Non è importante che il sorvegliante sia al suo posto è sufficiente che il malato, il prigioniero, il lavoratore sappia di poter essere continuamente sotto osservazione in maniera da essere indotto, spinto ad assumere comportamenti “conformi” a quelli che chiede il “padrone”.
Ma con l’avvento del digitale, delle tecnologie a schermo, con l’arrivo dei social network, dei robot e dei bot, dei sexbot umanoidi e delle voci suadenti degli assistenti artificiali il gioco della persuasione ormai è prassi e l’inganno e la manipolazione sono le armi con cui drogare ed indottrinare la società dei burattini di carne umana.
La manipolazione dolce che fa leva sulle nostre debolezze è molto più potente del manganello. Ma al giorno d'oggi il Potere non si accontenta più, perciò le usa entrambe. Gli uomini non sono mai stati così controllati e controllabili nella storia dell'umanità. Scordiamoci la favola della democrazia, mai e poi mai siamo stati sudditi a tal maniera senza neanche averne contezza.
Francesco Centineo
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mucillo · 1 year ago
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"Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.”
Dario Fo
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ambrenoir · 13 days ago
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“Ma tu cancelli le persone dalla tua vita così, senza dare una spiegazione?”
Si.
La risposta è un semplicissimo e freddissimo “Si”.
Perché se le cancello vuol dire che loro, prima, hanno cancellato me.
Con la cattiveria, con la falsità, con l’ipocrisia, con il falso perbenismo, con le lame conficcate tra le scapole della fiducia.
Perché ho un carattere strano, è vero, ma non riserva sorprese: se amo, lo dimostro, se disprezzo anche.
Può piacere o meno, ma è pulito.
Con me non ci si sporca.
Non tradisco. Non lo so fare, non voglio imparare a farlo.
E non perché sono santa tra i peccatori.
Non tradisco perché mi rispetto: dopo aver tradito qualcuno, che sia un amore o un amico o una semplice conoscenza, smetti di essere un essere umano e il solo pensiero mi fa venire la nausea.
Non perdono chi mi tradisce.
Non lo odio.
Ma lo sposto nell’oblìo della mia vita: non esiste, non fa male, diventa suppellettile inutile destinato alla discarica del passato.
Per e con le persone che amo io combatto, mi arrabbio, cerco confronti, assillo, annullo l’orgoglio, stringo la presa...a volte anche troppo...rispetto, ma non mollo.
Non ho mai imposto la mia presenza, ma ho preteso coerenza da chi voleva condividere il mio viaggio.
Io cancello senza spiegazioni, è vero: lo faccio nella vita quando l’indifferenza lascia spazio al disgusto.
E lo faccio sui social che per me sono solo un mezzo e non l’essenziale.
La critica se è costruttiva diventa acqua tra le dune arse della superficialità.
La critica diventa fumo tra le parole vuote di chi non guarda mai in faccia nessuno, nemmeno se stesso.
Ho imparato che il tempo è più caro dei diamanti, ed anche il silenzio ha un potere che prima non conoscevo: mi concedo il lusso di viverli, non di buttarli via con chi attribuisce un prezzo a tutto, ma non da valore a niente.
Sono considerazioni di un giorno di pioggia, quando tutto sembra surreale e ti accorgi di essere ormai dipendente solo dall’essenziale...
...come il cuore, come il mare.
Natascja Di Berardino
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Talvolta dobbiamo riposarci da noi stessi, guardando in profondità dentro di noi, da una distanza artistica; dobbiamo saper ridere e piangere di noi;
dobbiamo scoprire l’eroe e anche il buffone che si nasconde nella nostra passione di conoscenza. Dobbiamo ogni tanto essere contenti della nostra pazzia,
se vogliamo poter essere ancora contenti della nostra saggezza."
— F. Nietzsche, La gaia scienza
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poesiablog60 · 1 year ago
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Talvolta dobbiamo riposarci da noi stessi,
guardare in profondità dentro di noi,
da una distanza artistica;
dobbiamo saper ridere e piangere di noi;
dobbiamo scoprire l’eroe e anche il buffone
che si nasconde nella nostra passione di conoscenza;
dobbiamo ogni tanto essere contenti della nostra pazzia,
se vogliamo poter essere ancora contenti della nostra saggezza.
Friedrich Wilhelm Nietzsche
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ross-nekochan · 7 days ago
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Recentemente a una del mio dipartimento (quello dei visti) non hanno rinnovato il contratto e quindi alla fine di Novembre se ne andrà.
Non ci ho mai parlato granché quindi non la conosco nemmeno, so solo che è un tipo che si lamenta spesso anche delle cose più banali (sempre a ragione, per carità, però Madonna bella...).
Non vi sto a dire quanto stanno a inciuciare per questa cosa...
Mi è stato chiaro fin da subito che il mio dipartimento e il direttore non si possono proprio vedere, a vicenda. Non ho capito ancora bene le motivazioni ma non si credono nelle cose che dicono e non su fidano l'uno dell'altro.
Dalla mia parte, posso dire che il direttore sin dal colloquio mi ha sempre fatto una buona impressione: mi ha detto chiaramente al colloquio quali sarebbero stati i contro dell'entrare in azienda (chi lo avrebbe fatto? Okay che lì fuori è pieno di gente/schiavi da poter assumere, but still), quando mi sono presentata in cannottiera per il meeting improvviso non se n'è proprio fottuto (questa cosa non è assolutamente normale in Giappone e fosse stato qualcun altro in un altro posto, avrei potuto avere un richiamo bello pesante)... vabbè insomma mi ha sempre fatto l'impressione di uno con una visione abbastanza aperta. Poi, anche se ammetto che non dovrei perché i capi si meritano solo bestemmie, devo dire che una parte di me gli è grata: se lui non mi avesse assunta, starei ancora in quell'azienda IT giapponese con 10 giorni di ferie di merda e altre regole del cazzo. Non posso non sentirmi almeno un minimo grata per avermi tirato fuori da quella situazione che non mi piaceva.
Dall'altra parte, come membro del dipartimento vorrei condividere (?) in parte il loro astio nei suoi confronti, anche se mi è difficile e quindi adesso mi sento in mezzo a due fuochi, sebbene fortunatamente non sono chiamata mai a dire niente o a esprimere un'opinione (infatti non è per niente comune farlo in questo paese).
Non so, non è niente eppure è una cosa che influenza il mio umore: non è piacevole stare in mezzo a quell'aura di astio non appena qualcuno nomina qualche superiore.
Stasera, infatti, sono stata alla mia prima cena aziendale e del mio dipartimento non c'era NESSUNO (solo uno che è venuto per magnà gratis come me perché è palesemente goloso). Negli altri team sono tutti giovani e stranieri, tra di loro già hanno fatto amicizia oltre il lavoro e spesso li vedo chiacchierare nella sala pranzo. Nel mio invece io sono la più giovane e l'unica straniera, quindi mi si parla poco e c'è sempre quella distanza da "siamo solo colleghi di lavoro" + distanza giapponese/straniero. Stasera almeno 2/3 persone mi hanno chiesto:"Ma perché sei andata nel team dei visti?" e io ero tipo:"Non ho scelto nulla, al colloquio mi hanno detto che sarei stata inserita lì e basta".
Insomma, è un dipartimento che viene visto in maniera strana da tutti, che fa un lavoro completamente diverso da tutti (più pesante in tutti i sensi, anche se nessuno se ne frega) e che non è "amato". Non voglio dire che vorrei cambiare dipartimento perché comunque ho fatto la conoscenza di alcuni colleghi e mi stanno simpatici, però non nego che a volte sarei contenta se mi spostassero...
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smokingago · 1 year ago
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L'amore non è solo sesso, è: una continua voglia di capire
i desideri che albergano nella mente di chi ci sta vicino.
Non esiste una regola o un codice, il capirsi senza
giudicare, l'unica regola certa per non cadere nella noia .
Quando una donna si china al cospetto del proprio Uomo è tutto già deciso .
Può sembrare strano ma in entrambi i ruoli ognuno attinge il proprio piacere dal ruolo.
Ognuno dona piacere reciprocamente stravolgendo ogni
logica di potere .
IL dominante diventa schiavo del piacere mentale che la
slave gli dona .
Sviluppare i propri sensi è il miglior modo per conoscere noi stessi,più grande è la conoscenza di noi stessi , più grande è il dono della nostra libertà interiore .
Per vivere serenamente "faccio solo ciò che mi emoziona .
Evito il negativo e prediligo il positivo .
Per essere sereni con tutti bisogna essere sereni con se stessi .
V Campidoglio
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blogitalianissimo · 9 months ago
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(Sono l'anon che ha parlato di Loredana Bertè, Big Mama, Fiorella Mannoia e il fatto di Angelina Mango e il suo non essere visibilmente meridionale) Non voglio essere frainteso sul fatto di Angelina Mango e il fatto che lei sia una meridionale meno visibile che va a significare che qui non ci sia dell'antimeridionalismo, anzi l'antimeridionalismo entra in gioco anche con questo discorso, gli antimeridionalisti sono quella gente che pur essendo antimeridionalisti sono disposti a sopportarti (non accettarti) se ti assimili con il resto di loro, pur non piacendo il fatto che tu sia del sud, ma se non lo dimostri siamo disposti anche a dimenticarlo, Angelina Mango pur facendo cosi ha a che fare con antimeridionalismo, non ne è salva, ma sarà meno rumoroso, è solo che sono disposti a tollerarti, il momento in cui tu fai sentire una cadenza dell'accento o parli la tua lingua regionale, allora hai osato troppo, motivo per cui molti antimeridionalisti si sono riversati su Geolier, pur essendo a conoscenza che ci siano altri artisti meridionali, alla fine l'antimeridionalismo lo avvertono sia Geolier sia Angelina Mango, ma Angelina ha il "privilegio" (che privilegio non è, assimilarsi per non essere discriminato pesantemente non si deve mai pensare come un privilegio, ma non trovando altre parole ho deciso di usare questa) di non essere (o non rendersi) troppo visibile mentre Geolier lo fa (scusami per l'ask lungo, mi faceva brutto poter essere frainteso e ho questo bisogno di spiegarmi in lungo pur di non esserlo poi mi andava di entrare in questo discorso visibile/non visibile perché alla fine si sa che la colpa è sempre e solo di quello che discrimina e mai delle vittime che siano esse visibili o meno)
Onestamente non so cosa aggiungere a questo ask perfetto in ogni parola, non mi rimane altro che pubblicare e dire che non hai ragione, hai ragionissima.
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susieporta · 1 month ago
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Il Diavolo
"La Fede non basta".
Ci sono avvenimenti che sbriciolano il Passato. E altri che lo ricompongono.
Occorre restare vigili.
In questi mesi l'abbaglio, l'illusione, la distorsione possono ancora agire indisturbati per riprodurre, attraverso l'atto creativo inconscio, automatismi che credevamo superati.
Non si è ancora conclusa la "traversata di mezzo". Ci vorranno ancora mesi. Ne abbiamo sicuramente percorso un buon pezzo.
Ma come ben sappiamo, "ciò che persiste, resiste".
E noi siamo i più esperti "illusionisti di noi stessi". E ci caschiamo regolarmente dentro alle trappole del nostro Antico sistema.
Perché ancora manca dentro di noi il completamento dell'Energia del Maschile.
Siamo carenti di Spada. Essa è il nostro coraggioso e fidato Capitano interiore che dirige i nostri passi, li rende sicuri, prudenti, centrati e attenti.
Il Femminile crea. Il Maschile protegge il creato.
Noi non siamo ancora capaci di disciplinare le nostre Emozioni. Non ci hanno insegnato come renderle "presenti" e vigili.
Le utilizziamo come il senso della Fame: se abbiamo un vuoto allo stomaco, dobbiamo riempirlo.
E quel vuoto magari indica altro.
Ma, una volta riempito, poi magari ci sentiamo peggio. E non sappiamo perché.
Siamo "analfabeti emotivi".
E persistiamo nel "non" vederlo come un problema.
Siamo proiettati fuori per non affrontare dentro.
Dipendiamo dalla quotidiana ed effimera "dose di morfina" e nemmeno ne siamo a conoscenza.
Quante persone si conoscono davvero? Quante spendono il loro tempo ad osservare ogni singolo movimento interiore?
Nessuno. Perché al secondo giorno di osservazione, l'ansia cresce, il bisogno sale, il rumore ci distrae.
Se non siamo capaci di osservare noi stessi nemmeno per qualche ora, figuriamoci quando la relazione si sviluppa in due. O in tre, con l'arrivo dei figli.
Ci lasciamo trasportare dal "caos".
E siamo sfiniti, scontenti, accumuliamo tossine di rabbia e di rancori sotterranei. Poi ci ammaliamo e ci chiediamo pure "perché proprio a me?".
Sono belli i percorsi di crescita personale. Se durano qualche mese. Esaltanti.
Ma il problema è che, per come in questo momento è strutturato il Genere Umano, nonostante la velocizzazione notevole delle frequenze del Cambiamento, il lavoro su se stessi dovrebbe essere compiuto a tempo pieno per ottenere "benefici di struttura".
Non dal punto di vista Spirituale, dove "l'accorgersi" dell'esistenza di una "Dimensione altra" è oramai alla portata di tutti, ma banalmente nella gestione delle responsabilità che questa consapevolezza ci porta.
Tutti i giorni vediamo deteriorarsi la Bellezza dello Spirito dentro alle miserie umane.
Nessuno ci salverà da noi stessi: non un grande amore, non dei figli, non il denaro e nemmeno il potere.
E questo ancora non è chiaro.
Ma ne avremo nel prossimo passaggio vibrazionale ampia dimostrazione.
Non basta "affidarsi alla Fede" e delegare.
Qui ci vuole Spada e Presenza.
E accorgersi.
Non cadere nell'illusione, nell'idealizzazione e nell'assenza.
Restate presenti. Ora più che mai.
Mirtilla Esmeralda
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falcemartello · 1 year ago
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"′Per soffocare in anticipo ogni rivolta, non bisogna agire violentemente.
I metodi come quelli di Hitler sono superati.
Basta creare un condizionamento collettivo talmente potente che l'idea stessa di rivolta non verrà nemmeno più alla mente degli uomini.
L' ideale sarebbe formattare gli individui fin dalla nascita limitando le loro abilità biologiche innate.
In secondo luogo, si prosegue il condizionamento riducendo drasticamente l'istruzione, per riportarla ad una forma di inserimento professionale.
Un individuo ignorante ha solo un orizzonte di pensiero limitato e più il suo pensiero è limitato a preoccupazioni mediocri, meno può ribellarsi.
Occorre garantire che l'accesso alla conoscenza diventi sempre più difficile ed elitario.
Che il divario si aggravi tra il popolo e la scienza, che le informazioni destinate al grande pubblico siano anestetizzate da qualsiasi contenuto sovversivo.
Soprattutto niente filosofia.
Anche in questo caso bisogna usare la persuasione e non la violenza diretta: diffonderemo massicciamente, attraverso la televisione, intrattenimento lusinghiero sempre emotivo o istintivo.
Faremo gli spiriti con ciò che è inutile e divertente.
È buono, in una chiacchierata e in una musica incessante, evitare che lo spirito pensi.
Metteremo la sessualità in prima fila negli interessi umani.
Come tranquillante sociale, non c'è niente di meglio.
In generale si farà in modo di bandire la serietà dell'esistenza, di trasformare in derisione tutto ciò che ha un valore elevato, di mantenere una costante apologia della leggerezza; in modo che l'euforia della pubblicità diventi lo standard felicità umana e modello di libertà.
Il condizionamento produrrà così da sé una tale integrazione, che l'unica paura - da mantenere - sarà quella di essere esclusi dal sistema e quindi di non poter più accedere alle condizioni necessarie alla felicità.
L' uomo di massa, così prodotto, deve essere trattato come quello che è: un vitello e deve essere sorvegliato come deve essere un gregge.
Tutto ciò che permette di addormentare la sua lucidità è socialmente buono, ciò che minaccia di svegliarla deve essere ridicolizzato, soffocato, combattuto. Ogni dottrina che mette in discussione il sistema deve essere prima designata come sovversiva e terrorista e chi la sostiene dovrà poi essere trattato come tale."
- Günther Anders,
′′L' Obsolescenza dell'uomo", 1956 -
Immagine: Zac Deloupy"
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