#antiche civiltà
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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AlUla: la perla del deserto, custode di oltre 200.000 anni di storia. Un viaggio tra le meraviglie di un'antica oasi: tombe, petroglifi e storie millenarie
Nel cuore dell’Arabia Saudita si trova un luogo straordinario, dove la storia e la natura si intrecciano per creare un’esperienza unica e indimenticabile: AlUla. Questa antica oasi è un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo che racconta oltre 200.
Nel cuore dell’Arabia Saudita si trova un luogo straordinario, dove la storia e la natura si intrecciano per creare un’esperienza unica e indimenticabile: AlUla. Questa antica oasi è un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo che racconta oltre 200.000 anni di storia e di civiltà umane. Tra paesaggi mozzafiato e siti archeologici di straordinaria bellezza, AlUla incanta i visitatori con i…
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grazielladwan · 5 months ago
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NON È UN CADAVERE…È SOLO IN ATTESA
Un racconto a episodi di Graziella Simeone Adwan. Primo episodio La polvere aveva ormai coperto ogni angolo del sito archeologico. Elena, china su una strana capsula metallica incastonata tra le rocce, passò il pennello con una delicatezza quasi materna sulla superficie incisa di simboli sconosciuti. Il cilindro, seppellito da millenni, era stato rinvenuto per caso durante una spedizione…
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divulgatoriseriali · 4 months ago
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Teoria delle piramidi: 3 segreti incredibili che nessuno ti ha mai raccontato
Le grandi piramidi dell’Egitto, in particolare la celebre Piramide di Cheope a Giza, continuano a esercitare un fascino irresistibile su studiosi, appassionati e curiosi di tutto il mondo. Questi imponenti monumenti, considerati tra le più grandi meraviglie dell’antichità, sono da secoli al centro di dibattiti accesi e misteri irrisolti. Tra le teorie più controverse che ruotano attorno alla loro…
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libero-de-mente · 14 days ago
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NOTIZIA DELL'ULTIMA ORA
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𝘼𝙡𝙗𝙚𝙧𝙩𝙤 𝘼𝙣𝙜𝙚𝙡𝙖 𝙪𝙣𝙞𝙘𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙙𝙪𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙍𝘼𝙄1.
È ufficiale: Alberto Angela diventerà l’unico conduttore di RAI1, trasformando il canale in un’Odissea culturale.
Si parte con "Ulisse - Il piacere della scoperta", programma di successo con una novità: ogni puntata si concluderà con un quiz in cui i telespettatori dovranno indovinare se il reperto trovato è un’anfora greca o un souvenir di Mykonos! “La storia è un viaggio, ma con un po’ di suspense diventa un’avventura”, dice Angela con il suo classico sorriso.
Poi arriverà "Penelope - Il piacere della coperta", un programma di crafting storico in cui Alberto e i suoi ospiti tesseranno coperte ispirate ai miti greci, mentre lui racconta aneddoti su Penelope e il suo telaio. “Sapete, tessere era un’arte, ma anche una metafora della pazienza e oggi lo faremo con filati ecologici!”. I telespettatori potranno votare la coperta più epica, e il vincitore riceverà un telaio in miniatura.
Non poteva mancare "Polifemo - Uno sguardo, solo uno, sulla storia", dove Alberto, con un occhio bendato per immedesimarsi nel ciclope, esplorerà le civiltà antiche con un solo punto di vista. “Guardare la storia con un occhio solo ci insegna a vedere l’essenziale”, spiega mentre cerca di non inciampare in un modellino di grotta. Ogni puntata si chiude con un gioco: indovinare un reperto usando… un solo occhio!
Si passerà a "L’eredità di Circe", un quiz magico in cui i concorrenti devono rispondere a domande di mitologia per non essere “trasformati” in maiali di terracotta, ma tranquilli sarà solo un effetto speciale. “Circe ci insegna che la conoscenza è potere… e che un buon incantesimo non guasta mai!”, ride Alberto mentre offre ai concorrenti un infuso di erbe.
Per i fan dei giochi, ecco "Affari tuoi e i pacchi a chi vuoi", dove i pacchi non contengono soldi, ma reperti storici! “Questo pacco potrebbe contenere un elmo spartano o un invito per una lezione di storia con me!”, annuncia Alberto con entusiasmo. I concorrenti dovranno scegliere se tenere il pacco o regalarlo a un avversario, con il rischio di donare un tesoro inestimabile.
In cucina, Alberto si cimenterà con "Le prove del cuoco Ercole", dove si prepareranno piatti ispirati alle dodici fatiche. “Per la prova del leone di Nemea, useremo del pollo seitan dell'allevamento Apelle figlio di Apollo! Ma con un condimento che sa di vittoria”, spiega mentre gli ingredienti verranno mescolati con una forza quasi mitologica. I giudici? Un gruppo di archeologi affamati che votano il piatto più “eroico”.
E per concludere in bellezza, "Ballando con le stelle di Orione", dove Alberto ospiterà celebrità nel campo della scienza, della storia e dell'arte che danzeranno sotto un cielo stellato, raccontando la storia della costellazione di Orione. “Un passo di tango, e vi spiego come gli antichi usavano le stelle per orientarsi!”, dice mentre Bolle alle sue spalle volteggia con una grazia che farebbe invidia a un dio greco. I concorrenti ballano, ma devono anche rispondere a domande sulle costellazioni per non essere eliminati.
Proseguiranno anche gli altri programmi storici di Alberto Angela come Noos, l'astronave che viaggerà nella scienza e che sarà identica a quella di Star Trek; Passaggio a Nord-Ovest raddoppierà con Passaggio a Sud-Est, seguiranno Meraviglie - La penisola dei Tesori, Meraviglie - Stelle d'Europa e Meraviglie - del salotto di casa Angela. Anche Stanotte a... ci renderà più bello il Natale, quest'anno con Stanotte all'IKEA.
Alberto Angela, con il suo savoir-faire e la sua passione per la storia, trasformerà RAI1 in un’Olimpo dell’intrattenimento. “La cultura è ovunque, anche in un pacco o in un passo di danza”, dichiara. E noi non possiamo che sintonizzarci, pronti a imparare e ad acculturarci. Grazie mamma RAI!
Va beh, ve lo devo ricordare che giorno è il 1° aprile?
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lalivella · 5 months ago
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Necropoli della Banditaccia, Cerveteri
La necropoli della Banditaccia è una area funebre etrusca, afferente all'antica città di Caere, situata su un'altura tufacea a nord-ovest di Cerveteri, in provincia di Roma
La necropoli che si estende per circa 20 ettari, una delle più estese al mondo, ed è attraversata da una 'via sepolcrale lunga 2 chilometri, conserva centinaia di tumuli, dai più antichi del periodo villanoviano (IX secolo a.C.) alle più "recenti" del periodo ellenistico (II secolo a.C.); si stima che nell'area si trovino oltre 20.000 tombe a camera.
La sua origine va ricercata in un nucleo di tombe villanoviane nella località Cava della Pozzolana, e il nome "Banditaccia" deriva dal fatto che dalla fine dell'Ottocento la zona viene "bandita", cioè affittata tramite bando, dai proprietari terrieri di Cerveteri a favore della popolazione locale.
Le sepolture più antiche sono villanoviane (dal IX secolo a.C. all'VIII secolo a.C.), e sono caratterizzate dalla forma a pozzetto, dove venivano custodite le ceneri del defunto, o dalle fosse per l'inumazione.
Per «villanoviano» s'intende un sistema di consuetudini, un'espressione tipica di civiltà materiale dell'area che sarà storicamente etrusca. Tale termine è stato variamente utilizzato con significato etnico, cronologico e riduttivamente legato al rituale funerario. Spesso e anche di recente, soprattutto nella diatriba riguardante le origini degli Etruschi, ma non solo, i Villanoviani sono stati contrapposti agli Etruschi. Un popolo di Villanoviani non è mai esistito.
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vaerjs · 6 months ago
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Io credo che dovrebbe esistere un'età massima nella vita, dopo la quale come nelle civiltà antiche i vecchi si ubriacano e si suicidano in massa. Niente pesi sulle spalle dei giovani, niente crisi pensionistiche, niente code chilometriche a un'ora dall'apertura del poliambulatorio per fare due esami del sangue.
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solosepensi · 1 year ago
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“Se l’età dell’Universo (dal Big Bang ad oggi) fosse pari a un anno solare, tutta la storia dell’umanità – comprese le antiche civiltà, i re, le regine e gli imperatori – corrisponderebbe a 14 secondi soltanto.”
Neil deGrasse
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susieporta · 4 months ago
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Le sfere di pietra qui raffigurate non sono una scena di un film di fantascienza; sono reali e si trovano in una zona remota della Costa Rica. Alcune sono sfere perfette. Il mistero sta in chi li ha fatti e perché. Come le Piramidi e la Sfinge, queste sfere non possono essere datate utilizzando il metodo radiocarbonio C14, che data solo materiale organico presente sulle pietre. Se le sfere fossero state lavate, ogni traccia databile sarebbe stata cancellata.
Gli archeologi hanno collegato queste sfere alla cultura Diquís, che esisteva intorno al 600 d.C. Tuttavia, questo non spiega come una popolazione presumibilmente primitiva possa intagliare diverse centinaia di sfere perfette, con la più grande misura 2,66 metri di diametro. Creare una sfera perfetta senza strumenti avanzati è incredibilmente difficile.
Sorgono domande: altre popolazioni antiche erano capaci di questo lavoro? Fino a poco tempo fa, si credeva che la cultura originale delle Americhe fosse il Clovis, risalente a 14.000 anni fa. Tuttavia, una ricerca pubblicata intorno al 2020 suggerisce che gli esseri umani vivevano nel Messico centrale almeno 30.000 anni fa. Studi genetici indicano che queste popolazioni avevano antenati provenienti dal Sundaland e dalla Siberia, non dal Nord America, suggerendo una storia più complessa.
Rifletti su quanto rare siano le sculture a forma di sfera nella storia. Cosa ha ispirato questi antichi popoli a crearne centinaia in una piccola regione? Il mistero dura, sfidando la nostra comprensione delle civiltà antiche.
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Jean-François Gautier
SUGLI DEI
Spiriti e attualità dei politeismi antichi
Le antiche religioni europee hanno sempre presentato il divino in modi diversi. Jean-François Gautier si propone di recuperare il significato dimenticato di questi politeismi, con un lavoro agile e profondo, che indaga la spiritualità arcaica della nostra Civiltà millenaria.
Le complementarietà tra le figure divine, come l’accoppiamento di Estia ed Ermes o di Apollo e Dioniso, indica un cosmo composito, privo di finalità proprie e di valori universali, che prende forma solo attraverso le azioni ragionate e coraggiose degli esseri umani.
Vengono inoltre messi in luce la permanenza di queste visioni del mondo nelle filosofie europee, analizzando le loro implicazioni politiche: un contributo necessario, che riafferma la lunga memoria europea quale processo di sedimentazione identitaria e di proiezione verticale.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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vecchiorovere · 6 months ago
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Una camera scoperta tra i resti antichi di Ercolano, situata in Italia, offre uno sguardo affascinante nel passato. Ercolano, una città romana che incontrò il suo tragico destino durante la catastrofica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., rimase nascosta fino alla sua riscoperta nel 1709. Questa città, un tempo rifugio prediletto per i ricchi romani, vantava una popolazione fiorente che raggiungeva circa 4.000 abitanti nel suo massimo splendore.
L'eruzione del Vesuvio scatenò una colata di cenere vulcanica e pomice che avvolse Ercolano, preservandola come in una capsula del tempo per secoli. Lo stato straordinario di conservazione ha permesso a archeologi e storici di esplorare a fondo la vita romana, offrendo preziose informazioni sul passato.
Nel 1750 avvenne una scoperta straordinaria tra le rovine di Ercolano. Una dimora romana appartenente a Lucius Calpurnius Piso Cesonino, suocero di Giulio Cesare, fu portata alla luce. Questa scoperta epocale segnò una svolta nel campo dell'archeologia, accendendo un nuovo interesse nello studio delle civiltà antiche.
L'escavazione della casa di Lucius Calpurnius Piso Cesonino non solo rivelò la grandezza e l'opulenza dell'architettura romana, ma illuminò anche la vita quotidiana e le abitudini dell'élite della città. Questa scoperta fondamentale aprì la strada a ulteriori esplorazioni e ricerche, permettendo agli archeologi di ricostruire il puzzle della ricca storia di Ercolano.
Un viaggio straordinario nel tempo!
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daniela--anna · 1 year ago
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Era il 4 maggio 1949
quando la tragedia di Superga spezzò la leggenda del Grande Torino.
L'aereo con a bordo l'intera squadra si schiantò sul colle di Superga non lasciando scampo a nessuno dei suoi 31 passeggeri. Una delle squadre più forti della storia del calcio improvvisamente sparì lasciando sgomenta un'intera nazione.
Simili indimenticabili tragedie, al di là della ricerca di ogni possibile spiegazione, ci toccano a livello umano facendo sorgere in noi importanti domande tipo:
Perché le disgrazie capitano anche alla brava gente?
Siamo predestinati, oppure esiste un karma?
E soprattutto, dove sono i morti?
Cosa accade quando si muore?
Molti non sanno che la risposta a queste domande esistenziali sono alla portata di tutti in un libro antico ma sempre attuale: la Bibbia.
#curiosità
Le antiche origini del calcio.
I cinesi sono stati i primi a divertirsi calciando palloni nelle reti per sport nel III secolo a.C., e il gioco del calcio come lo conosciamo oggi è stato formalizzato in Inghilterra nel XIX secolo. Ma il predecessore della maggior parte dei moderni giochi con il pallone è nato nelle Americhe.
“Il concetto di sport di squadra trova le proprie origini in Mesoamerica”, afferma Mary Miller, docente di storia dell’arte all’Università di Yale che ha studiato numerose testimonianze di questo sport.
In Mesoamerica, la vasta regione storica che si estende dal Messico al Costa Rica, le civiltà fiorirono ben prima che Colombo le “scoprisse”, e molti di questi popoli praticavano uno sport che prevedeva l’uso di una pesante palla fatta di una sostanza ricavata dalla resina degli alberi.
📚 Alcune considerazioni.
Il gioco del calcio da secoli affascina intere generazioni e nazioni, talvolta fino al punto di dettare comportamenti sociali, instillare rivalità,addirittura odio per gli avversari, e/o diventare una vera e propria ludopatia.
Questo perché, anche se il calcio e lo sport hanno i loro lati positivi, per goderne i benefici bisogna mantenere il giusto equilibrio.
Come ci si può riuscire?
Tenendo conto di alcuni fattori che hanno a che fare anche con la salute mentale/fisica.
📚🔍Tutti i links di riferimento alla trattazione, li trovi nel mio Threads.
It was May 4, 1949
when the Superga tragedy broke the legend of Grande Torino.
The plane with the entire team on board crashed on the Superga hill, leaving no escape for any of its 31 passengers.
One of the strongest teams in the history of football suddenly disappeared, leaving an entire nation dismayed.
Such unforgettable tragedies, beyond the search for any possible explanation, affect us on a human level, raising important questions in us such as:
Why do misfortunes happen to good people too?
Are we predestined, or is there karma?
And above all, where are the dead?
What happens when you die?
Many do not know that the answers to these existential questions are within everyone's reach in an ancient but always current book: the Bible.
#curiosity
The ancient origins of football.
The Chinese were the first to enjoy kicking balls into nets for sport in the 3rd century BC, and the game of football as we know it today was formalized in England in the 19th century.
But the predecessor of most modern ball games originated in the Americas.
“The concept of team sport has its origins in Mesoamerica,” says Mary Miller, a professor of art history at Yale University who has studied numerous examples of this sport.
In Mesoamerica, the vast historical region that extends from Mexico to Costa Rica, civilizations flourished well before Columbus "discovered" them, and many of these peoples practiced a sport that involved the use of a heavy ball made of a substance obtained from tree resin.
📚 Some considerations.
The game of football has fascinated entire generations and nations for centuries, sometimes to the point of dictating social behavior, instilling rivalry, even hatred for opponents, and/or becoming a real gambling addiction.
This is because, even if football and sport have their positive sides, to enjoy their benefits you need to maintain the right balance.
How can this be achieved?
Taking into account some factors that also have to do with mental/physical health.
📚🔍All the reference links to the discussion can be found in my Threads.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Il simbolismo dell’alchimia: tra "Solve et Coagula" e il mistero della Pietra Filosofale. A cura di Alessandria today
Un viaggio attraverso i miti, i simboli e le trasformazioni della natura secondo l’antica arte alchemica.
Un viaggio attraverso i miti, i simboli e le trasformazioni della natura secondo l’antica arte alchemica. Introduzione.L’alchimia, da sempre avvolta in un’aura di mistero, è stata molto più che un’antica pratica artigianale. Nel corso dei secoli, questa disciplina ha intrecciato scienza, filosofia e spiritualità, diventando un simbolo del desiderio umano di comprendere e influenzare i processi…
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lamerasperanza · 7 months ago
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Ateismo: sono ateo?
Da sempre raccolgo i miei pensieri su diari, siano essi digitali o cartacei. Da qualche mese ho iniziato a farlo in modo più serio: scrivere mi dà tanto piacere quanto il pensare. Forse perché pensare e scrivere vanno di pari passo. Così, da qualche tempo, scrivo regolarmente nel mio quaderno, il mio Journal. La prima riflessione che ho annotato si intitolava proprio così, con una domanda: "Ateismo: sono ateo?".
Mi è sembrato interessante iniziare questo blog con la stessa riflessione, quindi voglio ampliare il discorso.
Non ricordo esattamente quando mi sono posto questa domanda per la prima volta. Il mio rapporto con la religione, e più in generale con la spiritualità, è sempre stato un percorso di scoperta. Non ho mai deciso se credere o non credere: è stato con il tempo, conoscendo meglio me stesso, che ho capito cosa credo o non credo. Più che altro, ho scoperto a cosa non credo, per essere più precisi. Ma ci arriveremo con calma.
Dunque, posso definirmi ateo? Non ne sono sicuro, è una questione complessa. Provo a spiegarmi meglio: cercando "ateo" su Google, la definizione di Oxford Languages dice
Ateo Aggettivo Che nega l'esistenza di Dio.
Parto da qui. Il fatto che, per esistere, la posizione dell'ateismo necessiti di un Dio da negare. Senza credenti, non ci sarebbero quindi atei? Più o meno, non ne sono del tutto convinto. Ma non è questo il mio punto. Quello che mi chiedo è: nego l'esistenza di Dio? Non proprio. Quello che penso è che non ci sia nulla. Ma se non c'è nulla, non c'è nemmeno bisogno di negare che ci sia qualcosa. Se non c'è, non c'è e basta, non è che nego l'esistenza di qualcosa che, forse, per qualcuno c'è. Penso che non ci sia e basta. Non so, forse è solo un mio assurdo viaggio mentale, ma mi sembra che l'etichetta di "ateo" non riesca a racchiudere bene tutti i miei dubbi. Perché alla fine si tratta di questo: dubbi che spingono avanti la ricerca.
Andiamo avanti. Che cosa vuol dire che penso che non ci sia nulla? Forse non è vero che lo penso. È una semplificazione. Che cosa penso allora? Penso che di sicuro non ci sia un essere antropomorfo, vecchio e barbuto, alla fine del tempo, dotato di volontà propria, pronto a giudicare e decidere del destino dei mortali. Penso che questa sia una specie di superstizione. Quindi penso che non ci sia nulla? In realtà no. Penso che non ci sia questa cosa. Che cosa poi c'è, non lo so. Non lo so ancora, almeno.
Questo mi permette di arrivare al primo punto cruciale del mio ragionamento: non ho l'ardire di affermare che cosa sono. Conoscere se stessi è qualcosa di complesso e non voglio chiudermi dentro definizioni confinanti. Ora come ora, posso solo affermare ciò che non sono. E quello che ho scoperto è che non sono credente.
Ora, io sinceramente temo di non credere in nessuna religione (preferisco dire, in nessuna dottrina religiosa), ma non ne sono sicurissimo perché non conosco bene tutte le religioni. Quelle che conosco meglio (le varie dottrine cristiane) non mi convincono. Non mi sono affini, per motivi personali che forse un giorno racconterò. Immagino che ciò sia dovuto alla mia sensibilità personale riguardo queste dottrine. E, per quelle stesse motivazioni personali che ora non riporterò, temo proprio che non riuscirò mai ad aderire a una particolare dottrina. Le religioni sono interessanti e molto importanti. Si può imparare molto sul mondo e su sé stessi studiando bene, senza (troppi) pregiudizi, le varie dottrine religiose dei popoli umani, sia quelle tutt'oggi praticate, sia quelle antiche ormai quasi dimenticate. Se non ricordo male, anche Feuerbach sosteneva che proprio coloro che si definivano atei (io direi non credenti) avevano il dovere di interrogarsi circa la natura di Dio, per comprendere meglio la civiltà in cui si vive. Questo pensiero mi trova d'accordo.
Sostanzialmente, la risposta alla domanda iniziale è che il termine ateo non inquadra pienamente la mia visione. Quindi non sono del tutto ateo (si potrebbe dire che ho dei "tratti di ateismo"), ma sicuramente non sono credente.
Quindi, per ora, quello che ho capito è in che cosa non credo, in altri termini, che cosa non sono. Probabilmente, per un bel po', andrò avanti così: a definirmi per negazione.
Avrei ancora molto altro da dire, ma sono quasi le due del mattino. Avrei voluto iniziare a scrivere un breve racconto tre ore fa e invece mi sono ritrovato qui a parlare delle mie idee in ambito religioso. C'est la vie. Per oggi vi ho tediato abbastanza, però vi avevo avvisati: traggo molto piacere dalle mie cervellotiche elucubrazioni. Ormai dovreste aver capito che non scherzavo. In fondo, "penso, dunque sono" diceva un saggio amico del passato. Sono un essere pensante. Sì, credo proprio che sia l'unica definizione positiva che mi rispecchia pienamente.
A presto.
A. L.
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abatelunare · 2 years ago
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Scelte da compiere
Più o meno nel passaggio dalle medie al liceo ho compiuto una scelta. Ho rinunciato ai fumetti - compravo l'Uomo Ragno e Superman - per dedicarmi esclusivamente ai libri. Dalle immagini alle parole, in buona sostanza. Ora sto compiendo un'altra scelta. Sono sempre stato appassionato dei grandi misteri dell'umanità. Il Triangolo delle Bermuda. L'arca di Noè. Il Santo Graal. Atlantide. Le piramidi della piana di Giza. Le antiche civiltà sudamericane. E chi più ne ha, ne metta pure. Era inevitabile che le mie letture riflettessero questa particolare passione. Bene, ho deciso di sbarazzarmi dei libri concernenti gli enigmi di cui sopra (e non solo). Il mio interesse è intatto, eh. Ma quei libri, ormai, hanno perso la loro attualità. Meglio lasciare spazio a qualcosa senza "data di scadenza". Almeno fino alla prossima scelta.
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stregh · 1 year ago
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Domus de Janas
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Nel cuore della Sardegna, nascoste, magiche, si trovano le Domus de Janas, misteriose abitazioni di creature fantastiche. Da più di 300 anni in tutta la Sardegna esiste un universo sotterraneo che si fonde con il paesaggio delle campagne sarde.
Le Domus de Janas sono le piccole case delle creature fatate, le janas appunto – la versione sarda degli elfi – creature immaginarie della tradizione popolare, un misto tra streghe e fate.
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Ovviamente si tratta di una leggenda sarda che combina elementi magici con le costruzioni millenarie in pietra presenti su tutta l’isola, da Cagliari a Santa Teresa di Gallura e sembra l’inizio di una fiaba.
Le Domus sono delle caverne scavate nella roccia dalle antiche civiltà sarde più di 5.000 anni fa ed espressione del culto funerario di quell’epoca; in tutta la Sardegna se ne contano più di 3.500. Le caverne erano posizionate una accanto all’altra in modo da formare delle necropoli che potevano ospitare fino a un centinaio di corpi. I corpi erano depositati in posizione fetale accanto agli averi che si credeva fossero necessari per il viaggio verso l’aldilà. Quando di loro rimaneva solo lo scheletro venivano depositati nelle caverne.
“Domus” in latino significa casa ed infatti le “Domus de Janas” sono la perfetta miniatura delle case di questa antica civiltà;  in poche parole anche i morti avevano una loro casa dove abitare. Delle migliaia scoperte, più di 200 conservano motivi decorativi scolpiti, incisi e dipinti, in gran parte simbolici, come teste di bovino, corna taurine e spirali.
La necropoli più grande e più suggestiva di tutte è Sant’Andrea Priu, vicino Bornova, circa 50 km ad est di Bosa e 50 km a sud di Alghero. Visitare le molte “stanze” di queste incredibili case grotta a Sant’Andrea Priu è un’esperienza molto emozionante. Una delle Domus fu trasformata in una chiesa nei tempi Bizantini, infatti qui si possono ammirare degli affreschi meravigliosi (restaurati nel 1997) e osservare la vecchia narthex (l’entrata della chiesa dove risiedevano i non ancora battezzati ) e il presbiterio con l’altare. Il colpo di scena é un grande masso nella forma simile a quella di un toro. Molti si sono chiesti se la forma della roccia fosse naturale oppure creata artificialmente, ma rimarrà un mistero. Il “toro” non ha la testa e anche qui ci sono varie teorie, si pensa che una testa di legno o argilla venisse aggiunta durante le celebrazioni, un’altra ipotesi é che la testa sia stata tagliata dai cristiani.
In genere le “case delle fate” si trovano in luoghi non proprio a portata di mano e sono di piccole o medie dimensioni, ce n’è tuttavia una ubicata proprio nel centro storico di un paese e che sviluppa circa 129 mq calpestabili, distribuiti su ben tre livelli: si tratta della Domus de Janas di Sedini, la casa delle fate più grande di tutta la Sardegna.
Sedini è un comune di poco più di 1300 abitanti, in provincia di Sassari: il paese dista da Alghero circa un’ottantina di chilometri, ma vale la pena farli tutti per poter ammirare lo spettacolo di questa imponente e sognante casa scavata in un masso calcareo alto quanto un edificio di tre piani.
Nella Domus de Janas di Sedini oltre alla roccia si è sedimentato anche l’uomo, che ha iniziato a trasformarla e adattarla alle proprie esigenze ininterrottamente dal IV o dal III millennio a.C. fino ai giorni nostri. Basti pensare che tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 fu usata perfino come prigione: una situazione per niente piacevole per le janas allora residenti. Ma ancor meno entusiaste dovettero esserlo quando la Domus venne utilizzata come stalla oppure ancora come negozio. Ma in assoluto l’uso che le abbia più d’ogni altro fatte imbestialire sia quello di sede di partito, come pure fu impiegata.
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Altre domus degne di menzione sono Montessu, nel cuore del Sulcis, la più grande nel sud della Sardegna e nel cuore della pianura; S’Incantu a pochi km da Alghero, nota anche come “tomba dell’architettura dipinta”; Sas Concas in provincia di Nuoro, dove c’è un sito prenuragico, un complesso di ben 20 tombe, con particolari raffigurazioni simboliche incise nella roccia (probabilmente raffiguravano i defunti che ritornavano all’interno della Terra).
Fatti travolgere dalla magia di queste piccole creature fatate!
Fonte: https://www.grimaldi
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Le Janas, fate della Sardegna
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Necropoli di Montessu
Il più imponente ed esteso sepolcreto a domus de Janas del sud Sardegna sorge in una fertile pianura del basso Sulcis, a un chilometro da...
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ballata · 1 year ago
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Le antiche mitologie europee hanno sempre presentato il divino in modi diversi. Recuperare il significato dimenticato di questi politeismi, con pazienza e profondità indagando la spiritualità arcaica della nostra Civiltà millenaria gioverebbe....Le complementarietà tra le figure divine e l'assenza del "senso di colpa" nell'uomo indica un cosmo composito, privo di finalità proprie e di valori universali, che prende forma solo attraverso le azioni Ragionate e Coraggiose degli esseri umani.
La permanenza di queste visioni del mondo nelle filosofie europee, le loro implicazioni politiche sono un contributo necessario, che riaffermerebbe la lunga memoria europea quale processo di sedimentazione identitaria e di proiezione verticale....Così hanno decretato gli Dèi. Che, nel perdersi, ciascuno possa ritrovare se stesso.
Non è esclusa la possibilità che in qualche parte d'Europa esistano ancora resti dì stirpi più forti, di uomini tipicamente inattuali: per cui si potrebbe ancora sperare..#europa #mito #mitologia
#robertonicolettiballatibonaffini
#liberopensiero
#mementoauderesemper
#tradizione
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