#Grande Piramide di Cheope
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divulgatoriseriali · 5 days ago
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Teoria delle piramidi: 3 segreti incredibili che nessuno ti ha mai raccontato
Le grandi piramidi dell’Egitto, in particolare la celebre Piramide di Cheope a Giza, continuano a esercitare un fascino irresistibile su studiosi, appassionati e curiosi di tutto il mondo. Questi imponenti monumenti, considerati tra le più grandi meraviglie dell’antichità, sono da secoli al centro di dibattiti accesi e misteri irrisolti. Tra le teorie più controverse che ruotano attorno alla loro…
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diarionet · 19 days ago
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Scopri i segreti della Grande Piramide di Cheope: dal misterioso Grande Vuoto alle tecniche innovative usate per trasportare le pietre via Nilo.
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libero-de-mente · 11 months ago
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L'ISOLA DEI DIVULGOSI
Canale Ventordici, diretta TV.
Comincia la prima puntata dell'Isola dei Divulgosi.
Inquadratura a tutto campo della spiaggia deserta, il rumore del mare è il sottofondo naturale di questo paesaggio, dove finisce la spiaggia inizia una foresta tropicale.
All'improvviso, con una posa da "cucù" sbuca dalla vegetazione Alberto Angela: - Buonasera e benvenuti a questa puntata. Faremo un lungo viaggio nella sopravvivenza con la cultura.
Mario Tozzi: - Ciao Alberto, hai notato come in alcune zona della costa ci siano depositi antropici? Senza i bagnanti antipatici? Che poi siamo in anticipo? Sull'orario, dico
Roberto Giacobbo: - Salve colleghi, avete mica visto Omar?
Alberto Angela: - No, Roberto. Mario ed è proprio qui - rivolgendosi a Tozzi e allargando le mani con il palmo rivolto in basso - che l'esercito romano sbarcò per conquistare Cartagine.
Roberto Giacobbo: - Omar! Omaaaar! Dove sei?
Mario Tozzi: - Roberto, Omar, Omar... vide 'Omar quant'è bello!
Roberto Giacobbo: - Mario mica si scherza qui, è pieno di gradini. Ma tu hai il permesso speciale per stare qui?
Alessandro Barbero: - Orsù saluto tutti voi cari vassalli, valvassori e valvassini - sorridendo a denti stretti - caro Alberto qui ci fu un massacroH, neh vero?!
Roberto Giacobbo: - Secondo me fu opera degli "aglieni", extraterrestri provenienti dal pianeta Aglio in una dimensione parallela
Alberto Angela: - Roberto, non fidarti di tutto quello che vedi. Anche l'aglio nella padella sembra una patata al forno
Mario Tozzi comincia a scrivere con un pennarello usando la mano sinistra, e al contrario, su una lastra di vetro: "ilucarap id oizaps onu ni onoviv itlom olellarap ehc ùiP"
Avete detto dimensione? - da una nuvola in cielo appare Barbara Gallavotti - la dimensione giusta è la quinta dimensione
Roberto Giacobbo, guardando Barbara Gallavotti: - Una dea, Omar falle una ripresa da qui che la inquadriamo bene
Alessandro Barbero: - La spranga colpisce et non s'arresta una hora, hehehehe
Mario Tozzi: - Alessandro, tutto bene? Ti vedo un po' su di giri
Alessandro Barbero: - Mario, ci sono terre da conquistare. Orsù andiamo a bruciargli le caseH!
Alberto Angela, nel frattempo che i suoi colleghi stavano confabulando, scopre una necropoli e dei reperti paleontologici di eccezionale portata. Cosa? Probabilmente non lo sapremo mai.
Roberto Giacobbo: - Ragazzi ho una notizia in anteprima, tra poco ci raggiungerà Zahi Hawass, che parerà in inglese ma con il doppiaggio in italiano
Alberto Angela: - Zahi, lo conosco!
Roberto Giacobbo: - Co-come lo conosci...
Mario Tozzi: - In realtà lo conobbi anche io, durante un convegno sulla famosa frase trovata incisa nella piramide di Cheope, quella che citava "Si te vede la morte, se gratta"
Roberto Giacobbo: - Ma... ma Zahi aveva detto che ero il suo più grande amico!
Alessandro Barbero: - E beh, Dio hatti dato due gambe e due spalle da omone, che lo Rubeus Hagrid de potteriana memoria, uno gnometto sembri!
Roberto Giacobbo: - Ma è una frase misteriosa?
Mario Tozzi scrive sul vetro "ossorg e ednarg ies ehc odnecid ats iT"
Roberto Giacobbo che legge a testa in giù: - Ah, ho capito! Omar sono l'amico più grosso di Zahi, non è magnifico?
Giunta la sera la comitiva divulgosa si ritrova davanti a un falò, dove a turno si raccontano di bighe e gladi scintillanti, di misteri irrisolti e di irrisolti cervelli, di leggende e di gradini schivati.
Ma sarà in un'altra puntata.
Arrivederci.
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u-more · 2 years ago
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«Il celebre archeologo egiziano Zahi Hawass si dice convinto: l’ultimo tunnel segreto scoperto nella Grande Piramide di Giza porta alla finora introvabile tomba di Cheope».
Partendo da questa notizia, ho chiesto a una AI di disegnare il faraone di oltre tre millenni fa che chiede ai suoi architetti di fargli una tomba che rimanga nascosta sufficientemente a lungo da esser trovata solo quando ci sarà un bel museo per ospitarla, con frotte di turisti.
Dopo mezz’ora di tentativi (in inglese) con i “prompt”, ho capito qual è attualmente la vera sfida con le intelligenze artificiali ‘text-to-image’, quelle cioè a cui chiedi a parole di disegnare per te: azzeccare i prompt giusti. Trovare le parole esatte e/o migliori. E capisco pure perché pare stiano profilandosi all’orizzonte nuove professioni come il “prompt designer”, cioè la persona che progetta la conversazione e sa cosa chiedere (e come) a un’AI per spremerne il meglio. Fossi davanti a un 20/25enne che sta per perdere il reddito di cittadinanza, gli consiglierei di farci più di un pensiero: i “prompt designer” saranno presto molto richiesti.
Insomma, alla fine il meme l’ho ottenuto per come lo volevo, ma ho dovuto compormelo da solo fotomontando tutti i disegni che la AI mi ha via via offerto.
Nelle immagini, la vignetta finale e i vari pezzi generati dalla AI.
(Perché mi sia venuto Cheope con l’accento romanesco non saprei dirlo, ma non oso chiederlo alla AI: potrebbe tenermi un’altra mezz’ora impegnato a cercare il prompt giusto per sapere la risposta…)
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Gran Piramide di Cheope: L'Enigma Silenzioso che Sfida gli Storici
Segreti nascosti e misteri irrisolti: cosa si cela dietro le mura della Grande Piramide di Cheope?
Segreti nascosti e misteri irrisolti: cosa si cela dietro le mura della Grande Piramide di Cheope? La Gran Piramide di Cheope, uno dei monumenti più iconici e antichi del mondo, continua a suscitare domande che né gli storici né gli archeologi hanno ancora risposto completamente. Con i suoi quasi cinquemila anni di storia, la piramide è considerata una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico e…
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arte1d · 1 year ago
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GIZA: Giza, località vicina a Il Cairo, è una delle testimonianze architettoniche più maestose e famose dell'antico Egitto. Le tre piramidi appartenevano ai faraoni Cheope, quella più grande, Chefren, quella di mezzo, e Micerino, la più piccola. Queste sono poste sulla sponda occidentale del Nilo perché secondo gli Egizi l'Ovest era simbolo di morte. Vicino alle piramidi ci sono anche diverse mastabe che, insieme alle tre piramidi minori, creano un grandissimo complesso funerario
Cheope: La piramide di Cheope è la più grande e antica tra le tre, ha infatti un altezza di 137 metri e risale al 2585 a.C.
Chefren: La piramide di Chefren ha un altezza di 136 metri e risale al 2256 a.C.
Micerino: La piramide di Micerino ha un altezza di 62 metri e risale al 2511 a.C.
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scienza-magia · 1 year ago
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I Segni dei Tempi: Il viaggio oltre tombale del Faraone Silvio Berlusconi
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Un antico passato in numeri che tenta di emergere con l'Intelligenza Artificiale? Il massone Silvio Berlusconi. Il Fratello Silvio Berlusconi è stato iniziato dalla loggia massonica del Grande oriente d'Italia Democratico, come attesta la lettera aperta del 26 luglio 2010 del suo leader Gioele Magaldi e fa riferimento all'interesse che Berlusconi nutre per l'esoterismo in generale. Il massone, quindi, elenca in punti gli aspetti del Silvio Segreto cominciando dalla "natura iniziatica e massonica del complesso di Villa Certosa in Sardegna" e del mausoleo funebre presente all'interno di Villa San Martino ad Arcore. Il massone Magaldi continua rivelando gli interessi del Presidente del Consiglio per l'astrologia e cita alcune letture del mondo massonico a cui Berlusconi si sarebbe ispirato per utilizzare le televisioni al fine di condizionare le masse di spettatori. L'ultimo punto, invece, riguarda la gestione del potere imprenditoriale, mediatico e politico che, stando alla lettera, "è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell'establishment massonico mondiale"1.
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Il Mausoleo, per Berlusconi è come una piramide alla stregua di quelle che si facevano erigere gli antichi faraoni d'Egitto, per far da loro sacelo tombale, similmente ad una barca per il viaggio per la sua rinascita stellare e del fatto che il loro "ka" sarebbe diventato un "Luminoso" della Duat, come una stella della costellazione di Orione. Il "ka" è l'energia vitale e impersonale. Tramandata da genitori a figli, sopravviveva alla morte della persona e doveva essere nutrita per permettere al defunto di vivere nell'aldilà. Il primo segno. Ad Apricena la prima Via Silvio Berlusconi: l'annuncio ufficiale Apricena, in Puglia, nella provincia di Foggia, è la prima città a intitolare una sua strada a Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno scorso all’età di 86 anni. A dare l’annuncio ufficiale della decisione presa è stato il sindaco del comune nel Foggiano, Antonio Potenza. L’annuncio del sindaco di Apricena sulla strada intitolata a Berlusconi Il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, eletto nel 2019 in una lista civica vicina al centrodestra, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate dall’agenzia ‘AGI’: “Come comunità nazionale, abbiamo assistito al tripudio di affetto nei confronti del Presidente Silvio Berlusconi, a poche ora dai suoi funerali di Stato e dalla proclamazione del lutto nazionale dopo la scomparsa nella giornata di lunedì”. Poi l’annuncio sull’omaggio della città a Silvio Berlusconi: “La nostra città ha deciso di cristallizzare quest’ondata di affetto nei confronti dello statista, imprenditore, leader politico e presidente del Consiglio che più di ogni altro ha fatto parlare di sé in tutto il mondo e che tanto ha fortemente contribuito alla storia del Paese intitolandogli una via del nostro centro abitato”. Il primo cittadino di Apricena, Antonio Potenza, ha infine aggiunto: “La Giunta comunale da me presieduta ha deliberato la reintitolazione dell’attuale ‘Via Modena’ in ‘Via Silvio Berlusconi’. Appena possibile, procederemo con una cerimonia pubblica in cui sarà ufficialmente intitolata questa strada al Cavaliere Berlusconi”2. Il secondo segno riportato sulla carta topografica di Apricena Un triangolo aureo la chiave geometrica della piramide egizia di Cheope
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Figura 1: Estratto della mappa di Apricella (Foggia). La via di Berlusconi è come l'albero di una vela di una barca e corrisponde al segno regale di un triangolo all'insegna della Sezione Aurea.
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Figura 2: Dal triangolo aureo ABC si ricava il triangolo ACD , la sagoma della Piramide di Cheope. Il potere della parabola nella Grande Piramide C’è propensione che la piramide di Cheope della piana di Giza d'Egitto, col suo intero complesso, costituisca un ideale modello di una prodigiosa macchina energetica rivolta ad una probabile rigenerazione vitale di natura metafisica. Infatti il suo scopo era di costituire il sacello tombale del faraone Cheope per renderlo immortale, anche se in effetti non si è mai trovato alcuna prova in merito, nel sarcofago della Camera cosiddetta del Re posta in sede della torre dello Zed.
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Dunque se la piramide è una ipotetica “macchina” deve pur rientrare in una concezione che possa essere formulata in termini matematici e naturalmente essere intravista con l’ausilio di una ipotetica geometria. Oltre a tutto ciò non si può trascurare il fatto che la piramide non è stata mai posta in relazione con una barca trovata in una fossa sul lato sud di essa dagli archeologi nel 1954.
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Figura 3: La barca solare di Cheope. (fig. 3) Racchiusa in una camera ermeticamente sigillata, la barca era scomposta in 1224 pezzi, il cui legno si è conservato intatto per più di 4600 anni. In proposito sono state formulate due ipotesi sulla valenza religiosa dell'oltretomba egizio di questa barca: la prima, quella più antica e risalente alla I dinastia, descrive una rinascita stellare del sovrano e del fatto che il suo "ka" sarebbe diventato un "Luminoso" della Duat, come una stella della costellazione di Orione; la seconda espone, invece, il nuovo credo religioso, che indicava l'oltretomba ad occidente, dove ogni giorno il Sole personificato nel Dio Atum che tramonta. È evidente che i testi delle piramidi risentono della teologia di Ra e del credo che il sovrano, dopo la sua rinascita, avrebbe seguito l'orbita del Sole in processione dietro le barche sacre degli dei5. Traducendo ora questa simbolica barca solare in una ideale concezione geometrica, relativa ad un’altrettanta ipotesi di natura metafisica, potremmo immaginare che il complesso piramidale siffatto cheopiano, poggia su una base a mo’ di una sorta di barca che viaggia idealmente nel tempo. A ragione di ciò, dunque, non scandalizza intravedere il complesso piramidale unito ad una parabola geometrica sottostante, così come è stata considerata dal punto di vista della geometria dellla fig. 4 con la quale immagino delle correlazioni funzionali con le due Camere del Re e della Regina al suo interno.
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Figura 4: Piramide di Cheope. Sezione trasversale. A sostegno di questa ipotesi, che in effetti non ha riscontri reali in sede della base strutturale, è la presenza in loco di una barca ritenuta del faraone Cheope che, ovviamente costituisce il simbolo per la supposta barca metafisica per viaggiare dopo la sua morte verso la rinascita corporea, secondo la religione del suo tempo, accennata in precedenza. Di qui, in un lampo, ecco disporsi le cose in merito, associate alla ipotetica energia circolante nella piramide (su cui molti studiosi sono concordi), e tutto per merito di una prodigiosa parabola, reale configurazione geometrica della barca osiderea. Ma c’è di più sull’apporto di questa parabola, considerato che la piramide-macchina è “solare” e deve in qualche modo captare le energie solari del dio Ra e convertirle al suo centro focale, in sede della Camera della Regina, naturalmente la dea Iside. Intanto, con la fig. 4 sono mostrati i dati geometrici della fig. 3, utilizzando la concezione del rapporto aureo su cui c’è concordanza: y² = 2 p x, dove p = 1 (equazione della parabola) ya = √ = 0,786151377... xa = ya² / 2 = 0,309016994...
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Figura 5: Geometria della piramide di Cheope con l'ausilio di una piramide particolare, il tutto all'insegna della sezione aurea. phi = 38,17270763...° 180° – 4phi = 27,30916948...° yi = tang (180° – 4 phi) = 0,516341175... xi = yi² / 2 = 0,133304104... d = yR = 0,080615621… xR = d²/ 2 = 0,003711446… La luminosità è un requisito fondamental delle gemme preziose e le loro studiate sfaccettature moltiplicano i giochi di luce scomposta nei suoi colori, cosiddetti dell’iride, all’interno per sprigionarsi in modo sfolgorante all’esterno (fig. 6). Nulla allora che meravigli, dunque, vedere la piramide di Cheope come uno speciale cristallo e costatare subito una particolare proprietà dovuta a un ipotetico raggio di luce che interagisce in esso.
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Figura 6: Taglio di una pietra preziosa. Gioco di luce con la scomposizione nei colori dell’iride. Dalle illustrazioni 2 e 3 si può capire di seguito cosa si tratta. Il raggio IP è normale alla parabola e si imbatte di ritorno sulla parete C’B’ riflettendosi in Q della parete opposta C’A’. Prosegue da qui la riflessione luminosa, supposta energetica, in modo verticale fino in fondo sulla parabola in R. Si sa che tutti i raggi verticali confluenti su una parabola si riflettono convergendo nel fuoco relativo, che nel nostro caso è il punto F. Naturalmente si è capito che il punto I di partenza del supposto raggio luminoso è unico in modo che la sua inclinazione riferita alla verticale sia 180° – 4 phi come indicato sulle figure 15 e 16. Phi è il semi-angolo al vertice della piramide. Il simbolo di phi è φ. Nessun commento su questo raggio salvo a vedere ora il raffronto con lo spaccato della piramide di Cheope (fig. 7), in cui si vedono i vari elementi che vi fanno parte: la tomba del Re e della Regina, la Grande Galleria ed altro.
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Figura 7: Lo scettro di Osiride e dei faraoni. Ed ecco il fatto meraviglioso che spiega il titolo di questo capitolo: Una parabola per il mistero della Grande Piramide! Due cose in una: il fuoco F della parabola di arco A’OB’, su cui è posta la piramide A’B’C’, coincide con un certo punto della tomba della Regina e il raggio verticale QR della ipotetica luce, all’interno della piramide in questione, coincide con l’asse della tomba del Re, lo Zed (fig.7). In merito allo Zed (fig. 8) e alla funzione piezoelettrica del sistema dei ranghi di basalto, ritenuti la fonte di energia circolante nella piramide, in relazione al potere che serve per la rigenerazione vitale alla base del potere che vi deriva, mi fa pensare alla spiegazione in che modo le ossa si rigenerano. Il modo con cui molti organismi viventi usano la piezoelettricità è molto interessante: le ossa agiscono come dei sensori di forza. Applicando una forza, le ossa producono delle cariche elettriche proporzionali alla loro sollecitazione interna.
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Figura 8: sezione trasversale dello Zed. Queste cariche stimolano e causano la crescita di nuovo materiale osseo, rinforzando la robustezza della struttura ossea in quelle zone in cui la deflessione interna è più elevata. Ne risultano strutture con minimo carico specifico e, pertanto, con eccellente rapporto peso-resistenza6. Un’altra cosa è possibile suggerire come riscontro ideografico fra i geroglifici egizi, con il raggio energetico verticale QR della fig. 5 sopra analizzato. Mi viene di intravederlo nello Scettro o Wзs nella mano del dio dei morti Osiride e di altri dei egizi, nonché in quella dei faraoni assisi sul trono. La cima di questo scettro termina con una sorta di maniglia di traverso particolarmente sagomata che può benissimo riferirsi alla parete della piramide dove il raggio si riflette; mentre la parte terminale è munita di una forcina a due punte che potrebbe riferirsi alla riflessione del raggio energetico. Il terzo segno. La nuova via Berlusconi sostituisce la vecchia via Modena La nuova via Berlusconi di Apricena sostitusce la vecchia via Modena, come a dare un terzo segno, che vuol dire? Forse il segno va ricercato nell'origine del nome Modena. La teoria che più colpisce è quella che lega la città di Modena al nome latino Mutina: l'etnico era Mutinenses, Mutinensis o Multinenses. A sua volta è un toponimo che viene messo in relazione ad una divinità etrusca, il dio Math che era il dio etrusco della morte. E così la parola Modena potrebbe derivare da mutanu, ovvero epidemia, tomba. Dalla tomba di Modena tenta di riemergere la Morte con un popolo di robot dotati di intelligenza artificiale?
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L’intelligenza artificiale è un argomento estremamente dibattuto in questo periodo, sia per le opportunità che offre, sia i rischi ad essa associata. Vediamo nel dettaglio quali sono questi ultimi. Sempre più spesso si sente parlare di intelligenza artificiale e dei rischi che essa comporta per l’uomo. Per esempio non molto tempo fa un gruppo di esperti, tra cui Elon Musk, ha pubblicato una lettera su Future of Life dove era chiesta l’interruzione momentanea dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, così da permettere a chi di dovere di regolamentarla e mitigarne i rischi. Ancora oggi molte persone non sono in grado di identificare questi rischi in maniera chiara. Ma conoscerli e comprenderli è fondamentale per limitare le possibilità che questi si concretizzino. Vediamo quali sono alcuni tra quelli considerati più pericolosi. Intelligenza artificiale: i 10 rischi più pericolosi Quali sono i rischi più pericolosi collegati all’intelligenza artificiale? Alcuni tra questi è più probabile che si concretizzino, mentre per altri la possibilità è più remota. A tutti questi e a quelli che nasceranno in futuro, comunque, è necessario prestare grande attenzione e - se possibile - provare a limitarli. 1) Dipendenza Affidarsi eccessivamente all’intelligenza artificiale può rappresentare un grande rischio per l’umanità, poiché essa potrebbe perdere la capacità di pensare e trovare soluzioni creative. Se la civiltà umana è stata in grado di crescere e svilupparsi in maniera così esponenziale nel corso degli anni, una grande parte del merito lo deve alla sua capacità di pensare in maniera critica e spontanea. Lasciare all’intelligenza artificiale la possibilità di «pensare» al posto dell’uomo potrebbe portare la società a perdere la sua capacità di escogitare soluzioni creative, fondamentali per lo sviluppo e la sopravvivenza della società umana. 2) Perdita del lavoro Questo è forse uno dei rischi più concreti e anche più discussi nell’ultimo periodo. Molti esperti temono fortemente che l’intelligenza artificiale possa portare un grandissimo numero di persone a perdere il loro posto di lavoro e ad essere sostituite dalle macchine. Effettivamente questo rischio si è in parte già concretizzato: oggi molti chatbot svolgono compiti di assistenza alla clientela che un tempo erano ad esclusivo appannaggio delle persone. Il rischio, in questo caso, non è che il normale progresso della tecnologia porti alcuni lavori a diventare obsoleti, ma che questo avvenga troppo rapidamente facendo perdere il lavoro a molte persone nello stesso periodo e rendendo complesse le pratiche di reintegrazione nel mondo del lavoro. 3) Crescita delle disuguaglianze L’intelligenza artificiale potrebbe contribuire ad aumentare le disuguaglianze nella società. Per capire come, è possibile pensare al medesimo strumento in mano ad una persona normale oppure in mano ad una grande azienda: una persona comune potrà sicuramente trarre dei vantaggi dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ma questi saranno sicuramente insignificanti rispetto a quelli che potrebbe avere una grande azienda tech, i cui introiti potrebbero crescere in maniera ben più vertiginosa grazie all’impiego di queste tecnologie. 4) Privacy Un altro aspetto che preoccupa molti esperti è quello della privacy. Ad oggi molti dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati quotidianamente dalle persone sono alimentati con grandi masse di dati presi da internet in maniera pressoché casuale, il che può comportare anche gravi violazioni della privacy delle persone. Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Freedom - Oltre il confine: Roberto Giacobbo alla scoperta del corridoio della Piramide di Cheope
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Freedom - Oltre il confine: Roberto Giacobbo alla scoperta del corridoio della Piramide di Cheope. Lunedì 13 marzo, in prima serata, su Italia 1, «Freedom» torna a proporre reportage inediti e di grande impatto visivo, spesso realizzati grazie a permessi speciali o tra cunicoli oscuri e perigliosi.  Al centro della quinta puntata, l’Egitto, con Roberto Giacobbo che parlerà con Zahi Hawass del nuovo corridoio all’interno della Piramide di Cheope, l’ingresso che potrebbe portare alla più grande scoperta archeologica del secolo: il ritrovamento della tomba del Faraone. Un’occasione speciale, nella quale il team di Freedom oltre a visitare l’interno della gigantesca Piramide, racconterà e approfondirà la ricerca di Mario Pincherle. Molti anni fa, studiando i Libri di Enoch, antichi documenti che parlano dell’origine della civiltà, Pincherle ipotizzò l’esistenza di una torre del tempo, chiamata Zed. Giacobbo proverà a capire se davvero gli antichi egizi fossero in possesso di conoscenze in grado di manipolare lo scorrere del tempo «Freedom» è un programma di Roberto Giacobbo; capo progetto, Irene Bellini; scritto da Antonio Costa, Massimo Fraticelli e Michele Rossi. Regia di Ico Fedeli. Per Mediaset, a cura di Elsie Arfaras e produzione esecutiva di Monica Paroletti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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saggiasibilla · 2 years ago
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Progetto ScanPyramids: scoperto corridoio che potrebbe portare alla sepoltura di Cheope
Su queste pagine abbiamo già parlato del progetto ScanPyramids, inaugurato nel 2015. Parliamo di una cooperazione internazionale che si muove sotto l’egida dell’Università del Cairo che ha lo scopo di analizzare l’interno della grande piramide di Giza. Si suppone sia stata costruita negli anni in cui regnò il faraone Cheope, vale a dire tra il 2.609 e il 2.584 avanti Cristo. Parliamo di uno dei…
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Egitto, scoperto un nuovo corridoio nella piramide di Cheope: "Potrebbe essere la scoperta del secolo"
“Potrebbe essere la scoperta del secolo”. È incontrollabile l’esaltazione dell’archeologo-star egiziano Zahi Hawass, ex ministro delle Antichità egiziano, che annuncia la grande novità in una tenda davanti a una delle sette meraviglie del mondo. Annuncia la scoperta “all’interno della grande piramide di Cheope – la piramide più grande, antica e iconica delle tre di Giza –  di un altro corridoio,…
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soniadellanotte · 3 years ago
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Capitolo 1: Storia in breve.
L'elemento fondamentale nella lunga storia della civiltà egizia è la geografi fiume Nilo sorge dal laghi dell'Africa centrale, come il Nilo Bianco, e dalle montagne dell'Etiopia, come il No Azzurro, Il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro incontrano a Khartum e fluiscono insieme verso nord fino al delta del Nilo, dove a corso di qual 7.000 km di questo flume si riversa nel Mar Mediterraneo.
Menes (o Narmer) unificò l'Alto e il Basso Egitto e stabili la sus capitale a Menfi intorno al 3000 a.C. Al tempo dell'Antico Regno, la terra era stata consolidata sotto il potere centrale di un re, che era anche il "proprietario di tutto l'Egitto, Considerato divino, lui stava al di sopra del sacerdoti ed era runico individuo che aveva un contatto diretto con gli dèi. L'economia era un monopolio reale e quindi non c'era una parola in egiziano per "commerciante", Sotto il re, v era una gerarchla di funzionari accuratamente classificata, che andava dal governatori delle province in sindad ed esattori locall. L'intero sistema era sostenuto dal lavoro degil schlav, contadini e artigiani.
Dinastie egiziane
Meno di cinque centimetri di pioggia all'anno cadono nel delta e la pioggia e relativamente sconosciuta in altre parti dell'Egitto. La maggior parte della terra à inabitabile. Questi fattor geografici hanno determinato il carattere della civilts egizia. Le persone potevano coltivare solo lungo le rive del Nilo, dove la sabbia arida incontra il terreno fertile. Di certo, ogni estate il Nilo si gonfia mentre le piogge scendono e la neve si scioglie sul monti, il fiume straripa e inonda la terra di acqua fresca e deposita uno spesso strato di ricco terreno alluvionale. La terra quind produceva due raccolti prima dell'inverno. Questa inondazione annuale non determinava solo i bisogni agricoli dell'antico Egitto. Ha anche determinato l ciclo di vita della società e ha contribuito a creare la visione del mondo dell'antica
civiltà egizia
L'Antice Regno raggiunse il suo plù alto stadio di sviluppo nella V dinastia. 1 simboll più tangibili di questo periodo di grandezza sono le tre enormi piramidi costruite come tombe dei re a Giza tra il 2600 e il 2500. La più grande, Khufu (chiamato Cheope dal greci), era originariamente alta 146 metri e lunga 230 metri su ciascun lato. Khufu era composta da 2,3 milioni di pietre, blocchi in media di 2.5 tonnellate ciascuno. Nel V secolo a.C.d dice lo storico greco Erodoto, che la piramide impiegò 100.000 uomini e vent'anni per essere costruita. Sono la prova che i re egizi avevano un'enorme ricchezza e ll potere di concentrare tante energie su un progetto personale.
La fonte principale della storia egiziana è un elenco di sovrani compilato intorno al 380 aC da Manetone per i Macedoni che governavano l'Egitto, Manetone divise i re egizi in trenta dinastie (una 31 è stata agglunta in seguito) nel modo seguente
NOME DINASTIA ANNI
I sacerdoti, un corpo importante all'interno della casta dominante, erano una s forza sociale che lavorava per modificare la supremazia del re. Cedendo alle richieste dei sacerdoti di Ra, un dio del sole, Ire Iniziarono a chiamare essi stessi figli di Ra, aggiungendo il suo name come suffisso al loro. Ra era anche adorato in templi che a volte erano più grandi delle piramidi dei re successivi.
Nell'Antico Regno, il potere reale era assoluto. I faraone ( termine originariamente significava "grande casa" o "palazzo") governava il suo regno attraverso la sua famiglia e nominava funzionari, mentre la vita dei contadini e degli artiglani era attentamente regolata: Il loro movimento era limitato ed erano tassati pesantemente. Il lusso accompagnò il faraone nella vita e nella morte e fu elevato ad un livello di esaltazione dal suo popolo. Gli egiziani lavoravano per il faraone e gli obbedivano perché lul era un dio vivente, da cui dipendeva l'intero tessuto della vita sociale. Non erano necessari codici di legge poiché il faraone era la fonte diretta di ogni legge.
in un mondo del genere, il governo era solo un aspetto della religione e la religione egiziana dominava la vita. Gli dèi dell'Egitto si presentavano in molte forme: animall, umani e forze naturali. Nel tempo, Ra, il dio sole, venne ad assumere un posto dominante.
Periodo arcaico 1-2 3100-2700 3.C
Antico Regno 362700-2200 a.C. Periodo Intermedio 7-10 2200-2050 a.C.
Media Regno 11-12 2050-1800 a.C.
Periodo Intermedio 13-17 1800-1570 a.C.
Nuovo Regno 18-10 1570-1085 a.C.
Post-Impero 21-311085-332 a.C.
L'antico Egitto era diviso in due regni, uno nell'Alto Egitto (Valle del Nilo) e uno in Basso Egitto (delta del Nilo). Di fondamentale importanza è ricordare che ili Nilo scorre da sud a nord.
e a sud verso l'Etiopia. Spostarono la capitale che tomo a Menfi e dieders grande risalto ad Amon, dio legato alla città di Tebe. Amon si identificó con Ra, emergendo come Amon-Ra.
il Medio Regno si disintegró nella Xii dinastla con la rinascita del potere del nomarchi, intoma al 1700 aC L'Egitto subi un'invasione da parte degli Hyksos che provenivano dall'est (forse Palestina o Siria) e conquistó il Delta del Nila. Nel 1575 a.C., un teblano scacció gli Hyksos e rturi il regno. In reazione all'umitazione del secondo Periodo intermedio, faraoni della XVIII dinastia, in particolare Thutmose III (1490 1436 a.C.), crearono un governo assoluto basato su un potente esercito e su un egiziano impero che si estendeva ben altre la Valle del Nilo..
Gil egiziani avevano un'idea molto chiara dell'aldia Si sono presi molta cura di seppellare i loro morti secondo convenzione e hanno fornito alla tomba le cose di cul ( defunti avrebbero avuto bisogno per una vita piacevole dopo la morte. faraone e alcuni nobilli conservarono loro corpi in un processo di mummificazione. Le loro tombe erano decorate con dipinti, il cibo veniva fornita alla sepoltura e dopo. Alcune tombe includevano anche navi a vela a grandezza naturale per il viaggio e oltre il viaggio.
All'inizio si pensava che solo i faraoni raggiungessero la vita eterna, tuttavia, alla fine, I nobili furono inclusi, e finalmente tutti gli egiziani potevano sperare nell'immortalith
Uno del risultati di queste imprese imperialistiche del faraoni fu la crescita del potere del sacerdoti di Amon e la minaccia che rappresentavano per il faraone: il giovane Amenoli IV (1367-1350 a.C.) sall al trono, apparentemente determinato a resistere al sacerdozio di Aman
Gli egiziant svilupparono anche un sistema di scrittura. Anche se ridea potrebbe essere venuta dalla Mesopotamia, la scrittura era indipendente dal cuneiforme. La scrittura egizia Inizio come pittografica ed è successivamente combinata a segni sonori per produrre una difficile e complicata scrittura che i greci chiamavano geroglifiel ("sculture sacre"). Anche se molto di quello che abbiamo oggl è conservato su pitture murall e intagli, la maggior parte della scrittura egizia è stata fatta con la penna ed inchiostro su carta fine (papiro) Nel 1798 Napoleone invase l'Egitto e parte del suo Grande Impero.
Sostenuto dalla sua famiglia, alla fine riusd a rompere con il culto di Amon-a Lul trasferi la sua capitale da Tebe (il centro del culto di Amon) in una città a trecento miglia dal nord ora chiamata El Amarna. Il suo dio era Aton, il disco fisico del sole, e la nuova città fu chiamata Akhenaton. Il faraone cambió l suo nome in Akhenaton (utile ad Aton"). Il nuovo dio ers diverso da tutti quelli che erano venuti prima di lul, perché si credeva che fosse universale, non solo egiziano.
Le rivendicazion universali per Aton hanno portato airintolleranza religiosa verso gli adoratori di altri del. I loro templi furona chiusi e il nome di Amon Ra fut rimosso da tutti i monumenti La vecchia casta del sacerdoti fu privata degli incarichi e del privilegi
Ha portato con sé una Commissione di Scienze e Arti composta da più d cento scienziati, ingegnieri e matematici. Nel 1799 la Commissione scopri un frammento di basalto sulla riva occidentale del Nilo a Rachid. il frammenta è ora conosciuto con il nome di Stele di Rosetta. I geroglifici egizi trovati sulla Stele di Rosetta furono alla fine decifrati nel 1822 da Jean François Champollion (1790 1832), studioso francese che padroneggiava latino, greco, ebraico, siriaco, etiope, arabo, persiano, sanscrito e copto. La Stele di Rosetta contiene tre iscrizioni, La parte più alta è scritta in geroglifici; la seconda in quello che oggi è chiamato demotico, la scrittura comune dell'antico Egitto; e la terza in greco.
Solo 8 faraone e la sua famiglia adoravano direttamente Aton e il popolo adorava il Faraone. L'interesse di Akhenaton per la riforma religiosa si è rivelata poi disastroso a lungo termine e l'economia crollo
Il suo successore prescelto fu messo da parte e sostituito da Tutankhamon (1347-1339 a.C.), il manto di una delle figlie di Akhenaton e di sua moglie, Nefertiti. Il nuovo faraone restaurò l'antica religione e spazzó via il più possibile la memoria del culto di Aton. Lul reintrodusse Amon al centro del pantheon egiziano, band El Amarna, e ristabil la capitale a Tebe. La sua magnifica tomba rimase intatta fino alla sua scoperta nel 1922
La fine dell'era di El Amarna restitui it potere al sacerdoti di Amon e agli
ufficiali militari.
Champollion intul che le tre iscrizioni contenessero lo stesso testo e cos trascorse i successivi quattordici anni (1808-1823) lavorando dal greco al demotico e infine al geroglifici finché non ebbe decifrato l'intero testo. Durante periodo del Medio Regno (2050-1800 a.C.) il potere del faraoni dell'Antico Regno tramonto quando sacerdoti e nobili acquisirono maggiore indipendenza e influenza. I governatori delle regioni dell'Egitto acquisirono pretese ereditarie sul loro ufficl e successivamente le loro famiglie acquistarono vasti possedimenti, Nel 2200 a.C, circa, l'Antico Regno è crollato e diede il via al decentramento del Primo Periodo Intermedio (2200 2050 a.C.). Finalmente, monarchi di Tebe nell'Alto Egitto presero il controllo del paese e stabilirono il Medio Regno.
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black-flame-ak · 4 years ago
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Sia il cielo stellato chè l'antico Egitto hanno un qualcosa di magico che li accomuna. Il primo probabilmente perché è tanto lontano, irraggiungibile in un certo senso, può soltanto farsi ammirare dall'uomo, ma nulla di più. E così anche l'Antico Egitto, una delle civiltà più misteriose ed a tratti inquietante della storia, esempio più conosciuto sono le piramidi, strutture perfette, impensabili da costruire con le conoscenze dell'epoca, o per tanti altri fatti, tra i più curiosi vi è il fatto che le statue degli dei facessero i giudici nei tribunali. È interessante anche la loro visione della nascita del mondo, ispirandosi al loro fiume: Il Nilo che, con le sue periodiche inondazioni, faceva prima sparire le terre per farle successivamente riemergere rinnovate da una sorta di rinascita.
Ricollegandosi a questa concezione, gli antichi Egizi immaginarono che l’intera terra fosse stata prima sommersa da acque primordiali, per poi ricomparire dopo che esse si erano ritirate.
Un altro particolare interessante, la prima civiltà che ha rappresentato il cielo notturno è proprio il popolo del Nilo. Il sarcofago sul quale è dipinto risale intorno al XIV, appartenente a Senenmut, un sacerdote del Dio Amon. Il lento spostamento del sole e della luna, osservato dagli antichi Egiziani con un misto di timore e rispetto, portò al convincimento che si trattasse di esseri viventi, confermato anche dal comportamento di numerose stelle che periodicamente scomparivano dalla vista per poi ritornarvi dopo un certo tempo. Sirio per esempio, la stella più luminosa, era vista come un modo degli dei per comunicare con gli uomini. Le scuole misteriche di questo popolo ritenevano che esso fosse “un sole dietro al sole”, considerato il vero artefice della sua luminosità.
Innanzitutto bisogna dire che gli egiziani sono un vero e proprio "popolo delle stelle", una società sia per scienza (osservando il cielo riuscivano a prevedere calamità naturali), che religione, riti mortuari, vita contadina, semina e raccolto, abituata ad osservare il cielo (avevano un calendario lunare). Ovviamente molti dei loro dei erano delle personificazioni di esso, basti pensare per esempio al Dio Ra, oppure Bastet, dea della Luna, Nut Dio della notte.La tendenza all’antropomorfizzazione delle costellazioni, che presso questo popolo divenne una costante, si potrebbe spiegare appunto con la loro concezione; a tal proposito essi umanizzarono quasi tutti gli astri, considerandoli rispettivamente animali come un coccodrillo, un dragone o un toro.
Ciò che desta mistero più di tutto però è il rapporto che questa civiltà ha avuto con la costellazione di Orione, infatti essa pare essere perfettamente allineata con il complesso delle piramidi di Giza.
Per sottolineare ancor di più la grandiosità di questo popolo, la facciata delle piramidi in cui si trovava la tomba del faraone era orientata in modo che questo potesse essere sempre illuminato dalla stella polare. Inoltre anche i due sfiatatoi presenti all’interno della piramide erano posizionati verso nord e verso sud, in modo tale da puntare in direzione della costellazione di Orione e quella del Dragone.
Innanzitutto, cos'era Orione per gli egiziani? Era una parte di cielo nel quale vi era il passaggio per la "Duat", l'aldilà degli egizi. Era identificata con gli occhi di Osiride, il Dio dell'oltretomba, e vi sono alcuni scritti che recitano "vivi e sii giovane di fianco a tuo padre (riferito ad Osiride), di fianco ad Orione nel cielo". La via lattea per gli egizi era una via d'acqua da attraversare per raggiungere la costellazione. (Curiosità, la stessa idea di Orione come porta dell'aldilà era sostenuta dagli indiani e dai Maya).
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Come citato prima, riprendendo la seguente tesi nota come "Teoria della correlazione di Orione" afferma che esisterebbe una perfetta corrispondenza spaziale tra le piramidi di Giza (Cheope, o grande Piramide, Chefren, Micerino e la sfinge) e la costellazione con le stelle Delta, Epsilon, e Zeta Orions, collegando così direttamente astronomia ed architettura. Così come nello stesso complesso di Giza, la Sfinge, altrettanta figura misteriosa, la sua costruzione è spesso associata ad una rappresentazione della costellazione del Leone.
E così resta da chiedersi, una totale casualità, oppure un'eccelente ed accurato studio astronomico prima della costruzione delle piramidi? Forse realmente un contatto con Osiride? Nessuno ne ha conoscenza, e rimarrà uno dei misteri che rendono magico l'Antico Egitto.
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floweredalmond · 5 years ago
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La Grande Sfinge di Giza è una scultura di pietra calcarea situata nella Necropoli di Giza, raffigurante una sfinge sdraiata, ovvero una figura mitologica con la testa di un uomo e il corpo di un leone. Pare sia stata creata attorno al 2500 a.C., al tempo del faraone Chefren (2520-2494 a.C.). Si pensa che rappresenti quest'ultimo e sia posta davanti alla sua piramide (la seconda del complesso di El-Giza per dimensioni dopo quella di Cheope) per proteggerla.
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ir-egipto-travel · 6 years ago
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La Barca Solare di Cheope
La Barca Solare fu scoperta dagli archeologi nel 1954 nella piana di Giza, in una fossa sul lato sud della Grande piramide. Racchiusa in una camera ermeticamente sigillata, la barca era scomposta in 1224 pezzi, il cui legno si è conservato intatto per più di 4600 anni.
Per ricostruirla sono occorsi 13 anni. Lunga circa 43 metri, ha cinque remi per lato più due a poppa, con funzione di timoni e, dal 1982, è esposta nel museo creato appositamente a fianco della piramide e progettato dall'architetto italiano Franco Minissi.
Poco dopo fu scoperta un'altra barca che però, a causa delle cattive condizioni di conservazione, è stata lasciata all'interno della fossa navicolare originaria.
La barca è lunga 45 metri per 6 metri di larghezza.
#thegiftsofmindfulness #iregipto #egyptpassion #retreat #yoga #inspiration #alchemistofunconditionallove
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celestica-1988 · 6 years ago
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A Città del Messico, tanti anni fa, un giovane osservava la statua di Quetzalcoatl e rifletteva sul rapporto tra quell'eroe leggendario e la civiltà della perduta Atlantide. In seguito, il giovane frequentò le biblioteche di Los Angeles e di Hollywood e studiò le cronache dei conquistadores spagnoli e degli indiani d'America. In Giappone intese parlare di un mito secondo il quale la Terra era un tempo collegata al cielo da un ponte, e questo gli fece pensare alla possibilità di viaggi preistorici attraverso lo spazio. In Cina dei monaci taoisti gli narrarono del luogo dove abitavano "gli  immortali dell'ovest" e di "Shambala, la città degli uomini delle stelle". In Australia gli raccontarono del "Tempo dei Sogni", una lontana epoca in cui uomini ed esseri divini vivevano insieme sulla Terra. Poi l'uomo vide sulla frontiera del Tibet il possente massiccio del Kanchenjunga, una montagna chiamata anticamente"I Cinque Tesori sacri della Grande Neve", dove da tempi immemorabili, gli dissero, erano sepolte ricchezze misteriose. In India ammirò la catena dell'Himalaya e ascoltò leggende che parlavano di palazzi sotterranei e di nascondigli segreti, di serpenti volanti e di lampade che ardevano di una luce perpetua nelle viscere delle montagne. L'uomo visse per qualche tempo nel villaggio himalayano di Manali, fondato, secondo le Scritture bramine, da quel Manu che aveva salvato dal Diluvio i saggi della sua gente trasportandoli su una imbarcazione fino alla lontana India. In Egitto visitò la piramide di Cheope e interrogò la Sfinge, sperando di ottenere una risposta al suo antico enigma. In Austria cercò di risolvere il mistero di un cubo di lucente acciaio trovato in una falda di carbone vecchia di migliaia d'anni. A Parigi, vicino alla piazza della Bastiglia, nella Biblioteca dell'Arsenale, l'uomo sfogliò i volumi de L'astronomo del Re, redatti nel XVIII secolo da Jean-Sylvain Bailly. E al Louvre ritrovò l'antico Zodiaco egiziano di Denderah. A Londra, nella sala di lettura della biblioteca del Britosh Museum, si immerse nello studio di innumerevoli libri e manoscritti dedicati al mondo antico. Infine, l'uomo condusse laboriose ricerche nella grande Biblioteca Lenin di Mosca, visitò il Museo dell'Ermitage di Leningrado ed ebbe conversazioni con scienziati e studiosi russi. Quell'uomo è l'autore di questo libro.
I segreti dell’Atlantide, Andrew Tomas
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eugeniocaruso · 3 years ago
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CHEOPE E LA PIÙ IMPONENTE OPERA DELL'ANTICHITA'. LA GRANDE PIRAMIDE. STELE FUNERARIA DI NEFERTIABET. FIGLIA DI CHEOPE. https://www.instagram.com/eugenio_antonio_caruso/p/CYwR48hq9EO/?utm_medium=tumblr
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