#archeologia avanzata
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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La Gran Piramide di Cheope: L'Enigma Silenzioso che Sfida gli Storici
Segreti nascosti e misteri irrisolti: cosa si cela dietro le mura della Grande Piramide di Cheope?
Segreti nascosti e misteri irrisolti: cosa si cela dietro le mura della Grande Piramide di Cheope? La Gran Piramide di Cheope, uno dei monumenti più iconici e antichi del mondo, continua a suscitare domande che né gli storici né gli archeologi hanno ancora risposto completamente. Con i suoi quasi cinquemila anni di storia, la piramide è considerata una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico e…
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storiearcheostorie · 10 months ago
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Studi / Archeologia, datate le canoe neolitiche della Marmotta, (lago di Bracciano): hanno tra i 7.000 e i 7.500 anni e sono le più antiche d'Europa
Studi / Archeologia, datate le canoe neolitiche della Marmotta, (lago di Bracciano): hanno tra i 7.000 e i 7.500 anni e sono le più antiche d'Europa La ricerca, guidata dal Museo delle Civiltà, dall’Università di Pisa e dal CSIC, è pubblicata su PLoS ONE
Redazione Un gruppo di ricerca guidato dal Museo delle Civiltà, dall’Università di Pisa e dal CSIC ha datato cinque canoe neolitiche trovate in un sito sommerso nel Lago di Bracciano (Roma): hanno tra i 7000 e i 7500 anni. Si tratta delle uniche e più antiche canoe neolitiche d’Europa e le loro caratteristiche rivelano una tecnologia di navigazione notevolmente avanzata. Il lavoro pubblicato…
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danieleneandermancini · 11 months ago
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samdelpapa · 4 years ago
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Vorrei ricordare però che Wikipedia è controllato dal CICAP.
Quello che è stato scoperto a Cuba è sorprendente ed inspiegabile - Hack The Matrix  Sono passati ormai 16 anni dalla sua scoperta ed il mistero continua. Nei primi mesi del 2001 a Cuba, sono state documentate per la prima volta immagini sonar che mostrano strutture simmetriche e geometriche di pietra che sembrano essere un antico complesso urbano, che copre una superficie di 2 chilometri quadrati ad una profondità compresa tra i 600 e 750 metri. E ‘quanto ha da Pauline Zalitzki, un ingegnere navale, e il marito Paul Weinzweig, proprietario di una società canadese chiamata Advanced Digital Communications, che ha lavorato su un’esplorazione e indagine in collaborazione con il governo cubano. La squadra è tornata sul luogo una seconda volta ed ha girato un video con un robot subacqueo. Le immagini sonar hanno rivelato diverse strutture piramidali e strutture circolari realizzate con enormi blocchi di pietra che sembrano lisci e scolpiti in granito. Zalitzki ha dichiarato: “E ‘davvero una struttura meravigliosa che sembra essere stata veramente un grande centro urbano.” Dopo aver studiato le immagini, l’editor di National Geographic John Echave ha dichiarato: “Ci sono anomalie interessanti.” Il professore di Oceanografia Robert Ballard: “Quello che è stato trovato è molto in profondità, sarei sorpreso se fosse umano. Bisogna chiedersi, come hanno fatto a costruire cose simili a quel tempo? Mi limiterò ad aspettare di avere un paio di dati prima di dire la mia opinione. ” Il geologo Marine Manuel Iturralde ha chiesto più prove prima di trarre conclusioni circa il ritrovamento, dicendo: “Abbiamo alcune figure che sono estremamente rare, ma la natura è molto più ricca di quanto pensiamo.” Sono strutture dall’età di 50.000 che ha quanto pare sono affondate con il tempo. “50.000 anni fa non c’era la capacità tecnologica che conosciamo per costruire edifici così complessi.” Uno specialista in archeologia subacquea presso la Florida State University ha aggiunto: “Sarebbe bello se avessero ragione, ma sarebbe veramente una cosa molto avanzata per quel periodo. Le strutture sono fuori dal tempo e fuori luogo.” a cura di Hackthematrix Altre notizie su WIKIPEDIA
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tarditardi · 8 years ago
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SPRING ATTITUDE FESTIVAL 2017 al Maxi di Roma dal 25 al 27 maggio, con tanti artisti d’avanguardia elettronica
BONZAI - CHASSOL - CLAP CLAP - DRINK TO ME - ELEPHANTIDES - FOREST SWORDS - GQOM OH FEAT. NAN KOLÈ & MAFIA BOYZ - GRISCHA LICHTENBERGER - HUERCO S. - IISO -  JENNY HVAL - JON HOPKINS - LADY LESHURR - MAX COOPER - MOSCOMAN - MUTECH -  NATHAN FAKE - NITE JEWEL - POWELL - RADIAN - SAILOR & I - ROMARE - STUDIOAIRA - SUUNS - TOMMY GENESIS - YUSSEF KAMAAL - WRONGONYOU
Il più raffinato e innovativo sound contemporaneo unito all’arte digitale, schegge di elettronica che incontrano il pop d’avanguardia, il folk a braccetto con il rap. La primavera di Roma fiorisce di suoni contaminati e sperimentali, nel nome della ricerca internazionale e della qualità artistica. Questa la cifra stilistica dell’VIII edizione di Spring Attitude - Festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea - che torna nella Capitale dal 25 al 27 maggio forte delle 12.000 presenza dello scorso anno.
Due le location d’eccezione: il prestigioso MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo firmato da Zaha Hadid, confermato per il terzo anno consecutivo, e il Guido Reni District, prezioso recupero di archeologia industriale e ora spazio votato all’arte e alla creatività.
Un festival che parla di “Primavera” e in primavera si svolge, che parte dall’elettronica e dalla club culture per condurre a un “altrove” dagli esiti inediti ed entusiasmanti con un occhio di riguardo alle nuove forme di arte digitale grazie a SPRING +ON, che incanterà il pubblico con live performance, installazioni interattive ed esperienze percettive di suoni, visioni, spazio. Senza rinunciare alle ormai consuete attività formative dedicate agli adulti, realizzate grazie alla consolidata collaborazione con RUFA – Rome University of Fine Arts, main partner culturale e istituzionale, e per i più piccoli in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale e Studio Lord Z.
Spring Attitude 2017 è come il suo simbolo, realizzato ad hoc dallo Studio Lord Z di Roma: “An adventure into the mysterious and psychedelic world of the Still Life”, un viaggio tra forme non svelate provenienti da ogni parte del globo, in apparente contrapposizione ma in effettiva integrazione e ispirazione. Tre giorni dedicati all’esplorazione culturale e creativa, tra nuove realtà e i più solidi protagonisti del panorama internazionale, per una raffinata esperienza artistica e multimediale che da sempre connota il festival.
Anche in questa edizione targata 2017 Spring Attitude porta a Roma icone della scena elettronica contemporanea internazionale. Dall’Inghilterra atterrano infatti Jon Hopkins, uomo di fiducia di Brian Eno e ingegnere del suono per i Coldplay, oggi uno dei producer più celebrati dell’ultimo decennio; e Nathan Fake, fra i più acclamati artisti della scena mondiale, che a Roma presenta il suo ultimo e osannato album Providence. Con loro anche Max Cooper, guida spirituale di un viaggio audio video che svela una musica dalla pelle cibernetica ma dal cuore umano.
Tra i main partner, arriva quest’anno a Spring Attitude Jägermeister che firma il main stage, Nastro Azzurro, e si rafforza il legame con Red Bull Music Academy, dopo le fruttuose collaborazioni delle precedenti edizioni, con un intero palco dedicato all’esplorazione delle infinite traiettorie generate dalla cultura hip hop, dai suoni old school fino ad arrivare al jazz funk e alle nuove tendenze afro.
Fra i protagonisti del RBMA stage, particolare attesa desta il ritorno al Festival di Romare, che nell’edizione 2015 aveva infiammato il pubblico della Capitale con un incredibile set. Altro prezioso ritorno Clap Clap!, importante occasione per ascoltare live il nuovo bellissimo album A thousand skyes, appena uscito e già disco di culto.
Sempre sul palco Red Bull, ma questa volta per la prima volta al Festival, arriva in collaborazione con La Francia in scena il genio della nuova scena musicale francese Christophe Chassol, originario della Martinica, e sacerdote della musica tridimensionale. Il jazz-funk più cosmico è il tratto distintivo del duo Yussef Kamaal, partito dai sobborghi londinesi per diventare con “Black Focus”, il primo disco uscito questo inverno, uno dei gioielli della Brownswood di Gilles Peterson.
Nata in Canada ma adottata da Altanta è Tommy Genesis: tra le varie attività è modella e visual artist, ma soprattutto “fetish rapper” (come lei stessa si autodefinisce) per il suo approccio dissacrante nell’affrontare temi legati a sesso, perversioni e religione.
Dalla California arriva Nite Jewel, con l’ombra del suo synth-pop anni ’80 più nobile e raffinato; i sudafricani GQOM OH feat. Nan Kolè & Mafia Boyz; dall’Inghilterra la regina del rap inglese Lady Leshurr e Forest Swords, che ha rastrellato recensioni entusiastiche da testate come Pitchfork, FACT, The Guardian e che il 5 maggio esce con il nuovo disco Compassion; da Dublino la giovanissima Bonzai.
Kansas City, Missouri, piena bible-belt: non è certo un luogo che ha familiarità con la club culture ma è proprio da lì che arriva Huerco S.; mentre originario di Tel Aviv ma di stanza a Berlino è Moscoman, capace di unire in un sound originale techno, house e new wave con i ritmi del Medio Oriente.
A portare bandiera italiana ci pensano i Drink to me, band capitanata dal piemontese Cosmo, reduce da un tour di sold out in tutta Italia; e Wrongonyou, alias Marco Zitelli, romano, classe 1990. Rivelazione della scena indipendente italiana, ha già diviso il palco con artisti del calibro di Radiohead e Sonic Youth.
Con loro il progetto IISO firmato dai comaschi Luca Tommasoni e Roberto Tagliabue: vera e propria “musica per immagini” che unisce pop, elettronica e scienza del suono, il tutto incastonato in strutture compositive precise e geometriche. Si esibiranno in un cubo semitrasparente ricreato da proiezioni in 3d.  Sempre made in Italy e firmato da Sergio Tentella e Daniele Sciolla, il progetto Elephantides. Nato dall’idea di accomunare sonorità elettroniche e acustiche utilizzando sintetizzatori, batteria e oggetti non necessariamente di origine musicale, sono un duo alla costante ricerca di un mondo sonoro che possa accomunare queste realtà, grazie alla loro esperienze nei conservatori, nei club e nei centri Jazz.
Tra i più eleganti digital artist, a bordo di Spring Attitude anche Giuseppe Guariniello, meglio conosciuto con il nome d’arte Mutech. Presenta “Sound of the Spheres”: un ambiente immersivo dove suono e luce alterano la percezione di chi accede.
Dalla Scandinavia arriva lo svedese Sailor &I. e la norvegese Jenny Hval: classe 1980, ha conquistato la stampa internazionale con il suo ultimo lavoro “Blood Bitch”, uscito a settembre. Tra i migliori album del 2016 per il The Indipendent e The Guardian, tra i 20 migliori album per gli americani di Pitchfork, siamo di fronte a un gioiello di avanguardia elettronica e folk sperimentale, per un intenso concept album nel segno del sangue.
Una line up a cui si aggiungono l’inglese Powell, gli austriaci Radian (Howe Gelb tra i tanti compagni illustri) e i canadesi Suuns, progetto nato nel 2007 a Montreal per sperimentare gli incroci fra indie rock sperimentale ed electro.
Per la sezione SPRING +ON, il progetto interdisciplinare diretto da Caterina Tomeo che ruota attorno ai temi della cultura contemporanea, con particolare attenzione per le differenze generazionali legate ai nuovi linguaggi, il 25 maggio al MAXXI arriva Grisha Lichtenberger, sound e installation artist della famosa etichetta tedesca Raster – Noton con una live media performance in cui presenta il nuovo album Spielraum | Allgegenwart | Strahlung. Sempre nel giardino del Museo sarà presentata l’installazione interattiva MODUL.IOR, un cangiante gioco dove l’utente diventa vettore tra proporzioni auree,distribuzioni atomiche e indici di rifrazione, firmata dal gruppo romano AIRA!, che ha curato i visual del Festival fin dalla prima edizione e quest’anno si presenta con un progetto dedicato.
Grande novità di quest’anno, inoltre, il focus sul lavoro degli studenti di RUFA – Rome University of Fine Arts, i cui progetti dedicati alla ricerca sperimentale avanzata saranno presentati nello spazio espositivo RUFA SPACE presso il Pastificio Cerere a San Lorenzo dal 25 al 27 maggio.
La “Sezione Educazione”, diretta da Caterina Tomeo e avviata nel 2016 grazie alla collaborazione con RUFA, torna con quattro workshop che avranno luogo presso Pastificio Cerere di San Lorenzo e Fondazione Mondo Digitale. L’intento è promuovere la conoscenza dell’arte visiva e la sua relazione con i nuovi media, attraverso percorsi educativi per diversi tipi di pubblico. Per gli adulti (creativi, studenti, makers designer) il laboratorio del 20 maggio “Walking from Scores” a cura di Elena Biserna e il Workshop “GIF DA PANICO” del 24 maggio a cura del collettivo milanese Alterazioni Video. Per i più piccoli (6-13 anni) il workshop “Sound Art Through Robotic” del 24 maggio a cura di Fondazione Mondo Digitale, nuovo partner dell’attività formativa del festival e il 27 maggio "KIDZ & LORDZ"  a cura di STUDIO LORD Z.
Una line up con cui Spring Attitude si conferma anche nel 2017 come uno dei più importanti eventi internazionali dedicati alla musica elettronica e al pop d‘avanguardia. Una realtà solida che nel corso delle varie edizioni ha ospitato - tra i tanti - artisti del calibro degli Air, Apparat, Four Tet, Disclosure, Siriusmo, Modeselektor.
All’eccellenza della proposta musicale si aggiunge quest’anno anche l’eccellenza del gusto grazie alla partnership con Romeo Chef&Baker, il progetto culinario firmato dalla chef stellata Cristina Bowerman.
SPRING+ON e grande musica anche all’anteprima del festival il 20 maggio all’Ex Dogana di Roma (quartiere San Lorenzo, a partire dalle 23.00) con il tedesco Danilo Plessow aka Motor City Drum Ensemble e le affascinanti sperimentazioni visive dei Nonotak Studio, duo formato dall’illustratrice Noemi Schipfer e l’architetto Takami Nakamoto che si esibiranno nella light and sound performance “Shiro”. A chiudere la preview, i dj-set di Abstraxion e Chrissy, il live elettro-pop di Yombe, iLinx e i padroni di casa S/A Soundsystem.
PROGRAMMA COMPLETO
25 Maggio - MAXXI
Radian (Austria)
Grischa Lichtenberger (Germania)
Huerco S. (USA)
Jenny Hval (Norvegia)
Max Cooper (Regno Unito)
Moscoman (nato in Israele - vive in Germania)
StudioAira presents MODUL.IOR (Italia)
Mutech performs Sound of the Spheres (Italia)
26 Maggio - Guido Reni District
Jon Hopkins (Regno Unito)
Nathan Fake (Regno Unito)
Suuns (Canada)
IISO (Italia)
Powell (Regno Unito)
Bonzai (Irlanda)
Forest Swords (Regno Unito)
Tommy Genesis (Usa)
Nite Jewel (Usa)
Lady Leshurr (Regno Unito)
27 Maggio - Guido Reni District
Drink To Me (Italia)
Wrongonyou (Italia)
Sailor & I (Svezia)
Chassol (Francia)
Clap Clap (Italia)
GQOM OH feat. Nan Kolè & Mafia Boyz (Sudafrica)
Romare (Regno Unito)
Yussef Kamaal (Regno Unito)
Elephantides (Italia)
PROGRAMMA WORKSHOP (TUTTI GLI EVENTI SONO GRATUITI)
20 MAGGIO
"WALKING FROM SCORES" A CURA DI ELENA BISERNA (necessaria la prenotazione)
Presso RUFA Space - Pastificio Cerere (Via degli Ausoni, 7) dalle ore 18 alle 22
24 MAGGIO
"SOUND ART THROUGH ROBOTIC" (DEDICATO AI BAMBINI) A CURA DI VALENTINO CATRICALÀ E FIAMMETTA CASTAGNI (necessaria la prenotazione)
Presso FONDAZIONE MONDO DIGITALE (Via del Quadraro, 102) dalle ore 9 alle ore 12
"GIF DA PANICO" A CURA DI ALTERAZIONI VIDEO
presso RUFA Space - Pastificio Cerere (Via degli Ausoni, 7) dalle ore 18 alle 22
27 MAGGIO
"KIDZ & LORDZ" (DEDICATO AI BAMBINI) A CURA DI STUDIO LORD Z
Si terrà durante l'evento pomeridiano di Spring Attitude Festival e non richiede una pre-iscrizione.
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danieleneandermancini · 1 year ago
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storiearcheostorie · 1 year ago
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ARCHEOSTUDI / Pelle scura, calvizie, antenati anatolici: le ultime scoperte sul genoma di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio
ARCHEOSTUDI / Pelle scura, calvizie, antenati anatolici: le ultime scoperte sul genoma di #Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio Articolo completo su Storie & Archeostorie: #archeologia #EuracResearch
Eurac Research/Ivo Corrà Un team di ricerca, utilizzando una tecnologia di sequenziamento avanzata, ha tracciato un quadro più preciso dell’aspetto e delle origini genetiche dell’Uomo venuto dal ghiaccio. Il genoma di Ötzi era già stato decodificato più di dieci anni fa: era la prima volta per una mummia e aveva permesso di capire aspetti importanti del patrimonio genetico della popolazione…
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purpleavenuecupcake · 8 years ago
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Il 59° frammento del Mitra Tauroctonos ritorna al Museo Nazionale Romano
ROMA: IL COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE RESTITUISCE AL MUSEO NAZIONALE ROMANO IL 59° FRAMMENTO DEL GRANDE RILIEVO IN MARMO DEL MITRA TAUROCTONOS Oggi, presso le Terme di Diocleziano, il Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), ha restituito alla Dottoressa Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano, il 59° tassello del grande rilievo in marmo lunense del Mitra tauroctonos, raffigurante la testa del toro e la mano sinistra del dio. l recupero del brano lapideo ha consentito la ricomposizione definitiva dell’importantissimo rilievo marmoreo (opera databile al II-III sec. d. C.), uno dei più significativi e preziosi fra quelli conservati nella sede delle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano, nuovo istituto reso autonomo dalla riforma del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT). L’intervento testimonia, ancora una volta, l’eccellenza dell’operato del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e dei tecnici del MiBACT. L’importante recupero, reso possibile grazie all’azione che il TPC svolge, quotidianamente, nella lotta alla dispersione del patrimonio culturale italiano, è stato recentemente effettuato dai militari del Nucleo TPC di Cagliari, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale del Capoluogo sardo, nell’ambito di una più ampia attività d’indagine che ha visto il sequestro anche di altri beni culturali. L’attività è scaturita, nel mese di febbraio di quest’anno, da un controllo amministrativo ad un esercizio antiquariale del cagliaritano, durante il quale i militari del locale Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno notato esposti due frammenti in marmo di verosimile interesse archeologico. I reperti, di cui non sono stati forniti legittimanti dati di provenienza, sono stati quindi sequestrati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, dopo accurato esame, ha giudicato i beni autentici, di sicuro interesse archeologico e riconducibili a maestranze altamente qualificate del II-III secolo d.C.. Considerato il pregio dei reperti, i Carabinieri hanno proseguito le indagini effettuando ricerche sul web e nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal TPC, con mirate verifiche delle opere riferibili alla rappresentazione del culto del dio Mitra nel mondo antico romano. Durante tali ricerche, l’attenzione di un militare si è concentrata sull’immagine del grande rilievo esposto alle Terme di Diocleziano in cui appariva, in piena evidenza, l’assenza della parte raffigurante la testa del toro e la mano del dio. Una prima sovrapposizione fotografica di uno dei due reperti sequestrati, che rappresentava lo stesso soggetto del tassello mancante al rilievo delle Terme di Diocleziano, con l’immagine acquisita dal web del bene esposto, ha permesso ai Carabinieri di rilevare numerose e significative attinenze formali e stilistiche tali da far considerare plausibile l’appartenenza del frammento al rilievo. I Carabinieri TPC, quindi, si sono messi in contatto con la direzione del Museo Nazionale Romano e con i Laboratori di Restauro ivi presenti al fine di effettuare gli accertamenti comparativi e di pertinenza. A seguito della consegna del brano marmoreo ai suddetti Laboratori, sono stati compiuti alcuni preventivi riscontri ma, soprattutto, si è potuta compiere la cosiddetta “prova provata”, ovverosia la verifica dell’effettiva pertinenza del frammento con testa di toro al grande rilievo con raffigurazione di Mitra. I risultati hanno comprovato – senza ombra di dubbio – che le parti risultavano compatibili, anzi, perfettamente combacianti. Al termine della pulitura e a seguito dell’assemblaggio e successivo incollaggio del brano recuperato dal TPC con il grande rilievo delle Terme di Diocleziano, si è potuto tecnicamente ricollocare il frammento attinente al fregio con raffigurazione del dio Mitra che uccide il toro esposto nelle sale museali delle Terme. Si tratta del 59° frammento di un manufatto straordinario, sia per la qualità dell’esecuzione sia per le vicende che ne hanno consentito la ricomposizione. L’opera acquisisce così non solo un’ulteriore, intrinseca parte, ma anche un importante elemento di rilevante valore nella raffigurazione poiché, proprio in questo frammento, viene a focalizzarsi l’azione saliente della narrazione mitologica. Oggi, quindi, è con viva soddisfazione che il frammento raffigurante la testa del toro e la mano del dio è tornato a far parte del grande rilievo scoperto oltre cinquant’anni fa, a disposizione del grande pubblico e degli esperti che visitano gli splendidi spazi del Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano. Mentre sono tuttora in corso le indagini finalizzate ad accertare la provenienza dell’altro elemento frammentario sequestrato, la posizione giudiziaria di una persona è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione. Il reperto ricomposto ha un valore di mercato stimato in due milioni di euro.   CRONACA DEL RECUPERO PRECEDENTE Nel 1964, a Roma, in località Tor Cervara (sulla Via Tiburtina) – durante un’operazione di bonifica da residuati bellici – furono portati alla luce 57 frammenti di marmo lunense che andavano a comporre un grande rilievo. Una volta ricostituito, questo presentava la raffigurazione del dio Mitra che uccide il toro. Purtroppo risultavano mancanti le spalle e la testa del dio e altre parti fra cui il muso dell’animale. Nel 1965, il rilievo fu acquisito nelle raccolte del Museo Nazionale Romano dove fu collocato nelle ‘Grandi Aule’ delle Terme di Diocleziano. Accordi culturali istituiti fra la Direzione Generale per le Antichità e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, nonché il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe (Germania), hanno consentito di comprovare l’ipotesi – avanzata da uno studioso già alla fine degli anni ’80 del secolo scorso – secondo cui un frammento lapideo con volto di Mitra, acquisito per donazione dal Museo di Karlsruhe, fosse pertinente al rilievo da Tor Cervara conservato nel Museo delle Terme di Diocleziano. In occasione della mostra sui culti orientali nell’Impero Romano – allestita nel 2013 a Karlsruhe – è stato materialmente possibile ricongiungere le varie parti poiché tutte presenti contemporaneamente nella cittadina tedesca. L’ipotesi di pertinenza era stata verificata da preliminari studi dimensionali e da prove con calchi, nonché definitivamente comprovata con il posizionamento del frammento di Karlsruhe nel contesto del rilievo del Museo delle Terme. Queste complesse operazioni sono state portate felicemente a compimento grazie ad una proficua collaborazione instauratasi fra gli archeologi ed i restauratori della Soprintendenza con i colleghi del Badisches Landesmuseum di Karlsruhe, i quali tutti hanno congiuntamente collaborato con efficace sinergia. Al termine della mostra – a seguito di accordi culturali stipulati fra il Museo di Karlsruhe e la Direzione e la Direzione Generale di Antichità del MiBACT – il grande rilievo, munito di testa di Mitra, ha fatto ritorno nella sede delle Terme di Diocleziano ove è stato esposto permanentemente al pubblico. Foto: roma.corriere.it Click to Post
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purpleavenuecupcake · 8 years ago
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Il 59° frammento del Mitra Tauroctonos ritorna al Museo Nazionale Romano
ROMA: IL COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE RESTITUISCE AL MUSEO NAZIONALE ROMANO IL 59° FRAMMENTO DEL GRANDE RILIEVO IN MARMO DEL MITRA TAUROCTONOS Oggi, presso le Terme di Diocleziano, il Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), ha restituito alla Dottoressa Daniela Porro, Direttore del Museo Nazionale Romano, il 59° tassello del grande rilievo in marmo lunense del Mitra tauroctonos, raffigurante la testa del toro e la mano sinistra del dio. l recupero del brano lapideo ha consentito la ricomposizione definitiva dell’importantissimo rilievo marmoreo (opera databile al II-III sec. d. C.), uno dei più significativi e preziosi fra quelli conservati nella sede delle Terme di Diocleziano del Museo Nazionale Romano, nuovo istituto reso autonomo dalla riforma del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT). L’intervento testimonia, ancora una volta, l’eccellenza dell’operato del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e dei tecnici del MiBACT. L’importante recupero, reso possibile grazie all’azione che il TPC svolge, quotidianamente, nella lotta alla dispersione del patrimonio culturale italiano, è stato recentemente effettuato dai militari del Nucleo TPC di Cagliari, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale del Capoluogo sardo, nell’ambito di una più ampia attività d’indagine che ha visto il sequestro anche di altri beni culturali. L’attività è scaturita, nel mese di febbraio di quest’anno, da un controllo amministrativo ad un esercizio antiquariale del cagliaritano, durante il quale i militari del locale Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno notato esposti due frammenti in marmo di verosimile interesse archeologico. I reperti, di cui non sono stati forniti legittimanti dati di provenienza, sono stati quindi sequestrati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, dopo accurato esame, ha giudicato i beni autentici, di sicuro interesse archeologico e riconducibili a maestranze altamente qualificate del II-III secolo d.C.. Considerato il pregio dei reperti, i Carabinieri hanno proseguito le indagini effettuando ricerche sul web e nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal TPC, con mirate verifiche delle opere riferibili alla rappresentazione del culto del dio Mitra nel mondo antico romano. Durante tali ricerche, l’attenzione di un militare si è concentrata sull’immagine del grande rilievo esposto alle Terme di Diocleziano in cui appariva, in piena evidenza, l’assenza della parte raffigurante la testa del toro e la mano del dio. Una prima sovrapposizione fotografica di uno dei due reperti sequestrati, che rappresentava lo stesso soggetto del tassello mancante al rilievo delle Terme di Diocleziano, con l’immagine acquisita dal web del bene esposto, ha permesso ai Carabinieri di rilevare numerose e significative attinenze formali e stilistiche tali da far considerare plausibile l’appartenenza del frammento al rilievo. I Carabinieri TPC, quindi, si sono messi in contatto con la direzione del Museo Nazionale Romano e con i Laboratori di Restauro ivi presenti al fine di effettuare gli accertamenti comparativi e di pertinenza. A seguito della consegna del brano marmoreo ai suddetti Laboratori, sono stati compiuti alcuni preventivi riscontri ma, soprattutto, si è potuta compiere la cosiddetta “prova provata”, ovverosia la verifica dell’effettiva pertinenza del frammento con testa di toro al grande rilievo con raffigurazione di Mitra. I risultati hanno comprovato – senza ombra di dubbio – che le parti risultavano compatibili, anzi, perfettamente combacianti. Al termine della pulitura e a seguito dell’assemblaggio e successivo incollaggio del brano recuperato dal TPC con il grande rilievo delle Terme di Diocleziano, si è potuto tecnicamente ricollocare il frammento attinente al fregio con raffigurazione del dio Mitra che uccide il toro esposto nelle sale museali delle Terme. Si tratta del 59° frammento di un manufatto straordinario, sia per la qualità dell’esecuzione sia per le vicende che ne hanno consentito la ricomposizione. L’opera acquisisce così non solo un’ulteriore, intrinseca parte, ma anche un importante elemento di rilevante valore nella raffigurazione poiché, proprio in questo frammento, viene a focalizzarsi l’azione saliente della narrazione mitologica. Oggi, quindi, è con viva soddisfazione che il frammento raffigurante la testa del toro e la mano del dio è tornato a far parte del grande rilievo scoperto oltre cinquant’anni fa, a disposizione del grande pubblico e degli esperti che visitano gli splendidi spazi del Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano. Mentre sono tuttora in corso le indagini finalizzate ad accertare la provenienza dell’altro elemento frammentario sequestrato, la posizione giudiziaria di una persona è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria per il reato di ricettazione. Il reperto ricomposto ha un valore di mercato stimato in due milioni di euro.   CRONACA DEL RECUPERO PRECEDENTE Nel 1964, a Roma, in località Tor Cervara (sulla Via Tiburtina) – durante un’operazione di bonifica da residuati bellici – furono portati alla luce 57 frammenti di marmo lunense che andavano a comporre un grande rilievo. Una volta ricostituito, questo presentava la raffigurazione del dio Mitra che uccide il toro. Purtroppo risultavano mancanti le spalle e la testa del dio e altre parti fra cui il muso dell’animale. Nel 1965, il rilievo fu acquisito nelle raccolte del Museo Nazionale Romano dove fu collocato nelle ‘Grandi Aule’ delle Terme di Diocleziano. Accordi culturali istituiti fra la Direzione Generale per le Antichità e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, nonché il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe (Germania), hanno consentito di comprovare l’ipotesi – avanzata da uno studioso già alla fine degli anni ’80 del secolo scorso – secondo cui un frammento lapideo con volto di Mitra, acquisito per donazione dal Museo di Karlsruhe, fosse pertinente al rilievo da Tor Cervara conservato nel Museo delle Terme di Diocleziano. In occasione della mostra sui culti orientali nell’Impero Romano – allestita nel 2013 a Karlsruhe – è stato materialmente possibile ricongiungere le varie parti poiché tutte presenti contemporaneamente nella cittadina tedesca. L’ipotesi di pertinenza era stata verificata da preliminari studi dimensionali e da prove con calchi, nonché definitivamente comprovata con il posizionamento del frammento di Karlsruhe nel contesto del rilievo del Museo delle Terme. Queste complesse operazioni sono state portate felicemente a compimento grazie ad una proficua collaborazione instauratasi fra gli archeologi ed i restauratori della Soprintendenza con i colleghi del Badisches Landesmuseum di Karlsruhe, i quali tutti hanno congiuntamente collaborato con efficace sinergia. Al termine della mostra – a seguito di accordi culturali stipulati fra il Museo di Karlsruhe e la Direzione e la Direzione Generale di Antichità del MiBACT – il grande rilievo, munito di testa di Mitra, ha fatto ritorno nella sede delle Terme di Diocleziano ove è stato esposto permanentemente al pubblico. Foto: roma.corriere.it Click to Post
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