#polizia smart
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La Polizia di Stato di Alessandria sulle strade della città con le auto elettriche
La Polizia di Stato di Alessandria nel 2025 si veste green. Una delle novità di questo inizio d’anno è la nuova dotazione di macchine elettriche che va ad implementare quelle tradizionali già in uso alla Questura.
La Polizia di Stato di Alessandria nel 2025 si veste green. Una delle novità di questo inizio d’anno è la nuova dotazione di macchine elettriche che va ad implementare quelle tradizionali già in uso alla Questura. Il tema ambientale, con comportamenti meno impattanti sull’ecosistema, è una priorità oltre che un concetto attuale ed è proprio nell’attualità che naviga, lavora e si esprime nelle sue…
#Alessandria#Alessandria today#Ambiente#auto ecologiche#Auto elettriche#città sostenibili#eco-friendly#Ecologia#elettrificazione veicoli#emissioni zero#Energia pulita#Energia rinnovabile#Forze dell&039;ordine#Google News#Green Deal#Impatto ambientale#Innovazione#Innovazione tecnologica#italianewsmedia.com#mobilità elettrica#mobilità green#Mobilità sostenibile#nuove dotazioni#Peugeot E208#Pier Carlo Lava#Polizia di Stato#Polizia moderna#polizia smart#Poliziotti di Quartiere#Protezione ambientale
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Correva l'anno 2021, mese di marzo...
Il Governatore della Regione Campania De Luca:
“Per quelli che hanno fatto le due dosi di vaccino – spiega De Luca – abbiamo dato una card con microchip, che garantisce l’anonimato ma che, avvicinato al cellulare, può certificare dove e quando è avvenuta l a vaccinazione. Stamperemo altre 4milioni di card, credo possa essere una cosa importante. Abbiamo già distribuito le prime 100mila card di avvenuta vaccinazione”.
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20 dicembre 2024
La Sezione Giurisdizionale Campania della Corte dei Conti ha condannato il governatore Vincenzo De Luca a risarcire alla Regione Campania la somma di euro 609mila euro in relazione alla produzione delle smart card regionali, ritenute “un inutile duplicato del green pass nazionale”.
Le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli svolte sotto la direzione dei pm contabili Davide Vitale e Mauro Senatore. De Luca è stato condannato perché la sua condotta è stata ritenuta commessa con dolo. (ANSA).
Si rifarà tentando di vendere il Maschio Angioino agli ammericani. Mai arrendersi! 💪
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"Il Comune di Trento rappresenterà un caso d’uso per capire cosa accade in alcune zone della città (come parchi, piazze, sottopassaggi, incroci) dove sono installate telecamere e/o microfoni. Dall’analisi di immagini e, dove presente, dell’audio, l’obiettivo è quello di riconoscere automaticamente la presenza/assenza di persone e discriminare situazioni potenzialmente problematiche (adunanze non pacifiche di persone, risse, attività illegali come ad es. spaccio) o problemi di traffico (congestione, incidenti, ...). Tutto questo con l’obiettivo di analizzare l’andamento dei fenomeni nel tempo con sistemi di analytics e riuscire ad inviare in tempo reale un avviso alla Centrale operativa della Polizia locale in caso di situazioni potenzialmente pericolose."
Giusto MARVEL lo potevano chiamare... 😏
Unisciti al mio canale Telegram
@monicaelis
https://www.comune.trento.it/Aree-tematiche/Smart-city/Progetti-d-innovazione-in-corso/MARVEL
Siamo le cavie dell'imminente controllo sociale
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Edifici evacuati in via Redentore a Caltanissetta. L'Assessore Aiello: "Basta bugie e strumentalizzazioni"
"L’Amministrazione Comunale denuncia le falsità diffuse dal Consigliere Gambino, che afferma che per far rientrare gli sfollati basterebbe collocare dei fessurimetri smart."
Caltanissetta – In merito alla situazione degli edifici evacuati in Via Redentore e Vicolo Scilla, interviene l’assessore alla Polizia Municipale, Ambiente e Protezione Civile, Oscar Aiello per chiarire la posizione dell’Amministrazione Comunale. Durante la seduta di Question Time svoltasi ieri, l’assessore ha ribadito in Aula Consiliare: “Esistono interventi di competenza pubblica e interventi…
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Un rapporto del Center for Digital Democracy (CDD) descrive i televisori connessi (CTV) come un "cavallo di Troia digitale" nelle case degli utenti, evidenziando come l'industria dello streaming stia compromettendo la privacy e la protezione dei consumatori. Il documento di 48 pagine, intitolato "How TV Watches Us: Commercial Surveillance in the Streaming Era", è stato inviato alla Federal Trade Commission (FTC) e alla Federal Communications Commission (FCC) per richiedere un'indagine sull'industria dei CTV.
Il rapporto sottolinea che le tecniche di tracciamento utilizzate per soddisfare gli inserzionisti hanno trasformato i CTV in un "incubo per la privacy". Viene criticata la mancanza di trasparenza nelle politiche sulla privacy e l'uso di metodi di raccolta dati ingannevoli. Inoltre, si evidenzia l'interesse dell'industria nell'utilizzare l'intelligenza artificiale generativa per migliorare la pubblicità mirata, con la possibilità di personalizzare gli annunci in tempo reale.
Il rapporto esprime preoccupazioni riguardo alla pubblicità di prodotti farmaceutici e all'impatto politico della raccolta dati, suggerendo che i candidati politici potrebbero utilizzare tali informazioni per campagne personalizzate e manipolative.
Il CDD chiede una regolamentazione più rigorosa e un'indagine sulle pratiche dell'industria dei CTV, sottolineando che la televisione connessa è cresciuta come un mezzo non regolamentato negli Stati Uniti.
Ovviamente questo rapporto è interno alla bolla e quindi non tiene conto del rischio sistema-totalitario cioè delle agenzie di intelligence e di quelle di polizia che hanno accesso a tutti i dati. Come dice Snowden: "La raccolta dei dati no va regolamentata, va vietata." In questo caso come in molti altri avrebbe senso pagare di più per prodotti "non smart", nel frattempo NON collegate le vostre Smart Tv a Internet. Le Tv smart più recenti dotate di videocamera sono letteralmente i teleschermi di 1984.
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🔴 LILLE : LES FASCISTES PROVOQUENT ET REPARTENT EXFILTRES PAR LA POLICE ⚫️
Hier après-midi à Lille, l’extrême droite la plus violente était rassemblée, utilisant le prétexte d’un hommage à Kyllian pour diffuser son idéologie xénophobe.
Certains de leurs membres ont finalement été chassés par des militants antiracistes, puis exfiltrés par la police.
En cadeau bonus, ces images du fasciste qui faisait le malin cette après midi à #Lille, en train de se chier dessus et retirer ses lacets après avoir refusé 1v1.
Quand les flics ne sont plus là pour les protéger, tout de suite ça fanfaronne moins 🤡
🇮🇹 Ieri pomeriggio a Lille si è riunita l'estrema destra più violenta, con il pretesto di un omaggio a Kyllian per diffondere la propria ideologia xenofoba.
Alcuni dei loro membri sono stati infine cacciati dagli attivisti antirazzisti e poi esfiltrati dalla polizia.
Come regalo bonus, queste immagini del fascista che faceva il furbo questo pomeriggio a #Lille, cagandosi addosso e togliendosi i lacci delle scarpe dopo aver rifiutato l'1v1.
Quando non ci sono più i poliziotti a proteggerli, c'è subito meno vanteria 🤡
🇬🇧 Yesterday afternoon in Lille, the most violent far-right gathered, using the pretext of a tribute to Kyllian to spread their xenophobic ideology.
Some of their members were finally chased away by anti-racist activists, then exfiltrated by the police.
As a bonus gift, these images of the fascist who was being smart this afternoon in #Lille, shitting himself and removing his shoelaces after refusing 1v1.
When the cops are no longer there to protect them, they immediately brag less 🤡
🇪🇦 Ayer por la tarde, en Lille, se reunió la extrema derecha más violenta, utilizando el pretexto de un homenaje a Kyllian para difundir su ideología xenófoba.
Algunos de sus miembros fueron finalmente expulsados por activistas antirracistas y luego exfiltrados por la policía.
De regalo, estas imágenes del fascista que se hacía el listo esta tarde en #Lille, cagándose y quitándose los cordones de los zapatos tras rechazar el 1v1.
Cuando la policía ya no está ahí para protegerlos, inmediatamente hay menos fanfarronería 🤡
🇬🇷 Χθες το απόγευμα στη Λιλ συγκεντρώθηκαν οι πιο βίαιοι ακροδεξιοί, χρησιμοποιώντας το πρόσχημα ενός αφιερώματος στον Kyllian γι�� να διαδώσουν την ξενοφοβική τους ιδεολογία.
Ορισμένα από τα μέλη τους τελικά εκδιώχθηκαν από αντιρατσιστές ακτιβιστές και στη συνέχεια διώχθηκαν από την αστυνομία.
Ως δώρο μπόνους, αυτές οι εικόνες του φασίστα που ήταν έξυπνος σήμερα το απόγευμα στη #Λιλ, σκάζοντας τον εαυτό του και αφαιρώντας τα κορδόνια του αφού αρνήθηκε το 1v1.
Όταν οι μπάτσοι δεν είναι πια εκεί για να τους προστατεύσουν, υπάρχει αμέσως λιγότερη καυχησιολογία 🤡
t.me/primalinea161


#france#paris#lyon#lille#videos#video#class war#far right#rightwing#xenophobic#anti capitalism#antifascist#antiauthoritarian#antinazi#anti imperialism#anti colonialism#anti cop#anti israel#anti colonization#eat the rich#eat the fucking rich#ausgov#politas#auspol#tasgov#taspol#australia#fuck neoliberals#neoliberal capitalism#anthony albanese
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Well no, it isn’t exclusive to the Carabinieri. It is just that their mission is domestic security services within institution of Italian armed services.
It could just as easily be the Polizia di Stato, or Interpol.
Either way, you are incredibly smart, to have figured out that when a person is seeking political asylum under conditions that are not often met and as a former member of his nation’s intelligence community, that latent suspicions could be aroused, and otherwise inconspicuous details made salient, if people are continuously making importing such rumors and recycling such accusations.
I am certainly impressed with the quality of your intellect.

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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/julian-assange-e-wikileaks-tra-liberta-di-stampa-e-sicurezza-nazionale/?feed_id=1579&_unique_id=6697a149abce7 %TITLE% Julian Assange, il controverso fondatore di WikiLeaks, è una delle figure più polarizzanti e discusse del nostro tempo. Nato a Townsville, in Australia, il 3 luglio 1971, Assange ha mostrato fin da giovane un talento innato per l'informatica. Con il soprannome di "Mendax", ha hackerato numerosi sistemi di sicurezza, tra cui quelli della NASA e del Pentagono. Tuttavia, è stato con la creazione di WikiLeaks nel 2006 che Assange ha scosso il mondo e di è ritagliato un ruolo nella storia. WikiLeaks è una fondazione nata con l'intento di creare una piattaforma per la pubblicazione di documenti riservati e sensibili, senza filtri editoriali, consentendo al pubblico dei cittadini comuni di accedere direttamente a quelle informazioni in maniera gratuita. Il primo grande colpo mediatico è avvenuto nel 2010, quando WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti forniti da Chelsea Manning, un'analista dell'esercito statunitense. Questi documenti includevano video di attacchi aerei in Iraq, inclusi episodi in cui civili e giornalisti furono colpiti da elicotteri Apache, migliaia di rapporti segreti su operazioni militari nella guerra in Afghanistan, documenti che mostrano torture, morti civili e altre violazioni nella guerra in Iraq e migliaia di cablogrammi diplomatici del Dipartimento di Stato USA, rivelando comunicazioni riservate su varie questioni globali. La pubblicazione ha suscitato fin da subito un dibattito mondiale ancora aperto: Assange è stato osannato da alcuni come un eroe della trasparenza e criticato aspramente da altri come una minaccia alla sicurezza nazionale. Successivamente WikiLeaks ha pubblicato una serie di documenti importanti, tra cui: The Guantánamo Files (2011): Documenti su 779 detenuti di Guantánamo Bay. Rivelazioni sulle condizioni di detenzione, sulle accuse e sulle valutazioni di rischio. Informazioni su molti detenuti ritenuti innocenti o di basso rischio ma ancora detenuti. Syria Files (2012): Oltre due milioni di e-mail provenienti da personalità politiche, aziende e istituzioni siriane. Dettagli sulla struttura del potere siriano e sulle operazioni di aziende internazionali in Siria. Comunicazioni che mostrano la repressione del governo siriano e il controllo dei media. TPP (Trans-Pacific Partnership) Documents (2013): Testi segreti dei negoziati del TPP, un accordo commerciale tra 12 paesi. Rivelazioni sulle disposizioni che potrebbero influenzare i diritti dei lavoratori, l'ambiente e l'accesso ai farmaci. Critiche sulla segretezza delle trattative e sull'influenza delle grandi aziende. Hillary Clinton Emails (2016): E-mail sottratte dal Comitato Nazionale Democratico (DNC) e dalla campagna di Hillary Clinton. Rivelazioni su strategie elettorali, discorsi privati a Wall Street e influenze interne nel DNC. Contribuzione alle accuse di favoritismo del DNC verso Clinton a scapito di Bernie Sanders. Vault 7 (2017): Documenti sulla CIA riguardanti strumenti di hacking e cyber-spionaggio. Informazioni su software e exploit usati per sorvegliare smartphone, computer e smart TV. Dettagli sull'arsenale di cyber-armi della CIA e su vulnerabilità non rivelate al pubblico. Nel frattempo nel 2012 la vita di Assange ha preso una piega drammatica, quando si è rifugiato nell'ambasciata ecuadoriana a Londra per evitare l'estradizione in Svezia, dove era ricercato per accuse di reati sessuali. Anche se queste accuse sono state successivamente archiviate, il timore di Assange era di essere estradato negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto affrontare gravi accuse relative alla pubblicazione di documenti riservati. Assange è rimasto nell'ambasciata per quasi sette anni, vivendo in uno spazio ristretto e sotto costante sorveglianza ma WikiLeaks nel frattempo continuava a raccogliere documenti e a pubblicarli. Nel 2019, la
polizia britannica ha arrestato Assange all'interno dell'ambasciata ecuadoriana, portando a un nuovo capitolo nella sua lunga battaglia legale. Negli Stati Uniti, Assange rischia una lunga pena detentiva sotto l'Espionage Act, una legge controversa che molti ritengono sia stata applicata in modo troppo ampio per reprimere il giornalismo investigativo. La sua estradizione ha sollevato ulteriori questioni sulla libertà di stampa e sui diritti umani, dividendo ulteriormente l'opinione pubblica. Il caso di Assange ha portato alla luce le tensioni tra il diritto del pubblico di essere informato e la necessità di proteggere la sicurezza nazionale. Le pubblicazioni di WikiLeaks hanno rivelato informazioni cruciali su operazioni militari, scandali politici e segreti aziendali, ma hanno anche messo a rischio la vita di individui coinvolti e compromesso operazioni di intelligence. Questa dicotomia riflette la complessità del ruolo di Assange: un eroe della trasparenza per alcuni, un traditore per altri. Da un lato, la libertà di cronaca è un principio cardine delle democrazie moderne. I giornalisti devono poter lavorare senza timori di censura o ritorsioni, per garantire che i cittadini siano informati e possano partecipare attivamente alla vita politica. La trasparenza è essenziale per smascherare la corruzione, le ingiustizie e gli abusi di potere. WikiLeaks, sotto la guida di Assange, ha portato alla luce numerose informazioni che altrimenti sarebbero rimaste nascoste, contribuendo a una maggiore consapevolezza pubblica. Dall'altro lato, la sicurezza dello stato non può essere ignorata. La divulgazione di informazioni sensibili può compromettere operazioni militari, mettere a rischio vite umane e minare la stabilità politica. La pubblicazione di documenti riservati senza alcun filtro può avere conseguenze impreviste e potenzialmente disastrose. Gli stati hanno il diritto e il dovere di proteggere i loro cittadini e le loro istituzioni da minacce interne ed esterne. Il caso Assange è quindi emblematico delle sfide che la società moderna deve affrontare. La sua vicenda evidenzia l'importanza di trovare un equilibrio tra la necessità di trasparenza e quella di sicurezza. Questo equilibrio non è facile da raggiungere e richiede un costante dialogo tra giornalisti, legislatori e cittadini. La storia di Assange continua a evolversi e il suo impatto sul dibattito globale sulla libertà di stampa e la sicurezza nazionale rimane significativo. La sua figura, controversa e carismatica, ha acceso un dibattito che non si spegnerà presto e che continuerà a influenzare il modo in cui percepiamo il ruolo della stampa e la natura della trasparenza in una società libera. Di pochi giorni fa è la notizia che grazie a un accordo con gli Stati Uniti avrà la possibilità di tornare libero in Australia dopo la decisione degli Stati Uniti di offrire un patteggiamento che avrebbe ridotto le accuse contro Assange, portandolo ad accettare l'accordo per evitare una lunga pena detentiva. Da qui in poi c'è solo da immaginare quali eventi devono ancora accadere, ma di sicuro il dibattito creato da Assange e la sua WikiLeaks continuerà ancora a lungo.
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3 mag 2024 16:21
“SANTA” E DANNATA! LA PROCURA DI MILANO HA CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ E PER ALTRE DUE PERSONE, TRA CUI IL COMPAGNO DIMITRI KUNZ, NEL FILONE DEL CASO VISIBILIA SULLA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL'INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE COVID – LA RICHIESTA SEGUE LA CHIUSURA DELLE INDAGINI, AVVENUTA LO SCORSO 22 MARZO… -
(ANSA) - La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e per altre due persone, tra cui il compagno della ministra Dimitri Kunz, e per due società nel filone del caso Visibilia sulla presunta truffa aggravata ai danni dell'Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid.
La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del "pacchetto Visibilia" che era arrivata il 22 marzo. Così come l'avviso di conclusione indagini, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda, oltre alla senatrice di FdI e ministra del Turismo, il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società.
Secondo l'accusa, non solo in quel periodo, dal "31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022", ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e Kunz, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto "indebitamente", per un totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga "a sostegno delle imprese colpite dagli effetti" della pandemia Covid.
L'aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi della Procura guidata da Marcello Viola nelle indagini hanno raccolto a verbale le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra sapeva: sarebbe stata a conoscenza del fatto che i dipendenti stavano continuando a lavorare, mentre l'istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, "direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società".
In particolare, come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, oltre 36mila euro "a vantaggio della Visibilia Editore", per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Concessionaria su sei lavoratori.
A Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di aver "dichiarato falsamente" che quei dipendenti fossero in cassa "a zero ore", quando invece svolgevano le "proprie mansioni" in "smart working", come Federica Bottiglione, l'ex manager che con la denuncia ha fatto scattare le indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una "differenza", scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con "finti rimborsi per 'note spese'".
L'unico a farsi interrogare dopo la chiusura indagini è stato Concordia. La senatrice di FdI è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del "pacchetto Visibilia", anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.
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Spaccio droga a Gela, 11 ordinanze cautelari
Undici persone a Gela sono state raggiunte da una misura cautelare per spaccio di droga. L’operazione di polizia giudiziaria, soprannominata Smart working, con numerose perquisizioni, ha visto impegnati gli agenti del commissariato di P.S. di Gela coadiuvati dalla Squadra Mobile di Caltanissetta che hanno operato con il supporto delle Unità Cinofile della Polizia di Stato. L’attività…
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Allora, io capisco chi si è vaccinato per immunizzarsi, perché lo assicurava la Scienza, che poi non si è immunizzato,
ma si è vaccinato per tornare alla normalità, che poi alla normalità non è tornato, ma almeno non si contagia e non contagia, che poi contagia e si contagia, ma almeno non si ammala, che poi magari si ammala, ma non finisce in ospedale, che poi può anche essere finisca in ospedale, ma 100% non ci lascia le penne, che poi proprio 100% no, ma comunque tocchiamoci le balle in nome della Scienza. Lo capisco.
Capisco anche quelli che non ci sono reazioni avverse perché il vaccino è infallibilmente sicuro, poi magari qualche paresi facciale che capita pure con il botox, ma certo niente di serio, forse qualche miocardite tuttavia sporadica, magari qualcuno si è vaccinato per poi schiattare poche ore dopo, ma chi sono io per trovare delle correlazioni? Un complottista?
Certo che no e lo capisco.
Capisco anche chi aveva completato il ciclo vaccinale per essere libero e adesso sta messo come me che non mi sono vaccinato, ma è comunque pronto alla terza dose per tornare libero. Lo capisco. Guido Rasi ha dichiarato: "La terza dose potrebbe essere l'ultima".
Chiedo dunque senza malizia: in che senso? E loro non sanno rispondere.
Ma li capisco.
Capisco il matematico Eulero che dobbiamo arrivare al 60% di vaccinati per l'immunità di gregge, no forse serve il 70%, Covid sotto controllo solo con l'80% degli immunizzati, facciamo il 90% e stiamo sereni, poi si trova in mezzo alla quarta ondata e va a cercare il no vax che vive in un casolare della Bassa.
Lo capisco, a buon cavallo non gli manca sella.
Capisco certamente quelli che se la prendono con i manifestanti che manifestano per poter lavorare senza un lasciapassare perché "ci impediscono di lavorare"; dopo due anni fra lockdown e mancati ristori, se avete le pezze al culo la colpa è senz'altro delle manifestazioni del sabato pomeriggio.
Perfettamente vi capisco.
E profondamente capisco chi punta il dito contro i cortei no pass e li accusa di creare focolai.
Oggi li avevo sotto casa e ho chiamato le forze dell'ordine, ma alla polizia locale di Milano sono in quarantena dopo una festa fra vaccinati e non son potuti intervenire. Come non capirli?
Capisco i greenpass entusiasti, perché poter esibire un salvacondotto al kebabbaro fa sempre figo e poi rassicura corpo e spirito il sapere che quello stesso salvacondotto dura ben sei mesi oltre l'efficacia del vaccino.
Chiunque abbia a cuore la salute pubblica, lo tiene in gran conto.
Capisco lo scienziato della politica e il giureconsulto che addottorano sulla piena legittimità di una democrazia in cui un "vile affarista" esperto in liquidazioni coatte e un fabiano con evidenti problemi di comprendonio guidano la nazione a colpi pelvici di emergenze.
Quelli ne capiscono di sovranità, sono studiati!
Capisco finanche quelli che le multinazionali del farmaco lo fanno per la nostra salute perché omnia munda mundis e tu non sei medico scienziato come Draghi, Speranza, Figliuolo e Mattarella. C'è del vero.
Capisco addirittura chi vuole vaccinare i minori perché "non è giusto escluderli dalla vita sociale".
Giusto, non è giusto! Siringate a tappeto anche fra i 6 e i 12 anni per fare dei vostri bimbi depressi e con deficit cognitivi, bimbi smart, green, compagnoni e felici!
L'unica cosa che non capisco, davvero, sinceramente, senza ironia o sarcasmo, è come sia ancora possibile non capire.
(Anonimo)
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FONTE ANONIMA. TRACCIATO GLOBALE.
Allora, io capisco chi si è vaccinato per immunizzarsi perché lo assicurava la Scienza, che poi non si è immunizzato, ma si è vaccinato per tornare alla normalità, che poi alla normalità non è tornato, ma almeno non si contagia e non contagia, che poi contagia e si contagia, ma almeno non si ammala, che poi magari si ammala, ma non finisce in ospedale, che poi può anche essere finisca in ospedale, ma 100% non ci lascia le penne, che poi proprio 100% no, ma comunque tocchiamoci le balle in nome della Scienza. Io capisco.
Capisco anche quelli che non ci sono reazioni avverse perché il vaccino è infallibilmente sicuro, poi magari qualche paresi facciale che capita pure con il botox, ma certo niente di serio, forse qualche miocardite tuttavia sporadica, magari qualcuno si è vaccinato per poi schiattare poche ore dopo, ma chi sono io per trovare delle correlazioni? Un complottista? Certo che no e lo capisco.
Capisco anche chi aveva completato il ciclo vaccinale per essere libero e adesso sta messo come me che non mi sono vaccinato, ma è comunque pronto alla terza dose per tornare libero. Lo capisco. Guido Rasi ha dichiarato: "La terza dose potrebbe essere l'ultima". Chiedo dunque senza malizia: in che senso? E loro non sanno rispondere. Ma li capisco. Capisco il matematico Eulero che dobbiamo arrivare al 60% di vaccinati per l'immunità di gregge, no forse serve il 70%, Covid sotto controllo solo con l'80% degli immunizzati, facciamo il 90% e stiamo sereni, poi si trova in mezzo alla quarta ondata e va a cercare il no vax che vive in un casolare della Bassa. Lo capisco, A buon cavallo non gli manca sella.
Capisco certamente quelli che se la prendono con i manifestanti che manifestano per poter lavorare senza un lasciapassare perché "ci impediscono di lavorare"; dopo due anni fra lockdown e mancati ristori, se avete le pezze al culo la colpa è senz'altro delle manifestazioni del sabato pomeriggio. Perfettamente vi capisco. E profondamente capisco chi punta il dito contro i cortei no pass e li accusa di creare focolai. Oggi li avevo sotto casa e ho chiamato le forze dell'ordine, ma alla polizia locale di Milano sono in quarantena dopo una festa fra vaccinati e non son potuti intervenire. Come non capirli?
Capisco i greenpass entusiasti, perché poter esibire un salvacondotto al kebabbaro fa sempre figo e poi rassicura corpo e spirito il sapere che quello stesso salvacondotto dura ben sei mesi oltre l'efficacia del vaccino. Chiunque abbia a cuore la salute pubblica, lo tiene in gran conto.
Capisco lo scienziato della politica e il giureconsulto che adottorano sulla piena legittimità di una democrazia in cui un "vile affarista" esperto in liquidazioni coatte e un fabiano con evidenti problemi di comprendonio guidano la nazione a colpi pelvici di emergenze. Quelli ne capiscono di sovranità, sono studiati!
Capisco finanche quelli che le multinazionali del farmaco lo fanno per la nostra salute perché omnia munda mundis e tu non sei medico scienziato come Draghi, Speranza, Figliuolo e Mattarella. C'è del vero.
Capisco addirittura chi vuole vaccinare i minori perché "non è giusto escluderli dalla vita sociale". Giusto, non è giusto! Siringate a tappeto anche fra i 6 e i 12 anni per fare dei vostri bimbi depressi e con deficit cognitivi, bimbi smart, green, compagnoni e felici!
L'unica cosa che non capisco, davvero, sinceramente, senza ironia o sarcasmo, è come sia ancora possibile non capire”.
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Allora, io capisco chi si è vaccinato per immunizzarsi perché lo assicurava la Scienza, che poi non si è immunizzato, ma si è vaccinato per tornare alla normalità, che poi alla normalità non è tornato, ma almeno non si contagia e non contagia, che poi contagia e si contagia, ma almeno non si ammala, che poi magari si ammala, ma non finisce in ospedale, che poi può anche essere che finisca in ospedale, ma 100% non ci lascia le penne, che poi proprio 100% no, ma comunque tocchiamoci le balle in nome della Scienza. Io capisco.
Capisco anche quello che non ci sono reazioni avverse perché il vaccino è infallibilmente sicuro, poi magari qualche paresi facciale che capita pure con il botox, ma certo niente di serio, forse qualche miocardite tuttavia sporadica, magari qualcuno si è vaccinato per poi schiattare poche ore dopo, ma chi sono io per trovare delle correlazioni? Un complottista?
Certo che no e lo capisco. Capisco anche chi aveva completato il ciclo vaccinale per essere libero e adesso sta messo come tutti quelli che non si sono vaccinati, ma è comunque pronto alla terza dose per tornare libero. Lo capisco.
Guido Rasi ha dichiarato: "La terza dose potrebbe essere l'ultima". Chiedo dunque senza malizia: in che senso? E loro non sanno rispondere. Ma li capisco.
Capisco il matematico Eulero che dobbiamo arrivare al 60% di vaccinati per l'immunità di gregge, no forse serve il 70%, Covid sotto controllo solo con l'80% degli immunizzati, facciamo il 90% e stiamo sereni, poi si trova in mezzo alla quarta ondata e va a cercare il no vax che vive in un casolare della Bassa. Lo capisco: A buon cavallo non gli manca sella.
Capisco certamente quelli che se la prendono con i manifestanti che manifestano per poter lavorare senza un lasciapassare, perché "ci impediscono di lavorare"; dopo due anni fra lockdown e mancati ristori, se avete le pezze al culo la colpa è senz'altro delle manifestazioni del sabato pomeriggio. Perfettamente vi capisco.
E profondamente capisco chi punta il dito contro i cortei no pass e li accusa di creare focolai. "Oggi li avevo sotto casa e ho chiamato le forze dell'ordine, ma alla polizia locale di Milano sono in quarantena dopo una festa fra vaccinati e non son potuti intervenire". Come non capirli?
Capisco i greenpass entusiasti, perché poter esibire un salvacondotto al kebabbaro fa sempre figo e poi rassicura corpo e spirito il sapere che quello stesso salvacondotto dura ben sei mesi oltre l'efficacia del vaccino. Chiunque abbia a cuore la salute pubblica, lo tiene in gran conto.
Capisco finanche quello che le multinazionali del farmaco lo fanno per la nostra salute perché omnia munda mundis e tu non sei medico scienziato come "certi studiati". C'è del vero.
Capisco addirittura chi vuole vaccinare i minori perché "non è giusto escluderli dalla vita sociale". Giusto, non è giusto! Siringate a tappeto anche fra i 6 e i 12 anni per fare dei vostri bimbi depressi e con deficit cognitivi, bimbi smart, green, compagnoni e felici!
L'unica cosa che non capisco, davvero, sinceramente, senza ironia o sarcasmo, è come sia ancora possibile non capire.
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Cosa ne pensi del reddito di cittadinanza?
Penso che in un posto dove la gente si spacca di lavoro con contratti di merda e spesso pure in nero e poi ci sono percentuali spaziali di disoccupazione giovanile pagare qualcuno una miseria per non fare un cazzo è il minore dei mali.
Il darwinismo non è efficiente come cercano di piazzarlo quelli come Guido Barilla, che con il darwinismo non hanno mai avuto bisogno di confrontarsi.
E il mondo cambia. Banalmente un settore può non aver più bisogno dello stesso numero di addetti di prima o diventare totalmente obsoleto.
Quando paghi la gente una miseria e non gli dai occasioni di formazione è difficile che di fronte a questi cambiamenti riesca ad adattarsi in autonomia con le proprie risorse.
Il darwinista ingenuo direbbe "che cazzo me ne frega", salvo poi prendersela coi negri che gli rubbano il lavoro.
Ovviamente piantare in mezzo alla strada gente senza lavoro ha dei costi per tutti... per dire... anche i costi della polizia per riempirli di botte quando te li ritrovi incazzati quando hanno fame.
Ora io non ho fatto i conti su un foglio excel come fanno tutti i bravi economisti, ma direi che anche sparargli è come minimo anti ecologico se non anti economico.
Così che forme di salario di disoccupazione dovrebbero risultare convenienti anche a gente come il signor Guido, specialmente quando poi questi costi li deve sostenere in minima parte. E infatti questa gente è ben lieta che ci siano questi ammortizzatori sociali. È solamente preoccupata di spingere una narrazione che gli permetta di pagarti poco.
La borsa si impenna quando sale la disoccupazione o quando si allarga la borsa della BCE/Fed. Se chiedi 700 Euro sei un parassita, se chiedi qualche miliardo al mese di QE sei il motore dell'economia.
Certo, in un paese con 150 miliardi di evasione fiscale (senza contare l'elusione)... uno è un po' sospettoso a dare dei soldi a dei poveracci... metti che rubano.
E non è che non ci siano delle restrizioni, dei vincoli al reddito di cittadinanza in Italia, ma i vari Guido oltre all'indicare i soliti 4 furbetti, magari pure mafiosi che usufruivano del reddito di cittadinanza, rarissimamente hanno contestato implementazione e vincoli, ma l'hanno buttata in caciara dicendo che hey pigliate soldi a scrocco, il reddito di disoccupazione è una stronzata, mettetevi in gioco.
Che viste le premesse è un argomentazione del cazzo, specialmente in bocca a dei paraculi abituati a farsi sommergere da agevolazioni e sovvenzioni. Eppure sarebbe argomento interessante occuparsi dell'implementazione del RdC per esempio capire come in questo paese sia ancora difficile scoprire chi è ricco ma non per il fisco.
Ma direi che si potrebbe convenire che un'indennità di disoccupazione sia utile per tutti.
A questo punto si potrebbe discutere fino a che punto sia utile e conveniente per tutti. Tipo che so diamo 5000 Euro al mese a tutti per 10 anni o 500 per 3 mesi ma solo a chi ha un ISEE che si misura col resto in monetine?
Soltanto che anche in questo caso uno si sente un po' preso per il culo visti numeri e cifre coinvolte e l'attenzione alla "produttività" anche nel settore privato (nepotismo, finanziamenti pubblici, allergia allo "smart working"...).
Parliamo di un paese vecchio, con il 14% di lavoratori POVERI, contratti di merda con gente ipersfruttata, un sacco di nero, disoccupazione giovanile altissima, ricerca ed educazione sottofinanziate e scarsa innovazione.
Siamo sicuri che il più ampio margine di produttività lo recuperiamo tagliando gli ammortizzatori sociali? O siamo invece di fronte a parassiti che si rivendono come imprenditori che impoveriscono il paese fino a quando non è più competitivo per poi andare altrove? Elkann cavaliere del lavoro SUBI... oh wait...
No, perchè è di ieri la notizia che per dire in Islanda stanno benissimo con 4 giorni lavorativi a settimana con ripercussioni positive sulla produttività.
Ma d'altronde, in un paese che guarda al passato su cose come aborto, divorzio, ruolo della donna, laicità dello stato... voglia mai che si pensi di tornare a far lavorare i bambini 12h al giorno, così si mettono in gioco.
#reddito di cittadinanza.#guido barilla#cavaliere del lavoro#produttività#elkann#delocalizzazione#disoccupazione giovanile#disoccupazione e costo del lavoro
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Anche il nostro sistema politico- amministrativo, messo sotto stress, ha la febbre. (...) Siamo continuamente colti di sorpresa, perché non abbiamo i sistemi giusti di allarme e non sappiamo programmare e progettare, ma solo discutere e negoziare per sopravvivere. Ci compiacciamo tutti d' aver messo in sicurezza, grazie allo «smart working», dipendenti pubblici e privati di grandi servizi, senza capire che, risolto un problema, ne abbiamo creati due. (Primo problema) Se il custode del museo sceglie il telelavoro, il museo chiude e gli utenti rimangono senza un servizio. (Secondo problema) Se la massa degli impiegati pubblici e privati non va più nei posti di lavoro, intorno ai quali con il tempo sono cresciuti servizi (tavole calde, cartolerie, ristoranti, palestre, negozi di abbigliamento), bisognerà darsi carico di una enorme diversa dislocazione di attività, interessi, sedi. E rimane la domanda: perché i ragazzi a scuola e i genitori a casa? Questa la seconda debolezza del nostro sistema: l' incapacità di cogliere per tempo i problemi sociali che forme nuove di lavoro possono produrre. Terzo fattore di debolezza: (...) La polarizzazione politica trascina la conflittualità istituzionale. (...) Prima i partiti avevano contribuito allo sfaldamento delle istituzioni, di cui si erano impossessati. Poi è sopraggiunto lo sfarinamento dei partiti. (...) Quarto fattore di debolezza, il governo. Questo è in piedi non per realizzare un programma, ma per impedire il formarsi di un altro esecutivo. Non è un governo precario, è la precarietà al governo. Segue prassi negoziatorie, ma senza obiettivi, se non la mera sopravvivenza. Alterna blandizie a rassicuranti minacce («non manderemo la polizia nelle abitazioni private»: Giuseppe Conte, 14 ottobre 2020). Tratta l' opposizione come un governo straniero, al quale si usa mandare dichiarazioni di guerra un' ora prima di inviare le truppe. Più all' interno, anche per rimediare alla inadeguatezza di ministri e ministeri, cerca di concentrare le decisioni (...). All' esterno, cerca di supplire al dilettantismo con la loquacità (...). La febbre del sistema politico amministrativo, infine, sale per l' indecifrabilità dei suoi disegni, più oscuri del virus che si vorrebbe combattere. Messaggi diretti a 60 milioni di italiani, che stabiliscono persino come vivere in casa propria (...), si definiscono urgenti ma vengono annunciati, discussi, limati per giorni e settimane, e sembrano scritti e firmati da sadici che vogliano punire i malcapitati lettori (...). In queste condizioni, possiamo nutrire un ragionevole dubbio sul buono stato di salute del nostro sistema politico - istituzionale?
Salveneeh? Vittorio Feltri? Borghi? Qualche altro Sovranista? NO, SABINO CASSESE VECCHIO CUORE DI BUROSAURO (dissociato, non pentito) sul CdS, via https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cassese-scassa-conte-ldquo-governo-piedi-non-realizzare-250570.htm
Sintesi in una parola: INDIFENDIBILI. Ma il vero problema è un SISTEMA che si è lasciato prendere o meglio s’è affidato a questa banda di incapaci, come dice Cassese solo per impedire che governasse qualcun altro (mossa sindacale: quelli con le idee, la voglia e il pedigree nordista van fermati e rimossi, altrimenti sputtanerebbero la media imbelle, altro che “costi standard”!).
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Smart working per i dipendenti pubblici, 7 domande alla ministra Dadone
Sul Corriere di giovedì Fabiana Dadone si dice «orgogliosa dell’impegno di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici» in questi mesi di chiusura fisica di gran parte dei loro luoghi di lavoro. Credo che tutti gli italiani siano orgogliosi della prova di dedizione al dovere e al servizio della collettività che in questo periodo hanno dato i medici e gli infermieri, le forze di polizia e una parte del personale giudiziario, gli insegnanti che hanno proseguito i corsi a distanza arrabattandosi con mezzi propri, e anche i molti addetti a servizi non essenziali, che pure sono riusciti a svolgere il loro lavoro tra mille difficoltà. Ma la ministra non può ignorare che in molti altri casi, invece, questo non è avvenuto. E per lo più non per colpa dei dipendenti. Il dato da lei riportato secondo cui «il 90% nelle amministrazioni centrali, oltre il 70% nelle Regioni» sarebbero stati attivati in forma di smart working significa pochissimo, se è vero che questa modalità di lavoro è stata dichiarata dalle amministrazioni senza alcun controllo, soltanto per giustificare il mantenimento dello stipendio pieno di tutti dipendenti senza distinzioni. In proposito ci sono alcune domande che molti italiani – e non solo – vorrebbero porre alla ministra. 1. Qual è, settore per settore e regione per regione, la percentuale di dipendenti pubblici la cui funzione si presta effettivamente a essere svolta da remoto (quella che la ministra indica come «smartabile»)? E quanta parte di questa è stata svolta effettivamente? Hanno davvero lavorato da remoto anche gli addetti ai musei, gli uscieri, il personale tecnico delle varie sedi chiuse, gli ispettori delle varie amministrazioni (le cui pratiche risultano a tutti gli interessati essere state invariabilmente rinviate a data da destinarsi)? 2. Quando e come è stato attivato un monitoraggio in proposito da parte del ministero della Pubblica amministrazione? Possibile che, se davvero anche qui tutti o quasi erano attivamente al lavoro, su ciò che è accaduto nei mesi da marzo a maggio il ministero non sia in grado di fornire alcun dato dettagliato e preciso? 3.Le aziende private scelgono il proprio protocollo tra i vari possibili per il monitoraggio del lavoro da remoto e della sua produttività; quali protocolli hanno scelto le amministrazioni pubbliche? Secondo quale modello? Con quali risultati? 4. Per esempio, nella scuola e nell’università, qual è stata, in ciascuna regione, la percentuale di insegnanti che si è effettivamente attivata e con quali modalità? Che cosa ha fatto realmente – da casa o no – il personale amministrativo e tecnico di scuole e atenei da marzo a oggi? E gli asili nido? 5. Quante sono le amministrazioni pubbliche che hanno riaperto i battenti soltanto il 1° giugno, in ritardo di un mese rispetto al settore privato, e per di più con ritmi tali da renderle di fatto inaccessibili per la stragrande maggior parte degli utenti (mi riferisco, per fare solo tre esempi, alla Motorizzazione civile, agli uffici del Catasto, alle varie Sovrintendenze)? 6. Quanta parte del lavoro dei giudici e delle cancellerie ha potuto essere svolta effettivamente da remoto? Per la parte restante, qual è stato l’aumento dell’arretrato accumulatosi? E quanta parte – questa domanda vale per tutte le amministrazioni – è stata impedita dall’impossibilità di accesso da remoto ai registri? 7. Ultima domanda, ma non ultima per importanza: piccola o grande che sia la percentuale dei dipendenti pubblici che di fatto durante la pandemia non hanno potuto essere utilizzati, perché non è stata estesa loro per decreto l’applicazione dell’articolo 33 del testo unico per l’impiego pubblico, che prevede per il «personale in situazione di soprannumero» il pagamento della retribuzione all’80 per cento (una sorta di «cassa integrazione»), e il risparmio conseguente non è stato utilizzato per sostenere e premiare chi era davvero in prima linea?
di Pietro Ichino
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