#guido barilla
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ideeperscrittori · 3 years ago
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2013. Guido Barilla: "Non faremo pubblicità con omosessuali". 2021. Guido Barilla: "I giovani rinuncino ai sussidi facili e si mettano in gioco". Le sue dichiarazioni rivoltanti rischiano di farci dimenticare che Barilla non è solo questo. È anche una pasta pessima. 
— L’Ideota
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b0ringasfuck · 3 years ago
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Cosa ne pensi del reddito di cittadinanza?
Penso che in un posto dove la gente si spacca di lavoro con contratti di merda e spesso pure in nero e poi ci sono percentuali spaziali di disoccupazione giovanile pagare qualcuno una miseria per non fare un cazzo è il minore dei mali.
Il darwinismo non è efficiente come cercano di piazzarlo quelli come Guido Barilla, che con il darwinismo non hanno mai avuto bisogno di confrontarsi.
E il mondo cambia. Banalmente un settore può non aver più bisogno dello stesso numero di addetti di prima o diventare totalmente obsoleto.
Quando paghi la gente una miseria e non gli dai occasioni di formazione è difficile che di fronte a questi cambiamenti riesca ad adattarsi in autonomia con le proprie risorse.
Il darwinista ingenuo direbbe "che cazzo me ne frega", salvo poi prendersela coi negri che gli rubbano il lavoro.
Ovviamente piantare in mezzo alla strada gente senza lavoro ha dei costi per tutti... per dire... anche i costi della polizia per riempirli di botte quando te li ritrovi incazzati quando hanno fame.
Ora io non ho fatto i conti su un foglio excel come fanno tutti i bravi economisti, ma direi che anche sparargli è come minimo anti ecologico se non anti economico.
Così che forme di salario di disoccupazione dovrebbero risultare convenienti anche a gente come il signor Guido, specialmente quando poi questi costi li deve sostenere in minima parte. E infatti questa gente è ben lieta che ci siano questi ammortizzatori sociali. È solamente preoccupata di spingere una narrazione che gli permetta di pagarti poco.
La borsa si impenna quando sale la disoccupazione o quando si allarga la borsa della BCE/Fed. Se chiedi 700 Euro sei un parassita, se chiedi qualche miliardo al mese di QE sei il motore dell'economia.
Certo, in un paese con 150 miliardi di evasione fiscale (senza contare l'elusione)... uno è un po' sospettoso a dare dei soldi a dei poveracci... metti che rubano.
E non è che non ci siano delle restrizioni, dei vincoli al reddito di cittadinanza in Italia, ma i vari Guido oltre all'indicare i soliti 4 furbetti, magari pure mafiosi che usufruivano del reddito di cittadinanza, rarissimamente hanno contestato implementazione e vincoli, ma l'hanno buttata in caciara dicendo che hey pigliate soldi a scrocco, il reddito di disoccupazione è una stronzata, mettetevi in gioco.
Che viste le premesse è un argomentazione del cazzo, specialmente in bocca a dei paraculi abituati a farsi sommergere da agevolazioni e sovvenzioni. Eppure sarebbe argomento interessante occuparsi dell'implementazione del RdC per esempio capire come in questo paese sia ancora difficile scoprire chi è ricco ma non per il fisco.
Ma direi che si potrebbe convenire che un'indennità di disoccupazione sia utile per tutti.
A questo punto si potrebbe discutere fino a che punto sia utile e conveniente per tutti. Tipo che so diamo 5000 Euro al mese a tutti per 10 anni o 500 per 3 mesi ma solo a chi ha un ISEE che si misura col resto in monetine?
Soltanto che anche in questo caso uno si sente un po' preso per il culo visti numeri e cifre coinvolte e l'attenzione alla "produttività" anche nel settore privato (nepotismo, finanziamenti pubblici, allergia allo "smart working"...).
Parliamo di un paese vecchio, con il 14% di lavoratori POVERI, contratti di merda con gente ipersfruttata, un sacco di nero, disoccupazione giovanile altissima, ricerca ed educazione sottofinanziate e scarsa innovazione.
Siamo sicuri che il più ampio margine di produttività lo recuperiamo tagliando gli ammortizzatori sociali? O siamo invece di fronte a parassiti che si rivendono come imprenditori che impoveriscono il paese fino a quando non è più competitivo per poi andare altrove? Elkann cavaliere del lavoro SUBI... oh wait...
No, perchè è di ieri la notizia che per dire in Islanda stanno benissimo con 4 giorni lavorativi a settimana con ripercussioni positive sulla produttività.
Ma d'altronde, in un paese che guarda al passato su cose come aborto, divorzio, ruolo della donna, laicità dello stato... voglia mai che si pensi di tornare a far lavorare i bambini 12h al giorno, così si mettono in gioco.
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the-evil-pizza · 4 years ago
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Just eat De Cecco or Garofalo pasta, both are tastier and most importantly no homophobic remarks in an interview were made by them
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nipresa · 3 years ago
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Parma, giugno 2021: l'ufficio comunicazione di Barilla si accorge che Guido Barilla è di nuovo sfuggito al controllo e ha rilasciato un'intervista
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corallorosso · 3 years ago
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Sì, noi under 35 preferiamo ricevere un sussidio piuttosto che essere sfruttati di Mario Moretti, portavoce dell’Unione Giovani di Sinistra Gentile Direttore, è ora di dire basta a questa favola che i media mainstream ci raccontano. Storielle umilianti, umilianti per un’intera generazione il cui futuro è stato svenduto a favore dello sfruttamento e del mercato globalizzato. In questi giorni, sui grandi giornali di regime la voce è unica: gli imprenditori non trovano dipendenti a causa del reddito di cittadinanza, i giovani sono sfaticati e i sussidi statali vanno aboliti. La questione che voglio porre è la seguente: se un giovane o un disoccupato preferisce il reddito di cittadinanza a un lavoro senza diritti e con salario da fame, dovremmo colpevolizzarlo perché rivendica condizioni di vita dignitose? I vari ‘datori di lavoro’ ripetono ossessivamente che ‘il lavoro nobilita l’uomo’, ma non sanno cosa significhi sopravvivere con 800 euro al mese e turni disumani, cui noi under 35 siamo abituati ormai da anni. Preferiamo ricevere un sussidio, piuttosto che essere sfruttati. Rivendichiamo condizioni lavorative migliori e salari che ci consentano di vivere al meglio. Pretendiamo che i giovani non siano visti semplicemente come manodopera, ma come custodi del futuro. Quale futuro può avere una nazione che vede i giovani come scansafatiche sul divano senza arte né parte? Come se non bastasse, un’altra umiliazione cui siamo costretti è quella di doverci sorbire le lezioni di gente nata ricca, con la presunzione di volerci insegnare il duro lavoro. Guido Barilla che ci spiega come metterci in gioco (facile parlare se sei un ereditiero il cui unico merito è stato quello di nascere ricco). Briatore afferma che senza il ricco il povero non mangia (una narrazione classista schifosa e arrogante, che non merita neppure commenti). Tutti uniti con un unico scopo: eliminare le ultime forme di welfare in Italia per destinare quei fondi in sussidi alle imprese. Ci raccontano che solo attraverso l’impresa si può creare lavoro. Peccato che, nonostante i miliardi di incentivi alle imprese, per ogni 10 lavoratori sia disponibile solamente un posto di lavoro. Peccato che, nonostante anni in cui dicevano che dovevamo abituarci alla flessibilità, ci siamo abituati solamente a salari da fame e precarietà senza fine. Gli under 35 di questo Paese sono stanchi. Sentono il fuoco della frustrazione nel petto e ogni giorno si sentono chiamati “incapaci” dai media e dagli imprenditori. Io, nel mio piccolo, vorrei dire che magari, i veri incapaci sono proprio gli imprenditori che non vogliono pagarci. Gli incapaci sono quei ristoratori che vorrebbero dei camerieri per 700 euro al mese con turni da 12 ore. Incapaci sono coloro i quali hanno ricevuto miliardi di euro in incentivi e hanno sfruttato migliaia di ragazze e ragazzi con la scusa dei tirocini/stage gratuiti. La mia generazione, fieramente, rivendica condizioni di lavoro dignitose, la fine di uno sfruttamento durato per troppo tempo. Insomma, vogliamo iniziare a pretendere il futuro che ci è stato sottratto. Quindi, come prima cosa, consiglierei a chiunque si lamenti del reddito di cittadinanza e dei giovani di cominciare a pagare meglio i propri dipendenti. Perché alle vostre condizioni disumane che volete imporci, noi non ci stiamo.
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b0ringasfuck · 3 years ago
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Meloni uguale... ~47 mila euro/mese. Paraculi.
Quanto guadagna (veramente) Matteo Salvini? Stipendio e pensione del leader della Lega
Viene facile scagliarsi contro il reddito di cittadinanza quando si è stati letteralmente ricoperti di soldi anche da assente sul lavoro.
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soldan56 · 3 years ago
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Guido Barilla si è messo in gioco come un ragazzo qualsiasi. Ha fatto il liceo classico e per due anni il liceo a Boston. Ha fatto un po’ di Economia ma gli rompeva e si è spostato a Filosofia. È entrato faticosamente in un’azienda col suo cognome. A 28 anni era dirigente.
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ideeperscrittori · 2 years ago
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175 ANNI DI CARCERE PER JULIAN ASSANGE ECCO I MOTIVI 175 anni di carcere. È questa la richiesta degli Stati Uniti per Assange. Manco per il boss di un cartello colombiano chiedono punizioni così severe, ma a quanto parte Assange l'ha fatta davvero grossa. Ma perché proprio 175 anni? Prendiamo un pallottoliere e facciamo i calcoli. I capi d'accusa sono sette. 1. La nascita, avvenuta il 3 luglio 1971. Invece di starsene buono tra i non-viventi, Assange è venuto al mondo, con la solita vecchia scusa dei meccanismi riproduttivi ancestrali messi in atto dagli esseri umani quando non hanno niente di meglio da fare. E quando si comincia così, ficcare il naso è solo una questione di tempo. 3 anni di carcere. 2. Negli anni Novanta comincia a farsi notare come hacker. Vuole facilitare l'accesso del pubblico alle informazioni riservate. La sua nascita era un brutto segno e gli anni della sua giovinezza hanno confermato i cattivi presagi. 6 anni di carcere. 3. Dal 2003 al 2006 studia fisica e matematica ma non ottiene la laurea, forse perché non vuole farsi una posizione in società e sogna di campare col reddito di cittadinanza. Briatore non è contento. Il giovane Alessandro Borghese non è contento. Guido Barilla non è contento. Assange l'ha fatta fuori dal vaso. Un anno di carcere. 4. 2006. Fonda Wikileaks per consentire la pubblicazione di documenti da fonti anonime. Il reato, di per sé gravissimo, è stato compiuto con l'aggravante dei futili motivi: consentire il giornalismo d'inchiesta. 20 anni di carcere. 5. Wikileaks consente di far luce su diversi crimini di guerra degli Stati Uniti. Ma per fortuna gli Stati Uniti sono la patria delle inchieste e del giornalismo indipendente. Quindi Assange se la cava con 125 anni di carcere. In uno stato totalitario gli sarebbe andata peggio. 6. Nel 2012 si trova a Londra e ottiene asilo politico dall'ambasciata dell'Ecuador, che a livello internazionale conta meno di San Marino. Come molti sospettavano, Assange non ha capito come gira il mondo e vuole solo far perdere tempo a tutti. Va sistemato. 10 anni di carcere. 7. Con qualcuno bisogna pur accanirsi. E chi meglio di lui? Altri 10 anni di carcere perché sì. Bene, ora sapete perché proprio 175 anni di carcere. A tutto c'è una spiegazione.
[L’Ideota]
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b0ringasfuck · 3 years ago
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Ringrazio @masuoka per la segnalazione.
E anche quest’anno Brunetta il Nobel per l’economia se l’è giocato così...
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candy--heart · 6 years ago
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Barilla: The pasta maker found itself in hot water and apologized, not once but twice, after its president, Guido Barilla, said he favored "traditional" families and wouldn't use same-sex couples in advertising. That was in 2013, and by last year, the company earned the top score on HRC's index of LGBT-friendly companies. HRC said the rating recognized Barilla's anti-discrimination policies and the extension of health care benefits to same-sex partners and transgender individuals. "The real negative reaction that you saw globally to these comments really spurred action on the part of Barilla," said HRC's Deena Fidas, who conducted the survey.
Brands that love LGBT the most
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b0ringasfuck · 3 years ago
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Come le lettere di dimissioni pre-firmate dei bei tempi andati.
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Mi chiedo se Luca Morisi l'abbia scritto lui stesso, come (ex) spin doctor dei social della Lega, il testo del bel tweet che lo riguarda firmato da Salvini.
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redazione-rosebud · 4 years ago
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Sul caso Barilla
di Rina Brundu. Mi ha colpito in questi giorni il “fattaccio Barilla”, ovvero la dichiarazione di Guido Barilla “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale” e mi ha colpito ancor di più l’effetto-rinculo che un simile scivolone dialettico ha procurato e che ha portato la Barilla-nel-mondo a diramare comunicati di scusa francamente ridicoli “To all of those that we have hurt or offended,…
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ideeperscrittori · 3 years ago
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Capisco che il pazzesco rincaro delle bollette possa essere un fastidio, ma invece di piangersi addosso la gente dovrebbe rimboccarsi le maniche ed ereditare immense fortune come Guido Barilla, per poi dire ai giovani di prendere esempio e mettersi in gioco. 
[L’Ideota]
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b0ringasfuck · 3 years ago
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Le cene eleganti non si possono mica fare in smart working
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questa è senatrice
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ericfruits · 4 years ago
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Stockpiling pasta boosts Italy’s foodmakers
Recipe for success Stockpiling pasta boosts Italy’s foodmakers
A Italian staple is a pandemic favourite
SUPERMARKET SHELVES stripped bare by stockpilers were familiar scenes as anxious shoppers loaded up with toilet rolls and pasta when lockdowns were first imposed. The taste for long-lasting dried food has been a boon for Italy, a country in deep recession. Although Italians remain the biggest eaters of pasta worldwide, munching through 23kg per head annually, the country’s pasta-makers export 60% of their production, mostly to Europe and America. While stuck at home far more cooks made plates of spaghetti, fettuccine and farfalle. According to ISTAT, the Italian statistics agency, exports of pasta increased by 30% in the first six months of the year compared with the same period in 2019.
Barilla, the world’s biggest pasta-maker with sales of €3.6bn ($4.2bn) last year, must keep up with increased demand for its core product. The 143-year-old family firm also owns Wasa, the world’s biggest maker of Swedish crisp bread, as well as a host of smaller snack brands. The company’s high-tech headquarters in Parma operated at close to capacity, producing 1,000 tonnes a day, throughout Italy’s harsh lockdown in spring. Some other Barilla factories produced more pasta than ever, says Bastian Diegel of Barilla in Germany, albeit at significantly higher cost thanks to the additional safety measures. It continued to make all of its 120 varieties.
Maintaining supplies to Germany, one of Barilla’s most important markets, even required dedicated transport. Starting in March the job of providing 22% of the pasta and as much as 39% of the sauces eaten in Germany meant dispatching two trains a week from Parma to Ulm, its main warehouse in the country. Each train has 16 wagons transporting 490 tonnes of pasta, 60 tonnes of sauces and 50 tonnes of pesto. From June the trains ran three times a week; soon they might make four journeys.
The question for Barilla and other pasta-makers is whether the boom will outlast the pandemic. Luigi Cristiano Laurenza of the International Pasta Organisation is confident. Pasta consumption worldwide increased from 7m tonnes in 1999 to 16m tonnes last year, even before it became a pandemic staple. Italy may have lost its appetite a little in recent years but there is room for growth nearly everywhere else, in particular in Africa and Asia. Pasta is cheap, tasty and versatile, says Mr Laurenza, making it especially attractive for cash-strapped families battered by a pandemic.
It is especially important for Barilla that plates remain laden after a series of missteps. In 2002 it spent €1.8bn on a hostile takeover of Kamps, a German baker. It turned out to be a costly mistake and in 2010 Barilla sold Kamps to a private-equity firm. In September 2013, Guido Barilla, the company’s chairman, said that the firm’s family values meant that he would not do a “commercial with a homosexual family”. The comments provoked an outcry, in particular in America, and threats of a boycott. Mr Barilla was forced to apologise and the firm subsequently launched a limited-edition pasta box showing two women sharing a kiss over spaghetti. Although cooking pasta requires plenty of hot water, pasta-makers should stay out of it.■
This article appeared in the Business section of the print edition under the headline "On board the spaghetti express"
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italytoday-blog · 5 years ago
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Some of the efforts made by Claudio Colzani, another CEO of Barilla are explained in the quote above. Colzani worked to transform the brand’s image in after the statements made by Guido Barilla tarnished the company’s reputation. 
https://www.bloomberg.com/news/features/2019-05-07/barilla-pasta-s-turnaround-from-homophobia-to-national-pride
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