#piccoli lettori
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Casale Monferrato. Premiazione per i giovani lettori: celebrazione della passione per la lettura
Un evento dedicato ai bambini e ragazzi che hanno reso la lettura protagonista del 2024.
Un evento dedicato ai bambini e ragazzi che hanno reso la lettura protagonista del 2024. Il prossimo giovedì 19 dicembre 2024, alle ore 17:30, la Biblioteca delle Ragazze e dei Ragazzi “E. Luzzati” di Casale Monferrato ospiterà un momento speciale dedicato ai giovani lettori. Nella suggestiva “Stanza delle Letture”, avrà luogo la cerimonia di premiazione dell’iniziativa “Appuntamento con la…
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13esima: G. Carofiglio, Le tre del mattino, Einaudi
Da Susanna Piccoli riceviamo questo romanzo di Carofiglio del 2019. Non un giallo, ma un appassionante viaggio nella memoria e nella vita in una Marsiglia da sogno. Susanna nel presentarcelo ci scrive: “C’è un prima e c’è un dopo… A volte lo percepiamo nell’immediato, altre, troppo concentrati sul minuscolo, addirittura anni dopo. Una scrittura essenziale per un racconto formidabile.” E Barbara…
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Luca(14), uno dei migliori amici del mio cuginetto, abita molto vicino casa mia. Lo conosco da una vita, e gioca spesso a pallone nel campetto adiacente la piscina comunale dove vado io. Ci siamo visti tante volte, e spesso molti dei suoi amichetti facevano battutine sul fatto che lui mi "amasse" in gran segreto. È carinissimo, educato e gentile. Tutte cose che adoro. Saluta sempre, e spesso arrossisce. L'estate scorsa era una giornata torrida e si ripete uno di questi siparietti, e io dico che anche io sono innamorata di Luca, e che loro non saranno mai belli quanto lui, e poi gli dico che se dopo la piscina fosse stato ancora lì, lo avrei potuto riaccompagnare io a casa. Lui, tutto sorpreso dice di sì, e i suoi amici restano di sasso. Sembrerò presuntuosa, lo so, ma so di essere una bella ragazza, soprattutto per i più "piccoli", quindi la loro sorpresa è più che normale per me.Quando esco dalla piscina lui è ancora lì con qualche amico, e gli chiedo se vuole venire, e lui accorre subito 🤣Appena saliamo in macchina, mentre i suoi amici guardano increduli, mi rendo conto che è sudatissimo, la giornata era torrida davvero! Io mi "accendo" un pochino e, non portando il reggiseno, faccio aria sotto la maglietta. A lui non sfugge e vedo che si innervosisce un pochino. Allora continuo, prendo la bottiglia d'acqua e inizio a bere, i suoi occhi su di me, e inizio a fare cadere un po' d'acqua sulla maglietta. Lui mi divora con gli occhi. Poi gli chiedo se ne volesse, visto com'era sudato, o se si schifasse a bere dalla stessa bottiglia. Macché 🤣Mentre beveva gli dicevo che era diventato proprio carino, e stava mettendo i muscoletti. Lui ha iniziato a balbettare qualche ringraziamento. Partiamo e decido che lo voglio. Nel mentre, gli chiedo se era un problema per lui andare prima da me, per prendere un po' d'acqua e cambiare la maglietta, e lui dice ok. Quando arriviamo lui pensava di restare in macchina, ma io gli dico di scendere così beve anche lui, e così mi segue. Prendo l'acqua e poi torno con un asciugamano, e gli dico di asciugarsi un po' il petto, perché è tutto sudato e potrebbe ammalarsi, così si sfila la maglietta e si comincia ad asciugare. Mentre accade, io tolgo la mia e bevo altra acqua, a tette all'aria, in salotto. Lui rimane a bocca aperta e quando lo guardo lui si gira di scatto, chiedendomi scusa.Io:"Oh scusa tu, non vorrei averti messo in imbarazzo. Ti sei arrabbiato?"L:"No no" sguardo a terra, rosso in visoIo:"I tuoi amici fanno sempre battute su queste, vero?"L:"Sì ahah" risata nervosaIo:"Le hai mai viste?"L:"Solo sul telefono ahah"Io:"Hai mai pensato alle mie?"Mi guarda sudatissimo e rosso in visoL:"Io... sì... cioè...ogni tanto... cioè...scusa.."Io:"Non ti devi scusare, mi fa piacere in realtà, sai? Sei un bel ragazzo"L:"Grazie"Io:"Le vuoi toccare?"L:"ah..eh...io...non lo so... cioè sì...ma...se vuoi..."Prendo le sue mani, e le poggio sulle mie tette.Lui inizia a massaggiare, e io a bagnarmi, quindi mi avvicino e lo bacio, e inizio a sfilare i suoi pantaloncini. Lui cerca di resistere ma io sono più forte, e quando resta con le mutandine fa per coprirsi. Io lo faccio sedere sul divano e gli dico di togliere le mani, e le sfilo via. Quello che vedo mi fa impazzire...
Fine prima parte
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Il secondo numero di Ultimate Wolverine è generalmente positiva, con molti recensori che lodano la continuazione della storia cupa e violenta iniziata nel primo numero. Ecco alcuni punti chiave emersi dalle recensioni:
Punti di Forza:
* Tono e Atmosfera: Il fumetto mantiene un tono cupo, brutale e intenso, coerente con la trasformazione di Logan in una sorta di "Soldato d'Inverno" dell'Ultimate Universe, controllato dal Maker. L'atmosfera paranoica e tesa viene ben resa.
* Disegni: L'artwork di Alessandro Cappuccio viene ancora una volta elogiato per la sua capacità di trasmettere la ferocia e la violenza del personaggio, con un'attenzione particolare alle composizioni e all'aspetto "da cacciatore" di Wolverine. I colori di Bryan Valenza contribuiscono all'atmosfera onirica e drammatica.
* Sviluppo della Trama: Il numero approfondisce le manipolazioni del Maker e mette alla prova Wolverine contro l'Opposizione, un gruppo di mutanti che lottano per la liberazione. Vengono esplorate le dinamiche di potere all'interno del consiglio del Maker (Colosso, Omega Red e Magik) e la paranoia della dottoressa Prostovich.
* Intrighi e Misteri: La narrazione continua a mantenere un velo di mistero sul passato di Logan e sulle intenzioni del Maker, incuriosendo il lettore. L'introduzione dell'Opposizione aggiunge un nuovo elemento di conflitto.
* Ritmo: Alcuni recensori apprezzano il ritmo conciso e diretto della narrazione.
Punti Deboli:
* Sviluppo del Personaggio di Wolverine: Come nel primo numero, alcuni lettori desiderano una maggiore introspezione e sviluppo del personaggio di Wolverine. La sua natura silenziosa e controllata rende difficile connettersi emotivamente con lui.
* Ritmo (per alcuni): Alcuni recensori trovano il ritmo un po' lento, con una sensazione che questo numero sia più focalizzato sulla preparazione di eventi futuri.
* Ruolo dei Villain: Alcuni ritengono che il ruolo di Colosso, Omega Red e Magik in questo numero sia un po' sottosviluppato, con le loro motivazioni ed i loro punti di vista non pienamente esplorati.
* Potenziale "Filler": Un recensore suggerisce che questo numero potrebbe sembrare "filler" per i lettori che seguono l'intero Ultimate Universe, in quanto le informazioni chiave potrebbero essere dedotte anche da altre serie.
Giudizio Complessivo:
Nonostante alcuni piccoli difetti, Ultimate Wolverine #2 viene generalmente considerato un buon seguito del primo numero. Continua a costruire un'interessante e brutale rivisitazione del personaggio all'interno del nuovo Ultimate Universe, con disegni di alta qualità e una trama intrigante. Molti lettori sono ansiosi di vedere come si svilupperà la storia e se Wolverine riuscirà a liberarsi dal controllo del Maker.
In sintesi, se hai apprezzato il primo numero e sei interessato a una versione più oscura e manipolata di Wolverine, questo secondo numero dovrebbe soddisfarti. Tuttavia, se cerchi un maggiore approfondimento del personaggio protagonista, potresti rimanere leggermente deluso per ora.
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Non so se qualcuno tra voi lettori legge storie su Wattpad.
Quest’anno dopo tanto tempo ho deciso di tornare a scrivere e di cimentarmi in racconti più lunghi, originali e provare a scrivere un romanzo.
Ma venendo da anni in cui ho scritto principalmente poesie e riflessioni libere non so come gestire i personaggi, provare a rendere dei dialoghi che siano credibili.
Così ho pensato di tornare ad “allenarmi” con le fan fiction che sono state un po’ il mio trampolino qui sul web.
Se vi andrà di dare un’occhiata, lascio qui il link al mio profilo Wattpad.
Per il momento scriverò storie con personaggi già esistenti tratti da libri e manga, ma quando mi sentirò più sicura sperimenterò con gli originali.
Se vi fa piacere, lascio qui!
Grazie ☺️
( fine momento pubblicità)
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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Tratti in Salvo
Tratti in Salvo - Dopo aver creato storie di grande respiro e piccoli racconti con perfetti meccanismi narrtaivi, Vittorio Giardino ha deciso di apreire il suo archivio per offrire ai suoi lettori una preziosa raccolta di gemme mai viste. Dieci piccole sorie brevi, tra cui delle originali reinterpretazioni di miti del fumetto (come Zio Paperone, Diabolik, Corto Maltese, Martin Mystère) e una ricca galleria di illustrazioni dedicate al mondo del cinema e della letteratura. Un Giardino ‘segreto’ che per la prima volta si rivela agli occhi dei suoi tanti appassionati.
Dopo aver creato storie di grande respiro e piccoli racconti con perfetti meccanismi narrtaivi, Vittorio Giardino ha deciso di apreire il suo archivio per offrire ai suoi lettori una preziosa raccolta di gemme mai viste. Dieci piccole sorie brevi, tra cui delle originali reinterpretazioni di miti del fumetto (come Zio Paperone, Diabolik, Corto Maltese, Martin Mystère) e una ricca galleria di…

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NUOVI ARRIVI IN BIBLIOTECA COMUNALE!
Venite in Biblioteca: abbiamo tanti nuovi libri per piccoli e grandi lettori!
... e apertura straordinaria sabato mattina 9 marzo

L'elenco completo sul sito comunale:
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Cristina Petit “Qualcosa che somiglia al vero amore”
Recensione Libro “Qualcosa che somiglia al vero amore”
Home > Libri da leggere > Recensione Libro “Qualcosa che somiglia al vero amore”
1 Settembre 2015 - by Redazione - Recensione Libro.it Cristina Petit
Citazione “Per un po’ rimase a guardare cose che non c’erano, a pensare a giorni che sarebbero venuti dentro a quella stanza, a immaginare parole e scaffali pieni.”

In questa pagina sono presenti link affiliati
Di cosa parla “Qualcosa che somiglia al vero amore” di Cristina Petit
Al centro di questo emozionante libro vi è Clementine, che ha ereditato da una donna che non ha conosciuto una splendida casa a Parigi. Resta sorpresa dal fascino di quest’abitazione, dal terrazzo che dà sui tetti di Parigi e da tutto ciò che le sta accadendo di bello all’improvviso.
La sua vita sembra prendere la consistenza delle fiabe e per lei non è ancora finito il sogno. Nella vita legge libri ai bambini con difficoltà, utilizza le storie che sono narrate dei libri per far vedere ai piccoli il buono della vita, in modo che possano superare le loro paure.
Nella prima pagina del libro “Qualcosa che somiglia al vero amore” lo sguardo e il cuore di un uomo vengono rapiti da una donna, lui sa che è quella giusta, ma non la conosce e in un attimo lei si allontana da lui… Cosa accadrà?
Quell’uomo si chiama Albert e la donna è Clementine, il loro viaggio si incrocia per poco, ma chi è destinato a stare insieme non può essere separato.
Albert è uno scrittore e non può fare a meno di utilizzare quell’incontro fugace per il suo libro: scrive una storia prendendo spunto da quello che è accaduto e il romanzo riscuote enorme successo. Clementine come molti lettori si innamora della storia e ha un presentimento…
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LIAFF SPECIAL #10: Taylor Sheridan: Il regista con l'anima da cowboy
Carissimi lettori, ben ritrovati con un nuovo appuntamento con LIAFF SPECIAL, la rubrica dedicata all’approfondimento di personaggi e temi nel mondo dell’intrattenimento. Questo mese parleremo di uno dei sceneggiatori più produttivi e affermati dell'attuale panorama cinematografico e televisivo, vale a dire Taylor Sheridan. In questo articolo parleremo del percorso di Sheridan, dal suo esordio come attore, fino all'approdo come sceneggiatore e regista di film e serie TV, quest'ultime ampiamente apprezzate dal grande pubblico, fino ad arrivare ai progetti futuri, al fine di conoscere e di apprezzare meglio colui che viene definito il regista con l'animo da cowboy.

"The rare weekend wrangler who was also a theater kid": chi è Taylor Sheridan?
Taylor Sheridan, vero nome Sheridan Taylor Gibler Jr., nasce a Chapel Hill, North Carolina, il 17 Luglio 1969. Ereditando l’identità del cowboy dalla madre, originaria di Waco, Sheridan cresce in Texas, alternandosi fra Fort Worth e il ranch di famiglia a Cranfills Gap. Diplomatosi alla R.L. Paschal High School e avendo lasciato la Texas State University, Sheridan si trasferì ad Austin, dove per vivere tagliava l’erba dei prati e dipingeva case, e mentre cercava lavoro, viene notato da un talent scout, il quale gli propose di seguirlo a Chicago per intraprendere una carriera come attore. Sheridan accettò e iniziò il suo percorso recitativo nel 1995, con piccoli ruoli in serie TV come Walker Texas Ranger, Party of Five, Star Trek: Enterprise, Veronica Mars e Sons of Anarchy, dove ha interpretato lo sceriffo David Hale. Appena compiuti i 40 anni, Sheridan decide di lasciare la recitazione per dedicarsi alla sceneggiatura, dando via alla fase più importante della sua carriera.
The american frontier: l'approdo come regista e sceneggiatore
Sheridan esordì nel mondo del cinema nel 2011, dirigendo l’horror indipendente Vile, in realtà un progetto nato da un suo amico, il quale gli chiese supporto per la regia, tant’è che Sheridan non considera tale pellicola come esordio alla regia. Nel 2013, Sheridan iniziò a concepire la sceneggiatura di Sicario, primo film di una personale tetralogia sulla “moderna frontiera americana”, che sarebbe stato diretto da Denis Villeneuve, già noto regista di film come Prisoners e Enemy. Il film fu girato nel 2014 in New Mexico, per poi venire presentato durante il 68esimo Festival del Cinema di Cannes e rilasciato nelle sale americane qualche mese dopo, incassando un totale di 85 milioni di dollari. Il film fu un successo di pubblico e critica, acclamato in particolar modo per la regia, la sceneggiatura, la grettezza con cui la storia veniva presentata e soprattutto le interpretazioni di Emily Blunt, Benicio del Toro e Josh Brolin, ma fu al centro di una controversia, dato che prima della sua uscita, il sindaco della città messicana Ciudad Juarez lanciò una campagna per boicottare il film, il quale, a suo dire, dava una falsa e troppo violenta rappresentazione del Messico, mentre Villeneuve afferma che il film si basa proprio sugli episodi avvenuti a Ciudad Juarez nel 2010, descrivendo con occhio attento e drastico la guerra ai cartelli della droga messicani e le dinamiche che la riguardano. Il successo della pellicola, e le nomination ottenute agli Oscar 2016 come miglior cinematografia, miglior suono e miglior colonna sonora originale, portò Lionsgate a produrre un sequel, intitolato Sicario: Day of the Soldado, sempre scritto da Sheridan ma diretto da Stefano Sollima, regista italiano noto per aver diretto Suburra (il quale avrebbe collaborato nuovamente con Sheridan qualche anno dopo in Without Remorse, film tratto dall’omonimo racconto di Tom Clancy e con protagonista Michael B. Jordan), uscito nelle sale tre anni dopo il primo capitolo. Dopo Sicario Taylor Sheridan proseguì con la sua tetralogia sulla moderna frontiera americana con Hell or High Water, film diretto da David Mackenzie e con protagonisti Chris Pine, Ben Foster e Jeff Bridges, presentato in anteprima al 69esimo Festival del Cinema di Cannes, con rilascio limitato al cinema nell’estate 2016. Anch’esso fu un successo di critica, definito come un film rinvigorente per il genere western, ed ottenne quattro nomination agli Oscar 2017 come miglior film, miglior attore non protagonista per Jeff Bridges, miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale. Nel 2017 Sheridan torna con Wind River, terzo film della tetralogia, da lui stesso scritto e diretto, a tutt’oggi considerato il suo miglior film da regista. Con protagonisti Jeremy Renner e Elizabeth Olsen, il film tratta come argomento principale gli episodi di violenza e omicidio contro giovani donne native americane negli Stati Uniti e in Canada, moltissime delle quali scomparse e mai ritrovate. Il film fu un clamoroso successo, anche alla luce del tema che tratta, apprezzato per il tono realistico e le interpretazioni dei protagonisti, nonostante il film sia stato criticato per aver scritturato interpreti non nativi per ruoli da nativi. Dopo l’uscita di Sicario: Day of the Soldado, Sheridan decide di dedicarsi al mondo delle serie TV, per poi tornare sul grande schermo nel 2021 con Those Who Wish Me Dead, film da lui stesso diretto e scritto con la collaborazione di Michael Koryta, autore dell’omonimo romanzo da cui è tratto il film, e Charles Leavitt. Come protagonista fu scelta Angelina Jolie, che interpreta un vigile del fuoco che si ritrova a proteggere un bambino da due spietati assassini. Il film non fu un gran successo, nonostante sia stato elogiato per la regia e l’approccio realistico con cui viene affrontata la storia.
The modern cowboy: l'arrivo di Yellowstone e l'inizio del percorso televisivo
Nel 2017 Taylor Sheridan inizia a concepire la sua opera più importante, nonché la sua prima serie TV, Yellowstone. La serie debuttò nell’estate 2018 su Paramount Network e, in circa due anni, divenne il cavallo di battaglia dell’emittente, nonché una delle serie più popolari e seguite negli Stati Uniti, e in seguito anche in Europa. La serie narra le vicende della famiglia Dutton, composta da John Dutton (Kevin Costner), proprietario dello Yellowstone Ranch in Montana, oggetto del desiderio di chiunque, e dai suoi figli Kayce (Luke Grimes), Beth (Kelly Reilly), e Jamie (Wes Bentley), ma anche di altri personaggi, come il mandriano Rip Wheeler (Cole Hauser), marito di Beth, Monica (Kelsey Asbille), la moglie di Kayce o il capo della riserva indiana Thomas Rainwater (Gil Birmingham), i quali si ritrovano protagonisti di un contorto gioco di potere e della lotta contro il progresso. Con le sue cinque stagioni, la serie ha ridefinito, nel bene e nel male, il genere neo-western in TV e ha confermato il talento di Sheridan quale creatore di opere televisive. Infatti Sheridan negli anni successivi darà vita ad altre serie, alcune più riuscite di altre, fra cui possiamo menzionare Mayor of Kingstown, dramma carcerario con protagonista Jeremy Renner, 1883 e 1923, entrambi prequel di Yellowstone, Tulsa King, serie a tema gangster con protagonista Sylvester Stallone, Special Ops: Lioness, serie a sfondo militare che vanta nel cast Zoe Saldana e Nicole Kidman, e Lawmen: Bass Reeves, miniserie attualmente in onda su Paramount+, incentrata sul celebre sceriffo afroamericano Bass Reeves, impersonato da David Oyelowo.

What's in store: i prossimi progetti
Nel giro di circa dieci anni, Taylor Sheridan è divenuto uno dei sceneggiatori/registi più prolifici e attivi dell'attuale panorama hollywoodiano e la sua unica abilità nel dipingere mondi ed ambienti pregni di corruzione, rivalità e violenza lo rende anche uno dei più richiesti ed apprezzati dal pubblico sia del grande che del piccolo schermo. Quindi, se siete fra i sostenitori del nostro cowboy moderno, state tranquilli, perchè Sheridan sarà parecchio impegnato nei prossimi mesi, sia al cinema che in televisione. Sul fronte televisivo abbiamo la terza stagione di Mayor of Kingstown, confermata qualche settimana fa, la seconda stagione di Tulsa King e soprattutto la seconda parte della quinta stagione di Yellowstone, le cui riprese sono previste per la prossima Primavera, e con messa in onda prevista per Novembre 2024, la quale sancirà la conclusione della serie principale sulla famiglia Dutton, la cui storia proseguirà con una serie sequel, intitolata 2024 e con protagonista Matthew McConaughey, con il misterioso spin-off sul ranch texano 6666, e con la seconda stagione di 1923, che farà da apripista ad un'altra serie prequel, intitolata 1944. Al cinema invece Sheridan sarà il produttore di FinestKind, film esclusivo di Paramount+ che vanta nel cast Tommy Lee Jones, Ben Foster e Jenna Ortega, in uscita a Dicembre, dirigerà Wind River: The Next Chapter, sequel dell'omonimo film e scriverà Sicario: Capos, terzo capitolo della saga, che vedrà Christopher McQuarrie alla regia e potrebbe vedere il ritorno di Benicio del Toro, Josh Brolin e soprattutto di Emily Blunt, assente in Day of the Soldado. Insomma, se siete fan di Taylor Sheridan e del suoi lavori, c'è davvero tanto per cui essere entusiasti...
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#taylor sheridan#cinema#serie tv#sicario#yellowstonetv#mayor of kingstown#tulsa king#wind river#hell or high water#LIAFF: LIAFF SPECIAL
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Il 18 marzo 2025, dalle 16:45 alle 17:45, la Biblioteca Civica "Francesca Calvo" di Alessandria ospiterà un evento dedicato ai più piccoli: "Mio papà è un cavaliere!", un’appassionante lettura animata con attività tematiche curate dalle Bibliotecarie del Comune di Alessandria. L’iniziativa è pensata per bambini dai 4 agli 11 anni e offre un’occasione speciale per vivere insieme storie avvincenti e coinvolgenti.
#Alessandria today#animazione culturale#appuntamenti Alessandria#appuntamenti culturali#attività biblioteca#attività ludico-educative#Attività per Bambini#avventure per piccoli lettori#bambini e lettura#biblioteca civica Alessandria#comune di Alessandria#educazione alla lettura#eventi culturali Alessandria#eventi per famiglie#evento bambini#Favole#Favole per bambini#festa del papa#festa del papà 2025#Fiabe#Francesca Calvo#Google News#incontro genitori e figli#iniziative per bambini#italianewsmedia.com#laboratori creativi#Letture animate#letture interattive.#letture per l&039;infanzia#libri per bambini
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“Lettori di dati di lettori di quotidiani”. “Entrando nel dettaglio, coloro che hanno il maggior peso sul totale dei lettori di quotidiani sono pensionati, di 65 anni e oltre, e vivono in piccoli centri con meno di 10mila abitanti.” DATA MEDIA HUB
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Oltre 140 anni con Pinocchio
Nel 1881, in Toscana, veniva al mondo Pinocchio. Avrebbe dovuto avere una vita breve. Infatti, quando Carlo Lorenzini, poi Collodi, cominciò a scrivere “Le avventure di Pinocchio”, a puntate, sul Giornale per i bambini, l’intenzione era di lasciarlo appeso alla Quercia grande, come estrema punizione per tutte le birbonate compiute. E se non fosse stato per le richieste dei tanti fanciulli, che non si rassegnavano a veder morire il loro burattino preferito, Pinocchio sarebbe ancora lì a spenzolare, mosso dal vento e crucciato per il mancato soccorso della Bambina dai capelli turchini.
Carlo Collodi però volle dare ascolto alle proteste dei suoi piccoli lettori e riprese a raccontare mille altre peripezie fino alla trasformazione finale del burattino Pinocchio in un bambino in carne e ossa. Ed è così che finisce il libro, che comparve per la prima volta in volume nel 1883 per la casa editrice fiorentina Paggi.
Come ricorda Mario Vargas Llosa, «il libro fu scritto per lettori in calzoni corti, e senza dubbio sono i bambini quelli che si divertono di più leggendolo. Le avventure di Pinocchio commuovono, però, anche gli adulti e gli anziani, che tornano a quella prima età in cui il mondo della realtà e quello del sogno si confondono: un mondo in cui si può ancora credere alle fate e alle magie, un mondo al quale è impossibile rinunciare, nonostante il passare degli anni, perché, come Pinocchio, gli esseri umani sono condannati a desiderare sempre quello che non hanno e quello che non sono. Da quel sogno nasce questo burattino snodato che, per ciò stesso, è un simbolo della nostra condizione».
La Fondazione Nazionale Carlo Collodi rende disponibili il testo ufficiale in italiano de Le avventure di Pinocchio tratto dall’Edizione Critica (Fondazione Collodi, 1983) e le traduzioni contemporanee in lingue streniere approvate dalla Fondazione: inglese (trad. P.M.D. Pantom), francese (trad. Danielle Revol) e tedesco (trad. Heinz Georg Held).
I tasti sono scaricabili dal sito e possono essere utilizzati solo per scopi personali ed educativi.
Per il loro utilizzo commerciale ed editoriale è necessario richiedere il consenso alla Fondazione Collodi che detiene ogni diritto d’autore sui testi.
ITALIANO - Le Avventure di Pinocchio
ENGLISH - Adventures of Pinocchio
FRANCAIS - Les Aventures de Pinocchio
DEUTSCH - Pinocchios_Abenteuer
Su Pinocchio si è detto e scritto tantissimo. Tradotto in oltre ottanta lingue e dialetti, trasposto in film, sceneggiati, musical e cartoni animati, disegnato da grandi maestri dell'illustrazione. Oggetto di riflessione e di, spesso incompatibili, ricerche antropologiche, pedagogiche, filosofiche, teologiche, politiche, …
Sul mio sito trovate un po’ di materiali su Pinocchio
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Piastrine Ribelli
Quando il Sangue Decide cosa Ricordi! “Chi l’avrebbe mai detto che le piastrine, quelle minuscole guardiane del nostro sangue, avessero una vita segreta da influencer del cervello? Ebbene sì, cari lettori, sembra che questi piccoli frammenti cellulari siano dei veri e propri “direttori d’orchestra” della nostra memoria e del nostro comportamento. Preparatevi a un viaggio nel corpo umano, dove le…
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Il conto alla rovescia per la primavera è iniziato e quale miglior momento per parlarvi di una nuova fiaba dal cuore verde per i bambini? “Semino Birichino” (casa editrice Kimerik, collana I Piccoli) è il nuovo libro di Tamara Brazzi, un’autrice che sa incantare con le sue parole e trasportare i lettori, grandi e piccoli, in mondi pieni di magia e significato. Questa deliziosa storia per bambini…
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Ma perché si parla sempre in questo modo così dispregiativo dei piselli piccoli e senza peli dei ragazzi, specie quelli vergini? Io personalmente li trovo tra i più saporiti e dolci. Esteticamente sono anche tra i più carini, e danno tanta soddisfazione! Io ne ho sempre a disposizione, e per mia fortuna rimaniamo sempre tutti più che soddisfatti!
Tu che ne pensi?
💙
grazie per il tuo contributo e per la domanda. per quanto mi riguarda, questa che mi descrivi non rientra tra le mie fantasie.
semmai, mi fa godere di più l'idea in sé che tu sia qui a raccontarmi delle tue fantasie/perversioni.
noto comunque (ne è un esempio la confessione precedente a questo post) che molti uomini trovano invece la tua fantasia eccitante.
per quanto riguarda la tua affermazione "io ne ho sempre a disposizione", ti ripropongo la risposta che ti ho già dato al seguente link:
per chi ci legge, ripropongo qui sotto anche il sempre valido "disclaimer" di questo blog:
grazie.
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