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Clandestini Identificati dalla Polizia di Stato ad Alessandria: Un Intervento Esemplare sulla A26
Operazione della Polizia Stradale di Alessandria sventa un tentativo di immigrazione clandestina su un camion
Operazione della Polizia Stradale di Alessandria sventa un tentativo di immigrazione clandestina su un camion. Il 23 ottobre scorso, un intervento della Sezione Polizia Stradale di Alessandria – Sottosezione di Ovada ha permesso l’identificazione di tre persone nascoste all’interno di un camion. La segnalazione, partita dal Centro Operativo della Polizia Stradale di Genova, ha portato la…
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Patrol in high dress #hipstamatic #williamnessunoiphoto #carabinieri #pattuglia #xmasday #altauniforme #viadelcorsoroma #xmaslights #nocturne #streetphotography (presso Via del Corso) https://www.instagram.com/p/CmrM5z2K-tJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Quando in mezzo al caos della giornata mentre corri da una parte all’altra per caso scopri un nuovo album e ti parte la fissa.
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Frecce Tricolori / Brescia, MilleMiglia 2023
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PRIMA PAGINA Corriere Dello Sport di Oggi mercoledì, 27 novembre 2024
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[Quasi 5 anni fa ormai]
Chiamo i carabinieri perché sta per tirarmi una bici addosso. I carabinieri nonostante dicessi loro che mi ero calmata e la situazione era rientrata nella sua pericolosità, mi avvisano che in caso di segnalazioni di violenza sono obbligati a mandare una pattuglia per poi portarmi in caserma. Arrivano, lui sta già leggendo placidamente il suo manga. Entrano e insieme a me cominciano a compilare il verbale dell'intervento, chiedendo a me e a lui i documenti. I carabinieri, probabilmente scioccati dalla sua indifferenza (non si è alzato per salutarli, né per capire cosa succedeva), gli chiedono "ma si rende conto di cosa sta succedendo? Stiamo chiedendo alla sua ragazza se vuole seguirci in caserma per querelarla." Al che lui risponde "beh se vuole farlo, vuol dire che me lo merito." e continua a leggere il manga. A quel punto i carabinieri mi invitano a seguirli.
Questa non è "forza di carattere", questa è malattia e debolezza.
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“ Sono anni molto violenti a Firenze. La città è percorsa da bande di fascisti terribili, duri e fanatici, riuniti in squadracce dai nomi paurosi. Una su tutti, ‘La Disperata’, al cui soccorso arriva ogni tanto ‘La Disperatissima’, composta da squadristi di Perugia che si muovono anche fuori regione spingendosi a fare incursioni fin nelle Marche. Gentaccia pronta a usare bastone e olio di ricino senza alcuno scrupolo, teppisti, criminali come Amerigo Dumini, il capo degli squadristi che un paio di mesi dopo sequestrano e uccidono Matteotti (e che, ricorda Lussu ne La marcia su Roma, era solito presentarsi dicendo «Amerigo Dumini, nove omicidi»). Il professor Salvadori, per non mettere in pericolo la famiglia, obbedisce alla convocazione senza fare storie e va a piazza Mentana. Entra nel covo alle diciotto del primo aprile [1924] e ne esce a tarda sera, coperto di sangue e barcollante. Max, all’epoca sedicenne, che gli è andato appresso perché aveva delle lettere da impostare alla stazione e l’ha aspettato fuori, ha sentito tre brutti ceffi che ciondolano per la piazzetta dire alcune frasi inquietanti. «Occorre finirlo». «Già, ma chi l’ha comandato?» «L’ordine viene da Roma».
In quel momento Willy esce dal palazzo circondato da una dozzina di fascisti esagitati che brandiscono bastoni. Il padre, ammutolito, è coperto di sangue, e quando Max gli si fa incontro per sostenerlo e aiutarlo riceve la sua razione di botte: i picchiatori non hanno finito, la squadraccia li segue fin sul ponte Santa Trinita, vogliono buttare padre e figlio al fiume. I due si salvano solo grazie a una pattuglia di carabinieri che passa di lì per caso, e quando infine arrivano a casa a mezzanotte, malconci e umiliati, sebbene Cynthia mantenga calma e lucidità e Willy cerchi di minimizzare, lo shock è forte per tutti loro. Scrive Joyce in Portrait: “Tornarono tardi, e la scena è ancora nei miei occhi. Noi due donne (mia madre e io, mia sorella era in Svizzera), affacciate alla ringhiera del secondo piano, sulla scala a spirale da cui si vedeva l’atrio dell’entrata; e loro due che dall’atrio salivano i primi gradini, il viso rivolto in alto, verso di noi. Il viso di mio padre era irriconoscibile; sembrava allargato e appiattito, e in mezzo al sangue che gocciolava ancora sotto i capelli, si vedevano i tagli asimmetrici fatti con la punta dei pugnali: tre sulla fronte, due sulle guance, uno sul mento. Mio fratello aveva il viso tutto gonfio e un occhio che pareva una melanzana. «Non è niente, non è niente», diceva mio padre, cercando di sorridere con le labbra tumefatte. Capii in quel momento quanto ci volesse bene.” In quella sera drammatica che costituisce uno spartiacque nella storia della loro famiglia, Joyce fa tesoro dell’esempio dato dai genitori e dal fratello. Il padre che coraggiosamente cerca di sminuire la portata della violenza e il fratello che lo sostiene forniscono alla Joyce dodicenne «solidità, in quanto alle scelte da fare. Servì a pormi di fronte a ciò che è barbarie e a ciò che invece è civiltà». “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 13-14.
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Sui social, su X in particolare, la pattuglia degli zerbini beniteschi ha creato una narrazione degna di autori surreali. In poche parole: una mente perversa, sicuramente cresciuta nei centri sociali di sinistra, ha manipolato una biondona simpatizzante di destra e un ministro vagamente narcisista, creando le condizioni per un innamoramento del ministro stesso che avrebbe steso un tappeto di opportunità facendo così in modo che la biondona avesse accesso a informazioni riservate che le hanno permesso di ricattare il povero fess ... pardon ... politico sprovveduto. Effettivamente, riconoscere che la Benita si è circondata di incapaci è un boccone troppo amaro da digerire.
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NE MANCANO DUE
A pranzo dai miei, mio padre inizia a raccontare di quando era giovane. Alla fine degli anni ’50, neanche ventenne, lavorava come fattorino a Bologna. L’orario infernale era 7-12 più 21-24. Dormiva in una stanza con altri 4 per dividere le spese. Ancora oggi dice di non aver mai patito tanto freddo d'inverno come le notti in bicicletta a Bologna. Quando fu assunto come postino iniziò a fare il pendolare da Forlì. Prendeva il treno delle 5:25 di mattina, alle 7 entrava in turno e alle 9 usciva in bici per le consegne. A volte capitava il turno all'ufficio postale su via Emilia, a 10 km dalla stazione, tutti percorsi in bici prima di iniziare. Dopo pranzo riposava su un tavolo del magazzino, poi altre due ore di lavoro e un altro treno per tornare. Negli anni ’60 fu chiamato per il servizio militare negli alpini, ma il giorno prima della partenza fu assegnato all’aeronautica. Dopo il CAR a Orvieto finì alla base NATO di Napoli, una vera e propria cittadella autonoma con parchi, campi sportivi, cinema, negozi e locali come il Flamingo Club, con discoteca, slot machine e una sala concerti dove si esibì anche Louis Armstrong. Mio padre faceva l’attendente per un Generale italiano. La mattina andava in città dalla moglie di questo, che gli offriva il caffè e una sigaretta perché, diceva lei, "gli uomini devono fumare” poi, si faceva consegnare una lista e andava a far commissioni per le botteghe di Napoli. Pomeriggio libero alla base oppure in città a comprare sigarette, che a Napoli costavano pochissimo, per poi rivenderle una volta in licenza a Forlì. Gli ultimi mesi fu trasferito all’aeroporto militare di Miramare di Rimini, faceva il cameriere alla mensa dei piloti. Un pomeriggio, mentre era sul tetto con altri a prendere il sole, sentendo il rumore delle Frecce Tricolori che rientravano da un’esibizione, un pilota si alzò e disse “Ne mancano due.” Era il 5 maggio 1963, 2 dei 9 aerei della pattuglia acrobatica erano appena precipitati sopra Forlì, un pilota era morto e solo per puro caso era stata evitata una strage.
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In questi giorni di grande freddo sto tagliando un bosco scomodissimo a picco sulla statale, continuo a vedere motociclisti lanciati a 200 all'ora e mi viene costantemente in mente quella barzelletta del motociclista che viene fermato in inverno da una pattuglia e il poliziotto gli fa, "BOLLO!" E il motociclista risponde, "beato te io me sto a morì de freddo".
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Casale Monferrato: Due Persone Denunciate per Reati Stradali dalla Polizia Locale
Controlli della Polizia Locale portano al deferimento di due cittadini per gravi violazioni stradali, tra cui guida senza patente e in stato di ebbrezza.
Controlli della Polizia Locale portano al deferimento di due cittadini per gravi violazioni stradali, tra cui guida senza patente e in stato di ebbrezza. Nell’ambito dell’attività di controllo stradale ordinario, la Polizia Locale di Casale Monferrato ha denunciato due persone per violazioni al codice della strada. Gli episodi, avvenuti rispettivamente il 22 e il 28 ottobre, hanno visto…
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Frecce Tricolori — трёхцветные стрелы) — пилотажная группа итальянских ВВС. С 1984 года группа выступает на самолетах Aermacchi MB-339-PAN – специальной модификации для высшего пилотажа, с которой демонтировано все военное оборудование и установлены дымогенераторы. Официальное наименование группы: 313 Gruppo Addestramento Acrobatico, Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) Frecce Tricolori. О��нована 1 марта 1961 года.
Frecce Tricolori (Three-Colored Arrows) is an aerobatic team of the Italian Air Force. Since 1984, the team has performed on Aermacchi MB-339-PAN aircraft, a special modification for aerobatics, from which all military equipment has been dismantled and smoke generators have been installed. The official name of the team is 313 Gruppo Addestramento Acrobatico, Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) Frecce Tricolori. It was founded on March 1, 1961.
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Queste parole valgono il gioco di ritrovarsi una pattuglia alle spalle mentre sei vestita come la principessa Ginevra nel bel mezzo di un lunedì di luglio a cui devi dare spiegazioni perché stai urlando da cinque minuti: ���Lancillotto mi manchi, vieni a salvarmi!”
(Succede pure questo)
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Trasferimento di fregate dalla Marina americana ai marinai sovietici. Fregate da pattuglia americane classe "Tacoma".
la sapete quella delle razioni alimentari che gli lanciavano nella steppa sennò col cazzo che ce l'avrebbero fatta?... 😁
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PRIMA PAGINA Tirreno di Oggi venerdì, 26 luglio 2024
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