#narrativa poliziesca..
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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"Giallo Weekend: Le prime avventure del commissario Pasubio" di Lorenzo Roberto Quaglia. Recensione di Alessandria today
Un’immersione nel giallo vintage. Il libro "Giallo Weekend: Le prime avventure del commissario Pasubio" di Lorenzo Roberto Quaglia ci catapulta in un'epoca di tram sferraglianti e atmosfere noir, dove ogni dettaglio diventa indizio e ogni parola un tassel
Un’immersione nel giallo vintage.Il libro “Giallo Weekend: Le prime avventure del commissario Pasubio” di Lorenzo Roberto Quaglia ci catapulta in un’epoca di tram sferraglianti e atmosfere noir, dove ogni dettaglio diventa indizio e ogni parola un tassello di un mistero intrigante. Con uno stile narrativo che mescola ironia e suspense, l’autore ci introduce al personaggio del commissario Pasubio,…
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gregor-samsung · 5 years ago
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Avrebbe ricordato centinaia di volte le umiliazioni e gli insulti subiti. Non si sarebbe mai perdonato di essere crollato, di essersi arreso. Per autopunirsi paragonava il rispetto di cui aveva goduto tutta la vita con l’umiliazione che lo aveva distrutto al commissariato. Lo avevano trattato come uno scippatore, un magnaccia, ma ciò che più lo faceva stare male era la sua sottomissione. Se l’avessero picchiato, non avrebbe reagito. Perché si era arreso e si era trasformato in uno straccio sudicio nelle loro mani? Come aveva potuto perdere la volontà e l’onore fino a quel punto? Avrebbe dovuto affrontarli fino alla fine, a ogni costo, se non altro per difendere il suo onore, per salvare la dignità di Buthayna. Cosa avrebbe detto di lui adesso, come avrebbe affrontato il suo sguardo? Era stato incapace di proteggerla, non l’aveva difesa neppure con una parola! La guardò. Lei camminava in silenzio accanto a lui. «Andiamo a fare colazione all’Excelsior. Sarai sicuramente affamata» le disse improvvisamente senza pensare. Lei non proferì parola, lo seguì in silenzio nel grande ristorante di fronte a Palazzo Yacoubian che a quell’ora del mattino era completamente vuoto, a parte gli impiegati delle pulizie che stavano lavando il pavimento con acqua e sapone, e un unico avventore, uno straniero anziano seduto in fondo al locale che beveva il caffè completamente immerso nella lettura di un giornale francese. I due si sedettero l’uno di fronte all’altra a un tavolino ad angolo vicino alla vetrata, sull’incrocio fra via Suleyman pasha e via ‘Adly. Zaki ordinò due tazze di tè con il dolce incluso nel prezzo. Un silenzio grave e pesante li avvolse finché non ebbe svuotato la tazza. Poi si mise a parlare lentamente come se brancolasse nel buio: «Buthayna, ti prego di non angosciarti. L’uomo si espone a molte situazioni assurde nel corso della sua vita, ma sarebbe un errore soffermarsi su di esse. Gli ufficiali di polizia in Egitto sono come cani rabbiosi e purtroppo sono onnipotenti a causa della Legge d’emergenza».
‘Ala al-Aswani, Palazzo Yacoubian, traduzione di Bianca Longhi, Feltrinelli (collana Universale Economica), 2008²; pp. 182-83.
[ Ed.ne Or.le:  عمارة يعقوبيان (Imārat Yaʿqūbiān), American University in Cairo Press, in Arabic, 2002 ]
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ogmosis · 2 years ago
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INTERVISTA ALLA NARRATIVA POLIZIESCA: VALERIO VARESI (VERSIONE ITALIANA)
L'autore italiano Valerio Varesi è stato una luce splendente nella narrativa poliziesca europea sin dalla pubblicazione del suo primo libro Ultime notizie di una fuga nel 1998, il nativo torinese è passato senza soluzione di continuità tra i suoi romanzi e il suo ruolo di giornalista per artisti del calibro di Repubblica.
I suoi racconti del Commissario Soneri sono stati adattati nella serie tv Nebbie e delitti, mentre ha scritto anche romanzi storico-politici raccolti nel volume Trilogia di una Repubblica.
Il suo ultimo racconto di Soneri The Unseen è stato tradotto in inglese per il pubblico britannico attraverso Patrician Press e vede il detective di Parma indagare su un caso irrisolto di un cadavere trovato nel fiume Po tre anni prima.
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Matthew Ogborn: Valerio, le tue suggestive descrizioni del Po in The Unseen e dei racconti precedenti sono una parte così cruciale nel godimento di questa serie per me, quindi quante ricerche intraprendi per catturare l'atmosfera unica del fiume e i personaggi eccentrici che vivono e lavorano lì?
Valerio Varesi: "Mi baso essenzialmente su lunghe osservazioni del fiume e su passeggiate lungo le sponde. Lo stesso metodo vale per la città di Parma e per l’Appennino. In questo modo introietto delle sensazioni che poi traduco in immagini che riporto sulla pagina. E' come se fotografassi con la mente il paesaggio e ne registrassi le impressioni. Oltre a questo, parlo a lungo con la gente. Nel caso del Po, frequento i circoli nautici e dialogo con i barcaioli. Ho un rapporto di amicizia con il capitano di una nave che percorre il fiume portando in giro i turisti."
Proprio come la Florida per Carl Hiaasen e la Louisiana nei romanzi Robicheaux di James Lee Burke, l'ambientazione funge da personaggio in sé. Cos'è che ti affascina del Po?
"Il fiume è una metafora della vita, del tutto scorre di Eraclito. Inoltre rappresenta la potenza della natura: la corrente possente e apparentemente tranquilla che cela il mistero nella profondità delle sue acque. Il fiume che dà la vita e che la toglie. Di fronte a esso, come al cospetto di una grande montagna o allo sconfinato orizzonte del mare, ci sentiamo piccoli e limitati. Ritorniamo alla nostra umanità di esseri mortali al cospetto di ciò che appare immortale. Per questo la natura si avvicina al divino e lo rappresenta."
Hai un talento brillante nel rendere ogni personaggio vivo in modi idiosincratici, sia attraverso una descrizione insolita che un dialogo naturale. Quanto è importante per te quella parte del processo di scrittura al di fuori delle macchinazioni della trama e visiti persone di tutti i ceti sociali per inchiodarlo?
"Ogni scrittore ha un elevato tasso di schizofrenia nel senso buono del termine, vale a dire che sa essere altro da se stesso immedesimandosi nei suoi personaggi come vivendo altre vite differenti dalla propria. Gli scrittori sono ladri di vita altrui. Solo così riesco a creare personaggi credibili. Spesso traggo giovamento dalla frequentazione e dall'osservazione. In altri casi mi avvalgo di tipologie umane frequenti. Questo lavoro è fondamentale perché ogni trama e ogni visione del mondo hanno bisogno di personaggi che le facciano camminare."
I libri di Soneri sono anche notevoli per le descrizioni brutalmente oneste del passare del tempo e di come colpisce sia Soneri che le persone che lo circondano come Angela. Quanto è catartico per te e in che modo il tuo background in filosofia influenza i tipi di questioni che affronti?
"Soneri è un personaggio 'in itinere', si sviluppa, invecchia e cambia in ragione del tempo che passa. Il tempo è ciò che di più prezioso ci è dato e la nostra vita è una sorta di conto alla rovescia prima del nulla. Di questo è cosciente il mio commissario e sente con dolore il trascorrere degli anni. Tuttavia cerca di svolgere bene il suo compito nel mondo come suggerivano gli stoici e progetta i suoi anni consapevole della morte come ci ha insegnato Heidegger. Diciamo che i miei studi hanno lasciato una traccia nella sua visione della realtà considerando che in parte Soneri è il mio alter ego."
Quanto è importante per te ricevere riconoscimenti da organizzazioni internazionali come The CWA qui nel Regno Unito per i tuoi romanzi, sia che tu sia inserito in una lista lunga, in una lista ristretta o che vinca qualcosa a titolo definitivo?
"Molto importante, soprattutto se i riconoscimenti vengono dal Paese con la lingua più parlata nel mondo e quindi con una produzione editoriale di assoluto livello. A volte, in Italia, si ha l'impressione di vivere e scrivere in un orizzonte ristretto e un po' provinciale. Il fatto di essere apprezzato all'estero è per me vitale. Anche in Francia ho avuto buoni riconoscimenti e ottime vendite."
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In questi tempi globali sempre più caotici in cui viviamo, quale vedi come ruolo della narrativa poliziesca sia dal punto di vista dello scrittore che dal punto di vista del lettore?
"Penso che la letteratura poliziesca, il noir, il polar e altri generi di questo tipo, abbiano la funzione d'essere i romanzi della realtà. Devono raccontare il male non come vicenda fine a se stessa, ma anche come prodotto sociale frutto di malesseri creati da squilibri all'interno di una comunità. Un delitto deve essere analizzato chiedendosi il perché accade e non solo interrogarsi su chi l'ha commesso. Da questo punto di vista il romanzo poliziesco si comporta come il medico che, osservato un sintomo, va a scoprire qual è l'origine della malattia."
Parlando con il tuo cappello da giornalista, pensi che abbiamo raggiunto un punto di svolta in termini di come le agenzie di stampa cercano di cercare la verità di fronte alla corruzione dilagante mentre il pubblico è inondato di bugie attraverso i social media da interessi speciali e le persone si trincerano in deliri paranoici?
"La nostra epoca pullula di fonti d'informazione. Un tempo le persone si informavano dai media tradizionali, vale a dire i giornali e la televisione, adesso le notizie arrivano da ogni parte del composito mondo di internet. Siccome tale mondo è del tutto incontrollato, vi agiscono persone, organizzazioni e veri e propri manipolatori con lo scopo di orientare l'opinione pubblica con notizie non verificate o con vere falsità fabbricate appositamente. Il guaio è che queste forze possono cambiare il corso della storia. Per esempio, se la Gran Bretagna ha scelto di uscire dall'Unione europea è anche per le false notizie che sono circolate, come ha dimostrato una giornalista dell'Observer."
Quale vedi come posto della religione nella società di oggi, specialmente in un paese come l'Italia dove ha sostenuto la vita per così tanto tempo, e come affronti questo nei tuoi romanzi in futuro?
"Viviamo in un mondo, quello occidentale, dove la religione come modello di vita e insegnamento è quasi del tutto ininfluente. Ciò non significa che non esista una spiritualità, ma che essa si esprime con modalità diverse rispetto a quelle della religione tradizionale. Contemporaneamente, la religione per alcuni popoli del resto del mondo, sconfina spesso in una forma di fanatismo che genera scontri, terrorismo e violenza. La coabitazione in occidente tra i popoli europei e gli immigrati non è facile, specie con i musulmani i cui valori differiscono molto dai nostri. Ho affrontato questo tema in un libro che però non è pubblicato in lingua inglese ('Il commissario Soneri e la legge del Corano')."
Quali sono stati i maggiori aspetti positivi degli adattamenti televisivi dei tuoi romanzi Soneri e sei incoraggiato dalla maggiore portata delle storie consentite con l'aumento dei servizi di streaming e dei loro budget?
"Le cose positive sono tante. Il mio personaggio è entrato nell'immaginario collettivo italiano e le atmosfere molto noir, con nebbia e città padane in sottofondo, hanno mostrato un pezzo d'Italia che normalmente non viene rappresentato. Io, come autore, vado fiero di questa traduzione in immagini che conferisce alla mia opera un valore in più. Tuttora la serie viene trasmessa sui canali televisivi in replica."
Quali altri autori hai letto di recente e cos'altro fai per rilassarti correttamente?
"In questo momento sto rileggendo una delle mie passioni: (Friedrich) Dürrenmatt. Presto dovrò dedicarmi a Jean-Claude Izzo, un'altra mia passione, per preparare una conferenza in cui parlerò di lui. Per il resto mi rilasso a leggere e a correre."
Scopri di più sui libri del Commissario Soneri di Valerio sul suo sito QUI.
Leggi la mia intervista al traduttore inglese di Valerio Varesi Joseph Farrell QUI.
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frontedelblog · 6 years ago
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"IL TRUCCO DEI DUE POLIZIOTTI": VITA NUOVA DI UN VECCHIO TRANELLO INVESTIGATIVO
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giallofever2 · 5 years ago
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Un Cult con Tomas Milian
Il giustiziere sfida la città
Data di uscita: 16 agosto 1975 (Italia)
Regista: Umberto Lenzi
Musiche Franco Micalizzi
Distribuzione in italiano: Medusa Film
Curiosità
Il nome del personaggio richiama quello di un film assai più noto: sei anni prima del Rambo interpretato da Sylvester Stallone, Milian lesse il libro Primo sangue, scritto da David Morrell dal quale poi venne tratto il film statunitense
Affascinato dalla narrativa di Morrell, Milian cercò invano di convincere i "cinematografari" del Bel Paese a produrre un film tratto dal libro con lui stesso come protagonista, ma le difficoltà apparentemente insormontabili nel ricreare una credibile cittadina nordamericana in Italia e i costi proibitivi di girare in location fecero naufragare il progetto. Come 'contentino' venne promesso a Milian che il nome del suo prossimo personaggio sarebbe stato 'Rambo'. Il titolo di lavorazione originale del film era ancora più esplicito: Rambo sfida la città. In entrambi i film il personaggio di Rambo viene doppiato dall'attore Ferruccio Amendola.
Il film è anche un omaggio a Sergio Leone ed al suo Per un pugno di dollari, del quale Il giustiziere sfida la città si può considerare una sorta di remake in chiave poliziesca.
Interpreti e personaggi
Tomas Milian "Rambo"
Joseph Cotten: don Paternò
Femi Benussi: Flora
Silvano Tranquilli: ing. Marco Marsili
Evelyn Stewart/Ida Galli: moglie di Marsili
Adolfo Lastretti: Ciccio Paternò
Maria Fiore: Maria Scalia
Mario Piave: Pino Scalia
Luciano Catenacci: Conti
Tom Felleghy: comandante Ferrari
Luciano Pigozzi: scagnozzo di Conti
Guido Alberti: titolare della sala da biliardo
Shirley Corrigan: cameriera di Conti
Antonio Casale: Philip Duval
Duilio Cruciani: Luigino Scalia
Alessandro Cocco: Gianpiero Marsili
Rosario Borelli: guardaspalla di don Paternò
Mario Novelli: Franco
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alemicheli76 · 2 years ago
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Il blog consiglia
“Un audace disegno eseguito alla perfezione.Una voce ipnotica e autentica,e domande cui dovremo rispondere come persone e lettori.” -Lee Child“Audace e originale… una nuova voce emozionantenella narrativa poliziesca.”-Tim weaver  “Un debutto sorprendentemente convincente e astuto.” -Tana French  “Pieno di ardore e straziante, modella il genere e riconfiguracon successoil tradizionale…
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matteobordoni · 3 years ago
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LA BELVA DEVE MORIRE ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ Un romanzo in cui si fondono molti elementi del giallo tradizionale (il delitto, l’indagine, la risoluzione del caso, le belle donne, l’alone di mistero e di pericolo che fanno venire la pelle d’oca), ma anche della tragedia moderna di ispirazione Shakespeariana nella spasmodica ricerca della vendetta a un torto subito, in quel nobile atto di lavare l’onta nel sangue. L’intera narrazione è coinvolgente e sotto molti aspetti “aulica”, ogni capitolo è preludio a quello successivo susseguendosi in un’onda di suspense fino all’ultima pagina dove il colpevole viene inchiodato senza possibilità di scampo. Una trama brillante, crudele che sottolinea un contributo originale alla narrativa poliziesca. @contorni_di_noir #books #bookstagram #book #reading #booklover #bookworm #bookish #read #bibliophile #instabook #booknerd #bookshelf #bookaholic #b #bookaddict #bookstagrammer #love #booksofinstagram #libros #reader #author #bookphotography #instabooks #library #art #libri #booklove #literature #booklovers #goodreads https://contornidinoir.it/2022/01/nicholas-blake-la-belva-deve-morire/?fbclid=IwAR1GvTpsvIrGD_elw0jgFdotwCZd9DRvmUmeUdtFm7fYi9TSEw-SdlIKbGQ https://www.instagram.com/p/CZZOiqQgqyG/?utm_medium=tumblr
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ilpassaparoladeilibri · 3 years ago
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muatyland · 4 years ago
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Recensione "Morte al mercatino di Natale" di John D. MacDonald
Recensione “Morte al mercatino di Natale” di John D. MacDonald
Il personaggio più famoso di John D. MacDonald, Travis McGee, abita a bordo di una casa galleggiante, la Busted Flush, che ha vinto giocando a poker. Tra i protagonisti più riusciti della narrativa poliziesca, McGee è insieme un investigatore privato e un avventuriero che si guadagna da vivere recuperando beni rubati, e quando agisce al di fuori della legge lo fa solo per combattere i criminali.…
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Nicola Rocca - Scheletri nell’armadio. Un thriller psicologico che mette a nudo le ombre dell’animo umano. Recebnnsione di Alessandria today
Biografia dell’autore. Nicola Rocca è un autore italiano specializzato in thriller psicologici che esplorano le complessità e le contraddizioni del genere umano.
Biografia dell’autore.Nicola Rocca è un autore italiano specializzato in thriller psicologici che esplorano le complessità e le contraddizioni del genere umano. Nato con una passione per la scrittura, Rocca si è affermato grazie a storie avvincenti e personaggi tormentati che riflettono le paure e i segreti nascosti dentro ognuno di noi. La serie di Roberto Marazzi rappresenta uno dei suoi lavori…
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bumby2015 · 4 years ago
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Domenica 18 a Villa Greppi Monticello Brianza edizione n19 de “La passione per il delitto “ festival di narrativa poliziesca. Alle 11,30, insieme a Piero Colaprico e Mario Consani, Umberto Montin con “A muso duro”, noir padano su un cold case anni 70 @bumby2013 #amusoduro #noir #giallo #annisettanta #anni70 #poliziottoconleskimo #lapassioneperildelitto #monticellobrianza #passionedelitto20 (presso Lake of Como) https://www.instagram.com/p/CGNG92WBaXv/?igshid=10hy80u2szy26
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crazy-pot-pourri · 8 years ago
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[Books] Detective Hanshichi  I misteri della città di Edo di Okamoto Kidō
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Titolo originale: The Curious Casebook of Inspector Hanshichi. Detective Stories of old Edo , basato sulla serie Hanshichi torimonochô Autore: Okamoto Kidō Prima edizione: selezione di racconti della serie del detective Hanshichi, scritti tra il 1917 e il 1937, a cura di Ian MacDonald per University of Hawai’i Press, 2007 Edizione italiana: Traduzione di Pietro Ferrari (Milano, O barra O edizioni, 2012)
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Presentazione dell'editore: Nell'antica città Edo, la Tokyo feudale dello shogunato Tokugawa, il detective Hanshichi indaga su crimini e fatti inconsueti: il fantasma di una donna affogata tormenta una giovane signora; un attore muore sul palcoscenico in una versione troppo realistica di un classico del teatro kabuki; due loschi samurai ordiscono una vendetta; una campana anti-incendi suona inspiegabilmente notte dopo notte; una danzatrice giace morta sul suo tatami, la gola stretta da un serpentello... Il rude e ironico Hanshichi conduce le sue ricerche con profondo realismo e sottile intuito, sfatando credenze e superstizioni ancora fortemente radicate nelle persone del suo tempo. Pubblicate per la prima volta in Italia, le avventure di Hanshichi restituiscono un vivido affresco della vita cittadina nel Giappone di fine ‘800: i vicoli, le case da tè e di piacere, i bagni pubblici, le dimore dei samurai e le cerimonie conviviali. L'autore tratteggia un mondo ormai tramontato con un vigore e una misura squisitamente giapponesi.
L'autore: Okamoto Kidō (Tokyo, 1872-1939) considerato il maggior rappresentante del Nuovo Teatro Kabuki, fu il primo drammaturgo a essere ammesso nel 1937 all’Accademia Imperiale delle Arti. La conoscenza della lingua inglese gli permise di leggere //Le avventure di Sherlock Holmes//, da cui trasse lo spunto per la figura del detective Hanshichi grazie al quale è oggi riconosciuto come il fondatore del romanzo poliziesco in Giappone. In virtù del successo ottenuto, i suoi racconti gialli (scritti fra il 1917 e il 1937) sono stati adattati per la radio, la televisione, il cinema e tradotti in inglese e cinese. Tuttora vengono di continuo ristampati.
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Il lavoro del detective, si potrebbe dire, è una commedia degli errori.
La narrativa poliziesca giapponese d'inizio Novecento ha in Okamoto Kidō uno dei suoi esponenti di maggior spicco. L'autore, conosciuto anche per il suo lavoro come corrispondente di guerra, critico teatrale e drammaturgo, è sicuramente in debito nei confronti dell'Occidente e di scrittori come Arthur Conan Doyle, ma ha saputo traslare la lezione del padre di Sherlock Holmes in un contesto del tutto giapponese, dando un nuovo punto di riferimento autoctono ad un genere, che pur avendo illustri predecessori anche nel Paese del Sol Levante, era visto come qualcosa essenzialmente di importazione estera. I racconti con protagonista il detective Hanshichi, pubblicati a partire dal 1917 su Bungei kurabu ("Club letterario"), sono ambientati intorno alla metà del XIX secolo, quando la città di Tokyo ancora era conosciuta con il nome di Edo. Si potrebbero definire come dei "racconti nel racconto": abbiamo infatti un giovane narratore che ha conosciuto Hanshichi ormai anziano e in pensione; incuriosito da quanto sentito su di lui, coglie l'occasione di visite di cortesia, soprattutto per festività e ricorrenze varie, per farsi raccontare dall'investigatore alcuni degli "exploit" nella sua carriera.
Hanshichi era una figura di grande prestigio nel mondo dei custodi della legge. Una rarità nella sua professione, un onesto figlio di Edo senza pretese, su cui nessuno aveva mai mormorato una parola cattiva. Sempre attento a non abusare della sua autorità per tormentare i deboli dietro lo schermo degli incarichi ufficiali, trattava chiunque con la massima cortesia. (...) Ci sono molte altre sue avventure che lascerebbero la gente stupefatta e ammirata, perché egli fu uno Scherlock Holmes mai celebrato del periodo Edo.
In questo modo, il risultato è una sorta di torimonochō con i principali casi affrontati del detective.
«Che cos’è un torimonochō, domandate?» cominciò Hanshichi come per un’introduzione. «Bene, dopo avere ascoltato un rapporto da uno di noi investigatori, il capo ispettore o il sostituto magistrato incaricato del caso riferiva le informazioni all’Ufficio del magistrato cittadino, 1 dove un segretario annotava tutto in un libro mastro. Questo era quello che noi chiamavamo un torimonochō, un registro dei casi.(..)»
Questo volume, Detective Hanshichi - I misteri della città di Edo, si muove sulla scia della selezione fatta da Ian MacDonald per The Curious Casebook of Inspector Hanshichi. Detective Stories of old Edo del 2007. Nello specifico, abbiamo: - IL FANTASMA DI OFUMI (OFUMI NO TAMASHI) - LA LANTERNA DI PIETRA (ISHI-DŌRŌ) - LA MORTE DI KAMPEI (KAMPEI NO SHI) - LA STANZA SOPRA I BAGNI (YŪYA NO NIKAI) - LA MALEDIZIONE DELLA DANZATRICE (OBAKE SHISHŌ) - IL MISTERO DELLA CAMPANA ANTI-INCENDI (HANSHŌ NO KAI) - LA DAMA DI COMPAGNIA (OKU JOCHŪ) Dalla sua, Hanshichi non ha solo grandi capacità deduttive, ma anche una profonda conoscenza dell'animo umano che gli permette di capire immediatamente chi ha di fronte e come ottenere informazioni e/o confessioni. Spesso e volentieri alle indagini di Hanshichi si mescolano elementi soprannaturali: non è raro, infatti, che il detective sia chiamato ad investigare su fatti inspiegabili, per cui c'è chi chiama in causa spiriti di defunti o altre entità. Pur non pronunciandosi mai apertamente contro queste credenze, il poliziotto finisce sempre per ricondurre ad una mano umana la responsabilità dei delitti. Mentre si procede alla ricerca della soluzione del caso, il lettore viene nel contempo trasportato all'interno di una vivida rappresentazione della Edo di qualche decennio prima. Non mancano, infatti, digressioni che permettono di ricostruire gli usi, i costumi e più in generale l'atmosfera di quegli anni. La formazione teatrale di Kidō fa frequentemente capolino, attraverso citazioni e persino come fonte di ispirazione per i criminali. In questo modo, la ricostruzione storica e i riferimenti culturali e folkloristici rendono Hanshichi torimonochô qualcosa che va oltre la semplice letteratura di genere, divenendo una vera e propria testimonianza di un'epoca. Davvero ricca ed interessante l'introduzione di Ian MacDonald che apre il volume con un'approfondita contestualizzazione dell'opera e del suo autore. Non mancano nemmeno numerose note esplicative alla fine di ogni capitolo, ad impreziosire editorialmente il libro. Probabilmente nessuna presentazione dell'opera è più efficace di quella fatta da Giuliana Lusso su I Quaderni asiatici: "È un vero peccato che la letteratura popolare sia scarsamente frequentata dalla critica letteraria, che spesso si limita a criticarne la serialità ed i cliché trascurando gli elementi di interesse; la sua larga diffusione invece consente di aprire scorci sull'immaginario ed i gusti della platea dei lettori che intendeva avvincere ed emozionare. Raramente inserito nelle antologie o ricordato nei manuali di letteratura giapponese, Okamoto (1872-1939) è stato un personaggio rappresentativo del suo tempo: fu educato presso l'ambiente britannico di Tokyo e divenne giornalista lavorando sia come corrispondente di guerra (durante la Guerra sino-giapponese, 1894-5) sia, soprattutto, in qualità di redattore e critico teatrale. Era affascinato dalla vita nel periodo Edo (1603-1868), che conobbe unicamente tramite libri e stampe, e la scelse come ambientazione per numerosi drammi Shin Kabuki e per i suoi racconti. I più celebri hanno per protagonista il detective Hanshichi e sono ben 69, pubblicati fra il 1917 ed il 1937;(...)  I racconti sono inseriti in una doppia cornice narrativa: Hanshichi, ormai in pensione, racconta i casi più insoliti che gli siano capitati all'autore ancora ragazzo, il quale li ri-narra ai lettori a distanza di anni: questo scartamento temporale molteplice consente a Okamoto di trasportare i lettori nel tardo periodo Edo attraverso una fuga prospettica, e di passare da un piano temporale all'altro giocando con un velo di nostalgia o, più spesso, con il distacco smaliziato dell'ironia. Agli occhi di Hanshichi narratore infatti la facilità con la quale le persone coinvolte nei casi fanno ricorso al soprannaturale sconfina nella credulità; il detective al contrario cerca prove concrete, moventi umani, ricostruisce dinamiche che nulla hanno di fantastico. Okamoto ripropone lo schema del giallo deduttivo classico giunto in Giappone nei primi anni del Novecento: delitto – indagine – soluzione (una struttura che ricostruisce tramite la deduzione logica l' ordine messo in crisi dal crimine) trasponendolo nella realtà della vecchia capitale, alla quale dedica molte intense immagini. Come nei romanzi di Maigret, è l'ambiente ancor più della storia ad irretire il lettore. La vecchia Edo di Okamoto è una città di legno e carta, nei cui vicoli si consumano passioni e tragedie della gente comune come della nobiltà; con brevi tratti di pennello, fra un sopralluogo ed un interrogatorio, trapelano la luce particolare di un tramonto, lo sgomento per una fioritura di ciliegi già trascorsa, il colore del cielo intravisto fra le gronde delle case. La luce soffusa e gentile in cui è avvolta, nonostante i drammi che vi hanno luogo, lascia il dubbio che si tratti di un rifugio dell'immaginazione dal disagio della modernità in cui autore e lettori era immersi – una modernità alla quale però non avrebbero realisticamente rinunciato. Le postfazioni di Pietro Ferrari in coda ai due volumi approfondiscono il ricorso ad immagini evocative che caratterizza la prosa di Okamoto e le ricche interazioni fra le cornici temporali; l'introduzione di Jan MacDonald, nel primo volume, fornisce interessanti coordinate per inquadrare autore ed opera entro il contesto storico e letterario del tempo." Giuliana Lusso, dicembre 2012 I Quaderni asiatici, 14/01/2013
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Davide Camoni - Il filo rosso del mistero. Dieci racconti gialli che intrecciano suspense, enigmi e personaggi memorabili. Recensione di Alessandria today
Davide Camoni, nato a Ferrara nel 1953, è laureato in Ingegneria presso l'Università di Bologna. Dopo una carriera come Project Manager nell’impiantistica industriale, che lo ha portato in angoli remoti del mondo, ha scelto di ritirarsi a Greenwich, Londr
Biografia dell’autore.Davide Camoni, nato a Ferrara nel 1953, è laureato in Ingegneria presso l’Università di Bologna. Dopo una carriera come Project Manager nell’impiantistica industriale, che lo ha portato in angoli remoti del mondo, ha scelto di ritirarsi a Greenwich, Londra, dove si dedica alla scrittura e al suo ruolo di nonno part-time. Autore dal grande talento narrativo, Camoni si…
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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"Tempesta di neve e profumo di mandorle": Un Giallo Avvolgente tra Intrighi e Suspense. Camilla Läckberg e il Fascino del Giallo Nordico. Recensione di Alessandria today
Biografia dell’Autrice. Camilla Läckberg, nata il 30 agosto 1974 a Fjällbacka, in Svezia, è una delle autrici di gialli più famose al mondo. Conosciuta per la sua capacità di intrecciare intrighi e misteri, ha conquistato milioni di lettori con la serie d
Biografia dell’Autrice.Camilla Läckberg, nata il 30 agosto 1974 a Fjällbacka, in Svezia, è una delle autrici di gialli più famose al mondo. Conosciuta per la sua capacità di intrecciare intrighi e misteri, ha conquistato milioni di lettori con la serie di romanzi ambientati nella sua città natale. La scrittrice è spesso paragonata ad Agatha Christie per il suo stile che combina suspense,…
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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“Le ragazze svanite” di Lisa Regan: un thriller che ti tiene con il fiato sospeso. Recensione di Alessandria today
Il primo capitolo della serie Detective Josie Quinn è un viaggio oscuro e travolgente nel cuore della provincia americana, dove il male si nasconde dietro la quotidianità.
Il primo capitolo della serie Detective Josie Quinn è un viaggio oscuro e travolgente nel cuore della provincia americana, dove il male si nasconde dietro la quotidianità. Recensione della serie Detective Josie Quinn, volume 1: “Le ragazze svanite” Lisa Regan inaugura la serie Detective Josie Quinn con un thriller esplosivo e ricco di tensione, “Le ragazze svanite”, che cattura immediatamente…
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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"Dove Dimorano i Demoni di Alberto Meneses": Un thriller psicologico intenso e ricco di suspense. Recensione di Alessandria today
Verónica Cuevas affronta i demoni della sua mente e del suo caso più complesso. Nel terzo volume della serie Verónica Cuevas, intitolato "Dove Dimorano i Demoni", Alberto Meneses ci trascina in un viaggio oscuro e psicologicamente intenso, dove la protago
Verónica Cuevas affronta i demoni della sua mente e del suo caso più complesso.Nel terzo volume della serie Verónica Cuevas, intitolato “Dove Dimorano i Demoni”, Alberto Meneses ci trascina in un viaggio oscuro e psicologicamente intenso, dove la protagonista si trova faccia a faccia con i suoi dubbi più profondi e un caso che sfida le sue capacità investigative. Una narrazione ricca di suspense…
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