#Commissario Soneri
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I libri della renna
Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
#georges simenon#valerio varesi#antonio manzini#ettore scola#dario ferrari#pg wodehouse#claudio paglieri
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CRIME FICTION INTERVIEW: VALERIO VARESI (ENGLISH VERSION)
Italian author Valerio Varesi has been a shining light in European crime fiction since the publication of his first book Latest news of a fugue in 1998, the Turin native switching seamlessly between his novels and his role as a journalist for the likes of la Repubblica.
His Commissario Soneri stories have been adapted into the TV series Nebbie e delitti , while he has also written historical-political novels collected in the volume Trilogia di una Repubblica .
His latest Soneri tale The Unseen has been translated into English by Joseph Farrell for UK audiences through Patrician Press and sees the Parma detective investigate an unsolved case of a dead body found in the Po River three years before.
Matthew Ogborn: Valerio, your evocative descriptions of the Po in The Unseen and previous tales are such a crucial part in the enjoyment of this series for me so how much research do you undertake to capture the unique atmosphere of the river and the quirky characters that live and work there?
Valerio Varesi: “Essentially this is based on my long observations of the river and my walks along its shores. I use the same method for the city of Parma and for the Apennines. In this way I incorporate these sensations which I then translate into images and put on paper. It's as if I photograph the scenery in my mind and record my impressions. As well as this, I talk to people at length. In the case of the Po, I visit sailing clubs and chat to the boatmen. I have made friends with the captain of a tourist ship sailing on the river. "
Much like Florida for Carl Hiaasen and Louisiana in James Lee Burke's Robicheaux novels, the setting serves as a character in itself. What is it that fascinates you about the Po?
“The river is a metaphor for life - 'everything flows' by Heraclitus. It also represents the power of nature: the mighty and apparently calm current concealing the mystery in the depths of its waters. The river which gives and takes away life. As in the presence of a great mountain or an endless sea horizon, we feel small and limited. We return to our mortal human nature in the face of what appears immortal. For this nature approaches the divine and represents it. "
You have a brilliant knack of making each character come alive in idiosyncratic ways, whether through offbeat description or natural dialogue. How important is that part of the writing process outside of the plot machinations and do you visit with people from all walks of life to nail it?
“Every writer is rather schizophrenic in the best sense of the word, namely that they know how to be someone other than themselves, identifying with their characters and experiencing different lives to their own. Writers steal other people's lives. Only in this way can I create credible characters. I often draw benefit from meeting people and observing them. In other cases I make use of widespread human typologies. This work is key because every storyline and every vision of the world needs characters to make them come alive. "
The Soneri books are also notable for the brutally honest descriptions of the passage of time and how it affects both Soneri and the people around him such as Angela. How cathartic is that for you and how does your background in philosophy influence the types of issues that you address?
“Soneri is a work in progress, he develops, he gets older, and he changes with time. Time is the most precious thing we are given and our life is a sort of countdown before the void. My commissario is conscious of this and is saddened by the passing of the years. He tries however to carry out his worldly tasks by him well as the stoics advised and, as Heidegger teaches us, he plans his life by him by being aware of death. Let's say that my studies have influenced his vision of reality - considering that Soneri is partly my alter ego. "
How important is it to you to receive recognition from the likes of international organizations such as The CWA here in the UK for your novels whether you are placed on a longlist, shortlist or win something outright?
“Very important, especially if recognition comes in the country with the most spoken language in the world and with top quality level of publishing. At times, in Italy, there is a feeling of living and writing in a restricted and provincial orbit. For me, being appreciated abroad is vital. I've also had good recognition and excellent sales in France. "
In these increasingly chaotic global times that we live in, what do you see as crime fiction's role both from the writer's perspective and also the reader's perspective?
"I think that crime fiction, noir, polar [a French term for cross between crime fiction and noir] and other types of this genre, have the function of being 'fact' novels. Evil must be written about not purely as an end in itself, but also as a social outcome - the result of a sickness created by the inequalities inside a community. The crime must be analyzed, asking why it happened, and not only questioning who committed it. From this point of view, crime fiction is like a doctor, who observing a symptom, goes on to discover the source of the illness. "
Speaking with your journalist hat on, do you think we have reached a tipping point in terms of how news outlets try to seek the truth in the face of rampant corruption as the public are flooded with lies through social media by special interests and people become entrenched in paranoid delusions?
"This age is bursting with information sources. At one time people received their information from traditional media, namely newspapers and television, now news arrives from every part of the internet world. As this world is completely uncontrolled, people, organizations, and actual manipulators are aiming to direct and influence public opinion with unverified and specifically fabricated false news. The trouble is that these forces can change the course of history. For example, if Britain chose to leave the European Union, it was partly because of the false news circulating, as shown by an Observer journalist. "
What do you see as religion's place in society now, especially in a country like Italy where it has underpinned life for so long, and how do you address this in your novels going forward?
“We live in a world, the western world, where traditional religion as a model for life and learning is almost totally irrelevant. This doesn't mean that spirituality doesn't exist, but it is expressed differently compared to traditional religion. At the same time, religion for some people in the rest of the world often crosses over to fanaticism which can lead to clashes, terrorism and violence. The coexistence in the West between European people and immigrants isn't easy, especially with Muslims whose values are so different to ours. I have addressed this topic in a book not published in English - Commissario Soneri and the laws of the Koran. "
What have been the biggest positives from the TV adaptations of your Soneri novels and are you encouraged by the increased scope of stories allowed with the rise of the streaming services and their budgets?
“The positives are many. My character has entered the Italian collective imagination and the very 'noir' atmosphere, with the fog and the Po Valley towns in the background, have shown a part of Italy not normally represented. I, as the author, am proud of this televised adaptation which gives my work an extra value. And the series is currently being broadcast on television streaming channels. "
Which other authors have you been reading recently and what else do you do to unwind properly?
“At the moment I am rereading one of my passions: (Friedrich) Dürrenmatt. Soon I must devote time to reading Jean-Claude Izzo, another passion of mine. This is to prepare for a conference in which I'll be speaking about him. Otherwise I relax by reading and running. "
Read the Italian version of this interview HERE .
Find out more about Valerio's books on his website HERE .
Read my interview with Valerio's English translator Joseph Farrell HERE .
#valerio varesi#joseph farrell#crime fiction#italy#italian#italia#parma#river po#books#reading#friedrich durrenmatt#jean-claude izzo#po valley#commissario soneri#the cwa#the crime writers' association#the unseen#carl hiaasen#james lee burke#robicheaux#Ultime notizie di una fuga#la repubblica#journalism#Trilogia di una Repubblica#patrician press#turin
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La colpa della nostra generazione è questa. Pensavamo che le conquiste fossero per sempre e invece vanno consolidate, difese. Ci è mancata la manutenzione delle nostre idee. Le abbiamo lasciate arrugginire.
Valerio Varesi . Il commissario Soneri e la strategia della lucertola
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Valerio Varesi, l’inventore del commissario Soneri:
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Gli invisibili di Valerio Varesi: un’indagine del Commissario Soneri
Gli invisibili di Valerio Varesi: un’indagine del Commissario Soneri
“Ci sono aziende che si riuniscono il consiglio di amministrazione. Discutono sull’acqua e poi vanno a mangiare lo stracotto d’asino.” – e qui sta lo spirito di Valerio Varesi, il quale, visto dal vivo, sembra più anoressico che bulimico, pur senza rientrare in nessuna delle due fattispecie. Gli invisibili di Valerio Varesi M’è capitato di averlo a fianco in una abbuffata-presentazione di un suo…
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Soneri e gli invisibili: da leggere
Soneri e gli invisibili: da leggere
La copertina Noi siamo quelli che raccolgono i morti dopo la battaglia. Il commissario Soneri lo conosciamo da tempo, così come sappiamo che Valerio Varesi è una certezza. Ma Gli invisibili (Mondadori), ultimo della serie dedicata al commissario di Parma, ha un qualcosa in più: una scrittura matura capace di far convivere umanità e noir insieme, una descrizione immersiva dei luoghi che ti…
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La paura dell’anima di Valerio Vares @edizioni_frassinelli, ispirato ai fatti di “Igor il russo”. #TRAMA Il commissario Soneri non vedeva l’ora di lasciare l’afa agostana di Parma, e fuggire insieme ad Angela a Montepiano, sul suo amato Appennino. Troppo bello per essere vero. Infatti pochi giorni dopo il loro arrivo, la quiete del paesino viene squarciata da un grido proveniente dal bosco. Un uomo del paese ha ricevuto un colpo di pistola a una gamba, ma non ricorda nulla: né chi gli ha sparato, né per quale motivo. Soneri cerca di tenersi fuori, di salvare la sua vacanza, ma è inutile. Anche perché nei giorni seguenti il paese viene invaso dai carabinieri. È proprio in quei boschi, infatti, che si è nascosto il criminale più ricercato d’Italia, il serbo Vladimir, macchiatosi di rapine e omicidi e poi datosi alla macchia. I carabinieri, questa volta, sono convinti di averlo in pugno. L’unica cosa che lo spiegamento di forze dedicato alla caccia all’uomo riesce a ottenere è tuttavia il diffondersi della paura nel paese, tra gli abitanti, nell’animo dello stesso Soneri, stravolgendo la vita di Montepiano, le abitudini, i rapporti umani. Il serbo comincia ad apparire agli occhi della popolazione come una figura quasi leggendaria: tanto spietato, quanto apparentemente inafferrabile, capace addirittura di prendersi gioco di polizia e carabinieri con beffardi messaggi sui social network. 💻 Link blog in bio. —— #libri #pubblicazioni #ebook #leggerefabene #leggeremania #booklovers #leggere #letture #booknow #booklover #leggerechepassione #leggeresempre #bookaddicted #bookaddict #bookish #bookaholic #booknerd #bookworm #bookstagram #igreaders #bookaddiction #bookblogger #booklove #peccatidipenna #frassinelli #thriler https://www.instagram.com/p/Bo_fwI2iPff/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=mjrn3zgv4pnf
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Valerio Varesi a Besozzo
Giovedì 26 aprile alle 20.45, la Sala Letture del Comune di Besozzo, in via Mazzini 10, ospita la presentazione del libro “Trilogia di una repubblica”.
L’autore Valerio Varesi sarà intervistato da Barbara Bottazzi, presidente dell’associazione culturale besozzese “Gli Amanti dei Libri” (www.gliamantideilibri.it).
L’evento è organizzato, oltre che da “Gli Amanti dei Libri”, dall’associazione Auser Besozzo Insieme, con il patrocinio del Comune di Besozzo e della libreria Mondadori Bookstore di Laveno Mombello.
Valerio Varesi è scrittore e giornalista del quotidiano “La Repubblica” ed è l’autore dei polizieschi che hanno ispirato la serie televisiva “Nebbie e delitti” con il commissario Soneri. In occasione del 58° anniversario della Liberazione, Varesi presenta una rilettura della nostra storia recente, dal Dopoguerra ad oggi.
L’appuntamento con l’autore è per giovedì 26 aprile alle 20.45.
Ingresso libero
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Appuntamento oggi, ore 16.00, @librerie.coop #Repost @elisa.malcontenta ・・・ Ultima presentazione e poi ferie fino almeno ad ottobre 😂 Domenica 14 a @librerie.coop Centro Torri ci sono io che chiacchiero e prendo il tè con Valerio Varesi e il suo commissario Soneri #valeriovaresi #commissariosoneri #libreriecoop #booksandtea #frassinelli #bookstagram #igbooks
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Valerio Varesi e Don Chisciotte: storia di un'illusione
Valerio Varesi e Don Chisciotte: storia di un’illusione
(di Dario Villasanta)
Con Valerio Varesi risulta difficile parlare solo di libri e ignorare argomenti più vasti. Se ai più infatti è noto come il ‘papà’ del commissario Soneri, ad altri non sfugge che è un giornalista preparato e con una dote preziosa: riesce a esprimere le idee e critiche più taglienti con toni equilibrati e mai sopra le righe. (more…)
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#dario villasanta#don chisciotte#illusione#libri#scrivere#scrivere senza parole#soneri#valerio varesi#varesi#villasanta
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Libri in festa!
Niente di meglio che ritrovare i vecchi amici durante le feste: vi proponiamo perciò le recenti imprese delle ‘serie’ più amate.
Una settimana in giallo: la nuova antologia di Sellerio, assemblata dai più noti affiliati della casa editrice siciliana. Una settimana è il termine massimo a disposizione dei protagonisti per risolvere il loro caso.
Vecchie conoscenze è proprio il titolo adatto per indicare l’ultima inchiesta di Rocco Schiavone, il vicequestore creato dalla penna di Antonio Manzini. Il passato torna a turbare il sonno del funzionario più trasgressivo e sboccato della procura, mentre l’inchiesta per omicidio lo porta a occuparsi, trasversalmente, nientemeno che di Leonardo da Vinci. Gli ingredienti per invogliare i palati dei nostri lettori ci sono tutti.
Un altro caso anche per Marco Malvaldi: in Bolle di sapone i cari inossidabili vecchietti del BarLume sono ancora in lockdown, ma la loro curiosità non avverte il passare degli anni e li stimola a occuparsi di omicidi nonostante i limiti imposti dal ‘contatto a distanza’. Ma chi risolverà l’enigma, anche questa volta? Malvaldi riesce a farci sorridere persino in tempo di pandemia.
In Reo confesso di Valerio Varesi il commissario Soneri (ricordiamo ancora la magnifica serie Rai Nebbie e delitti con un Luca Barbareschi perfettamente nella parte) si muove a Parma, città d’elezione del suo creatore, dove indaga su un delitto che ha già un colpevole: un caso troppo semplice per ingannare il fiuto dell’esperto commissario. Ecco le parole dell’autore: “Mi restava un’ultima ibridazione, una necessità personale e romanzesca: introdurre nel giallo l’inquietudine e gli stati d’animo tipici degli autori noir francesi: Izzo e Manchette, Malet e naturalmente il padre di tutti, Simenon. Mi ci voleva cioè un personaggio adatto a farsi osservare intimamente, ma con pudore”.
Siamo ancora in Toscana con La casa di tolleranza. Tre avventure del commissario Bordelli di Marco Vichi, che qui, però, fa un passo indietro nel tempo e ci racconta di quando Franco Bordelli era ancora vice, andava in bicicletta ed esistevano le case ‘chiuse’, ambienti quanto mai favorevoli a crimini e malavita. Un cane lupo delle SS, una prostituta che lavora a maglia, una passeggiata al cimitero sono argomenti che non possono lasciare indifferenti gli estimatori di questo ombroso personaggio, amante delle periferie, che annovera fra i suoi amici ladri e ricettatori. L’ultimo racconto, poi, è ambientato proprio a Natale!
Alessia Gazzola con La ragazza del collegio ci offre una nuova avventura di Alice Allevi, intraprendente specializzanda in medicina legale, interpretata nella fortunata serie Tv L’allieva da Alessandra Mastronardi.
L’ultimo romanzo di Fabio Stassi si intitola Mastro Geppetto: “Un padre alla ricerca del figlio. Un falegname e il suo burattino. Un piccolo gioiello di creatività e ispirazione letteraria”.
Per restare in tema di festività, vi proponiamo Fiaba di Natale di Simona Baldelli, storia che ci riguarda personalmente perché racconta l’impresa, accurata quanto pericolosa, di un funambolo che vuole attraversare a grande altezza la distanza che separa il tetto della biblioteca dal campanile della chiesa. Perfetto per i sognatori.
Allettante e non convenzionale il giallo di Roberto Alajmo Io non ci volevo venire: un detective involontario, di tipo diametralmente opposto ai cliché dell’investigatore stile Marlowe. Giovà, goffo, improbabile, inadeguato all’incarico che gli è stato affidato, muove a Partanna (nome quanto mai evocativo di una borgata di Palermo) i passi necessari per ritrovare una bella ragazza scomparsa. Uno stile divertente e ironico con venature dialettali per “un giallo comico e tagliente che ritrae il cuore ambivalente di una città”.
Un titolo oltremodo accattivante (semel in anno licet insanire!) per Giuseppina Torregrossa: Morte accidentale di un amministratore di condominio; in questo caso, però, l’amministratore in questione è un condomino in pensione che ha deciso di occuparsi di persona della gestione dello stabile, particolarmente malandato, in cui risiede. Ma allora perché questa morte improvvisa? Un ispettore, Mario Fagioli, che di soprannome fa ‘il Gladiatore’ non potrà che scoprire la verità.
Gita in barchetta di Andrea Vitali è ambientato a Bellano nel 1963: un intrecciarsi di storie e personaggi, con le loro piccolezze, avidità, ambizioni e illusioni, la cui esistenza si specchia nelle acque del lago e assurge a dimensione epica.
Grazie al terzo romanzo (dopo Nero di mare e Stagione di cenere) della serie del paparazzo Franco Zanna, Il codice della vendetta di Pasquale Ruju è entrato nella cinquina dei finalisti al Premio Scerbanenco. “Il ritorno di Franco Zanna in una Sardegna troppo carica di misteri”: furti milionari e delitti efferati nell’esclusiva Costa Smeralda, ma soprattutto l’incontro casuale con l’uomo che gli ha rovinato l’esistenza (per la serie la vendetta è un piatto che va mangiato freddo…).
La vincitrice del Premio appena consegnato (nonché candidata allo Strega) è Antonella Lattanzi: “Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, Questo giorno che incombe è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera”.
Il romanzo Come delfini tra pescecani. Un’indagine per i Cinque di Monteverde di François Morlupi si è aggiudicato il Premio dei lettori al miglior romanzo Noir per essere stato il più votato. “Demolendo con sarcasmo graffiante lo stereotipo del poliziotto supereroe, Morlupi ha saputo dare un volto credibile a chi per mestiere affronta il crimine, alternando intuizioni fulminee a epiche figuracce. Una ventata fresca nel panorama giallo italiano”.
I lettori che hanno amato Chi ha ucciso Sarah? (appena ripubblicato in un’edizione riveduta dall’autore) e i folgoranti, spietati racconti di Dieci, non si lasceranno sfuggire Solo la pioggia, l’ultimo lavoro del talentuoso Andrej Longo: ripescando le tradizionali unità di luogo e di tempo di aristotelica memoria, il narratore chiude i personaggi in una stanza e in undici ore, sotto il fragore della pioggia incessante, li costringe a ripercorrere i drammi delle loro esistenze.
Concludiamo con due classici (Perché leggere i classici? Per imparare a conoscere l’animo umano, che non cambia mai) di Honoré de Balzac appena ripubblicati. Pierrette: “Storia crudele dell’orfana Pierrette, povera, bella e d’animo nobile. I cugini che la ospitano … la tormentano fino allo stremo, per gelosia, per invidia, per meschinità … Cinismo, sarcasmo, fino alla comicità, propri della denuncia realistica; e una indagine psicologica sul desiderio e l’invidia che non risparmia nemmeno i buoni”. Wann-Clore. Jane la pallida: scritto a soli 26 anni e mai pubblicato in Italia “se non in forma edulcorata e introvabile dagli anni Trenta del Novecento, proposto adesso in una nuova traduzione” a cura di Mariolina Bertini, e presente nel nostro Sistema bibliotecario. Ispirato a un dramma giovanile di Goethe, narra la storia di un giovane ufficiale innamorato di due donne. Sullo sfondo delle guerre napoleoniche, amori romantici e dramma, intrighi e travestimenti: un feuilleton praticamente perfetto. “Balzac non incluse Wann-Chlore nella Commedia umana … Era troppo prossimo, con le sue eroine angeliche e con le inquietanti apparizioni del traditore Salvati, al mondo fantastico del romanzo gotico, che non poteva trovar posto nella sua fedele raffigurazione della civiltà contemporanea. Ma proprio l’atmosfera così peculiare di quest’opera giovanile lontana dal realismo la rende oggi per noi particolarmente attraente e suggestiva”.
#honore de balzac#antonio manzini#rocco schiavone#marco malvaldi#barlume#valeriovaresi#marcovichi#alessia gazzola#fabiostassi#simonabaldelli#Roberto Alajmo#giuseppinatorregrossa#andrea vitali#pasqualeruju#premioscerbanenco#antonellalattanzi#francoismorlupi#andrejlongo
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INTERVISTA ALLA NARRATIVA POLIZIESCA: VALERIO VARESI (VERSIONE ITALIANA)
L'autore italiano Valerio Varesi è stato una luce splendente nella narrativa poliziesca europea sin dalla pubblicazione del suo primo libro Ultime notizie di una fuga nel 1998, il nativo torinese è passato senza soluzione di continuità tra i suoi romanzi e il suo ruolo di giornalista per artisti del calibro di Repubblica.
I suoi racconti del Commissario Soneri sono stati adattati nella serie tv Nebbie e delitti, mentre ha scritto anche romanzi storico-politici raccolti nel volume Trilogia di una Repubblica.
Il suo ultimo racconto di Soneri The Unseen è stato tradotto in inglese per il pubblico britannico attraverso Patrician Press e vede il detective di Parma indagare su un caso irrisolto di un cadavere trovato nel fiume Po tre anni prima.
Matthew Ogborn: Valerio, le tue suggestive descrizioni del Po in The Unseen e dei racconti precedenti sono una parte così cruciale nel godimento di questa serie per me, quindi quante ricerche intraprendi per catturare l'atmosfera unica del fiume e i personaggi eccentrici che vivono e lavorano lì?
Valerio Varesi: "Mi baso essenzialmente su lunghe osservazioni del fiume e su passeggiate lungo le sponde. Lo stesso metodo vale per la città di Parma e per l’Appennino. In questo modo introietto delle sensazioni che poi traduco in immagini che riporto sulla pagina. E' come se fotografassi con la mente il paesaggio e ne registrassi le impressioni. Oltre a questo, parlo a lungo con la gente. Nel caso del Po, frequento i circoli nautici e dialogo con i barcaioli. Ho un rapporto di amicizia con il capitano di una nave che percorre il fiume portando in giro i turisti."
Proprio come la Florida per Carl Hiaasen e la Louisiana nei romanzi Robicheaux di James Lee Burke, l'ambientazione funge da personaggio in sé. Cos'è che ti affascina del Po?
"Il fiume è una metafora della vita, del tutto scorre di Eraclito. Inoltre rappresenta la potenza della natura: la corrente possente e apparentemente tranquilla che cela il mistero nella profondità delle sue acque. Il fiume che dà la vita e che la toglie. Di fronte a esso, come al cospetto di una grande montagna o allo sconfinato orizzonte del mare, ci sentiamo piccoli e limitati. Ritorniamo alla nostra umanità di esseri mortali al cospetto di ciò che appare immortale. Per questo la natura si avvicina al divino e lo rappresenta."
Hai un talento brillante nel rendere ogni personaggio vivo in modi idiosincratici, sia attraverso una descrizione insolita che un dialogo naturale. Quanto è importante per te quella parte del processo di scrittura al di fuori delle macchinazioni della trama e visiti persone di tutti i ceti sociali per inchiodarlo?
"Ogni scrittore ha un elevato tasso di schizofrenia nel senso buono del termine, vale a dire che sa essere altro da se stesso immedesimandosi nei suoi personaggi come vivendo altre vite differenti dalla propria. Gli scrittori sono ladri di vita altrui. Solo così riesco a creare personaggi credibili. Spesso traggo giovamento dalla frequentazione e dall'osservazione. In altri casi mi avvalgo di tipologie umane frequenti. Questo lavoro è fondamentale perché ogni trama e ogni visione del mondo hanno bisogno di personaggi che le facciano camminare."
I libri di Soneri sono anche notevoli per le descrizioni brutalmente oneste del passare del tempo e di come colpisce sia Soneri che le persone che lo circondano come Angela. Quanto è catartico per te e in che modo il tuo background in filosofia influenza i tipi di questioni che affronti?
"Soneri è un personaggio 'in itinere', si sviluppa, invecchia e cambia in ragione del tempo che passa. Il tempo è ciò che di più prezioso ci è dato e la nostra vita è una sorta di conto alla rovescia prima del nulla. Di questo è cosciente il mio commissario e sente con dolore il trascorrere degli anni. Tuttavia cerca di svolgere bene il suo compito nel mondo come suggerivano gli stoici e progetta i suoi anni consapevole della morte come ci ha insegnato Heidegger. Diciamo che i miei studi hanno lasciato una traccia nella sua visione della realtà considerando che in parte Soneri è il mio alter ego."
Quanto è importante per te ricevere riconoscimenti da organizzazioni internazionali come The CWA qui nel Regno Unito per i tuoi romanzi, sia che tu sia inserito in una lista lunga, in una lista ristretta o che vinca qualcosa a titolo definitivo?
"Molto importante, soprattutto se i riconoscimenti vengono dal Paese con la lingua più parlata nel mondo e quindi con una produzione editoriale di assoluto livello. A volte, in Italia, si ha l'impressione di vivere e scrivere in un orizzonte ristretto e un po' provinciale. Il fatto di essere apprezzato all'estero è per me vitale. Anche in Francia ho avuto buoni riconoscimenti e ottime vendite."
In questi tempi globali sempre più caotici in cui viviamo, quale vedi come ruolo della narrativa poliziesca sia dal punto di vista dello scrittore che dal punto di vista del lettore?
"Penso che la letteratura poliziesca, il noir, il polar e altri generi di questo tipo, abbiano la funzione d'essere i romanzi della realtà. Devono raccontare il male non come vicenda fine a se stessa, ma anche come prodotto sociale frutto di malesseri creati da squilibri all'interno di una comunità. Un delitto deve essere analizzato chiedendosi il perché accade e non solo interrogarsi su chi l'ha commesso. Da questo punto di vista il romanzo poliziesco si comporta come il medico che, osservato un sintomo, va a scoprire qual è l'origine della malattia."
Parlando con il tuo cappello da giornalista, pensi che abbiamo raggiunto un punto di svolta in termini di come le agenzie di stampa cercano di cercare la verità di fronte alla corruzione dilagante mentre il pubblico è inondato di bugie attraverso i social media da interessi speciali e le persone si trincerano in deliri paranoici?
"La nostra epoca pullula di fonti d'informazione. Un tempo le persone si informavano dai media tradizionali, vale a dire i giornali e la televisione, adesso le notizie arrivano da ogni parte del composito mondo di internet. Siccome tale mondo è del tutto incontrollato, vi agiscono persone, organizzazioni e veri e propri manipolatori con lo scopo di orientare l'opinione pubblica con notizie non verificate o con vere falsità fabbricate appositamente. Il guaio è che queste forze possono cambiare il corso della storia. Per esempio, se la Gran Bretagna ha scelto di uscire dall'Unione europea è anche per le false notizie che sono circolate, come ha dimostrato una giornalista dell'Observer."
Quale vedi come posto della religione nella società di oggi, specialmente in un paese come l'Italia dove ha sostenuto la vita per così tanto tempo, e come affronti questo nei tuoi romanzi in futuro?
"Viviamo in un mondo, quello occidentale, dove la religione come modello di vita e insegnamento è quasi del tutto ininfluente. Ciò non significa che non esista una spiritualità, ma che essa si esprime con modalità diverse rispetto a quelle della religione tradizionale. Contemporaneamente, la religione per alcuni popoli del resto del mondo, sconfina spesso in una forma di fanatismo che genera scontri, terrorismo e violenza. La coabitazione in occidente tra i popoli europei e gli immigrati non è facile, specie con i musulmani i cui valori differiscono molto dai nostri. Ho affrontato questo tema in un libro che però non è pubblicato in lingua inglese ('Il commissario Soneri e la legge del Corano')."
Quali sono stati i maggiori aspetti positivi degli adattamenti televisivi dei tuoi romanzi Soneri e sei incoraggiato dalla maggiore portata delle storie consentite con l'aumento dei servizi di streaming e dei loro budget?
"Le cose positive sono tante. Il mio personaggio è entrato nell'immaginario collettivo italiano e le atmosfere molto noir, con nebbia e città padane in sottofondo, hanno mostrato un pezzo d'Italia che normalmente non viene rappresentato. Io, come autore, vado fiero di questa traduzione in immagini che conferisce alla mia opera un valore in più. Tuttora la serie viene trasmessa sui canali televisivi in replica."
Quali altri autori hai letto di recente e cos'altro fai per rilassarti correttamente?
"In questo momento sto rileggendo una delle mie passioni: (Friedrich) Dürrenmatt. Presto dovrò dedicarmi a Jean-Claude Izzo, un'altra mia passione, per preparare una conferenza in cui parlerò di lui. Per il resto mi rilasso a leggere e a correre."
Scopri di più sui libri del Commissario Soneri di Valerio sul suo sito QUI.
Leggi la mia intervista al traduttore inglese di Valerio Varesi Joseph Farrell QUI.
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I vecchi sessantottini si sono convertiti al mercato e per allontanare il ribrezzo che provano per se stessi, professano un credo dottrinario ringhiando sdegnati e bigotti contro chiunque coltivi il dubbio. Sono come i cinesi che assommano i difetti del capitalismo e quelli del comunismo: l'inferno
Valerio Varesi - Il commissario Soneri e la legge del Corano.
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CRIME FICTION TRANSLATOR INTERVIEW: JOSEPH FARRELL
Joseph Farrell is Professor Emeritus in Italian at the University of Strathclyde, Glasgow. He has translated several Italian novels by the likes of Valerio Varesi and Leonardo Sciascia. His theatre works include English editions of plays by Dario Fo, Eduardo De Filippo, Carlo Goldoni and Luigi Pirandello plus three film scripts by Giuseppe Tornatore. He is co-author with Franca Rame of Non è tempo di nostalgia and La mia vita, le mie battaglie with the novelist Dacia Maraini. His latest Varesi translation is The Unseen, which has been published in the UK through Patrician Press.
Matthew Ogborn: How much fun is it to translate Valerio's novels, which are packed with so much atmosphere unique to a particular region and so many characters that sing on the page in manifold ways?
Joseph Farrell: "Every exercise of translation is a mixture of enjoyment and frustration, a combination of challenges which can lead to a pleasurable sense of achievement or to downright despair. The reference to the 'atmosphere' which is 'unique to a particular region' goes to the heart of the matter. Atmosphere is intangible but vital, and recognising it as central to translation work is the key to the success of any translation. Not all linguistic dilemmas can be wholly resolved, although most can with care and imagination, but there are elements which are specific to the individual writer, some of which escape their notice and as such defy the translator's efforts.
"George Steiner identifies four moments in the process of translation: trust, aggression, incorporation, and retribution. 'Trust' and 'retribution', he writes, honour the source text and the author's intentions, while 'aggression' and 'incorporation' are associated with the efforts of the translator. I like that distribution of responsibility between writer and translator.
"Translation is thus a co-operative work, even if the original writer is dead or unco-operative. Valerio Varesi was highly co-operative, always prepared to answer queries and enter into discussion. A watershed book on translation was Lawrence Venuti's The Invisible Translator (1995) but never before has the translator been so visible and translation so much discussed, rarely by practitioners. Tim Parks is an exception, and unsurprisingly his essays are the ones I find most helpful and acute. Venuti made a much discussed distinction between two tendencies in translation, the tendency to 'foreignise' and the competing wish to 'domesticate'. Parks said that he mistrusts any translator who does not feel both of these urges.
"I agree, but the tension between two remains. Translation is a process of remaking, but what is the writer's role and what is the translator's? This is not to lend any credence to unjustifiable notions of the translator as 'second author', since the author's part is to develop plot, character, individual scenes and encounters, debate questions of values, advance certain views and reject others, and together these elements constitute the author's vision and dictate his style.
"The translator's task is to convey this creation in another language to readers of another culture. The translator has to devise voice and context, to collaborate with, and never contest, a recasting of the original. Transposing the vision is feasible, if challenging, but re-creating the style is the equivalent of the labours of Hercules. D. H. Lawrence, the greatest of the writer-translators – whatever the deficiencies of his knowledge of Italian – insisted on respecting the specificity of Verga's Sicilian work, and particularly of his dialect.
"One of Valerio Varesi' remarkable talents as a writer is his ability to create lively, engaging dialogue, notable especially in the interrogation scenes where his detective is intent on drawing out information, often without alerting the other person he is under suspicion. Equally, the more personal conversations between Commissario Soneri and Angela are reported with skill and sensitivity.
"His works are set in very particular geographical area, the city of Parma and the banks of the Po. He creates the terrain for his fiction, and his readers return to it with the joy of recognition of characters and landscapes. This carefully defined landscape presents no greater barrier to the task of the translator or the enjoyment of the reader than does a novel set in Dostoyevsky's Saint Petersburg or Balzac's Paris. As I noticed while translating successive novels by Varesi, the passages of descriptive prose, particularly of the scenery along the Po or in the countryside outside Parma, were reduced in number in successive books. Perhaps he was unaware of this shift, or felt that he had made his scene sufficiently concrete in the early novels, for there is a sense that all his crime fiction constitute one ongoing, developing novel.
"However, they are also set in an equally definable social, moral or even spiritual zone. The classical detective story, Anglo-American in origin, was essentially a moral tale, and so too are Varesi's. Further, his characters are vividly drawn, bursting with life, with a richness of experience which expressed not just lived experience but elements of local and national history. That added to the delight, and difficulty, of rendering his work in English."
How does Valerio differ from the other Italian authors that you translate from the native language?
"It is the merest cliché to say that every writer worthy of the name expresses his own world and his fiction expresses his reaction to it. Varesi is interesting for, among other things, being author of two genres of fiction normally held to be quite distinct – the crime story and the political novel. On the one hand, he has written a trilogy of novels on post-war Italy, while on the other he has written a series of detective stories featuring Commissario Soneri, but in important aspects the two series merge. His gialli are not merely works written as pastimes or vacuous entertainment to while away empty hours, perhaps while travelling by train; they constitute examinations of Italian society.
"Soneri and Angela recall their own youth in the years of the contestazione, evoking not just the passion of those years but the belief, commitment and hope of that time, and contrast them with the cynicism and shallowness of the power-worship of political practice now. He surveys aspects of Italian society by means of the detective novel. For instance, in River of Shadows, he examines the complex legacy of the Resistance, in Gold, Frankincense and Dust the ecclesiastical influence and in The Lizard Strategy he probes political corruption.
"In some novels, he introduces an oracular figure, an outsider, perhaps a displaced tramp or a priest, whom Soneri meets to converse on matters which transcend the crime investigation and which probe the values, or lack of values of society. This ability to pose awkward political and social questions differentiates his work from that of his contemporary crime writers in Italy or abroad."
Both as a translator and writer yourself, what is it that makes Italy so fascinating to you and how important is crime fiction in commenting on society particularly with the current political landscape shifting towards the right again?
"There are two very different questions here: a) I have written extensively for newspapers and journals on Italian politics, and the main point I want to make is that the love I feel for Italy, its culture and society – and for Sicily in particular – is of a quite different order from the political dimension of Italian life. My affinity with things Italian is entirely impervious to any distaste for the conduct of politicians. I should add that I also detest the condescending way in which British commentators tend to observe political behaviour in Rome, or Palermo, as though the conduct of politics in Westminster were of an intrinsically superior level. This judgment has suffered a jolt with events at British Cabinet level in the 21st century.
"I went to Rome in the 1960s and attended university for three years. I was studying philosophy so a knowledge of the literature came later, but I was immediately fascinated by the city, the exuberance of life lived at a different tempo from any I was accustomed to, even by the climate which made possible the banal fact of living outdoors. I was also drawn by Rome's overlapping historical periods as visible in stone, and particularly by its architecture. Nothing made as strong and impact as the diverging styles, and rivalry, of the 18th century contemporaries, Bernini and Borromini. I had no interest then in Italian politics. This multi-dimensional fascination with Italy cannot be shaken.
"b) In crime fiction, there is no Italian equivalent of the village or drawing murder story of the Agatha Christie type, even if Christie herself is translated and widely read. There is a map of Italian crime writers which covers all Italy, Varesi in Parma, Sciascia and Camilleri in Sicily, Lucarelli in Bologna, and Machiavelli in Turin. They are all linked to their own native places, but the probes in their crime fiction reveal the deep ambiguity of their relationship to these places. They are not afraid to expose beneath the surface decencies a hidden, concealed foundations. This probing has become more relentless since the emergence of Berlusconi as a political force, and the emergence of the League as a national, not regional power. It is reasonable to assume that this wish to view crime not as the act of a deviant individual but as a symptom of a social ill will continue under the government of the extreme right coalition led by Giorgia Meloni."
Read the English version of my Valerio Varesi interview HERE.
Leggi la versione italiana della mia intervista a Valerio Varesi QUI.
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