Tumgik
#mario campos
buscandoelparaiso · 22 days
Text
ddr che allena in romano mario hermoso e in perfetto inglese hummels il mio mister
4 notes · View notes
badmovieihave · 5 months
Text
Tumblr media
Bad movie I have The Unbearable Weight of Massive Talent 2024
3 notes · View notes
rizoartobserver-blog · 7 months
Text
Triunfos y Sorpresas en la reciente Subasta de Arte Latinoamericano: Christie´s Marzo 2024
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
reborn-kaijuverse · 7 months
Text
Las voces para mi fancasting de Godzilla (LATAM) [Parte 1]
0 notes
autoapuntes · 2 years
Text
Lexus lanza la rediseñada RX y la nueva NX 450h+, su primer plug-in hybrid
Por José Carmona San Juan, 16 de febrero de 2023 – Tras décadas de inversión y desarrollo en tecnologías de vehículos electrificados, Lexus en Puerto Rico reafirmó su evolución continua hacia la total electrificación con el lanzamiento de dos nuevos modelos para el 2023 – uno totalmente rediseñado, la RX, y el primer auto plug-in hybrid (híbrido enchufable) de la marca, la NX 450h+. Nancy…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
worldtattoogallery · 2 months
Text
Super Mario Bros, tattoo artworks by artist © Fernando Campos.
65 notes · View notes
diceriadelluntore · 3 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #331 - Antonello Venditti, Sotto Il Segno Dei Pesci, 1978
L’ultimo disco di questo scatolone incredibile che ho ritrovato in soffitta è uno dei dischi più famosi di sempre fatti in Italia. È un disco che segna un momento storico per il nostro Paese a cui indirettamente anche lui contribuisce, e uno più personale, che proietta l’autore a diventare una delle voci più famose, e incisive, della canzone italiana. È anche l’opportunità per raccontare di un cantautore che troppo spesso è stato bistrattato per il suo essere “commerciale” (definizione che per me ha valore di assoluta stupidità). Il disco di oggi esce l’8 Marzo 1978. 29 anni prima, era nato nello stesso giorno l’autore, Antonello Venditti. Proprio per questo, il titolo, profondamente autobiografico, è Sotto Il Segno Dei Pesci. Dico subito che nello scatolone ho la fortuna di avere una prima edizione originale: la stupenda copertina di Mario Convertino, designer celeberrimo di fortunatissime copertine di album e uno dei primi ad usare la grafica in TV (Mister Fantasy del 1981, di cui cura sigla e grafica, alle videosigle de La Domenica Sportiva nel 1986, e persino la grafica delle partite dei Mondiali di Italia '90) insieme ai due pesci colorati vi sono in rilievo i dodici segni dello Zodiaco. Venditti arriva a questo disco dopo un percorso artistico particolare. L’inizio, famosissimo, è al Folkstudio, il locale romano dove stringe amicizia con Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e soprattutto Francesco De Gregori: a quel momento dedica una delle strofe più famose della canzone italiana, quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla, di Notte Prima Degli Esami. La It di Vincenzo Micocci gli dà l’opportunità di fare un disco insieme a De Gregori, e nasce così nel 1972 Theoruis Campus. Il disco segna però un distacco tra i due, su cui la stampa musicale ha ricamato cose assurde e per la maggior parte inventate (su tutte che Pianobar di De Gregori fosse indirizzata a lui). Segue quindi il percorso di un cantautorato febbrile e intenso, estroverso e popolare, incentrato sulla passione per la sua città, Roma (a cui dedicherà veri e propri inni, come Roma Capoccia, E Li Ponti So’ Soli da L’Orso Bruno del 1973, Campo De’ Fiori da Quando Verrà Natale del 1974, e sul raccontare storie forti e niente affatto scontate. Tra queste ultime, Mio Padre Ha Un Buco In Gola (Le Cose Della Vita, 1973) sugli attriti generazionali, Canzone Per Seveso (da Ullalà, 1977) per l’ecologia, e soprattutto una carrellata di canzoni dedicate a figure femminili che faranno epoca, come Lilly (dall’omonimo album del 1975), struggente, una delle prime canzoni italiane scritte sulla droga, Maria Maddalena (1977), sulla prostituzione.
Sotto Il Segno Dei Pesci uscirà una settimana prima del sequestro Moro. Ne diventerà suo malgrado una sorta di colonna sonora, in un disco cruciale che assomma, in una maniera decisiva la contestazione e il riflusso, le storie dell’amore intimo e l’impegno per le lotte sociali, le speranze pubbliche e le frustrazioni quotidiani. Ne è esempio il ritornello, che conosciamo tutti, della title track, dedicata alla storia di Marina e di Giovanni (due veri suoi amici) delle loro paure sul futuro, del cambiare città perchè “Tutto quel che voglio, pensavo\È solamente amore\Ed unità per noi\Che meritiamo un'altra vita\Più giusta e libera se vuoi\Corri, amore, corri, non aver paura”. È il disco con cui “ricompone” con De Gregori: gli dedica la scarna e delicata Francesco, (Possiamo ancora suoniamo ancora l'ultima volta\Senza rimpianti, senza paura\Come due amici antichi\E nient'altro di più di più di più) e soprattutto Bomba O Non Bomba, che parla di due ragazzi, Antonello e Francesco (De Gregori, naturalmente), e ripercorre il cammino dei due protagonisti, e gli incontri fatti, a Sasso Marconi, Roncobilaccio, Firenze e Orvieto (in ordine cronologico le uscite dell’Autostrada Del Sole, direzione Roma), per raggiungere il successo, rappresentato da Roma come meta finale. È anche un disco per le donne: Sara (“svegliati è primavera”) è una toccante storia di una ragazza incinta, amica della prima moglie Simona Izzo al Liceo Mamiami di Roma, di un ragazzo “mammome e anaffettivo” (Ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò\Magari in chiesa (…) tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà\Il tuo bambino, se ci credi nascerà); Giulia è invece la prima canzone che parla apertamente di un amore lesbico all’interno di una coppia eterosessuale, il punto di vista del testo è dell’uomo che si trova a ragionare sull’allontanamento della sua amata, la canzone è un gioiello del disco, potente e struggente, È Giulia che ti tocca\È Giulia che ti porta\Via da me (…) Lei è solo troppo anche per te\Lei è solo un po' confusa\E ti prego non portarla\Via da me. C’è pure la canzone sociale di Chen Il Cinese, la deliziosa Il Telegiornale, che sembra scritta adesso “TG1, TG2, che confusione\Ma almeno rimane il pregio dell'informazione\E tra una smentita e l'altra e un sorriso ministeriale\Ci fa capire che le cose non vanno poi\Troppo male.
Il disco fu registrato a Roma nei Trafalgar Recording Studios e a Londra ai Marquee Studios; il tecnico del suono è Gaetano Ria, che si occupa anche del missaggio insieme a Tim Painter. Tra i musicisti sono da ricordare i componenti del gruppo degli Stradaperta, già collaboratori di Venditti in Lilly; anche Carlo Siliotto e Pablo Romero avevano già suonato con il cantautore (entrambi nell'album Quando verrà Natale), ed inoltre suona nell'album il tastierista dei Goblin, Claudio Simonetti. Durante le session dell'album venne registrata anche un'altra canzone, Italia, che però non venne inserita nel disco (solo nel 1982 sarà pubblicata in Sotto La Pioggia). Il disco venderà tantissimo: 700.000 copie quell’anno, Sotto Il Segno Dei Pesci\Sara singolo Numero Uno, riuscendo, come pochissimi, a intuire l’umore della piazza. Perché è un fatto che forse per la sua produzione quantitativamente molto elevata rispetto ad altri grandi cantautori, e spesso per alcune sue scelte facili, abbia sempre avuto critica feroce. Il problema della “musica commerciale” è la scusa di chi deve per forza contestare le scelte artistiche non per quelle che sono (un lavoro artistico ha tutto il diritto di essere considerato brutto). Venditti fu accusato di disimpegno negli anni ’80, su cui per anni la critica ha ironizzato sul suo intimismo da supermercato, seppure nonostante dischi non così belli come questo scriverà inni generazionali, ne elenco un paio: Ci Vorrebbe Un Amico e Notte Prima Degli Esami nel 1984 da Cuore, In Questo Mondi Di Ladri del 1988 che venderà più di un Milione di Copie, Alta Marea, cover di Don’t Dream It’s Over dei Crowded House del 1991. Ditemi se è poco.
22 notes · View notes
garadinervi · 5 months
Text
Tumblr media
Jean-Michel Basquiat: Il campo vicino l'altra strada, Mario Diacono, Roma, October 23 – November 20, 1982 [Studio Bruno Tonini, Gussago (BS)]
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
14 notes · View notes
jartita-me-teneis · 1 year
Text
@NanoJano1
Sin ningún género de duda en uno de estos campos de concentración franquistas es donde hubieran terminado Mario Vaquerizo y sus Nancys Rubias. Banalizar el dolor que provocó el fascismo debería ser delito, sois unos indigentes mentales. - Melitón Manzanas, los del PP, Almeida.
55 notes · View notes
missviolet1847 · 3 months
Text
Francia, la rabbia e la speranza da coltivare | il manifesto
Un pezzo lucido e saggiamente empatico!
Pubblicato 15 ore fa
Edizione del 3 luglio 2024
Mario Ricciardi
Sono stati i giorni della delusione e della rabbia, ma anche quelli della speranza. Lunedì mattina i parigini si sono svegliati sotto un cielo lattiginoso, che copriva il sole che ha brillato nelle ultime ore di campagna elettorale. L’edizione speciale di Le Monde annunciava secca che «la destra estrema è alle soglie del potere». A illustrare il titolo un’immagine dell’esagono quasi completamente coperta di marrone, il colore che nell’infografica del quotidiano progressista rappresenta il Rassemblement National guidato da Marine Le Pen.
Delusione e rabbia sono le reazioni più diffuse tra gli elettori di sinistra, e tra i moderati che credono ancora nell’estraneità del Rn – un partito che ha raccolto l’eredità della destra xenofoba e razzista, e affonda le proprie radici nel regime di Vichy – ai valori della République laica e antifascista. Per quanto indebolita da anni di erosione, prima a opera di Sarkozy e poi, in modo più accentuato, da parte di Marine Le Pen, che dopo la fondazione del Rn ha visto crescere il proprio consenso fino a eclissare le altre formazioni della destra, l’idea di una sorta di «arco costituzionale» della repubblica, da invocare per sbarrare la strada dell’Eliseo, aveva tenuto fino a qualche giorno fa.
Forse ci credeva anche Macron – per interesse, perché di convinzioni sembra averne poche – che sul legame tra le forze che si riconoscono nei valori della repubblica aveva scommesso quando ha deciso di sciogliere il parlamento. Invece si è capito, già nelle prime fasi della campagna elettorale, che l’argine a destra era saltato, che un numero consistente di francesi non vede più un voto a Le Pen come contrario a una sorta di «moralità costituzionale», e che stavolta Macron non sarebbe stato nella posizione di trarre vantaggio dalla solidarietà di una sinistra battuta sia dalla destra sia dal centro.
PER QUESTO, MENTRE la delusione per la mossa spregiudicata del Presidente lasciava il posto alla rabbia per il modo irresponsabile in cui ha giocato sul futuro dei francesi, e in particolare di quelli che hanno tutto da perdere se il Rn andasse al potere, è emerso anche un sentimento che sembrava da tempo dimenticato: la speranza. Contro le aspettative dei realisti, le diverse forze della litigiosa sinistra francese sono riuscite a mettere insieme un accordo elettorale, e a combattere una straordinaria battaglia che le ha condotte al primo turno intorno al 28 per cento, contro il circa 33 per cento della destra. Purtroppo questo non vuol dire che sia possibile battere Le Pen. Tuttavia, si potrebbe fare in modo che non raggiunga la maggioranza assoluta grazie ad accordi di desistenza.
QUESTO È IL TEMA della manciata di giorni che ci separano dal secondo turno. Alcuni nomi rappresentativi della Macronia hanno già rotto le righe, facendo capire che tra l’equità sociale e la tutela dei possidenti non hanno alcun dubbio: preferiscono fare gli interessi dei secondi, anche se questo espone la Francia al rischio di una deriva autoritaria, e di misure discriminatorie nei confronti delle minoranze.
Viene allo scoperto in questo modo un’ambiguità che ha segnato gli ultimi vent’anni, e che è tra le cause primarie della crisi profonda che stanno attraversando diverse democrazie. L’ipocrisia di chi si descrive come «progressista», ma al dunque sta dalla parte dei forti. Quella per cui i cittadini non hanno diritti costituzionali, ma privilegi contingenti che possono essere rimessi in discussione, senza alcun riguardo per la giustizia sociale, quando c’è bisogno di ridurre il debito, o di aumentare la competitività, mentre chi potrebbe contribuire a una distribuzione più equa dei sacrifici viene protetto perché è «un produttore di ricchezza». Come se il lavoro subordinato fosse inerte.
Questo progressismo, che si presenta come liberale, ma della libertà ha una concezione ineguale e quindi arbitraria, potrebbe subire un colpo durissimo se Le Pen riuscisse a formare un governo. Tra qualche giorno verrà il tempo dei bilanci e delle proposte per il futuro. Anche se sconfitta, la sinistra francese ha qualche milione di ragioni per coltivare la speranza e trasformarla in opposizione.
#Mario Ricciardi Insegna Filosofia del diritto nell'Università Statale di Milano e Legal Methodology nella Luiss Guido Carli di Roma.Ha diretto la rivista " Il Mulino" fino al 2023
11 notes · View notes
jose-rossetti · 2 years
Text
GIORNATA DELLA MEMORIA 2023:
• “Vanno sfamati col piombo, serve Bava Beccaris”
(Giuliano Cazzola, politico)
• “Gli bucherei 10 volte la vena fingendo di non prenderla”
( un’infermiera dipendente della Asl Toscana nord ovest)
•”I rider devono sputare nel loro cibo”
(David Parenzo, giornalista)
•”Mi divertirei a vederli morire come mosche”
(Andrea Scanzi, giornalista)
•”Vorrei che il virus gli mangi gli organi e li riduca in poltiglia verde”
(Selvaggia Lucarelli, influencer)
•”Vanno perseguiti come si fa con i mafiosi”
(Matteo Bassetti, infettivologo)
•”La soluzione è una sola: campo di concentramento. Fosse per me costruirei anche due camere a gas”
(Marianna Rubino, cardiologo)
•”I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori”
(Sebastiano Messina, giornalista)
•”Se riempiranno le terapie intensive, mi impegnerò per staccare la spina”
(Carlotta Saporetti, infermiera)
•”Vagoni separati per i non vaccinati”
(Mauro Felicori, assessore alla cultura)
•”Campi di sterminio per chi non si vaccina”
(Giuseppe Gigantino, dottore)
•”I novax sono i nostri talebani”
(Giovanni Toti, presidente regione Liguria)
•”Verranno messi ai domiciliari, chiusi in casa come sorci”
(Roberto Burioni, virologo)
•”Il loro invito a non vaccinarsi è un invito a morire”
(Mario Draghi, presidente del consiglio)
•”Li intubo senza anestesia e poi gli chiedo come stanno”
(Sara Dalla Torre, infermiera)
•”Creano terrorismo e terrore, vanno arrestati”
(Paolo Guzzanti, giornalista)
• "Spazzare via i novax. Un dovere"
(Maurizio Gasparri, parlamentare italiano)
#IoNonDimentico
#C15O
79 notes · View notes
marcmarcmomarc · 8 days
Text
RWBY Spanish dub
Tumblr media
Team RWBY
Ruby Rose: Valentina Souza
Weiss Schnee: Romina Marroquín Payró
Blake Belladonna: Alondra Hidalgo
Yang Xiao Long: Mireya Mendoza
Team JNPR
Jaune Arc: Óscar Flores
Nora Valkyrie: Analiz Sánchez, Regina Carrillo (young)
Pyrrha Nikos: Berenice Vega
Lie Ren: Alan Fernando Velázquez, Zoe Mora (young)
Team STRQ
Summer Rose: Ale Pilar
Taiyang Xiao Long: Arturo Mercado Jr.
Raven Branwen: Fernanda Robles
Qrow Branwen: Germán Fabregat
Beacon Academy
Professor Ozpin: Mario Arvizu
Glynda Goodwitch: Maru Guzmán
Peter Port: Francisco Colmenero
Bartholomew Oobleck: Beto Castillo
Salem’s Inner Circle
Salem: Irasema Terrazas
Cinder Fall: Dulce Guerrero
Roman Torchwick: Sergio Gutiérrez Coto
Emerald Sustrai: Alicia Vélez
Mercury Black: Erick Salinas
Neopolitan: Agustina Cirulnik
Dr. Arthur Watts: Armando Réndiz
Tyrian Callows: Miguel Ángel Ruiz
Hazel Rainart: Octavio Rojas
The Hound: Mario Castañeda
Leonardo Lionheart: Humberto Solórzano
Vernal: Rebeca Patiño
Tock: Simone Brook
Atlas Military
James Ironwood: Dafnis Fernández
Winter Schnee: Xóchitl Ugarte
Penny Polendina: Cristina Hernández
Caroline Cordovin: Magda Giner
Ruby’s Group
Oscar Pine: Luis Leonardo Suárez
Maria Calavera: Ángela Villanueva
Dr. Pietro Polendina: Gerardo Reyero
Team SSSNN
Sun Wukong: Alexis Ortega
Scarlet David: Alberto Bernal
Sage Ayana: Abraham Vega
Neptune Vasilias: Enzo Fortuny
Nolan Porfirio: Pepe Vilchis
Team CFVY
Coco Adel: Liliana Barba
Fox Alistair: Geezuz González
Velvet Scarlatina: Carla Castañeda
Yatsuhashi Daichi: Óscar Garibay
Ace-Ops
Clover Ebi: Raúl Anaya
Vine Zeki: Eduardo Giaccardi
Elm Ederne: Gabriela Guzmán
Harriet Bree: Karla Falcón
Marrow Amin: Ricardo Tejedo
Happy Huntresses
Robyn Hill: Erica Edwards
May Marigold: Ruth Toscano
Joanna Greenleaf: Yvette García
Fiona Thyme: Lupita Leal
The White Fang
Ghira Belladonna: Emilio Guerrero
Kali Belladonna: Rebeca Manríquez
Adam Taurus: Alejandro Orozco
Corsac Albain: Emmanuel Bernal
Fennec Albain: Eduardo Garza
Ilia Amitola: Monserrat Mendoza
Schnee Manor
Jacques Schnee: Arturo Mercado
Whitley Schnee: Moisés Iván Mora
Willow Schnee: Yolanda Vidal
Klein Sieben: Jesse Conde
Ancient Times
Ozma: Roberto Salguero/Ricardo Bautista
God of Light: José Luis Orozco
God of Darkness: Salvador Reyes
Jinn: Danann Huicochea
Ambrosius: Rubén Cerda
Xiong Family
Hei “Junior” Xiong: Eduardo Fonseca
Lil’ Miss Malachite: Leyla Rangel
Miltia and Melanie Malachite: Lourdes Arruti
Team CRDL
Cardin Winchester: Raúl Anaya
Russel Thrush: Yamil Atala
Team FNKI
Flynt Coal: José Ángel Torres
Neon Katt: Meli G
Arc Family
Saphron Cotta-Arc: Erika Ugalde
Terra Cotta-Arc: Carla Medina
The Ever After
Little/Somewhat: Angélica Villa
Curious Cat: Ángel Balam
Blacksmith: Carmen Sarahí
Jabberwalker: Víctor Hugo Aguilar
Jinxy: Jaime López
Red Prince: Pascual Meza
Herbalist: César Bono
Alyx: Julia Bilous
RWBY: Grimm Eclipse
Dr. Merlot: Sebastián Llapur
RWBY: Arrowfell
Amoncio Glass: Alfonso Grau
Hanlon Fifestone: Óscar Gómez
Bram Thornmane: Trujo
Olive Harper: Leslie Gil
Bianca Prisma: Cecilia Gómez
Roane Ashwood: Alicia Barragán
Ivy Thickety: Edurne Keel
Ruda Tilleroot: Jessica Ángeles
Minor characters introduced in Volume 1
Shopkeep: Eduardo Tejedo
Xiong Goons: Ricardo Mendoza “El Coyote, Carlo Vázquez
Cyril Ian: Víctor Ugarte
Lisa Lavender: Alondra Hidalgo
Police Officers: Daniel Lacy, Patricio Lago
Sailors: Marc Winslow, Noé Velázquez
White Fang Goon: David Bueno
Penny’s Driver: José Luis Miranda
Minor characters introduced in Volume 2
Tukson: Octavio Rojas
White Fang Lieutenant: Roberto Gutiérrez
“Deery”: Alicia Barragán
Perry: Arturo Castañeda
Councilman: Kevin Adrián
Minor characters introduced in Volume 3
Bolin Hori: José Antonio Macías
Nadir Shiko: Edson Matus
Brawnz Ni: Abraham Vega
Bartender: Carlos del Campo
Nebula Violette: Karla Falcón
Dew Gayl: Jessica Ángeles
Ciel Soleil: Camila Díaz Fraga
Amber: Ximena de Anda
Atlas Ship Captain: Víctor Hugo Aguilar
Minor characters introduced in Volume 4
Mayor: Alfredo Gabriel Basurto
Blacksmith: Jesús Ochoa
Dying Huntsman: Nando Estevané
Captain: Víctor Trujillo
News Reporters: Eduardo Fonseca, Sonia Casillas, César Costa
First Mate: Paulina García Casillas
Oscar’s Aunt: Kerygma Flores
Higanbana Waitress: Claudia Garzón
Businessman: José Luis Orozco
Businesswoman: Karina Altamirano
Henry Marigold: Emilio Treviño
Angry Businessman: Héctor Estrada
Trophy Wife: Ximena de Anda
Husband: Arturo Cataño
An Ren: Kerygma Flores
Kuroyuri Blacksmith: Alan Bravo
Boys: Luistio Comunica, Regina Blandón, Ana Layevska
Li Ren: Idzi Dutkiewicz
Mistral Pilot: Manuel Campuzano
Atlas Pilot: Hernán Bravo
Minor characters introduced in Volume 5
Mistral Pilot: Irene Jiménez
Menagerie Guards: Tatul Bernodat, Mark Pokora, Andrea Coto
Bartender: Víctor Covarrubias
Shay D. Mann: Esteban Desco
Sienna Khan: Lileana Chacón
Saber Rodentia: Ricardo Brust
Mata’s Mother: Gloria Obregón
Mata: Luis Fernando Orozco
Yuma: Bruno Coronel
Ramen Shop Owner: Ángel Mujica
Small Girl: Ivanna Corona
Trifa: Miriam Aceves
Mistral Police Captain: Rommy Mendoza
Minor characters introduced in Volume 6
Dee: Dan Osorio
Dudley: Alejandro Orozco
Mistral Woman: María Álcazar
Nubuck Guards: Raúl Solo
Red-Haired Woman: Rossy Aguirre
Terminal Soldier: Miguel Ángel Leal
Minor characters introduced in Volume 7
Drunk Mann: Raúl Aldana
Drinking Buddy: Héctor Emmanuel Gómez
Forest: Moisés Palacios
Fria: Isabel Martiñón
Councilman Sleet: Daniel del Roble
Councilwoman Camilla: Graciela Gámez
Minor characters introduced in Volume 8
Atlas Commander: Itatí Cantoral
Shovel Mom: Denisse Aragón
Disgruntled Grandmother: Diana Santos
Fiona’s Uncle: Gabriel Pingarrón
Crimson: José Luis Rivera
Madame: Rona Fletcher
Step-Sisters: Annie Rojas
Rhodes: Idzi Dutkiewicz
CCT Voice: Sonia Casillas
Minor characters introduced in Volume 9
Mouse Leader: Betzabé Jara
Townsperson: Kate del Castillo
Toy Soldiers: Ricardo Mendoza “El Coyote”, José Arenas, Ramón Bazet, Diego Becerril, Óscar Gómez
White Pawns: Cecilia Gómez, David Bueno, Enrique Cervantes, Ramón Bazet
Toy Guard: Roberto Carrillo
Hawker: Erick Selim
Teapot Lady: Maythe Guedes
Paper Pleasers: Iván Bastidas, Luis Carreño, Irwin Daayán, Gaby Cárdenas, Denisse Aragón
4 notes · View notes
elevenwav · 2 years
Text
Hi! I'm Elise. Music Producer, Video Editor, Graphic Designer, and very trans gener
Tumblr media
Hello! my name is Elise Violeta, and I work as a music composer, video editor, and do graphic design for my own stuff sometimes.
I produce a wide variety of music styles, going from electronic music genres like House, Garage, Drum & Bass, Future Bass, to the more acoustic ones like Funk, Jazz, Fusion, Metal and Rock. I'm passionate about music basically since I'm aware of my existence, my love for music started with videogames, specifically Koji Kondo's Super Mario 64 soundtrack, when I first played it as a 4-year old. Yeah, my passion for music started with videogames, and until this day, it is the kind of music that I love the most – and definitely the one that most influences all of my work.
btw I'm 21 years-old, I'm Brazilian, I'm a Non-Binary Trans Woman, and my pronouns are she/they/it
You can check out my music on:
YouTube || Spotify || Bandcamp!
Tumblr media
I started doing music commissions in the last 2 years. I composed music for YouTube channels, Podcasts, and more recently, Videogames. I composed the opening theme 'Celestial Bodies' for the pop culture Brazilian podcast Fora da Caixa, by Jogabilidade. Which made its debut in this episode!
I also worked as a video editor for many YouTube channels. The more recent ones are the Brazilian videogame review channel ColôniaContraAtaca, and the highlight channel for Twitch Vtuber Leecario, the AgenderWonder. You can check out the playlist for my edited videos right here!
And there are some graphic design stuff that I make some times just for fun. I did a lot of mock-ups and edits regarding the Shin Megami Tensei franchise, specifically some amateur proof of concepts (kinda lmao) of remasters/demakes of the games.
Tumblr media
aaaaand I think that's it lol. I might update this post with some additional things I do.
88 notes · View notes
levysoft · 3 months
Text
[…] "Quindi non c'è modo di determinare se puoi risolvere il livello." In altre parole: la prossima volta che qualcuno dice che stai perdendo tempo con i videogiochi, puoi rispondere che stai affrontando un problema irrisolvibile nel campo della teoria della complessità.
3 notes · View notes
intotheclash · 10 months
Text
“Che c'è, Pietro, non sai cosa dire?”
“No.” Risposi con una vocetta appena udibile. Davvero non sapevo cosa cazzo dire. Guardai anche mia sorella, in cerca di una qualche illuminazione, di un appiglio qualsiasi, mi sarei aggrappato a tutto, pur di uscire indenne da quella pericolosa e niente affatto chiara situazione, ma lei rispose picche. Si voltò verso il televisore e mi lasciò solo contro tutti. Non voleva immischiarsi e non si sarebbe immischiata. Se se la prendevano con me, avrebbero lasciato in pace lei; la legge della giungla. Schifosa di un'egoista! Ma, alla prima occasione, me l'avrebbe pagata. Come si suona si balla.
“Allora, visto che non sai cosa dire,” Iniziò mio padre, “Lo faccio io per te. Ti racconto la mia parte di storia, quella che ho dovuto ascoltare stasera, prima di cena. Dopodiché sarai tu a raccontare la tua e bada bene di raccontarla tutta. E soprattutto precisa. Se mi accorgo che mi stai fregando, o soltanto me lo fai pensare, ti darò una di quelle strigliate che te la ricorderai finché campi. E potrai anche dire addio ai tuoi amici per tutta l'estate, visto che non ti farò più uscire di casa. Ci siamo intesi?” Dovetti acconsentire. Non è che fossi poi tanto d'accordo, ma cosa potevo farci? Avevo solo tredici anni. Comandava lui! Lui prendeva le decisioni e io le subivo. Non avevo alternativa. Per quanto riguarda il dove volesse andare a parare era ancora buio totale. Dovevo pazientare.
“Stasera, prima di venire a cena,” Iniziò, “mi sono incontrato al bar con Mario, il papà del tuo amico Sergio, abbiamo deciso di giocarci l'aperitivo a scopa. Una partita secca, chi perde paga, naturalmente. Consuetudine, lo facciano sempre. Ad un certo punto entra nel bar quella gran testa di cazzo dell'avvocato Terenzi…”
Quel cognome mi scoppiò in testa come una bomba a mano. Ora si che era tutto chiaro. Riuscivo a vedere solo disgrazie. Pensai al sangue che zampillava dal naso di Alberto Maria, il figlio dell'avvocato, pensai… Oh no! Peloroscio! Sembrava che si fosse ripreso, che stesse meglio quando lo avevamo lasciato al campo. Invece… Invece doveva essere morto, porco cane! Ecco perché mio padre era incazzato nero! Era finita! Sarei stato sbattuto in prigione per tutta la mia miserabile vita.  Probabilmente anche i carabinieri sapevano già tutto e stavano venendo a prendermi. Forse i miei amici li avevano già rinchiusi. Ero disperato, avevo voglia di piangere. Gli occhi mi si arrossarono e iniziò a tremarmi il labbro inferiore. Era finita! Il vecchio se ne accorse, fece un mezzo sorriso di vittoria e proseguì: “Vedo che non sei del tutto stupido, che stai iniziando a riflettere. Ma non è ancora il tuo turno di parlare, prima devo finire io. Dicevo: entra nel bar l'avvocato Terenzi. Un fatto strano, perché quel figlio di una puzzola è tirchio come un genovese di origini ebraiche e, là dentro, non ci mette mai piede, neanche per un caffè. La cosa ancor più strana, però, è stata che, appena entrato, si è diretto deciso verso il nostro tavolo. Sputava fiamme come un drago. Prima ci ha vomitato addosso una catasta di insulti, almeno dal tono sembravano insulti,  le parole non si capivano bene, quel borioso idiota parla una lingua che solo lui capisce. Ed è stata la sua fortuna, altrimenti sarei tornato a casa con una collana fatta con i suoi denti. Ma quando ha deciso di farsi capire, si è fatto capire bene e ci ha raccontato una storia. Una storia che tu dovresti conoscere bene e che, tra poco, sarai costretto anche tu a raccontare. L'avvocato ha detto che, giù al campo sportivo, tu e i tuoi amici siete saltati addosso a quel bastardo del suo adorato figliolo, lo avete caricato di botte e, non contenti, gli avete pure fregato il pallone. Adesso sta all'ospedale di Civita Castellana con il naso rotto e tutto gonfio. Un bel lavoro, non c'è che dire. Ha detto anche vi denuncerà tutti e a noi ci toccherà pagare una barca di soldi. Il Bastardo!”
Le lacrime trovarono finalmente la strada e sciamarono fuori. Un torrente di montagna dopo mesi di pioggia intensa. Portava con se un sacco di detriti, paura, rabbia, ma anche sollievo. A pensarci bene, soprattutto sollievo. Peloroscio non era morto e, per la seconda ed ultima volta nella mia vita, ne fui felice. Ero scampato di nuovo alla prigione. Subito dopo venne la rabbia. Ci mise un attimo a prendere il sopravvento.
“Non è vero!” Urlai “E’ un bugiardo! Bugiardo lui e bugiardo suo figlio! Il pallone era mio. Quello che mi hai regalato tu, quello di cuoio. Noi stavamo già giocando, poi è arrivato il figlio dell'avvocato, insieme a Peloroscio e a Ringhio, mi hanno gettato in terra e mi hanno fregato il pallone. Il mio pallone, non il suo!
"Se le cose stanno in questo modo, allora avete fatto bene a suonargliele. Domani mi sente quel lurido verme! Erano pure in tre i figli di bagascia. E tutti più grandi di voi.” Vidi lo sguardo del mio vecchio e capii che stava rispolverando l'idea della collana fatta con i denti dell'avvocato Terenzi. La cosa non mi dispiaceva affatto.
“Veramente, papà, non siamo stati noi a dargliele…”
“Ascolta, stronzetto, ho detto niente bugie! Cosa vorresti farmi credere? Che si sono picchiati tra di loro? Che il naso a quel prepotente figlio di prepotenti lo hanno rotto i suoi compari?”
“Non dico bugie! E non ho detto neanche questo! Il naso all'avvocatino lo ha rotto Pietro il Maremmano. E le ha suonate anche ai suoi amici. Anzi, solo a Peloroscio, perché Ringhio se l'è fatta sotto ed è rimasto paralizzato dalla paura.” Dissi tutto d'un fiato.
Mio padre non ci stava capendo più un cazzo. Guardò prima me, poi mia madre, che lo mise al corrente su chi fosse questo Maremmano, che lui non aveva mai sentito nominare, né aveva idea di chi fosse figlio, o dove abitasse. Volse ancora una volta lo sguardo verso di me e, con una calma che proprio non gli riconoscevo, disse: “Ascolta, piccolo, raccontami di nuovo tutto daccapo, senza tralasciare nulla. Poi deciderò il da farsi.” Ed io raccontai. Daccapo. Con dovizia di particolari. Dalla mattina. Raccontai delle biciclette, del pranzo, della partita e infine dello scontro. Il vecchio non mi interruppe mai. Si limitò a seguire il racconto, accompagnandolo con cenni di approvazione, o di disapprovazione, a seconda dell'evolversi degli eventi. Alla fine ero stremato. Stremato ma sollevato. Mi sentivo stranamente leggero. La paura era scomparsa. Mi sentivo bene.
La risata di mio padre piombò giù dalla cima del monte, come una valanga, con lo stesso frastuono e la stessa forza dirompente. Dapprima, io, mia madre e mia sorella, restammo pietrificati, poi ci lasciammo contagiare e fu risata liberatoria per tutta la famiglia. Non capivo bene cosa ci fosse tanto da ridere, ma me ne guardai bene dal protestare; poi era bello ridere tutti insieme. Non riuscivamo più a smettere e papà era quello che rideva più forte. Come suo solito, rideva e piangeva e menava delle manate sul tavolo e sulle mie spalle, facendomi anche male, ma non protestai.
“Certo che questo ragazzino deve essere un bel fenomeno!” Disse quando si fu calmato, “Hai detto che ha la tua stessa età, vero?”
“Si.”
“E ha lisciato il pelo a tre ragazzi più grandi di lui?”
“Si.”
“Davvero un bel fenomeno. Solo mi sfugge una cosa: nel frattempo, tu e quegli altri stronzetti dei tuoi amici, cosa facevate? Non gli avete dato una mano? Anche se, da quanto ho capito, non è che ce ne fosse bisogno. Casomai potevate darla a quegli altri tre perdigiorno!” E giù un'altra mitragliata di risate.
“No.” Risposi molto timidamente.
“No? E perché no? Se le avesse buscate?” Era di nuovo serio.
“Perché avevamo paura! Lui non è di qui. Lui non sa come vanno le cose. Quelli erano più grandi e quelli grandi si approfittano sempre dei piccoli. Guai a protestare. Non era la prima volta che ci fregavano il pallone. Lo fanno sempre. E se ti azzardi a protestare, giù botte.”
Aveva capito. Fece segno di si con la testa. Sicuramente anche quando era un ragazzino lui funzionava così. “Capisco, ci sono passato anch'io. E’ così che va il mondo, perdio! Pesce grosso mangia quello piccolo. E’ una legge di natura. Non ci sono santi. O, forse, no, sembra che il meccanismo si sia inceppato. Credo sia un buon segno.” Sentenziò. Si alzò dalla sedia, si infilò una camicia a quadri sopra la canottiera d'ordinanza, mi fece l'occhiolino e: “Infilati una maglietta pulita e andiamo.” Disse.
“Dove?” Chiesi. La paura stava tornando a farsi sotto. Non ero mai uscito con lui dopo cena.
“Voglio conoscere questo fenomeno del tuo amico. Subito.”
12 notes · View notes
ninocom5786 · 5 months
Text
Senza Stalin, eravamo tutti nazisti, questa è la realtà. Non come quella mascalzonata di Benigni in “La vita è bella”, quando alla fine fa entrare un carro armato con la bandiera americana. Quel campo, quel pezzo d’Europa la liberarono i russi, ma… l’Oscar si vince con la bandiera a stelle e strisce, cambiando la realtà (Mario Monicelli)
Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita. (Ernest Hemingway)
Tumblr media
3 notes · View notes