#leggi costituzionali
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Renato Balduzzi: Migranti in Albania – Una Questione Giuridica, Non Politica
La riflessione di Renato Balduzzi sulla distinzione tra politica e diritto nella gestione dei migranti nelle strutture italiane in Albania.
La riflessione di Renato Balduzzi sulla distinzione tra politica e diritto nella gestione dei migranti nelle strutture italiane in Albania. In un editoriale pubblicato su Avvenire, Renato Balduzzi, giurista e politico italiano, affronta una questione di grande attualità: la mancata convalida, da parte del Tribunale di Roma, dei provvedimenti di trattenimento dei migranti nelle strutture…
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di definitive acquisizioni scientifiche, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno finalmente riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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ADDIO A SCIARRA SILVANA
Tra pochi giorni la Signora Sciarra Silvana lascerà la Presidenza della Corte costituzionale e finalmente andrà in pensione. Sicuramente nella mente della nota giurista fioriscono aspettative di nuovi e più alti destini. Per il bene della Nazione speriamo che non abbia altri incarichi.
È stato un soggetto chiaramente non del tutto adatto a presiedere la Corte costituzionale, che richiede ben diversa saggezza e competenza, oltre che equilibrio nel dirigere l’udienza.
Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più tristi della Corte costituzionale. Sarà ricordata come colei che unitamente ad altri giudici costituzionali, ha dichiarato la costituzionalità di leggi illogiche, contraddittorie e palesemente negatrici di diritti fondamentali della persona garantiti dalla Costituzione. A cominciare dal noto art. 32 relativo alla materia sanitaria.
La Corte costituzionale da lei presieduta ha “ucciso” per la seconda volta il grande Presidente Aldo Moro che fu il Deputato costituente che volle il secondo comma dell’art. 32 Cost. in base al quale sono in ogni caso banditi trattamenti sanitari violativi della dignità umana.
In una intervista incautamente rilasciata dalla Sciarra Silvana al “Corriere della Sera” il 2 dicembre 2022 il soggetto in questione, a proposito della pretesa costituzionalità delle leggi liberticide in tema di Covid, ebbe a dichiarare (anticipando illegittimamente la motivazione delle sentenze), che la Corte aveva “seguito la scienza”.
A parte il fatto che la scienza medica non esiste in termini di acquisizioni definitive, essendo essa attività di continua ricerca scientifica, è di pochi giorni la notizia che la European Medical Agency e la Commissione europea hanno riconosciuto quel che non si poteva e non si può più nascondere; e cioè il fatto che i sieri magici inoculati nel corpo dei cittadini in forza di una legge estorsiva e ricattatoria, hanno provocato e ancora provocano in misura crescente, migliaia e migliaia di morti.
Non so quale sia il peso di quanto è accaduto sulla coscienza della Sciarra Silvana e dei suoi Colleghi della Corte costituzionale. Non so se la sua sensibilità personale è tale da comprendere che con quelle infauste sentenze, si è resa corresponsabile morale del decesso di migliaia di persone.
Non m’interessa saperlo.
AUGUSTO SINAGRA
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Il piano della P2 negli anni '90 prevedeva:
- Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo - tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate - di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale); nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. - -- L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
- Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una "ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)". - Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali. - la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati; - la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari). - Riduzione del numero dei parlamentari[11]. - Abolizione delle province[11]. - Abolizione del valore legale del titolo di studio[11]. - Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica Italiana
Ci vedete qualche affinità con il governo della Benita?
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Il Ministro Zangrillo: "bene l’introduzione delle bodycam, garantiamo la sicurezza delle forze dell’ordine"
Il Ministro Zangrillo: "bene l’introduzione delle bodycam, garantiamo la sicurezza delle forze dell’ordine". Via libera delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera a un emendamento al ddl sicurezza sulle bodycam per gli agenti di polizia. “Le bodycam sono uno strumento efficace per migliorare la sicurezza delle forze dell’ordine e degli stessi cittadini.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Il centrosinistra, in effetti, critica oggi l’esito di una riforma di cui aveva messo le basi. Fu infatti Massimo D’Alema, leader dei Democratici di Sinistra, a introdurre i principi del federalismo nel titolo V della seconda parte della Costituzione, quello che disciplina il funzionamento degli enti locali. Prima da presidente della Commissione Bicamerale, istituita nel 1997 per formulare riforme costituzionali condivisa da centrodestra e centrosinistra, e poi soprattutto da presidente del Consiglio, D’Alema fu promotore della riforma di quella parte di Costituzione insieme al ministro per le Riforme istituzionali Giuliano Amato. Il disegno di legge fu presentato dal governo alla Camera il 18 marzo del 1999, e seguì poi il lungo percorso previsto per le riforme costituzionali. Venne approvato in via definita dalla Camera l’8 marzo del 2001.
La riforma del titolo V assegnò tra l’altro una certa autonomia finanziaria e legislativa e nuovi poteri alle regioni, riconoscendo loro la facoltà di legiferare in via esclusiva su alcune materie e di farlo in concorrenza con lo Stato centrale su altre materie. Stabilì inoltre il percorso istituzionale che avrebbero dovuto seguire eventuali nuove leggi per aumentare l’autonomia delle regioni, prevedendo che questi provvedimenti avrebbero dovuto essere approvati a maggioranza assoluta degli eletti delle due camere.
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La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)."
Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo - tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate - di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale); nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una "ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)".
Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine - vedi infra).
Riduzione del numero dei parlamentari[11].
Abolizione delle province[11].
Abolizione del valore legale del titolo di studio[11].
Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica Italiana
Immagine dal Quotidiano Nazionale.
Testo da wikipedia alla voce: Piano di rinascita democratica.
Dicono che il Governo Meloni non stia facendo niente, a me pare che sia persino troppo avanti col programma.
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STUDIO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Con i prossimi articoli terminiamo la parte dedicata al "Titolo III - Rapporti economici".
Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.
Art. 47.
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.
Prima di passare al "Titolo IV - Rapporti politici", nel prossimo articolo analizzeremo le consuete situazioni che potrebbero farci "mettere mano" agli articoli costituzionali oggi presi in esame.
Nel frattempo vi ricordiamo di studiare attentamente la nostra carta costituzionale.
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La Riforma costituzionale targata Meloni. La madre di tutte le riforme
La Costituzione della Repubblica Italiana è stata promulgata il 27 dicembre 1947 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 1948. È una costituzione flessibile, che può essere modificata solo con una legge di revisione costituzionale o riforma costituzionale. Come si fa una riforma costituzionale? L'iter di una riforma costituzionale è soprattutto disciplinato dall'articolo 138 della Costituzione. La proposta di legge di revisione costituzionale è presentata da almeno un quinto dei membri di una Camera o da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali. La proposta di legge viene poi esaminata dalle Camere, che la approvano con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi. Nella seconda votazione, la legge deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera. Se la legge viene approvata dalle Camere, è sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Se il referendum non viene indetto, la legge di revisione costituzionale entra in vigore. Le riforme costituzionali approvate Dal 1948 ad oggi, sono state approvate 15 leggi di revisione costituzionale. Le più importanti sono soprattutto le seguenti: - Legge costituzionale n. 1 del 1953, che ha introdotto l'elezione a suffragio universale e diretto del Presidente della Repubblica. - Legge costituzionale n. 2 del 1963, che ha stabilito un numero fisso di deputati e senatori, l'istituzione della regione Molise e la ridefinizione della Corte costituzionale. - Legge costituzionale n. 1 del 1993, che ha introdotto il bicameralismo perfetto, con l'uguale potere di entrambe le Camere. - Legge costituzionale n. 2 del 1999, che ha riformato il sistema elettorale, introducendo il maggioritario con premio di maggioranza. - Legge costituzionale n. 1 del 2001, che ha introdotto la parità di genere tra candidati e vincitrici in tutte le elezioni. - Legge costituzionale n. 1 del 2020, che ha ridotto il numero di parlamentari da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Le prospettive future Le riforme costituzionali sono soprattutto un tema ricorrente nel dibattito politico italiano. In futuro, è possibile che vengano approvate anche ulteriori riforme, volte a migliorare il funzionamento delle istituzioni e a rendere la Costituzione più adatta alle esigenze del XXI secolo. Ascolta anche gli altri podcast Foto di StockSnap da Pixabay Read the full article
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La gerarchia delle fonti del diritto
Nell'ambito del diritto, la gerarchia delle fonti rappresenta un sistema di classificazione che stabilisce l'importanza e l'autorità delle diverse fonti normative. Questo sistema è essenziale per garantire l'ordine e la coerenza nell'applicazione del diritto. In questo articolo, esploreremo la gerarchia delle fonti del diritto e il loro ruolo nell'ordinamento giuridico. La gerarchia delle fonti del diritto può variare da paese a paese, ma in generale, possiamo identificare una gerarchia comune che si applica in molti ordinamenti giuridici. Questa gerarchia prevede l'esistenza di fonti primarie e fonti secondarie. Le fonti primarie sono quelle considerate di maggiore rilevanza e autorità. Nella maggior parte dei sistemi giuridici, le costituzioni occupano la posizione più alta nella gerarchia delle fonti. La costituzione di uno Stato definisce i principi fondamentali, i diritti e gli obblighi dei cittadini, nonché l'organizzazione dello Stato stesso. Le disposizioni costituzionali hanno una supremazia rispetto alle altre fonti normative e possono essere modificate solo attraverso procedure specifiche e rigorose. Dopo le costituzioni, le leggi occupano una posizione di rilievo nella gerarchia delle fonti. Le leggi possono essere emanate dal parlamento o da altre istituzioni competenti e sono generalmente vincolanti per tutti i soggetti a cui si applicano. Le leggi coprono una vasta gamma di materie e sono adottate per disciplinare specifici ambiti del diritto, come il diritto civile, il diritto penale, il diritto commerciale, e così via. Le fonti secondarie del diritto sono quelle che derivano dalle fonti primarie e forniscono dettagli, interpretazioni o chiarimenti su di esse. Queste fonti possono includere decreti governativi, regolamenti amministrativi, decisioni delle corti e trattati internazionali. Anche se le fonti secondarie non hanno la stessa autorità delle fonti primarie, possono comunque avere un ruolo significativo nell'applicazione e nell'interpretazione del diritto. Oltre alla gerarchia tra fonti primarie e fonti secondarie, esiste anche una gerarchia interna all'interno di ciascuna categoria. Ad esempio, all'interno delle leggi, possiamo trovare leggi costituzionali, leggi ordinarie e leggi regionali o locali, ognuna con un livello di autorità diverso. Allo stesso modo, anche all'interno delle fonti secondarie, possono esistere gerarchie, come ad esempio il grado di autorità delle decisioni delle corti. La gerarchia delle fonti del diritto è fondamentale per garantire la coerenza, la certezza e l'efficienza del sistema giuridico. Essa permette di risolvere eventuali conflitti tra le norme e stabilisce i criteri per interpretare e applicare il diritto in modo uniforme. In caso di conflitto tra diverse fonti, le fonti superiori hanno la precedenza su quelle inferiori. È importante sottolineare che la gerarchia delle fonti può variare a seconda del sistema giuridico di riferimento. Ad esempio, in alcuni ordinamenti giuridici, i trattati internazionali possono avere una posizione superiore rispetto alle leggi nazionali. Inoltre, l'evoluzione del diritto e le nuove sfide sociali possono portare a una ridefinizione della gerarchia delle fonti. In conclusione, la gerarchia delle fonti del diritto costituisce il fondamento dell'ordinamento giuridico di un paese. Essa stabilisce l'autorità delle diverse fonti normative e fornisce un quadro per l'applicazione coerente e uniforme del diritto. La conoscenza e la comprensione della gerarchia delle fonti sono essenziali per giuristi, avvocati, giudici e tutti coloro che lavorano nel campo del diritto. Fonti: - "Gerarchia delle fonti del diritto", Treccani - https://www.treccani.it/enciclopedia/gerarchia-delle-fonti-del-diritto/ - "Gerarchia delle fonti del diritto: diritto interno e diritto internazionale", Diritto.it - https://www.diritto.it/gerarchia-delle-fonti-del-diritto-diritto-interno-e-diritto-internazionale/ - "La gerarchia delle fonti nel diritto italiano", Altalex - https://www.altalex.com/documents/news/2014/07/08/la-gerarchia-delle-fonti-nel-diritto-italiano - "Gerarchia delle fonti", Ius in Action - http://www.iusinaction.com/gerarchia-delle-fonti/ - "Sources of Law and Hierarchy of Norms in Legal Systems", European e-Justice Portal - https://e-justice.europa.eu/content_sources_of_law-20-it-en.do Read the full article
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La legge? E' uguale quasi per tutti...
Come possono stare assieme i principi costituzionali e una legge che da decenni li calpesta? Possono. Dalla legge Pica allo stato d’assedio del 1898 e via così, con tutte le leggi scritte per la malavita organizzata e poi applicate sistematicamente ai dissidenti politici, prima lo Statuto Albertino, poi la Costituzione della Repubblica sono stati sempre calpestati. Naturalmente nessuno lo dice e…
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Lo stato punisce per l'art 4 comma 1 d.l. 19/2020
Lo stato punisce per l’art 4 comma 1 d.l. 19/2020
In questi giorni, riceviamo infiniti messaggi sulla ricezione di verbali del tutto illeggittimi per molti dei casi, a parte tutti gli articoli che vengono violati da marzo ad oggi con l’impugnatura di decreti altamente discutibili, cerchiamo adesso di chiedere giustizia per il verbale fatto in questi giorni a Palermo, e che sta facendo il giro d’Italia.
Quello sopra è stato l’articolo violato…
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quindi, dall'alto della mia ignoranza: se vince la destra (si, so che vincerà la meloni merdona mi sono rassegnata) siamo fottuti, ma anche se non vince (impossibile) la destra siamo fottuti perché in parlamento avrebbero comunque la maggioranza e andrebbero contro ogni buona idea/proposta, caproni come sono
e altra cosa che peggiora ulteriormente la situa è la gente che non sa chi votare e che quindi non va a votare perché si è già rassegnata regalando la vittoria ai fascistoni
o sbaglio? dimmi che sbaglio 🥹🥹
immagino sia sempre la stessa persona ma ad ogni modo: a crucci simili risposta combinata
ALLORA FERMI TUTTI
ttate bboni un attimo
quello che sappiamo, grazie all’incredibile dono del realismo, è che la coalizione di destra, in quanto molto più compatta (sono sempre stati più bravi a fare fronte unito nonostante le differenze interne) otterrà una maggioranza ampia abbastanza per governare (anche tirando su qualche altro piccolo partito, nel caso. lì si dovrà vedere quale maggioranza si verrà a formare) e ottenere la fiducia in parlamento, passaggio fondamentale. visto l’andazzo, sappiamo anche che probabilmente meloni sarà presidente del consiglio - anche se prima ci sarà tutta la faccenda della formazione del governo, e bisognerà vedere anche la reazione di mattarella rispetto alle proposte di ministri da nominare (v. caso savona nel 2018).
quello che non sappiamo è ovviamente tantissimo. tra le varie, non sappiamo che tipo di maggioranza otterrà la destra. cerco di farla facile, anche semplificando un po’, perché qui purtroppo bisogna considerare non solo le norme, ma anche le dinamiche della politica, che sono molto volubili. MA
un conto è “avere il sostengo della maggioranza parlamentare” che ti permette di governare (salvo altre eccezioni). un altro è la maggioranza numerica richiesta per far passare una legge, una revisione costituzionale etc etc. chiaramente se hai una maggioranza che ti sostiene puoi contare su un numero consistente di voti nella direzione che vuoi tu, cosa che ti permetterà di far avanzare il tuo programma politico, MA non è scontato che questi due aspetti della “maggioranza” coincidano sempre, perché, come vediamo spesso, non solo le alleanze tra partiti, ma anche i partiti stessi si sfaldano quando si tratta di approvare determinate leggi - per visioni discordanti, ma anche per fare il proprio gioco politico. QUINDI maggioranza =/= faccio tutto ma proprio tutto quello che voglio [certo poi, vista la compattezza della destra, avranno maggiore facilità a portare avanti il loro programma, differentemente da un governo sostenuto da partiti molto diversi tra loro]. IN SOLDONI eh. manuale alla mano ovviamente la situazione si fa più complessa. ma giusto per arginare un attimo il panico
la cosa EFFETTIVAMENTE preoccupante è il rischio che, per numero di voti ottenuti e per effetto dell’attuale legge elettorale (che ha una quota proporzionale e una maggioritaria) la destra riesca addirittura a ottenere una maggioranza dei 2/3 (che in questo caso si chiama qualificata), in una o entrambe le camere. l’inquietudine deriva dal fatto che con quella maggioranza è possibile modificare la costituzione senza passare per il referendum (le camere votano due volte, se la seconda volta raggiungono la maggioranza dei 2/3, non è possible richiedere la consultazione popolare -> art 138 cost). questo è quanto mi preoccupa di più, perché con una maggioranza così ampia sì che si rischia di passare da un cattivo governo a un governo da temere molto di più (non direi in termini apocalittici da anni ‘20, ma non ci tengo nemmeno a trovarmi in un’ungheria più calda, ché non ci sarebbe nemmeno da cambiare la bandiera più di tanto, lol)
e comunque HEY ricordiamoci che abbiamo delle garanzie costituzionali, re: gli spiegoni sul presidente della repubblica e la corte costituzionale, che comunque hanno il compito di assicurare la tenuta della costituzione, che è rigida e, appunto, garantita […]
qui invece facciamo finta che abbia fatto lo spiegone sull’opportunità o meno di fare troppe cazzate anche a livello internazionale ed europeo
QUINDI disgusto: sì hai voglia, paura: abbastanza, terrore: non mi sbilancerei al momento, speranze: poche, voglio: spararmi
so bene che molti purtroppo non voteranno (o non potranno votare, come molti fuorisede) ma chi ne ha modo LO FACCIA MI RACCOMANDO VOTATE
#[…] perché se attacco con le garanzie costituzionali non la finiamo più amici perché la rigidità costituzionale è tra i miei temi. quindi#spero di essere stata chiara. ho semplificato alcuni passaggi e concetti perché a) si è fatta una certa e b) prima è importante capire la#logica alla base
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Basta con le ideologie !!! Di Fidenzio De Carolis de la ++StampaVera eSincera.it"++
Perché no, assolutamente no allo ius scholae ??? La cittadinanza italiana non si regala con facilità ma con un percorso educativo e scolastico da verificare e che consenta davvero ai nuovi italiani di sentirsi italiani con conoscenza e condivisione di fatti storici, sociali, valori culturali, morali e religiosi che accomunano tutti gli italiani, come l'amore patrio e il sentimento di sentirsi italiani difronte ai milioni di Italiani morti per fare l'Italia!!! Non possono essere soltanto cinque anni di un percorso scolastico primario, senza neanche verificarne la comprensione ( magari dopo un ciclo di studi di 10 anni da completare con esami che verifichino davvero che ci si sente italiani) a dare la patente di italianità, senza conoscerne e condividerne la storia, la cultura, le tradizioni, il sentimento popolare e l'amore per una patria per la quale si è pronti a morire per difenderla e perché la si sente nel cuore ❤️!!! I ragazzi 17 enni e 18 enni italiani del 1899, che combatterono e morirono nella prima guerra mondiale per l'Italia, non non capirebbero e né approverebbero vedere concessa la cittadinanza italiana dopo solo cinque anni di scuola primaria, nei quali 5 anni non certo si formerà una coscienza civile, morale, culturale e di amore per la propria nazione, ma semplicemente enclaves di nuovi italiani con il cuore, le tradizioni, i valori e l'amore per la nazione di origine o provenienza!!!
Tra le varie tesi portate a favore del “no” allo ius scholae, questi partiti sostengono, per esempio, che al momento un cambiamento nelle leggi sulla cittadinanza non è la priorità per il governo italiano, che dovrebbe invece pensare alla guerra in Ucraina e studiare misure per sostenere le famiglie messe in difficoltà dall’aumento dei prezzi della benzina o dalle bollette. L’11 marzo, per esempio, Giorgia Meloni ha scritto su Twitter che «famiglie e imprese italiane arrancano» a causa della pandemia e della guerra, mentre il Pd continua «a parlare di cittadinanza agli immigrati». Questa argomentazione è stata sostenuta anche dal senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, partito che comunque ha votato a favore del testo in Commissione Affari costituzionali alla Camera.
Chi si oppone allo ius scholae ripete spesso che la riforma introdurrebbe criteri troppo generosi per la concessione della cittadinanza, arrivando di fatto a “regalarla”. In una diretta Facebook del 9 marzo, per esempio, la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ha detto che la proposta andrebbe bocciata perché permetterebbe a chiunque abbia frequentato almeno cinque anni di scuola in Italia di ottenere la cittadinanza, pur senza aver necessariamente concluso il ciclo di studi e «senza verificare l’apprendimento della lingua italiana».
Effettivamente il testo unificato approvato dalla Commissione Affari costituzionali della Camera non fa riferimento al superamento o alla conclusione di un ciclo di studi, e pone come requisito l’aver «frequentato regolarmente» una scuola per almeno cinque anni. Diversi emendamenti presentati sono concentrati proprio su questo punto, cercando di inserire requisiti più stringenti legati al rendimento scolastico.
Il deputato leghista Rossano Sasso ha invece criticato la proposta affermando che già oggi nel nostro Paese i minori stranieri godono delle stesse tutele di quelli italiani, pur senza essere formalmente cittadini. È sostanzialmente vero, anche se ricordiamo che per alcune questioni specifiche possono esserci alcune disparità di trattamento tra minori italiani e stranieri.
In passato alcuni esponenti del centrodestra, tra cui Salvini, hanno inoltre più volte ripetuto che già oggi l’Italia è tra i Paesi europei che concedono più cittadinanze, sostenendo che quindi non c’è bisogno di modificare le norme. È vero che tra il 2015 e il 2017 l’Italia è stato il Paese europeo ad avere concesso il maggior numero di cittadinanze, scendendo poi al terzo posto negli anni successivi e ritornando prima nel 2020, ma questa tendenza non è dovuta tanto alla “generosità” del sistema vigente, quanto al fatto che negli ultimi anni molte persone arrivate a partire dagli anni Novanta hanno effettivamente maturato i requisiti necessari per ottenere la cittadinanza italiana.
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Berlusconi al Quirinale? No, grazie – Firma la nostra petizione ai parlamentari della Repubblica https://www.change.org/p/berlusconi-al-quirinale-no-grazie-174002e6-ef40-41cd-a968-8d385fb1ee52 Ai parlamentari della Repubblica, il Presidente della Repubblica dev’essere il garante della Costituzione. Silvio Berlusconi è il garante della corruzione e della prostituzione, non solo sul piano giudiziario, mentre la Costituzione l’ha violata prima e dopo il suo ingresso in politica. Ha prostituito ai suoi interessi privati non soltanto le sue escort, alcune minorenni, ma soprattutto i principi costituzionali che aveva giurato di difendere per ben tre volte da presidente del Consiglio: legalità, giustizia, eguaglianza, dignità delle donne, libertà di stampa, indipendenza della magistratura, libero mercato, equità fiscale, scuola e sanità pubbliche, disciplina e onore, antifascismo. E’ stato eletto sei volte nel Parlamento italiano e una in quello europeo benché ineleggibile per la legge 361/1957 sui concessionari pubblici. E’ stato condannato in via definitiva per avere frodato il fisco, derubando lo Stato che ora vorrebbe presiedere, occultando immense fortune nei paradisi fiscali. E, da pregiudicato, pretende di guidare il Csm che decide sulle carriere dei magistrati. Ha abusato dei pubblici poteri per piegare il Parlamento ad approvargli 60 leggi ad personam, alcune bocciate dalla Consulta perché incostituzionali. Era affiliato alla loggia occulta P2. Ha corrotto parlamentari per ribaltare le sconfitte elettorali. Ha elevato a sistema il conflitto d’interessi, legittimando anche quelli degli altri. Ha sdoganato i peggiori disvalori, facendo pubblico vanto di condotte prima relegate alla clandestinità. Ha trasformato Camera, Senato ed enti locali in stipendifici per i suoi avvocati, coimputati, lobbisti, camerieri, badanti, Papi girl, igieniste dentali. Ha screditato il Parlamento con la mozione “Ruby nipote di Mubarak”. Ha coperto di vergogna gli italiani con sceneggiate e pagliacciate in giro per il mondo e ha trascinato l’Italia in due guerre criminali contro l’Afghanistan e l’Iraq. Ha epurato giornalisti e artisti a lui sgraditi, trasformando la Rai in servizietto privato per Mediaset e Forza Italia. Ha usato i suoi manganelli catodici e cartacei per calunniare i migliori magistrati e giornalisti, oltre agli oppositori che ostacolavano i suoi disegni eversivi. Ha più volte elogiato Benito Mussolini. Ha giustificato l’evasione fiscale e varato condoni tributari, edilizi e ambientali. Il suo gruppo, con soldi suoi, ha corrotto politici, giudici, ufficiali della Guardia di Finanza, testimoni. Il suo braccio destro Cesare Previti è stato condannato definitivamente per due corruzioni giudiziarie. Idem il suo braccio sinistro Marcello Dell’Utri per concorso esterno in mafia. I suoi referenti in Campania e in Calabria, Nicola Cosentino e Amedeo Matacena, sono stati condannati l’uno in appello per concorso in camorra e l’altro in Cassazione per complicità con la ‘ndrangheta. E manca lo spazio per fare la conta dei danni inferti dai suoi tre malgoverni all’economia, alla scuola, alla sanità, all’ambiente, alla cultura, ai diritti civili. Per queste ragioni chiediamo a tutti i parlamentari di non votarlo alla Presidenza della Repubblica. Anzi, di non parlarne proprio. E, se possibile, di non pensarci neppure. Firmato Peter Gomez, Antonio Padellaro e Marco Travaglio
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Capitol Hill, concessa l'immunità solo parziale a Trump
Capitol Hill, concessa l'immunità solo parziale a Trump. La Corte Suprema americana ha concesso una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l'assalto a Capitol Hill, ma solo per gli atti ufficiali, ovvero le azioni prese nei suoi poteri costituzionali. Il tycoon, però, a questo punto, non è coperto dall'immunità «per le azioni prese nelle sue funzioni private».... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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