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#legge italiana
divulgatoriseriali · 29 days
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Minori stranieri non accompagnati: sfide, percezioni e integrazione sociale in Italia
Gang o semplicemente bambini? Risulta difficile comprendere culture e realtà sottostanti a realtà troppo distanti dalla nostra. Attraverso un ventaglio di nozioni legislative e pratiche, nel seguente articolo verrà proposto uno sguardo nuovo e critico rispetto alla situazione reale vissuta dai Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA). Continue reading Minori stranieri non accompagnati: sfide,…
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centurialabs · 1 year
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La Maturità della Legge Italiana e i Nuovi Crimini Digitali: Una Prospettiva Critica
Nell’era digitale in cui viviamo, la condivisione di foto e immagini online è diventata una pratica comune. Tuttavia, con la crescente diffusione di smartphone e social media, è emerso un problema che la legge italiana sta affrontando con difficoltà: il furto delle foto. Questo fenomeno solleva una serie di sfide complesse per le autorità e il sistema giudiziario, rendendo difficile l’imputazione…
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allfavz · 1 year
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ambreiiigns · 2 years
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poi a me sto angelo duro fa un po' cringiare
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a-differentmind · 2 years
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Ok,ora andate a leggervi i nomi dei ministri del nuovo governo,informatevi su quale ideologie portano avanti,poi piangete e chiudete tutto.
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campadailyblog · 2 months
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Il Maxi Processo di Palermo: La Caduta di Cosa Nostra e i suoi Protagonisti
Il “Maxi Processo di Palermo” è stato un punto di svolta nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia. Ha portato alla condanna di molti boss e membri di Cosa Nostra. Questo evento ha cambiato la storia della mafia siciliana. Le testimonianze di pentiti e collaboratori di giustizia hanno rivelato i segreti di Cosa Nostra. Hanno mostrato come questa organizzazione criminale influenzasse…
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curiositasmundi · 2 days
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Un’inchiesta condotta in Tunisia del quotidiano britannico The Guardian denuncia stupri e torture compiuti della Guardia nazionale tunisina a danno dei migranti. La stessa Guardia nazionale finanziata direttamente dall’Unione europea con l’intento di frenare le partenze verso le coste italiane. Abusi di cui l’Ue sarebbe al corrente, scrivono gli autori, decidendo però di chiudere gli occhi e vantare piuttosto la riduzione degli sbarchi come fa il governo italiano. “Secondo Yasmine, che ha creato un’organizzazione sanitaria a Sfax, negli ultimi 18 mesi centinaia di donne migranti sub-sahariane sono state violentate dalle forze di sicurezza tunisine”, si legge nell’articolo che riporta le testimonianze di donne stuprate in pieno giorno: “Veniamo violentate in gran numero; la guardia nazionale ci porta via tutto”. Così, dopo i raid e le deportazioni per abbandonare i migranti in zone desertiche ai confini con Algeria e Libia, già costate vite umane, il controverso accordo siglato l’anno scorso tra Tunisi e Ue con la benedizione di Giorgia Meloni presenta nuovamente il conto in termini di diritti violati. E tuttavia continua a incassare entusiasmi, come quello che il premier britannico Keir Starmerha manifestato a Meloni durante la sua visita a Roma. Del resto, sulle deportazioni in aree desertiche di confine la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson ha già negato ogni corresponsabilità perché “l’Ue non sponsorizza le espulsioni”, né vede “effetti negativi dei finanziamenti Ue sul fronte dei diritti fondamentali”. Potrà mai ammettere corresponsabilità di fronte a stupri e torture? Più importante è il fatto che quanto emerge da inchieste come quella del Guardian confermi una situazione in netto peggioramento. Una cosa nota anche al governo italiano, come ricordano le ordinanze di alcuni nostri tribunali, che tuttavia conferma la Tunisia nella lista dei Paesi d’origine considerati sicuri al fine di trattenimenti dei richiedenti e degli eventuali rimpatri.
Secondo il Guardian, una parte consistente degli oltre 100 milioni già stanziati grazie al memorandum Ue-Tunisia sarebbe andata proprio alla Guardia nazionale, quelli che dovrebbero combattere i trafficanti. Ma lo stesso quotidiano ha già sostenuto “che gli ufficiali della Guardia Nazionale siano in combutta con i contrabbandieri per organizzare i viaggi in barca dei migranti”. Un’evoluzione già vista in Libia, dove i soldi dell’Italia e dell’Europa sono finiti in mano alle milizie che controllano il territorio, i ministeri, la guardia costiera libica e i famigerati centri di detenzione dove i migranti subiscono torture ed estorsioni prima di finire imbarcati, ripresi e imprigionati un’altra volta.
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Tra le testimonianze, anche quelle di chi, in mare, aveva davanti a sé i fari delle motovedette della guardia costiera italiana. Ma è finito lo stesso a bordo di quelle della guardia tunisina che, una volta riportato a terra lo ha ammanettato, caricato sugli autobus e deportato nel mezzo del nulla. “Il 28enne di Conakry, in Guinea, era a bordo di una delle quattro imbarcazioni intercettate al largo di Sfax nella notte del 6 febbraio 2024. Gli occupanti – circa 150 tra uomini, donne e bambini – sono stati portati a terra a Sfax, ammanettati e fatti salire su autobus“, racconta l’articolo. “Verso le 2 del mattino sono arrivati in una base della Guardia Nazionale vicino al confine con l’Algeria. Poco dopo, racconta Moussa, le forze di sicurezza tunisine hanno iniziato a violentare sistematicamente le donne. In seguito Moussa racconta che alcune riuscivano a malapena a camminare”. Ancora: ““C’era una donna incinta e l’hanno picchiata fino a quando il sangue ha iniziato a uscire dalle sue gambe. È svenuta”, sussurra Moussa al piano superiore di un caffè di Sfax. I media stranieri non sono benvenuti in città. Il suo racconto è confermato dalle organizzazioni di Sfax che lavorano con i migranti sub-sahariani”. Secondo l’organizzazione sanitaria di Sfax che cura le ferite delle donne vittime di violenza, “nove su dieci” delle donne africane migranti arrestate nei dintorni di Sfax hanno subito violenze sessuali o “torture” da parte delle forze di sicurezza”. Quanto ai pestaggi, sarebbero quotidiani, senza risparmiare vecchi e bambini. Come ha dichiarato alla firma del memorandum, l’Ue intende anche migliorare il codice di condotta per la polizia tunisina, un’ambizione che include la formazione sui diritti umani. “I trafficanti di Sfax, tuttavia, raccontano al Guardian di una corruzione diffusa e sistematica tra loro e la guardia nazionale”. ““La guardia nazionale organizza le imbarcazioni del Mediterraneo. Le guardano entrare in acqua, poi prendono la barca e il motore e li rivendono a noi”, dice Youssef. Spesso, dice, la scarsità di motori da 2.000 sterline a Sfax fa sì che la guardia nazionale sia l’unico venditore. “I contrabbandieri chiamano la polizia per avere motori di ricambio. Un contrabbandiere potrebbe comprare lo stesso motore quattro volte dalla guardia nazionale””.
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orotrasparente · 7 days
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dopo aver letto le dichiarazioni di donna giorgia vorrei solo ricordare che matteo salvini non rischia sei anni di galera (che comunque dubito verrà condannato perché siamo in italia) perché ha “difeso i confini”, ma perché ha tenuto in ostaggio dei richiedenti asilo politico, in mezzo al mare, in condizioni pietose e disumane e, incredibile ma vero, in italia (stato di diritto aka democratico aka fondato anche sul principio di legalità aka qualsiasi istituzione dello stato deve agire secondo norme di legge) soltanto l’autorità giudiziaria può disporre (o comunque autorizzare le forze dell’ordine) la detenzione o qualsiasi forma di limitazione della libertà personale di un individuo
se matteo salvini avesse potuto fare quello che ha fatto qualche anno fa, in qualità di ministro e non di magistrato, significherebbe vivere nel ventennio fascista, se poi la destra italiana “finalmente” ammettesse che il loro obiettivo è l’accentramento dei pieni poteri e la distruzione della divisione montesquiana, sarebbe tutto molto più limpido
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anchesetuttinoino · 3 months
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"L’agenzia Enac è indipendente o riceve indicazioni dal governo? Prima prova a bloccare i nostri aerei per impedirci di documentare le azioni dei criminali pagati dall'Italia nel Mediterraneo, poi intitola l’Aeroporto di Malpensa al pregiudicato Silvio Berlusconi. Giudicate voi", si legge nella loro nota. L'accusa di finanziamento di "criminali" da parte dell'Italia è una costante nelle invettive delle Ong, che vorrebbero il mare sgombro dalle motovedette libiche, anche nelle acque Sar di loro competenza riconosciute a livello internazionale. Inoltre, Sea-Watch evidentemente non sa che l'Ente nazionale per l'aviazione civile è l'autorità italiana per la regolamentazione dell'aviazione, un ente pubblico sottoposto al controllo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ministero che, dal 2022, è gestito da Matteo Salvini. E non sa che è così dal 1997, cioè da quando Romano Prodi ha istituito l'Enac.
Detto questo, l'intitolazione è avvenuta su proposta firmata dalla maggioranza del Consiglio regionale della Lombardia ed è stata messa ai voti dal Consiglio di amministrazione dell'Enac, il cui presidente è in carica dal 2021, quando in Italia c'era il governo Draghi. Silvio Berlusconi, che loro definiscono "pregiudicato" ha ottenuto una sola condanna passata in giudicato, per la quale ha poi ottenuto la riabilitazione penale, ossia l'estinzione di tutti gli effetti. Ma oltre che un politico, Berlusconi è stato un imprenditore che ha contribuito alla crescita dell'Italia fin dagli anni Sessanta con le sue aziende e le sue intuizioni. A Sea-Watch potrà piacere o meno, ma non è rilevante.
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abr · 7 months
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IL SORPASSO.
Frequenza dell'uso dei termini "complottismo" e "dietrologia" - il nome che gli si dava nel secolo scorso - secondo Google Ngram Viewer, il servizio di Google che misura le occorrenze delle parole nei libri pubblicati in una data lingua sui libri digitalizzati fino al 2019.
Via https://www.ilpost.it/2024/02/08/sgobba-quando-il-complottismo-si-chiamava-dietrologia/
Della parola “complottismo”, prima degli anni Ottanta non ci sono occorrenze. “Complotto” è un francesismo che all’inizio era semplicemente sinonimo di “folla”, poi venne usato al posto di “congiura” o “cospirazione”, si diffuse negli anni Venti attraverso l’espressione “complotto giudaico”.
«(Dietrologia é) parola sconosciuta in altre lingue. (E') la convinzione che quel che si vede, si legge e si sente dire non è la verità, ma che essa sta dietro, sotto, sopra, accanto, al di là – comunque non esposta agli occhi dell’uomo della strada», scriveva nel 2001 lo storico della letteratura italiana Joseph Farrell. A quel tempo "dietrologia" era termine dismissivo usato da decenni dai conservatori - Indro Montanelli il principale - per descrivere la mentalità "vi stanno fregando di nascosto, non ci cascate" tipica della sinistra ruspante d'allora.
Complottismo supera e rimpiazza dietrologia per via internazionale. Siamo nel 2015, l’anno delle campagne elettorali Brexit e dell’elezione di Donald Trump. Dopo la "first reaction, choc" (cit. Renzi) del mainstream media a quei due accadimenti nefasti (per loro), parte la delegittimazione.
Ironia del destino cinico e baro: prima la "dietrologia" distingueva la sinistra, ora essa subisce il complottismo, senza rendersi conto che sono loro, elite e affluent, ad essersi spostati (dal popolazzo alla turris eburnea). Alcuni reagiscono: pur essendo ora elite non è il caso di togliersi un'arma così potente. I chierici dell'ortodossia del Wu Ming 1 propongono di distinguere tra ipotesi di complotto (specifiche, confutabili, limitate nel tempo) e fantasie di complotto (universali, inconfutabili, eterne). Molto logico sul piano teorico, solo che sul piano pratico si esercita mediante presidi "fact checking": carubbaneri al posto di blocco lungo la circolazione delle idee, patente e libretto.
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ross-nekochan · 18 days
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Io mi rendo sempre più conto di quanto in Europa siamo nel futuro.
Ma proprio futuro futuristico raga, roba che a pensarci sembra da pazzi ma giuro che è così.
Cioè, il mio coinquilino si è messo con una giapponese qua dentro e ora lei ogni volta che lui fa qualcosa da solo con una ragazza che lei non conosce, CROCE NERA che ogni volta rischiano di lasciarsi. Stamattina lui è semplicemente uscito con la nuova italiana appena arrivata per aiutarla con l'abbonamento del treno. Lei li ha visti e apriti cielo. Fortunatamente tra me e un'altra ragazza ci siamo messe a parlare e si è convinta, ma ha ripetuto in continuazione che questo in Giappone non è possibile, è quasi tradimento.
Praticamente qua la coppia è ancora quella cosa anni 80/90 che o stiamo insieme io e te 24/7 assfissianti oppure ci dobbiamo lasciare... ?!?!???
Poi lei, manco 27 anni che fa:"No io penso che il mio prossimo ragazzo me lo sposo... ormai ho 27 anni..." EH????? Giuro che l'Asia TUTTA è quasi peggio del peggior sud Italia quando si tratta di età da matrimoni (a 25 anni è normalissimo sposarsi...).
In ultimo, in Giappone la legge OBBLIGA la coppia a scegliere un cognome per entrambi al matrimonio, quindi uno dei due deve rinunciare al suo. E indovinate chi è che si prende la briga di cambiare il cognome (come si è sempre fatto nei secoli dei secoli amen perché sennò aiuto)? E perché proprio la donna?
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bicheco · 1 year
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Dentro l'abisso
La notizia:muore questa ragazza
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Si chiama Julia Ituma, ha soltanto 18 anni, è italiana ed è una campionessa di pallavolo. Questa notte è caduta da una finestra d'albergo in Turchia durante una trasferta della sua squadra. È caduta, si è lanciata...? Non si sa, non ha importanza adesso, forse lo sapremo un giorno, forse no, io voglio parlare d'altro, voglio parlare di questo:
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Dopo la tragedia questo signor Alessio sente l'urgenza, la NECESSITÀ di dire la sua e di dire quelle parole, di una durezza che lascia sbigottiti. Io mi chiedo: perché? Non possiamo cavarcela dicendo che sia un razzista, uno sciacallo, un demente, tutto troppo ovvio e banale. C'è dell'altro, qualcosa di più profondo, di più perverso, di più inquietante, un qualcosa che vive ed alimenta, come un cuore nero e velenoso, la logica di questi maledetti social. Quanto mi piacerebbe parlare con Alessio e cercare di capire, di indagare, di affondare in questo abisso e poi, si spera, anche di riemergerne con qualche risposta.
L'ultima notazione è lo sponsor della squadra di pallavolo della ragazza: si scrive CRAI, ma si legge CRY.
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vintagebiker43 · 5 months
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Fabio Salamida 
Mentre Serena Bortone mostrava ai dirigenti di Tele Giorgia il senso più profondo della parola Resistenza, la vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, utilizzava la televisione di Stato per dire che l’aborto è un omicidio, non un diritto. E lo faceva citando Madre Teresa di Calcutta.
No, per lo Stato Italiano (che è uno Stato laico) e per l’Europa, l’aborto è un diritto. PUNTO.
La stessa Tele Giorgia che censura un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile, che censura i valori su cui si fonda la nostra Repubblica, manda in onda le idiozie medievali di un’estremista che fa propaganda contro una legge dello Stato, colpevolizzando milioni di donne.
Direi che questo “astro nascente” della televisione italiana è l’ennesima persona sbagliata nel posto sbagliato.
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curiositasmundi · 4 months
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Sulla Topolino amaranto si va che è un incanto e dalle parti della Fiat (che ormai è un logo di Stellantis) hanno pensato che non ci fosse nulla di meglio che appiccicare una bandiera italiana sulle portiere del quadriciclo venduto in Italia sulla spinta del patriottismo. Peccato che quelle auto di italiano non abbiano nulla: non il progetto iniziale, non l’idea se non per l’usurpazione del nome, non la manodopera e nemmeno – figurarsi – le tasse per sostenere l’Italia, la sanità italiana, i conti italiani, i servizi italiani, le pensioni italiane e così via. 
La Guardia di finanza ne ha bloccate 134 al porto di Livorno per violazioni della legge sul Made in Italy (che non ha nemmeno un nome italiano). Per i funzionari della dogana e le fiamme gialle la produzione in Marocco e il tricolore sulla fiancata sarebbe in contrasto con la normativa a tutela del made in Italy, la legge 350 del 2003. Si tratterebbe di una probabile “funzione decettiva di tali segni”, ossia ingannevole, “che porterebbero il consumatore a ritenere che la produzione dei suddetti beni sia avvenuta in Italia”. 
Chissà che questa non sia la volta buona per accorgersi che Stellantis si atteggia da Fiat in Italia per poi diventare internazionale quando deve dislocare stabilimenti e tasse. Quella sì che sarebbe una difesa della Patria davvero originale.
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generalevannacci · 10 months
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Un gioielliere viene rapinato da tre imbecilli che si improvvisano ladri (il che non li assolve né dall'essere ladri né dall'essere imbecilli), armati di armi giocattolo a cui hanno tolto il tappo rosso.
Durante la rapina minacciano di morte il gioielliere e la moglie, poi ottenuto il bottino fuggono ma siccome sono ladri improvvisati vengono raggiunti dal gioielliere armato con un'arma vera che è autorizzato a detenere solo ed esclusivamente nel suo negozio.
Il gioielliere spara e non per difesa ma per recuperare il maltolto e per vendicarsi delle minacce oltre che del furto.
Due restano morti e uno ferito. Ad uno dei morti a terra, il gioielliere sferra dei calci.
In tribunale il gioielliere viene riconosciuto colpevole per avere sparato non per difendersi e la cosa mi pare evidente.
Quando lo ha fatto non era in pericolo di vita lui e nemmeno la moglie o altri suoi cari o collaboratori.
O meglio, in pericolo erano solo i passanti che avrebbero potuto trovarsi sulla traiettoria dei proiettili.
Gli danno diciassette anni e non essendo un avvocato non mi spingo a dire che siano stati troppi o troppo pochi.
Potrei scrivere qui le mie impressioni in merito all'entità della condanna ma lascerebbero il tempo che trovano o potrei parlarne al bar Seventyfive e sarebbe tempo ancora più sprecato.
Il gioielliere è stato giudicato e condannato secondo la legge italiana che i giudici sono tenuti ad applicare, per giusta o ingiusta che sia. Punto.
Il gioielliere è stato condannato da giudici che hanno esaminato dei video girati al momento della rapina, sia all'interno della gioielleria che all'esterno, quindi non solo sulla base di testimonianze o dei sentito dire.
Il gioielliere si ritiene condannato ingiustamente e incolpa non solo i giudici del suo processo o le leggi ingiuste che lo hanno visto colpevole ma addirittura incolpa "alcune frange del CSM".
Oggi la notizia spopola nei social e tanta gente si schiera con il gioielliere che viene ritenuto da alcuni perfino un eroe.
E fin qui ci può stare. Quello che non ci sta è che come il gioielliere incolpa alcune frange del CSM, la gente sui social che lo acclama, se la prenda con giudici, governo, leggi, cazzi e sdazzi, insomma con tutto il sistema democratico che regge la Repubblica dal 1946.
Poi naturalmente arriva lui, il capitone e tutte le 💩💩💩 del suo partito di 💩.
Da sempre Salvini e tutte le 💩💩💩 leghiste stracciano le palle con la difesa sempre legittima, anche quando sparacchi in mezzo a una strada, rischiando di colpire non solo i ladri ma pure i passanti.
Vogliono più armi e meno storie se vengono usate a cazzo di cane, che siano i cacciatori nelle campagne altrui, piuttosto che i gioiellieri che subiscono una rapina e si mettono a sparare tra la gente per strada.
Quello che non ci sta è che un partito politico e in prima persona il suo segretario, continuino a fare politica, o meglio a fare propaganda politica in questo modo, sfruttando drammi come questo e fingendo di non essere al governo di questa "nazione al contrario" da decenni.
Quello che non ci sta è che la lega continui ad avere poco meno del 10% di voti, stando agli ultimi sondaggi e che tanti coglioni continuino a credere alle puttanate del capitone e della schiera dei suoi scherani.
Ma se così non fosse, l'Italia non sarebbe una nazione al contrario.
PS: una cosa mi scappa, non riesco proprio a tenerla. Oltre alla condanna il gioielliere, in base alla sentenza, deve risarcire le sue vittime con più di quattrocentomila euro. Mi pare una puttanata, sempre tenendo conto di non essere un avvocato: praticamente i rapinatori (magari non proprio loro ma le loro famiglie) hanno ottenuto un risarcimento superiore all'entità del tentato furto. Se si facevano sparare direttamente facevano prima. Ma siamo una nazione a rovescio, per cui giusto così...
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anchesetuttinoino · 3 months
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La pallavolista si era sentita offesa da «Il mondo al contrario». Il giudice: «Frase forse impropria, ma non denigra nessuno». L'aitante Roberto Vannacci mura anche Paola Egonu. La pallavolista della nazionale italiana aveva denunciato per diffamazione il neo eurodeputato della Lega perché si sentiva offesa da un passaggio del suo bestseller, ma il gip di Lucca, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l'accusa. Nessun insulto e nessuna denigrazione da parte del generale, si legge nella sentenza, ma al massimo una frase che «può ben essere valutata come impropria e inopportuna». Insomma, per una volta vince la libertà di pensiero, al di là del fatto che un concetto possa essere valutato più o meno elegante, raffinato o in linea con mode e contesti. I reati penali sono altra cosa, ma le denunce infondate per diffamazione sono ormai una forma di intimidazione. La pallavolista si era sentita offesa per un paio di passaggi del Mondo al contrario, dedicati direttamente a lei, che al festival di Sanremo dell'anno scorso aveva accusato l'Italia di essere un Paese razzista. «Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l'italianità», regola i conti Vannacci. Fattuale, ma non esattamente Il tipo di sottolineatura che a una cena verrebbe ritenuto educato. Al generale tuttavia non manca il coraggio e sempre nel suo pamphlet spiega: «Quando vedo una persona che ha la pelle scura non la identifico immediatamente come appartenente all'etnia italiana non perché sono razzista, ma perché da 8.000 anni l'italiano stereotipato è bianco». E qui davvero ce ne voleva per vedere un insulto, anche perché Vannacci al massimo ha detto una banalità sul riconoscere «immediatamente» un italiano e poi perché ‘aggettivo «stereotipato» non è esattamente né un complimento né un richiamo a presunte superiorità.
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Già, come se io andassi a vivere in Senegal e vi prendessi la cittadinanza, mai potrei essere identificato come originario del luogo.
Mi pare ovvio.
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