#misure economiche 2025
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Mutui prima casa: le novità della Legge di Bilancio 2025
Scopri le nuove disposizioni della Legge di Bilancio 2025 sui mutui per l'acquisto della prima casa, con agevolazioni e sostegni per giovani e famiglie.
Scopri le nuove disposizioni della Legge di Bilancio 2025 sui mutui per l’acquisto della prima casa, con agevolazioni e sostegni per giovani e famiglie. Le novità della Legge di Bilancio 2025.La Legge di Bilancio 2025 introduce significative novità per chi intende acquistare la prima casa, ponendo particolare attenzione ai giovani e alle famiglie a basso reddito. Tra le principali disposizioni,…
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Terre rare e materie prime critiche in Italia
Dove sono i metalli rari in Italia. Se lo sta chiedendo il governo, che ha approvato un decreto per sfruttare vecchi giacimenti e aprire nuove miniere. Dopo le sollecitazioni ricevute negli ultimi anni dall’Unione Europea, lo scorso 20 giugno il governo italiano ha approvato un decreto per sostenere la ricerca delle cosiddette “materie prime critiche”, un gruppo di metalli particolarmente necessari per il settore tecnologico e per la transizione energetica. Le materie prime critiche servono soprattutto all’industria dei microchip e dei componenti elettronici o per la produzione di batterie dei veicoli elettrici. Alcune hanno nomi più conosciuti, come il rame, il litio, il silicio e il nichel, altre sono meno note come il bismuto, il boro, il cobalto, il gallio, il germanio, il magnesio e il manganese, la grafite naturale, il titanio e il tungsteno. Fino a qualche decennio fa in Italia c’erano diversi giacimenti di questi metalli, miniere via via abbandonate perché dai costi insostenibili soprattutto se paragonati a quelli delle importazioni. Tuttavia negli ultimi anni l’aumento della richiesta dei metalli rari ha invertito questo rapporto: ora comprarli all’estero e importarli è molto costoso, mentre è più vantaggioso e politicamente strategico sfruttare vecchi giacimenti o trovarne di nuovi.
Ore is hauled from the Kennecott's Bingham Canyon Copper Mine Wednesday, May 11, 2022, in Herriman, Utah. Rio Tinto is now producing a rare and critical mineral that is used to make solar panels. Tellurium was essentially thrown out in mine tailings for decades after ore mined from the mountains was turned into copper. It is listed as a “critical mineral” by the U.S. government. Most of the tellurium produced comes from China and other countries. (AP Photo/Rick Bowmer) Con queste premesse il governo ha approvato una serie di misure: semplificare le procedure per consentire alle compagnie minerarie di cercare nuovi giacimenti, finanziare una mappatura più completa delle aree sulla base di studi geologici, realizzare un piano nazionale delle materie prime con una definizione più puntuale dei finanziamenti per questo settore. L’obiettivo è spingere le compagnie a investire nella ricerca di nuovi giacimenti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha detto che il programma esplorativo dovrà essere pronto entro il 24 maggio 2025. Se ne occuperà l’ISPRA, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, a cui sono stati dati 3,5 milioni di euro per realizzare una mappa dei possibili giacimenti, la nuova carta mineraria dell’Italia. Grazie alla nuova carta potranno essere aggiornati e migliorati i censimenti fatti dall’ISPRA negli ultimi anni. Uno degli ultimi censimenti è stato pubblicato nell’atlante dei dati ambientali, aggiornato al 2023, e comprende i giacimenti sfruttati in passato e ora da rivalutare.
I giacimenti italiani di materie prime critiche Nel documento dell’ISPRA si legge che l’Italia è «totalmente dipendente» dai mercati esteri, ma anche che sul territorio esistono mille possibili giacimenti: i più interessanti sono nell’arco alpino, in Liguria, nella fascia tirrenica tra Toscana e Campania, in Calabria e in Sardegna. «La coltivazione di minerali metalliferi è stata progressivamente abbandonata a cavallo dei due secoli non per esaurimento delle risorse ma, nella quasi totalità, per le convenienti condizioni economiche dei mercati esteri delle materie prime e per la mancanza di lungimiranza della politica industriale mineraria», dice lo studio. Risultano attive soltanto due miniere di fluorite (a Bracciano, in provincia di Roma, e a Silius, in Sardegna) e una ventina di feldspato tra Piemonte, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna. C’è poi un giacimento di titanio in Liguria, uno di cobalto in Piemonte e uno di litio in Lazio. Negli ultimi anni sono stati dati permessi per cercare zinco, cobalto, titanio e nichel in particolare sull’arco alpino. Il decreto prevede anche che le compagnie minerarie titolari delle concessioni, già attive o future, dovranno dare allo Stato tra il 5 e il 7 per cento dei prodotti estratti. Questa sorta di tassa finanzierà il fondo nazionale del Made in Italy per sostenere nuovi investimenti e un’ulteriore ricerca di materie prime critiche. In merito all’impatto ambientale, su cui c’è una maggiore sensibilità rispetto al passato, il governo ha incaricato l’ISPRA di vigilare sui progetti di ricerca dei metalli insieme alle soprintendenze dei territori interessati. L’ISPRA potrà bloccare i permessi se verranno rilevate irregolarità, per esempio trivellazioni in punti non consentiti. L’istituto dovrà anche coinvolgere gli enti locali, in particolare i comuni, per spiegare in modo approfondito i lavori previsti, l’impatto delle ricerche e dell’eventuale apertura di nuove miniere. Read the full article
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Pmi manifatturiero in Cina ai massimi da due anni
L’Asia apre bene la settimana e il mese di giugno. I mercati sono trainati dal report sull'inflazione Pce core negli Stati Uniti calata ad aprile e dal Pmi manifatturiero in Cina, ai massimi da due anni. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno avvertito che, insieme agli alleati, potrebbero adottare misure contro le società e le banche cinesi a causa del sostegno di Pechino alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Cina, Pmi manifatturiero ai massimi da due anni L’indice Caixin China General Manufacturing Pmi (un indice privato elaborato da Caixin) è ai massimi da 23 mesi di 51,7 a maggio 2024 da 51,4 di aprile, al di sopra delle previsioni di 51,5. È stato il quarto mese di crescita dell’attività industriale, con la produzione in aumento da giugno 2022, mentre i nuovi ordini e le vendite all’estero hanno guadagnato ulteriormente. Inoltre, il sentiment sulle prospettive economiche è migliorato. L’Opec+ estende i tagli all’estrazione di petrolio Lunedì i future del greggio WTti hanno oscillato intorno ai 77 dollari al barile, alla ricerca di una direzione chiara che l’Opec+ ha concordato nel fine settimana di estendere i tagli alla produzione fino al 2025. Gli accordi prevedono una riduzione di 3,66 milioni di barili al giorno che sarebbero dovuti scadere alla fine del 2024. Il cartello ha prorogato anche un’altra serie di tagli per un totale di 2,2 milioni di barili giornalieri fino alla fine del terzo trimestre di quest’anno. Nel frattempo, otto paesi dell’Opec+ hanno indicato l’intenzione di eliminare gradualmente i 2,2 milioni di barili aggiuntivi di tagli giornalieri nel corso di un anno da ottobre 2024 a settembre 2025. Il mese scorso, i prezzi del petrolio hanno perso circa il 6% a causa delle incertezze sul lato della domanda che hanno pesato sul mercato. I valori sono stati recentemente messi sotto pressione dai timori che la Federal Reserve prolungherà il periodo di tassi di interesse elevati, rallentando potenzialmente la crescita economica e riducendo la domanda di petrolio. Gli Usa avvertono che potrebbero agire contro società e banche cinesi per il sostegno alla Russia Stati Uniti e alleati potrebbero adottare misure contro le società e le istituzioni finanziarie cinesi per il sostegno di Pechino alla guerra russa contro l’Ucraina, secondo quanto ha detto venerdì il governo americano. L’amministrazione Biden ha intensificato gli avvertimenti sul sostegno della Cina a Mosca e ha emesso un ordine esecutivo a dicembre che minacciava misure contro le banche che aiutano la Russia a evitare le sanzioni occidentali. «Penso che ci concentreremo soprattutto sulle aziende cinesi che sono state coinvolte in modo sistematico nel sostenere la Russia», ha spiegato il vice segretario di Stato americano Kurt Campbell alla stampa. «Abbiamo anche esaminato attentamente le istituzioni finanziarie». Il secondo funzionario del Dipartimento di Stato ha parlato all'inizio di un incontro con i vice ministri degli Esteri di Giappone e Corea del Sud, Masataka Okano e Kim Hyong Kyun. I tre alleati hanno intensificato la cooperazione di fronte alle preoccupazioni condivise sulla guerra di Cina, Corea del Nord e Russia in Ucraina. All’inizio della scorsa settimana, Campbell ha spiegato che è necessario che i paesi europei e della Nato inviino un messaggio di preoccupazione alla Cina. «Passi saranno intrapresi non solo dagli Stati Uniti, ma anche da altri paesi, che segnalano il nostro profondo dispiacere per ciò che la Cina sta cercando di fare nelle sue relazioni con la Russia sul campo di battaglia in Ucraina», ha detto Cambell venerdì. Read the full article
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Aumento stipendi nel settore pubblico: ci sarà?
Una notizia che ha fatto eco in tutto il Paese: i dipendenti pubblici italiani vedranno presto aumentare le loro buste paga e i loro stipendi. Questa decisione, insieme a precedenti iniziative green come l'incentivazione al risparmio energetico, evidenzia un tentativo di cambio di rotta nella gestione delle risorse umane nel settore pubblico. Stipendi in crescita: ecco chi ne beneficia L'ambito educativo ha visto una serie di misure mirate all'incremento salariale. Al centro delle decisioni, l'anzianità di servizio si presenta come un criterio fondamentale: - Docenti di Scuole Superiori: Con meno di otto anni di servizio, l'insegnante percepirà un bonus una tantum di 829,19 euro lordi. Mentre per chi vanta un'anzianità tra i 28 e i 34 anni, l'incremento salariale sarà di 1.228,10 euro. - Scuole Medie Inferiori: Gli insegnanti di questa categoria potrebbero vedere un incremento fino a 1.168 euro. - Scuole Elementari e Materne: Per questi docenti, il range di incremento varierà tra 765,60 e 1.056,20 euro. Il settore sanitario non è stato trascurato. Con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro per la rinnovazione contrattuale e ulteriori 700 milioni destinati ad alzare le retribuzioni, si punta a ridurre le liste d'attesa. Le previsioni per le assunzioni future nel settore sono altrettanto promettenti, con 250 milioni stanziati per il 2025 e 350 milioni per il 2026. Ripartizione delle risorse e prospettiva future Non solo il settore educativo e sanitario ha beneficiato di queste misure. I fondi sono stati distribuiti in maniera ampia, toccando diversi angoli dell'amministrazione pubblica. Tra i beneficiari, figurano impiegati di ministeri, forze dell'ordine (tra cui esercito e polizia), il settore della difesa e vari organismi statali, come Inps e autorità fiscali. Paolo Zangrillo, responsabile della Pubblica amministrazione, ha sottolineato la volontà di procedere con celerità. L'auspicio è che il beneficio economico possa essere assegnato già a partire da novembre. Un investimento iniziale di 2 miliardi di euro darà il via a questa iniziativa, con una particolare attenzione alle dinamiche degli enti locali. Mentre gli stessi possono contare su un sostegno economico, la condizione posta è che i bilanci risultino equilibrati. Queste misure segnano un passo significativo nella valorizzazione del lavoro pubblico in Italia. Si tratta di un investimento che, oltre a riconoscere il valore dei professionisti al servizio della comunità, punta a rafforzare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. Con una visione a lungo termine e un occhio di riguardo verso chi opera quotidianamente per il bene comune, l'Italia scommette sul futuro. Iniziative passate: Risparmio energetico come focus L'anno scorso, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha introdotto una misura che promuove la responsabilità energetica tra i dipendenti pubblici. Di fronte all'aumento dei costi della luce e del gas e al suo impatto sulla Pubblica Amministrazione, l'idea era semplice ma efficace: convertire il risparmio energetico in benefit per i dipendenti. In base a una circolare del 11 ottobre dell'anno scorso, i dipendenti che hanno adottato pratiche energetiche efficienti sul luogo di lavoro avrebbero ricevuto benefit personalizzati, un tentativo di coinvolgere attivamente i 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione nella missione nazionale di riduzione del consumo energetico. Inoltre, il documento "Dieci azioni per il risparmio energetico" del Dipartimento ha delineato la proposta di premiare quei dipendenti che hanno assunto comportamenti ecologicamente responsabili. Le linee guida per la distribuzione di tali premi sono state stabilite con l'ausilio di un fondo di 320 milioni di euro fornito dal Ministero per la Transizione Ecologica. In un'epoca in cui la crescente attenzione verso l'ambiente e la sostenibilità si intreccia con le sfide economiche, queste iniziative rappresentano un segno positivo dell'impegno continuo del governo a favorire un cambiamento positivo attraverso politiche incentivate. FONTE: https://www.prontobolletta.it/ Read the full article
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Discariche e rischio ambientale, una storia lunga vent’anni
Se si volesse fare il punto della situazione italiana sulle discariche e sulle aree inquinate italiane bisognerebbe partire da vent’anni fa. Nel lontano aprile del 1999 l’Unione Europea pubblicò una direttiva sulle discariche non a norma (direttiva 1999/31/CE), che gli Stati Membri erano tenuti a recepire a luglio dello stesso anno. Il provvedimento comunitario chiedeva di prevenire o ridurre, per quanto possibile, gli effetti negativi sull’ambiente o sulla salute umana dal collocamento dei rifiuti introducendo requisiti tecnici rigorosi. E dava anche alle discariche la possibilità di adeguarsi a tali requisiti o chiudere.
Per la Commissione europea nel 2012, tuttavia, ben 102 siti italiani non rispondevano ancora agli obblighi comunitari. E lo stesso anno iniziò la procedura d’infrazione con una lettera di costituzione in mora culminata con la sentenza della Corte di Giustizia UE che confermava la non conformità dell’Italia. Nel 2015 il numero è stato ridotto di oltre la metà: risultavano 44 discariche non a norma, di cui 31 risultavano ancora aperte senza alcun intervento di messa a norma o bonifica. A novembre scorso il governo italiano si è attivato comunicando l’avvenuto completamento degli interventi necessari a sanare la posizione di 13 delle 44 discariche oggetto del giudizio.
Non stupisce che con il nuovo anno permangono le stesse problematiche che faticano a trovare una soluzione. Per questo motivo la legge di bilancio 2019 approvata contiene diverse disposizioni in materia di rifiuti[1]: le principali questioni aperte sono rappresentate dal recepimento delle nuove direttive su rifiuti e discariche e dalla soppressione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) a decorrere dal 1° gennaio 2019. Ci sono alcuni obiettivi che riguardano soprattutto il riciclaggio dei rifiuti urbani (il 55% entro il 2025; il 60% entro il 2030; il 65% entro il 2035) e la riduzione dello smaltimento in discarica, che dovrà scendere al 10% entro il 2035.
Con la legge 7 agosto 2018, n. 100, è stata istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Questo aspetto è uno dei più grandi problemi di rischio per l’ambiente e per la salute che il nostro Paese deve affrontare.
Infatti in aggiunta all’endemica emergenza rifiuti di alcune regioni, permangono situazioni di criticità, che sono rappresentate dalla presenza di discariche abusive e dai recenti incendi avvenuti in diversi impianti di gestione dei rifiuti.
Le regioni su cui si sta concentrando l’azione del Ministero dell’Ambiente sono lo Campania, il Lazio e la Sicilia. La cronaca recente ha portato alla ribalta la particolare situazione della città di Roma tra incendi negli impianti e la sconcertante gestione illecita dei rifiuti speciali.
Se la situazione del Lazio è difficile non bisogna dimenticare che per la Sicilia lo stato di emergenza, in relazione alla situazione di criticità in atto nel settore dei rifiuti urbani, è stato già dichiarato già alla fine della scorsa legislatura (per la durata di 12 mesi), con la delibera del Consiglio dei Ministri l’8 febbraio 2018, a cui ha fatto seguito l'ordinanza di protezione civile n. 513, a marzo 2018, che ha disciplinato i primi interventi urgenti di protezione civile in conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza.
Emergenza rifiuti che ciclicamente in estate, come appunto successo nelle scorse settimane a Palermo, si acuisce. E di fronte al degrado urbano e al rischio per la salute dei cittadini, l’amministrazione comunale deve adottare misure straordinarie, ma spesso non risolutive, per arginare il problema strutturale degli impianti.
L’inquinamento del nostro territorio in realtà è il risultato di una gestione incontrollata negli anni del problema dei rifiuti e della mancanza di attenzione sia per la potenziale compromissione dei suoli sia per quella delle acque sotterranee e superficiali. Senza contare l’esistenza di discariche abusive di rifiuti urbani o speciali, che peggiorano la situazione di contaminazione del territorio siciliano.
Com’è la situazione del rischio che emerge dal piano regionale delle bonifiche compilato dall'Assessorato all'Energia e ai Rifiuti? In Sicilia ci sono ancora più di 500 siti che sono altamente inquinati e che hanno bisogno di un urgente intervento di controllo e bonifica. In totale si tratta di circa 511 discariche dismesse a cui si devono sommare anche 13 siti in cui sui trova amianto, 13 siti minerari, 70 stabilimenti a rischio incendi e 60 i siti di interesse nazionale, ovvero vicini alle aree industriali di Gela, Priolo, Milazzo e Biancavilla e quindi potenzialmente inquinati.
Il record di siti rischiosi è della provincia di Messina con 177 (166 discariche e 11 aree produttive) siti potenzialmente inquinati. Secondo posto alla provincia di Palermo dove le aree a rischio sono 100 (93 discariche e 7 aree produttive). Ma non c’è comprensorio comunale o territorio con almeno un sito a cui prestare attenzione. Fino agli anni ottanta, purtroppo, le autorità locali hanno avuto il potere di autorizzare discariche a livello locale, in regime di tipo “emergenziale”, mediante l’attuazione di ordinanze urgenti. Una prassi che ha fatto lievitare la presenza dei siti. Poi le regole sono cambiate, le discariche sono state così dismesse, ma, non sono state mai formalmente chiuse e bonificate.
In tutti i casi è necessario avviare un’azione di bonifica per evitare che possano esserci casi di sversamento di percolato e sostanze inquinanti per il suolo e le falde acquifere. E appunto il piano varato a maggio dal presidente Musumeci e dall'assessore Alberto Pierobon[2], che sarebbe dovuto arrivare almeno 15 anni fa, all’indomani delle prime chiusure provocate dalla direttiva UE, ha a disposizione 35 milioni per le prime bonifiche per aiutare i Comuni alle prese con problemi finanziari.
Ora sarà necessario verificare, secondo il cosiddetto “piano di caratterizzazione”, la pericolosità di questi siti che vanno bonificati e chiusi se sono presenti rischi. Due sono le ipotesi allo studio della regione: una proposta è quella della concessione gratuita delle discariche a dei privati affinché, compiute le operazioni di bonifica, possano insediare dei complessi produttivi. La seconda proposta è invece quello di costituire un fondo di rotazione a disposizione dei Comuni.
Il governo della Regione dovrà scegliere quindi la soluzione più adatta alla realtà siciliana, considerando le gravi difficoltà economiche non solo della Regione, ma anche degli enti locali. L’azione però è ormai improcrastinabile in quanto i rischi dell'inquinamento sulla salute dei cittadini sono prevedibili, ma in parte ancora sconosciuti negli effetti a lungo termine.
Patrizia Di Dio
[1] http://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1116172.pdf
[2] https://www.tp24.it/2019/05/20/cronaca/sicilia-vecchie-discariche-sono-bombe-ecologiche-cento-milioni-bonifica/134776
di Patrizia Di Dio Articolo originale https://ift.tt/2ZlPxlO
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Manovra, fiducia del Senato
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/manovra-fiducia-del-senato/
Manovra, fiducia del Senato
Manovra, fiducia del Senato
Il Senato con 166 sì e 128 no, vota la fiducia al Governo e approva la manovra economica, che con le modifiche sale a 32 miliardi. Passa senza la legalizzazione della canapa, con lo stop all’aumento dell’Iva, con un taglio da 3 miliardi delle tasse per i lavoratori, con plastic e sugar tax ma anche con una nuova tegola da 47 miliardi di aumenti di Iva e accise nel 2021 e nel 2022 che dovranno essere disinnescati. Stamani in aula il dl fiscale, su cui è attesa la fiducia. Dopo le riformulazioni, ecco alcune misure della Manovra:
Calano le entrate dell’imposta sulla Plastic Tax, che entrerà in vigore dal 1 luglio 2020. Nel 2020, infatti, anziché 1 miliardo, lo Stato incasserà 140,6 milioni mentre nel 2021 la cifra di introito sarà poco più di 521 milioni invece di 1,8 miliardi; nel 2022 passa a 462 milioni e 395,4 milioni nel 2023. Entrerà in vigore dal 1° ottobre 2020 la Sugar Tax, con un valore di 0,10 al litro e 0,25 al chilo. Le entrate attese, dopo le riformulazioni, sono di 58,5 milioni di euro, mentre nelle previsioni iniziali erano di 233 milioni. Nel 2020 arrivano altri risparmi per circa 300 milioni per Quota 100. Aumenta di 3,5 punti percentuali l’addizionale Ires sui redditi derivanti dallo svolgimento di attività in concessione. La norma del governo denominata Robin Tax, varrà solo per quelli del settore trasporti: autostradali, gestione aeroportuali, portuali e ferroviarie. La tassa sulle auto aziendali avrà effetto dal 1° luglio 2020 per le auto di nuova immatricolazione. L’imposta sarà commisurata al tasso di ‘inquinabilita” del veicolo: 25% per le auto con emissioni di Co2 inferiori a 60 grammi per chilometro, 30% per quelle tra 60 e 160 grammi per km, 40% tra 160-190 grammi, che sale al 50% dal 2021, e 50% oltre i 190 grammi, che aumenta al 60% dall’anno successivo. Salta la norma che prevedeva il rinvio al 2022 del termine per il mercato tutelato sull’energia. L’emendamento è stato, infatti, dichiarato inammissibile dalla Presidenza del Senato. Il governo sterilizza le clausole di salvaguardia per 23,072 miliardi nell’anno 2020, che avrebbero portato a un aumento immediato dell’Iva, ma si impegna a farlo anche nel 2021 per una cifra che sale a 20,124 miliardi. E’ quanto spiega la relazione tecnica allegata alla Manovra. Nella previsione le clausole salgono a 27,141 miliardi nel 2022, 27,412 miliardi nel 2023, 27.512 miliardi nel 2024 e 27,612 miliardi dal 2025. Arriva il potenziamento dell’organico dei vigili del fuoco di 500 persone. Previsto anche lo stanziamento di 65 milioni per il 2020 e di altri 290 milioni nei due anni successivi per la valorizzazione del Corpo. C’è l’ulteriore stretta sui giochi, visto che a decorrere dal 1 marzo 2020 aumenta al 20% il prelievo fiscale sulle vincite di somme superiori ai 500 euro. Dopo le polemiche, è stato approvato un emendamento per tutelare gli orfani di femminicidio da ogni forma risarcitoria verso terzi. Arriva la continuità territoriale per gli abitanti della Sicilia. Per il primo anno saranno riconosciute tariffe sociali per le persone con disabilità, lavoratori e studenti, nel frattempo si terrà una gara fra i vettori aerei e dal secondo anno ci sarà un sensibile abbattimento delle tariffe per tutti. Stanziati 500.000 euro per Padova capitale europea del Volontariato. Per quanto riguarda la sanità è previsto un nuovo incremento dei contratti dei medici specializzandi: saranno mille in più. Resta la detrazione al 19% per le spese sanitarie senza vincoli di reddito. Detrazione del 90% in 10 anni per le spese per il recupero o il restauro delle facciate esterne degli edifici, ma non per gli alberghi. Approvato l’emendamento che apre al professionismo per le atlete italiane, con agevolazioni per società e federazioni; è stato introdotto uno sgravio contributivo del 100% per tre anni per le società che stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo. Procedure semplificate per poter accedere al Fondo di Indennizzo per i risparmiatori (FIR). Si allunga di 2 mesi la scadenza per formalizzare le istanze dei risparmiatori truffati. Arrivano altri fondi per interventi di manutenzione ordinaria per Venezia e i comuni delle Gronda lagunare. Raddoppia l’aumento del fondo per il diritto allo studio universitario da 16 a 31 milioni di euro. Sparisce il ‘bonus merito’ per i docenti, introdotto dalla ‘Buona scuola’ nel 2015, con la relativa posta di bilancio da 200 milioni di euro all’anno. Arriva un miliardo per la realizzazione di opere utili alle Olimpiadi invernali nel 2026 e per la Ryder Cup di golf in programma nel 2022. Arrivano anche 150 milioni di euro (50 milioni per ciascuno degli anni 2022-2023-2024) per l’istituzione del ‘Fondo dello sviluppo per le reti ciclabili urbane‘. Equiparati i monopattini elettrici alle biciclette. Istituito un fondo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023 e di 200 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2034 per il finanziamento degli interventi relativi a opere pubbliche di messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione o costruzione di edifici di proprietà dei Comuni destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia. Detrazioni Irpef (per importi non superiori a mille euro) alle famiglie a basso reddito (entro i 36mila euro) che vogliono iscrivere giovanissimi dai 5 ai 18 anni a conservatori, scuole di musica, cori e bande. Bonus da 400 euro per le mamme che non possono allattare fino al sesto mese dei neonati. Sale al 40% la ‘quota rosa’ di Cda e organi di controllo delle società quotate. Dal 2020 arriva lo sconto del 100% dei contributi per chi assume giovani apprendisti. Un milione di euro nel 2020 per la prevenzione del randagismo, con un fondo ad hoc. Sconto in fattura per eco e sisma bonus per i lavori oltre i 200mila euro. Atterra in Manovra una norma contro le cosiddette ‘bollette pazze‘ di energia elettrica, gas, acqua e servizi di comunicazione elettronica con tanto di sanzioni fino a 100 euro per i gestori. Il fondo per le non autosufficienze viene incrementato di 20 milioni di euro per il 2020. Piu’ poteri e 20 nuove unita’ alla Consob per il contrasto alle truffe online. Arrivano 20 milioni per le Zone economiche ambientali. Le specifiche iniziative da avviare, pero’, sono definite – si legge nel testo – con decreto del ministero dell’Ambiente, di concerto con il Mef e il ministero dello Sviluppo economico. Stanziati 900mila euro per il potenziamento del personale dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp). Arrivano 60 milioni per combattere la Xylella nei prossimi tre anni: 5 milioni nel 2020 e altrettanti nel 2021 e 50 milioni nel 2022 nel fondo per la realizzazione del piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia. Abolito il raddoppio della tassa sulla cittadinanza all’estero. Creato fondo con 2 milioni all’anno per i piccoli musei. Previsti 12 milioni di euro nei prossimi tre anni per procedere alla bonifica dell’amianto ancora presente su tutte le navi della Marina Militare. La liquidazione anticipata in un’unica soluzione della Naspi, destinata alla sottoscrizione del capitale sociale di una cooperativa nella quale il socio presti la propria attività lavorativa, si considera non imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sono esenti dall’Imu i proprietari degli immobili che perdono la propria casa per trasferirle a società veicolo. Niente cedolare secca per i negozi nel 2020. Aumenta di 1 milione di euro in più all’anno, nel prossimo triennio, il fondo per le cooperative sociali nuove assegnatarie di beni confiscati alle mafie.
Il Senato con 166 sì e 128 no, vota la fiducia al Governo e approva la manovra economica, che con le modifiche sale a 32 miliardi. Passa senza la legalizzazione della canapa, con lo stop all’aumento dell’Iva, con un taglio da 3 miliardi delle tasse per i lavoratori, con plastic e sugar t…
Simona Mastropaolo
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Balcani ed integrazione europea
Iniziative concrete a sostegno dell'integrazione dei Balcani e il potenziamento dei fondi pre-adesione per la regione: sono questi due punti contenuti nella Strategia dell'Unione europea per i Balcani occidentali, presentata oggi a Strasburgo. Il documento, "Una prospettiva di allargamento credibile per un impegno rafforzato dell'Ue nei Balcani occidentali", è stato presentato oggi a Strasburgo dall'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini: "Il modo migliore, più efficace ed unico per garantire sicurezza e stabilità ai Balcani occidentali – ha sottolineato Mogherini in conferenza stampa – è quello di ancorarli solidamente a una credibile prospettiva di integrazione nell'Unione europea". La Strategia contiene sei importanti iniziative da intraprendere per sostenere gli sforzi di trasformazione della regione nelle aree di interesse reciproco. Le misure comprendono iniziative per rafforzare lo stato di diritto, la cooperazione su sicurezza e immigrazione attraverso squadre investigative comuni e la Guardia costiera e di frontiera europea, l'ampliamento dell'Unione dell'energia ai Balcani occidentali, la riduzione delle tariffe di roaming, la diffusione la banda larga nella regione. Importante il contributo attivo dell'Italia, che ha svolto un ruolo di primo piano nella realizzazione della Strategia, secondo quanto appreso oggi da una fonte diplomatica italiana. La Strategia presentata oggi a Strasburgo dalla Commissione europea, spiega la fonte diplomatica, è il risultato della crescente attenzione che Bruxelles dedica alla regione. Si tratta di un processo in cui l'Italia ha svolto un ruolo di primissimo piano, presentando proposte concrete, riflesse nella strategia, volte a rafforzare la credibilità della prospettiva europea dei Balcani, per contribuire alla stabilità, alla democratizzazione e allo sviluppo economico della regione. Tra le proposte italiane ci sono l'inclusione dei Balcani in programmi e iniziative Ue, un approccio più proattivo dell'Unione europea per favorire riforme nel settore dello stato di diritto, la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, oltre che il focus sulle infrastrutture e la connettività. Secondo quanto sottolineato dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude juncker, "investire nella stabilità e nella prosperità dei Balcani occidentali significa investire nella sicurezza e nel futuro dell'Unione europea. Sebbene non ci saranno ulteriori allargamenti nell'ambito di questo mandato – ha affermato – oggi la Commissione europea traccia la via europea per i Balcani occidentali. Con una forte volontà politica, riforme reali e soluzioni definitive alle controversie con i paesi vicini, i Balcani occidentali possono andare avanti sui loro rispettivi percorsi europei. Se questo sarà realizzato – ha aggiunto – dipenderà dai loro meriti oggettivi. La Commissione europea sarà rigorosa ma sarà anche equa. Mi recherò in ciascuno dei paesi dei Balcani occidentali alla fine di questo mese, con un messaggio chiaro: continuate a fare le riforme e continueremo a sostenere il vostro futuro europeo". Sono sei le iniziative presentate oggi, con azioni concrete previste per periodo tra il 2018 e il 2020. Nel campo dello stato di diritto, si punta a estendere i piani d'azione per un allineamento agli standard dell'Ue a tutti i Balcani occidentali. Si rafforzerà anche la valutazione dell'attuazione delle riforme, anche grazie a nuove missioni consultive. Per quanto riguarda sicurezza e immigrazione, si punta a rafforzare la cooperazione congiunta nella lotta contro la criminalità organizzata, contro il terrorismo e l'estremismo violento oltre che a migliorare la sicurezza delle frontiere e la gestione della migrazione con l'ausilio degli strumenti e delle competenze dell'Ue. L'Ue vuole inoltre rafforzare il coordinamento con le agenzie dell'Ue in materia di sicurezza delle frontiere e di gestione della migrazione. Sul versante economico, si cercherà di sostenere lo sviluppo con maggiori garanzie finanziarie per gli investimenti privati, il sostegno alle start-up e alle piccole e medie imprese (Pmi), nonché di agevolare gli scambi commerciali. Maggiore attenzione sarà data all'occupazione e alle politiche sociali, con un incremento dell'assistenza finanziaria a sostegno del settore sociale, in particolare nel campo dell'istruzione e della sanità. Sarà inoltre raddoppiato il finanziamento nell'ambito del programma Erasmus+. Sul versante dei trasporti e dell'energia, sono previste iniziative nella regione e con l'Ue, e la possibilità di estendere l'Unione dell'energia dell'Ue alla regione. Previsti anche progetti per l'agenda digitale, tra cui l'adozione di un calendario per ridurre i costi di roaming e sostenere la diffusione della banda larga. Con la Strategia presentata oggi si conferma il potenziamento dell'impegno dell'Unione a sostegno della stabilità dei Balcani occidentali. "Pochi paesi come l'Italia – ha sottolineato Mogherini in conferenza stampa – sanno che la prospettiva di tutti i Balcani a entrare nell'Unione europea è nell'interesse anzitutto degli stati membri dell'Unione europea". Mogherini ha citato soprattutto tre settori "in cui è cruciale garantire questa prospettiva di integrazione". Il settore delle "relazioni economiche, gli investimenti, lo sviluppo di commercio ma anche del lavoro del settore delle piccole e medie imprese". Un focus anche sulla gestione della sicurezza. "I paesi dei Balcani occidentali – ha sottolineato infatti Mogherini – sono circondati dagli stati membri dell'Unione. Un problema di sicurezza in uno dei paesi, o in più paesi dei Balcani occidentali, diventa automaticamente un problema di sicurezza per l'Unione europea e per i cittadini" di quest'ultima. "Il modo migliore, più efficace ed unico per garantire sicurezza e stabilità ai Balcani occidentali – ha affermato il capo della diplomazia Ue – è quello di ancorarli solidamente a una credibile prospettiva d'integrazione nell'Unione europea". Mogherini ha ricordato che quella dei Balcani è una regione che, solo fino a venti anni fa, ha conosciuto più guerre. "Il comune senso di prospettiva verso l'Unione europea – ha detto Mogherini – garantisce un equilibrio e un lavoro faticoso verso la riconciliazione e la costruzione di memorie condivise, che possano garantire una coesistenza pacifica". Il capo della diplomazia Ue ha osservato che ci sono anche "sfide comuni esterne", come "il fenomeno della radicalizzazione e del ritorno dei foreign fighters, che avranno bisogno di essere gestiti" sempre di più "insieme, con meccanismi di cooperazione" nel campo della sicurezza. Mogherini fa infine un terzo esempio, tratto dal passato recente. "Due anni fa – ha ricordato – noi abbiamo tenuto diversi vertici, a diversi livelli, in cui stati membri e stati non membri dei Balcani occidentali si trovavano intorno allo stesso tavolo per gestire insieme il flusso dei rifugiati che dalla Siria veniva in Europa. In quel momento – ha detto – credo che abbiamo capito tutti molto bene che siamo nello stesso Continente". Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato il documento sottolineando come "i Balcani occidentali sono parte d'Europa e dovremmo dargli una prospettiva europea per la prosperità e la stabilità della regione", auspicando che paesi come Serbia e Montenegro "possano unirsi entro il 2025" all'Ue. Secondo quanto comunicato dalla Commissione europea, per l'attuazione della Strategia l'esecutivo comunitario tra l'altro propone di aumentare ulteriormente, in modo graduale, i finanziamenti nell'ambito dello Strumento di assistenza pre-adesione (Ipa) fino al 2020, nella misura in cui i riallocamenti di risorse all'interno delle attuali coperture lo consentano. Solo nel 2018 è già previsto l'esborso di 1,07 miliardi di euro di assistenza pre-adesione per i Balcani occidentali, oltre ai quasi 9 miliardi di euro per il periodo 2007-2017. La Strategia delinea anche le misure che devono essere adottate dal Montenegro e la Serbia per completare il processo di adesione da qui al 2025. Questa prospettiva, secondo quanto spiega la Commissione, dipenderà in ultima istanza dalla volontà politica, dalla realizzazione di riforme reali e dalle soluzioni definitive alle controversie con i paesi vicini. La strategia chiarisce anche che tutti i paesi dei Balcani occidentali hanno la possibilità di andare avanti sui loro rispettivi percorsi d'integrazione nell'Ue, e che la Commissione valuta tutti i paesi in modo equo e obiettivo sulla base dei loro meriti nel percorso di allineamento all'Ue. L'Albania e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (Fyrom), secondo la Commissione europea, stanno compiendo progressi significativi sul loro percorso europeo. Nella strategia si chiarisce che la Commissione è pronta a preparare raccomandazioni per l'apertura dei negoziati di adesione, sulla base della soddisfazione delle condizioni richieste. La Commissione inizierà a preparare un parere sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina, dopo aver ricevuto risposte complete al suo questionario. Con uno sforzo e un impegno sostenuti, la Bosnia-Erzegovina potrebbe diventare un candidato all'adesione. Il Kosovo, conclude infine la Commissione, ha l'opportunità di compiere progressi sostenibili attraverso l'attuazione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione (Asa), e di progredire sul suo percorso europeo non appena le circostanze oggettive lo permetteranno. La Commissione precisa anche che presenterà la possibilità di migliorare ulteriormente l'uso del voto a maggioranza qualificata nel terzo trimestre del 2018, come annunciato da Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione. Per l'esecutivo comunitario, infine, dovrebbero anche essere predisposti accordi speciali per garantire che i futuri stati membri non possano bloccare l'adesione di altri paesi candidati dei Balcani occidentali. fonte Agenzia Nova Read the full article
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Manovra 2025: Subito il taglio del cuneo e la pensione a 64 anni. Ma servono 103 decreti per attuare tutte le misure
Ok al taglio del cuneo strutturale e alla possibilità di anticipare la pensione a 64 anni. Sono 1,8 miliardi che necessitano di ulteriori provvedimenti per essere sbloccati.
Ok al taglio del cuneo strutturale e alla possibilità di anticipare la pensione a 64 anni. Sono 1,8 miliardi che necessitano di ulteriori provvedimenti per essere sbloccati. La nuova manovra finanziaria del governo per il 2025 prevede due provvedimenti chiave che avranno un impatto significativo sulle tasche degli italiani e sull’organizzazione del sistema previdenziale. Il taglio strutturale…
#Alessandria notizie.#Alessandria today#benefici fiscali#busta paga#complessità burocratica#contributi pensionistici#Cuneo fiscale#Decreti attuativi#decreti legge#economia italiana#equità fiscale#finanziaria 2025#fondi da sbloccare#Google News#Governo italiano#Inflazione#italianewsmedia.com#lavoratori dipendenti#lavoratori usuranti#lavoro e pensioni#manovra 2025#misure economiche#misure strutturali#pensionamento anticipato#pensioni 64 anni#Pier Carlo Lava#politica economica#Potere d&039;acquisto#previdenza sociale#prospettive economiche
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Aumento stipendi nel settore pubblico: ci sarà?
Una notizia che ha fatto eco in tutto il Paese: i dipendenti pubblici italiani vedranno presto aumentare le loro buste paga e i loro stipendi. Questa decisione, insieme a precedenti iniziative green come l'incentivazione al risparmio energetico, evidenzia un tentativo di cambio di rotta nella gestione delle risorse umane nel settore pubblico. Stipendi in crescita: ecco chi ne beneficia L'ambito educativo ha visto una serie di misure mirate all'incremento salariale. Al centro delle decisioni, l'anzianità di servizio si presenta come un criterio fondamentale: - Docenti di Scuole Superiori: Con meno di otto anni di servizio, l'insegnante percepirà un bonus una tantum di 829,19 euro lordi. Mentre per chi vanta un'anzianità tra i 28 e i 34 anni, l'incremento salariale sarà di 1.228,10 euro. - Scuole Medie Inferiori: Gli insegnanti di questa categoria potrebbero vedere un incremento fino a 1.168 euro. - Scuole Elementari e Materne: Per questi docenti, il range di incremento varierà tra 765,60 e 1.056,20 euro. Il settore sanitario non è stato trascurato. Con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro per la rinnovazione contrattuale e ulteriori 700 milioni destinati ad alzare le retribuzioni, si punta a ridurre le liste d'attesa. Le previsioni per le assunzioni future nel settore sono altrettanto promettenti, con 250 milioni stanziati per il 2025 e 350 milioni per il 2026. Ripartizione delle risorse e prospettiva future Non solo il settore educativo e sanitario ha beneficiato di queste misure. I fondi sono stati distribuiti in maniera ampia, toccando diversi angoli dell'amministrazione pubblica. Tra i beneficiari, figurano impiegati di ministeri, forze dell'ordine (tra cui esercito e polizia), il settore della difesa e vari organismi statali, come Inps e autorità fiscali. Paolo Zangrillo, responsabile della Pubblica amministrazione, ha sottolineato la volontà di procedere con celerità. L'auspicio è che il beneficio economico possa essere assegnato già a partire da novembre. Un investimento iniziale di 2 miliardi di euro darà il via a questa iniziativa, con una particolare attenzione alle dinamiche degli enti locali. Mentre gli stessi possono contare su un sostegno economico, la condizione posta è che i bilanci risultino equilibrati. Queste misure segnano un passo significativo nella valorizzazione del lavoro pubblico in Italia. Si tratta di un investimento che, oltre a riconoscere il valore dei professionisti al servizio della comunità, punta a rafforzare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. Con una visione a lungo termine e un occhio di riguardo verso chi opera quotidianamente per il bene comune, l'Italia scommette sul futuro. Iniziative passate: Risparmio energetico come focus L'anno scorso, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha introdotto una misura che promuove la responsabilità energetica tra i dipendenti pubblici. Di fronte all'aumento dei costi della luce e del gas e al suo impatto sulla Pubblica Amministrazione, l'idea era semplice ma efficace: convertire il risparmio energetico in benefit per i dipendenti. In base a una circolare del 11 ottobre dell'anno scorso, i dipendenti che hanno adottato pratiche energetiche efficienti sul luogo di lavoro avrebbero ricevuto benefit personalizzati, un tentativo di coinvolgere attivamente i 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione nella missione nazionale di riduzione del consumo energetico. Inoltre, il documento "Dieci azioni per il risparmio energetico" del Dipartimento ha delineato la proposta di premiare quei dipendenti che hanno assunto comportamenti ecologicamente responsabili. Le linee guida per la distribuzione di tali premi sono state stabilite con l'ausilio di un fondo di 320 milioni di euro fornito dal Ministero per la Transizione Ecologica. In un'epoca in cui la crescente attenzione verso l'ambiente e la sostenibilità si intreccia con le sfide economiche, queste iniziative rappresentano un segno positivo dell'impegno continuo del governo a favorire un cambiamento positivo attraverso politiche incentivate. FONTE: https://www.prontobolletta.it/ Read the full article
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Aumento stipendi nel settore pubblico: ci sarà?
Una notizia che ha fatto eco in tutto il Paese: i dipendenti pubblici italiani vedranno presto aumentare le loro buste paga e i loro stipendi. Questa decisione, insieme a precedenti iniziative green come l'incentivazione al risparmio energetico, evidenzia un tentativo di cambio di rotta nella gestione delle risorse umane nel settore pubblico. Stipendi in crescita: ecco chi ne beneficia L'ambito educativo ha visto una serie di misure mirate all'incremento salariale. Al centro delle decisioni, l'anzianità di servizio si presenta come un criterio fondamentale: - Docenti di Scuole Superiori: Con meno di otto anni di servizio, l'insegnante percepirà un bonus una tantum di 829,19 euro lordi. Mentre per chi vanta un'anzianità tra i 28 e i 34 anni, l'incremento salariale sarà di 1.228,10 euro. - Scuole Medie Inferiori: Gli insegnanti di questa categoria potrebbero vedere un incremento fino a 1.168 euro. - Scuole Elementari e Materne: Per questi docenti, il range di incremento varierà tra 765,60 e 1.056,20 euro. Il settore sanitario non è stato trascurato. Con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro per la rinnovazione contrattuale e ulteriori 700 milioni destinati ad alzare le retribuzioni, si punta a ridurre le liste d'attesa. Le previsioni per le assunzioni future nel settore sono altrettanto promettenti, con 250 milioni stanziati per il 2025 e 350 milioni per il 2026. Ripartizione delle risorse e prospettiva future Non solo il settore educativo e sanitario ha beneficiato di queste misure. I fondi sono stati distribuiti in maniera ampia, toccando diversi angoli dell'amministrazione pubblica. Tra i beneficiari, figurano impiegati di ministeri, forze dell'ordine (tra cui esercito e polizia), il settore della difesa e vari organismi statali, come Inps e autorità fiscali. Paolo Zangrillo, responsabile della Pubblica amministrazione, ha sottolineato la volontà di procedere con celerità. L'auspicio è che il beneficio economico possa essere assegnato già a partire da novembre. Un investimento iniziale di 2 miliardi di euro darà il via a questa iniziativa, con una particolare attenzione alle dinamiche degli enti locali. Mentre gli stessi possono contare su un sostegno economico, la condizione posta è che i bilanci risultino equilibrati. Queste misure segnano un passo significativo nella valorizzazione del lavoro pubblico in Italia. Si tratta di un investimento che, oltre a riconoscere il valore dei professionisti al servizio della comunità, punta a rafforzare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti alla cittadinanza. Con una visione a lungo termine e un occhio di riguardo verso chi opera quotidianamente per il bene comune, l'Italia scommette sul futuro. Iniziative passate: Risparmio energetico come focus L'anno scorso, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha introdotto una misura che promuove la responsabilità energetica tra i dipendenti pubblici. Di fronte all'aumento dei costi della luce e del gas e al suo impatto sulla Pubblica Amministrazione, l'idea era semplice ma efficace: convertire il risparmio energetico in benefit per i dipendenti. In base a una circolare del 11 ottobre dell'anno scorso, i dipendenti che hanno adottato pratiche energetiche efficienti sul luogo di lavoro avrebbero ricevuto benefit personalizzati, un tentativo di coinvolgere attivamente i 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione nella missione nazionale di riduzione del consumo energetico. Inoltre, il documento "Dieci azioni per il risparmio energetico" del Dipartimento ha delineato la proposta di premiare quei dipendenti che hanno assunto comportamenti ecologicamente responsabili. Le linee guida per la distribuzione di tali premi sono state stabilite con l'ausilio di un fondo di 320 milioni di euro fornito dal Ministero per la Transizione Ecologica. In un'epoca in cui la crescente attenzione verso l'ambiente e la sostenibilità si intreccia con le sfide economiche, queste iniziative rappresentano un segno positivo dell'impegno continuo del governo a favorire un cambiamento positivo attraverso politiche incentivate. FONTE: https://www.prontobolletta.it/ Read the full article
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Continental AG aiuta le flotte a prepararsi per la tassonomia dell’UE
Continental AG aiuta le flotte del settore trasporti e della logistica fornendo informazioni dettagliate su come prepararsi ai requisiti della tassonomia imposta dall’Unione Europea. Un sistema di classificazione per le attività economiche sostenibile, la tassonomia introdotta dall’UE aiuta gli investitori a prendere delle decisioni invogliandoli ad investire verso certe attività che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale, Continental con il suo portale fornisce informazioni dettagliate al riguardo. La tassonomia consente ai clienti di confrontare e ottenere prodotti e servizi da aziende che contribuiscono ad esempio, attivamente, al raggiungimento degli obiettivi climatici, così anche i finanziatori che vogliono investire nelle imprese sono avvantaggiati. Per le aziende del settore dei trasporti e logistica la riduzione delle emissioni di carbonio è tra gli obiettivi più importanti, secondo l’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, il settore trasporti è responsabile di circa un quarto dei 3,54 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 generate dall’UE, il trasporto su strada produce 740 milioni idi tonnellate mentre i camion e gli autobus 207 milioni di tonnellate. Tassonomia: da Continental utili indicazioni Quali sono le misure che le aziende possono adottare per ridurre l’impronta di carbonio nella loro attività economica? Un elenco delle principali azioni può aiutare: investire in sistemi e mezzi di guida a basse o zero emissioni contenere il consumo dei veicoli montando pneumatici ad alta efficienza. Tramite l’etichettatura europea sono indicati gli pneumatici conformi alla tassonomia. Per molte aziende la rendicontazione sulla tassonomia è ancora su base volontaria, molte aziende del settore logistico hanno già iniziato a rendicontare secondo le linee guida. L’obbligo di rendicontazione si estenderà a un numero sempre maggiore di aziende a partire dal 2025. In questo caso gli pneumatici svolgono un ruolo importante perché responsabili in termini di costi operativi, nelle flotte, del 50% dei costi totali. Read the full article
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Def 2023: cosa prevede il Documento economia e finanza
Il Def 2023 ha ottenuto l'approvazione del Consiglio dei Ministri. Il primo Documento di Economia e Finanza del governo Meloni illustra quella che sarà la sua politica economica a medio termine. Alle stime elaborate sulla situazione economica attuale e le previsioni per il prossimo triennio si accompagnano i provvedimenti atti a raggiungere gli obiettivi preposti. Vediamo quali sono i numeri diffusi e le misure contenute nel documento. Cos'è un Documento di economia e finanza Il Documento di economia e finanza (DEF) è un documento redatto annualmente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in cui vengono presentate le prospettive economiche e finanziarie del Paese per il prossimo triennio. Il DEF contiene informazioni sulla situazione attuale dell'economia italiana, gli obiettivi di sviluppo per i prossimi tre anni e le strategie per raggiungerli. Inoltre, fornisce indicazioni sulle politiche di bilancio, sul piano d'azione per riformare le istituzioni e sulla gestione della finanza pubblica. Il DEF contiene anche le politiche economiche e fiscali che il governo intende adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati. La preparazione del DEF segue un lungo processo che coinvolge diverse istituzioni e attori. E' elaborato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, che coordina il lavoro dei vari dipartimenti e uffici che si occupano di politiche fiscali, macroeconomiche, finanziarie e strutturali. Il Ministero si avvale anche della collaborazione di esperti e consulenti del settore privato. Una volta ultimata la bozza, il documento viene sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri, che apporta eventuali modifiche e approva la versione definitiva. Successivamente, viene presentato al Parlamento, che lo esamina e ne discute l'approvazione. Durante il dibattito parlamentare sul DEF, i diversi partiti e gruppi parlamentari esprimono le loro valutazioni e proposte di modifica. Alla fine, viene votato dal Parlamento e diventa il documento programmatico ufficiale del governo per l'anno successivo. Def 2023: i numeri Il Def approvato dal Consiglio dei Ministri riporta, per il 2023, un aumento tendenziale del Prodotto interno lordo pari allo 0,9%. Le previsioni sul deficit di bilancio in rapporto al Pil scendono dal 4,5% al 4,35% tendenziale. Anche per quanto riguarda i prossimi anni le stime sono positive. Si prevede, infatti, che per il 2024 il Pil tendenziale si attesti sul +1,4% (1,5% programmatico) mentre per il 2025 dovrebbe attestarsi sull'1,3% e sull'1,1% nel 2026. Gli ultimi due valori coincidono con quelli programmatici. Quanto al rapporto tra debito e Pil, le previsioni danno una progressiva discesa. Se per il 2023 si attesta al 142,1%, nel 2024 è previsto un calo al 141,4% e al 140,4% nel 2026. Si prevede un andamento discendente anche per la pressione fiscale che dovrebbe passare dal 43,3 del 2023 al 42,7% entro il 2026. Le misure contenute nel Def Come dicevamo, la previsione per il rapporto tra il deficit a il Pil è pari al 4,35% ma che ci si manterrà sulla stima precedente del 4,5%. Una decisione che consentirà di approvare prossimamente un nuovo provvedimento: una riduzione del cuneo fiscale. Un taglio, cioè dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Il provvedimento avrà un ammontare di 3 miliardi a valere sull'anno in corso. Le stime sulla crescita economica lasciano spazio, come riportato in un comunicato del Consiglio dei Ministri, per un ulteriore taglio della pressione fiscale nel 2025 e 2026. In copertina foto di Edar da Pixabay Read the full article
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Aumento record del debito pubblico Italiano
Debito pubblico, è record: l’allarme di Bankitalia. Cosa sta succedendo. Nuovo record storico, picco di 2.770,8 miliardi per il debito pubblico, più alto persino di quello raggiunto a luglio. Dalla Banca centrale italiana giunge una notizia che riguarda le finanze Italiane. Il debito pubblico è cresciuto a ottobre di 2.770 miliardi di euro rispetto a settembre, Questo a causa del debito delle Amministrazioni pubbliche, aumentato di 27,7 miliardi. Lo ha reso noto l’Istituto di via XX Settembre con la pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. Record del debito pubblico Nel documento “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” sono stati diramati i dati di ottobre 2022 sul debito, sul fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e sulle entrate tributarie contabilizzate nel bilancio statale. Il debito pubblico ha dunque stabilito un aumento di 27,7 miliardi rispetto al settembre scorso, toccando la quota di 2.770,8 miliardi, il nuovo record storico. Questo massimo è poco maggiore rispetto a quello di luglio, quando per la prima volta il debito italiano complessivo aveva oltrepassato i 2.770 miliardi (a 2.770.558 milioni). Secondo la Banca d’Italia, l’aumento è dovuto soprattutto alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro da 48 miliardi a 62,6. Hanno inoltre contribuito il fabbisogno statale (9,9 miliardi) e il risultato complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso. Nella nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza, il governo Meloni ha preventivato che il costo per gli interessi sul debito salirà dai 77,2 miliardi di euro del 2022 fino a 81,6 miliardi nel 2023, per scendere a 80,3 miliardi nel 2024 e risalire di nuovo nel 2025, raggiungendo 87 miliardi. Il ruolo della Banca d’Italia Più del 25% del debito pubblico (724 miliardi di euro) è dovuto alla stessa Banca d’Italia, a cui sono affidati i titoli di Stato italiani, comprati negli anni dalla Banca centrale europea, all’interno delle operazioni di allentamento quantitativo, il Quantitative easing. Il debito verso i soggetti stranieri a settembre (il dato deve essere aggiornato) era di 746,5 miliardi di euro. La crescita del debito pubblico è preoccupante in questo momento: le banche centrali stanno infatti aumentando i tassi di interesse. Il rendimento che gli investitori reclamano per prestare denaro all’Italia per 10 anni, espresso dai tassi dei Buoni de tesoro decennali scambiati sui mercati, tra gennaio e oggi è salito dall’1,3 al 3,9%. A ottobre aveva superato persino il 4,8%.
Quanto vale l’aumento del debito per le famiglie Il Codacons ha quantificato l’aumento del debito pubblico per ogni famiglia. La crescita pesa per 46.962 euro a cittadino residente, neonati compresi, con un totale di 107.152 euro a nucleo familiare: “Il debito pubblico torna ad aumentare sensibilmente e ha raggiunto un nuovo record, salendo in un solo mese di 27,7 miliardi di euro, l’equivalente di +1.071 euro a famiglia – spiega l’associazione dei consumatori – Una zavorra pesantissima per il paese di cui faranno le spese le generazioni future, senza contare che il debito pubblico rischia di crescere ulteriormente a causa delle emergenze economiche scoppiate in Italia, dalle bollette all’inflazione. Una situazione insostenibile per la nostra economia che il governo di Giorgia Meloni deve affrontare attraverso un cambio di direzione rispetto al passato e misure realmente efficaci in grado di ridurre un debito mostruoso”. Read the full article
#Bancad'Italia#banche#Bankitalia#bollette#Codacons#debitopubblico#economiaitaliana#Inflazione#Quantitativeeasing#Tesoro
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