#busta paga
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Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua - Parte seconda
Il 10 aprile 1979 ho ricevuto la mia prima busta paga, 305.000 Lire in assegni circolari in tagli da 100.000, due dei quali consegnati ai miei genitori, in quanto mi avevano richiesto un contributo per vitto e alloggio di 200.000 Lire al mese, dal momento che avevo trovato un lavoro.Ormai avevo ben capito di cosa dovevo occuparmi in ufficio. Oltre a gestire il centralino e servire i caffè, dovevo…
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oh nevermind i don't have to file anything? possibly?
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Il nostro santo protettore che appare ogni 27 del mese 🙏 💰 Se credi anche tu in San Paganino metti un like e tagga un supremo credente. Segui @ilsupremomacchinista 🚂 #ilsupremomacchinista #soldi #stipendio #bustapaga #paga #denaro #euro #stipendi #money #dollar #banconote #lavoro #finemese #busta #sanpaganino #pagare #pagamenti #macchinista #macchinisti #santi #treno #ferroviere #lavori #lavorare #fatturare #stazione #💰 #💴 #💵 https://www.instagram.com/p/CqSTvM-IWja/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Economia -Lesson two
Vi spiego, in parole povere, come funziona il mondo Taxi in Italia. I comuni emettono licenze Taxi che assegnano, gratuitamente, seguendo una graduatoria per titoli (quasi sempre appannaggio di figli, mogli o parenti di chi e' gia' tassista o sta dentro quel mondo) Insomma, come primo atto, i comuni regalano a una minoranza di cittadini, 150mila euro (valore medio di una licenza sul mercato quando il tassista la vende). Una volta avuta una licenza, come succede per tutte le attivita' commerciali o artigiane, il tassista dovrebbe iscriversi in camera di commercio, inail, inps e partita iva, come devono fare tutte le imprese commerciali e artigiane di questo Paese. Invece i tassisti che fanno? Hanno costituito, nel tempo, delle cooperative di lavoro; conferiscono le loro licenze alla cooperativa e ne diventano dipendenti. Peccato che sono dipendenti "finti". Loro non versano gli incassi alla coop, come un vero dipendente e a fine mese prendono la busta paga. No! Si tengono gli incassi e versano alla coop solo i costi che la coop stessa sostiene per loro: contributi inps, inail e un piccolo contributo per tenere in piedi la struttura. Parlando con i numeri (almeno nelle grandi e medie citta'), incassi per 5mila euro mensili, 1mille per pagare le ritenute irpef-inps in busta paga, 1mille di costi gestionali dell'auto, 3mila il guadagno netto. Tutto questo a fronte di una busta paga netta emessa dalla coop per 1mille euro. Busta paga che permette vantaggi che i cittadini onesti nom hanno: avere il doppio dell'assegno unico per i figli rispetto al dovuto, meno della meta' della retta di asilo, un terzo del canone per chi ha una casa popolare, un terzo della retta universitaria e mille altre agevolazioni che spettano presentando ISEE.
Ecco, questa e' la casta dei tassisti. Una di quelle caste difesa da certa politica e tollerata da milioni di italiani che vota "certa politica" senza battere ciglia.
Ah, dimenticavo.. in 50anni "certa politica" e' stata tutta, dx o sx che sia, visto che tutti hanno tollerato, sapendo... @ilpianistasultetto
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non so se aspetto di più con ansia le ferie o la busta paga
#pensieri#compagnia#frasi#compagnia notturna#pensieri notturni#nuovi amici#aesthetic#amici#amore#frasi personali#ferie
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Dopo 20 (venti) condoni fiscali in meno di due anni, io onestamente mi sarei pure stancato di pagare le tasse fino all'ultimo centesimo.
Giorgia e Matteo, facciamo che dal prossimo mese anche noi dipendenti privati e pubblici riceviamo in busta paga il lordo e poi ogni anno decidiamo se pagare le tasse o aspettare il prossimo condono. Va bene essere onesti, ma fessi anche basta.
È inutile che lo chiamiate concordato, stralcio, pace fiscale.
Sempre di condono si tratta.
@fra-me7 su Threads
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Incompetente e bugiardo come tutti gli esponenti del governo fascista della matrigna bugiarda e fascista.
I sacrifici li faranno come sempre quelli che pagano le tasse in busta paga e/o non possono in alcun modo farne a meno.
Gli altri continueranno a evadere più o meno parzialmente e aspetteranno i condoni a costo zero o quasi.
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Il capo mi ha consegnato la busta paga, dicendomi che questo mese, con tutte le festività che ci sono state (letteralmente, solo il primo maggio) ho preso tanto. Non arrivo nemmeno a 1500 euro. Boh. Considerando che ci sono state domeniche in cui mi sono sparata 10/11 ore...
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Incredulo, continuo a pensarmi il fulgente sorriso delle mie dipendenti dopo l’ultima busta paga e a fatica realizzo: “Ehi, grazie, ho visto la busta paga e… grazie, non me lo aspettavo, grazie”, riso d’ubriaca felicità, addirittura, per così poco. Così poco credevo, quando ho chiesto al commercialista d’inserirgli cinque ore di straordinario a testa per ottobre. L’ho fatto senza pensarci troppo, senza mettermi a calcolare entrate e uscite, se potessi permettermelo, un riconoscimento alla pazienza, la dedizione, il tempo perso dietro ogni bambino, anche e specialmente fuori contratto, qualcosa che ne gratificasse il sudore e gli facesse capire che vedo e apprezzo ogni sforzo. Non m’aspettavo una simile reazione per qualcosa che dovrebbe essere in fin dei conti "normale": il lavoro straordinario va retribuito sempre, non credo d'aver fatto nulla più che il mio dovere, ed è proprio per questo che il loro giubilo mi sorprende. Dove hanno lavorato finora? Per un momento zittisco ogni senso di colpa e sono contento. Mentre s'allontanano, le guardo sorridere, aliene e felici. Penso d'aver dimenticato cosa si prova a sentirsi gratificati, cosa significa veder riconosciuto il proprio lavoro. Spero di potergli regalar presto altri sorrisi, senza dissanguarmi troppo magari.
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"Tre anni prima di lasciarmi orfano del tutto, mia madre si era rassegnata. Sia al fatto che con la licenza media la mia carriera scolastica si era conclusa, e pazienza visto che per tirare avanti serviva un’altra busta paga, anche se modesta; sia alla constatazione che la mia passione per il pallone era davvero troppo forte. Addio collegi, addio preti, addio fughe: mi trovò un posto da apprendista, avevo quattordici anni, e stava a me cercare il modo di conciliare il calcio con il lavoro, e con gli orari di allora che non erano flessibili come quelli di adesso.
Continuando a vivere a Leggiuno, andai a giocare a tre chilometri da lì, nel Laveno Mombello, dove cominciai a far gol con una certa frequenza. Ho riletto di recente che ne segnai 66 in due campionati, la categoria era modesta ma io ero davvero agli inizi. Mi assunsero alla Slimpa, una fabbrica di ascensori con sede al mio paese, un’ottantina di operai, il cui proprietario, il cavalier Fasani, era dirigente del Legnano. Il mio posto di lavoro era un tornio di meccanica, la specializzazione le bottoniere da ascensore. Quante ne ho fabbricate, quante ne ho montate. E per quanto tempo ho odiato gli ascensori ogni volta che ci salivo." (Gigi Riva, tratto da "Mi chiamavano Rombo di Tuono")
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L'anno delle raccomandate
Ottobre 2023: Arriva una cartella dell'agenzia delle entrate. 2800 € per la dichiarazione dei redditi di 2 anni prima. Chiamo l'AdE e si scopre che hanno sbagliato di 2300 € ("eh sa questi sono controlli automatici, a volte ai computer certe cose sfuggono", MAH) . Comunque devo saldare i rimanenti 500 €, perché il mio CAF aveva sbagliato la provincia di residenza e quindi le addizionali comunali e regionali erano sbagliate.
Novembre 2023: Arriva un'altra cartella da 1000 €. Chiamo di nuovo: "ah sì, questo deriva sempre dall'errore nei controlli, la può ignorare".
Luglio 2024: Quando suona il postino per la raccomandata ormai è panico. Questa volta l'AdE mi chiede 330 € per tasse non pagate sul TFR ricevuto nel 2020. Stavolta dall'assistenza mi spiegano questo meccanismo geniale: quando il datore di lavoro ti paga il TFR, non sa esattamente quante tasse dovrà trattenere. Fa una stima approssimativa e ti toglie quelle. Si chiama tassazione provvisoria. Poi, a distanza di anni l'Agenzia delle Entrate fa il calcolo definitivo e poi ti chiede il resto, se la stima del datore di lavoro era in difetto. Ovviamente la stima nel mio caso era in difetto. Settembre 2024: Ormai quando arriva la busta verde non scappo neanche più, accetto rassegnato il mio destino. Stavolta non è l'Agenzia delle Entrate, ma la società di riscossione comunale. E' un "Atto di pignoramento di fitti e pigioni" (chi dice "pigione" nella vita reale?). Sono io che devo dei soldi al comune? No. Un'altra persona non ha pagato tributi comunali per 850 €. Si dà il caso che questa persona dal 2013 al 2015 mi abbia affittato casa. Adesso, alla società di riscossione risulto "essere debitore di un canone mensile di locazione" a questa persona, e quindi mi pignora le somme a debito. Questa cosa si chiama Pignoramento Terzi. Solo che sono passati quasi dieci anni da quando vivevo lì. Non ho avuto debiti o controversie, ho pagato l'affitto sempre in tempo e non ho mai più sentito la proprietaria dopo la fine del contratto. Ora, la mia unica spiegazione per questa serie di eventi è che ci sia qualcuno che ha fatto una mia bambolina voodoo, e che ci stia infilando nel culo tanti fogliettini verdi.
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sperimentando la voglia di mollare il lavoro perché hai ansia sociale e poi vedere la tua busta paga che ti fa cambiare idea
l'età adulta
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Dovevo comportarmi male.
Queste sono le uniche parole che mi risuonano in testa, da giorni.
Dovevo comportarmi male con il mio ex ragazzo, quando mi ha tradita e cacciata di casa sperando che non trovassi mai le prove. Dovevo prenderlo a insulti, come aveva consigliato mia madre. Dovevo versagli il cemento a presa liquida nel cesso, come aveva consigliato Simone. Dovevo scrivere al ragazzo di quella che lui si portava a letto, come aveva consigliato Sara. Dovevo fare una copia delle chiavi di casa e mandargli a casa qualcuno che gli rubasse tutto dopo mesi, come aveva consigliato Marco. Invece sono stata zitta, ho ingoiato tutto, come ho consigliato a me stessa e dopo oltre un anno ancora mi sento distrutta. Dovevo comportarmi male.
Dovevo comportarmi male con il mio ex datore di lavoro. Dovevo chiamare l'ispettorato e comunicare che ero in apprendistato senza tutor, come aveva consigliato Martina. Dovevo contattare il sindacato quando ha deciso di spezzare la mia ultima busta paga in due mensilità senza la mia autorizzazione, come aveva consigliato papà. Invece sono stata zitta, come ho consigliato a me stessa e dopo mesi ancora aspetto il mio TFR. Dovevo comportarmi male.
Dovevo comportarmi male con mia mamma, quando mi ha fatto sentire in colpa di essere tornata a vivere a casa sua e mi ha fatto comprare i mobili per la stanza in segno di ringraziamento. Dovevo dirle che io avevo tutto il diritto di stare lì dentro, che non ero tenuta a pagare affitto, bollette, spesa o pegno per essere stata sfortunata in amore. Invece sono stata zitta, come ho consigliato a me stessa e dopo un anno ancora ho paura a dirle quanto ho da parte perché so già che mi farà sentire in colpa se non uso quei soldi per cose che decide lei. Dovevo comportarmi male.
Dovevo comportarmi male.
Dovevo comportarmi male.
Ripeti: dovevi comportarti male. Così impari.
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Ciao Papero. Sono appena stata al sud in quel che era casa mia, un paese di campagna, con l'abuso edilizio di fianco alle vecchie case di tufo con il portone ad arco. I miei genitori pure sono emigrati e giù mi sono rimasti pochi parenti, al nord ho un buon lavoro e una casa. Ma non ho le montagne a circondare la vallata, non ci sono le terre con le pecore a pascolare, non c'è l'arte di arrangiarsi. Faccio l'orto e le conserve come faceva mia nonna ma non ho nessuno con cui parlarne, con cui scambiare questo sapere che si va perdendo. Sono stata definita una risorsa fondamentale nella mia azienda, mi stanno facendo proposte ma tutto quel che vorrei è tornarmene in una casa che ormai non c'è più, a vivere di ricordi, dove mi basta pochi minuti per arrivare al mare, per arrivare sotto al nostro vulcano, per arrivare forse alla serenità.
Ne stai parlando con me, cosa della quale ti ringrazio profondamente. Magari puoi considerarlo un inizio, anche infinitamente piccolo rispetto a quel vuoto che provi, e che capisco più di tante altre cose.
Tanti anni fa, una blogger che io ammiro tanto, @vesna-vulovic (la cosa diciamo "buffa" è che ho dovuto smettere di essere un imbecille per poter apprezzare quello che scriveva), quando ancora aveva il vecchio blog, scrisse una frase che non dimenticherò mai, ovvero che quello che manca della nostra casa (nel caso del suo post era l'Italia) è una idea di casa che è tutta nella nostra testa, ci manca un qualcosa che da un lato ci è stato tolto con la mancanza di scelta, e dall'altro forse non esiste più, se non in pochi pezzi di spazio e tempo, che proviamo a costruire con una vagonata di pazienza e con la forza della disperazione.
A me fa male leggerle queste parole, ma non perché non siano belle o sincere, ma perché spero sempre di essere il solo a sentirle e di non vivere con l'idea che un'altra persona possa sentirsi "straniero nella sua nuova casa", ma mi accorgo che siamo un popolo importante e silenzioso, un popolo che avrebbe potuto tranquillamente buttare merda sui luoghi da dove proviene, come fanno tanti per giustificare la loro partenza, forse anche con delle ragioni reali, ma non è di ragione che stiam parlando, e invece vive costantemente in quell'amore silenzioso, tipo quello che potresti provare per i tuoi figli, anche se sono le peggiori creature di questo pianeta, perché sono il legame più forte che hai, ma poi la vita ti mette davanti a delle scelte, e da quelle non si scappa.
A me fa male anche non poterti dare alcun consiglio o soluzione, credimi, se li avessi, egoisticamente li userei per me. Non saprei cosa consigliarti sul tuo lavoro, se accettare o meno tutto quello che l'azienda meritatamente ti offre, o mandare tutto al diavolo e tornare alla tua vera casa. Se non lo facessi non mi azzarderei minimamente a puntare il dito o a rinfacciarti qualche numero da busta paga, giusto per motivare la mia miopia.
Posso solo inviarti un abbraccio fortissimo, per il resto so già che farai ciò che è giusto per te.
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Tra i miei clienti ho un buon 30% di essi molto "urticante" alle tasse. Un 15% non paga perche' ha grossi problemi sanitari in famiglia e preferisce spendere quei soldi per curare i familiari che pagare le tasse. L'altro 15% non paga nulla per principio. Non vuole dare nemmeno un euro allo Stato. Nulla da' ma prende tutto, dai bonus ai fondi statali, regionali o europei alle imprese, alle scuole per i figli, le cure sanitararie, le strade, i ponti, i treni, la casa popolare ecc..ecc. quando gli fai presente che non avranno nemmeno uno straccio di pensione, visto che non pagano i contributi previdenziali, rispondono che avranno comunque i 600 euro della pensione sociale. A questa gente, il governo Meloni sta facendo l'ennesimo regalo: "stralcio di ogni tipo di cartella esattoriale non riscosso da Agenzia Entrate entro i 5anni". A questa gente, che ogni volta che viene presso lo Studio dove lavoro non perde occasione di rimarcare che tutti quelli che pagano le tasse sono degli emeriti coglioni. La cosa sorprendente e' che questa feccia di furbetti ha l'appoggio di milioni di lavoratori dipendenti, quelli che pagano le tasse direttamente in busta paga, visto che insieme battono le mani alla Meloni perche' fa "cose giuste".
Ps. Dimenticavo..i fratelli De Fico, due delle persone che non hanno mai pagato un euro, li ho contattati per le copie di corrispettivi 2024. Mi hanno risposto che si sarebbero fatti vivi al loro ritorno dal Brasile.. "Stiamo in vacanza, ci vediamo dopo Pasqua"... @ilpianistasultetto
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Date un’occhiata alla vostra busta paga o al cedolino della pensione, alla voce IRPEF e addizionali, poi continuate pure a lamentarvi dell’Europa, dei migranti e della guerra (degli altri)🤡
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