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#istone deacetilasi
medicomunicare · 2 months
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Gli effetti dell'età sulla salute delle ossa: e lo stress usa più di un recettore cellulare per dettare i cambiamenti
L’invecchiamento è tipicamente caratterizzato dal deterioramento delle caratteristiche strutturali e funzionali di un organismo nel tempo. Uno dei tratti distintivi dell’invecchiamento è l’accumulo di cellule senescenti, che porta a un declino delle capacità rigenerative e alla creazione di un ambiente pro-infiammatorio che favorisce lo sviluppo di stati patologici. L’osteoporosi è una malattia…
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notiziariofinanziario · 6 months
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Il Policlinico di Messina in prima linea per trattare la Distrofia di Duchenne
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Il Policlinico di Messina è tra i centri protagonisti di uno studio intercontinentale molto importante. I risultati dello studio sono stati appena pubblicati su “THE LANCET Neurology”. Si tratta di una sperimentazione sull’utilizzo di una nuova molecola per il trattamento di questa grave patologia che colpisce i bambini. La malattia La distrofia muscolare di Duchenne è una malattia genetica rara che sovverte progressivamente la struttura del muscolo con sua sostituzione con tessuto adiposo e fibrotico. I primi segni di debolezza compaiono tra i 2 e i 5 anni di età e possono variare da persona a persona. I muscoli presentano aspetti degenerativi che portano gradualmente alla perdita delle normali funzionalità motorie, con un’aspettativa di vita ridotta intorno ai 35/40 anni. In atto non ci sono terapie efficaci per trattare la Duchenne, se non l’utilizzo dei corticosteroidi. La ricerca Lo studio di fase tre, interessa 11 paesi e in Italia vede coinvolti solo quattro centri: insieme all’AOU G. Martino, il Policlinico di Milano, il Bambin Gesù e il Policlinico Gemelli di Roma. 179 i piccoli pazienti arruolati, di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. La sperimentazione è stata condotta somministrando a 118 bambini, in fase precoce di malattia. Questa nuova molecola è un inibitore delle istone deacetilasi, in grado di limitare i processi infiammatori e fibrotici a carico del muscolo. Rispetto ai 61 pazienti a cui è stato somministrato placebo, i bimbi in trattamento hanno registrato netti miglioramenti nel salire le scale, funzione correlata alla perdita di deambulazione, maggiore velocità nel compiere dieci metri e in altre prove per testare la capacità di camminare e le funzioni motorie globali. Risultati soddisfacenti anche sul piano della risonanza magnetica muscolare. E’ emerso, difatti, che i pazienti trattati con il farmaco presentavano una diminuzione dell’infiltrazione adiposa e fibrotica tipica di questa malattia. I bambini, 8 quelli seguiti presso il centro messinese, sono stati monitorati per due anni con visite, prima settimanali e poi trimestrali, con valutazioni multidisciplinari e con esami strumentali. Adesso lo studio sta proseguendo e tutti i bambini stanno continuando ad assumere il farmaco per valutare gli effetti a lungo termine, con un’estensione programmata al momento per tre anni. Le dichiarazioni “Pur essendo un campo in cui sono stati tentati molti studi sperimentali  – sottolinea la Prof.ssa Sonia Messina -, questa ricerca segna un cambio di passo radicale rispetto alle conoscenze scientifiche precedenti ed è la prima volta che riscontriamo effetti così positivi sui pazienti”. “Un risultato – ha detto il manager dell’AOU Giorgio Giulio Santonocito – che valorizza l’importanza di una realtà punto di riferimento per molte famiglie e per molti bimbi che necessitano di essere seguiti e monitorati in modo costante. Un lavoro, quello pubblicato, che è anche un esempio concreto di quel connubio tra assistenza e ricerca, tipico di una azienda ospedaliera universitaria, indispensabile per offrire i trattamenti più all’avanguardia in campo clinico e scientifico”. Read the full article
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ricercamix · 3 years
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Obesità: studio di meccanismi molecolari per nuovi approcci terapeutici
Obesità: studio di meccanismi molecolari per nuovi approcci terapeutici
L’obesità è una patologia estremamente diffusa in tutto il mondo ed è in continua crescita in tutte le fasce d’età. A livello mondiale, la sua prevalenza è triplicata dal 1975, mentre la situazione italiana è particolarmente grave se parliamo di obesità infantile: 1 bambino su 5 è sovrappeso, mentre 1 bambino su 10 è obeso. (more…)
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coachdonne · 7 years
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Si chiama "istone deacetilasi 3" (in sigla Hdac3): è un gene in grado di regolare la capacità del tessuto adiposo di bruciare grassi, permettendo di disperderli sotto forma di calore. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'univer
(via Obesità: trovato il gene che brucia i grassi!)
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medicomunicare · 3 months
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La curcumina come regolatore immunitario: focus degli effetti sui linfociti Th17 e le condizioni autoimmuni
Le cellule Th17 sono state identificate come un lignaggio distinto separato dalle cellule Treg, Th1 e Th2. Svolgono un ruolo cruciale nella difesa immunitaria contro batteri e funghi extracellulari, nonché nella patogenesi di varie malattie autoimmuni. Lo sviluppo delle cellule Th17 è orchestrato da una combinazione unica di regolatori trascrizionali e citochine. Le cellule dendritiche (DEC)…
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medicomunicare · 5 months
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Malattie infiammatorie intestinali sul palco: dieta, microbiota ed espressione genica unite più che mai nella cooperazione
Ricercatori del Mount Sinai hanno rivelato i meccanismi biologici mediante i quali una famiglia di proteine note come istone deacetilasi (HDAC) attivano le cellule del sistema immunitario legate alla malattia infiammatoria intestinale (IBD) e ad altre malattie infiammatorie. Il team del Monte Sinai si è concentrato specificamente sugli HDAC di classe IIa, che presentano funzioni più specifiche…
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medicomunicare · 2 years
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L'impatto clinico delle moderne terapie epigenetiche in oncologia: parla l'Università di Barcellona
L’impatto clinico delle moderne terapie epigenetiche in oncologia: parla l’Università di Barcellona
All’inizio degli anni ’80 furono scoperti i primi cambiamenti nel DNA legati a una modificazione chimica chiamata metilazione, seguiti dalla scoperta a metà degli anni ’90 dei primi geni oncosoppressori inattivati da queste modifiche del materiale genetico. I primi anni 2000 hanno visto il primo utilizzo di questi segni alterati come biomarkers della malattia del cancro, nonché i primi usi di…
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medicomunicare · 2 years
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CoREST: il complesso nucleare della terapia del futuro contro il cancro mammario resistente
CoREST: il complesso nucleare della terapia del futuro contro il cancro mammario resistente
Circa l’80% delle pazienti con carcinoma mammario ha tumori al seno positivi ai recettori degli estrogeni (ER+), e viene trattato con farmaci che inibiscono la via degli estrogeni. Il tamoxifene e l’anastrozolo sono tra i più conosciuti. Tuttavia, circa il 30% dei pazienti acquisisce resistenza dopo diversi anni e dopo l’inizio di questa resistenza non ci sono molte opzioni di cura alternative. I…
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medicomunicare · 3 years
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La dieta SIRT: come perdere peso e ringiovanire in un solo colpo
La dieta SIRT: come perdere peso e ringiovanire in un solo colpo
Introduzione: la dieta SIRT e il razionale di fondo La dieta “del gene magro”, è un regime alimentare creato dai nutrizionisti Glen Matten e Aidan Goggins, che permetterebbe di perdere quasi tre chili e mezzo nella prima settimana e di mantenere, poi, il peso ideale nel tempo. Si tratta di una dieta non particolarmente difficile da seguire e si divide in due fasi. La prima fase è fortemente…
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medicomunicare · 2 years
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La malattia di Charcot-Marie-Tooth: le ultime conquiste di ricerca e clinica
La malattia di Charcot-Marie-Tooth: le ultime conquiste di ricerca e clinica
Generalità ed epidemiologia Una delle forme più rare di insufficienza neurologica è la malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT). La malattia, che prende il nome dai tre medici che l’hanno identificata per la prima volta nel 1886, è caratterizzata da un gruppo di disturbi che colpiscono i nervi periferici. La malattia di Charcot-Marie-Tooth è una malattia neurologica ereditaria, che causa una…
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medicomunicare · 3 years
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Ritorno alle origini: come si potrà rendere il tumore mammario sensibile agli antiestrogeni?
Ritorno alle origini: come si potrà rendere il tumore mammario sensibile agli antiestrogeni?
I tumori basali sono il tipo più aggressivo di cancro al seno, con la prognosi peggiore. La chemioterapia è l’unica opzione di trattamento disponibile, ma i pazienti sperimentano alti tassi di recidiva. D’altra parte, il carcinoma mammario luminale-A risponde bene ai farmaci che colpiscono specificamente il recettore alfa degli estrogeni (ERα). Attraverso questa proteina, gli estrogeni possono…
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medicomunicare · 3 years
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Il ruolo biologico della prolattina nel tumore al seno
Il ruolo biologico della prolattina nel tumore al seno
I ruoli della prolattina nella fisiologia e nel tumore mammario È noto da tempo che l’ormone prolattina svolge un ruolo vitale nella crescita e nello sviluppo del seno e nella produzione di latte durante la gravidanza. La prolattina (PRL) è un ormone polipeptidico prodotto principalmente da cellule note come lattotrofi, che si trovano nella ghiandola pituitaria anteriore di tutti i vertebrati.…
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medicomunicare · 4 years
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Brassicacee: l'ultima frontiera della chemioprevenzione tumorale
Brassicacee: l’ultima frontiera della chemioprevenzione tumorale
Introduzione L’invecchiamento e la crescita della popolazione mondiale, insieme all’adozione di fattori legati allo stile di vita come il fumo, le diete obesogene e le abitudini sedentarie, stanno aumentando il carico globale del cancro. Secondo il World Cancer Report 2019, si stima che nel 2018 si siano verificati 9,2 milioni di decessi per cancro e che questo bilancio raggiungerà più di 14…
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medicomunicare · 4 years
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PET molecolare: la gestione futura del tumore mammario sulle scelte cliniche
PET molecolare: la gestione futura del tumore mammario sulle scelte cliniche
Quasi due terzi dei tumori mammari invasivi sono ER-positivi e la terapia endocrina è il cardine del trattamento per questi tumori a causa del suo profilo di tossicità favorevole e dell’efficacia. Tuttavia, se il cancro dovesse progredire in questi pazienti, la terapia endocrina di salvataggio con agenti a bersaglio molecolare o la chemioterapia può aiutare. In alcuni pazienti con carcinoma…
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medicomunicare · 4 years
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Lotta ai tumori: gli effetti delle diete prive di aminoacidi selettivi per eradicare il nemico
Lotta ai tumori: gli effetti delle diete prive di aminoacidi selettivi per eradicare il nemico
Qualsiasi cosa pur di sconfiggere il nemico cancro: dall’ottimizzazione della chemioterapia, ai miglioramenti della radioterapia, ai progressi delle terapie immunologiche e la scoperta di nuovi markers fino ad arrivare a colpire il metabolismo specifico delle cellule tumorali. Quest’ultima strategia non è affatto nuova: negli anni ’50 e ’60 è iniziata proprio così la terapia antitumorale,…
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medicomunicare · 4 years
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Il rabdomiosarcoma
Epidemiologia Il rabdomiosarcoma è il sarcoma dei tessuti molli più comune dell’infanzia e dell’adolescenza (3% dei tumori infantili, 50% dei sarcomi dei tessuti molli pediatrici) con leggera predominanza maschile (M/F 1,3:1). RMS rappresenta circa l’1% nei tumori in età adulta. Sebbene il rabdomiosarcoma possa insorgere in qualsiasi parte del corpo, esistono modelli distinti per età e tipo di…
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