Tumgik
#nucleo cellulare
medicomunicare · 2 years
Text
CoREST: il complesso nucleare della terapia del futuro contro il cancro mammario resistente
CoREST: il complesso nucleare della terapia del futuro contro il cancro mammario resistente
Circa l’80% delle pazienti con carcinoma mammario ha tumori al seno positivi ai recettori degli estrogeni (ER+), e viene trattato con farmaci che inibiscono la via degli estrogeni. Il tamoxifene e l’anastrozolo sono tra i più conosciuti. Tuttavia, circa il 30% dei pazienti acquisisce resistenza dopo diversi anni e dopo l’inizio di questa resistenza non ci sono molte opzioni di cura alternative. I…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
giovaneanziano · 7 months
Text
Ore 2.30 rientro ora da un codice verde iniziato a mezzanotte perché il mio collega si è chiuso nel nucleo Alzheimer di una casa di riposo per sbaglio senza cellulare né radio.
Boh a una certa pensavo di darlo per disperso quando un paziente gli ha insegnato a scappare. Un paziente con Alzheimer. Non so se fare i complimenti al paziente per aver eluso la sicurezza o dare del mona al collega
13 notes · View notes
lamilanomagazine · 2 months
Text
Bologna, sottrae un cellulare ad un ragazzo e chiede un riscatto per restituirglielo: arrestato 26enne
Tumblr media
Bologna, sottrae un cellulare ad un ragazzo e chiede un riscatto per restituirglielo: arrestato 26enne I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 26enne originario della Costa d'Avorio, in Italia senza fissa dimora, celibe, pregiudicato, per tentata estorsione e resistenza a Pubblico Ufficiale.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
0 notes
ambrenoir · 3 months
Text
VITA & CONSUMISMO
Prendere atto vuol dire non subire fatalmente, vuol dire cercare di capire da dove sia iniziato il danno socio umano in cui siamo inclusi, perlomeno, se non da protagonisti, come spettatori assuefatti e passivi dentro una statistica. E dunque sospendiamo per un attimo la furia della tracimazione di cui siamo oggetto partecipe, o involontario, e ragioniamo. Ragioniamo oltre il subire questo maleficio sociale, dove la coscienza del sentimento è disidratata, agonica. Fare l’inventario fra cause ed effetti per capire chi siamo e che cosa abbia prodotto questo è il minimo. Non si può parlare del presente senza voltarsi indietro. Le cose iniziano sempre da altre cose. Dall’astinenza inizia il dispendio, la ricchezza nasce dalla miseria, come il rimedio nasce dal danno e il coraggio dalla paura. Per sottrazione dei beni si diventa migliori per forza di cose. Serve la mancanza per iniziare l’opulenza sia economica che emotiva. Le cose iniziano sempre da altre cose, purtroppo anche da rivoluzioni bendate.
Per esempio il sesso: sdoganare l’articolo mediante libertà sessuale, senza impegno, alla lunga si è definito in una delle più devastanti sconfitte sociali che ha creato fratture a catena, se non peggio, perché poi tutto è diventato diritto, anche ammazzare il migliore amico perché ha detto "bona" alla ragazza del momento, quanto lo stupro, identificato come supremazia, segnale di potere che sovrasti persino le concessioni autorizzate. Il sesso libero, vabbè il diversivo, ma la disinvoltura, la promiscuità hanno abolito le sfumature, un comportamento storico culturale che ha deprivato l’umanità del tempo dedicato all'attesa dell’incontro, e ha preso il sopravvento la serialità compulsiva e indifferenziata. Perché non c’è tempo? E’ stato sostituito da voracità, da bulimia sociale, assente dalla cura sentimentale di coppia, a discapito della cerimonia dell’amore, e dunque, alla fine, del desiderio stesso, perché nulla si fa più attendere. E’ un attimo:
“A casa mia o a casa tua?” "Il troppo stroppia, diceva mia nonna Anita."
Per capirci, una sorta di consumismo e il consumismo non conosce i tempi dell’affezione, va di fretta. Senza tempi di attesa e l’abbondante reperibilità del sesso, ha fatto il resto, rendendo le relazioni da voraci a indigeste in un attimo ed ogni mezzo per sciogliere l’impegno è diventato valido, anche ammazzare, che è il capolinea dell’orrore senza rimonta del rimedio. Nessuno prende fiato per vivere, nessuno contempla, nessuno trattiene la bellezza, nessuno mette assieme i cocci, nessuno rammenda, nessuno ascolta, nessuno chiede perdono, nessuno dice grazie, nessuno chiede scusa. E’ un tempo dimissionario, terminale, perché non c’è tempo, è un tempo che non vive e non muore, perché bisogna consumare, consumare, consumare, dal turismo al bar, dalle calorie al sesso, è uguale.
L’abbondanza ha eluso la parsimonia, non serve più conservare a lungo, ma rinnovare di continuo ogni cosa, incluso il rapporto sentimentale, come fosse l’ultimo cellulare, ed è omologamia della peggior specie. L'indigenza rende migliori, l'abbondanza ti abitua all'indifferenza. La coscienza emotiva ha perso il volume, la risonanza, l'eco, si è spento tutto. E’ finito il tempo del sentimento, non si fa nemmeno in tempo ad accumulare i ricordi, che è già in avaria. Tutto uguale: dall’amore al cell. dal taglio dei capelli alla felpa. E' un codice di riconoscimento, una dittatura, un regime, liberi di non scegliere. Uno strazio collegiale.
Il diritto al cannibalismo sociale ha sopraffatto ogni armonia, compresa la musica senza più sfumature, atta allo stordimento, martellate identiche che annullino ogni volontà, una sorta d’ipnosi da cui non esci. Dalle persone alle cose è uguale, è diventato un fenomeno, non si può parlare più di eccezione, ci stiamo eliminando fra noi, e forse ce lo meritiamo. Il consumismo ha svalutato ogni cosa. Stiamo diventando dei monouso, di fatto, il nucleo, detto anche famiglia, è deflagrato, i figli sparsi qua e là come le perle cadute ovunque, dalla collana fatta a pezzi della Madre che si è spostata dal centro, o perché se n’è andata, o perché l’hanno ammazzata.
Ornella Pennacchioni
0 notes
wolfman75 · 5 months
Text
Tumblr media
Il termine enjo kōsai (traducibile come "appuntamento sovvenzionato" o "incontrarsi per un aiuto") indica un fenomeno sociale del Giappone contemporaneo, riguardante le studentesse tra i 12 e i 17 anni, ma anche le casalinghe, che in cambio di denaro o di regali sono disposte a frequentare di nascosto uomini adulti.
In pratica le ragazze/donne che praticano l'enjo kōsai sono da considerarsi delle escort a tutti gli effetti.
Il fenomeno apparve agli inizi degli anni novanta, quando i mass media nipponici iniziarono a interessarsi della giovane età delle ragazze e a domandarsi il perché di questo fatto.
Queste ragazze infatti provengono perlopiù da famiglie perbene e dispongono di una buona educazione, a differenza delle sukeban, le ragazze teppiste degli anni settanta.
Si può parlare, dunque, di prostituzione? A volte, purtroppo sì.
Infatti alcune ragazze si limitano ad accompagnare gli uomini ai locali di karaoke o al ristorante, altre si spingono oltre, arrivando ad avere rapporti sessuali.
Gli incontri avvengono tramite il computer, il telefono cellulare o i telekura. Gli uomini che frequentano le ragazze sono soprattutto professori, avvocati e i cosiddetti salaryman, ovvero uomini d'affari.
Talvolta il giro dell'enjo kōsai viene gestito da vere e proprie organizzazioni, le stesse che mettono in contatto i clienti con le ragazze fornendo loro numeri di cellulare, fotografie e quant'altro.
Non è un caso trovare attaccati alle cabine telefoniche dei quartieri 'a luci rosse' i biglietti da visita che ritraggono, spesso anche solo con un disegno in stile manga, le giovani prostitute, descrivendone il servizio offerto.
Biglietti che possono essere staccati da chiunque, per essere immediatamente rimpiazzati da personale apposito.
Gente che agisce per lo più nella clandestinità, ma al contempo sotto gli occhi di tutti.
Le ragazze spendono i soldi ricevuti principalmente in vestiti o borse firmate. Ma a parte questo, che cosa spinga un'adolescente a vendere il proprio tempo ed eventualmente il proprio corpo, è un mistero ancora da chiarire.
Abbiamo infatti appurato che queste ragazze non provengono da famiglie con problemi finanziari e non hanno problemi d'integrazione sociale, tutt'altro, ma il fenomeno è comunque in preoccupante espansione.
La polizia giapponese ha affermato che nel 1995 più di 5.000 ragazze tra i 14 e i 19 anni sono state fermate per problemi riguardanti la prostituzione, mentre nel 1996 nella sola città di Tokyo sono state fermate più di 1.000 studentesse.
Una ricerca del governo metropolitano di Tokyo ha appurato che il 3,5% delle studentesse delle scuole medie e il 4,4% delle studentesse delle scuole superiori ha praticato almeno una volta l'enjo kōsai.
Le cause di questo fenomeno potrebbero essere da ricercare anche in famiglia e nelle scuole.
Parlando di società giapponese, infatti, ci riferiamo a un ambito in cui una famiglia può difficilmente permettersi più di un figlio. Un tempo, il cosidetto 'nucleo familiare allargato' garantiva la sicurezza della solidarietà tra parenti, consigli e la trasmissione di valori che si stanno perdendo.
Come le famiglie europee, quelle giapponesi hanno sempre meno tempo da dedicare ai figli, prese come sono dal lavoro e dall'obiettivo del raggiungimento di una elevata posizione sociale. Nello stesso modo, e forse di conseguenza, anche il sistema educativo appare in crisi: le scuole giapponesi pretendono sempre di più, e qualsiasi errore viene mal tollerato: l'obiettivo è quello di ottenere sempre ottimi risultati, di frequentare le scuole migliori, superare gli esami per le università più prestigiose, trovare un lavoro che sia stabile, redditizio... e diventare ricchi.
Tutto questo sottopone gli studenti a un grado di stress che li porta e sfogare sui più deboli l'aggressività accumulata. Una tensione che sfocia in maltrattamenti verbali e, nei peggiori dei casi, fisici, e a isolare chi viene distinto come 'diverso': perchè non si comporta in un determinato modo o non possiede determinati beni che ne attesterebbero l'appartenenza a un gruppo piuttosto che alla massa anonima e standardizzata.
Da qui, probabilmente, il bisogno di chiudersi in casa, di non frequentare più la scuola, per rendersi invisibili; oppure, al contrario, la necessità di procurarsi, indipendentemente da come, quello che hanno gli altri. Per essere come loro.
L'enjo kōsai, dunque, forse è solo uno dei tanto modi in cui si manifesta una sofferenza che spesso dà risultati se possibile ancora più tragici: pestaggi a scopo di rapina o per divertimento, effettuati da bande di bambini, ai danni di anziani o barboni; delitti, suicidi. Esperienze che segnano non solo chi subisce violenza, ma anche chi le commette: guai con la legge che si ripercuotono su tutta una vita; problemi di coscienza per via di leggerezze che si sarebbero potute evitare. Le stesse giovani che si lasciano coinvolgere nel giro dell'enjo kosai non ne sono immuni, perchè quando si pentono d'essersi buttate via per motivi futili, per poter soddisfare un capriccio, calpestando la propria dignità per privilegiare il materialismo o entrare a far parte di un gruppo incapace di apprezzarle per ciò che sono... è già troppo tardi.
All'enjo kōsai ricorrono spesso le kogal, per ottenere i soldi necessari per i loro divertimenti.
Fonti: GiapponeOnline, Wikipedia, Gals Style
Personalmente penso che questo sia il risultato del voler "apparire" piuttosto che "essere", e che sia un fenomeno a cui la società ti COSTRINGE con forza, soprattutto se sei così giovane, cercando di farti credere che se non hai determinate cose, oggetti, stile, giri di amicizie, non appartieni alla società stessa.
Questo fenomeno di "coercizione" è presente anche in Italia, non solo in paesi così lontani come il Giappone.
Autrice del forum: @adaralbion
youtube
1 note · View note
Text
Trascinata per metri per rubarle il cellulare,un arresto
I carabinieri del nucleo operativo di Napoli Stella hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 19enne di Ponticelli già noto alle forze dell’ordine.     Il giovane, insieme con un complice ancora in fase di identificazione, è ritenuto gravemente indiziato di una rapina commessa in piazza Garibaldi ai danni di una 30enne a passeggio sul marciapiede.     Il 19enne era alla guida di uno…
View On WordPress
0 notes
giancarlonicoli · 1 year
Text
30 set 2023 17:42
“RENZI LE HA DETTO CHE LA PORTA IN PARLAMENTO. IO HO RISPOSTO: ‘NUN CE ANNA’ CHE TE PIJA PER IL CULO” – PIETRO TIDEI, IN UNO DEI NUMEROSI VIDEO REGISTRATI NEL SUO UFFICIO DI SINDACO  COMUNE DI SANTA MARINELLA (QUELLI IN CUI NON FACEVA SESSO) PARLA ANCHE DI MATTEONZO, CHE HA IMBARCATO LA FIGLIA, MARIETTA, IN ITALIA VIVA. LA DONNA REPLICÒ AL PADRE: “MALE CHE VADA, VADO ALLA REGIONE”. E COSÌ È STATO: ORA È CAPOGRUPPO DEL PARTITO DEL SENATORE DI RIAD – GLI INQUIRENTI VALUTANO DI DISTRUGGERE TUTTE LE INTERCETTAZIONI NON INERENTI ALL’INCHIESTA PER CORRUZIONE, E IL PD TACE…
Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori e François De Tonquédec per “La Verità”
L’affaire del video hot del sindaco pd Pietro Tidei di Santa Marinella si è arricchito di un’altra puntata. Venerdì 22, gli inquirenti hanno fatto sequestrare il cellulare del consigliere comunale d’opposizione Roberto Angeletti, che attraverso il suo avvocato aveva ottenuto copia dei filmati (compreso quello hard) realizzati di nascosto in municipio nell’ambito di un’inchiesta per corruzione in cui lo stesso Angeletti è indagato.
L’uomo è il principale sospettato per la diffusione delle immagini (che ritraggono Tidei «intento a consumare un rapporto sessuale con due donne» si legge nel decreto di perquisizione) e per questo è stato iscritto anche per il reato di revenge porn.
Ieri pomeriggio, i carabinieri del Nucleo di Civitavecchia hanno sequestrato pure il telefonino della sorella Bruna, una poliziotta in pensione. Angeletti aveva subito ammesso con gli investigatori di aver inviato diversi file, tra cui quello al centro della nuova inchiesta, alla parente, la quale lo avrebbe aiutato ad ascoltare e correggere le trascrizioni […].
[…] Adesso la Procura dovrà verificare che il video sia rimasto all’interno della ristretta cerchia, legittimamente in possesso del materiale e impegnata in indagini difensive. […] Intanto il clamore mediatico causato dalla vicenda ha convinto gli inquirenti di Civitavecchia a correre ai ripari e a chiedere immediatamente un’udienza stralcio per distruggere le intercettazioni non inerenti all’inchiesta per corruzione consegnate ad Angeletti, in un procedimento, lo ricordiamo, innescato dalle confidenze di Tidei al comandante della locale caserma dei Carabinieri. A rischio cancellazione sono le migliaia di ore registrate dalle telecamere fatte installare dagli inquirenti in tre stanze del Comune di Santa Marinella.
[…] Ma la Procura si trova nella morsa Italia viva-Forza Italia, partiti che sono scesi in campo per difendere Tidei da una presunta «barbarie». Lo stesso politico dem ha annunciato di volersi rivolgere al ministro della Giustizia Carlo Nordio.
In prima fila in questa battaglia c’è Matteo Renzi, che ha arruolato nelle fila del proprio movimento Marietta Tidei, figlia del sindaco e che ha organizzato la festa nazionale di Iv proprio nel Comune di Santa Marinella. Una kermesse inaugurata da Tidei senior, il quale, dal palco sotto il Castello di Santa Severa, ha arringato la platea offrendo come modello e laboratorio politico per l’Italia l’esperienza della maggioranza che governa il suo paese: un Pd alleato con Iv, i centristi e alcuni fuoriusciti di Forza Italia.
A pungolare il fu Rottamatore è stato il sito Dagospia alle 11.10 di ieri, quando ha battuto questo flash, ricordando i legami politici e di amicizia del senatore con la famiglia del politico laziale: «Ma il noto parlamentare di Riad Matteo Renzi, non ha nulla da dire su Pietro Tidei?». L’ex premier, che alle grigie e sorde aule parlamentari preferisce i social, ha subito replicato, senza citare Roberto D’Agostino, e, al solito, ha usato le vite altrui per parlare della propria e frignare.
[…] Nei video di Tidei, il sindaco parla anche di Renzi. «Marietta non può fare il sindaco» dice l’ex parlamentare. «Conviene andare più in alto» commenta un’interlocutrice. «Dice che Renzi le ha detto che la porta in Parlamento» spiega Tidei e riporta il proprio consiglio alla figlia: «Nun ce anna’ che te pija per culo». E la risposta di Marietta sarebbe stata questa: «Male che vada, vado alla Regione». Come in effetti è avvenuto e dove è diventata capo gruppo di Italia viva, dopo essere stata parlamentare Pd, al posto del padre.
Ma se Renzi, pungolato via Internet, è finalmente sceso in campo a difendere il suo anfitrione, dal Pd continua a non alzarsi una voce sui comportamenti da marchese del Grillo del loro sindaco. L’uomo che promette a tutti aiuti, posti di lavoro, raccomandazioni, interferenze, concorsi su misura e, forse, non mantiene, ma soprattutto che usa le sedi istituzionali come un motel è stato rimosso dal discorso politico della maggioranza, ma soprattutto dell’opposizione.
Chiacchiericcio politico a parte, resta il fatto che migliaia di ore di video, in pratica un reality show sulla conduzione di una giunta comunale, rischiano di finire in un cestino, ancor prima di una seria valutazione del materiale.
Noi abbiamo già raccontato di alcuni dialoghi quanto meno politicamente scivolosi e, comunque, meritevoli di una verifica da parte degli investigatori di possibili notizie di reato. Ne aggiungiamo oggi uno che riguarda la gara per l’affidamento della spiaggia Perla del Tirreno, la più bella della località balneare.
Qui, insieme con Tidei, il protagonista è l’ex assessore al bilancio Emanuele Minghella, oggi presidente del Consiglio comunale. Minghella: «Mencarelli (Ermanno, architetto e dirigente dell’ufficio tecnico condoni, reti informatiche e lavori pubblici, ndr) ha parlato con quelli per tre mesi, e quelli non hanno letto il bando?». Tidei: «Secondo me non lo hanno letto».
Minghella: «Si sono parlati per tre mesi, almeno una volta alla settimana e hanno fatto ‘st’errore, ma guarda un po’». Tidei: «Io conosco Mencarelli, è un figlio di una buona donna che non finisce mai. Ma a Mencarelli questi qui gli mettono solo paura, non li vuole vedere manco scritti». Il dialogo prosegue e a un certo punto Minghella chiede: «E l’errore chi l’ha fatto?».
Tidei: «E chi l’ha fatto, Mencarelli? […]. Ma c’è un bando (urla, ndr), porco… leggete il bando, no?». Poi aggiunge: «Quelli hanno fatto un’offerta senza leggersi il bando. Ti devi leggere il bando se sei un imprenditore serio. Siccome, a quelli, gli è stata data rassicurazione da noi, troppa, e quelli manco il bando si sono letti».
Minghella commenta, ma la voce è coperta da quella di Tidei, che risponde: «Come no, da noi, certo. Stavamo insieme quando ci abbiamo parlato». Ma il clima che si vive nel Comune di Santa Marinella, in questi giorni, dopo i nostri scoop, assediato dalle telecamere, non deve essere dei migliori.
Tidei ne parla con una delle sue amiche in uno dei video sotto esame. Il dialogo parte da un esilarante equivoco. La donna ha mostrato una delle case di Tidei a una persona interessata all’acquisto. Ma la richiesta è stata ritenuta troppo esosa dall’aspirante acquirente. E allora per non lasciarla vuota il sindaco propone di metterci un letto per trasformarla in una garçonnière per lui e l’amante.
«Ci sono i letti quelli che si gonfiano, m’hanno detto che so’ tanto comodi» suggerisce la signora. Ma Tidei capisce tutt’altro: «Me gonfiano?». La donna prova a spiegarsi: «C’è sta un letto che se gonfia». Tidei: «Ah pensavo che me gonfiano de botte, “ti gonfiano, ci gonfiano”». Il discorso passa al riposino che il primo cittadino si è fatto all’ora di pranzo. «Sono andato a casa, sì, ma mi sono buttato un attimo sul letto perché mi faceva male la testa» spiega l’uomo.
«Tu non devi lavorare troppo» gli consiglia l’amica. «Lavoro troppo? Ma non lavorano (i suoi collaboratori, ndr), non fanno un cazzo, ieri sera li ho dovuti strapazzare, stamani li ho strapazzati, ieri sera ho strapazzato praticamente a tutti. Mo’ questi si incazzano.
Mia moglie mi ha detto: “Adesso guarda che questi ti mandano a casa come è successo a Civitavecchia”». Per il primo cittadino quelli che lavorano con lui «non fanno veramente niente». «Chi pensi che faccia qualcosa?» chiede la donna.
Risposta: «Ma nessuno… io credevo che Minghella che era uno che faceva, non fa niente… robette… tutte cosette così, stronzate. Io pensavo che era strategico e, invece, tutte cosette così…».
[…] Ma mentre la discussione procede, insieme alle «effusioni», come le chiama Tidei, qualcuno bussa alla porta della sala Romeo. «Sì, chi è?» esclama il sindaco. Che evidentemente ha usato l’ufficio come un albergo mentre qualcuno si aggirava nei corridoi.
Ora minaccia querele per diffamazione a destra e a manca, ma nel frattempo alla sbarra è finito lui. Ha infatti pesantemente offeso un giornalista, Cristiano Degni. Il primo cittadino, sui social, ha attribuito al cronista, colpevole di criticarlo, «ripetuti insuccessi anche professionali», «profonde insoddisfazioni» e lo ha accusato di essere «artefice di un’informazione distorta, capziosa, non veritiera, strumentale e soprattutto fondata su falsità». Tidei ha anche aggiunto il carico: «Credo che sia arrivato il tempo di rivelare, magari in un pubblico contraddittorio, alcuni accadimenti e comportamenti che lo riguardano, quali alcune sue richieste di denaro che forse dovrebbero essere note a tutti». Quest’ultima insinuazione ha convinto Degni a denunciare il politico e sei mesi fa il pm Alessandro Gentile ha disposto il rinvio a giudizio di Tidei.
0 notes
Text
0 notes
kritere · 1 year
Text
Caduto dal settimo piano per recuperare il cellulare: così è morto a 16 anni Roberto Miron
DIRETTA TV 29 Marzo 2023 Roberto Miron, il ragazzo di 16 anni deceduto martedì scorso a Vicenza, ha perso la vita a causa di un incidente: stava tentando di recuperare il cellulare quando è caduto dal settimo piano di una palazzina. 29 CONDIVISIONI Morto nel tentativo di recuperare il cellulare che gli era caduto. I carabinieri del nucleo investigativo non hanno più dubbi: Roberto Miron, il…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
medicomunicare · 2 years
Text
Tumore al seno in dettaglio: l'importanza simultanea dei segnali cellulari fuori e dentro il nucleo
Tumore al seno in dettaglio: l’importanza simultanea dei segnali cellulari fuori e dentro il nucleo
Il cancro al seno è una delle principali cause di morte per cancro tra le donne in tutto il mondo. Circa 2,3 milioni di donne nel mondo hanno il cancro al seno. Tra il 10 e il 15% di tutti i casi diagnosticati sono il cancro al seno triplo negativo, che è la forma più aggressiva, la più difficile da trattare e quella con una sopravvivenza globale a 5 anni inferiore al 5%. Si stima che circa 2,3…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
livornopress · 2 years
Text
Scippa un cellulare di giorno, condannato a non uscire di casa la sera
Scippa un cellulare di giorno, condannato a non uscire di casa la sera
Livorno 27 febbraio 2023 – Scippa un cellulare di giorno, condannato a non uscire di casa la sera I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno hanno tratto in arresto, in flagranza del reato di furto con strappo, un 28enne Si tratta di un uomo di origine gambiana, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia e residente a Rosignano Marittimo. I…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
fashionluxuryinfo · 2 years
Photo
Tumblr media
Cellule in 3D: dalla microscopia una tecnica innovativa
Uno studio internazionale, guidato da ricercatori italiani dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “E. Caianiello” del Consiglio nazionale delle ricerche, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e del CEINGE – Biotecnologie Avanzate Franco Salvatore, ha rivelato la possibilità di identificare, visualizzare e misurare in 3D il nucleo di singole cellule tumorali con l’utilizzo di tecniche avanzate di microscopia senza l’utilizzo di coloranti chimici. Lo studio, pubblicato su Nature Photonics, apre nuove strade ad applicazioni di biologia cellulare.
https://www.fashionluxury.info/it/
0 notes
lamilanomagazine · 3 months
Text
Piacenza: disperso nei boschi dell’Alta Val Nure mentre cerca funghi, un anziano tratto in salvo dai Carabinieri Forestali
Tumblr media
Piacenza: disperso nei boschi dell’Alta Val Nure mentre cerca funghi, un anziano tratto in salvo dai Carabinieri Forestali. Un anziano di 76 anni, residente a Bettola, si era perso all’interno del bosco al confine tra la località “Cassimoreno” di Ferriere e la località “Pianazze” di Farini, mentre era intento a cercare e raccogliere funghi. Impossibilitato a trovare il sentiero per tornare indietro verso la sua autovettura che aveva parcheggiato dinanzi al cimitero di “Cassimoreno” e in preda ad attacchi di panico ha pensato bene di chiamare il 112. L’operatore della centrale operativa della Compagnia di Bobbio ha attivato immediatamente le ricerche in ragione dell’età avanzata del disperso e del previsto peggioramento delle condizioni meteo in Alta Val Nure. Ha quindi localizzato il segnale del cellulare del disperso ed ha trasmesso il punto gps alla pattuglia del Nucleo Carabinieri Forestale di Ferriere che è entrata subito in azione. Dopo circa un’ora e mezza dall’avvio delle ricerche i Carabinieri forestali, grazie alla approfondita conoscenza del territorio e di quei boschi in particolare, rimanendo in continuo contatto telefonico utilizzando anche richiami vocali, hanno rintracciato l’anziano fungaiolo, lo hanno tratto in salvo, fornendogli una prima assistenza e lo hanno condotto al di fuori della fitta e impervia area boschiva, per poi accompagnarlo sino al parcheggio dove aveva lasciato la propria auto. Il 76enne veniva trovato in buone condizioni di salute, ha riferito di aver perso l’orientamento a seguito di attacchi di panico ed ha infine ringraziato i carabinieri forestali dello scampato pericolo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
mi6-rogue · 2 years
Text
Impact of SARS-CoV-2 ORF6 and its variant polymorphisms on host responses and viral pathogenesis.
Preliminary report; We and others have previously shown that the SARS-CoV-2 accessory protein ORF6 is a powerful antagonist of the interferon (IFN) signaling pathway by directly interacting with Nup98-Rae1 at the nuclear pore complex (NPC) and disrupting bidirectional nucleo-cytoplasmic trafficking. In this study, we further assessed the role of ORF6 during infection using recombinant SARS-CoV-2 viruses carrying either a deletion or a well characterized M58R loss-of-function mutation in ORF6. We show that ORF6 plays a key role in the antagonism of IFN signaling and in viral pathogenesis by interfering with karyopherin(importin)-mediated nuclear import during SARS-CoV-2 infection both in vitro, and in the Syrian golden hamster model in vivo. In addition, we found that ORF6-Nup98 interaction also contributes to inhibition of cellular mRNA export during SARS-CoV-2 infection. As a result, ORF6 expression significantly remodels the host cell proteome upon infection. Importantly, we also unravel a previously unrecognized function of ORF6 in the modulation of viral protein expression, which is independent of its function at the nuclear pore. Lastly, we characterized the ORF6 D61L mutation that recently emerged in Omicron BA.2 and BA.4 and demonstrated that it is able to disrupt ORF6 protein functions at the NPC and to impair SARS-CoV-2 innate immune evasion strategies. Importantly, the now more abundant Omicron BA.5 lacks this loss-of-function polymorphism in ORF6. Altogether, our findings not only further highlight the key role of ORF6 in the antagonism of the antiviral innate immune response, but also emphasize the importance of studying the role of non-spike mutations to better understand the mechanisms governing differential pathogenicity and immune evasion strategies of SARS-CoV-2 and its evolving variants. https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2022.10.18.512708v1?rss=1%22&utm_source=dlvr.it&utm_medium=tumblr Read more ↓
0 notes
telodogratis · 2 years
Text
Le chat di giochi online nuovo terreno di caccia dei pedofili
Le chat di giochi online nuovo terreno di caccia dei pedofili
La mamma di una ragazzina ha scoperto sul cellulare della figlia conversazioni a sfondo sessuale con richiesta di foto e… Le chat di giochi online diventano “terreno di caccia” per i pedofili. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Torino del nucleo operativo della Compagnia di Mirafiori, che hanno arrestato un 27enne di Caltanissetta e un 35enne della… Read MoreCronacaToday
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Salvato dai carabinieri bambino di 3 anni bloccato in auto per 30 minuti
A Vibonati, in provincia di Salerno, i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sapri hanno tratto in salvo un bambino di 3 anni che rimasto per circa 30 minuti bloccato all’interno dell’auto della madre.  La donna, impossibilitata a intervenire e a chiamare i soccorsi per aver lasciato accidentalmente le chiavi e il cellulare nell’abitacolo, in preda al panico, ha…
View On WordPress
0 notes