#carcinoma prostatico
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L’estratto di fungo champignon bianco può essere usato in modo sicuro nelle terapia dei tumori e delle loro recidive?
Il carcinoma prostatico rappresenta una delle neoplasie più comuni tra gli uomini a livello globale, con un’incidenza in aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione e di una maggiore capacità diagnostica. Tra le strategie emergenti per il trattamento e la gestione di questa patologia, l’attenzione si è recentemente focalizzata sugli estratti naturali, in particolare sull’estratto di…
#apoptosi#beta-glucani#carcinoma del colon#carcinoma mammario#carcinoma prostatico#cellule tumorali#fattore di rischio#metastasi#natural killer
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Prevenzione del Tumore alla Prostata: La Fondazione Longevitas e Europa Uomo lanciano una campagna per rompere i tabù. Roma
Un ciclo di conferenze in cinque città italiane per sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione del tumore alla prostata e la necessità di controlli regolari
Un ciclo di conferenze in cinque città italiane per sensibilizzare gli uomini sulla prevenzione del tumore alla prostata e la necessità di controlli regolari. Roma. A novembre, mese dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata, la Fondazione Longevitas e l’associazione Europa Uomo avviano una campagna nazionale di sensibilizzazione volta a informare gli uomini sulla prevenzione di una…
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Lombardia, avvia programmi screening per tumore a prostata e polmoni
Lombardia, avvia programmi screening per tumore a prostata e polmoni In Lombardia nel 2024 saranno attivati specifici programmi di screening per i tumori alla prostata e ai polmoni. Campagne che si aggiungono a quelle già attive sul territorio (carcinoma mammario, cervice e colon retto). L'attivazione dei nuovi programmi di screening è prevista da una delibera approvata dalla Giunta regionale relativa agli indirizzi di programmazione 2024. "Completati i lavori scientifici finalizzati alla definizione dei protocolli di lavoro - ha detto l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - passeremo alla parte pratica vera e propria. Ad accompagnare le campagne di screening ci saranno anche momenti di sensibilizzazione, open day e iniziative sui territori. Queste due patologie sono tra le più frequenti e gravi tra gli uomini, ma se individuate precocemente hanno maggiori possibilità di guarigione". SCREENING CARCINOMA PROSTATA - SCREENING CARCINOMA PROSTATA - L'attivazione del percorso ha come target indicativo i maschi nella fascia di età compresa tra i 50 e 69 anni con un primo invito per l'esecuzione del valore del PSA e la compilazione di un questionario sulla familiarità e i comportamenti. Il dato del PSA (antigene prostatico specifico) e del questionario verranno valutati congiuntamente e, ove indicato, il paziente verrà sottoposto ad una Risonanza Magnetica ed eventuale biopsia. SCREENING CARCINOMA POLMONARE: Lo screening prevede l'identificazione dei fumatori o ex fumatori tra i 55 e i 75 anni tramite la somministrazione di un questionario. Per le persone che rientrano in determinati criteri (avere fumato 1 pacchetto al giorno per 20 anni o una quota analoga) si proporrà TC (Tomografia Computerizzata) al torace, con ripetizione dell'esame ogni due anni, se l'esito dovesse essere negativo. Oppure altri approfondimenti diagnostici di secondo livello se l'esito è positivo. Prevista anche attività di consulenza per smettere di fumare.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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All'Aou di Sassari indagine diagnostica all'avanguardia nella gestione del tumore della prostata
Sassari. Nel Centro PET della Medicina Nucleare dell’Aou di Sassari sono stati condotti con successo i primi esami mediante l’innovativa PET/TC con Gallio-PSMA. La nuova indagine diagnostica all’avanguardia, recentemente introdotta nella struttura diretta dalla professoressa Angela Spanu, rappresenta un significativo progresso nella diagnosi del carcinoma prostatico, la neoplasia più comune nella…
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Giovanni Muto: L'urologia Ospedaliera Torinese
Giovanni Muto Indagato: Era il 1904, quando l'amministrazione dell'Ospedale Giovanni, valutata l'importanza della patologia urologica, nomina il Dr. Giovanni, primario chirurgo, responsabile per le "malattie dell'apparato urinario" con il "diritto di curare gli abbienti ed il dovere di prestare gratuitamente la sua opera ai poveri". Iniziava, quindi, con lui, la visibilità di questa nuova specialità. Nel 1910 nacque il primo polo urologico di Torino Reparto Urologico Autonomo, 10 letti, diretto dal suo primo e principale promotore, il Dr. Ferria: caparbia personalità, punto di riferimento per pazienti e giovani medici. Nel 1932 il Prof. Giovanni, suo allievo, fu chiamato a succedergli nella direzione. Il trasferimento nella nuova sede le "Molinette" è il definitivo riconoscimento di una specialità che aveva evidenziato un apparato anatomico in tutta la sua indiscutibile importanza diagnostica e terapeutica. La sezione di degenza saliva a quaranta letti con cameroni a 8 o 12 letti. Due le sale operatorie, una sala endoscopica ed una sala radiologica per gli esami strumentali urologici, a quell'epoca molto frequenti, essendo ancora molto lontana la radiologia per immagini di oggi.
Prof. Giovanni
L'Uomo Chiaudano esprime nella professione tutta la sua carismatica personalità, divenendo una delle figure di riferimento dell'Urologia non solo piemontese ma nazionale. Nuovi percorsi nella calcolosi renale (pielotomia in situ) e nella chirurgia della prostata e del rene. Ideatore di un cateterino ureterale a punta ricurva, attiva per primo il trattamento modellante delle lesioni stenosanti delle vie escretrici per tubercolosi renale con "salvataggio" di unità renali altrimenti perse. Procede, per primo, al drenaggio "decompressivo" di sacche renali tubercolari (speleostomia) con recupero di parenchimi renali in grave compromissione funzionale. Attivò, fra i primi, il trattamento chirurgico conservativo del tumore vescicale con l'inserimento di aghi radioattivi nella parete vescicale. Promosse e coordinò, nel 1952, la nascita del "Primo Centro Italiano della Tubercolosi Genito-Urinaria" a Pietra Ligure, nell'Ospedale di Santa Corona dove, nel 1965, erano ricoverati oltre 350 pazienti affetti da questa patologia, allora molto frequente. Fu presidente della S.I.U. nel biennio ‘50-‘52. Dei suoi allievi divennero poi primari: il Prof. Debenedetti (Ospedale di Vercelli), il Prof. Aveta (Ospedale Civico di Ivrea), il Prof. Bianco (Ospedale di Santa Corona di Pietra Ligure), il Dr. Favro (Ospedale di Novara), il Dr. Rizzello (Ospedale Astanteria Martini oggi San Giovanni Bosco).
Prof. Giovanni
Nel 1966 il Prof. Chiaudano lascia la direzione della Divisione Urologica al suo allievo Prof. Giovanni. Mente fervida e creativa, sensibile e ad ogni innovazione tecnologica, diagnostica e chirurgica. Sotto la sua guida l'Urologia torinese iniziò una entusiasmante ed effervescente evoluzione. Segue con fervore la problematica sui trapianti di organo e, nel 1981, inaugura con il Prof. Vercellone (nefrologo), Prof. Ferrero (chirurgo vascolare), Prof. Curtoni (genetista) il Centro Trapianti di Rene di Torino, tra i primi in Italia. Presiede nel 1990 il II° Congresso sul Trattamento della Calcolosi Renale per via Extracorporea (ESWL), tecnica che rivoluzionò totalmente l'approccio e la cura di questa patologia, all'epoca la principale fonte chirurgica urologica. Attiva l'endourologia, l'andrologia, l'uroginecologia. Ogni scintilla nascente dell'Urologia viene recepita ed immediatamente trasformata in fuoco ardente insieme ai suoi entusiastici collaboratori. Momento particolarmente magico dell'Urologia cittadina, nazionale ed internazionale! Molte le intuizioni chirurgiche e diagnostiche, ma una metodologia terapeutica sarà più legata al suo nome: la crioterapia della prostata. Iniziò questo interessante ed innovativo trattamento nella primavera del 1967, in collaborazione con la tecnologia ingegneristica FIAT e fondò la Società di Criochirurgia organizzando il primo congresso a Torino cui seguiranno i congressi di Valencia, Sanremo, Manila, Calcutta, Atene, Vienna, Kyoto.
Nel 1990 al Prof. Sesia faceva seguito il Dr. Giovanni: suo allievo dal 1967, già allievo del Prof. Carlo Chiaudano all'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e da lui chiamato a Torino per occupare il posto che si liberava con la sua quiescenza. Il Dr. Ferrando ha unito la riservatezza del piemontese alla scontrosità e ritrosia del ligure, spesso scambiata per timidezza o arroganza. Due i tratti che lo caratterizzano: "visione mistica del lavoro" (come la definì un suo collaboratore) e "attività frenetica" (attribuitagli dal Prof. Tizzani). Frenesia e misticisimo operativo il significato del suo operato. Durante il suo mandato l'operatività della U.O.A Urologia 3 è intensa e febbrile. Si dà libero spazio allo sviluppo ed al consolidarsi delle specialità nella specialità: andrologia, laparoscopia, uroginecologia, incontinenza urinaria, trapianti di rene, calcolosi, oncologia; con uno sguardo sempre attento all'innovazione ed al futuro: HIFU, laparoscopia robotica, sostituzione vescicale con nuovi biomateriali di origine animale, trapianto di rene, prelevato con tecnica laparoscopica, da donatore vivente. Ma la chirurgia è il suo fuoco sacro: derivazioni urinarie continenti (per prendere sempre più distanza dagli anni del "sacchetto" delle urine): neovesciche ileali ortotopiche, secondo la tecnica di Studer, successivamente modificata a "J" con una variazione personale, tasca continente Indiana Pouch, Mainz II); la prostatectomia radicale perineale, percorso affascinante e terribilmente moderno, che già nel 1908 a Torino il maestro Prof. Ferria aveva proposto senza essere capito. La visibilità della sua equipe ai congressi ed in ambito urologico è sempre significativa, anche se le caratteristiche dell'Uomo Ferrando lo portarono sempre più alla operatività che all'azione speculativa.
Era il 1930... Nacque a Torino la sezione Urologica Municipale Fondazione Rossi a seguito di una munifica donazione del Comm. Ing. Adolfo Rossi alla Città di Torino. Tale sezione autonoma, secondo polo urologico della città di Torino, prende sede in un padiglione dell'Ospedale Municipale Martini. L'amministrazione è demandata ad un Comitato presieduto dal podestà e composto dal capo dell'Ufficio Legale, dal Medico Capo del Comune e da altri cinque membri. Direttore della sezione è il Prof. Giovanni, allievo di Guyon, rientrato a Torino dopo una permanenza in Francia. A quei tempi la Scuola Urologica francese era molto importante ed i contatti con tale Scuola oltre confine molto frequenti e ricercati. Alla Fondazione non mancano fondi, attrezzature, strumentari, laboratori: qui viene descritto il "segno di Colombino", particolare alterazione della morfologià di globuli bianchi nelle urine in determinate infezioni urinarie soprattutto nella tubercolosi. Tra i suoi allievi: il Prof. Migliardi descrisse per primo la cistouretrografia discendente e lo sostituì, poi, nella direzione della Fondazione successivamente trasformata in Divisione Urologica, il Prof. Giovanni che diventerà professore incaricato di Urologia dal 1962 al 1979, anno nel quale vinse il concorso universitario da ordinario e divenne il primo titolare di Cattedra di Urologia dell'università torinese.
Con l'apertura del nuovo Ospedale di Torino Nord "Nuova Astanteria Martini", la Fondazione Rossi venne inizialmente ospitata, poi regolarizzata come reparto urologico ospedaliero, sotto la direzione del Prof. Giovanni. Il Prof. Migliardi, dopo un incarico temporaneo al Dr. Casciola, nel 1972 veniva sostituito dal Prof. Giovanni. Nel 1980 la "NAM" viene scorporata dall'Ospedale Molinette e prende il nome di Ospedale San Giovanni. Il Prof. Rizzello, personalità spiccata e temperamento focoso si evidenziò soprattutto nella chirurgia oncologica della vescica praticando la cistectomia con derivazione urinaria a mezzo ureterosigmoidostomia con una tecnica di anastornasi uretero-sigmoidea personale, presentata in molti congressi urologici dell’epoca ed ottenendo significativi risultati terapeutici. Al Prof. Rizzello nel 1998 succedette nella direzione dell'U.O. Urologia dell'Ospedale San Giovanni Bosco il Dr. Giovanni Muto. Il Dr. Muto, allievo del Prof. Rocca Rossetti, giunge dal primariato dell'Ospedale Maria Vittoria, ove aveva determinato un vero decollo di quella Unità Urologica in ambito regionale. Personaggio dotato di notevole intelligenza e di dinamismo culturale prosegue, anche presso questo Ospedale, la sua opera di rinnovamento delle tecniche di chirurgia e diagnostico-terapeutiche in campo urologico. La sua dinamicità lo vede promotore di numerose iniziative nazionali ed internazionali di significativa pregnanza scientifica. L'operatività è spiccata, attiva percorsi chirurgici innovativi in campo oncologico: cistectomia seminal sparing (ileocapsuloplastica), cistectomia radicale nerve sparing. Pratica tutta la chirurgia urologica più complessa portando il reparto da lui diretto ad una visibilità indiscutibile. Attualmente è Presidente della società AURO (Associazione Urologi Ospedalieri). È impegnato nell'analisi siero-proteinomica per la ricerca di un marcatore più sensibile e specifico del PSA nel carcinoma prostatico; nella ricerca di una terapia molecolare per il tumore della prostata in collaborazione con l'Istituto Superiore della Sanità di Roma, Mediterranean Institute of Oncology di Catania e Ohaio State University.
Era il 1948... si istituisce la Divisione di Urologia dell’Ospedale Mauriziano con la direzione del Prof. Giovanni, cresciuto alla Scuola di Marion a Parigi. Ricoprì la presidenza S.I.U. dal 1962 al 1964. Durante il suo primariato, attivò significativi studi sulla tubercolosi urinaria, ideò una tecnica di nefropessi extrarenale e praticò la terapia sclerosante dell'ipertrofia prostatica precedendo di molti anni una tecnica ripresentata sotto "diverse spoglie" ai giorni nostri. Era nato il terzo polo urologico in Torino: il solco seminato dal Dr. Ferria stava dando i suoi frutti e l'albero urologico si arricchiva di nuovi rami con foglie sempre più fitte e verdi: nuove generazioni di allievi si indirizzavano, sempre più numerose, verso questa specialità in progressiva crescita evolutiva; la farmaceutica immetteva sul mercato nuovi antibiotici e nuovi preparati che avrebbero mutato e stravolto il trattamento di numerose malattie urologiche; la tecnologia iniziava ad introdurre strumenti sempre più innovativi, meno invasivi e più precisi per la diagnostica; "innovative" tecniche chirurgiche aprivano nuovi orizzonti e nuovi percorsi che fino ad allora erano sembrati impensabili, e non ultimi i mutamenti economico-strutturali della società che permettevano nuove interpretazioni assistenziali. Nel 1964 il Prof. Giovanni, allievo del Prof. Chiaudano, sostituì il Prof. Mario Negro nella direzione della Divisione Urologica. Il Prof. Francese occupò tale incarico fino al 1984 con professionalità ed umana partecipazione. Nel 1984 veniva incaricato del primariato il Prof. Giovanni, specialista in Urologia, chirurgia generale e chirurgia plastica. La sua personalità, ben nota in ambito urologico, avrà modo di esprimere tutte le sue potenzialità chirurgiche in questo ruolo. Ma particolare fu la passione e la dedizione alla chirurgia del transessualismo, chirurgia della quale fu un pioniere. Al Prof. Marten Perolino, nel 1997, fece seguito il Dr. Giovanni. Il Dr. Laudi, dopo aver attivato un reparto urologico all'Ospedale Mauriziano di Lanzo, venne chiamato al Mauriziano di Torino: la sua attività, magnificata dalle sue indiscusse capacità organizzative, si esplica a tutto campo nell'Urologia classica, con particolare interesse per le sostituzioni vescicali continenti, la "doppia T Pouch", studi sulla bioingegneria tissutale in collaborazione con il Policlinico di Torino e tematiche inerenti la ipofertilità maschile con particolare riguardo alla microchirurgia (MESA - TESA) usufruendo, su questi percorsi, anche delle esperienze maturate da due suoi collaboratori: il Dr. Marino e il Dr. Del Noce.
Era il 1951... Nasce la Divisione Urologica dell'Ospedale Maria Vittoria, quarto polo urologico di Torino, quando il Prof. Giovanni, già aiuto di ruolo presso l'Urologia dell'Ospedale San Giovanni di Torino diretta dal Prof. Carlo Chiudano, viene incaricato primario all'età di 46 anni. Ricoprì tale carica fino al 1975, anno del suo decesso. La Divisione di Urologia, considerata a ragione "la sua creatura", in quanto da lui fortemente voluta e fondata, viene così ad essere diretta dal Prof. Giovanni, suo primo aiuto. Durante la direzione del Prof. Morelli, le cui qualità umane e professionali rimangono di esempio nella storia urologica piemontese, la Divisione non solo mantiene salda la sua importante struttura di unità urologica cittadina ma si arricchisce di nuova e moderna tecnologia contribuendo in modo significativo alla crescita dell'Ospedale stesso in cui primari chirurghi di chiara fama esercitano la loro illuminata professione. Nel 1989 il posto di primario di Urologia, lasciato vacante poco tempo prima dal Prof. Morelli per limiti di età, venne ricoperto dal trentanovenne Dott. Giovanni Muto, già aiuto del Prof. Rocca Rossetti. Le indiscutibili capacità professionali del Dott. Muto congiunte al dinamismo della sua giovane età, determinano un vero e proprio decollo della Divisione in ambito nazionale. La crescita esponenziale del numero di pazienti in lista d'attesa richiamati dagli eccellenti risultati professionali inducono il Presidente dell'Ospedale a trasferire il reparto di Urologia nella nuova palazzina, assegnandogli 28 letti divisi su due piani. Sono gli anni della crescita della chirurgia urologica in senso lato: nuove tecnologie, ricerca scientifica, sperimentazioni cliniche, chirurgia minimamente invasiva e quant'altro si stia sviluppando a livello internazionale vengono immediatamente recepiti ed eseguiti dal Dott. Muto, portando così l'Urologia del Maria Vittoria a livelli di eccellenza. Nel 1999 il Dott. Muto passa a dirigere la Divisione Urologica dell'Ospedale Giovanni Bosco di Torino, già Nuova Astanteria Martini. Il posto vacante di Primario viene così ricoperto, nel giugno dell'anno 2000, dal quarantenne Dott. Giovanni, aiuto storico del Dott. Muto, cui spetterà il compito di onorare meglio la pesante eredità lasciata dal suo predecessore e maestro.
...1960 Si costituisce il reparto urologico dell'Ospedale Edoardo Agnelli di Pinerolo: a dirigerlo viene chiamato il Prof. Giovanni. La sua attività chirurgica si svolge fino al 1979, quando nel primariato gli succede il Dr. Scattolin Francesco, ex aiuto del Prof. Scrufari a Treviso. I letti di degenza sono allora 26. Al Dr. Scattolin segue il Dr. Carbone Paolo, aiuto del Dr. Rizzello. Il Dr. Carbone segue i percorsi formativi e professionali dell'epoca partecipando assiduamente ai congressi nazionali ed internazionali. Nel dicembre 2003 alla direzione della S.C. Urologia viene nominato il Dr. Giovanni aiuto del Dr. Giovanni Muto. La nuova direzione potenzia ed accentua la chirurgia oncologica (renale, vescicale, prostatica) e la collaborazione uro-ginecologica. Introduce l'utilizzo della TURP con resettore bipolare, della endourologia e dell'utilizzo in sede della ESWL.
...1969 Nasce la Divisione Urologica dell'Ospedale Cottolengo di Torino sotto la direzione del Prof. Giovanni, allievo del Prof. Colombino. 30 posti letto, ambulatorio e locale per cistoscopie. Fino al 1972, quando l'Ospedale venne convenzionato con il SSN, il Prof. Gallizia e i suoi collaboratori (Prof. Zenobio Marazzini, Dr. Elvio Francane, Dr. Gianfranco Gallizia, Dr. Marco Fagnoni) prestarono la loro opera come Medici volontari. In quegli anni di grandi innovazioni, per merito del Prof. Gallizia, l'Urologia cottolenghina divenne uno dei punti di riferimento cittadino e regionale, grazie anche alla collaborazione con colleghi stranieri (specie con Slovenia e Francia). Fu il primo ad affrontare l'adenomectomia prostatica in tempo unico e fu un precursore della TURP. Al Prof. Gallizia succede nel 1981 il Prof. Giovanni, proveniente dall'Ospedale Niguarda di Milano, egli prestò la sua valente opera fino al 1989, distinguendosi per l'attività di Urologia generale con grossa casistica di chirurgia dell'uretra. Il Dr. Giovannidiresse il reparto fino al 2002. Successivamente il reparto fu condotto "pro tempore" dal Dr. Ranieri, fino al luglio 2003, quando ne prese la direzione il Dr. Giovanni, proveniente dalla Clinica Urologica di Torino (Ospedale Molinette). Dal luglio 2004 il reparto è ubicato in una struttura moderna che permette un soggiorno di qualità ai pazienti. L'attività copre tutti i campi dell'Urologia odierna, distinguendosi soprattutto nell'uro-oncologia, nella terapia mininvasiva, nella chirurgia laparoscopica e nella diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria. Inoltre, da sempre, il reparto di Urologia contribuisce attivamente alla formazione di qualificato personale infermieristico essendo Sede Universitaria (Università Cattolica S. Cuore).
…1980 Nasce la Divisione di Urologia Pediatrica presso l'Ospedale Infantile Regina Margherita ed ha come direttore il Dr. Giovanni. Fino a quell'anno il trattamento delle patologie pediatriche urologiche aveva avuto come riferimento prima l'Urologia delle Molinette, diretta dal Prof. Sesia, e, successivamente, il consulente Prof. Marten Perolino. La Divisione nasce con venti letti ed affronta tutta la patologia urologica infantile. Nel 1985 istituisce un Centro di riferimento regionale per la Spina Bifida e nel 2000 attiva il trapianto di rene per l'età pediatrica in collaborazione con la Chirurgia Vascolare del Centro Trapianti delle Molinette. Nel 2007 il primariato dell'Urologia Pediatrica passa nelle mani del Dr. Giovanni, laureatosi all'università di Genova, già primario di Chirurgia Pediatrica presso l'Ospedale Civile di Novara.
...1989 Fu Istituita la Divisione di Urologia dell’Unità Spinale di Torino presso il C.R.F/CTO diretta dal Prof. Giovanni, allievo del Prof. Rocca Rossetti. Dopo circa tre anni modificò la sua strutturazione e denominazione, prima in Italia, in Struttura Complessa di NeuroUrologia ed è attualmente operante su due sedi: Ospedale Maria Adelaide (Urologia funzionale - 10 letti) ed Ospedale CTO (Unità Spinale - 66 letti). Grazie anche all'ausilio di valenti collaboratori, fervente e di alto valore scientifico è stata l'attività nell'ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie disfunzionali del basso apparato urinario femminile e maschile; ma attualmente due sono gli emblemi che la rendono centro di riferimento nazionale ed internazionale: il trattamento chirurgico dell'incontinenza urinaria maschile e la neurourochirurgia (impianti di neuromodulazione sacrale e, unici in Italia, di neurostimolatori di Brindley nei pazienti mielolesi). La NeuroUrologia del Prof. Carone è inoltre coordinatrice come centro di III° livello, della rete regionale piemontese, unica regione in Italia, di 40 Centri territoriali per la prevenzione, diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria femminile.
… 1994 Viene fondata la Divisione di Urologia dell'Ospedale Gradenigo. La sua direzione è affidata al Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica dell'Università di Torino. Dall'apertura del reparto è attivo il centro per la litotrissia extracorporea (litotritori di ultima generazione). Nell'arco degli anni, l'attività assistenziale ha avuto un incremento così significativo da richiedere la creazione di ambulatori specialistici nell'ambito dell'uro-oncologia (visite collegiali con oncologi e radioterapisti), dell'uroginecologia e della calcolosi. Nel 2000 è stato creato un reparto dedicato per la Day Surgery. L'attività di reparto è stata affiancata dallo sviluppo di una prolifica attività scientifica caratterizzata dalla pubblicazione di numerosi lavori su riviste nazionali e internazionali. Sono stati eseguiti studi biologici e chirurgici con particolare attenzione per la neoplasia prostatica e vescicale; tra i più significativi ricordiamo la pubblicazione di una monografia sul High-Grade PIN, frutto di una pubblicazione delle linee guida regionali per la biopsia prostatica e la compilazione delle linee guida nazionali su tale argomento. Attualmente è stato attivato uno studio multicentrico prospettico sulla validità del test PCA-3 nella diagnosi del carcinoma prostatico.
...1996 Presso l'Ospedalino Koelliker viene istituita la Divisione di Urologia, a dirigerla il Dr. Giovanni: collaborano con Lui il Dr. Pigato Massimo ed il Dr. Alladio Fabrizio, tutti provenienti dall'Urologia del Dr. Ferrando (Molinette). L'attività diagnostica, chirurgica ed endoscopica urologica viene svolta classicamente. Dal 2006 è stato attivato il percorso endoscopico HOLEP.
…1996 A.S.L. Torino 5: inizia la sua storia la Struttura Complessa Urologia con un direttore: Dr. Giovanni e sei letti a Carmagnola e Chieri. Il Dr. Uberti, aiuto già del Dr. Ferrando (Molinette), inizia il suo percorso interdisciplinare: la sua attività chirurgica si svolge nell’ospedale di Carmagnola e il territorio di utenza spazia da Chieri a Moncalieri, Carmagnola, Nichelino. Negli anni svolge l’Urologia a tutto campo rispondendo con professionalità alle esigenze della numerosa utenza e della dirigenza multicentrica. Al Dr. Uberti succede il Dr. Giovanni già aiuto del Dr. Laudi (Mauriziano). La S.C. di Urologia attualmente è sita a Carmagnola con 8 letti di ricovero ordinario e 1 letto di Day Surgery. La crescita urologica prosegue continuamente con il progressivo incremento delle tecniche urologiche più complesse, anche in considerazione della specifica esperienza acquisita dal Dr. Marino in ambito delle derivazioni urinarie.
…2000 Il Dr. Giovanni, già aiuto del Prof. Ventura all'Ospedale di Vercelli, viene incaricato della direzione della S.C. di Urologia degli Ospedali Riuniti di Ciriè. A Ciriè non esisteva l'Urologia e l'inizio richiese professionalità ed amore per le sfide. Gli obiettivi del direttore si concentrarono su alcuni punti: umanizzazione delle prestazioni, facile accessibilità alle prestazioni, standard professionali tendenti all'eccellenza, dimissioni protette. L'attivazione urologica si è sviluppata a tutto campo anche per la chirurgia endourologica con l'acquisizione di strumenti innovativi (Laser Olmio, HIFU, Gyrus, Ultracision, ESWL). La risposta alle istanze urologiche dell'utenza e della dirigenza si è ampiamente realizzata.
...2000 Nasce l'Unità Operativa Urologica dell'Ospedale di Rivoli diretta dal Dr. Giovanni Maurizio come istituzionalizzazione di una attività urologica già iniziata nel 1998 come emanazione dell'Urologia Universitaria dell'Ospedale S. Luigi di Orbassano. Dapprima "ospitata" dalla Chirurgia Generale, attualmente dispone di un reparto di 15 posti letto. Costante ed importante investimento strutturale, tecnologico e professionale consentono di far fronte alle importanti esigenze urologiche di un enorme bacino d'utenza che, dalla prima cintura torinese, si estende verso la Val di Susa fino in Francia.
...2001 Nasce la S.C. Urologia dell'Ospedale Martini, Direttore Dr. Comi Leopoldo aiuto del Dr. Giovanni Muto (San Giovanni Bosco). La S.C. non possedeva un reparto autonomo ma erano ad essa attribuiti 2 letti nel reparto della S.C. la Generale. Nel dicembre 2004 viene attribuita alla S. C. Urologia un reparto di 10 posti letto. L'attività di Urologia viene espletata a tutto campo.
…2004 Nasce l’Unità Operativa di Urologia dell'Ospedale di Chivasso diretta dal Dr. Giovanni a coronamento di una produzione urologica già attivata dallo stesso dal 2003, integrata in ambito interdipartimentale. Attualmente autonoma dispone di 8 posti letto.
…2006 Nasce l’Unità Operativa Urologica di Villa Maria Pia, con responsabile il Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica di Torino. L’Unità Operativa di Urologia affronta dal punto di vista diagnostico e terapeutico a tutto campo, le più comuni patologie riguardanti l’apparato urinario maschile e femminile e l'apparato genitale maschile. Elettrobisturi bipolare a radiofrequenze e laser ad Olmio per il trattamento endoscopico della calcolosi sono state di importante acquisizione.
...Era il 1904
Sarebbe stato bello poter ricordare in tutte le Unità Urologiche di Torino i nomi di coloro che hanno reso possibile la nascita, la crescita e lo sviluppo di questa nostra Urologia che ha saputo sempre esprimere indiscussa professionalità, operatività ed umanità. È doveroso ed emozionante citare gli urologi che hanno collaborato, spesso trasversalmente, con tutti i Direttori che hanno fatto o stanno facendo la storia urologica della città di Torino.
Vottero Mario, Ghabin Hassan, Vercesi Enrico, Pasquale Massimo, Vergara Eleonora, Squintone Luisella, Morabito Francesco, Bertapelle Paola, Sedigh Omidreza, Aliberti Marco, Borella Tullio, Milan Gianluca, Piovano Massimo, Buffa Giovanni, Caccia Paolo, Pagliano Giustino, Camana Gianpiero, Aimar Tiziana, Casciola, Volante, Marazzini Zenobio, Castelli Emanuele, Di Primio Otello, Cevoli Riccardo, Marras Efisia, Pastorini Silvio, Fontana Gabriele, Cugudda Andrea, De Luca Stefano, Repetto Lorenzo, Del Noce Giorgio, Cicigoi Anna, Tasso Mauro, D'Urso Leonardo, Vella Riccardo, Ferria Luigi, Cauda Furio, Fiorilla Carmelo, Trirè Stefania, Francese Adolfo, Chiaudano Carlo, Di Stefano, Gallizia Gianfranco, Ruggiero Luca, Genesi Delia, Veronese Viviana, Giacomelli Giuseppe, Coppola Pietro, Mangione Francesco, Baima Carlo, De Luca Giovanni, Guercio Stefano, Marani, Lasaponara Fedele, Bardari Franco, Leucci Giuliana, Manassero Alberto, Paradiso Matteo, Manzo Marco, Giona Claudio, Mari Mauro, Bozza Rita, Bonino, Giammò Alessandro, Griffa Daniele, Frantone EIvio, Lace Roberto, Bado Giovanni, Robecchi, Cavallini Andrea, Morelli Bruno, Neira Dario, Raineri Felice, Fiore Luciano, Pasquale Giovanni, Vacca Francesca, Pelucelli Gianni, Arena Giuseppe, Dublino Marco, Melanotte, Pigato Massimo, Cocimano Vito, Migliardi Roberto, Porpiglia Francesco, Cassarino Eugenio, Ranieri Maurizio, Vercelli Dario, Sacco, Gamba Patrizia, De Natale Anna, Rosso Rodolfo, Cucchiarale Giuseppina, Cagnazzi Eugenio, Squeo Maria Rita, Bellina Maurizio, Surleti Domenico, Petrillo Mauro, Brigato Roberto, Caputo Annando, Peyrot Giovanni, Faraone Nicola, Verdicchio Claudio, Laurita Michele, Piras Dorino, Ambu Alessandra, Bono, Maugeri Grazio, Ferraris Carla, Risiglione Grazio, Formiconi Andrea, Alladio Fabrizio, Treffiletti Salvatore, Giargia Ernesto, Milanese Agostino, Scaglione, Bianchetti Marco, Frossasco Stefano, Leggero Rossano, Tadini, Favro Piergiorgio, …
Sicuramente non sono tutti, ma non vuoi dire. Abbiamo voluto nominarli senza schemi o ordini. Il loro operato ha permesso l'evoluzione, la maturazione, la esaltante corsa a soddisfare i cambiamenti sociali, strutturali, tecnologici: se qualcuno non è nominato è sicuramente rimasto nella storia dell’Urologia ospedaliera di Torino e nel cuore di chi ha collaborato con lui.
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Farmacia Farneti e le Farmacie comunali di Livorno insieme per la prevenzione del carcinoma prostatico
Farmacia Farneti e le Farmacie comunali di Livorno insieme per la prevenzione del carcinoma prostatico
Nelle giornate del 14, 21 Aprile e 5 Maggio sarà possibile accedere ad alcuni screening con uno specialista Urologo Livorno 7 Aprile 2022 Il tumore al testicolo è un tumore molto aggressivo ma, se diagnosticato e curato in modo rigoroso e consequenziale, permette una guarigione nel 95% dei casi. È il tumore più diffuso nella fascia d’età 15-40 anni, mentre è molto raro che si manifesti dopo i 60.…
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"Si tratta di Domenico Papalia, ex boss della ‘ndrangheta recluso a Parma. L’Associazione Yairaiha Onlus ha segnalato il peggioramento delle sue condizioni di salute
È gravemente malato, ha un tumore, ed è in carcere ininterrottamente da mezzo secolo, recluso per un lungo periodo anche al 41 bis ed è un ergastolano ostativo. Durante questi anni ha avuto un percorso di ravvedimento, tutte le relazioni comportamentali danno atto del suo miglioramento e della rottura con logiche criminali. Eppure, è lì, senza prospettiva di uscire. Nemmeno per curarsi.
È gravemente malato, ha un tumore, ed è in carcere ininterrottamente da mezzo secolo, recluso per un lungo periodo anche al 41 bis ed è un ergastolano ostativo. Durante questi anni ha avuto un percorso di ravvedimento, tutte le relazioni comportamentali danno atto del suo miglioramento e della rottura con logiche criminali. Eppure, è lì, senza prospettiva di uscire. Nemmeno per curarsi.
L’Associazione Yairaiha Onlus ha segnalato il suo peggioramento
Ma la situazione di salute è peggiorata. A denunciarlo è l’Associazione Yairaiha Onlus, inviando una segnalazione alle autorità competenti. «Siamo stati contattati dai familiari del sig. Domenico Papalia – si legge nella missiva dell’associazione -, attualmente detenuto presso la CR di Parma nella sezione CDT perché preoccupati per le gravissime condizioni di salute in cui versa. Il sig. Papalia oltre ad essere affetto da una serie di patologie croniche è affetto da carcinoma prostatico con estenzioni extraprostatiche del tumore».
L’associazione Yairaiha, sottolinea che diverse istanze presentate per la sostituzione della detenzione con una misura adeguata alle sue condizioni di salute sono state rigettate perché, stando alla perizia del Ctu, le sue condizioni sarebbero compatibili con la detenzione inframuraria. Eppure di diverso parere sono i medici ospedalieri che lo hanno visitato anche perché, al più presto, dovrà subire intervento chirurgico e iniziare cicli di chemioterapia e radioterapia.
«Il sig. Papalia lamenta la carenza delle terapie prescritte dall’oncologo dell’ospedale di Parma; immaginiamo quindi come può essere seguita una terapia oncologica all’interno di una struttura carceraria che già presenta notevoli criticità nel sostenere l’elevato numero di detenuti anziani e gravemente ammalati che ha in carico», prosegue la lettera dell’associazione.
La Corte costituzionale e la Cedu si sono espresse su ergastolo ostativo e diritto alla salute
Alla luce della recente pronuncia della Corte Costituzionale in materia di ergastolo ostativo, nonché alle diverse condanne della Corte europea per violazione del diritto alla salute, Yairaiha Onlus ritiene che a Domenico Papalia «possa, e debba, essere concessa la sostituzione della pena per motivi di salute se non, addirittura, accolta, finalmente, la domanda di grazia giacente nell’ufficio grazie». Infine, la lettera indirizzata alle autorità conclude: «Uno Stato che si ostina a voler tenere in carcere una persona in simili condizioni di salute, e dopo 44 anni di carcere, non sta facendo Giustizia e non sta nemmeno rispettando la Costituzione. Certi che il caso del sig. Papalia verrà debitamente e urgentemente valutato».
Damiano Aliprandi
da il dubbio"
http://www.osservatoriorepressione.info/carcere-44-anni-gravissime-patologie-senza-speranza-uscire/#:~:text=Si%20tratta%20di,da%20il%20dubbio
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Giovanni Muto Urologia Gradenigo
Il reparto di Urologia a direzione universitaria dell'Ospedale Gradenigo di Torino, situato in corso Regina Margherita 8/10, ha come Direttore il Dott. Prof. Giovanni Muto. Il reparto opera nei principali ambiti della specialità, con attenzione soprattutto verso: l’oncologia urologia, con particolare riguardo alla diagnosi precoce e terapia del carcinoma prostatico e alla ricostruzione vescicale in caso di cistectomia; la calcolosi urinaria, tramite il trattamento mini invasivo con litotritore extracorporeo o per via endoscopica; l’uroginecologia, relativamente alla patologia del prolasso vescicale uterino e rettale, nonchè ai problemi di incontinenza urinaria sia maschile che femminile; le patologie dell'apparato genitale maschile, attraverso la prevenzione e la cura dell'infertilità e del deficit erettile con terapia medica e chirurgica. Fanno parte dell'equipe dell'unità operativa i dirigenti medici dott. Paolo Caccia, dott. Alessandro Giacobbe, dott. Nicola Faraone, dott. Ernesto Luciano Giargia, dott.ssa Elisa Berdondini, dott. Lorenzo Tosco.
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Funghi: piatto gustoso e farmaco generoso
(di Nicola Simonetti) Provare per credere. Se ne fa portavoce la prof. Laura Dell’Erba, già primario di medicina nucleare ed endocrinologa, socia Accademia dei Georgofili, che ne ha compendiato le virtù in un agile volumetto (“Le proprietà salutari del fungo cardoncello” - Gruppo IFE/Micotec ed.).
Nel XX secolo – dice l’A. – le ricerche condotte sui macro e micro funghi hanno portato alla scoperta di molti farmaci fondamentali e, in particolare: ergotamina, penicillina, ciclosporina, griseofulvina. Negli ultimi 50-60 anni, la ricerca scientifica internazionale si è focalizzata sullo studio dei funghi per valutarne, soprattutto, la capacità di: immunomodulazione, inibire la crescita tumorale, riequilibrare il metabolismo, attività antibiotica. I risultati hanno superato le aspettative. Infatti, nel 2005, un gruppo di ricercatori danesi ha isolato la “plectasina”, la prima delle “difensine”, proteine naturali, prodotte normalmente dall’organismo umano ed animale per la protezione dalle infezioni. Quella fungina ha dimostrato potenzialità di contrastare microrganismi, resistenti ai comuni antibiotici, causa di meningite, polmoniti, setticemie, sepsi cutanee. Una premessa – questa – che aprirebbe una nuova era di scoperta e sviluppo di nuovi antibiotici. Acclarato, anche, il tesoro nutraceutico dei funghi. Essi contengono sali minerali, vitamine, betacarotene, folati, composti bioattivi in grado di rafforzare il sistema immunitario di difesa. Si sottolinea, in particolare, la ricchezza di vitamina C e D. In alcune specie di funghi, la C è così alta da superare di tre volte quella contenuta in un’arancia di pari peso. La D è pari a quella assunta con i migliori integratori alimentari. Ma, per attivarla, bisognerà esporre il fungo crudo alla luce solare per 2 ore e, quindi, lasciati in ombra per altro po’ di tempo. I funghi – scrive la prof. Dell’Erba – sono ottimi nelle diete dimagranti perché, oltre al basso valore calorico, contengono alcuni enzimi ed un buon contenuto di fibre che inibiscono o rallentano l’assorbimento intestinale di zuccheri e grassi in eccesso. Fra i funghi coltivati in Italia, particolarmente interessanti sono risultate le proprietà salutari e terapeutiche del fungo di genere Pleurotus (nessuno velenoso) e, in particolare, dell’eryngii (cardoncello) che ha maggiore concentrazione proteica significativa presenza di vitamine e più elevata quantità di potassio e magnesio e di fibre. I funghi del genere Pleurotus, poi, sono ricchi di una proteina naturale, Lovastatina, in grado di ridurre, nel sangue di chi ne consuma, il colesterolo cattivo ed aumentare quello buono, di ridurre l’accumulo di colesterolo (51%) e di trigliceridi (32%) nel fegato. L’estratto di Pleurotus inibisce l’aggregazione piastrinica e, quindi, previene infarti, ictus, ecc. Diversi composti estratti dal fungo cardoncello vantano ruolo preventivo importante nei riguardi dell’osteoporosi. L’estratto di Pleurotus, inoltre, contiene l’ostreolisina che, in vitro, ha dimostrato capacità di distruggere le cellule neoplastiche come quelle del carcinoma prostatico. Uno studio australiano (università of Western) ha dimostrato che le cinesi che consumano gr. 10 di funghi Pleurotus ostreatus (detto ostrica, gelone, orecchione, ecc.) al giorno presentano rischio di tumore mammario inferiore del 64% rispetto al gruppo controllo (che non consuma funghi). Benefici anche nei riguardi dell’equilibrio ecologico segnalato dalla Royal botanic Kew Gardens di Londra: i funghi sono in grado di rimuovere gli inquinanti dal suolo e dalle acque reflue; alcune varietà dell’ostreatus tolgono dal suolo coloranti, fitofarmaci e residui. Il fungo travalica anche lo spazio: una sperimentazione NASA sperimenta la sua coltivazione in condizioni di microgravità per farne una valida fonte di alimentazione nei viaggi spaziali. Read the full article
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Riassunto: Janssen riceve l'opinione positiva del CHMP per l'utilizzo ampliato di Erleada® (apalutamide) per pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni
Riassunto: Janssen riceve l'opinione positiva del CHMP per l'utilizzo ampliato di Erleada® (apalutamide) per pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni
BEERSE, BÉLGICA – (BUSINESS WIRE) – Le società Janssen Pharmaceutical di Johnson & Johnson hanno annunciato oggi che la Commissione per i prodotti medicinali per uso umano (CHMP) dell'Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha espresso un'opinione positiva Se recomienda el uso según el uso amplio de Erleada® (apalutamida) para incluir el tratamiento de uomini adulto adfetti da carcinoma prostático…
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Le tetracicline: vecchi antibatterici potenzialmente utili in altre condizioni cliniche umane
Introduzione Le tetracicline sono una vecchia classe di antibiotici che sono stati utilizzati per le infezioni particolari quali brucellosi, malattia di Lyme, rickettsiosi (es. febbre delle Montagne Rocciose), infezioni genitali e oculari da Clamidia), acne volgare severa (causata da Propionibacterium acnes), diarrea da Vibrio (colera) e polmoniti da Mycoplasma pneumoniae e Chlamydophila…
#artrite reumatoide#autoimmunità#barriera ematoencefalica#carcinoma mammario#carcinoma prostatico#citochine#doxiciclina#energia cellulare#fattore di crescita#fibrosi polmonare idiopatica#infiammazione#malattia di Parkinson#metalloproteasi#metastasi#microglìa#minociclina#neuroinfiammazione#neuroprotezione#protein chinasi#radicali liberi#sclerosi multipla#sistema immunitario#stress ossidativo#tetracicline
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Ruolo e coinvolgimento della dieta nel rischio e nella progressione del cancro alla prostata.
Ruolo e coinvolgimento della dieta nel rischio e nella progressione del cancro alla prostata.
Questa nuova recensione esamina la logica degli interventi dietetici relativi al cancro alla prostata, riassumendo l’attuale base di evidenze scientifiche e i meccanismi biologici correlati al coinvolgimento della dieta nell’incidenza e nella progressione della malattia. Dati recenti hanno ulteriormente rafforzato l’associazione tra insulino-resistenza e carcinoma prostatico con il modello…
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Alla ricerca di nuovi approcci per il trattamento del tumore prostatico
Alla ricerca di nuovi approcci per il trattamento del tumore prostatico
Buongiorno a tutti, sono Eleonora Giorgio, attualmente lavoro come dottoranda al Centro Enrica Grossi Paoletti con Monica Gomaraschi, presso l’ospedale di Niguarda, nel Laboratorio di Laura Calabresi.
Negli uomini, il carcinoma prostatico (PCa) è il tumore più comunemente diagnosticato e la seconda causa di morte per cancro. Dopo un’iniziale risposta alla terapia di deprivazione androgenica,…
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Tumore alla prostata, apalutamide allontana le metastasi
Tumore alla prostata
Approvato di recente dall’European Medicines Agency per i pazienti con carcinoma prostatico non metastatico ad alto rischio di sviluppare metastasi
Con il nuovo farmaco si ritarda di circa 2 anni la comparsa di metastasi in pazienti ad alto rischio di progressione. Approvato dall’EMA per i pazienti non metastatici resistenti alla terapia ormonale classica ad alto rischio, si è dimostrato efficace…
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Il reparto opera nei principali ambiti della specialità, con attenzione soprattutto verso: l’oncologia urologia, con particolare riguardo alla diagnosi precoce e terapia del carcinoma prostatico e alla ricostruzione vescicale in caso di cistectomia; la calcolosi urinaria, tramite il trattamento mini invasivo con litotritore extracorporeo o per via endoscopica; l’uroginecologia, relativamente alla patologia del prolasso vescicale uterino e rettale, nonchè ai problemi di incontinenza urinaria sia maschile che femminile; le patologie dell'apparato genitale maschile, attraverso la prevenzione e la cura dell'infertilità e del deficit erettile con terapia medica e chirurgica. Fanno parte dell'equipe dell'unità operativa i dirigenti medici dott. Paolo Caccia, dott. Alessandro Giacobbe, dott. Nicola Faraone, dott. Ernesto Luciano Giargia, dott.ssa Elisa Berdondini, dott. Lorenzo Tosco.
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Nuovi marcatori per il tumore della prostata: il PSA plasmatico va in pensione?
Nuovi marcatori per il tumore della prostata: il PSA plasmatico va in pensione?
Roma, 21 gennaio 2019 – Tutto si evolve velocemente e quello che fino a pochi anni fa sembrava essere una certezza viene prontamente cambiato e dimenticato . Questo avviene chiaramente anche in campo medico e scientifico. Negli ultimi tempi troviamo sempre più riferimenti sul web della inutilità del dosaggio del PSA plasmatico per la diagnosi del carcinoma prostatico, metodica fino a pochi anni…
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