#Dottor Giovanni Muto
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Giovanni Muto-responsabile di Urologia di Humanitas Gradenigo, a Torino è un ospedale polispecialistico. La chirurgia a volte diventa necessaria per determinate condizioni urologiche quando i farmaci non riescono a controllare il problema. Una volta che ti viene diagnosticato un ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna, BPH) o una qualche forma di cancro urologico, devi chiedere consiglio al tuo chirurgo urologico consulente. Se è necessario un intervento chirurgico, è necessario discutere a fondo la procedura chirurgica e cosa aspettarsi dopo il trattamento, prima del ricovero in ospedale.
Esistono diverse procedure chirurgiche per diverse condizioni urologiche, incluso il cancro. Ad esempio, la cistoscopia è una procedura ampiamente utilizzata per le biopsie della vescica; Vaporizzazione fotoselettiva con laser Greenlight della prostata (PVP) per IPB, cistoscopia fotodinamica "Blue Light" per cancro della vescica; Nefrectomia radicale per tumore del rene, Cistectomia radicale per tumore invasivo muscolare o ad alto rischio, tumore della vescica non invasivo, Prostatectomia radicale per tumore della prostata, Orchidectomia radicale per tumore del testicolo; e la resezione transuretrale (rasatura) del tumore della vescica (TURBT) o l'interno della ghiandola prostatica (resezione transuretrale della prostata, TURP.
Il tuo recupero dopo l'intervento chirurgico dipende dal tipo di intervento chirurgico che hai avuto. Il tuo chirurgo urologico consulente può anche darti antibiotici dopo l'intervento chirurgico per prevenire l'infezione. È estremamente importante prendersi cura della propria salute dopo l'intervento. Un paziente dovrebbe aderire alle raccomandazioni del suo medico nelle prime settimane e nei primi mesi dopo l'intervento chirurgico per un recupero ottimale.
La maggior parte dei chirurghi consulenti urologi offre consigli su come ripristinare e migliorare la salute generale dopo l'intervento chirurgico. Una volta tornato a casa, è importante chiedere consiglio al medico prima di riprendere la normale routine. Durante il periodo iniziale di recupero a casa, potrebbe essere necessario evitare sforzi e movimenti improvvisi; potresti anche dover evitare di guidare o fare lunghi viaggi anche come passeggero; evitare l'alcol e non indulgere in esercizi pesanti o sollevamento di carichi pesanti; è possibile riprendere tali attività in seguito come consigliato dal chirurgo. È anche importante seguire una dieta equilibrata per la tua forma fisica ed evitare la stitichezza. Potrebbero essere necessari un paio di mesi per riprendersi completamente.
È inoltre necessario prepararsi per alcuni problemi comuni che è probabile che si debbano affrontare durante il periodo di recupero. Potresti provare disagio quando urini dopo un intervento chirurgico alla vescica o alla prostata o dopo la rimozione di un catetere. Niente panico, dovresti essere in grado di urinare più facilmente e meno frequentemente entro un mese o due. Potresti anche avere difficoltà con il controllo urinario e sanguinamento durante la minzione. Potrebbe essere necessario verificare questi problemi, ma di solito ci si può aspettare che si risolvano. Se uno qualsiasi di questi sintomi non è stato discusso dal medico o persistono, consultare il chirurgo urologico consulente per un consiglio.
Molti pazienti si preoccupano della loro salute sessuale dopo l'intervento chirurgico. La maggior parte dei medici dice che un paziente dovrebbe essere in grado di godersi di nuovo la sua vita sessuale, ma potrebbe volerci un po' di tempo e talvolta è necessario un po' di aiuto. La chirurgia per l'ingrossamento della prostata (IPB) causa solo occasionalmente una perdita della funzione erettile, ma la perdita dell'eiaculazione è comune e solitamente permanente. La perdita dell'eiaculazione si verifica perché lo sperma prende il percorso di minor resistenza ed entra nell'apertura più ampia della vescica (che normalmente è impedita da un muscolo che deve essere tagliato come parte dell'operazione), invece di essere espulso attraverso il pene.
Potrebbe anche essere importante sottoporsi a esami medici fino a un anno o più dopo l'intervento. Se hai sintomi urologici inaspettati dopo l'operazione, fatti controllare dal tuo chirurgo urologico consulente.
Giovanni Muto is a Consultant Urological Surgeon and specialist in health issuses and urological cancer in TURIN, ITALY.
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GIOVEDI 28 GENNAIO 2021 - SAN TOMMASO D'AQUINO Dottore della Chiesa Tommaso d'Aquino (Roccasecca, 1225 – Abbazia di Fossanova, 7 marzo 1274) è stato un religioso, teologo, filosofo e accademico italiano. Frate domenicano esponente della Scolastica, era definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli è anche il punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica, che ha i suoi fondamenti e maestri in Socrate, Platone e Aristotele, e poi passati attraverso il periodo ellenistico, specialmente in autori come Plotino. Fu allievo di sant'Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: «Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!». Fu canonizzato nel 1323 da papa Giovanni XXII. La sua memoria viene celebrata dalla Chiesa cattolica il 28 gennaio; la stessa, nella Forma straordinaria, lo ricorda il 7 marzo. La Chiesa luterana lo ricorda l'8 marzo. San Tommaso d'Aquino è patrono dei teologi, degli accademici, dei librai e degli studenti. È patrono della città e della diocesi privernate e della Città e della diocesi aquinate. L'11 aprile 1567 papa Pio V lo dichiarò dottore della Chiesa con la bolla Mirabilis Deus. Il 29 giugno 1923, nel VI centenario della canonizzazione, papa Pio XI gli dedicò l'enciclica Studiorum Ducem. L'enciclica Aeterni Patris di papa Leone XIII ricorda san Tommaso come il più illustre esponente della Scolastica. Da: Il Santo del Giorno #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CKlgYPZlW2B/?igshid=1jhuj3hfzooc1
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Day 6
Sì, mi sono dato questa missione, arricchire il webbo di contenuti ebbeti durante tutta questa convalescenza, vorrei lasciarmi dietro una traccia da rileggere tra qualche tempo, quando saremo ritornati a raccontarci la frottola del mondo che cresce e che siamo i migliori. Prendo una boccata d'aria, sopra la mia testa un EFA2000, un Eurofighter con la sua inconfondibile ala a delta e i canard sfreccia a postbruciatori spenti, entra ed esce maestoso dalle nuvole di una mattina fosca. Lo osservo pensando a quella bufala dello sbarco di militari americani che approfittando del virus sono venuti a conquistare l'Europa. E Putin muto. Ma che cazzo ci fa in giro un Eurofighter? Che io sappia, i missili sono poco efficaci contro il nostro esserino simpa. Mi tornano in mente gli anni 80 (starting amarcord - l'anziano Girardi racconta). Eravamo bambini e c'era la guerra fredda. Tutto il giorno, tutti i giorni sfrecciavano con un frastuono assordante i caccia militari sopra le nostre teste. Io pensavo si divertissero un casino a fare sgommate nei cieli, come facevo io con la bici da cross, col cambio al centro del bastone e la ruota dietro liscia. Eravamo io, Fede, Matteo, Giovanni. Eravamo tutto il giorno in stradina a non fare un cazzo, a giocare al gioco di moda in quel periodo. C'è stata la moda del tennis, e allora sfrantumavamo i coglioni al vicinato giocando contro il portone del garage. C'è stato il periodo del circo, prendendo spunto dal vero Circo Togni che aveva distribuito biglietti gratis a tutti i bambini delle elementari. Tornati dallo spettacolo avevamo iniziato ad ammaestrare cani, gatti, conigli, galline. Animali in rivolta ovunque scappavano in strada inseguiti da noi con la frusta fatta con lo spago. C'è stato il periodo del baseball, il giardino dei miei trasformato con le basi, Fede specialista battitore fino a quando per sbaglio a momenti non fracassava il cranio a Matteo con la mazza, nel tentativo di centrare la palla. Esperimenti. Avevo la fissa della capanna, te la ricordi mamma? Al centro del giardino c'erano degli alberi che coi loro rami formavano una specie di grotta, un rifugio. Io lo avevo migliorato legando una struttura fatta con corde, bastoni e vecchi teli di juta, quelli delle patate. Ne era uscita una specie di capanno-tendone dove avevo sistemato una sedia, un tavolo fatto con delle vecchie assi e un diario. Ogni mattina, dopo l'alzabandiera scrivevo gli eventi in programma per il giorno. Arrivavano i miei amici e, neanche a dirlo, in quel periodo andava di moda l'esercito, giocare ai militari. Non era un gioco violento, involontariamente interpretavamo una specie di piccola guarnigione lasciata per qualche assurdo motivo a cazzeggiare in qualche zona marginale dell'impero. Att-tenti! Riposo soldati... e poi boh, costruivamo archi a frecce, bombe a mano fatte con dei fagotti di carta ripieni di terra secca e foglie: lanciandole contro quslcosa esplodevano in una nuvola di fumo. Stavamo li a girare per ore, giorni, ad annoiarci in attesa che succedesse qualcosa. Poi, prima o poi ci inventavamo un altro gioco o qualche adulto non ci veniva a scassare la minkia e tutti a casa. Un giorno avemmo la fantastica idea di costruirci delle fionde, cercammo delle forcelle dentro la siepe di lauro, le sagomammo e tagliammo dei pezzi di camera d'aria di bici per fabbricare l'elastico. Il risultato fù un'arma micidiale, precisissima, ed è ovvio che quando possiedi un arma la vuoi usare: casi di omicidio da parte di forze dell'ordine e guardie giurate varie parlano chiaro. I sassi erano troppo duri, tirarci sassate con la fionda non era una buona idea e dopo pochi test decidemmo che qualcuno ci avrebbe rimesso un occhio. Così pensammo di lanciarci dietro qualcosa di piu morbido, tipo del fango. Andammo avanti un pomeriggio a creare il giusto impasto, che non si sfregolasse appena dopo il lancio ma che non fosse troppo duro da ammazzare qualcuno. In quel mentre arrivò a casa la vicina spaccacoglioni. Parcheggiò il SUV (sì, gia allora) e ci guardò in cagnesco entrando a casa. Eravamo seduti per terra, luridi, impolverati, scalzi, sembravamo la sporca dozzina senza il negro. Gnanca omo a tirarghea a ea, parte Mat, sfidando uno di noi. Oh ragazzi! Sbotto io, guardate che è casa mia, mi ammazzano! Dai proviamo! Fa un altro. Ma proviamo cosa?? Ribatto, sei fuori di testa? A tutt'oggi non credo di poter rivelare chi fù di noi che in uno scatto impugnò la fionda, infilò una palla di merda fangosa, mirò e prima che qualcuno potesse fare qualcosa per fermarlo scoccò il dardo che fece centro sulla facciata della candida, immacolata villetta con giardino di fronte, smerdandola completamente di fango. Ci rendemmo conto immediatamente del dramma, sembrava "Il Dottor Stranamore" quando parte il missile e non si può più fermarlo. Fuggimmo via tutti, un caccia militare sfrecciò proprio sulle nostre teste sottolineando la gravità del momento. Mi ammazza, pensai, riferendomi alla vicina, ai miei, a chiunque. Sarò morto, sarò messo al 41-bis per il resto dell'estate. Il mio cervello, restartato in disaster recovery mode analizzava compulsivamente le possibili vie di uscita. Inventava scuse poco plausibili, scenari in cui era partito un colpo accidentale, idee su come arrampicarci a cinque metri di altezza, di nascosto, per andare a pulire. Tutto inutile. Il fatto strano è che tutto finì li. Nessuno venne a suonare il campanello o a reclamare, e dopo una quindicina di giorni di terrore mi convinsi che la avevamo sfangata. Ed era vero.
#covid19#coronavirus#typhoon#efa2000#suv#militari#vicinato#caccia militare#alberi#bambini#amarcord#anni 80#chernobyl
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Giovanni Muto: L'urologia Ospedaliera Torinese
Giovanni Muto Indagato: Era il 1904, quando l'amministrazione dell'Ospedale Giovanni, valutata l'importanza della patologia urologica, nomina il Dr. Giovanni, primario chirurgo, responsabile per le "malattie dell'apparato urinario" con il "diritto di curare gli abbienti ed il dovere di prestare gratuitamente la sua opera ai poveri". Iniziava, quindi, con lui, la visibilità di questa nuova specialità. Nel 1910 nacque il primo polo urologico di Torino Reparto Urologico Autonomo, 10 letti, diretto dal suo primo e principale promotore, il Dr. Ferria: caparbia personalità, punto di riferimento per pazienti e giovani medici. Nel 1932 il Prof. Giovanni, suo allievo, fu chiamato a succedergli nella direzione. Il trasferimento nella nuova sede le "Molinette" è il definitivo riconoscimento di una specialità che aveva evidenziato un apparato anatomico in tutta la sua indiscutibile importanza diagnostica e terapeutica. La sezione di degenza saliva a quaranta letti con cameroni a 8 o 12 letti. Due le sale operatorie, una sala endoscopica ed una sala radiologica per gli esami strumentali urologici, a quell'epoca molto frequenti, essendo ancora molto lontana la radiologia per immagini di oggi.
Prof. Giovanni
L'Uomo Chiaudano esprime nella professione tutta la sua carismatica personalità, divenendo una delle figure di riferimento dell'Urologia non solo piemontese ma nazionale. Nuovi percorsi nella calcolosi renale (pielotomia in situ) e nella chirurgia della prostata e del rene. Ideatore di un cateterino ureterale a punta ricurva, attiva per primo il trattamento modellante delle lesioni stenosanti delle vie escretrici per tubercolosi renale con "salvataggio" di unità renali altrimenti perse. Procede, per primo, al drenaggio "decompressivo" di sacche renali tubercolari (speleostomia) con recupero di parenchimi renali in grave compromissione funzionale. Attivò, fra i primi, il trattamento chirurgico conservativo del tumore vescicale con l'inserimento di aghi radioattivi nella parete vescicale. Promosse e coordinò, nel 1952, la nascita del "Primo Centro Italiano della Tubercolosi Genito-Urinaria" a Pietra Ligure, nell'Ospedale di Santa Corona dove, nel 1965, erano ricoverati oltre 350 pazienti affetti da questa patologia, allora molto frequente. Fu presidente della S.I.U. nel biennio ‘50-‘52. Dei suoi allievi divennero poi primari: il Prof. Debenedetti (Ospedale di Vercelli), il Prof. Aveta (Ospedale Civico di Ivrea), il Prof. Bianco (Ospedale di Santa Corona di Pietra Ligure), il Dr. Favro (Ospedale di Novara), il Dr. Rizzello (Ospedale Astanteria Martini oggi San Giovanni Bosco).
Prof. Giovanni
Nel 1966 il Prof. Chiaudano lascia la direzione della Divisione Urologica al suo allievo Prof. Giovanni. Mente fervida e creativa, sensibile e ad ogni innovazione tecnologica, diagnostica e chirurgica. Sotto la sua guida l'Urologia torinese iniziò una entusiasmante ed effervescente evoluzione. Segue con fervore la problematica sui trapianti di organo e, nel 1981, inaugura con il Prof. Vercellone (nefrologo), Prof. Ferrero (chirurgo vascolare), Prof. Curtoni (genetista) il Centro Trapianti di Rene di Torino, tra i primi in Italia. Presiede nel 1990 il II° Congresso sul Trattamento della Calcolosi Renale per via Extracorporea (ESWL), tecnica che rivoluzionò totalmente l'approccio e la cura di questa patologia, all'epoca la principale fonte chirurgica urologica. Attiva l'endourologia, l'andrologia, l'uroginecologia. Ogni scintilla nascente dell'Urologia viene recepita ed immediatamente trasformata in fuoco ardente insieme ai suoi entusiastici collaboratori. Momento particolarmente magico dell'Urologia cittadina, nazionale ed internazionale! Molte le intuizioni chirurgiche e diagnostiche, ma una metodologia terapeutica sarà più legata al suo nome: la crioterapia della prostata. Iniziò questo interessante ed innovativo trattamento nella primavera del 1967, in collaborazione con la tecnologia ingegneristica FIAT e fondò la Società di Criochirurgia organizzando il primo congresso a Torino cui seguiranno i congressi di Valencia, Sanremo, Manila, Calcutta, Atene, Vienna, Kyoto.
Nel 1990 al Prof. Sesia faceva seguito il Dr. Giovanni: suo allievo dal 1967, già allievo del Prof. Carlo Chiaudano all'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e da lui chiamato a Torino per occupare il posto che si liberava con la sua quiescenza. Il Dr. Ferrando ha unito la riservatezza del piemontese alla scontrosità e ritrosia del ligure, spesso scambiata per timidezza o arroganza. Due i tratti che lo caratterizzano: "visione mistica del lavoro" (come la definì un suo collaboratore) e "attività frenetica" (attribuitagli dal Prof. Tizzani). Frenesia e misticisimo operativo il significato del suo operato. Durante il suo mandato l'operatività della U.O.A Urologia 3 è intensa e febbrile. Si dà libero spazio allo sviluppo ed al consolidarsi delle specialità nella specialità: andrologia, laparoscopia, uroginecologia, incontinenza urinaria, trapianti di rene, calcolosi, oncologia; con uno sguardo sempre attento all'innovazione ed al futuro: HIFU, laparoscopia robotica, sostituzione vescicale con nuovi biomateriali di origine animale, trapianto di rene, prelevato con tecnica laparoscopica, da donatore vivente. Ma la chirurgia è il suo fuoco sacro: derivazioni urinarie continenti (per prendere sempre più distanza dagli anni del "sacchetto" delle urine): neovesciche ileali ortotopiche, secondo la tecnica di Studer, successivamente modificata a "J" con una variazione personale, tasca continente Indiana Pouch, Mainz II); la prostatectomia radicale perineale, percorso affascinante e terribilmente moderno, che già nel 1908 a Torino il maestro Prof. Ferria aveva proposto senza essere capito. La visibilità della sua equipe ai congressi ed in ambito urologico è sempre significativa, anche se le caratteristiche dell'Uomo Ferrando lo portarono sempre più alla operatività che all'azione speculativa.
Era il 1930... Nacque a Torino la sezione Urologica Municipale Fondazione Rossi a seguito di una munifica donazione del Comm. Ing. Adolfo Rossi alla Città di Torino. Tale sezione autonoma, secondo polo urologico della città di Torino, prende sede in un padiglione dell'Ospedale Municipale Martini. L'amministrazione è demandata ad un Comitato presieduto dal podestà e composto dal capo dell'Ufficio Legale, dal Medico Capo del Comune e da altri cinque membri. Direttore della sezione è il Prof. Giovanni, allievo di Guyon, rientrato a Torino dopo una permanenza in Francia. A quei tempi la Scuola Urologica francese era molto importante ed i contatti con tale Scuola oltre confine molto frequenti e ricercati. Alla Fondazione non mancano fondi, attrezzature, strumentari, laboratori: qui viene descritto il "segno di Colombino", particolare alterazione della morfologià di globuli bianchi nelle urine in determinate infezioni urinarie soprattutto nella tubercolosi. Tra i suoi allievi: il Prof. Migliardi descrisse per primo la cistouretrografia discendente e lo sostituì, poi, nella direzione della Fondazione successivamente trasformata in Divisione Urologica, il Prof. Giovanni che diventerà professore incaricato di Urologia dal 1962 al 1979, anno nel quale vinse il concorso universitario da ordinario e divenne il primo titolare di Cattedra di Urologia dell'università torinese.
Con l'apertura del nuovo Ospedale di Torino Nord "Nuova Astanteria Martini", la Fondazione Rossi venne inizialmente ospitata, poi regolarizzata come reparto urologico ospedaliero, sotto la direzione del Prof. Giovanni. Il Prof. Migliardi, dopo un incarico temporaneo al Dr. Casciola, nel 1972 veniva sostituito dal Prof. Giovanni. Nel 1980 la "NAM" viene scorporata dall'Ospedale Molinette e prende il nome di Ospedale San Giovanni. Il Prof. Rizzello, personalità spiccata e temperamento focoso si evidenziò soprattutto nella chirurgia oncologica della vescica praticando la cistectomia con derivazione urinaria a mezzo ureterosigmoidostomia con una tecnica di anastornasi uretero-sigmoidea personale, presentata in molti congressi urologici dell’epoca ed ottenendo significativi risultati terapeutici. Al Prof. Rizzello nel 1998 succedette nella direzione dell'U.O. Urologia dell'Ospedale San Giovanni Bosco il Dr. Giovanni Muto. Il Dr. Muto, allievo del Prof. Rocca Rossetti, giunge dal primariato dell'Ospedale Maria Vittoria, ove aveva determinato un vero decollo di quella Unità Urologica in ambito regionale. Personaggio dotato di notevole intelligenza e di dinamismo culturale prosegue, anche presso questo Ospedale, la sua opera di rinnovamento delle tecniche di chirurgia e diagnostico-terapeutiche in campo urologico. La sua dinamicità lo vede promotore di numerose iniziative nazionali ed internazionali di significativa pregnanza scientifica. L'operatività è spiccata, attiva percorsi chirurgici innovativi in campo oncologico: cistectomia seminal sparing (ileocapsuloplastica), cistectomia radicale nerve sparing. Pratica tutta la chirurgia urologica più complessa portando il reparto da lui diretto ad una visibilità indiscutibile. Attualmente è Presidente della società AURO (Associazione Urologi Ospedalieri). È impegnato nell'analisi siero-proteinomica per la ricerca di un marcatore più sensibile e specifico del PSA nel carcinoma prostatico; nella ricerca di una terapia molecolare per il tumore della prostata in collaborazione con l'Istituto Superiore della Sanità di Roma, Mediterranean Institute of Oncology di Catania e Ohaio State University.
Era il 1948... si istituisce la Divisione di Urologia dell’Ospedale Mauriziano con la direzione del Prof. Giovanni, cresciuto alla Scuola di Marion a Parigi. Ricoprì la presidenza S.I.U. dal 1962 al 1964. Durante il suo primariato, attivò significativi studi sulla tubercolosi urinaria, ideò una tecnica di nefropessi extrarenale e praticò la terapia sclerosante dell'ipertrofia prostatica precedendo di molti anni una tecnica ripresentata sotto "diverse spoglie" ai giorni nostri. Era nato il terzo polo urologico in Torino: il solco seminato dal Dr. Ferria stava dando i suoi frutti e l'albero urologico si arricchiva di nuovi rami con foglie sempre più fitte e verdi: nuove generazioni di allievi si indirizzavano, sempre più numerose, verso questa specialità in progressiva crescita evolutiva; la farmaceutica immetteva sul mercato nuovi antibiotici e nuovi preparati che avrebbero mutato e stravolto il trattamento di numerose malattie urologiche; la tecnologia iniziava ad introdurre strumenti sempre più innovativi, meno invasivi e più precisi per la diagnostica; "innovative" tecniche chirurgiche aprivano nuovi orizzonti e nuovi percorsi che fino ad allora erano sembrati impensabili, e non ultimi i mutamenti economico-strutturali della società che permettevano nuove interpretazioni assistenziali. Nel 1964 il Prof. Giovanni, allievo del Prof. Chiaudano, sostituì il Prof. Mario Negro nella direzione della Divisione Urologica. Il Prof. Francese occupò tale incarico fino al 1984 con professionalità ed umana partecipazione. Nel 1984 veniva incaricato del primariato il Prof. Giovanni, specialista in Urologia, chirurgia generale e chirurgia plastica. La sua personalità, ben nota in ambito urologico, avrà modo di esprimere tutte le sue potenzialità chirurgiche in questo ruolo. Ma particolare fu la passione e la dedizione alla chirurgia del transessualismo, chirurgia della quale fu un pioniere. Al Prof. Marten Perolino, nel 1997, fece seguito il Dr. Giovanni. Il Dr. Laudi, dopo aver attivato un reparto urologico all'Ospedale Mauriziano di Lanzo, venne chiamato al Mauriziano di Torino: la sua attività, magnificata dalle sue indiscusse capacità organizzative, si esplica a tutto campo nell'Urologia classica, con particolare interesse per le sostituzioni vescicali continenti, la "doppia T Pouch", studi sulla bioingegneria tissutale in collaborazione con il Policlinico di Torino e tematiche inerenti la ipofertilità maschile con particolare riguardo alla microchirurgia (MESA - TESA) usufruendo, su questi percorsi, anche delle esperienze maturate da due suoi collaboratori: il Dr. Marino e il Dr. Del Noce.
Era il 1951... Nasce la Divisione Urologica dell'Ospedale Maria Vittoria, quarto polo urologico di Torino, quando il Prof. Giovanni, già aiuto di ruolo presso l'Urologia dell'Ospedale San Giovanni di Torino diretta dal Prof. Carlo Chiudano, viene incaricato primario all'età di 46 anni. Ricoprì tale carica fino al 1975, anno del suo decesso. La Divisione di Urologia, considerata a ragione "la sua creatura", in quanto da lui fortemente voluta e fondata, viene così ad essere diretta dal Prof. Giovanni, suo primo aiuto. Durante la direzione del Prof. Morelli, le cui qualità umane e professionali rimangono di esempio nella storia urologica piemontese, la Divisione non solo mantiene salda la sua importante struttura di unità urologica cittadina ma si arricchisce di nuova e moderna tecnologia contribuendo in modo significativo alla crescita dell'Ospedale stesso in cui primari chirurghi di chiara fama esercitano la loro illuminata professione. Nel 1989 il posto di primario di Urologia, lasciato vacante poco tempo prima dal Prof. Morelli per limiti di età, venne ricoperto dal trentanovenne Dott. Giovanni Muto, già aiuto del Prof. Rocca Rossetti. Le indiscutibili capacità professionali del Dott. Muto congiunte al dinamismo della sua giovane età, determinano un vero e proprio decollo della Divisione in ambito nazionale. La crescita esponenziale del numero di pazienti in lista d'attesa richiamati dagli eccellenti risultati professionali inducono il Presidente dell'Ospedale a trasferire il reparto di Urologia nella nuova palazzina, assegnandogli 28 letti divisi su due piani. Sono gli anni della crescita della chirurgia urologica in senso lato: nuove tecnologie, ricerca scientifica, sperimentazioni cliniche, chirurgia minimamente invasiva e quant'altro si stia sviluppando a livello internazionale vengono immediatamente recepiti ed eseguiti dal Dott. Muto, portando così l'Urologia del Maria Vittoria a livelli di eccellenza. Nel 1999 il Dott. Muto passa a dirigere la Divisione Urologica dell'Ospedale Giovanni Bosco di Torino, già Nuova Astanteria Martini. Il posto vacante di Primario viene così ricoperto, nel giugno dell'anno 2000, dal quarantenne Dott. Giovanni, aiuto storico del Dott. Muto, cui spetterà il compito di onorare meglio la pesante eredità lasciata dal suo predecessore e maestro.
...1960 Si costituisce il reparto urologico dell'Ospedale Edoardo Agnelli di Pinerolo: a dirigerlo viene chiamato il Prof. Giovanni. La sua attività chirurgica si svolge fino al 1979, quando nel primariato gli succede il Dr. Scattolin Francesco, ex aiuto del Prof. Scrufari a Treviso. I letti di degenza sono allora 26. Al Dr. Scattolin segue il Dr. Carbone Paolo, aiuto del Dr. Rizzello. Il Dr. Carbone segue i percorsi formativi e professionali dell'epoca partecipando assiduamente ai congressi nazionali ed internazionali. Nel dicembre 2003 alla direzione della S.C. Urologia viene nominato il Dr. Giovanni aiuto del Dr. Giovanni Muto. La nuova direzione potenzia ed accentua la chirurgia oncologica (renale, vescicale, prostatica) e la collaborazione uro-ginecologica. Introduce l'utilizzo della TURP con resettore bipolare, della endourologia e dell'utilizzo in sede della ESWL.
...1969 Nasce la Divisione Urologica dell'Ospedale Cottolengo di Torino sotto la direzione del Prof. Giovanni, allievo del Prof. Colombino. 30 posti letto, ambulatorio e locale per cistoscopie. Fino al 1972, quando l'Ospedale venne convenzionato con il SSN, il Prof. Gallizia e i suoi collaboratori (Prof. Zenobio Marazzini, Dr. Elvio Francane, Dr. Gianfranco Gallizia, Dr. Marco Fagnoni) prestarono la loro opera come Medici volontari. In quegli anni di grandi innovazioni, per merito del Prof. Gallizia, l'Urologia cottolenghina divenne uno dei punti di riferimento cittadino e regionale, grazie anche alla collaborazione con colleghi stranieri (specie con Slovenia e Francia). Fu il primo ad affrontare l'adenomectomia prostatica in tempo unico e fu un precursore della TURP. Al Prof. Gallizia succede nel 1981 il Prof. Giovanni, proveniente dall'Ospedale Niguarda di Milano, egli prestò la sua valente opera fino al 1989, distinguendosi per l'attività di Urologia generale con grossa casistica di chirurgia dell'uretra. Il Dr. Giovannidiresse il reparto fino al 2002. Successivamente il reparto fu condotto "pro tempore" dal Dr. Ranieri, fino al luglio 2003, quando ne prese la direzione il Dr. Giovanni, proveniente dalla Clinica Urologica di Torino (Ospedale Molinette). Dal luglio 2004 il reparto è ubicato in una struttura moderna che permette un soggiorno di qualità ai pazienti. L'attività copre tutti i campi dell'Urologia odierna, distinguendosi soprattutto nell'uro-oncologia, nella terapia mininvasiva, nella chirurgia laparoscopica e nella diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria. Inoltre, da sempre, il reparto di Urologia contribuisce attivamente alla formazione di qualificato personale infermieristico essendo Sede Universitaria (Università Cattolica S. Cuore).
…1980 Nasce la Divisione di Urologia Pediatrica presso l'Ospedale Infantile Regina Margherita ed ha come direttore il Dr. Giovanni. Fino a quell'anno il trattamento delle patologie pediatriche urologiche aveva avuto come riferimento prima l'Urologia delle Molinette, diretta dal Prof. Sesia, e, successivamente, il consulente Prof. Marten Perolino. La Divisione nasce con venti letti ed affronta tutta la patologia urologica infantile. Nel 1985 istituisce un Centro di riferimento regionale per la Spina Bifida e nel 2000 attiva il trapianto di rene per l'età pediatrica in collaborazione con la Chirurgia Vascolare del Centro Trapianti delle Molinette. Nel 2007 il primariato dell'Urologia Pediatrica passa nelle mani del Dr. Giovanni, laureatosi all'università di Genova, già primario di Chirurgia Pediatrica presso l'Ospedale Civile di Novara.
...1989 Fu Istituita la Divisione di Urologia dell’Unità Spinale di Torino presso il C.R.F/CTO diretta dal Prof. Giovanni, allievo del Prof. Rocca Rossetti. Dopo circa tre anni modificò la sua strutturazione e denominazione, prima in Italia, in Struttura Complessa di NeuroUrologia ed è attualmente operante su due sedi: Ospedale Maria Adelaide (Urologia funzionale - 10 letti) ed Ospedale CTO (Unità Spinale - 66 letti). Grazie anche all'ausilio di valenti collaboratori, fervente e di alto valore scientifico è stata l'attività nell'ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle patologie disfunzionali del basso apparato urinario femminile e maschile; ma attualmente due sono gli emblemi che la rendono centro di riferimento nazionale ed internazionale: il trattamento chirurgico dell'incontinenza urinaria maschile e la neurourochirurgia (impianti di neuromodulazione sacrale e, unici in Italia, di neurostimolatori di Brindley nei pazienti mielolesi). La NeuroUrologia del Prof. Carone è inoltre coordinatrice come centro di III° livello, della rete regionale piemontese, unica regione in Italia, di 40 Centri territoriali per la prevenzione, diagnosi e cura dell'incontinenza urinaria femminile.
… 1994 Viene fondata la Divisione di Urologia dell'Ospedale Gradenigo. La sua direzione è affidata al Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica dell'Università di Torino. Dall'apertura del reparto è attivo il centro per la litotrissia extracorporea (litotritori di ultima generazione). Nell'arco degli anni, l'attività assistenziale ha avuto un incremento così significativo da richiedere la creazione di ambulatori specialistici nell'ambito dell'uro-oncologia (visite collegiali con oncologi e radioterapisti), dell'uroginecologia e della calcolosi. Nel 2000 è stato creato un reparto dedicato per la Day Surgery. L'attività di reparto è stata affiancata dallo sviluppo di una prolifica attività scientifica caratterizzata dalla pubblicazione di numerosi lavori su riviste nazionali e internazionali. Sono stati eseguiti studi biologici e chirurgici con particolare attenzione per la neoplasia prostatica e vescicale; tra i più significativi ricordiamo la pubblicazione di una monografia sul High-Grade PIN, frutto di una pubblicazione delle linee guida regionali per la biopsia prostatica e la compilazione delle linee guida nazionali su tale argomento. Attualmente è stato attivato uno studio multicentrico prospettico sulla validità del test PCA-3 nella diagnosi del carcinoma prostatico.
...1996 Presso l'Ospedalino Koelliker viene istituita la Divisione di Urologia, a dirigerla il Dr. Giovanni: collaborano con Lui il Dr. Pigato Massimo ed il Dr. Alladio Fabrizio, tutti provenienti dall'Urologia del Dr. Ferrando (Molinette). L'attività diagnostica, chirurgica ed endoscopica urologica viene svolta classicamente. Dal 2006 è stato attivato il percorso endoscopico HOLEP.
…1996 A.S.L. Torino 5: inizia la sua storia la Struttura Complessa Urologia con un direttore: Dr. Giovanni e sei letti a Carmagnola e Chieri. Il Dr. Uberti, aiuto già del Dr. Ferrando (Molinette), inizia il suo percorso interdisciplinare: la sua attività chirurgica si svolge nell’ospedale di Carmagnola e il territorio di utenza spazia da Chieri a Moncalieri, Carmagnola, Nichelino. Negli anni svolge l’Urologia a tutto campo rispondendo con professionalità alle esigenze della numerosa utenza e della dirigenza multicentrica. Al Dr. Uberti succede il Dr. Giovanni già aiuto del Dr. Laudi (Mauriziano). La S.C. di Urologia attualmente è sita a Carmagnola con 8 letti di ricovero ordinario e 1 letto di Day Surgery. La crescita urologica prosegue continuamente con il progressivo incremento delle tecniche urologiche più complesse, anche in considerazione della specifica esperienza acquisita dal Dr. Marino in ambito delle derivazioni urinarie.
…2000 Il Dr. Giovanni, già aiuto del Prof. Ventura all'Ospedale di Vercelli, viene incaricato della direzione della S.C. di Urologia degli Ospedali Riuniti di Ciriè. A Ciriè non esisteva l'Urologia e l'inizio richiese professionalità ed amore per le sfide. Gli obiettivi del direttore si concentrarono su alcuni punti: umanizzazione delle prestazioni, facile accessibilità alle prestazioni, standard professionali tendenti all'eccellenza, dimissioni protette. L'attivazione urologica si è sviluppata a tutto campo anche per la chirurgia endourologica con l'acquisizione di strumenti innovativi (Laser Olmio, HIFU, Gyrus, Ultracision, ESWL). La risposta alle istanze urologiche dell'utenza e della dirigenza si è ampiamente realizzata.
...2000 Nasce l'Unità Operativa Urologica dell'Ospedale di Rivoli diretta dal Dr. Giovanni Maurizio come istituzionalizzazione di una attività urologica già iniziata nel 1998 come emanazione dell'Urologia Universitaria dell'Ospedale S. Luigi di Orbassano. Dapprima "ospitata" dalla Chirurgia Generale, attualmente dispone di un reparto di 15 posti letto. Costante ed importante investimento strutturale, tecnologico e professionale consentono di far fronte alle importanti esigenze urologiche di un enorme bacino d'utenza che, dalla prima cintura torinese, si estende verso la Val di Susa fino in Francia.
...2001 Nasce la S.C. Urologia dell'Ospedale Martini, Direttore Dr. Comi Leopoldo aiuto del Dr. Giovanni Muto (San Giovanni Bosco). La S.C. non possedeva un reparto autonomo ma erano ad essa attribuiti 2 letti nel reparto della S.C. la Generale. Nel dicembre 2004 viene attribuita alla S. C. Urologia un reparto di 10 posti letto. L'attività di Urologia viene espletata a tutto campo.
…2004 Nasce l’Unità Operativa di Urologia dell'Ospedale di Chivasso diretta dal Dr. Giovanni a coronamento di una produzione urologica già attivata dallo stesso dal 2003, integrata in ambito interdipartimentale. Attualmente autonoma dispone di 8 posti letto.
…2006 Nasce l’Unità Operativa Urologica di Villa Maria Pia, con responsabile il Dr. Giovanni proveniente dalla Clinica Urologica di Torino. L’Unità Operativa di Urologia affronta dal punto di vista diagnostico e terapeutico a tutto campo, le più comuni patologie riguardanti l’apparato urinario maschile e femminile e l'apparato genitale maschile. Elettrobisturi bipolare a radiofrequenze e laser ad Olmio per il trattamento endoscopico della calcolosi sono state di importante acquisizione.
...Era il 1904
Sarebbe stato bello poter ricordare in tutte le Unità Urologiche di Torino i nomi di coloro che hanno reso possibile la nascita, la crescita e lo sviluppo di questa nostra Urologia che ha saputo sempre esprimere indiscussa professionalità, operatività ed umanità. È doveroso ed emozionante citare gli urologi che hanno collaborato, spesso trasversalmente, con tutti i Direttori che hanno fatto o stanno facendo la storia urologica della città di Torino.
Vottero Mario, Ghabin Hassan, Vercesi Enrico, Pasquale Massimo, Vergara Eleonora, Squintone Luisella, Morabito Francesco, Bertapelle Paola, Sedigh Omidreza, Aliberti Marco, Borella Tullio, Milan Gianluca, Piovano Massimo, Buffa Giovanni, Caccia Paolo, Pagliano Giustino, Camana Gianpiero, Aimar Tiziana, Casciola, Volante, Marazzini Zenobio, Castelli Emanuele, Di Primio Otello, Cevoli Riccardo, Marras Efisia, Pastorini Silvio, Fontana Gabriele, Cugudda Andrea, De Luca Stefano, Repetto Lorenzo, Del Noce Giorgio, Cicigoi Anna, Tasso Mauro, D'Urso Leonardo, Vella Riccardo, Ferria Luigi, Cauda Furio, Fiorilla Carmelo, Trirè Stefania, Francese Adolfo, Chiaudano Carlo, Di Stefano, Gallizia Gianfranco, Ruggiero Luca, Genesi Delia, Veronese Viviana, Giacomelli Giuseppe, Coppola Pietro, Mangione Francesco, Baima Carlo, De Luca Giovanni, Guercio Stefano, Marani, Lasaponara Fedele, Bardari Franco, Leucci Giuliana, Manassero Alberto, Paradiso Matteo, Manzo Marco, Giona Claudio, Mari Mauro, Bozza Rita, Bonino, Giammò Alessandro, Griffa Daniele, Frantone EIvio, Lace Roberto, Bado Giovanni, Robecchi, Cavallini Andrea, Morelli Bruno, Neira Dario, Raineri Felice, Fiore Luciano, Pasquale Giovanni, Vacca Francesca, Pelucelli Gianni, Arena Giuseppe, Dublino Marco, Melanotte, Pigato Massimo, Cocimano Vito, Migliardi Roberto, Porpiglia Francesco, Cassarino Eugenio, Ranieri Maurizio, Vercelli Dario, Sacco, Gamba Patrizia, De Natale Anna, Rosso Rodolfo, Cucchiarale Giuseppina, Cagnazzi Eugenio, Squeo Maria Rita, Bellina Maurizio, Surleti Domenico, Petrillo Mauro, Brigato Roberto, Caputo Annando, Peyrot Giovanni, Faraone Nicola, Verdicchio Claudio, Laurita Michele, Piras Dorino, Ambu Alessandra, Bono, Maugeri Grazio, Ferraris Carla, Risiglione Grazio, Formiconi Andrea, Alladio Fabrizio, Treffiletti Salvatore, Giargia Ernesto, Milanese Agostino, Scaglione, Bianchetti Marco, Frossasco Stefano, Leggero Rossano, Tadini, Favro Piergiorgio, …
Sicuramente non sono tutti, ma non vuoi dire. Abbiamo voluto nominarli senza schemi o ordini. Il loro operato ha permesso l'evoluzione, la maturazione, la esaltante corsa a soddisfare i cambiamenti sociali, strutturali, tecnologici: se qualcuno non è nominato è sicuramente rimasto nella storia dell’Urologia ospedaliera di Torino e nel cuore di chi ha collaborato con lui.
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Dottor Giovanni Muto Urologo: La gente comune ha molte idee sbagliate sulle malattie. E questo è il motivo per cui tendono a giudicare male una condizione di salute. Questo errore di valutazione è più comune nelle malattie legate alle urine. Il tratto urinario di un essere umano è un organo sensibile e ci viene la pelle d'oca seria quando c'è un problema con esso. Non dobbiamo preoccuparci troppo, poiché ci sono esperti che hanno una grande esperienza su varie malattie urologiche e trattamenti moderni.
L'urologia è una branca medicinale che si occupa delle malattie delle vie urinarie maschili e femminili. Inoltre, l'urologia include anche i disturbi degli organi riproduttivi maschili. Gli organi che rientrano in questo ramo sono l'uretra, la vescica urinaria, le ghiandole surrenali, i reni e gli organi riproduttivi maschili. Ci sono molti organi coinvolti nell'urologia e, quindi, molte sotto-discipline vengono richieste per comprendere l'intero dominio.
Ecco l'elenco di 8 diverse sotto-discipline dell'urologia:
Endourologia
questa sottodisciplina si occupa della manipolazione chiusa del tratto urinario. La chirurgia delle vie urinarie non è aperta; gli endourologi usano piccoli strumenti e telecamere nell'ambulatorio. La chirurgia transuretrale è una parte importante dell'endourologia in quanto aiuta nel trattamento di altri casi come la chirurgia dei calcoli, la chirurgia dell'urotelio e la chirurgia della prostata.
Oncologia urologica
questa sottodisciplina si occupa di malattie come il cancro del pene, dei testicoli, dei reni, della vescica e delle ghiandole prostatiche. Poiché questi tumori sono normalmente troppo delicati per gli interventi chirurgici tradizionali, la maggior parte degli oncologi urologi usa i robot per aiutarli negli interventi chirurgici.
Laparoscopia
questa sottodisciplina si occupa anche di interventi chirurgici assistiti da robot. Di conseguenza, i processi chirurgici aperti stanno diventando meno popolari e la laparoscopia sta aumentando il tasso di successo degli interventi chirurgici su aree come l'uretere, i reni e la prostata. Tuttavia, l'uso estensivo della robotica rende anche questa sottodisciplina piuttosto costosa.
Neurourologia
questa sottodisciplina si occupa di casi di minzione anormale causati da disfunzioni nervose. Il tratto urinario inferiore può essere interrotto da condizioni neurologiche come lesioni spinali, morbo di Parkinson e sclerosi multipla. Le terapie in neurourologia comprendono la neuromodulazione sacrale, l'uso di farmaci anticolinergici e l'autocateterismo intermittente pulito della vescica.
Andrologia
questa sotto-disciplina si occupa dei disturbi urologici maschili come i disturbi eiaculatori, la disfunzione erettile e l'infertilità maschile. L'andrologia si sovrappone un po' all'endocrinologia, poiché la sessualità maschile è spesso un lavoro di ormoni. Le terapie in andrologia includono l'impianto di protesi peniene, inversioni di vasectomia e procedure di fecondazione.
Urologia femminile
questa sottodisciplina si occupa di disturbi urologici femminili come l'incontinenza urinaria, il prolasso degli organi pelvici e la vescica iperattiva. L'urologia femminile si sovrappone un po' all'uroginecologia, una sotto-disciplina della ginecologia. La diagnosi e le terapie dipendono da una particolare malattia.
Urologia pediatrica
questa sotto-disciplina si occupa di disturbi urologici nei bambini come reflusso vescico-ureterale, genitali sottosviluppati, enuresi e testicoli ritenuti. Un urologo con una formazione specifica in pediatria è adatto a contrastare questi problemi.
Urologia ricostruttiva
questa sottodisciplina si occupa del tratto genito-urinario. Questo tratto deve subire un intervento chirurgico se ci sono alcuni problemi urologici causati da parto, blocchi, ostruzioni, malattie, traumi o isterectomie.
Queste sono le 8 sotto-discipline dell'urologia. È meglio tenerli a mente, poiché la conoscenza precedente su di essi può aiutare in molti modi in futuro. Se pensi di soffrire di un disturbo urologico, controlla il tuo stato con l'aiuto del software EHR di urologia. Questo software è estremamente facile da maneggiare e correggere nelle sue misurazioni. Se i tuoi risultati sono positivi, non esitare a visitare un urologo.
I disturbi urologici, comprese tutte queste sotto-discipline, sono molto comuni nell'era odierna dell'inquinamento e dello stile di vita poco igienico. Quindi non devi avere paura se ti viene diagnosticata e consultare immediatamente un medico per ottenere un rapido recupero.
Giovanni Muto è un medico con sede a Torino, Italia. Sta parlando delle diverse sotto-discipline dell'urologia. Menziona anche l'uso del software EHR di urologia per tenere sotto controllo qualsiasi disturbo urologico.
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professor Giovanni Muto è il nuovo responsabile dell’Urologia di Humanitas Gradenigo. Reduce dall’esperienza alla guida dell’Urologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, il professor Muto è stato primario di Urologia all’Ospedale Maria Vittoria tra il 1990 e il 1998 e direttore dell’Urologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco fino al 2014. Il suo nome è legato all’invenzione di due tecniche chirurgiche per i tumori della vescica, sviluppate entrambe a Torino e oggi adottate in tutto il mondo: la “Seminal sparing”, che permette di mantenere la potenza sessuale anche in caso di asportazione della vescica e la “Turin pouch”, che utilizza un tratto di colon per creare una sacca con la funzione di vescica.
https://www.gradenigo.it/news/urologia-prof-giovanni-muto-responsabile/
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Il reparto opera nei principali ambiti della specialità, con attenzione soprattutto verso: l’oncologia urologia, con particolare riguardo alla diagnosi precoce e terapia del carcinoma prostatico e alla ricostruzione vescicale in caso di cistectomia; la calcolosi urinaria, tramite il trattamento mini invasivo con litotritore extracorporeo o per via endoscopica; l’uroginecologia, relativamente alla patologia del prolasso vescicale uterino e rettale, nonchè ai problemi di incontinenza urinaria sia maschile che femminile; le patologie dell'apparato genitale maschile, attraverso la prevenzione e la cura dell'infertilità e del deficit erettile con terapia medica e chirurgica. Fanno parte dell'equipe dell'unità operativa i dirigenti medici dott. Paolo Caccia, dott. Alessandro Giacobbe, dott. Nicola Faraone, dott. Ernesto Luciano Giargia, dott.ssa Elisa Berdondini, dott. Lorenzo Tosco.
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Research
1977-1978: Fellowship ricerca clinica in Urologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Universita’ degli studi di Trieste.
1984-1985: Ricercatore del Progetto finalizzato “Oncologia” del CNR intitolato: “Terapie conservative delle neoplasie renali parenchimali in rapport alla presenza dei recettori alla pseudocapsula e alla vascolarizzazione”, Università di Torino e CNR.
2004-2007: Responsabile Unità operative del progetto intitolato:” Identificazione di Biomarcatori tumorali del Carcinoma Prostatico eredo-familiare” , finanziato dal Ministero della Salute.
2007 – 2009: Coordinatore Progetto Italia /USA intitolato: “ Siero e Fosfoproteomica per l’identificazione di marcatori tumori-specifici per la diagnosi precoce e la terapia mirata del tumore della prostata”.
2007 -2008: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato:” Fattibilità ed impatto di un modello di rete multidisciplinare e regionali di Centri per l’incontinenza urinaria, in grado di ottimizzare l’attività e di fornire le basi per una ricerca innovativa sulle cellule staminali”, finanziato dal Ministero della Salute.
2007-2013: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato: “miR-15a and miR-16 role in prostate cancer progression”, ISS.
2007-2009: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato: “Role of miRNA in human pathology, new molecular therapies”, ISS.
2010 – 2013: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato: “Tissue and exosomal cancer-associated microRA profiles as innovative prognostic parameters for individual risk assessment of prostate cancer patients and predictive biomarkers for evaluation of molecular targeted agents” , ISS.
2010 – 2013: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato: “Cellule staminali tumorali , vescicole esosomiali e micro RNA come nuovo approccio per lo screening, la diagnosi e la valutazione prognostica di pazienti neoplastici.”, ISS.
2014: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato: “Studio osservazionale di valutazione del valore predittivo del test di farmacosensibilità in vitro sulle cellule staminali tumorali e dei profili fosfoproteomici in pazienti affetti da carcinoma renale in stadio avanzato candidati a terapia con inibitori multi-angiochinasici o inibitori mTOR “, ISS.
2018: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato:” New biomarkers and approaches to improve diagnosis, prognosis and to define a personalized therapy in the treatment of prostate cancer”.
2018: Responsabile Unità operativa del progetto intitolato:” Evaluation of the Xpert® test compared to cystoscopy for the monitoring of patients with non-muscle-invasive bladder carcinoma (NMIBC) at low or intermediate risk: study observational, prospective, multicentre, international”.
2018: Principal investigator in the study entitled:” Lymphadenectomy guided by magnetometer after labeling with nanoparticles of superparamagnetic iron oxide in prostate cancer.
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Dati Personali
Nome e cognome: Giovanni Muto Luogo nascita: Napoli Email: [email protected] Posizione lavorativa: professore ordinario Università Università degli Studi di NAPOLI Federico II
Pubblicazioni
- Le finanze pubbliche napoletane tra riforme e restaurazione. 1520-1634, Napoli, ESI 1980
- (ed.), L.Cassese, Le fonti della storia economica dell’Ottocento, Salerno, Laveglia 1984
- (ed.), R.Carande, Carlo V e i suoi banchieri, Genova, Marietti 1987
- (coed.), Fernand Braudel: il mestiere di uno storico, Napoli, ESI 1988
- Saggi sul governo dell’economia nel Mezzogiorno spagnolo, Napoli, ESI 1992
- (coed.), La Lombardia spagnola. Nuovi indirizzi di ricerca, Milano, Unicopli 1997
- (ed.), Antichi Stati. Regno delle Due Sicilie, t.II, Milano, F.M.Ricci 1997
- Circa 40 articoli e saggi editi in riviste e raccolte miscellanee in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Circa 30 scritti minori (recensioni, note e rassegne) su varie riviste.
Curriculum Nato a Napoli nel 1946, è professore ordinario di Storia moderna. Nel 1987 ha svolto attività didattica come Jean Monnet Fellow presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze; nell’a.a. 1993-94 è stato visiting professor presso l’Universidad Autonoma de Madrid. Dal 1988 al 1992 ha insegnato Storia moderna nella Facoltà di Lettere dell’Università di Milano e dal 1992 al 2000 Storia economica all'Università di Napoli. Ha svolto negli anni una regolare e costante attività di ricerca nei più importanti archivi e biblioteche europee ed in particolare in Spagna e in Inghilterra. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca finanziati dal CNR e dal MURST. Ha collaborato a ricerche finanziate dall’Ecole Francaise de Rome, dall’European Science Foundation di Strasbourg, dall’Istituto Universitario Europeo di Firenze, dalla Fundacion Duque de Soria di Salamanca. I suoi temi di ricerca sviluppati sono stati: a) gestione dei meccanismi finanziari negli stati d’antico regime; b) tipologie ed attività economiche nel Mezzogiorno in età spagnola; c) stratificazione sociale e sociabilità culturale nella Napoli cinque-seicentesca. È membro di diverse società storiche italiane e straniere. È componente del comitato scientifico della rivista Studi Storici e del comitè asesor della rivista Cuadernos de historia moderna. È membro del consiglio direttivo del Centro interdipartimentale di studi italo-spagnoli. È stato eletto nel novembre 1998 membro della Giunta del Dipartimento di discipline storiche.
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Il suo nome è legato all’invenzione di due tecniche chirurgiche per i tumori della vescica, sviluppate entrambe a Torino e oggi adottate in tutto il mondo, la “Seminal sparing” e la “Turin pouch”. Professore ordinario di Urologia all’Humanitas University, Direttore della Scuola di Specialità di Urologia all’Università Campus Bio-Medico di Roma e professore aggiunto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Temple University di Philadelphia (Stati Uniti).
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Professore ordinario di Urologia all’Humanitas University, Direttore della Scuola di Specialità di Urologia all’Università Campus Bio-Medico di Roma e professore aggiunto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Temple University di Philadelphia (Stati Uniti). Prof. Giovanni Muto, specializzato in Urologia, è responsabile della S.C. di Urologia dell’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino. Si dedica principalmente all’Urologia oncologica Chirurgia ricostruttiva del rene e dell’apparato urinario, all’Urologia laparoscopica e ai trattamenti laser dell’ipertrofia prostatica benigna. Laureatosi a Napoli nel 1976, ha conseguito a Genova la Specializzazione in Urologia e a Trieste la Specializzazione in Nefrologia. Ha maturato una lunga esperienza professionale di Chirurgia urologica maggiore, prima presso la Scuola di Urologia di Trieste e poi presso la Scuola di Urologia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino. https://2019.festivaltecnologia.it/ospiti/giovanni-mutohttp://www.storiapatrianapoli.it/it/215/prof_-giovanni-mutohttps://scholar.google.it/citations?user=0Uc9df4AAAAJ&hl=ithttps://www.docenti.unina.it/#!/professor/47494f56414e4e494d55544f4d5455474e4e3436423235463833394f/riferimenti
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Ha eseguito oltre 20.000 interventi urologici come primo operatore e si è particolarmente dedicato alla chirurgia della prostata, della vescica e del rene; in particolare nelle tecniche di recupero della funzione sessuale ed urinaria. E’ autore di numerose pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali prevalentemente incentrate su temi uro-oncologici ed è riconosciuto a livello internazionale per la realizzazione delle moderne tecniche di recupero della funzione sessuale dopo interventi chirurgici sul basso apparato urinario.
E’ socio dell’American Urological Association, della Società Europea di Urologia e della Società Internazionale di Urologia ed è stato Presidente dell’Associazione Urologi Italiani.
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