#introspezione personale.
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"L’uomo del labirinto" di Donato Carrisi: un viaggio nella mente oscura dell’Uomo del Labirinto. Recensione di Alessandria today
Terzo capitolo della serie di Mila Vasquez, un thriller psicologico che scava nella memoria e nelle ombre del passato.
Terzo capitolo della serie di Mila Vasquez, un thriller psicologico che scava nella memoria e nelle ombre del passato. Recensione dettagliata del libro “L’uomo del labirinto” di Donato Carrisi Donato Carrisi torna a sorprendere i lettori con “L’uomo del labirinto”, il terzo volume della serie di Mila Vasquez. Un thriller che intreccia psicologia, suspense e introspezione, spingendo il lettore…
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Per saper condividere il tempo con qualcuno devi saper convivere prima di tutto con la tua solitudine.
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Quanto è difficile uscire dal loop dei propri comportamenti?
Hanno tutti problemi o traumi!!
Vero ma forse la differenza caratteriale e genetica tra di noi sta proprio nel come siamo capaci di affrontarli o gestirli
Ma tu sei sicuro di averci provato davvero?
Mi stai dicendo che mi comporto solo da vittima?
Si, qualcosa del genere
Ma quando provo a non lamentarmi mi sembra di far finta di stare bene, di non essere sincero
Ci vuole equilibrio nelle cose, segui il cuore
Giuro che ho sempre odiato questa frase, ma dove caxxo mi dovrebbe portare questo cuore se è il primo ad essere corrotto!!!
Ma scusa non la usi pure tu? La frase intendo
Si ma predicare è molto più facile, poi nelle altre persone vedo un cambiamento effettivo quando do qualche spunto
Che vorresti dire, che sei unico e speciale? Su di te non funzionano le cose comuni? Sei tipo l'alieno incompreso alla Kurt Cobain?
...
Non nego che ci abbia pensato in effetti... Al discorso dell'alieno e di Kurt. Mi sono chiesto più volte anche se dovessi scrivere una lettera prima di...
Prima di? Andartene?
Eh si...
Ma pensi davvero di farlo?
Spesso ma non capisco cosa mi ferma
Forse sei attaccato ancora a qualcosa no? Inizia da quello
Ma è quello il problema!!!!! Io non so a cosa sono attaccato, quando mi sveglio al mattino il mio primo pensiero non si dirige verso niente di concreto. Al massimo cose futili e materiali... faccio schifo
Va bene fare schifo, tranquillo non sei l'unico
Lo so... Anzi voi altri fate ancora più schifo che manco ve ne rendete conto. Come caxxo fate ad andare avanti senza preoccuparvi di nulla???
Pensi questo? Ma è davvero importante gli altri cosa fanno? Non volevi lavorare su te stesso?
Mi stai mettendo ancora più in crisi, sai cosa, tu sei il primo a fare schifo!!! Lasciami in pace.
Ma sai chi sono io?
Tu sei... tu... sei... m..
Esatto. Io sono te Oney
...
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Le ferite ci cambiano, inesorabilmente.
Crescendo, tutto cambia: la tua vita, il modo in cui guardi le
cose, e perfino il filo che ti ha legato e ti lega alle persone che
ti circondano. Imparerai a vedere il mondo con occhi diversi,
e il tuo cuore inizierà a provare emozioni nuove.
Nihil est aeternum, niente è per sempre; anche ciò che
pensavi non sarebbe finito mai, invece, potrebbe arrivare ad
una conclusione, prima di quanto immaginassi.
La vita ti mette alla prova, costantemente, e ciò che conta è
come riesci a gestire ogni colpo. Ma, indipendentemente dal
fatto che tu riesca a schivare i proiettili o meno, ogni
esperienza ti segnerà.
❤️🩹
ben
#frasi belle#frasi tumblr#frasi#pensieri#frasi italiane#frasi vere#citazione#frasi vivere#frasi e citazioni#frase#frasi profonde#frasi vita#sentimenti#sensazioni#frasi emozionanti#emozioni#introspezione#crescita interiore#crescere#crescita personale
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Non meriti nulla
si soffre quando cerchiamo cosi tanto di sentirci importanti ,così importanti che non possiamo nemmeno permetterci il lusso di essere inapropriati , di sbagliare , di essere dimenticati , se ci dimenticano ci da fastdio ed è prorpio questo il pretesto perchè soffriamo , ci crediamo importanti quando siamo solo gocce d'acqua , inutili e insignificanti , ma pur sempre goccie di un immenso oceano che non devono dimenticare che sono la parte dell'esistenza che deve andare avanti pur sentedosi inapprorpriati , sbagliati , dimenticati , distrutti ,
non è un problema , va bene cosi , continua a sorridere , non meriti nulla , e mai dovrai meritarti qualcosa è questo è un grande passo avanti per la tua felicità.
#amore#saggezza#spiritualità#psicologia#filosofia#felicità#tristezza#speranza#paura#crescita personale#consapevolezza#introspezione
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#frase del giorno#riflessioni profonde#citazioni letterarie#cesare pavese#conosci te stesso#introspezione#crescita personale#forza di volontà#migliorarsi#senso di responsabilità#prendere in mano la propria vita
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L’ultima frontiera dell’umanità
Oggi, una persona che si trovi in quella indefinita condizione detta "mezza età", conserva nei suoi ricordi scene che sembrano appartenere a un'epoca remota: telefoni a disco, televisori in bianco e nero, walkman e gettoni per i telefoni pubblici. Per chi ha vissuto nell'epoca "pre-digitale", il futuro imminente appare più vicino alla fantascienza che all’esperienza concreta: intelligenza artificiale, nanotecnologie, robotica avanzata, manipolazione del DNA, e così via.
Le nuove generazioni vivranno in un mondo pieno di opportunità terribili e pericoli meravigliosi, con dilemmi etici mai immaginati prima e possibilità che oggi sono difficili da concepire.
Per millenni, la saggezza dei padri era vitale per sopravvivere in un mondo che cambiava così lentamente da sembrare immutabile. Oggi, l’esperienza di chi ci ha preceduto sembra quasi irrilevante. Forse ciò che più ci spaventa è la velocità con cui le informazioni si diffondono, al punto che le nuove generazioni avranno accesso a tutto ciò di cui hanno bisogno, quando ne avranno bisogno. Una cultura istantanea, pronta all'uso.
Ma se i nostri predecessori non possono più guidarci nel comprendere il mondo nell'era del bit, forse hanno ancora qualcosa da insegnarci sulla comprensione di noi stessi.
.... continua a leggere:
#Consapevolezza#Crescita Personale#Epoca digitale#Introspezione#Riflessioni sul futuro#Saggezza Antica
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Scrittura terapeutica per adolescenti: esprimere le emozioni in Un Rifugio Sicuro
La scrittura terapeutica per adolescenti rappresenta un potente strumento di espressione e guarigione, capace di trasformare i sentimenti interiori in parole scritte e di alleviare ansie e paure. L’atto di trasferire i nostri sentimenti dall’intimità del pensiero alla parola scritta risponde a un bisogno profondo di esternare, di aprirci, di far sentire la nostra voce. Questo processo dà vita…
#adolescenza e ansia#ascolto attento#ascolto attivo#ascolto empatico#autoconoscenza giovani#autostima adolescenti#benessere giovanile#Benessere Mentale#comprensione giovanile#comunicazione aperta#comunicazione non giudicante#confusione interiore#connessione emotiva#consapevolezza emotiva#crescita emotiva#cura interiore#dialogo interiore#Educazione emotiva#educazione empatica#elaborazione emozioni#empatia comprensiva#esplorazione interiore#espressione emotiva#espressione sentimenti#fiducia reciproca#identità adolescenziale#introspezione adolescenziale#laboratori scolastici#linguaggio del cuore#narrazione personale
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Non sapevo di far parte di una minoranza. No, non è un programma per adolescenti e casalinghe. Più la manifestazione di una persona che ha vissuto la sua vita in una bolla. In questa bolla, la percezione era alterata. Il giudizio era superficiale. Le definizioni approssimate. La precisione solo per cose superficiali. In questa bolla, che per comodità chiameremo "casa", si cresceva e si cresceva con dei valori. Alcuni rari, sensibilità profonde, tolleranza alta. Altri inesistenti, fiochi e dispersi. In questa casa, non c'erano spesso definizioni. Non c'erano limiti tangibili, non c'erano confini precisi.
Quando ciò accade, ci sono due possibili risultati. L'assenza di un limite, unita alla paura del fatto che non ci sia una regola ben definita per chi lo supera, può portare ad una paura che non permette di uscire dal limite del "conosciuto" e del permesso. L'alternativa, è che l'assenza di un vero muro permetta di giustificare ogni invasione, ogni manovra pericolosa, fino al limite delle conseguenze. In entrambi i casi, manca la consapevolezza. Manca la prevedibilità. Manca il punto fermo: decido di fare bene, decido di fare male. Sempre alla cieca. Senza un vero valore da accrescere.
Questi discorsi portati all'estremo di ogni attività svolta nella casa portano ad un distacco da sé stessi, essendo completamente assorti dalle possibilità e dalle reazioni. Portano a perdere i propri obiettivi e a confonderli con quelli intorno. Portano la propria idea ad essere annebbiata e distorta. Essere sensibili, ascoltare musica impegnata, avere una morale, prendere responsabilità, pesi, voler assaporare il mondo, magari cambiarlo... In quella casa erano degli aggettivi come altri. C'erano momenti di celebrazione e altri di indifferenza pura rispetto quelle caratteristiche. Anche qui era come per il resto: speciale come il resto. Interessante, ma non lo approfondirei. Affascinante, ma non fa per me. Coraggioso, ma non conviene. Ambizioso, ma che stress. Speciale, ma niente di che. In qualche modo, questo era arrivato. Speciale, ma mica tanto.
Ad un certo punto, da questa bolla inizi ad uscire. Approfondisci. Analizzi. Scopri. Entri in un gruppo, conosci, scrivi, ti scopri. Scopri speciali come te, ma effettivamente sembrate tanti. Musica impegnata, politica, caffè e dieta sana. Sigarette alcuni. Mercatino tutti. Feste ogni tanto. Inizi a vedere un mondo che non è come pensavi, che non è come casa tua, che non è come vedevi. Vedi le opportunità: che avevi, che hai perso, che hai. C r i s i Vedi le scelte. Vedi davvero. C o n s a p e v o l e z z a Impari. Prendi valori. C r e s c i t a Poi accade qualcosa. Crisi fuori, non dentro. Un non calcolato. Ora è un faccia a faccia con una società che, ora che ti conosci bene, non ti rappresenta. Non ti include. Eri uscita da una bolla per entrare in un'altra. Avevi scambiato una casa con un'altra ma il bosco fuori è ostile alle persone come te. Sei una persona gentile, alla fine. Non sai vivere per te, ma sembra che tutto fuori lo richieda. Sei una persona particolare. Con bisogni "particolari", talvolta difficili, talvolta pericolosi. Le tue idee iniziano a diventare pericolose. Da nascondere. Da vergognarsi o da discutere. Non è più superficiale ed è reale.
Ti sentivi parte di tutto, ma in realtà non avevi nulla. Eri in una bolla. E capisci: capisci che sei il nemico. Sei un nemico se hai valori. Sei un nemico se hai coraggio. Sei nemico se non ti pieghi al sistema migliore del mondo. Sei un nemico anche se non sei fatto per questo sistema. Sei un nemico, se non sei abbastanza del sistema. Sei un nemico, se lo dice il sistema. Sei un nemico, se lo richiede il sistema. Sei un nemico, se serve per sopravvivere. Forse anche se serve per vivere. O se serve per un capriccio. Tu però ti senti un gabbiano che vuole spiccare il volo ma la l'aria è troppo pesante. Come un fiore che vuole nascere, ma fuori è costante inverno. Come un fuoco che vuole ardere nella neve. Trova la tua scintilla, che sia fuori o dentro al sistema. Che sia tua. Che sia vera. Se sei il nemico, non vuol dire sia sbagliato.
#sistema#libertà#sfogo#nemico#pericoloso#idee#idee pericolose#casa#bolla#personale#diario quasi ribelle#dqr#introspezione#filosofia#psicoanalisi#consapevolezza#crisi#crescita#gabbiano#inadeguatezza#decisioni#fiore
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Sei la convinzione fatta persona! Sei più malato di tutte le ragazze di cui tu stesso parli. Ma ti leggi dopo che scrivi? Quanto ci credi? Sei solo un povero sfigato che non riesce a trovare nessuna per quel modo di arcaico di vedere la donna e pensi di far colpo qui con 4 ragazzine che aprono la bocca piene di stupore per 4 minchiate che scrivi.
Non avrai i coglioni nemmeno di pubblicare questa Ask come io non li ho non mostrandomi e rimanendo anonim* . Scelgo l'anon giusto perchè sei così pieno di ego e di te stesso che saresti capace di fare qualsiasi cosa
Facci una cortesia, evapora nuovamente e per sempre.
Eh no, invece mi spiace deluderti: resto qui, pubblico, e ti rispondo anche. Innanzitutto, tutto questo livore è sintomo di una certa insoddisfazione personale: a cosa è dovuto questo tuo malessere? Cosa ti impedisce di accettare l’opinione e la visione della vita degli altri? Andrebbe indagata quest’esigenza di (cercare di) gettare fango su una persona a te sconosciuta, e che personalmente nessun danno ti ha arrecato. E poi, suvvia, anche qualora ti fossi mostrata col tuo vero profilo non avrei fatto alcunché. Mi hai disegnato come un ‘ndranghetista! Rido. Gli asterischi puoi tranquillamente metterli dove ritieni più opportuno, ma la lingua italiana è un’altra cosa. Ed è molto piacevole leggerla, nella sua forma più corretta. I miei testi, logicamente, li rileggo sempre prima di pubblicarli. Anche più volte. Semplicemente perché ho più rispetto del mio pubblico, di quello che hai tu. A quelle che definisci “4 ragazzine”, sento di voler dedicare il meglio che posso. Ovvio, non tutte lo meritano, ma qualcuna c’è, c’è sempre. Quindi, non capisco bene dove col tuo appunto tu voglia andare a parare. Cosa dovrei pensare? Che sei invidiosa? Gelosa? Non vedo come e perché possa e debba darti fastidio ciò che narro in questo mio piccolo blog. È la mia vita, come tu hai la tua. Di malattie al mondo ce ne sono tante, e onestamente tirarle in ballo abbastanza a casaccio è una mancanza di rispetto per chi è malato veramente, se vogliamo metterla su questo piano. E io non sono affatto perbenista o politicamente corretto, anzi, ma mi limito a ribaltare il discorso per far luce su aspetti che certamente ti sfuggono. Hai mai pensato che possano esserci ragazze che, addirittura, possano trarre giovamento dalla lettura dei miei pensieri? Perché in alcuni casi, cara mia, è proprio ciò che accade. E lo so non perché l’ho sognato di notte nel silenzio più assoluto, ma perché mi è stato fatto presente. Eppure, tu, queste ragazze le definisci pateticamente e banalmente “malate”. E di conseguenza ritieni me ancor più malato perché, nella tua astrusa mente, io evidentemente le travio e corrompo. Quel “modo arcaico di vedere la donna”, è esattamente quel modo che ci ha permesso di arrivare fino a qui. Sì, anche a te. Per te è sbagliato? Va bene, qual è il problema? Per me invece è giustissimo e inevitabile e, paradossalmente, proprio tu lo dimostri. Che poi voglio dire, non vivo su Marte. E se un po’ questo blog l’hai “sfogliato”, lo avrei notato che mi chiamo “Ti aspetto altrove” proprio per questo motivo. Ovvero perché so che in questo mondo non è possibile trovare ciò che cerco. Non lo è più, quantomeno. E accetto questa sorte semplicemente con grande forza e maturità, isolandomi nella mia vita privata, professionale, e di tanto in tanto in questo piccolo spazio che (anche grazie a te) mi regala delle soddisfazioni. Perché quando si colpisce nel segno, ricevere “critiche” è la più diretta e naturale conseguenza. Non sono pieno di ego, sono solamente una persona che dopo tanti anni ha imparato a rispettarsi e volersi bene. E non sono nemmeno “la convinzione fatta persona”. Ho coltivato a fatica e nel tempo una buona autostima che mi accompagna nella vita di tutti i giorni, frutto di una grande introspezione che a tutt’oggi continua quotidianamente. Sono un povero sfigato, dici? Eppure vedo che sei stata tu, a voler sprecare tempo ed energie scrivendomi un messaggio anonimo senza capo né coda. Pensa che in quei pochi minuti avresti potuto uscire a prenderti una boccata d’aria, riflettere su un nuovo obiettivo per la giornata di domani, o dare un bacio alla persona amata. E invece, beata ingenuità, hai creduto di potermi ferire dandomi piuttosto la possibilità di emergere ancora una volta di più. Di risplendere, quindi. E sto sorridendo, mentre scrivo ciò. Perché vedi, se una sconosciuta qualsiasi pensa di poter arrivare qui e distruggere la mia corazza, be’, direi che sta sbagliando tutto. Ma grazie di cuore, per avermi permesso di farmi apprezzare ancora di più da quelle “4 ragazzine”. E ti salutiamo tutti assieme con la manina e un sorrisetto.
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L’ora più fredda di Paolo Paci: Una storia di amicizia, montagna e rinascita. recensione di Alessandria today
Un racconto intenso e poetico che intreccia l’amore per l’alpinismo con la profondità dei legami umani. Il primo romanzo di Paolo Paci è un viaggio nelle vette del cuore e delle montagne.
Un racconto intenso e poetico che intreccia l’amore per l’alpinismo con la profondità dei legami umani. Il primo romanzo di Paolo Paci è un viaggio nelle vette del cuore e delle montagne. Biografia dell’autore Paolo Paci è un giornalista, scrittore e alpinista italiano di grande talento. Dopo una lunga carriera come giornalista nel settore del turismo e dell’ambiente, ha dedicato il suo impegno…
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Stare da soli per un po' crea dipendenza. Una volta che vedi quanto si sta bene tranquilli, non vuoi più avere a che fare con le persone.
- Tom Hardy
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La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità.
In un mondo afflitto da conflitti, scontri e divisioni, spesso ci dimentichiamo della battaglia più intima e personale che si combatte dentro di noi. La vita moderna ci presenta un quadro di tensioni globali, ma la verità è che la lotta più significativa non è tra nazioni o gruppi, bensì all'interno dei confini della nostra stessa anima. È un'osservazione profonda e universale: la guerra interiore che ognuno di noi affronta. La lotta contro i demoni interiori, le paure nascoste, i dubbi e le incertezze. Non è una guerra fisica, ma una battaglia emotiva e spirituale che si manifesta in ogni decisione che prendiamo, in ogni passo che compiamo. Forse, nel cercare di risolvere i conflitti esterni, dovremmo porre maggiore attenzione all'importanza di trovare la pace interiore. La comprensione di sé stessi, la gestione delle emozioni e la ricerca di equilibrio interiore possono essere la chiave per costruire un mondo più pacifico. La pace inizia nel cuore di ogni individuo, e solo quando siamo in grado di raggiungere l'armonia interna possiamo contribuire alla creazione di una società più giusta e compassionevole. Ognuno di noi ha il potere di influenzare il proprio mondo interiore. Possiamo scegliere di coltivare la gentilezza, la compassione e la comprensione, anziché alimentare la rabbia e l'odio. Dobbiamo riconoscere che, nonostante le sfide esterne, la vera vittoria si ottiene quando conquistiamo la pace dentro di noi. In un'epoca in cui il clamore della guerra risuona in ogni angolo del mondo, possiamo fare la differenza concentrando la nostra attenzione sulla trasformazione interiore. Solo allora saremo in grado di costruire ponti anziché muri, di promuovere la comprensione anziché la divisione. La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità. Facciamo un passo indietro, riflettiamo sul nostro mondo interiore e chiediamoci: come possiamo contribuire a costruire una pace duratura dentro di noi e, di conseguenza, nel mondo che ci circonda? Forse, in questo processo di introspezione e crescita personale, troveremo la via per porre fine alle guerre esterne, realizzando che la vera trasformazione inizia nel cuore e nella mente di ognuno di noi.
#scopri24#scopri24.it#riflessione#guerra#riflessioni#trasformazione#epoca#mondo#ponti#muri#lotta interiore#equilibrio#conflitti
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La mamma non può essere un'amica.
Una madre, seppure nelle migliori intenzioni educative e affettive, ci trasmette un karma, cioè un insieme di sofferenze non rielaborate, ci consegna un pacchetto preconfezionato di divieti e obblighi energetici, che provengono dalla sua ombra.
Una mamma non può essere un modello perché è nel lato oscuro anche lei, è in terza dimensione e per questo ha il compito spirituale di darci certe mancanze, certi condizionamenti energetici (risalenti anche alle generazioni precedenti) che servono per l’apprendimento e la missione della nostra anima.
Una mamma non può essere un’amica.
Dobbiamo vedere queste dinamiche sottili nella relazione con nostra madre.
Dobbiamo vedere il suo vero ruolo karmico.
E amarla proprio per questo suo compito, amarla perché è la persona da cui ci aspettiamo di più e quella che ci dà le carenze e le prove più pesanti da sostenere.
Ma è qui il riscatto, è qui il vero senso delle cose: comprendere che è una nostra responsabilità darci quello che ci aspettiamo da nostra madre, usare il potere (che abbiamo) di sciogliere questi obblighi di infelicità, disobbedire alle sue credenze, ai suoi voleri, alle sue richieste sottili e intraprendere il cammino di risveglio di noi stesse, per diventare adulte e sostituirci a lei, diventare quel genitore appagante che lei non ha potuto né dovuto essere.
Dobbiamo affrancarci dal sistema di convinzioni e di credenze di nostra madre.
Liberarci dal bisogno di appoggiarci a lei.
Dobbiamo appoggiarci a noi.
Dobbiamo recuperare quella centratura e autosufficienza che è proprio della nostra struttura intrinseca di esseri di luce.
Se restiamo amiche, ne restiamo influenzate.
In qualche modo restiamo sotto il suo controllo e condizionamento, dobbiamo sempre renderle conto, lei può permettersi di dirci se facciamo cose giuste o sbagliate, o ci spinge a fare o non fare determinate cose, quando invece ogni nostro comportamento dovrebbe essere il risultato di un processo di introspezione, ascolto e coinvolgimento delle nostre parti interne, della nostra coscienza, collegata al divino, da cui ci siamo staccate per lei.
Insomma, la mamma amica è un ibrido di sole negatività, è manipolatoria, e perde il suo vero compito educativo (sul piano materiale), spirituale ed energetico (sul piano sottile).
Dire di avere una mamma per amica va contro il vero ruolo di una madre.
Il rischio in questi casi è la simbiosi o la dipendenza affettiva.
Con conseguente annullamento di entrambe nel lato oscuro.
Canale Telegram: Metodo Studiamo. Link: https://t.me/metodostudiamo
Canale YOUTUBE: Metodo Studiamo le energie sottili
Profilo personale FB: Lucia Goldoni
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Umberto Saba: 140 anni dalla sua nascita
Umberto Saba è stato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. Nato a Trieste il 9 marzo 1883, Saba ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale. Nel 2023 si celebreranno i 140 anni dalla sua nascita, un'occasione per ricordare la sua vita e la sua opera. La vita di Umberto Saba Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è nato a Trieste il 9 marzo 1883. Figlio di un agente di commercio e di una donna ebrea di famiglia benestante, Saba trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Trieste, città che avrebbe influenzato profondamente la sua poesia. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Saba si dedicò alla scrittura e alla poesia. Nel 1910 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", che fu seguita da molte altre raccolte, tra cui "Il canzoniere" e "Ultime cose". Durante la sua vita, Saba ebbe molti problemi personali e familiari. Ebbe una relazione difficile con la madre e la moglie, e fu costretto a fuggire dall'Italia durante il regime fascista. Tuttavia, nonostante questi problemi, Saba continuò a scrivere poesie e a pubblicare libri fino alla sua morte.Umberto Saba morì a Gorizia il 25 agosto 1957, all'età di 74 anni. L'opera di Umberto Saba L'opera di Umberto Saba è stata caratterizzata da una grande sensibilità e da un profondo senso di introspezione. Saba ha scritto poesie che esplorano i temi dell'amore, della solitudine, della malinconia e della morte, con una grande attenzione per i dettagli e per le emozioni. La poesia di Saba è stata influenzata da molti autori, tra cui Dante, Petrarca, Leopardi e Pascoli. Tuttavia, Saba ha sviluppato uno stile personale e originale, che lo ha reso uno dei poeti più amati e apprezzati della letteratura italiana. Le opere di Saba sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. La sua poesia è stata descritta come "intima", "sincera" e "profonda", e ha influenzato molti altri poeti italiani e internazionali. I 140 anni dalla nascita di Umberto Saba Il 9 marzo 2023 si sono celebrati i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba. In Italia e in tutto il mondo, si terranno eventi e iniziative per ricordare la vita e l'opera di questo grande poeta. Saranno organizzate mostre, conferenze, letture e spettacoli teatrali, per celebrare la figura di Saba e la sua eredità letteraria. Inoltre, molte case editrici stanno preparando nuove edizioni delle opere di Saba, con introduzioni e commenti di critici e poeti. Saranno anche pubblicati nuovi libri su Saba e la sua poesia, per approfondire la conoscenza di questo autore straordinario. In conclusione, i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba saranno un'occasione per ricordare la vita e l'opera di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. La sua poesia ha influenzato molte generazioni di lettori e poeti, e la sua eredità letteraria è ancora viva e attuale oggi. Read the full article
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