#empatia comprensiva
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Scrittura terapeutica per adolescenti: esprimere le emozioni in Un Rifugio Sicuro
La scrittura terapeutica per adolescenti rappresenta un potente strumento di espressione e guarigione, capace di trasformare i sentimenti interiori in parole scritte e di alleviare ansie e paure. L’atto di trasferire i nostri sentimenti dall’intimità del pensiero alla parola scritta risponde a un bisogno profondo di esternare, di aprirci, di far sentire la nostra voce. Questo processo dà vita…
#adolescenza e ansia#ascolto attento#ascolto attivo#ascolto empatico#autoconoscenza giovani#autostima adolescenti#benessere giovanile#Benessere Mentale#comprensione giovanile#comunicazione aperta#comunicazione non giudicante#confusione interiore#connessione emotiva#consapevolezza emotiva#crescita emotiva#cura interiore#dialogo interiore#Educazione emotiva#educazione empatica#elaborazione emozioni#empatia comprensiva#esplorazione interiore#espressione emotiva#espressione sentimenti#fiducia reciproca#identità adolescenziale#introspezione adolescenziale#laboratori scolastici#linguaggio del cuore#narrazione personale
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22/12/19
Non ho piú niente da dire. Mi sento finalmente libera. Leggera. In pace con il mondo.
La vita è andare avanti a vivere (e non sopravvivere) ogni giorno, nonostante il dubbio costante che non ti meriti di vivere o di essere amata, ma vai avanti lo stesso perché sai che sono pensieri sbagliati. Resteranno lì per sempre probabilmente, fanno parte del tuo insieme di insicurezze, ma ringrazi di conoscere le tue insicurezze e di esserne consapevole, rispetto a chi non si conosce.
La vita è delusioni e sconfitte, persone che ti calpestano e che non sanno il significato di rispetto, empatia, sensibilità. Ma vai avanti lo stesso, perché cerchi di essere comprensiva e sai che il veleno che gli altri ti sputano addosso molto probabilmente gli è stato a loro volta sputato addosso e non hanno saputo elaborarlo. Tutti facciamo errori, feriamo i sentimenti delle altre persone. Nessuno è perfetto, e non lo sei nemmeno tu, ed è una salvezza.
La vita è fatta di incomprensioni. Ho capito male ciò che mi hai detto, hai capito male ciò che stavo cercando di dirti. Ho provato ad amarti, non ho bisogno del tuo amore. Insomma, non sempre i pezzi del puzzle si incastrano.
La vita è trovare cose che ti salvano la vita, vivere delle piccole cose, gioire, conoscere le emozioni, la felicità, sorridere, essere forti. Rialzarsi. Prendersi le proprie responsabilità.
La vita è accettare. Succede. Avrei preferito essere “piú qualcosa”? (Leggi: ricca, felice, stabile, amabile, tranquilla) Può darsi, ma non sarei la persona che sono oggi e ringrazio un Dio, se esiste, per avermi dato cose belle e brutte.
La vita è lasciarsi andare alla vita.
...magari un giorno rileggerò questo post e penserò “che stupida ottimista sognatrice”. Può darsi, ma oggi sto così ed è giusto scriverlo.
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Mi mamá antes habrá sido empatica conmigo? Por que yo recuerdo que cuando me veía llorar me abrazaba diciéndome que no iba a pasar nada.
No entiendo por qué eso ha cambiado, ella se ha vuelto más dura, directa y aveces hasta manipuladora e insensible.
Me asusta pensar que hice sentir así a Gustavo por que esta empezó a ser la muestra de mi mamá hacia mi.
Por que una de las cosas que aprendí fue el resentimiento y cuando eres una persona resentida, tienes un escudo prácticamente todo el tiempo ahí cargando donde precisamente eres manipuladora, insensible y aveces hasta cruel. Dañas a otros pensando que te van a dañar y tu dañarlos antes es "protegerte" o "ganar"
Lo que nadie sabe es que cuando están solos los invade una tristeza e ira profundas por haber hecho esto.
Liberarse del resentimiento, liberarse siendo comprensiva. Y principalmente consigo mismx antes.
Quizás por eso mi mamá ya no es paciente, por eso dejo de tener esa pequeña empatia que tenia antes, por que aun no ha sabido serlo con ella misma y como la vida no se detiene para nadie, ella ha estado bajo un cúmulo de muchas y muchas, muchas cosas que ella incluso me ha dicho "prefiere ignorar viendo una serie de televisión en su telefono" mientras más se ignore, más dura será consigo misma y mientras más dura sea consigo misma, más dura será con el resto.
Más se sentirá dependiente de la constante aprobación de mi papá, incluso aveces de esa presión que seguramente siente de mostrar su valor constantemente en su familia, entre sus hermanas y madre cuando está frente ellas, seguirá pensando que a todos nos debe algo siempre, que se ve mal y caiga en curiosamente algo similar a lo mío, hacer ley del hielo, juzgar, competir, hacer berrinches repentinos o guardarse sus cosas para que explote en alguna persona, como yo (curiosamente)
Me gustaría decirle que no me debe nada, aveces pienso en que me debe estabilidad emocional, me debe paciencia y apoyo, especialmente ahora.
Pero no puedo ligarme a alguien que no me dio eso por que no se lo da a si misma, no puedo esperar nada de ella, ni de nadie de hecho, solo de mi y mucho menos puedo reclamarle, por que no puedo juzgar o tachar a alguien solo por que no sabe como hacerlo más estable.
Y tampoco puedo aplicar el "doy lo que me des" por que es terrible daño hacia tu esencia.
Yo daré lo que soy, lo que me doy, si yo me doy atención, apoyo, comprensión, humor, distracción, empatia, resiliencia, fuerza, ánimos y cariño, entonces eso daré a quien sea que lo necesite, por que hace tiempo me di cuenta de que era mi madre, pero ahora sé que yo no soy ella, yo soy yo y protejo mi esencia por que la he reconocido.
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Sabato 19 febbraio
Tappetino nello zaino direzione Gamogna ‼️
"Ci sono luoghi magici come Gamogna dove la pace della Natura filtra in noi come la luce del sole fra gli alberi, dove i nostri affanni si distaccano con leggerezza come foglie autunnali dalle piante, poi svaniscono nell'equilibrio delle sue forme imprevedibili, nell'armonia dei suoi colori, nell'ebrezza dei suoi sapori ed odori, nella saggezza dei suoi silenzi: ci assale un tripudio di emozioni che rinforza lo spirito ed emerge forte il richiamo primordiale, quello dei bisogni essenziali della dolce, utopica Arcadia... “
Silla/fo 🌹
Ho letto questa poesia appena entrata nella cappellina dedicata a padre Daniele Badiali, (la cui storia mi ha affascinato, rattristato e intenerito al contempo e di cui racconteremo con rispetto ed empatia), che si trova a poche centinaia di metri dall'Eremo e mi sono resa conto che mai parole hanno descritto con tanta precisione e profondità ciò che accade quando andando in natura, ci si lascia avvolgere dalla vibrazione catartica e potente che essa emana , in grado in pochissimo tempo di riassorbire tutte le nostre emozioni negative per trasformarle in colori, suoni, sapori e odori che rinforzano lo spirito conducendoci verso quel luogo idilliaco , topos letterario della mitica Arcadia, dove tutti noi vorremmo vivere, se non altro come stato di coscienza.💓
Dopo essere giunti a Gamogna percorrendo parte dell'anello classico che sale da Ponte della Valle e aver assaporato con tutti i sensi i suoi scorci migliori e gli scenari che offre allo sguardo assettato di bellezza, ci spostiamo poco più su , in quel luogo altrettanto magico dove l'energia è altissima e dove ci fermeremo a praticare insieme l'arte dello Yoga in varie forme 🧘
Porteremo con noi il tappetino e se il tempo lo permette , nell'ampio e solitario prato davanti alla cappellina faremo una bellissima pratica che ci sintonizzerà con le alte vibrazioni di quel spazio di grande Pace.
🐞🐝🌳🌼🌷😇
In quell'accogliente spiazzo erboso, a ridosso dei muri della chiesetta scaldati dal sole, consumeremo il nostro pranzo al sacco con sorpresa finale... la community è ricca di acquari di febbraio 🥳🎂🍾
Rientro nel pomeriggio dalla strada panoramica che ridiscende a valle pieni di gioia e carichi di energia positiva!!!
💪⚡🌞
📌INFO TECNICHE:
🎯DOVE: ore 9,30
parcheggio Ponte della Valle oltre Lutirano
https://goo.gl/maps/RJmELLHQTbgomAuu8
📌LUNGHEZZA: 7,5 km circa
📌DIFFICOLTA’: E
📌DURATA DELL'ESCURSIONE: 5 ORE COMPRESA LA PRATICA YOGA
📌 DISLIVELLO 350 mt. circa
💰Quota escursione:
20€ adulti 10€ bambini
comprensiva di accompagnamento escursionistico e pratica yoga
E se non hai il TAPPETINO 🧘 te lo procura Spazio Trekk‼️
📑Al momento della prenotazione riceverai una mail con tutte le informazioni per svolgere l'escursione in sicurezza, adeguatamente abbigliato ed accessoriato.
👷GUIDA:
Annalisa Romagnoli–
🥾 Guida Ambientale Escursionistica AIGAE, regolarmente registrata e assicurata, tessera ER857
🧘Insegnante di Yoga certificata Yoga Alliance
☎️NFO e PRENOTAZIONI: 339/2549407
entro giovedì 17 febbraio
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L’empatia ed il mal di testa
Ogni tanto mi viene una voglia matta di scrivere, mi metto davanti al foglio ed inizio a riflettere sulla prima frase, quella decisiva. Ci sono delle volte in cui è semplice, senza sforzo in una decina di minuti ho scritto quanto avevo bisogno di scrivere e va bene così. Altre volte, invece, mi viene il mal di testa.
È buffo perché c’è stato un periodo della mia vita in cui riuscivo a comunicare solamente scrivendo, ci sarà chi se lo ricorda, ho passato un anno a scrivere in maniera totalmente compulsiva, di qualsiasi cosa ed in qualsiasi momento. Le ore passate al liceo descrivendo il rubinetto sgocciolante nell’aula di chimica o il tappo appiccicoso del the freddo e di come mi sentivo sola, incompresa. Ma sto divagando. Non è questo il punto, oggi.
Ora, quello che voglio dire è che, primo, tanto per rassicurarvi, sono più equilibrata di allora e, secondo, che ho ancora una gran voglia di scrivere e di comunicare al prossimo quello che vedo e che provo.
Adesso, ad esempio, ho il desiderio intenso di riflettere con voi sull’empatia. Non so per quale ragione, però, ci sono delle volte - ed ora è proprio il caso – in cui l’emozione che provo mi pare limpida, lucida ed intensa, ma se voglio spiegarla a parole, niente da fare, mi viene quasi il mal di testa e di una frase di senso compiuto non ne vedo manco l’ombra. Quindi provo a scrivere qualche spunto di riflessione e vediamo se riesco a spiegarmi almeno un pochino.
Dicevo, in questo momento vi vorrei parlare dell’empatia. Vi vorrei spiegare quanta difficoltà io abbia, al di fuori della mia cerchia ristretta di amici, a riconoscere uno sguardo empatico, una frase comprensiva nei confronti del prossimo.
Specie di questi tempi.
Di questi tempi vedo strillare la gente, in maniera assolutamente confusionaria, di “libertà individuale” e di riflesso chiedere di restringere quella altrui, specie la libertà dei più vulnerabili, di quelli che la libertà vera e propria magari l’hanno già persa da tempo.
Vedo strillare gente di complotti, di menzogne, di calunnie, di violenza e subito dopo leggerle spassionate e sbavanti nei commenti di video di cuccioli, come se fossero i soli a meritare affetto e paroline dolci. Gente che si iscrive in gruppi tipo “Partito-animali-vi-amo” e allo stesso momento essere membro di “Stranieri-schifosi-vi-odio”.
Vedo un concetto di empatia distorto e confusionario. Un’empatia che non è più risorsa, ma discrimine. Non applicato in maniera omogenea, bensì in modo spasmodico nei confronti di taluni e assente di principio nei confronti di altri, senza nemmeno saperne spiegare bene il perché.
Perché, poi, è lì il fattaccio, io ci provo, essendo tendenzialmente, forse e probabilmente troppo, empatica, a comprendere i moti di questa gente. Giustamente, seguendo la mia curiosità, pongo delle domande. Mi dico che magari sono io che non colgo il punto, il filo. Tuttavia, le risposte che ottengo sono sempre superficiali, deludenti, individualiste e supponenti.
Dunque, non so se sono riuscita a trasmettervi ciò che tanto mi premeva, se non è così, me ne scuso. Abbiate un po’ di empatia.
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Come ci si protegge dagli altri quando si è estremamente empatici? Come si evita di assorbire tutto ciò che provano gli altri fino a esserne esausti?
Da quello che scrivi, il problema non è quello di empatia, la quale comprende, ma non assorbe il dolore degli altri, perché sa scioglierlo nella propria forza ed equilibrio.Invece, da quello che ho capito, il tuo problema è una spiccata emotività che ti impedisce il controllo delle emozioni, le quali si acutizzano per quelle degli altri.Prima acquista più sicurezza in te stessa/o, cura di più le emozioni che riguardano il tuo vissuto. Poi vedrai che sarai più forte e comprensiva dei problemi altrui.
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Cada persona libra una batalla que desconocemos. ¿Quiénes somos para juzgar a los/las demás? Seamos más comprensivas/os, más empáticas/os, más compasivas/os, y el mundo se transformará por completo. #compasion #empatia #comprension #juicio #dibujo #ilustracion #reflexion Dibujo de @karencastilla.i https://www.instagram.com/p/CGm8m9BAIaf/?igshid=1bd0zclus1vnr
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Talvolta facciamo pesare la nostra insoddisfazione agli altri. Come? Colpevolizzandoli senza una ragione precisa. Alzando la voce scaricando la tensione. Tacendo e credendo che così facendo cattureremo la loro attenzione o ancor peggio facendoli sentire in colpa. Negli ultimi anni ho imparato che, nella maggior parte delle volte, la nostra insoddisfazione viene dalle nostre azioni e dalle scelte chs facciamo e che parte di queste sono sbagliate perché crediamo che la felicità sia dettata dalle cose che hanno tutti. Ecco perché quando qualcuno scarica la sua insoddisfazione contro di me, sono comprensiva, gli sorriso e lo abbraccio. Tutti mi credono scema per questo, ma rispondere in un altro modo in me creerebbe uno stato negativo e non gioverebbe sull'altro. La chiamano empatia. Io credo sia fortemente legata all'intelligenza. Cuore e cervello se usati nel corretto modo, possono essere lo strumento giusto al raggiungimento della serenità. #pensierisparsi #tirofuori #empatia #scrivocose #motivata #sempreunagioia #sorrridichetipassa #crescere #tratestaecuore https://www.instagram.com/p/B8I0p6BILnC/?igshid=d801wrnopdvn
#pensierisparsi#tirofuori#empatia#scrivocose#motivata#sempreunagioia#sorrridichetipassa#crescere#tratestaecuore
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Me odio.
Debería morir sola en un hoyo... Así no dañaría a nadie...
Y la verdadera parte es que no se porque las personas no me entienden, y piensan que las ataco o no se que chunchas cuando por dentro tengo un miedo de ser rechazada por las cosas que digo/hago.... estoy cansada de ser juzgada y señalada como la "que se enoja por todo" o "Solo me quiero sentir superior o por encima de todos" damn.... No se desde cuando "soy" así o porque proyecto estas cosas, cuando lo único que hago para mi es tomar fuerzas para decir las cosas sin parecer demente en el intento o poderme darme a entender porque cuando estoy en este punto se me van las palabras y tartamudeo o escribo todo idiota (como mis textos sin buena redacción 《pretexro o pereza》).... y es feo y triste el momento en el que digo las cosas y la gente se las tome a mal.... juro por mis hijos no nacidos que no es lo que quiero proyectar.
Si en algún momento de mi vida fue "así"... ya no lo es.... La gente cambia o más bien evoluciona y creo que para nada quiere sentirse o ser la misma mierda del pasado... por qué no hay empatia de ese lado?... porque en serio lo intentan algunos (yo).... otros no estan para nada avergonzados de lo que son y así se van a quedar y si no los quieres les vale (<- porque no puedo ser así)
Creo que me comunico en chino y el trqductor integrado de la gente piensa que solo son insultos... y en serio me quiero meter a un hoyo y nunca salir, dejar a la gente en paz... a todos... ya no molestar.... al fin y al cabo de que sirve en la vida una chica que supuestamente "siempre tiene la razón" pero nunca le hacen caso.... y ya el problema no es que me hagan caso o que tenga la razón... si no para que me lo dicen, si de todos modos ya paso el momento y ni siento satisfacción porque me dan la razón....
Intento acercarme a la gente y ser mejor para ellos... pero creo que ellos no tienen la intensión de ser mejor para mi.... (y por qué lo harían si soy una mierda completa 《ASÍ ME SIENTO》)
Para que me esfuerzo en recuperar amistades si no se hablarles o como convivir, para que me esfuerzo en ser alguien mejor si cuando más he necesitado de alguien para hablar nadie esta para mi..
Pero yo debo ser "la comprensiva y cambiar para mi bien sin importar nada, entenderlos a todos y quedarme callada con mis sentimientos y emociones porque a nadie le interesa, porque siempre estoy enojada y/o soy perfecta/superior y te hago menos jojojo...." <- rayos... desde cuando me ve la gente así?? O por qué reflejo eso? Me escupo a mi misma...
....
Entre que me detuve a llorar como magdalena recordé varios pedazos de varias canciones de Bunbury y a la mejor es tonto... pero como cala.... tanto como las palabras que retumban en mi cabeza....
Yo "mejoré" mi persona porque a mi propia familia no les gustaba mi caracter y a mi no me gustaban las acciones que hacían, que tanto me enseñarón y al final parece que valio verga esa etapa de educación... cuando discutia por equidad parecía que la única ahí era yo y "pedía" cosas como: cortate una mano y dasela al perro porque me cagas... cuando en realidad era "oye que pedo con esto blahblabhblah así y así" solo recibia negativas, gestos de fastidio y un que te importa o me vale madres o que te valga madres yo hago lo que quiero.... si pero bueno convives en una casa con otras personas, no vives solo.... y bueno me fuí de esa casa como pude y ya listo. Fin. Todos son más felices... creo... espero....
Ahora vivo a miles de kilometros... y mi pareja piensa que le digo las cosas para molestarlo sin sentido porque soy mejor y hace muecas me contesta cualquier cosa y se va....
Ya no se que hacer... O re-inventarme una vez más para mantener a todo el mundo contento, que me valga madres y no hablar con nadie... total solo les hablo para molestarlos y lastimarlos... y ya mejor no hago eso... y me quedo en mi huevo, en mi total ignorancia y pues en fin.... ( la ignorancia es bendita ).... o me corto la lengua y vivo feliz en un mundo feliz donde yo no pueda herir a nadie....
Todo esto es feo y solo quiero desaparecer o ya dejar de sentir... y volverme muda.... deseo ser muda.... deseo morir en un pozo y que nadie oiga mis gritos hasta que me joda la garganta, rendirme y saber que me voy a morir y parmela llorando y arrepintiendome de todo... <- ya esto lo escribí con mucha tristeza porque me vale madres todo... una vez más....
"No ando buscando grandeza, solo esta tristeza deseo curar."
-Bunbury "El extranjero".
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Soñar sin rencor.
Una vez mas se repite el ciclo. En mi sueño aparecen de nuevo, recuerdo verlos a través de mi ventana, a los que se decían mis amigos, y al que era mi novio. Yo me recuerdo con una sensación de tristeza, y en cambio el reía sin dolor alguno, así me di cuenta que mientras mi mundo se detuvo en esta parte de mi vida, sufriendo su ausencia y su traición, él es feliz, sin remordimientos ni culpas viviendo su vida sin complejos y dejando el pasado facilmente.
Mientras observaba, lo veía riendo y bromeando y después ella se acerco pidiéndole un abrazo estirando sus brazos, él la recibía con aquella sonrisa que una vez me dedico a mi, me cuestione el porque yo tenia que sufrir por amor cuando el ya no se acordaba nisiquiera de mi.
Las cosas no terminarían ahí, de repente la mejor amiga de ella estaba frente a mi y a otra persona que en ese momento estaba conmigo, nos insinuaba lo que yo llegue a pensar hace poco: el quería casarse con ella (tan pronto) me alarme y quise hacer algo sin saber bien porqué.
De pronto me encontraba en la playa y en ella se encontraban rocas gigantes que daban sombra al nada soleado mar, lo recuerdo nublado y gris pero sin moverse ni un poco. Ahí estaba su mamá en el agua, como esperándome, Le dije que necesitaba decirle algo urgente y que tenia que ayudarme pero antes de poder decir algo llego él y la que era mi amiga para callarme. Tal como en la vida real él se puso a la defensiva e intento acabar con eso y salir bien librado de lo que hizo, por supuesto el no quería que su mamá supiera realmente que paso, y tampoco quería que ella supiera por que es que" L “estaba a su lado. En esta ocasión no estaba enojada, estaba angustiada, quería decirle a él que no tomara la decisión equivocada, y justo eso quería decirle a su madre.
Durante ese tiempo en el agua no le podía decir a su madre nada porque él no me dejaba, entendí que él estaba aterrado ante la idea de que yo hablara con su mamá sobre lo que hizo, ya que sabia que estaba mal, alguien que hace las cosas de frente no teme pero el se sentía amenazado por mi. Fue entonces que trate de hablar con "L” y con él ella ya llevaba el anillo que me había dado a mi, me dolía pero no deseaba que se equivocaran, yo quería protegerlo de sus propias acciones y de una manera comprensiva le expliqué porque no podía casarse con ella. Le explique que tenia que hacer las cosas mejor, que fuera despacio y no se apresurara que estuviera seguro de lo que hacía porque si no su futuro seria un desastre. Era como si yo supiera a ciencia cierta su futuro y las consecuencias de no pensar las cosas, creí que hablando con el de manera tranquila y serena el intentaría entender, que como antes el sabría que yo quería ayudarlo y protegerlo porque era alguien importante, pero nuevamente me Di cuenta que el “R” que yo conocí ya no existía, ese “R” ya no me quería, ya no era para el lo que fui una vez. Yo pase a su lista de gente insignificante, a la que ya no tiene porque tener en consideración ni tiene porque fingir empatia, el solo se burló de mi y me ignoro tal vez pensó que lo hacia por envidia o en un intento desesperado por separarlos para que estuviera de nuevo conmigo.
Ahí seguía su madre y recuerdo decirle por debajo del agua (literalmente) porque no debía dejar que su hijo se casara, las consecuencias de las decisiones tomadas por el y el camino que eligió, ella entendió mi angustia y la hizo suya porque comprendió por primera vez que si seguía ignorando las malas acciones de su hijo el sufriría grandes consecuencias, me dijo que ella lo ayudaría y yo me desperté.
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Odio mi departamento.
Llevo ya dos años aquí y han sido de lo más complicados.
No me agrada y al principio era por mis padres, ahora es por mis padres y por la suciedad.
Detesto que al ser ellos los primeros en pasarse para el departamento y arreglarlo, cuando por fin me dijeron que me llevarían para ya instalarme no me hayan hecho caso, nunca quiso mi mamá decirme dónde estaba cada cosa y se enojaba si no sabía, diciendo "deberías saberlo, yo no voy a estarte diciendo donde esta cada cosa"
Uhm, muchísimos problemas con ellos, todo el tiempo.
Cuando llego abril, me decidí a analizar lo que estaba pasando, en especial por que esa idea de "quiero salir de aqui" "merezco algo mejor" "ya no quiero seguir aguantando esto" me envolvía muchísimo y lo pensé de la manera en que -no puedo huir de mis situaciones complicadas- mucho menos si se trata de mis padres.
Siempre he pensado en mi antigua casa, era linda, no estaba en un lugar tan agradable o seguro, pero habían árboles y tenía ventanas enormes donde veía el sol salir y meterse, un baño propio, una habitación hasta el tercer piso donde si quería bailar casi nunca nadie entraba por que les daba flojera subir las escaleras, donde había un cuarto en la azotea y me ponía a grabar mis covers cuando quisiera, donde cuando tenía problemas con mis papás mis abuelitos acababan dándome un cumplido bonito, había un jardín repleto de caracolitos entre abril y agosto, sentía el pasto y un sol calmando todo mi ser mientras estaba sentada en el pequeño puente que dividía a la fuente, todo estaba brilloso, limpio (claro por que mis abuelitos siempre procuraban la limpieza) pero recuerdo que yo podía lavar mi cuarto cuando fuera y no había nada percudido en esa casa, podía lavar mi ropa cuando quisiera y era gratificante tenderla y observar un rato el paisaje, me encantaba andar por cualquier cuarto, lejos de mis padres y más cercana a mi música y sin olvidar la azotea, mágica azotea, donde cantaba o simplemente me sentaba y veía las nubes, también llore y me encontraba ahí perdida, pero con la luna, las estrellas y mis recuerdos.
Claro que como en todo, tampoco me deje endulzar tanto por que es verdad lo que dicen "cuando acaba algo, siempre recuerdas solo las cosas bonitas" y claro que habían incomodidades y lo principal, los problemas con mis padres siempre, siempre han existido.
Cada día despierto con mi frase "debo adaptarme a cualquier lugar para vivir" no ser pedinche o arrogante.
Es un departamento de mis padres que sea cual haya sido el motivo para cambiarse, al final estamos acá y ni modo, para los que les cuesta un poco salir de su hogar es necesario un poco más de trabajo a la adaptación.
He empezado a analizar cada cosa sobre mis padres, incluso desde una pelea que tuvimos escribí una carta especial para no solo aprender a manejar mi relación con ellos, sino a yo también conocer ciertas cosas o hábitos y aplicar los puntos más sanos, no solo para ellos, sino para mi.
Por que descubrí que así sucedió, yo soy diferente a ellos, mi teoría es, que sigo una corriente distinta a la de ellos y por eso no podemos compatir en ciertas cosas.
Así que lo único único he tomado ha sido
Reconocer mis errores y seguirme esforzando por cambiarlos
No esperar felicitaciones o reconocimientos, por que esta al final es mi lucha
Nunca contestar, sino cuestionar, mostrar empatia y ser una oyente de todo
Desmenuzar la platica o discusión que se haya tenido
No apartarme de mi, reconocer mi trasfondo y abrazarlo en todo momento, aceptando que ellos tristemente no pueden comprenderlo
Reconocer mi responsabilidades
Reconocer que mis actos o desiciones tienen impacto en todos
Ser más servicial y comprensiva
Me di cuenta de que no puedo seguir viviendo en el rencor, en el odio, en la arrogancia, en el narcisismo, en la irritabilidad e ira, debo cambiar eso que sé siente horrible y que no va a cambiar nada.
Debo seguir siendo cíclica, evolutiva y para comodidad y sanación mía.
Hoy tuve un breakdown mientras me bañaba, por que odio el baño de aquí, tuvimos que dedicarnos mi hermana y yo a lavar el doble nuestro cuarto por que teniamos moho infestandonos, encima mi mamá me veía de nuevo como la floja que deja que su hermana haga todo y bueno, incluso siento que no di bien mi esfuerzo por hacerlo enojada toda la tarde pensando en lo injusto que era.
Fue cansado y mi espalda se canso más, pero lo logramos, también mis piernas sentía que lo habían logrado.
Hasta que me metí a bañar y note que el agua parecía enfriarse y que en la ventana (rota) entraba frío, me enoje muchísimo en especial por que para cerrarla se necesitaba de fuerza especial que no pude hacer.
Así que el frío me entraba por todo el cuerpo y no lo aguantaba, la volvía a intentar cerrar y no de pudo, así que comenze a llorar de lo desesperada que ya estaba, no lo aguantaba.
De por sí meterse a bañar trabajando en aceptar tu escoliosis ha sido un proceso que me cuesta aveces verme al espejo. Yo simplemente no lo aguante.
Y de hecho sabia lo de la ventana pero creía que no hacía tanto frío y además siento que pedirles ayuda a mis papás es como molestarlos o quitarles concentración en sus trabajos. Me confíe y cuando mis piernas comenzaron a doler fue cuando dije "debo pedirles ayuda"
Así que mi papá solo cerró la ventana bien y yo me volví a meter para seguirme bañando pero fue incomodo salir en pleno breakdown.
De igual respire y comenze a desmenuzarlo todo y llegue a una idea bastante interesante "las cosas te saldrán mal, si las ves mal"
En mi mundo lo bueno y lo malo no aplica en todo, pero en este caso, mientras yo siga diciendo cuanto odio el departamento y me siga sintiendo insegura y enojada, lo único que atraere serán cosas como breakdowns, problemas con mis padres, un día donde solo me la pase enojada y con rencores y palabras que solo se van hacia mi estómago (por que de hecho, senti como tenía el estomago apretado y coemnze a respirar, pero después me dolia)
Vine a por fin descansar pero esta idea se me quedará aquí un gran tiempo
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Hoy me siento mal.
No me voy a hacer la fuerte, no voy a intentar no llorar por miedo o vergüenza y tampoco voy a fingir que no pasa nada.
Por que claro que pasa algo, no me siento bien, parte de mi mundo se derrumba para que floresca otro.
Y claro ¿quien dijo que es fácil?
Yo no soy como mis padres me han hecho creer que soy, yo soy yo y lloraré lo que necesite llorar.
Yo no soy ninguna persona dramática, ni fuerte, hoy estoy triste, asustada y confundida.
Por supuesto que quiero un abrazo, pero no de chicos, no de "amigos" no de exes, solo quiero una amiga fiel y comprensiva, quisiera que mi mamá deje ese corazón juzgon, frío y me abrace con empatia, quiero que esta relación extraña que tengo con mi hermana se acabe y me abrace, quiero no tener vergüenza con mi papá y abrazarlo o que me abrace, quiero que mis abuelitos dejen de estimatizar cosas y me abracen, quiero que mis tías dejen las criticas destructivas y me abracen, quiero dejar de sentirme como una avergonzada, pequeña, insignificante, insegura e inmadura persona entre mi familia.
Cuando veo los árboles no me siento así, cuando veo el cielo, no me siento así, cuando canto y bailo no me siento así, cuando como un helado o un chocolate no me siento así, cuando veo los rayos del sol no me siento así.
Cuando escribo esto, dejo de sentirme así poco a poco.
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Credo di essere una persona Empatica, ogni volta che qualcuno soffre, gioisce, è irritato etc io lo sento.. Ed è più forte di me non andare a chiedergli: “Cos’hai? Come stai? Sono felice per te” etc.. Come potrei trattenermi? A volte mi sento fuori luogo a sentire troppe emozioni delle persone mentre altre non sanno neanche cosa significhi avere sentimenti. Ed è così frustrante essere tristi quando una persona è triste, etc.. Lei come potrebbe aiutarmi? Cosa pensa dell’Empatia?
Da quello che scrivi, in effetti il problema esiste, ma non è quello di empatia, la quale comprende ma non riflette il dolore degli altri, perché sa scioglierlo nella propria forza ed equilibrio.Invece, da quello che ho capito il tuo problema è una spiccata emotività che ti impedisce il controllo delle emozioni, le quali si acutizzano per quelle degli altri.Prima acquista più sicurezza in te stessa, cura di più le emozioni che riguardano il tuo vissuto. Poi vedrai che sarai più forte e comprensiva dei problemi altrui.
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