#inascoltata
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primepaginequotidiani · 4 days ago
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PRIMA PAGINA Il Giornale di Oggi sabato, 04 gennaio 2025
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anchesetuttinoino · 3 days ago
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Sia Ida Magli sia Oriana Fallaci hanno visto arrivare il pericolo in anni nei quali il tema non era all'ordine del giorno. Entrambe hanno colto l'inconciliabilità tra il sistema liberale e il radicalismo islamico. Motivo che spiega la necessità di controllare i confini, governare i flussi e di stare molto attenti a concedere la cittadinanza. La Fallaci già ne parlava esplicitamente nei reportage ai tempi della guerra del Golfo (1991). Molto prima della famosa Trilogia post 11 settembre 2001. Le immagini del Capodanno anti-italiano andato in scena in Piazza del Duomo a Milano, al grido di Allah Akbar, non possono essere una sorpresa.
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greatmoonballoon · 5 months ago
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Non ho più lacrime per piangere. Ho troppa rabbia e dolore accumulati dentro, tanta ingiustizia inascoltata. Ho mal di testa e ho gli occhi gonfi oltre al viso arrossato. Non ce la faccio più!
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marquise-justine-de-sade · 1 year ago
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L'Angelo caduto di Alexandre Cabanel, è un dipinto del 1868, che sconvolge l'osservatore attento. L'Angelo caduto non è uno qualsiasi, è il bellissimo Lucifero, “portatore di luce”, le cui ali conservano ancora i riflessi iridati di quando era ancora creatura celeste. Il fulcro del quadro non è il giovane corpo anatomicamente perfetto, rispondente al canone classico, e colto nel momento esatto della caduta, ma lo sguardo che emerge come una rivelazione, dal braccio destro piegato ancora, con le mani intrecciate, in una ultima e inascoltata preghiera. È uno sguardo che, nella sua avvolgenza, rivela un caleidoscopio di emozioni. É rivolto dritto davanti a sé, in contrapposizione con lo sguardo rivolto in alto, di divina indifferenza, degli angeli fedeli, raffigurati mentre ascendono al Cielo, casa a lui ormai preclusa. Molti vedono in questo sguardo rabbia e desiderio di rivalsa. Personalmente, in questo sguardo, torbido come una pozza palustre, che trattiene il riverbero della chioma fulva come una foglia autunnale caduta, leggo molto di più: amarezza, delusione per un mancato perdono, solitudine, rimpianto e frustrazione. Cabanel si dichiarò lontano dal Naturalismo, ma, a mio avviso, questo occhio pieno di emotività è quanto di più vicino al Naturalismo ci possa essere, perché è uno sguardo profondamente umano.
E il particolare sconvolgente è proprio questo: lo sguardo del reietto Lucifero è lo specchio dello sguardo di ognuno di noi, perché in ognuno di noi alberga il tormento di un angelo caduto, la nostalgia indefinibile di un luogo lontano, di un'isola che non c’è, che sentiamo appartenerci e, al contempo, sfuggirci. Lucifero, "stella del mattino", stigmatizzato come Lilith, per il suo desiderio di conoscenza e indipendenza, per la sua aspirazione non legittima a farsi uguale al Padre Uno sguardo che potrebbe essere quello di Adamo, bandito dall' Eden, creatura ribelle anch'ella al suo Creatore e da questi ripudiata. Una rivalsa dell’individualità personale verso l’autorità genitoriale, che tanto ricorda le dinamiche d'azione nel rapporto padre figlio nel periodo adolescenziale. Negli occhi di Lucifero brilla una lacrima in cui si cristallizza il suo destino, un destino di cui si è fatto egli stesso artefice, forse neanche pensando davvero alle conseguenze. In quella lacrima c'è l'evoluzione terribile dal Bene al Male, dall' Amore all' Odio, da prediletto a reietto. Molto di Lucifero è in noi, contraddittorio impasto di fango e Cielo, capace di grandi bontà e immani atrocità, presi da un delirio di onnipotenza che ci fa dimenticare di essere non padroni ma semplici ospiti del mondo.
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silfideoli · 3 months ago
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Ho paura di non esser così in gamba perché vedo tutti riuscire in quello che fanno, e io, pare, sono buona solo a procastinare i compiti che mi vengono dati. A farmi bocciare le idee. Sono inascoltata, polvere, noiosa. Ho perso buona grinta che avevo cinque anni fa, ed è un male tremendo. Ho solo 26 anni.
Ho paura della fine dell'università e di uscirne pesce da cannuccella: inutile, superflua. Ho paura di questo rapporto che mi sta prendendo molto: non ho paura dei sentimenti, ma ho paura che offuschino la mia capacità decisionale. Ho paura di cannare tutto perché finalmente, e non credevo potesse accadere, ho incontrato un bravo ragazzo. Un ragazzo intelligente, bello e affettuoso. Come si fanno le cose per bene? Mi manca quel ricettario. Le indicazioni per far venire tutto bene: dosaggi, strumenti, fasi, ingredienti. Tutto. Ho paura. Voglio solo studiare, dare questo ultimo cazzo di esame, finire il tirocinio, dare la tesi e vivere tutto ciò che di bello la vita ha da offrire ad una neolaureata. Disoccupazione? Sicuro al 100%, specie se resto a Napoli. Ma almeno ho le mie passioni, No? Ho Vale, l'intenzione di fare un corso di formazione... e chissà che altro.
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rinascimentoprivato · 1 year ago
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Sulla spiaggia s’infrange l’onda nebulosa, ed i Soli gemelli tramontano nel lago; le ombre s’allungano a Carcosa. Ardono stelle nere: la notte è misteriosa, là dove strane lune s’aggirano nei cieli, ma ben più strana è la persa Carcosa. Le Iadi canteranno l’armonia melodiosa, ma dove sventolano i cenci del Re, morrà inascoltata: nell’oscura Carcosa. Canto dell’anima mia, la mia voce è spenta. Anche tu muori, mai nato, come una lacrima mai pianta s’asciuga e muore, nella persa Carcosa.
Robert W. Chambers
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susieporta · 7 months ago
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📌Lo sapevate che... il mito di Cassandra ci insegna che la verità, specialmente se scomoda, resta spesso inascoltata.
Cassandra era una principessa troiana che aveva il dono della preveggenza. Le sue capacità tuttavia la rendono un’emarginata: è biasimata dai suoi parenti perché profetizza eventi luttuosi e nonostante la veridicità delle sue profezie, viene trattata come una folle e creduta, quando ormai è troppo tardi. Il dio Apollo, infatti, a seguito del rifiuto ricevuto nel tentativo di sedurla, la punì togliendole il dono della persuasione.
Il destino di Cassandra è il destino di coloro che sanno interpretare gli eventi, che tentano di avvertire la comunità di un pericolo imminente, ma che proprio in virtù della loro saggezza vengono derisi e restano inascoltati.
La saggezza di Cassandra viene rifiutata, perché si fa portavoce di tutte quelle verità scomode che non è sempre piacevole udire. Chi parla con sincerità viene spesso frainteso e negli agoni politici il popolo da la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, ma si tratta appunto di “illusioni” a cui l’uomo tuttavia non può fare a meno di credere, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
Opposta a Cassandra è la figura di Clitemnestra, moglie di Agamennone ed abile oratrice, i cui discorsi, seppur menzogneri, sono invece estremamente persuasivi. Clitemnestra a differenza di Cassandra aveva il dono della persuasione, è la personificazione mitica del politico/oratore che non si fa scrupolo alcuno. «Chi sa illudere gli uomini può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderli è sempre loro vittima.»
🔎Fonte :Professor X
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curiositasmundi · 8 months ago
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[...]
«Penso sia molto bello che una parte della gioventù prenda a cuore i problemi gravi del mondo. Fanno bene a sperare per il futuro», commenta Carlo Rovelli, fisico e saggista, che dopo aver insegnato in Italia e negli Stati Uniti oggi è professore ordinario di fisica teorica all’Università di Aix-Marseille in Francia. Spiega di non avere basi per sapere se il movimento di contestazione che sta prendendo forma sarà unitario e duraturo, né per sostenere o contraddire chi dice che potremmo essere di fronte ai semi di un “nuovo Sessantotto”: «La storia non si ripete. Penso che nessuno possa già sapere come evolveranno le cose». Ma crede che il movimento a supporto del popolo palestinese si stia allargando velocemente in tutti i paesi occidentali «a causa della flagrante contraddizione fra le notizie che arrivano a tutti su quanto accade in Palestina e il racconto dei principali media. In Palestina c'è un massacro in corso, e questo è ovviamente intollerabile per la generosità di molti giovani, che sono immuni, per fortuna, alla pelosità e all'ipocrisia di chi pensa che in fondo vada bene così». 
Secondo il professore nel mondo contemporaneo c’è tanta violenza: «una minoranza, a cui apparteniamo, non esita a massacrare per difendere il proprio dominio e i propri privilegi. Il colmo dell'ironia è che usiamo la parola "democrazia" per giustificare il dominio armato di una minoranza ricca sul resto del mondo: il 10 per cento dell'umanità controlla il 90 per cento della ricchezza del pianeta. Il mondo si sta ribellando e andiamo verso un conflitto globale, in più in piena crisi ecologica. E pensiamo solo a vincere, invece che a cercare soluzioni. Spero che i giovani sappiano spingere a cambiare rotta», aggiunge Rovelli, con la speranza che la voce dei giovani non rimanga inascoltata perché «prendere posizione è importante: il massacro in corso in Palestina è insopportabile. La gente muore di fame, a pochi chilometri da uno stato ricco che li massacra con le bombe». 
Il fisico, conosciuto per le sue posizioni a favore della pace, già durante il Concertone del Primo Maggio 2023 aveva esortato pubblicamente i giovani ad agire. A prendere in considerazione i problemi che mettono a rischio il pianeta, come la crisi climatica, le disuguaglianze crescenti e soprattutto la tensione del mondo che si prepara alla guerra: «La guerra che cresce è la cosa più importante da fermare. Invece di collaborare, i paesi si aizzano uno contro l’altro, come galletti in un pollaio. […] Il mondo non è dei signori della guerra il mondo è vostro. E voi il mondo potete cambiarlo, insieme. […] Le cose del mondo che ci piacciono sono state costruite da ragazzi, giovani che hanno saputo sognare un mondo migliore. Immaginatelo, costruitelo», aveva detto dal palco di Roma, a conclusione di un discorso in grado di scatenare non poche polemiche.  
«Le accuse di antisemitismo sono ciniche e completamente infondate. Questi stessi giovani scenderebbero egualmente in piazza per difendere la popolazione ebraica massacrata.  Anzi, lo farebbero con ancora più furore. Ma è peggio di così: perché brandire la stupida accusa di antisemitismo è soffiare sul fuoco del razzismo: razzismo è leggere tutto in termini di razza, invece che nei termini di chi muore sotto le bombe e chi dà l’ordine di sganciarle. Chi continua a parlare di antisemitismo non sa liberarsi dal suo implicito razzismo», aggiunge oggi. A difesa dei movimenti studenteschi che lottano affinché la guerra a Gaza abbia fine, a sostegno della popolazione palestinese che stanno prendendo sempre più spazio nelle università: «Penso che l'entrata della polizia negli atenei sia un grande insegnamento per i giovani - conclude- insegna loro a diffidare delle istituzioni. A capire che qualche volta il potere non è per loro. È contro di loro, contro la loro sincerità, contro chi muore sotto le bombe». 
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pettirosso1959 · 6 months ago
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“PERDONATEMI PER LE BUGIE SUL CLIMA” AFFERMA LO SCIENZIATO CLIMATICO MICHAEL SHELLENBERGER!
L’autodenuncia di Michael Shellenberger, ambientalista e attivista del clima, fondatore dell'organizzazione di ricerca e politiche che combatte per l'energia pulita e, secondo la rivista Time, "Eroe dell'Ambiente" nell'anno 2008 sarà sicuramente ignorata dai “giornaloni”.
Lo scienziato si è scusato pubblicamente, a nome di tutti gli ambientalisti in buona fede, per l'allarmismo climatico che lui e i suoi colleghi hanno alimentato negli ultimi trent'anni scrivendo in un articolo pubblicato sulla rivista della sua organizzazione: “Fino allo scorso anno ho evitato di parlare contro l'allarmismo climatico perché mi sentivo in colpa per aver contribuito a fomentarlo, ma soprattutto perché avevo paura di perdere amici e finanziamenti. Le poche volte che ho provato a difendere la climatologia da coloro che la distorcono ho subito dure conseguenze, quindi ho taciuto mentre i miei colleghi terrorizzavano l'umanità”.
Lo scienziato ha anche pubblicato un libro nel quale “avverte” che “Non ci sarà l'Apocalisse”, l'allarmismo ambientale fa male a tutti, e i cambiamenti climatici “non sono la fine del mondo e neppure il problema ambientale più grave per l'umanità”.
L’autodenuncia di Michael Shellenberger passerà quindi senz'altro inascoltata, non perché in cattiva fede, ma perché ideologizzati e ignoranti, vittime di un lavaggio del cervello che non ha rispettato la loro flora e fauna cerebrale, infatti la maggior parte dei giornalisti non conosce gli argomenti di cui parla o scrive: “non sa”, quindi “non dubita”, a conferma dell’affermazione di un uomo senza alcun dubbio saggio, Enea Silvio Piccolomini che, prima di diventare Papa col nome di Pio II, affermò “Chi più sa, più dubita!”.
E la correttezza anche scientifica di questa affermazione è dimostrata, oltre che da Galileo Galilei, che con la Scienza aveva un rapporto estremamente confidenziale, anche dall’ultrà ambientalista Greta, che non sa nulla, infatti non ha dubbi, e per evitare che le venissero aveva pure deciso di non andare più a scuola. Greta dice sull'ambiente un sacco di sciocchezze, ma con una rabbia e una determinazione tali da farsi credere da centinaia di milioni di persone (un Pontefice, un Re, un segretario generale dell’ONU, una presidente della Commissione EU, almeno un PdR, etc.) che l'hanno eletta Papessa degli eco-ignoranti. D'altronde, siamo nell'era dell'odio, e chi strilla più forte e fa la faccia più cattiva vince. Se poi la faccia è quella di una bambina, è possibile che essa venga presa a prestito da Stati, multinazionali, lobby e finanzieri per sponsorizzare i loro affari a discapito di quelli altrui. Magari per lanciare monopattini o vetture elettriche al posto di ciclomotori e vetture Diesel, o per favorire l'economia cinese al posto di quella tedesca, francese e italiana. Capita così che chi ha studiato e parla a ragion veduta venga ignorato, come gli scienziati italiano che hanno chiesto inutilmente a Sergio Mattarella di essere ricevuti, o addirittura criminalizzato, semplicemente perché canta fuori dal coro o perché il vento ha girato da un'altra parte.
Shellenberger non si limita a enunciare postulati, ma documenta quel che dice. Spiega che gli incendi nel mondo si sono ridotti del 25% in vent'anni, che i cambiamenti climatici non stanno rendendo peggiori i disastri naturali, che le emissioni di anidride carbonica sono in calo in tutte le nazioni più ricche e che per prevenire future pandemie occorre più agricoltura industriale. Lo scienziato si è deciso a parlare, consapevole di correre il rischio di passare per negazionista, No-vax, e “rincoglionito” come Luc Montagnier (Bassetti dixit), perché allarmato dai deliri ambientalisti, come quello di Bill McKibben, il più influente giornalista ecologista al mondo, che ha dichiarato “i cambiamenti climatici distruggeranno la civiltà umana” o quello della parlamentare statunitense Alexandria Ocasio-Cortez che nel 2020 ha dichiarato “il mondo, avanti di questo passo, finirà entro dodici anni”.
La realtà invece è opposta, e le esagerazioni ambientaliste rischiano di costare al pianeta più dell'industria e della tecnologia. Per esempio:
✓ Per produrre energia attualmente utilizziamo lo 0,5% della superficie del pianeta, ma se volessimo ricorrere solo a energie rinnovabili dovremmo sfruttarne il 50%;
✓ Per nutrirci unicamente di cibo bio e carne bovina ruspante dovremo incrementare la superficie agricola del 20% e ottenere un incremento dell’emissione di inquinanti del 300%, ma bisognerebbe conoscere l’incidenza attuale e ammettere che è decisamente bassa;
✓ Più densità di potenza hanno città, centrali e allevamenti, meno si inquina, perché “è di schiacciante evidenza che la nostra civiltà ad alta energia è migliore per le persone e per la natura rispetto alla civiltà a bassa energia a cui gli allarmisti del clima vorrebbero farci tornare”.
Shellenberger sostiene che i media stanno creando un clima d'ansia, depressione e ostilità verso la civiltà moderna che ha frenato lo slancio dell'economia proprio mentre questa stava riducendo la povertà nel mondo, facendo svoltare invece il Pianeta verso una nuova era oscurantista e di decrescita. E con riferimento alla recente battaglia animalista nel Congo Shellenberger afferma che In nome del progresso stiamo regredendo: “Per salvare quattro gorilla abbiamo ucciso 250 elefanti”.
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primepaginequotidiani · 5 months ago
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PRIMA PAGINA Il Centro di Oggi domenica, 18 agosto 2024
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schizografia · 1 year ago
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Sui vantaggi di non essere ascoltati
Inattuale è innanzitutto quella parola che si rivolge a un pubblico che in nessun caso potrà riceverla. Ma proprio questo definisce il suo rango. Se un libro che si rivolge solo ai suoi lettori deputati è poco interessante e non sopravvive al pubblico cui era diretto, il prezzo di un’opera si misura invece proprio dalla temerarietà con cui interpella coloro che non potranno accettarla. Profezia è il nome di questa speciale temerarietà, destinata a restare inaudita e illeggibile. Ciò non significa che essa conti di essere un giorno – per ora lontano – riconosciuta: un’opera resta viva solo finché vi sono lettori che non possono accettarla. La canonizzazione, che rende obbligatoria la sua accettazione, è infatti la forma per eccellenza del suo deperimento. Solo in quanto mantiene nel tempo una parte di inattualità l’opera può trovare i suoi autentici lettori, cioè quelli che dovranno scontare l’indifferenza o l’avversione degli altri.
L’arte della scrittura non consiste perciò soltanto, com’è stato suggerito, nel dissimulare o lasciare non dette le verità a cui si tiene maggiormente, quanto innanzitutto nella capacità di selezionare il pubblico che non vorrà riceverle. Va da sé che questa selezione non è il frutto di un calcolo o di un progetto, ma solo di una lingua che non concede nulla all’attualità – cioè alle regole che definiscono ciò che si può dire e il modo in cui dirlo. Che sia limpida e ferma – o, come spesso avviene, oscura e balbettante – profetica è in ogni caso quella parola, la cui efficacia è precisamente funzione del suo restare inascoltata.
Giorgio Agamben
13 ottobre 2023
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aitan · 1 year ago
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Sul passato sembriamo tutti d’accordo. Non toccateci la memoria e la storia della nostra infamia!
Il difficile è non girarsi dall'altra parte mentre si consumano altre infamie in altre parti del mondo.
Il difficile è ribellarsi contro quello che succede ora a Gaza, nello Yemen, in Nigeria, nell'ex Birmania, in Siria e in Ucraina.
Il difficile è restare umano con l’altro da te che incontri per strada e bussa alla tua porta qui ed ora compromettendo l’ordine costituito, la pulizia e il decoro della tua città.
Il contrario dell'amore non è l'odio. Il contrario dell'amore è l'indifferenza.
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Lo sapevate che... il mito di Cassandra ci insegna che la verità, specialmente se scomoda, resta spesso inascoltata.
Cassandra era una principessa troiana che aveva il dono della preveggenza. Le sue capacità tuttavia la rendono un’emarginata: è biasimata dai suoi parenti perché profetizza eventi luttuosi e nonostante la veridicità delle sue profezie, viene trattata come una folle e creduta, quando ormai è troppo tardi. Il dio Apollo, infatti, a seguito del rifiuto ricevuto nel tentativo di sedurla, la punì togliendole il dono della persuasione.
Il destino di Cassandra è il destino di coloro che sanno interpretare gli eventi, che tentano di avvertire la comunità di un pericolo imminente, ma che proprio in virtù della loro saggezza vengono derisi e restano inascoltati.
La saggezza di Cassandra viene rifiutata, perché si fa portavoce di tutte quelle verità scomode che non è sempre piacevole udire. Chi parla con sincerità viene spesso frainteso e negli agoni politici il popolo da la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, ma si tratta appunto di “illusioni” a cui l’uomo tuttavia non può fare a meno di credere, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
Opposta a Cassandra è la figura di Clitemnestra, moglie di Agamennone ed abile oratrice, i cui discorsi, seppur menzogneri, sono invece estremamente persuasivi. Clitemnestra a differenza di Cassandra aveva il dono della persuasione, è la personificazione mitica del politico/oratore che non si fa scrupolo alcuno. «Chi sa illudere gli uomini può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderli è sempre loro vittima.»
G. Middei
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tizianacerralovetrainer · 1 year ago
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Esiste una saggezza guida in ognuno di noi e per ognuno di noi diversa. È una saggezza antica, animica, personale, identitaria, certa di se stessa e fortemente direzionante. Sconosciuta e inascoltata nel mondo secolare ma in attesa di essere risvegliata.Tutto è già accaduto in noi ed il senso del tutto, il nostro senso, porta in sé un sapere assoluto e puro. Occorre ricercarla la saggezza guida, affinando l’affidarsi, rifuggendo il controllarsi, il giudicarsi e spingendosi oltre, in fondo a tutto ciò che probabilmente abbiamo pensato invece di poter evitare, dando spazio a ciò che in noi si esprime da sempre e che dal sempre senza inizio ci chiede di esser visto, ascoltato, con lo sguardo di chi sa finalmente credersi.
tizianacerra.com
(Foto Iulia Mihailov, unsplash)
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Monologo per Cassandra: Il tormento della profezia in una poesia di Wislawa SzymborskaLa voce solitaria della profetessa inascoltata che ammonisce l’umanità. Recensione di Alessandria today
Un’opera che esplora il peso della conoscenza e la solitudine della verità
Un’opera che esplora il peso della conoscenza e la solitudine della verità Wislawa Szymborska, con la sua poesia “Monologo per Cassandra”, ci regala un’opera straordinaria che riflette sul fardello della conoscenza profetica e sull’inevitabile solitudine che ne deriva. Attraverso la figura mitologica di Cassandra, profetessa condannata a prevedere il futuro senza essere mai creduta, l’autrice…
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susieporta · 2 years ago
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Lo sapevate che... il mito di Cassandra ci insegna che la verità, specialmente se scomoda, resta spesso inascoltata.
Cassandra era una principessa troiana che aveva il dono della preveggenza. Le sue capacità tuttavia la rendono un’emarginata: è biasimata dai suoi parenti perché profetizza eventi luttuosi e nonostante la veridicità delle sue profezie, viene trattata come una folle e creduta, quando ormai è troppo tardi. Il dio Apollo, infatti, a seguito del rifiuto ricevuto nel tentativo di sedurla, la punì togliendole il dono della persuasione.
Il destino di Cassandra è il destino di coloro che sanno interpretare gli eventi, che tentano di avvertire la comunità di un pericolo imminente, ma che proprio in virtù della loro saggezza vengono derisi e restano inascoltati.
La saggezza di Cassandra viene rifiutata, perché si fa portavoce di tutte quelle verità scomode che non è sempre piacevole udire. Chi parla con sincerità viene spesso frainteso e negli agoni politici il popolo da la sua preferenza a chi invece lo seduce e lo lusinga. Costui riscuote sempre un grande successo perché sfrutta le speranze e le paure del suo uditorio; alimenta tali speranze con grandiose promesse, ma si tratta appunto di “illusioni” a cui l’uomo tuttavia non può fare a meno di credere, condannando all’oblio le tante “Cassandre”, che continuano a gridare la verità.
Opposta a Cassandra è la figura di Clitemnestra, moglie di Agamennone ed abile oratrice, i cui discorsi, seppur menzogneri, sono invece estremamente persuasivi. Clitemnestra a differenza di Cassandra aveva il dono della persuasione, è la personificazione mitica del politico/oratore che non si fa scrupolo alcuno. «Chi sa illudere gli uomini può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderli è sempre loro vittima.»
G. Middei
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