#credersi
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Tutti parlano di rispetto. È una di quelle parole che riempiono la bocca, che scivolano via come se fossero scontate, come se tutti ne avessero compreso il vero significato. Tutti si ergono a grandi maestri di vita, pronti a dispensare lezioni, a dirti cosa è giusto e cosa è sbagliato. “Rispetto prima di tutto” dicono. Ma poi, sono proprio loro i primi a dimenticare cosa significhi davvero.
Mi fa male pensare a quante volte ho sentito questa parola uscire dalle bocche sbagliate. Quante volte ho visto persone parlare di educazione mentre calpestavano chiunque non fosse all’altezza delle loro aspettative. Quante volte ho sentito prediche sulla sincerità da chi non riesce neanche a guardarsi allo specchio senza mentire. È come vivere in un mondo al contrario, dove i colpevoli sono sempre pronti a puntare il dito, dove chi più sbaglia si sente sempre il più giusto.
La verità? Viviamo in una società in cui il rispetto non è più un valore, ma una maschera. Lo indossano tutti, ma pochi lo portano davvero nel cuore. Si parla di rispetto quando conviene, quando fa comodo, quando è un modo per apparire migliori agli occhi degli altri. Ma quando le luci si spengono e nessuno guarda, quella maschera cade, rivelando volti che di rispetto non hanno nemmeno l’ombra.
Cosa vuol dire rispettare davvero? Non è solo dire le parole giuste, non è solo comportarsi bene quando fa comodo. Rispettare è riconoscere l’altro nella sua interezza, con i suoi limiti, i suoi errori, le sue fragilità. È capire che ogni persona porta con sé un peso invisibile, una storia che non conosciamo. Ma chi lo fa davvero?
La maggior parte delle persone è pronta a giudicare. È facile, no? Guardare dall’alto e sentenziare, come se tutto fosse bianco o nero, come se bastasse un’occhiata per capire chi hai davanti. È così semplice credersi migliori degli altri quando non ti fermi a riflettere, quando non provi a metterti nei panni di chi hai davanti.
Ma il rispetto, quello vero, è difficile. È scomodo. Ti costringe a guardare oltre, a mettere da parte i pregiudizi, a fare uno sforzo per comprendere. E oggi, nessuno ha voglia di fare quello sforzo. È più semplice vivere di apparenze, fingersi persone migliori di quelle che si è realmente.
Mi chiedo spesso dove sia finita la sincerità. Quella vera, quella cruda, quella che non ha paura di mostrarsi imperfetta. Viviamo in un mondo dove tutti vogliono apparire impeccabili, come se ammettere di avere difetti fosse un crimine. E così, ci ritroviamo circondati da facce che sorridono per convenienza, da parole che suonano vuote, da persone che si riempiono la bocca di lezioni che non applicano mai a loro stesse.
E sai cosa fa più male? È che spesso queste persone sono quelle che più ti feriscono, quelle da cui meno te lo aspetti. Parenti, amici, conoscenti che ti parlano di rispetto e poi ti voltano le spalle. Che ti predicano educazione e poi non si fanno scrupoli a mancarti di rispetto. Che ti parlano di sincerità e poi ti raccontano bugie senza battere ciglio.
Io sono stanca. Stanca di vedere l’ipocrisia travestita da virtù. Stanca di ascoltare chi parla senza sapere, chi giudica senza conoscere, chi predica bene ma razzola male. Sono stanca di dovermi giustificare, di dover dimostrare sempre qualcosa, mentre chi mi giudica non si ferma neanche un secondo a guardarsi dentro.
Ma sai cosa ho imparato? Che il rispetto non si mendica. Non si può chiedere a chi non lo conosce, a chi non lo ha mai vissuto davvero. Non posso pretendere che chi non ha rispetto per sé stesso ne abbia per gli altri. Posso solo scegliere di non lasciare che la loro ipocrisia mi tocchi.
Ho deciso che non voglio più dare potere a chi non lo merita. Non voglio più permettere che le loro parole mi feriscano, che le loro azioni mi facciano dubitare di me stessa. Il rispetto che non ricevo dagli altri lo darò a me stessa, perché merito di più di ciò che alcuni sono disposti a offrire.
E se c’è una cosa che ho capito è questa: il rispetto non è un privilegio, ma una scelta. Non riguarda gli altri, ma te stessa. Riguarda il modo in cui scegli di vivere, il modo in cui scegli di trattare gli altri, anche quando il mondo intorno a te sembra aver dimenticato il significato di quella parola.
Non voglio essere come loro. Non voglio indossare una maschera. Voglio essere autentica, anche quando è difficile, anche quando mi espone al giudizio degli altri. Voglio vivere in un modo che mi permetta di guardarmi allo specchio e sapere che, nonostante tutto, non ho mai smesso di rispettare me stessa e chi mi sta intorno.
Perché alla fine, ciò che conta davvero non sono le lezioni che gli altri cercano di darti, ma ciò che scegli di insegnare a te stessa ogni giorno. E io scelgo di essere diversa. Di essere vera. Di essere quella che, anche in mezzo a tutta questa ipocrisia, non smette mai di credere nel valore del rispetto, della sincerità, dell’educazione. Anche se il mondo intorno a me sembra averli dimenticati.
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Credersi gnocca per i complimenti su un social é come sentirsi masterchef e aprire una scatoletta di tonno ad un gatto affamato.
dal web
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Quando ognuno avrà imparato a guardare a casa sua, nel suo animo, nel suo cuore, il suo disordine, la sua incoerenza, le sue abitudini, le sue fatiche, i suoi ritardi, la sua maleducazione, la sua pigrizia, i suoi limiti, i suoi sbagli, il suo orgoglio, la sua ostinatezza, non gli avanzerà di giudicare alcuno, né di credersi superiore, né di ritenersi migliore di altri. Semplicemente, non gli resterà altro tempo se non quello per correggersi e proporsi di essere oggi, migliore di ieri.
-Linda Valentinis-
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Il problema è che quando sei troppo buono, spesso la gente ti crede stupido. Perché ormai la gentilezza, la dolcezza, il buon cuore.. sono tutti pregi che non vengono apprezzati, ma che al contrario sono visti come segno di debolezza. Oggi va di moda l’arroganza, l’ignoranza e la presunzione nel credersi superiori! Beh che dire.. io vi lascio nella vostra convinzione. 😑
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Gli uomini conoscono molto imperfettamente le arti della seduzione. L'ingenuità di certi uomini nel credersi sul serio irresistibili, è davvero meravigliosa. Essi ignorano le regole più elementari di questa, diremo così, strategia ossidionale, gli errori che essi commettono sono innumerevoli e grossolani, e sarebbero irrimediabili nella maggior parte dei casi se l'indulgenza delle donne non fosse più grande della misericordia di dio.
Gabriele d'Annunzio
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Certa gente non si rende conto che potrà credersi furba proporzionalmente a quanto tu sarai disposto a fare il fesso.
- Xavier Wheel
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Continuo a sostenere che i social ,ma la tecnologia in generale, ha reso più facile emettere giudizi e credersi superiori ad altri così gratuitamente. Ha aiutato ad aumentare la disumanitá .
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Testi... intelligenti
Ci mancava pure questa. La cosiddetta intelligenza artificiale è in grado di generare dei testi. Uno ci mette le idee, poi fa tutto lei. A me non piace tanto questa cosa. Scrivere è anche fatica, impegno, sofferenza. Adesso qualunque incapace potrà credersi scrittore. Tanto lo sforzo sarà minimo. Io preferisco faticare. E poter dire: questo l'ho scritto io. Ma io per davvero.
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Giudicare i difetti degli altri deriva spesso dal bisogno di assolvere i propri.” “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.” “Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.”
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Non capirò mai come due persone che si amino non siano capaci a stare insieme ma siano degli esperti nel distruggersi a vicenda e non capirò mai che senso ha credersi vinti se poi nell’anima resta una ferita che non si sanerà mai.
Ma ho capito che crescere, significa anche lasciare andare
E che lasciare andare significa che tornare, non è un opzione.
Moonlight
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Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
(La coscienza di Zeno)
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Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l'intera vita a credersi stupido
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L’ULTIMA LUNA
30 Dicembre 2024
Buongiorno Anime Belle,
finiamo l’anno con una bella Luna Nuova nel segno del capricorno, l’ultima Luna che ci traghetterà nel 2025.
La Lunazione invita ad assumerci le nostre responsabilità, lasciando andare quelle che non sono di nostra competenza. Tra queste anche il voler salvare il mondo, gli altri o credersi responsabile degli stati emotivi altrui. No, noi non decidiamo come stanno gli altri, semmai siamo degli attivatori delle tematiche altrui e così gli altri con noi. Non sono gli altri a crearci dolore o sofferenza, e nemmeno la gioia e la felicità. Queste emozioni le abbiamo già dentro di noi e le attiviamo in determinate circostanze. Crediamo che siano le circostanze a crearci quelle emozioni, ma non è così! Noi le possediamo già; semmai, le circostanze sono l’effetto di quelle emozioni che portiamo dentro.
Tutto parte da noi, ogni cosa, ogni evento: la risposta è solo nostra e così quella di chi ci sta di fronte.
È questo un momento ideale per riflettere su ciò che si vuol davvero nella vita, considerare la priorità e fare un bilancio delle proprie esigenze e desideri.
Questa Luna Nuova potrebbe portare un po’ di malinconia e senso di solitudine, ma è il metro di giudizio per capire quanto siamo vicini o lontani dal nostro centro.
E con questa Luna Nuova io vi auguro di concludere il 2024 nel migliore dei modi e di iniziare il 2025 ancora meglio… sarà un anno veramente interessante e di grande cambio energetico.
A voi, che in questo anno mi avete dimostrato ancora di più il vostro affetto e supporto, dedico il caffè con la panna!
“L’ultima luna
la vide solo un bimbo appena nato,
aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva
con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani
e volò via e volò via era l’uomo di domani
e volò via e volò via era l’uomo di domani”
(“l’ultima luna” Lucio Dalla)
Akash astrologia moderna
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A furia di credersi invincibili ci si dimentica di possedere un cuore. Si può anche perdere nella vita , l'importante è non perdere di vista un'arma importante , la sensibilità.
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PUZZOLENTI PEZZI DI PUZZLE
C’è che aveva l’amico immaginario con cui parlare e giocare e poi c’ero io che avevo l’amico immaginario con cui parlare e giocare ma era un bambino mutante del Popolo della Notte che avevo conosciuto in sogno. In un certo modo capisco la maestra che in terza o in quarta elementare chiamò il prete che mi asperse di acqua santa davanti a tutta la classe.
‘Il Sintetico più simpatico’ era l’appellativo di un personaggio (persona artificiale, per l’esattezza) che intorno ai 18 anni creai per una serie di tavole cyberpunk ambientate nel 2020. La storia ci insegna, però, che per quanto tu possa futurizzare con la fantasia, la gente che vuole l’hoverboard di Ritorno al Futuro è decisamente meno di quella che desidera una macchina con rombante motore alimentato a diossina.
Sempre da bambino, pronunciavo la parola ‘puzzle’ così come la leggevo, finché un giorno mio padre mi corresse... Si dice ‘pàsol’ - e io controbattei che no, se c’è scritto PUZZLE si dice PUZZLE sennò avrebbero scritto PASOL! E poi senti che odore cattivo di colla e carta vecchia! PUZZANO! Fu la prima vera lezione sulla dissonanza cognitiva del mondo degli adulti.
‘L’italiano deve morire!’ ho detto l’altro giorno a una persona non italiana che parlava l’italiano meglio del 70% degli italiani. E ovviamente non mi riferivo a un ostaggio in mano a una milizia straniera ma alla lingua. Nello specifico, dell’idea di lingua come immutabile fregio di superiorità nei confronti dell’altro. Siccome tra 350 milioni di anni ci sarà l’impatto del supercontinente e tra 1,5 miliardi di anni l'inclinazione assiale della Terra subirà uno spostamento fino a 90° con la devastazione totale di ogni forma di vita sulla superficie, non vedo perché perdere tempo a lagnarsi di chi usa termini come cringe o triggerare. Moriremo tutti e nel frattempo io ghosto tutti i rompicoglioni puristi in anticipo.
‘Non sono queste le cose importanti’ (o ‘Mi ci sciacquo il culo!’ se sono indispettito) è un mantra che via via sto ripetendo(mi) sempre più frequentemente: perché perdere tempo (sebbene io apprezzi grandemente chi lo fa tipo @firewalker) a spiegare alla gente che l’aggettivo SINTETICO accanto a CARNE non ha senso alcuno? Le persone vogliono sentir strillare un ipotetico maiale e credersi al sicuro nella quotidiana routine tradizionale, senza mai soffermarsi a riflettere che il vino con cui si demoliscono il fegato ha lo stesso alcol di quello che bevevano i loro nonni, tranne che questi ultimi inorridirebbero davanti ai correttori di acidità, ai solfiti e agli acceleratori di macerazione dei processi di vinificazione moderni. Sì, ok... tu che stai per lussarti il dito sul tasto del reblog il vino lo fai in modo ‘naturale’ ma cerca di capire il senso di quanto vado dicendo.
Se fosse per me, imporrei nelle scuole un’ora a settimana di addestramento a ChatGPT. E non intendo che i bambini imparino a conoscerlo ma che proprio lo addestrino con ogni minchiata che viene loro in mente. Vi prego... molto meglio che lo facciano loro piuttosto che una masnada di cinquantenni col terrore delle novità. Preferisco che il navigatore prenda il controllo della mia macchina e cominci a chiedere con tono lamentoso ‘Siamo arrivati? Siamo arrivati? Ma quando si arriva?’ rispetto ad algoritmi che girano sempre attorno a cali di peso, soldi facili e malattie immaginarie.
Per quanto io sia consapevole che questo comporterà altrettanti problemi, mi ha fatto piacere sentirmi dire da @ross-nekochan che io sono un BOOMER INVERSO cioè che invece di fossilizzarmi sulla sedia a dondolo e indicare col bastone i giovinastri moderni in modo sprezzante, al contrario mi sto aprendo sempre di più nei loro confronti. Lo so che il rischio è diventare il meme di Steve Buscemi "How do you do, fellow kids?" ma al massimo sarò considerato un bizzarro vecchietto simpatico e non quello che si lagna rabbioso che ai suoi tempi giocava a tirare sassi ai maiali e non ai videogames violenti.
E comunque @ross-nekochan, non è che le donne non facciano seppuku con la katana... nemmeno gli uomini lo fanno! La katana è troppo lunga per essere impugnata correttamente e sventrarsi in modo efficace (è lunga circa 1 metro con 70 cm di lama), perciò si usava il wakizashi, cioè la spada più corta (mezzo metro di lama) che era la ‘guardiana dell’onore’, mano sinistra sull’impugnatura, mano destra su un panno di seta avvolto attorno alla lama. Di solito la propria katana veniva consegnata a una persona fidata che, messasi dietro, avrebbe decapitato il sacrificante per evitargli disonorevoli smorfie di dolore.
Le donne, invece, facevano seppuku con il tanto (pugnale corto) e tagliandosi la gola... ma dopo essersi legate le gambe con l’obi perché sia mai che qualcuno sbirciasse sotto il kimono mentre agonizzavi.
Credo che per oggi basti così <3
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Al 1 vertice tra Cina e Usa dopo l’elezione di Biden, questi si incontrano ad Anchorage Alaska, posto simbo poiché punto più vicino tra Asia e America. La delegazione cinese si mette a recitare interi comizi di Black Lives Matter, cioè il movimento antirazzista, cosa vuol dire questo? Che i cinesi si impadroniscono di una narrazione che è fortissima dentro la sinistra americana, e descrive l’America come impero del male, inferno del razzismo, della xenofobia, delle discriminazioni, del sessismo, quindi si domandano i Cinesi ( popolo spietato in realtà ma da loro non puoi parlare) perché dobbiamo abbracciare i valori Usa? La sinistra americana sta estremizzando la sua santa inquisizione ( come la sinistra europea che ci sta facendo scomparire ) con Woke, Queer, Cancel distruggendo prima di tutto la sua spina dorsale, nei campus americani l'ideologia divenuta quasi una religione impregnata di fanatismo già identifica o vorrebbe identificare bambini con generi assurdi , sdoganando la possibilità che un bimbo possa a 10 anni credersi un cane , gatto o avere rapporti addirittura con persone adulte: quello cioè che noi chiamiamo pedofilia. La stessa sinistra che vuole sdoganare il terrorismo e l' islamizzaziome nelle capitali europee. Spero vivamente vinca Trump tra i mali senza ombra di dubbio il minore
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