#credersi
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fuoridalcloro · 2 months ago
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Quando ognuno avrà imparato a guardare a casa sua, nel suo animo, nel suo cuore, il suo disordine, la sua incoerenza, le sue abitudini, le sue fatiche, i suoi ritardi, la sua maleducazione, la sua pigrizia, i suoi limiti, i suoi sbagli, il suo orgoglio, la sua ostinatezza, non gli avanzerà di giudicare alcuno, né di credersi superiore, né di ritenersi migliore di altri. Semplicemente, non gli resterà altro tempo se non quello per correggersi e proporsi di essere oggi, migliore di ieri.
-Linda Valentinis-
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unaragazzaa · 6 months ago
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Il problema è che quando sei troppo buono, spesso la gente ti crede stupido. Perché ormai la gentilezza, la dolcezza, il buon cuore.. sono tutti pregi che non vengono apprezzati, ma che al contrario sono visti come segno di debolezza. Oggi va di moda l’arroganza, l’ignoranza e la presunzione nel credersi superiori! Beh che dire.. io vi lascio nella vostra convinzione. 😑
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ma-pi-ma · 7 months ago
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Gli uomini conoscono molto imperfettamente le arti della seduzione. L'ingenuità di certi uomini nel credersi sul serio irresistibili, è davvero meravigliosa. Essi ignorano le regole più elementari di questa, diremo così, strategia ossidionale, gli errori che essi commettono sono innumerevoli e grossolani, e sarebbero irrimediabili nella maggior parte dei casi se l'indulgenza delle donne non fosse più grande della misericordia di dio.
Gabriele d'Annunzio
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falcemartello · 1 year ago
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Certa gente non si rende conto che potrà credersi furba proporzionalmente a quanto tu sarai disposto a fare il fesso.
- Xavier Wheel
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monologhidiunamarea · 10 months ago
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Continuo a sostenere che i social ,ma la tecnologia in generale, ha reso più facile emettere giudizi e credersi superiori ad altri così gratuitamente. Ha aiutato ad aumentare la disumanitá .
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abatelunare · 10 months ago
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Testi... intelligenti
Ci mancava pure questa. La cosiddetta intelligenza artificiale è in grado di generare dei testi. Uno ci mette le idee, poi fa tutto lei. A me non piace tanto questa cosa. Scrivere è anche fatica, impegno, sofferenza. Adesso qualunque incapace potrà credersi scrittore. Tanto lo sforzo sarà minimo. Io preferisco faticare. E poter dire: questo l'ho scritto io. Ma io per davvero.
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volpedellaneve · 10 months ago
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Giudicare i difetti degli altri deriva spesso dal bisogno di assolvere i propri.” “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.” “Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.”
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moonlightt2000 · 9 months ago
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Non capirò mai come due persone che si amino non siano capaci a stare insieme ma siano degli esperti nel distruggersi a vicenda e non capirò mai che senso ha credersi vinti se poi nell’anima resta una ferita che non si sanerà mai.
Ma ho capito che crescere, significa anche lasciare andare
E che lasciare andare significa che tornare, non è un opzione.
Moonlight
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marinaiostanco · 7 months ago
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Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l'uomo ideale e forte che m'aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
(La coscienza di Zeno)
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5oliloquio · 7 months ago
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Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l'intera vita a credersi stupido
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mancino · 8 months ago
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A furia di credersi invincibili ci si dimentica di possedere un cuore. Si può anche perdere nella vita , l'importante è non perdere di vista un'arma importante , la sensibilità.
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kon-igi · 2 years ago
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PUZZOLENTI PEZZI DI PUZZLE
C’è che aveva l’amico immaginario con cui parlare e giocare e poi c’ero io che avevo l’amico immaginario con cui parlare e giocare ma era un bambino mutante del Popolo della Notte che avevo conosciuto in sogno. In un certo modo capisco la maestra che in terza o in quarta elementare chiamò il prete che mi asperse di acqua santa davanti a tutta la classe.
‘Il Sintetico più simpatico’ era l’appellativo di un personaggio (persona artificiale, per l’esattezza) che intorno ai 18 anni creai per una serie di tavole cyberpunk ambientate nel 2020. La storia ci insegna, però, che per quanto tu possa futurizzare con la fantasia, la gente che vuole l’hoverboard di Ritorno al Futuro è decisamente meno di quella che desidera una macchina con rombante motore alimentato a diossina.
Sempre da bambino, pronunciavo la parola ‘puzzle’ così come la leggevo, finché un giorno mio padre mi corresse... Si dice ‘pàsol’ - e io controbattei che no, se c’è scritto PUZZLE si dice PUZZLE sennò avrebbero scritto PASOL! E poi senti che odore cattivo di colla e carta vecchia! PUZZANO! Fu la prima vera lezione sulla dissonanza cognitiva del mondo degli adulti.
‘L’italiano deve morire!’ ho detto l’altro giorno a una persona non italiana che parlava l’italiano meglio del 70% degli italiani. E ovviamente non mi riferivo a un ostaggio in mano a una milizia straniera ma alla lingua. Nello specifico, dell’idea di lingua come immutabile fregio di superiorità nei confronti dell’altro. Siccome tra 350 milioni di anni ci sarà l’impatto del supercontinente e tra 1,5 miliardi di anni l'inclinazione assiale della Terra subirà uno spostamento fino a 90° con la devastazione totale di ogni forma di vita sulla superficie, non vedo perché perdere tempo a lagnarsi di chi usa termini come cringe o triggerare. Moriremo tutti e nel frattempo io ghosto tutti i rompicoglioni puristi in anticipo.
‘Non sono queste le cose importanti’ (o ‘Mi ci sciacquo il culo!’ se sono indispettito) è un mantra che via via sto ripetendo(mi) sempre più frequentemente: perché perdere tempo (sebbene io apprezzi grandemente chi lo fa tipo @firewalker) a spiegare alla gente che l’aggettivo SINTETICO accanto a CARNE non ha senso alcuno? Le persone vogliono sentir strillare un ipotetico maiale e credersi al sicuro nella quotidiana routine tradizionale, senza mai soffermarsi a riflettere che il vino con cui si demoliscono il fegato ha lo stesso alcol di quello che bevevano i loro nonni, tranne che questi ultimi inorridirebbero davanti ai correttori di acidità, ai solfiti e agli acceleratori di macerazione dei processi di vinificazione moderni. Sì, ok... tu che stai per lussarti il dito sul tasto del reblog il vino lo fai in modo ‘naturale’ ma cerca di capire il senso di quanto vado dicendo.
Se fosse per me, imporrei nelle scuole un’ora a settimana di addestramento a ChatGPT. E non intendo che i bambini imparino a conoscerlo ma che proprio lo addestrino con ogni minchiata che viene loro in mente. Vi prego... molto meglio che lo facciano loro piuttosto che una masnada di cinquantenni col terrore delle novità. Preferisco che il navigatore prenda il controllo della mia macchina e cominci a chiedere con tono lamentoso ‘Siamo arrivati? Siamo arrivati? Ma quando si arriva?’ rispetto ad algoritmi che girano sempre attorno a cali di peso, soldi facili e malattie immaginarie.
Per quanto io sia consapevole che questo comporterà altrettanti problemi, mi ha fatto piacere sentirmi dire da @ross-nekochan che io sono un BOOMER INVERSO cioè che invece di fossilizzarmi sulla sedia a dondolo e indicare col bastone i giovinastri moderni in modo sprezzante, al contrario mi sto aprendo sempre di più nei loro confronti. Lo so che il rischio è diventare il meme di Steve Buscemi "How do you do, fellow kids?" ma al massimo sarò considerato un bizzarro vecchietto simpatico e non quello che si lagna rabbioso che ai suoi tempi giocava a tirare sassi ai maiali e non ai videogames violenti.
E comunque @ross-nekochan, non è che le donne non facciano seppuku con la katana... nemmeno gli uomini lo fanno! La katana è troppo lunga per essere impugnata correttamente e sventrarsi in modo efficace (è lunga circa 1 metro con 70 cm di lama), perciò si usava il wakizashi, cioè la spada più corta (mezzo metro di lama) che era la ‘guardiana dell’onore’, mano sinistra sull’impugnatura, mano destra su un panno di seta avvolto attorno alla lama. Di solito la propria katana veniva consegnata a una persona fidata che, messasi dietro, avrebbe decapitato il sacrificante per evitargli disonorevoli smorfie di dolore.
Le donne, invece, facevano seppuku con il tanto (pugnale corto) e tagliandosi la gola... ma dopo essersi legate le gambe con l’obi perché sia mai che qualcuno sbirciasse sotto il kimono mentre agonizzavi.
Credo che per oggi basti così <3
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ballata · 22 days ago
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Al 1 vertice tra Cina e Usa dopo l’elezione di Biden, questi si incontrano ad Anchorage Alaska, posto simbo poiché punto più vicino tra Asia e America. La delegazione cinese si mette a recitare interi comizi di Black Lives Matter, cioè il movimento antirazzista, cosa vuol dire questo? Che i cinesi si impadroniscono di una narrazione che è fortissima dentro la sinistra americana, e descrive l’America come impero del male, inferno del razzismo, della xenofobia, delle discriminazioni, del sessismo, quindi si domandano i Cinesi ( popolo spietato in realtà ma da loro non puoi parlare) perché dobbiamo abbracciare i valori Usa? La sinistra americana sta estremizzando la sua santa inquisizione ( come la sinistra europea che ci sta facendo scomparire ) con Woke, Queer, Cancel distruggendo prima di tutto la sua spina dorsale, nei campus americani l'ideologia divenuta quasi una religione impregnata di fanatismo già identifica o vorrebbe identificare bambini con generi assurdi , sdoganando la possibilità che un bimbo possa a 10 anni credersi un cane , gatto o avere rapporti addirittura con persone adulte: quello cioè che noi chiamiamo pedofilia. La stessa sinistra che vuole sdoganare il terrorismo e l' islamizzaziome nelle capitali europee. Spero vivamente vinca Trump tra i mali senza ombra di dubbio il minore
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nome-sconosciuto · 3 months ago
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Ci vuole coraggio a credersi sto cazzo con 8 miliardi di persone in circolazione
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crazy-so-na-sega · 11 months ago
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Com'è facile credersi un dio con il cuore, e com'è difficile esserlo con la mente! E con quante illusioni devo essere nato per poterne perdere una ogni giorno! La vita è un miracolo che l'amarezza distrugge.
-Cioran (Sommario di decomposizione)
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diceriadelluntore · 1 year ago
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Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi...
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Ieri un blog che seguo, postando questa foto del giocatore del Napoli e della Nazionale Giovanni Di Lorenzo, ha scritto che è un Apollo.
L'aggettivo che si rifà all'estetica del Dio Greco vale in italiano giovane di grande bellezza, per lo più in frasi (talora ironiche) come essere un a.; parere, credersi un a. (e, più spesso con la maiuscola, essere, sembrare un Apollo), con riferimento alle raffigurazioni scultoree o pittoriche del dio (voce Apollo, Vocabolario Treccani).
Tolta la dimensione ironica, assente in quel post, mi è venuto in mente che rispetto ad Apollo, Di Lorenzo ha i capelli di un altro colore. Sembrerà un particolare strano, ma la Mitologia Antica ha nella dimensione tricologica un aspetto niente affatto secondario.
Partiamo da una tradizione comune: Apollo, che era molto più che il dio del sole, aveva i capelli neri, con riflessi viola (oggi diremmo corvini). Il mito della sua nascita è meraviglioso: figlio di Zeus e della titanide Leto (o Latona), fu concepito nell'ennesima avventura extraconiugale del Re degli Dei (il tono è volutamente divertito); Era, come sempre furiosa delle avventure amorose del marito, venuta a sapere che Leto fosse incinta di Zeus, proibì alla partoriente di dare alla luce suo figlio su qualsiasi terra, fosse essa un continente o un'isola. Disperata, Leto vagò fino a giungere sull'isola di Delo, appena sorta dalle acque e, stando al mito, ancora galleggiante sulle onde e non ancorata al suolo. Essendo, perciò, Delo non ancora una vera isola, Leto poté darvi alla luce Apollo e la sua gemella Artemide, precisamente ai piedi del Monte Cinto. Secondo i miti, Artemide fu la prima dei gemelli a nascere, e aiutò la madre nel parto di Apollo. Questi nacque in una notte di plenilunio, che fu da allora il giorno del mese a lui consacrato: nel momento in cui nacque il dio, cigni sacri vennero a volare sopra l'isola, facendone sette volte il giro, poiché era il settimo giorno del mese. E appena nato, la testa del neonato fu poggiata su un cespuglio di violette, che trasferirono ai capelli del Dio quella sfumatura violetta, che gli sarà cara.
Il colore scuro dei capelli di Apollo era una rarità letteraria, poichè, per esempio, Omero descrive tutti gli dei con caratteristiche opposte: ci sono studi che descrivono come il rapporto tra divinità\eroi biondi e bruni sia 10 a 1, Afrodite è bionda, come pure Demetra. Atena è, per eccellenza, “l’occhicerulea Atena”. Il termine adoperato è glaukopis, che certo è in relazione anche con la civetta, sacra alla dea (glaux = civetta: occhi scintillanti, occhi di civetta), simbolo di saggezza. Oltre a ciò, altri leggendari eroi erano biondi: Menelao, Peleo, Achille e suo figlio Neottolemo, Meleagro, Radamanto, Clizio, Camerte. Si dice che persino Alessandro Magno fosse biondo.
Sappiamo con certezza dagli studi genetici sui resti nelle tombe che gli antichi greci e romani fossero molto più comunemente "di tipo mediterraneo", cioè pelle scura, occhi scuri, capelli scuri. Questa affermazione non vuol dire che non esistessero persone con i capelli biondi o gli occhi chiari, vuole dire che questi ultimi erano una minoranza genetica, almeno fino alla Roma Imperiale. Eppure l'essere biondi, essendo in minoranza, era considerato molto più affascinante. Pratica comune, tra le donne ricche, ma era pratica conturbante nei lupanari delle prostituite, era quella di colorare i capelli di biondo usando delle costosissime tinture allo zafferano o polveri colorate: le cronache del tempo ci dicono che richiedesse un grande sforzo per l'applicazione e avesse un odore ripugnante. Tra l'altro, la stessa parola biondo ha etimologia oscura: origine certa della parola è comunque l'antico francese blond (e il provenzale blon) da cui lo spagnolo blondo (poi sostituito nell'uso comune da rubio, dal latino rubeus, "rosso") e l'italiano biondo; i greci antichi per esempio usavano gli aggettivi xanthòs e xoutòs “biondo”, pyrrhòs “fulvo” e chrysoeidés “aureo”, riferiti ai capelli di uomini o Dei, aggettivi che corrispondono perfettamente al latino flavus, fulvus e auricomus; per descrivere le chiome lunghe e bionde usavano termini specifici come chrysokàrenos “testa bionda”, o chrysokóme “chioma d’oro”. E quest'eco rimane nella cultura occidentale, per esempio, nella ritrattistica medioevale e primo rinascimentale, dove è davvero difficile, se non in autoritratti, trovare una figura femminile simbolica che non sia bionda o dai capelli chiari.
Su questo fatto sono nate molte teorie: alcune sfiorano il razzismo, altre furono lo spunto per una certa storiografia mitteleuropea che vedeva già all'epoca greca antica caratteristiche dello spirito razionale dell'Europa centrale, dove si presume siano partiti per quelle terre i biondi (in pratica, una versione filo nazista della dicotomia nietzschiana apolinneo\dionisiaco), esistono inoltre decine di libri sull'origine "Indoeuropea" dei greci rispetto a quella levantina (che sarebbero i fenici, e le popolazioni del mediterraneo orientale).
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Questa è L'Afrodite Cnidia: l'originale era opera di Prassitele, scolpita nel IV secolo a.C. Essendo perduta, rimangono alcune copie di età romana. È famosa non solo per la sua disarmante bellezza artistica, ma anche perché è il primo nudo femminile dell'arte greca e perché, secondo tutte le fonti, aveva i capelli biondi.
I poeti hanno amato e cantato per lo più donne pallide e dai capelli biondi; anzi fra tutti gli spietati imitatori del Petrarca, se non mai, certo difficilmente si ritrova chi abbia messo nello sbiadito lusso delle sestine, delle canzoni e dei sonetti a frasi bell'e fatte, una fanciulla che non avesse
… i capei d'oro alla Laura sparsi
Corrado Ricci (1858 – 1934), archeologo e storico dell'arte italiano
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