#il passato nel passato
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Un tuffo nel passato:
Rovistando nel disordine di un vecchio cassetto, mi trovo tra le mani un libricino coperto di chiazze di muffa che sanno di antico. Lo apro e con sorpresa mi trovo ricette scritte sicuramente con penna e pennino in bella calligrafia, le leggo a fatica ma quella scrittura cosi accurata narra l’amore per quello che vi è scritto. La mia mente va a ritroso all’età delle mie elementare: quando il banco di scuola a due posti e sul lato destro di ogni scolaro, vi era un buco per far entrare il calamaio: una boccetta di vetro che il bidello tutte le mattine riempiva di inchiostro. L’abilità stava nell’intingere il pennino quel tanto che bastava perché non cadessero macchie sul foglio, per fortuna la carta assorbente era la nostra salvezza. Lentamente senza che ce ne accorgessimo la biro soppiantò il pennino. La differenza fu grande, insieme all’entusiasmo della cosa nuova. Tuttavia quel modo di scrivere ti insegnava pazienza e concentrazione, perché dovevi ben delineare ogni lettera per essere leggibile ciò che scrivevi ed evitare la tanto temuta macchia d’inchiostro, facendo nascere inconsciamente un coinvolgimento emotivo. La prima biro? Ma la vecchia cara Bic….
#Un tuffo nel passato#ricordi#riflessioni#emozioni#scuola elementare#pennini#calamaio#pensieri#il mio passato#cassetto
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sul primo punto non saprei, fagioli è amico con un po’ di loro anche dalle under ma ci sta che magari qualcuno non fosse d’accordo, ma anche lì la scelta è dell’allenatore ed è compito suo farlo capire a tutti. sul secondo punto noi scherziamo coi meme di sogno azzurro ma lì si vedeva fin dall’inizio che era un gruppo unito e i giocatori scherzavano con mancini, poi c’era anche vialli… c’era più armonia sia in campo che fuori e non so onestamente cosa aspettarmi da qui a settembre che c’è la nations league quindi nulla di che ma sempre partite utili sono, perché poi ci sono le qualificazioni al mondiale e mi pare che spalletti non abbia essenzialmente fatto alcun mea culpa anzi. credo ci saranno in campo gli stessi e i problemi si riproporranno. sono addolorata da questa situazione
spalletti fino ad adesso ha praticamente dato la colpa a tutti tranne a se stesso (ovviamente) usando giustificazioni assurde campate per aria e velatamente dicendo che la colpa è stata dei giocatori che non sono in grado piuttosto di ammettere che gran parte degli errori sono venuti da lui e da come ha gestito tutto l'europeo. non ho molta fiducia nella prossima 'stagione' nations league/qualificazioni mondiali ma spero che magari vedendo l'ennesimo disastro nations league (perchè accadrá a meno che non succeda il miracolo, questo gruppo non gira con spalletti e continuerá a vedersi purtroppo) lo licenzino così ce lo leviamo di torno prima delle qualificazioni.
Per quanto riguarda l'unione del gruppo, secondo me non é vero che questo gruppo non è unito, semplicemente con l'altro gruppo lo vedevamo perche ci hanno fatto un documentario, erano sempre sui social etc. anche quello ha contributo a cancellare la distanza tra loro e i tifosi rendendo tutti partecipi e entusiasti del cammino europeo e ha dato carica per ogni partita. la sentivi più vicina ecco. su questo gruppo si è saputo poco e niente perche non era permesso usare social, fare video, niente presentazione della squadra, niente documentari, hanno imposto un rigore militare che ha dato ahime l'effetto contrario. se pensiamo ai backstage caricati su quell'app atroce del UEFA press day o dello spot igp, non mi sono sembrati per niente distanti tra di loro anzi, questi sono anni che giocano insieme prima nelle giovanili e poi in nazionale, la maggior parte di loro sta nello stesso club, alcuni sono letteralmente cresciuti assieme quindi io non credo a chi dice che non si sopportano perchè si vedrebbe se ci fosse qualche problema a livello di gruppo (vedi il gruppo di ventura, quelli si che si che si odiavano) poi se la storia che non hanno feeling con l'allenatore è vera allora si spiegano tante altre cose a livello di atteggiamento, voglia e carica.
#per quanto riguarda il paragone vialli buffon neanche da mettere#vialli non avrebbe mai lavorato con uno come spalletti a priori#e buffon ha passato 30 giorni a ripetere eh ma io c'ero nel mondiale 2006 come se a qualcuno interessasse qualcosa#e fine#questo e' stato il suo contributo motivante
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Mentre tornava alla cassa, Kazu chiese a Fumiko, quasi con noncuranza: «Com'è andata?».
Sentendo queste parole, Fumiko si convinse di aver viaggiato per davvero nel tempo. Era tornata a quel giorno, una settimana prima. Ma se avesse...
«Stavo proprio pensando...»
«Sì?»
«Il presente non cambia, giusto?»
«Esatto.»
«Ma che ne è delle cose che succedono dopo?»
«Non capisco cosa intendi.»
«Da adesso in poi...» Fumiko scelse con cura le parole.
«Da adesso in poi, che ne è del futuro?»
Kazu la guardò dritto negli occhi. «Be', visto che il futuro non è ancora successo, credo proprio che dipenda da te...» disse, concedendosi un sorriso.
Gli occhi di Fumiko si illuminarono.
Cit. "Finché il caffè è caldo"☕☁️🦋
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#citazione#cit.#citazione libro#finché il caffè è caldo#caffè#toshikazu kawaguchi#amore#passato#futuro#vita#coraggio#viaggiare nel tempo#libro#libri#leggere#lettura#leggere che passione#book#books#bookslover#booklover#booklr#bookblr
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mia madre mi manda aggiornamenti su zerocalcare e la prima cosa che penso è mm questo potrebbe averlo scritto la mia cara amica tumblr mutual giulia deathshallbenomore <3
sarà il fatto che le madri sono indubbiamente genitore 1 e chi la pensa diversamente evidentemente vive dal lato sbagliato della storia (mentre io e il dott. zerocalcare la pensiamo nel modo giusto), saranno i riferimenti ad adrian la serie evento………… del resto sono mai stata avvistata insieme a zerocalcare?
#in realtà che ridere. sì#esistono x persone che possono dire di averci visti nella stessa stanza#correva l’anno boh rega ero tipo al terzo anno di liceo#e andai con uno a vedere questo tale fumettista. onestamente non so se fosse già iper famoso e io solo ignorante o cosa onestamente#questo tale fumettista nel senso che non avevo idea di chi fosse zerocalcare perché vivo sotto a un sasso#però facciamo conto che questo accadde pure più di 10 anni fa#no ecco la cosa che fa molto ridere è che boh forse questo ci stava provando con me o comunque tastando il terreno? non lo so amici era un#periodo confuso e buio della mia vita. ricordo di aver esperito uno degli abbracci più imbarazzanti della mia esistenza#del tutto estemporaneo. lui ottocento metri più alto di me. chimica meno mille. l’unica cosa che condividevamo era l’astio per l’esistenza#ma quella non è affinità. si chiama depressione al giorno d’oggi. lol#quindi mi rimetto al giudizio della corte ma tanto è passato abbastanza tempo da poterci ridere su. la cosa che ricordo meglio era il caldo#perché CHE MINCHIA VAI IN UN POMERIGGIO D’ESTATE A MILANO IN MEZZO ALL’ASFALTO MA CHE È#bene fine dell’oversharing chiedo scusa a tuttə ciao xoxo
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letteralmente ho un ricordo d'infanzia di mio padre che dice che l'unica volta che si sarebbe ubriacato nella sua vita sarebbe stato alla morte di berlusconi
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Il mercante di lana di Valeria Montaldi: Un viaggio nel Medioevo tra mistero, fede e intrighi. Recensione di Alessandria today
Un romanzo storico che intreccia sacro e profano nella Milano del XIV secolo
Un romanzo storico che intreccia sacro e profano nella Milano del XIV secolo Recensione Il mercante di lana di Valeria Montaldi è un avvincente romanzo storico ambientato nel Medioevo, che ci porta nella Milano del XIV secolo, un’epoca oscura e affascinante segnata da contrasti tra sacro e profano, superstizione e fede, potere e povertà. Al centro della vicenda c’è Thomas, un mercante di lana,…
#Alessandria today#atmosfera medievale#Chiesa e fede#Colpi di scena#credenze popolari#giustizia e religione#Il Mercante di Lana#intrighi medievali#italianewsmedia.com#libri sul Medioevo#Medioevo#mercanti medievali#Milano nel XIV secolo#Milano storica#mistero medievale#narrativa ambientata nel passato#narrativa d’epoca#narrativa italiana#narrativa medievale#Narrativa storica#peste e carestie#peste medievale#processi per eresia#religione e superstizione#religione medievale#Ricostruzione storica#romanzi storici italiani#romanzi su intrighi e misteri#romanzi su Milano#romanzi sui processi
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Un tuffo nel passato.
Ciao a tutti, amici, oggi vi porto con me indietro nel tempo, a quando più di venti anni fa (oddio ormai sono 26, sono vecchiotta 🙈) quando mi affacciavo per la prima volta alla mia passione, i manga e gli anime, in maniera seria e non solo guardandoli in tv, ma cercando materiale, info, e soprattutto fumetti. Cosa assai rara all’epoca, perché parliamo dei primi anni novanta, internet si era…
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#il mondo di shioren#la mia adolescenza#la mia infanzia#manga dal passato#nostalgia portami via#pollyanna manga#sprea editori#un tuffo nel passato#yoroiden samurai troopers
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Come regalino per la qualificazione si potrebbe ingaggiare qualcuno che convinca Sacchi a non commentare mai più una qualsiasi partita?!? Per favore… basta. Bastabastabasta. Sappiamo che non è la nazionale più forte della storia italiana, ma cazzarola almeno qualche ora di gioia se la meritano
Ancora parla quello????? ma non va in pensione tipo bastaaaaa
#ma poi ANCORA con i confronti col passato ma bastaaaaaaaaaa#QUESTI SONO I GIOVANI e QUESTI GIOCANO e QUESTI vincono#non ci sono totti delpiero gattuso come non c'era vialli quando giocava de rossi per dire#qualcuno spieghi a sta gente il concetto di RICAMBIO GENERAZIONALE#ringraziamo invece che abbiamo dei giovani nonostante i problemi nel calcio italiano e nei vivai delle giovanili#ringraziamo che abbiamo un allenatore decente e non gente come V-WORD al comando di una nazionale che ha fatto miracoli in questi mesi#spero di vincere di nuovo l'europeo solo per alzargliela in faccia a sta gente
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Inizio la lettura di un nuovo libro: FINCHÉ IL CAFFÈ È CALDO
Primo capitolo si parla di amore, di una storia finita così all'improvviso, di un addio doloroso, di una donna che rimpiange quella serata in cui lui se n'è andato via dalla sua vita e che non fa altro che pensarci tutto il tempo ... arrivando a voler desiderare di poter tornare indietro nel tempo per sistemare tutto, per dire qualche parola in più celata quella sera, per urlargli "non te ne andare"... quindi si parla di viaggi nel tempo, ma la regola stabilita in questo racconto è puoi tornare indietro nel tempo ma qualsiasi cosa farai o dirai nel passato non cambierà il presente nonostante la tua volontà di volerlo cambiare e per ribadire questo concetto ci si sofferma sul fatto che questa regola si contrappone a qualsiasi racconto di fantascienza in cui viaggiando nel tempo bisogna fare attenzione a non fare niente che possa provocare modifiche nel presente.
Ecco dopo quella frase mi sono fermata nella lettura per qualche istante, avevo lo sguardo basso, gli occhi un po' lucidi, ho sospirato, ho pensato a lui, a come mi ha fatto una testa così parlando di viaggi nel tempo per scrivere il suo racconto seguendo proprio questa regola di stare attenti a provocare cambiamenti nel presente e leggere quella frase proprio in un capitolo in cui si parla di un rapporto finito e di un addio difficile da superare mi sembra un brutto scherzo del destino, ma se ne sto parlando qui vuol dire che sono abbastanza forte da affrontarlo
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#libro#libri#leggere#lettura#leggere che passione#book#books#booklover#bookslover#booklr#bookblr#finché il caffè è caldo#caffè#viaggiare nel tempo#viaggi nel tempo#tempo#addio#passato#presente#cambiamento#modificare#cambiare#rapporto finito#cuore a pezzi#cuore rotto#rottura#dolore#andare avanti
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è come se il tempo si fosse fermato quando sei passato a pochi passi da me.
ho potuto ammirare di nuovo i marcati lineamenti del tuo viso, i tuoi movimenti e atteggiamenti.
l’abbiamo sentito entrambi che il nostro cuore ha smesso di battere per i secondi in cui abbiamo potuto vivere la presenza, e poi tutto è svanito.
tutto è scivolato via, una polvere bianca che si stratifica nel mio cuore.
-hsox
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Perdonare qualcuno non significa tollerare il suo comportamento. Non significa nemmeno dimenticare che ti ha ferito o nemmeno permettere che te lo faccia di nuovo.
Perdonare significa fare pace con quello che è successo. Significa riconoscere la tua ferita, darti il permesso di provare dolore e capire che quel dolore non è più necessario. Significa lasciar andare il dolore e il risentimento per guarire e andare avanti.
Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti permette di vivere nel presente.
Quando perdoni te stesso e gli altri, sei davvero libero. Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.
Louise Hay
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Il Bimbo nel Viale di Antonia Pozzi: La Dolcezza di un Sogno Incompiuto. Un'intensa riflessione poetica sulla vita e sull’innocenza attraverso la sensibilità unica di Antonia Pozzi
Il Bimbo nel Viale, scritto da Antonia Pozzi il 25 ottobre 1933, è una poesia che racchiude la delicatezza e la profondità dell’immaginazione poetica dell'autrice
Il Bimbo nel Viale, scritto da Antonia Pozzi il 25 ottobre 1933, è una poesia che racchiude la delicatezza e la profondità dell’immaginazione poetica dell’autrice. In pochi versi, Pozzi esplora la tenerezza e il dolore sottile di un sogno mai realizzato: quello di un bambino, una figura simbolica che rappresenta speranza, fragilità e innocenza. La poetessa ci offre un ritratto intimo di un…
#amore e perdita#Antonia Pozzi#bellezza della semplicità#bellezza fragile#bellezza malinconica#delicatezza della vita#delicatezza e fragilità#desiderio di maternità#dolcezza della poesia#figura materna#Il Bimbo nel Viale#immagini poetiche#infanzia immaginaria#introspezione Antonia Pozzi#introspezione emotiva#Introspezione poetica#Legame con la natura#letteratura italiana#letteratura novecento#malinconia poetica#memoria e desiderio#natura e infanzia#omaggio a un sogno#omaggio al passato#poesia della memoria#poesia e sentimento.#poesia italiana#poesia italiana contemporanea#poesia malinconica#poesia nostalgica
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SULL' ALLUVIONE...POST LUNGO. Ma doveroso, quindi... buona lettura.
L'ennesima alluvione in Emilia Romagna, con quantitativi di acqua caduta con picchi perfino superiori al disastro del 2023, riportano alla luce le solite questioni sulla pulizia dei fiumi. Al netto dell'evento eccezionale ecco quindi molte risposte.
MANUTENZIONE. La manutenzione, che è sacrosanta, va bene per far fronte ad eventi moderati. Quello in atto è tutto tranne che moderato. Se non si analizza il problema partendo da questo fatto, sarà difficile trarre qualche ragionamento serio. Evidentemente il sistema di scolo delle acque, con fiumi ristretti nel tempo, i cui tratti arginati sono stati costruiti molto tempo fa, non sono più sufficienti a far defluire questi carichi idraulici. C’è poco da fare, con questo assetto territoriale, la questione è diventata ingestibile, soprattutto nei confronti dell’attuale e futuro regime di precipitazioni piovose.
PULIZIA FIUMI. E sulla pulizia dei fiumi quindi?
Questo concetto precotto, che ogni volta viene ripetuto fino allo sfinimento, trae la sua origine in una distorsione storica, ovvero che “una volta” si facesse manutenzione. In realtà non è così, ma molto semplicemente “una volta” i fiumi godevano di maggior rispetto da parte dell’uomo, come il territorio ad essi circostante.
Dal secondo dopoguerra in poi, i fiumi sono stati visti come cave a cielo aperto per inerti, sabbie e ghiaie, e aree di scolo in cui far transitare il più velocemente possibile le acque dai rilievi al mare.
Questo ha fatto si che, soprattutto relativo alle gigantesche estrazioni di sedimenti in alveo, i fiumi iniziassero un processo di incisione dell’alveo stesso, attraverso il fenomeno di erosione che si manifesta sia in maniera regressiva, ovvero a monte di dove io ho estratto i sedimenti, che progressiva, a valle del punto di estrazione.
I fiumi sono andati incontro quindi ad un processo di canalizzazione innaturale che ha portato numerosissimi problemi con sé, tra cui: aumento della velocità della corrente, aumento dell’incisione, minor espansione e, soprattutto, minor ricarica delle falde acquifere. Perché le falde acquifere più ricche nel sottosuolo sono rappresentate dalle conoidi alluvionali dei fiumi le quali si alimentano attraverso il contatto idraulico diretto con il fiume sovrastante. Se noi trasformiamo il fiume in un canale che cerca la massima velocità, la ricarica del sottosuolo per infiltrazione è ridotta al minimo. Avrete capito che questa problematica è strettamente correlata con le problematiche di siccità degli ultimi anni.
FIUMI DI PIANURA.
I nostri fiumi sono notoriamente detti pensili, in quanto l’alveo del fiume è in quota più alto delle campagne circostanti. L’uomo per difendersi ha iniziato a costruire argini, iniziando una lotta infinita, ovvero si alza il fiume ed io alzo l’argine.
Gli argini sono manufatti vecchi che soffrono per tanti fattori: qualità ed epoca costruttiva, lunghi periodi siccitosi, manutenzione, tane di animali… Quasi mai però leggo, o sento, qualcuno che si soffermi sul parametro più importante: la sezione idraulica. I fiumi/torrenti sono ridotti a canali sopraelevati in pianura estremamente stretti, e questa è un’eredità pesantissima che ci portiamo dal passato. Su questi argini è necessaria la manutenzione, in quanto questi abbiamo e al momento come difesa passiva abbiamo loro.
Abbiamo però soprattutto sezioni idrauliche ridotte all’osso, argini enormi costruiti in più riprese, e al piede dell’argine manufatti come case ed aree industriali. Se avviene una piena devo quindi pensare in primis alla pulizia? Eh, direi di no in quanto come ha mostrato il Lamone (anche nell’evento maggio 2023), le sezioni di questi “fiumi” non sono in grado di fare defluire forti colmi di piena.
La pulizia risolve tutto? Bisogna definire cosa si intende per pulizia: l’unica pulizia fluviale che ha senso è la rimozione del legname secco in quanto quello viene subito preso in carico dalle piene e potrebbe creare sbarramenti in sezioni critiche come, ad esempio, ostruire la luce di un ponte. Il resto, sono leggende metropolitane.
Gli alberi “vivi” rappresentano una difesa idraulica passiva, in quanto sono in grado di far rallentare la corrente idraulica. Pensate che dove non ci sono, vengono impiantate delle opere di ingegneria con la stessa funzione degli alberi, detti pennelli.
Il cavare sedimento “a mo’ di pulizia” è quanto di più sciocco si possa fare, come dimostrato sopra: aumento velocità, erosione e il sano trasporto solido dei fiumi. Si sano, perché i fiumi portano a mare quel sedimento fondamentale per il mantenimento dei nostri litorali: i fiumi portano sedimento, le correnti marine lo distribuiscono lungo costa e così si sono sempre mantenute le nostre coste. Almeno fino a 70 anni fa, perché poi le pesanti estrazioni di sedimento in alveo hanno rotto questo equilibrio dei fiumi, ed infatti noi emiliano-romagnoli paghiamo una ditta tedesca che, ogni anno, draga la sabbia a 40-60 m dalle coste dell’Adriatico per fare il ripascimento delle nostre spiagge. Geniale no? Ma l’abbiamo cercata noi.
Le sezioni dei fiumi, quindi, appaiono sempre più insufficienti, in primis perché noi le abbiamo ristrette all’osso, ed in seconda battuta perché il territorio, fortemente cementato e antropizzato è andato incontro all’impermeabilizzazione. Questa strana parola racchiude in realtà uno degli aspetti più critici. Se io ho, ad esempio, un’area di 1 km quadrato a terreno naturale, questa assorbirà le precipitazioni in funzione ovviamente delle litologie di cui è composta, ovvero terreni più permeabili e terreni meno permeabili.
Se di quel km quadrato metà lo perdo perché ho cementato, asfaltato, rendendo di fatto impermeabile metà della mia area pilota, dove andrà l’acqua che piove? Non verrà mai assorbita e finirà velocemente nelle reti scolanti, quindi nei canali ed infine nei fiumi.
Si, quei fiumi che già li abbiamo ristretti e poi caliamo giù l’asso come surplus idrico da gestire. E le precipitazioni intense, concentrate, degli eventi estremi mettono la ciliegina sulla torta.
Quindi quando sentite dire da qualcuno “bisognerebbe dare spazio, o meglio, ridare lo spazio che abbiamo tolto ai fiumi e qualcosina di più ..” non è un pazzo, non è un “verde”, non è un “ambientalista”.
E’ uno che ha capito come funzionano i fiumi.
La pulizia radicale non risolve uno stupro al territorio che si è perpetrato per 60 anni.
Soluzioni possibili? Quando si dice “dare spazio ai fiumi” in molti criticano, storcono il naso, perché non hanno idea delle soluzioni proposte. Nessuno dice di lasciare, soprattutto in pianura, i fiumi al naturale come migliaia di anni fa. Bisgogna concentrarsi su aree di intervento dove qualcosa è effettivamente possibile applicare: devono essere interventi organici e mai interventi spot o puntuali, quelli non servono a nulla.
Il sistema va "allargato" in maniera da far riprendere di norma certe aree golenali ai fiumi. Inoltre, ci sono le fasce tampone dei fiumi, perse grazie all'incisione, che sono importantissime in in ottica di ricarica idrogeologica e per la biodiversità. Si deve fare in modo di ripristinare i canali abbandonati dalle nostre opere siano ripresi dai corsi d'acqua che tornano a situazione multicanale e non a canale singolo modello "canale scolante" come li vediamo ora.
In alcuni casi sono stati progettati anche gli arretramenti di argine e/o eliminazione degli stessi. Se riusciamo a fare questo in maniera organica la sezione si allarga e tutto ne trae beneficio. In alcune aree si dovrà giocoforza andare in contro ad espropri, non lo nego, ma i nostri errori di pianificazione li stiamo pagando a caro prezzo.
In aree critiche dobbiamo prevedere e realizzare aree di laminazione, come casse di espansione e/o aree appositamente allagabili.
Se non capiamo questo concetto sarà sempre peggio: la cementificazione e il cambiamento climatico comportano un notevole surplus idrico che i fiumi, ristretti fino all'osso, non riusciranno mai a smaltire.
Testo di Giulio Torri, geologo
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« Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L'onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l'ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole.
Si batté fino all'ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su sé stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.
Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.
In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l'omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944.
Fosse Ardeatine, Sant'Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose, primavera del '24, primavera del '44, proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica - non soltanto alla fine o occasionalmente - un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista.
Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così.
Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell'ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via.
Dopo aver evitato l'argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l'esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola "antifascismo" in occasione del 25 aprile 2023).
Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola - antifascismo - non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana. »
- Antonio Scurati
Monologo (censurato dalla Rai), ma qui per condividerlo perché: antifascismo sempre!
#antonio scurati#antifascismo#nervi tesi fasci appesi#fasci appesi#viva l'antifascismo#25 aprile#censura#rai merda#giorgia meloni#democrazia#giacomo matteotti#italia#fasci merda
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No Passato Negativo audio mp3 DCS di Autoipnosi Vera e Professionale
NO PASSATO NEGATIVO audio MP3 DCS Potentissimo scopri di piu':
https://claudiosaracino.com/prodotto/...
#passatonegativo #passato #traumi
No Passato Negativo guidera’ il tuo pilota automatico, il tuo subcosciente a eliminare e cancellare tutto il passato negativo, ricordi, persone, facce strane, voci, immagini, emozioni, posti, rumori etc che ti causano, oggigiorno, limiti, problemi, frustrazioni e danni. Se seguirai alla lettera le istruzioni allegate, una volta scaricato file mp3, tutti i tuoi sensi di colpa, risentimenti, rancori, mancanze di perdono, ricordi emotivi che fanno male, si scioglieranno come neve al sole, e svaniranno come fumo nell’aria. Immagina come ti sentirai senza il passato negativo che ti fa stare male non esiste piu’ grazie all’audio mp3 DCS di auto ipnosi Vera e Professionale Sarai la stessa persona senza il freno a mano tirato, libera dalle catene del passato che ti blocca e non ti fa volare nella vita, felice e allegro e positivo. Gusterai la tua Vita, cio’ che oggigiorno i ricordi brutti del passato, i sensi di colpa, ti hanno impedito di respirare e toccare con mano. Non devi credere perche’ l’ipnosi DCS vera e professionale non e’ ne’ religione ne’ politica. Devi solo premere play , fare e seguire alla lettera istruzioni a prova di nonno, facili, senza stress, che non ti rubano tempo ne’ ti fanno stressare. Esclamerai ed esclamera’ Wow… agisci ora prima che sia troppo tardi per te o il tuo caro:
https://claudiosaracino.com/prodotto/...
#passato#autoipnosidcs#drclaudiosaracino
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#youtube#come dimenticare il passato#come non pensare nel passato#come non pensare al passato#come dimenticare il passato negativo#come dimenticare un'infanzia traumatica#ipnosi#ipnosi dcs#metodo dcs#dr claudio saracino#passato#traumi#trauma
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ERA UNA FAMIGLIA NORMALE DI GRAN LAVORATORI
E tutte le volte mi viene da dire 'E allora pensa se era una famiglia strana di gente che non aveva voglia di fare un cazzo'... ma poi correggo i miei pensieri ingiusti e mi risovviene quella frase di Bocca con cui commentava la visita a un'operosa cittadina del Nord Italia:
«Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non le ho viste»
E penso a quelle migliaia di persone giovani, di cui ogni tanto qualcuna 'normale' sbrocca e fa una strage in famiglia, senza saper dare un perché che accontenti una società normale di gran lavoratori.
'I genitori gli hanno dato tutto e loro li hanno uccisi!'
Da genitore posso dire che già è difficile fare qualcosa di giusto per i propri figli, figuriamoci dar loro TUTTO... o forse si riferiscono ai bisogni basilari - casa, cibo, riscaldamento, soldi - moltiplicati all'eccesso per poi poter dire 'Non gli ho fatto mancare nulla!'
E no... se ti ritrovi la parte sbagliata di un coltello nel fegato e all'altra estremità c'è quello a cui non hai mai fatto mancare nulla, forse due domandine te le dovevi fare per tempo e non ora che ti si annebbia la vista per lo shock da ipovolemia emorragica.
A distanza di decine di anni ricordo ancora le parole di un docente che davanti a noi studenti disse ai suoi colleghi 'Ok il programma che deve andare avanti ma tutte le volte che ci voltiamo per non ascoltare i loro bisogni è un calcio in culo con cui li facciamo crescere soli e rabbiosi'.
Fu in quel momento che decisi quale tipo di adulto sarei voluto diventare.
E ora sono una persona abbastanza vecchia, le mie figlie sono grandi e se non mi hanno accoltellato prima non credo che oramai lo faranno adesso, sono dolente per la solitudine a cui molti sono condannati pur seduti al caldo con molti parenti davanti a una tavola imbandita e vorrei fare qualcosa di più che non incazzarmi per la furba tendenziosità dei titoli di giornale con cui ci si chiede 'Ma cosa gli sarà preso a quel figlio? Cosa sarà passato in mente a quella figlia?'
Nulla.
E a volte è proprio il nulla che ti divora da dentro.
.
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Vi penso... e per quanto possa valere, vi voglio bene.
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