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Parti con Giosef: opportunità di mobilità giovanile europea ad Alessandria. Un evento dedicato ai giovani per scoprire progetti Erasmus+, Corpo Europeo di Solidarietà e DiscoverEU
Alessandria, 9 dicembre 2024 – L’Informagiovani del Comune di Alessandria e l’Assessorato alle Politiche Giovanili organizzano “Parti con Giosef”, un evento informativo dedicato ai giovani tra i 18 e i 30 anni che desiderano scoprire opportunità di formaz
Un incontro per costruire il proprio futuro in Europa Alessandria, 9 dicembre 2024 – L’Informagiovani del Comune di Alessandria e l’Assessorato alle Politiche Giovanili organizzano “Parti con Giosef”, un evento informativo dedicato ai giovani tra i 18 e i 30 anni che desiderano scoprire opportunità di formazione, crescita personale e mobilità in Europa. L’incontro, realizzato in collaborazione…
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Discorso tenuto da Daniele Leppe davanti al papa nella Basilica San Giovanni in Laterano, in data 25 ottobre 2024.
Ringrazio Sua Santità e ringrazio il Vicariato di Roma per questa opportunità unica. Nel ringraziarLa Le rappresento una realtà invisibile, quella di una trincea dove anche Dio ha abbandonato tutti.
Credo di essere la persona meno adatta a raccontare il disagio che vivono le nostre periferie.
Nella vita di tutti i giorni faccio l’avvocato. Sono nato in un quartiere popolare di Roma, figlio di un impiegato e di una casalinga, una famiglia semplice che mi ha dato la possibilità, con molto sacrificio, di studiare. Per questo ho deciso di restituire ai quartieri dove sono nato e cresciuto un po’ della fortuna che ho avuto. Ho messo a disposizione la mia professionalità per aiutare le persone più semplici, gli ultimi quei dannati che non sanno di esserlo, gli abitanti dei quartieri popolari di questa città, troppo spesso dimenticati, che troppo spesso tornano ad essere cittadini come gli altri solo in occasione delle campagne elettorali.
Al di fuori della mia attività lavorativa, esercito il mio volontariato professionale in due quartieri difficili di Roma: Tor bella monaca e il Quarticciolo.
Il primo, nato nei primi anni ‘80, rappresenta l’ultimo intervento di edilizia pubblica fatto nella capitale, che doveva essere un quartiere modello e che, invece, è diventato il terzo carcere a cielo aperto della capitale: ci vivono ben 800 persone agli arresti domiciliari.
Il secondo, il Quarticciolo, anch’esso ultimo quartiere popolare edificato, ma questa volta durante il fascismo, negli anni 40, che è rimasto tale e quale a 80 anni fa.
A Tor bella monaca collaboro con l’associazione Tor Più Bella di Tiziana Ronzio; una donna che da sola combatte una lotta senza sconti, e per questo paga lo scotto dell’isolamento umano, contro gli spacciatori, che dispensano la vita e la morte in quel quartiere. Tiziana è riuscita, da sola, a liberare dal controllo della criminalità organizzata il suo palazzo, in via santa Rita da Cascia, con un effetto domino su tutto il comprensorio di case che costeggiano la via.
Ha lottato per i suoi figli e per le persone che vivono nel suo palazzo, e per questo paga un prezzo altissimo.
Vive sotto scorta ogni ora della sua giornata perché la sua vita è in pericolo. Non può uscire da sola nel quartiere. Riceve continue minacce da parte della criminalità organizzata mentre le Istituzioni non riescono ad andare al di là di una solidarietà formale.
Non sappiamo nemmeno quante persone abitino in quel quartiere.
Le statistiche parlano di 28000 persone, ma poiché molti degli immobili pubblici sono occupati, i dati non corrispondono alla situazione reale. Nel quartiere ci sono 14 piazze di spaccio. Gli spacciatori, il primo datore di lavoro del quartiere, pagano le vedette, i pusher; le famiglie che nascondono la droga nel proprio appartamento, corrompono l’anima dei giovani e privano le persone di un futuro dignitoso.
C’è una presenza altissima di ragazze madri con figli nati da relazioni diverse, con mariti ristretti in carcere. Di anziani disabili. Di povertà, educativa e alimentare. Accanto a un tessuto sociale straordinario colpisce, nell’anno giubilare, l’assenza delle Istituzioni, che intervengono nel quartiere solo come forza repressiva e per questo sono viste come nemiche, incapaci di comprendere il disagio e le difficoltà di chi vive nella povertà.
Sembra di assistere ad una sorta di tacito patto sociale in questa città.
Nei quartieri poveri della capitale viene lasciata vita facile alla criminalità organizzata più invadente, per consentire agli abitanti della Roma bene di vivere in tranquillità.
La mia attività, in realtà, non è tanto giuridica: il più delle volte mi occupo di collegare i fili immaginari fra i poveri diseredati e le Istituzioni, per risolvere problemi che altrove sarebbero semplici, ma che in condizioni di povertà diventano insormontabili.
Le condizioni di degrado umano, abiezione, povertà, sono indicibili.
Donne che vendono il proprio corpo per comprare la droga, genitori in mano ad usurai per pagare i debiti contratti dai figli, bambini che crescono con i nonni, famiglie distrutte dalla droga e dalla povertà.
Quattro mesi fa ho partecipato ad una messa tenutasi in ricordo di un bimbo morto nel quartiere a causa dei ritardi nei soccorsi provocati dalla rottura di un ascensore e di una ragazza morta investita lungo via di Torbellamonaca.
La messa si teneva di domenica mattina, dietro la famigerata R5, un complesso popolare situato in via dell’Archeologia attualmente in ristrutturazione. Per entrare nel complesso ho contato 4 ingressi. Ognuno di questi ingressi era presidiato da spacciatori che, come in una sorta di confine immaginario, segnano l’ingresso fra il dentro e il fuori. Questo accadeva in pieno giorno, senza alcun imbarazzo, a pochi chilometri da qui.
Quando iniziai a lavorare nel quartiere ho conosciuto una donna che viveva prigioniera degli spacciatori. Il figlio aveva contratto un debito con uno di essi. Non riuscendo a pagarlo, è fuggito. Alla madre hanno bruciato l’attività imprenditoriale per vendetta. Non sa dove è andato a vivere il figlio e non vuole saperlo. Lo fa per proteggerlo. Lo sente solo con telefoni usa e getta. Lei continua a vivere nello stesso quartiere dove è cresciuto il figlio e dove riceve le minacce dei criminali per il debito contratto del figlio. Sembra un altro mondo. Siamo a 10 km da San Giovanni. Non sembra di essere in un paese ricco, in una democrazia liberale.
Il Quarticciolo, invece, è l’esempio dell’abbandono pubblico - né più né meno come Tor bella monaca - e della capacità delle persone di reagire, costruendo una speranza concreta per i più poveri.
Li collaboro con un’associazione; Quarticciolo ribelle, composta da ragazzi e ragazze che, finita l’università, hanno deciso di andare a vivere in quel quartiere, cui si dedicano giorno e notte.
Anche il Quarticciolo è una nota piazza di spaccio di Roma.
Come tutti i quartieri di edilizia popolare, la povertà economica e sociale e l’abbandono del patrimonio pubblico da parte delle Istituzioni costituiscono l’humus ideale per la proliferazione della criminalità.
In quel quartiere gli spacciatori smerciano la loro roba seduti su comode sedie agli angoli delle strade, in particolare vendono crack, che trasforma i ragazzi che ne fanno uso, in zombie che girano come morti per il quartiere. È un quartiere dove la polizia di Roma capitale ha paura ad entrare e ha bisogno di un parcheggio privato per i propri poliziotti per evitare che le macchine siano vandalizzate, dove gli spacciatori minacciano gli operai delle ditte dell’Ater in occasione dei interventi per la manutenzione degli stabili, e tanto altro ancora.
I ragazzi di Quarticciolo Ribelle costruiscono, invece, giorno per giorno, un’alternativa possibile, con il loro esempio e con le loro attività.
Nel quartiere hanno realizzato una palestra popolare dove i bambini e le bambine sono seguiti, direi accuditi, e tenuti fuori da ambienti malsani.
I familiari i che non possono permetterselo, non pagano rette. Questi ragazzi, che come detto si sono soprannominati Quarticciolo Ribelle, hanno organizzato il doposcuola per i bambini.
Hanno creato, nel deserto, un ambulatorio sociale che interviene laddove lo Stato arretra.
Cercano di creare lavori, fornendo un’alternativa concreta, con un birrificio, una stamperia.
Come dicono loro, dove tutto chiude, noi apriamo.
Supportano le famiglie nei colloqui con i servizi sociali e nei colloqui scolastici.
Collaborano con l’università nell’immaginare un possibile alternativa.
Coprono buchi.
Danno ovviamente fastidio. Innanzitutto alla criminalità, che prospera laddove è maggiore il bisogno. Ma anche alle Istituzioni. Sono sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune.
Raccontano di come i prezzi delle case, sempre più insostenibili, allontano i poveri dalla loro città, trasformata in una Disneyland per ricchi e turisti.
Collaboro con associazioni scomode con problematiche insostenibili.
Perché la povertà e l’abbandono sono scomode.
È più facile costruire una cancellata, un recinto, un ghetto, per occultare la realtà che dare risposte concrete ai bisogni dei poveri.
Con tristezza infinita sono costretto a constatare che gran parte degli interventi pubblici delle Istituzioni per onorare il giubileo, nato anche per la promozione della dignità di ogni persona e per il rispetto del creato, non siano stati investiti e utilizzati per dare dignità agli abitanti più sfortunati della nostra città ma per rendere più comodi, belli e sicuri i quartieri bene della Città Santa che santa non può essere se non apre gli occhi sulle povertà diffuse che la popolano.
#roma
#giubileo
#periferie
#realtà_vs_belleparole
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" Educare all'ozio significa insegnare a scegliere un film, uno spettacolo teatrale, un libro. Insegnare a sbrigare le attività domestiche e a far da sé molte cose che fin qui abbiamo comprato. Insegnare la convivialità, l'introspezione, il gioco. Anche la pedagogia dell'ozio ha una sua etica, una sua estetica, una sua dinamica, delle sue tecniche. E tutto questo va insegnato. L'ozio richiede luoghi adatti per riposarsi, per distrarsi, per divertirsi. Ai giovani perciò bisogna insegnare a districarsi non solo nei meandri del lavoro, ma anche nei meandri delle varie offerte di loisirs. Significa educare a fare il genitore e a fare il coniuge, ai rapporti con l'altro sesso, al volontariato, cioè ad attività socialmente utili da svolgere nel tempo libero che avremo in abbondanza. Ce n'è da insegnare! La massa della gente non sa scegliere neppure un luogo di vacanze: va in un'agenzia e si fa rifilare quello che capita. La massa della gente non sa come distrarsi e come riposarsi. Bisogna educare alla notte: la nostra cultura è tutta diurna, vede la notte come uno spazio privatissimo, peccaminoso. E poi bisogna educare alla cultura post-moderna: molte espressioni della nostra cultura non sono godibili immediatamente com'era per la pittura classica o per la musica tradizionale. Siano architettura, scultura o design, spesso possiamo apprezzarle solo se ne conosciamo storia, senso e scopo. Posso rimanere istantaneamente colpito di fronte alla Gioconda o a una statua di Canova, ma per capire Mondrian devo sapere cos'è stato il movimento De Stijl, e per ammirare davvero Van Gogh devo sapere cos'è stato l'Impressionismo. Educare significa insegnare ad arricchire le cose di significato, come diceva Dewey. Più educato sei, più significati cogli nelle cose e conferisci alle cose. "
Domenico De Masi, Ozio creativo. Conversazione con Maria Serena Palieri, Ediesse (collana Interventi), Roma, 1997¹; pp. 141-142.
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Andrea Pizzolante con Più Solbiate
Eccomi, mi presento, sono Andrea Pizzolante:
Sono del 2000, sono il più giovane della lista civica Più Solbiate
Nato e cresciuto in questa piccola realtà che è Solbiate Olona, dopo aver frequentato asilo, scuole elementari e medie qui a Solbiate Olona, mi sono diplomato presso il Liceo Scientifico Statale Marie Curie di Tradate, indirizzo Economico Sociale.
Nel corso degli anni ho avuto il piacere di frequentare sia come bambino, sia come animatore ed educatore l’ambiente dell’oratorio che mi ha permesso di crescere sia a livello personale, grazie ad una attenta visione di aiuto della persona che ti è affianco, sia a livello collettivo, grazie alle attività di volontariato che ti mettono davanti a realtà fino ad allora sconosciute.
Sportivo agonista di Karate, ho avuto la possibilità di stare sempre a contatto con molte persone e ho avuto la possibilità di viaggiare moltissimo arricchendo la mia esperienza che mi ha permesso di intraprendere la strada di Allenatore di Karate, ottenendone la qualifica nel 2018 ed esercitandola negli anni successivi, oggi compreso.
Presente nelle manifestazioni comunali ed attuale Presidente della Commissione Osservatorio Giovani, durante questi 5 anni con l’attuale amministrazione è nata una collaborazione propositiva all’ascolto di noi giovani, attenta alle nostre necessità e capace di instaurare un dialogo che nel contesto comunale è sempre più richiesto ma sempre più difficile da trovare.
Ho deciso di fare un ulteriore passo in avanti candidandomi come consigliere comunale di questa squadra, ovvero Più Solbiate, per garantire la capacità di ascoltare tutti i giovani che hanno voglia di mettersi in gioco, stare affianco ed incentivare chi ha più bisogno, ma soprattutto per trasmettere la capacità di mediazione tra le varie associazioni (sportive e non) del territorio che sono l’anima del nostro paese e che hanno sempre più bisogno del nostro intervento per garantire la stessa continuità che hanno avuto fino ad oggi in questi anni.
Il mio motto: c’è sempre una soluzione.
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FERRARA È LA CITTÀ PIÙ LIBERA DALLA PLASTICA IN ITALIA
È Ferrara la città più libera dalle plastiche in Italia. Insieme a lei sono Termoli (Campobasso), Borgo Virgilio (Mantova), Legnago (Verona), Mogliano Veneto (Treviso), Tortora (Cosenza) e Bacoli (Napoli) ad avere dimostrato di poter invertire la diffusione dei polimeri sintetici responsabili di una delle forme più dannose di inquinamento al mondo.
Il primato è stato ufficializzato su una valutazione basata su 23 punti suddivisi in 5 aree principali: lotta contro gli abbandoni illeciti, sensibilizzazione del territorio, gestione dei rifiuti urbani, attività virtuose dell’ente e collaborazione con Plastic FreeOnlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica in Italia. Il premio Comune Plastic Free ha evidenziato una forte crescita (da 49 a 111) dei Comuni che nell’ultimo anno hanno conseguito risultati importanti nella lotta alla plastica.
Ferrara è il primo capoluogo di provincia d’Italia a conseguire il massimo punteggio “Al di là della soddisfazione di essere l’unica città capoluogo tra le sette premiate ad aver raggiunto il punteggio massimo, la nostra intenzione è ora mandare un messaggio ai più giovani: condividiamo la vostra attenzione verso l’ambiente e la natura e il nostro impegno ha l’obiettivo di consegnarvi una Ferrara sempre più pulita e sostenibile” ha dichiarato l’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Balboni. Il protocollo d’intesa che il Comune ha realizzato ha come obiettivo di essere un vero e proprio patto per generare benefici per il territorio, snellire gli iter burocratici favorendo le attività di volontariato e avvicinando gli enti ai cittadini impegnati nella tutela ambientale.
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Fonte: PlasticFree; foto di Ввласенко CC BY-SA 3.0 DEED
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“Paint a Future”: Arte per realizzare i sogni dei bambini svantaggiati
L’arte, potente mezzo di espressione e trasformazione, ha trovato nel progetto “Paint a Future” una nuova missione: aiutare i bambini in difficoltà a realizzare i propri sogni attraverso la creatività. Da alcuni decenni, questa iniziativa ha lavorato in molte aree del mondo per portare speranza e prospettive migliori a bambini piccoli e svantaggiati. Utilizzando l’arte come strumento, “Paint a Future” non solo offre a questi giovani una piattaforma per esprimere i propri sogni, ma trasforma anche le loro idee in opere che sostengono economicamente le comunità di appartenenza. Questo modello innovativo di intervento sociale unisce la passione per l’arte e il desiderio di dare un futuro migliore alle nuove generazioni.
Il processo alla base di “Paint a Future” è unico. I bambini coinvolti nel progetto dipingono i loro sogni, che possono spaziare dalle immagini di un futuro più luminoso, alle loro aspirazioni personali o a semplici momenti di felicità. Partendo da questi disegni pieni di speranza, artisti professionisti – spesso riconosciuti a livello internazionale – prendono ispirazione per creare opere d’arte di maggiori dimensioni e complessità. Le opere così realizzate, pur mantenendo l’essenza originale dei disegni dei bambini, si arricchiscono della visione e della tecnica dell’artista. Questo processo dà vita a un ponte creativo tra l’arte dei bambini e quella degli artisti, creando opere che non solo sono belle, ma anche intrise di significato e speranza.
Queste opere d’arte vengono poi messe in vendita, e i profitti derivanti tornano direttamente alle comunità dei bambini. L’obiettivo è semplice: raccogliere fondi per realizzare i sogni dipinti dai piccoli artisti, come ricevere un’istruzione adeguata, avere accesso a risorse sanitarie o migliorare le loro condizioni di vita. L’arte, in questo contesto, diventa uno strumento di cambiamento concreto, non solo simbolico. I bambini, oltre a esprimersi artisticamente, imparano anche che i loro sogni hanno un valore reale e che possono essere supportati dalla solidarietà e dall’amore per l’arte di altre persone.
Una delle collaborazioni più significative di “Paint a Future” è quella con gli studenti del Rachel’s Learning Centre e della Vittoria International School Turin. Questi istituti, noti per il loro impegno educativo e sociale, hanno integrato il progetto nel percorso formativo degli studenti. In particolare, gli studenti partecipano a questo progetto come parte del loro “Gold Duke of Edinburgh Award”, un riconoscimento che incoraggia i giovani a sviluppare abilità, a dedicarsi ad attività di volontariato e a esplorare nuove esperienze. Grazie a “Paint a Future”, gli studenti hanno la possibilità di essere coinvolti in un’iniziativa artistica e filantropica unica, che dona loro non solo competenze artistiche, ma anche consapevolezza sociale e senso di responsabilità verso gli altri.
L’arte, in questo contesto, diventa quindi un linguaggio universale che accomuna i sogni dei bambini di tutto il mondo con quelli degli studenti coinvolti nel progetto. Gli studenti hanno la possibilità di interagire con i bambini tramite i loro disegni, capire le difficoltà che questi giovani affrontano e impegnarsi in un processo di cambiamento tangibile. Questa esperienza non solo sviluppa le loro capacità artistiche, ma li sensibilizza verso le realtà che altri coetanei vivono, favorendo empatia e solidarietà. L’arte, infatti, si rivela uno strumento formativo potente, capace di insegnare lezioni di vita importanti attraverso la creatività e l’impegno.
Con il supporto di “Paint a Future”, i bambini svantaggiati non sono più semplici spettatori delle proprie difficoltà, ma diventano protagonisti del cambiamento. Grazie alla vendita delle opere d’arte, hanno l’opportunità di migliorare concretamente la loro qualità di vita. Molti dei bambini coinvolti sono riusciti a vedere realizzati sogni che altrimenti sarebbero rimasti inaccessibili, grazie alla connessione tra arte e solidarietà creata dal progetto. Ogni opera d’arte venduta rappresenta, quindi, una nuova speranza, una nuova possibilità per un bambino di immaginare e realizzare un futuro migliore.
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è che la responsabilità di realizzare questi sogni viene condivisa anche con gli acquirenti delle opere. Coloro che scelgono di acquistare un dipinto realizzato nell’ambito di “Paint a Future” non stanno solo comprando un’opera d’arte, ma stanno anche diventando parte di un movimento di solidarietà. L’arte, in questo senso, si carica di una funzione ancora più profonda, diventando un mezzo di connessione tra mondi diversi e un modo per trasmettere speranza a chi ne ha più bisogno. Chiunque scelga di acquistare una di queste opere si unisce al sogno di “Paint a Future”, aiutando a concretizzare le aspirazioni di tanti bambini.
Con iniziative come queste, l’arte assume un ruolo fondamentale come motore di trasformazione sociale. Il progetto “Paint a Future” dimostra come la creatività possa non solo arricchire la vita di chi crea, ma anche generare un impatto positivo e reale nella vita di chi ne ha più bisogno. La collaborazione con le scuole come il Rachel’s Learning Centre e la Vittoria International School Turin rappresenta un esempio eccellente di come l’arte possa essere utilizzata per educare le nuove generazioni, promuovere valori di empatia e partecipazione e costruire una società più giusta.
In conclusione, “Paint a Future” è un progetto che ridefinisce l’arte come strumento di speranza e cambiamento. Attraverso i dipinti dei bambini e la collaborazione con artisti e scuole, l’iniziativa porta avanti una missione di solidarietà che permette ai piccoli sognatori di trasformare la propria vita e costruire un futuro migliore. Questa iniziativa ricorda a tutti l’importanza di sognare e di sostenere chi, grazie all’arte, cerca una possibilità di cambiamento.
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Spazio Giovani e la lotta all'illegalità
Listen to Spazio Giovani e la lotta all’illegalità byRadio tusciaevents on hearthis.at Spazio Giovani è un progetto di grande valore, nato dall’iniziativa di Viterbo con Amore, l’associazione di volontariato che da anni si impegna con dedizione per migliorare il territorio e la vita della comunità locale. Questo progetto è pensato per creare uno spazio dedicato ai giovani, offrendo loro…
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Tragedia silenziosa: l'annegamento in Italia
L'Italia, con le sue splendide coste e i numerosi laghi, è una meta ambita per gli amanti del mare e dei tuffi. Tuttavia, dietro la bellezza di queste acque si nasconde una tragica realtà: ogni anno, secondo i numeri del ministero della Salute, circa 350 persone perdono la vita per annegamento. Un dato allarmante, che vede coinvolti in modo particolare i più giovani, con una percentuale del 47% dei casi che riguarda bambini e adolescenti sotto i 15 anni. Annegamento: un problema complesso Le cause di questa emergenza sono molteplici e complesse. Tra i fattori principali vi sono: - Sottovalutazione del pericolo: Spesso, sia da parte degli adulti che dei bambini, si sottovaluta il rischio connesso all'acqua, soprattutto in presenza di correnti forti o in zone non sorvegliate. - Mancanza di competenze: Molti non sanno nuotare correttamente o non sono a conoscenza delle norme di sicurezza in acqua. - Superficialità: L'uso di dispositivi gonfiabili, come materassini e braccioli, può dare un falso senso di sicurezza, inducendo a comportamenti imprudenti. - Supervisione inadeguata: I bambini, in particolare, necessitano di una costante vigilanza da parte degli adulti quando si trovano in acqua. I più giovani, le prime vittime I dati Istat sono inequivocabili: la fascia d'età 0-19 anni è quella maggiormente colpita. Diverse ragioni spiegano questa triste statistica. I bambini, per natura curiosi e avventurosi, tendono a sottovalutare i pericoli e possono allontanarsi dalla riva senza rendersene conto. Inoltre, le loro capacità fisiche e cognitive non sono ancora del tutto sviluppate, rendendoli più vulnerabili in caso di difficoltà. Prevenire per salvare Per affrontare questa emergenza è fondamentale un'azione congiunta che coinvolga istituzioni, scuole, famiglie e associazioni. Ecco alcune possibili soluzioni: - Educazione alla sicurezza acquatica: È indispensabile promuovere fin dalla tenera età l'educazione alla sicurezza in acqua, insegnando ai bambini a nuotare e a riconoscere i pericoli. - Controlli più rigorosi: Occorre intensificare i controlli nelle zone balneari, garantendo la presenza di personale qualificato e di attrezzature adeguate per il salvataggio. - Campagne di sensibilizzazione: È necessario diffondere una maggiore consapevolezza del rischio annegamento attraverso campagne informative mirate. - Collaborazione tra enti: Scuole, comuni, associazioni sportive e di volontariato devono lavorare insieme per organizzare corsi di nuoto e attività di prevenzione. Tragedia evitabile L'annegamento è una tragedia che può essere evitata. Con una maggiore attenzione e responsabilità da parte di tutti, possiamo ridurre drasticamente il numero delle vittime. Investire nell'educazione alla sicurezza acquatica, promuovere comportamenti responsabili e garantire controlli efficaci sono azioni fondamentali per tutelare la vita dei nostri bambini e di tutti coloro che amano il mare. Foto di Hans da Pixabay Read the full article
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I giovani Daumar al Parco Verde
Dal Parco Verde di Caivano alla Reggia di Carditello il volontariato del Club Giovanile Daumar di Barcellona, opera corporativa dell’Opus Dei SAN TAMMARO (CE) – Il Club Giovanile Daumar di Barcellona, Spagna – associazione che promuove e si ispira, nel rispetto del pluralismo, agli insegnamenti di San Josemaría, fondatore dell’Opus Dei – in visita nel Real Sito di Carditello. Una importante…
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Asilo Comandi per fanciulli in difficoltà
Nel 1876 a Firenze, in Via Gioberti (all'epoca via Aretina) tra Via Villari e Via Scipione Ammirato, esisteva l'Asilo Professionale, a completamento di un progetto di volontariato che mirava a prendersi cura dei ragazzi abbandonati. Venne creato da Giuseppe Comandi che, dopo una crisi mistica era approdato al protestantesimo, aderendo alla chiesa valdese. A nove anni dalla sua fondazione, l'Asilo accoglieva circa 100 allievi interni e moltissimi esterni. Vi erano ospitati giovani che andavano dai pochissimi anni di età fino ai vent'anni. La struttura interna prevedeva una suddivisione in "famiglie", gestite da alcune "madri" coadiuvante da sorveglianti. Lo scopo era quello di ricreare per i ragazzi un'atmosfera familiare. L' Asilo era dotato di scuole elementari interne e di botteghe artigiane ed officine che dovevano servire a preparare i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro. Nel 1895 venne acquistata una proprietà agricola verso Monteloro, dando avvio anche ad una scuola di agricoltura. Successivamente venne aperta una scuola normale per la preparazione di maestri. Nella stessa strada, a pochissima distanza, anche i Salesiani avevano aperto la loro sede ed iniziato la propria opera nel 1881, con lo scopo di bloccare l'espansione dell'Asilo, ma nonostante questo l'Asilo continuò la propria attività fino al 1910, dopo la morte del suo creatore. La vedova non riuscì però a sobbarcarsi il carico di responsabilità derivanti dalla gestione dell'Asilo e dell'azienda agricola, che decise di vendere per acquistare una villa in Via Trieste che è rimasta in attività per molti anni ancora come Asilo Comandi per fanciulli in difficoltà.
Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Read the full article
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Mons. Gianni Sacchi in Visita al Consiglio Comunale di Casale Monferrato: Un Segno di Vicinanza e Gratitudine alla Comunità
Incontro istituzionale tra il Vescovo e i rappresentanti del Comune per celebrare il legame storico tra la Chiesa e la città
Incontro istituzionale tra il Vescovo e i rappresentanti del Comune per celebrare il legame storico tra la Chiesa e la città. Nel pomeriggio di giovedì 7 novembre 2024, S.E. Mons. Gianni Sacchi, Vescovo di Casale Monferrato, ha fatto visita al Consiglio Comunale presso Palazzo San Giorgio, in un evento che ha rinsaldato i legami storici e spirituali tra la Chiesa e la comunità locale. L’incontro…
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Volontario per trent'anni
Altro che Giovani d’Oro, ho iniziato le mie molteplici presenze attive in prima linea nelle associazioni di volontariato, quando dei miei 14 anni mi affacciano ai 15, anno 1993/94 e cominciavo ad accumulare un forte senso civico di appartenenza culturale e tutela dell’ambiente e territorio. Poi alcuni giorni fa ho scoperto che un Giovannino d’oro insignito dal presidente lo è diventato grazie…
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27 giu 2024 11:15
FRATELLI D’ITALIA SENZA PACE – FLAMINIA PACE, LA GIOVANE “CAMERATA” RIPRESA DA FANPAGE MENTRE INSULTA GLI EBREI E INNEGGIA AL DUCE, SI È DIMESSA DAL CONSIGLIO NAZIONALE DEI GIOVANI DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI – DOPO LA SECONDA PARTE DELL’INCHIESTA, I BIG DI FDI SONO STATI COSTRETTI A INTERVENIRE: “NESSUNO SPAZIO PER RAZZISTI, ESTREMISTI E ANTISEMITI. SONO PAROLE INACCETTABILI…” – VIDEO: LE OFFESE ALLA SENATRICE MELONIANA ESTER MILEI PERCHÉ EBREA: "LA COSA PIÙ BELLA È STATA PRENDERSI PER IL CULO SULLE SVASTICHE E POI…” -
Estratto dell’articolo di Annalisa Cangemi per www.fanpage.it
"Duce, duce, duce", "Sieg heil!". Cori razzisti e antisemiti, inni al Duce e al nazismo, saluti gladiatori, nostalgie fasciste. Dopo le due puntate dell'inchiesta di Fanpage.it ‘Gioventù Meloniana' sul movimento giovanile di Fratelli d'Italia, arrivano le prime conseguenze e dimissioni. Flaminia Pace, presidente del circolo pinciano della giovanile di Fratelli d’Italia, lascia il Consiglio Nazionale dei Giovani. Lo ha annunciato lei stessa con una lettera, parlando di "motivi personali". La notizia è stata anticipata da la Repubblica.
Pace, una delle giovani leve di Fratelli d'Italia, attiva a Casa Italia, circolo di Fratelli d'Italia da lei fondato, faceva parte della Commissione affari europei e cooperazione al Consiglio nazionale giovani.
Nel primo video di Fanpage.it su Gioventù Nazionale […] viene ripresa […] mentre parla dei fondi del Servizio civile universale, indicato come fonte di finanziamento della militanza: "Dal prossimo anno avremo un altro tipo di entrata che ci deriverà dal servizio civile, i soldi vengono dallo stato, a ogni ragazzo per fare questo volontariato vengono dati 500 euro al mese. Che dobbiamo fare però per fare servizio civile? Nulla. Dei 500 euro si gradisce una buona offerta".
Ieri sera, a un evento pubblico al Monk, Fanpage.it ha presentato la seconda puntata dell'inchiesta. Nel nuovo filmato viene ripresa ancora Pace, questa volta mentre insulta pesantemente la senatrice di Fratelli d'Italia Ester Mieli, perché ebrea, figlia di un sopravvissuto all'Olocausto. "La cosa più bella – dice Flaminia Pace ridendo – è stata ieri a prendersi per il culo sulle svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli…".
Le parole offensive su Ester Mieli non sono passate inosservate. Giovanni Donzelli, è stato costretto a condannare le parole emerse dal video: "Ribadiamo: nessuno spazio in Fratelli d'Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili […] Fratelli d'Italia interverrà con grande fermezza nei confronti dei responsabili", ha scritto in una nota diffusa ieri sera il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia.
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Roma, la Questura e DonatoriNati hanno organizzato "Donare per la Vita": Sicurezza, Legalità e Solidarietà in ogni goccia
Roma, la Questura e DonatoriNati hanno organizzato "Donare per la Vita": Sicurezza, Legalità e Solidarietà in ogni goccia La Questura di Roma e DonatoriNati Polizia di Stato, in sinergia col Dipartimento della Protezione Civile, la Corte Suprema di Cassazione, la Procura Generale presso la Corte di Cassazione e la Asl Roma 1, hanno organizzato in Piazza Cavour a Roma, nello spazio antistante il commissariato di Pubblica Sicurezza "Borgo", una donazione di sangue straordinaria avvenuta oggi martedì 28 e domani mercoledì 29 maggio dalle ore 8.00 alle ore 12.00. Ad accogliere i donatori volontari e personale medico specializzato del Policlinico Gemelli. Donatorinati continua nella sua mission di sensibilizzazione sull'importanza della donazione di sangue, rivolgendosi ai cittadini, con particolare attenzione al mondo dei giovani. La sinergia tra le Istituzioni e Volontariato è la base dello sviluppo sociale e civico delle nostre comunità. Queste iniziative danno la possibilità di confrontarsi su temi importanti e, soprattutto, di dare un esempio ai giovani affinchè diventino parte attiva di un progetto e di un percorso di crescita e sviluppo delle nostre comunità, che non può non partire dal senso civico e dal rispetto della legalità, insegnata e trasmessa loro sin da piccoli. E' questo il messaggio che hanno condiviso il Dipartimento della Protezione Civile, la Corte Suprema di Cassazione, la Procura Generale presso la Corte di Cassazione e la Asl Roma 1, affiancando le donne e gli uomini della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco. " Donare il sangue è mettere insieme tre valori importanti: Sicurezza, Legalità e Solidarietà affinchè le future generazioni, prendendo esempio dalle Istituzioni, siano pronte a raccogliere l'appello alla donazione di sangue e al volontariato, perché Chi Dona sangue Salva una vita"- afferma Claudio Saltari Presidente Nazionale Donatorinati. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Giuseppe Leo con Più Solbiate
Sono Giuseppe Leo, candidato consigliere di 54 anni; convivo a Busto Arsizio con Cristina.
Laureato in Economia e commercio, lavoro come funzionario in una Benefit Corporation del movimento Cooperativo che opera nel mondo delle assicurazioni.
Da sempre impegnato nel Volontariato, sono stato uno dei Soci Fondatori della Pro Loco di Solbiate Olona nel 1999, Volontario dell’Associazione Amici Della Ferrovia della Valmorea, donatore Avis e consigliere nella sottosezione locale, Volontario nelle giornate AIRC. Nel 2011 il comune di Solbiate mi ha riconosciuto l’onore di essere nominato “Solbiatese dell’Anno”.
Cinque anni fa ho iniziato un cammino con il gruppo di persone Più Solbiate che ha la mia stessa visione di Solbiate: Più Verde, Più Giovane, Più Sicura.
Dal 2019 sono Vicesindaco ed Assessore con deleghe al Sociale, allo Sport, al Tempo Libero, alla Cultura e alla Protezione Civile.
Questi cinque anni sono stati un’esperienza che mi ha arricchito molto, in particolar modo per quanto riguarda l’ambito Sociale.
Ho deciso di ripresentarmi per dare il mio contributo alla Comunità Solbiatese e supportare Lucio, e i più giovani della nostra squadra, nel realizzare il nostro programma.
Campo di Bocce: Prima e dopo
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7 Mappe Airswap&Massama: A BOOK presso la Biblioteca dell'Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo Roma.
Ho il piacere di comunicare che il progetto di arte relazionale Airswap&Massama: A BOOK iniziato presso la casa circondariale Salvatore Soro di Oristano nel 2019 con Gianvito Distefano, prosegue con l'esposizione di 7 mappe cucite a mano che vogliono narrare le fasi di A&M in carcere e fuori dalle mura attraverso le sue esposizioni.
Grazie a FuoriRiga - Associazione di Volontariato, che opera nell'Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo Roma dal 2014, gestendone la biblioteca e tutelando il diritto alla lettura delle persone private della libertà, saranno introdotte ed esposte nella biblioteca da maggio a cadenza mensile e messe a disposizione e in consultazione ai minori e ai giovani adulti reclusi.
Un ringraziamento a Silvia Adiutori per l'ascolto e la sua collaborazione in questa ulteriore divulgazione.
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