#enti assistenziali
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Servizio Civile Universale: otto posti all’Inac Cia Alessandria e Asti. Un’opportunità per i giovani: assistenza agli anziani e inclusione sociale
Il Patronato Inac Cia ha aperto il bando per il Servizio Civile Universale, offrendo otto posti nelle province di Alessandria e Asti.
Il Patronato Inac Cia ha aperto il bando per il Servizio Civile Universale, offrendo otto posti nelle province di Alessandria e Asti. Il progetto, intitolato “Inclusione nel Nordovest”, mira a sostenere i cittadini anziani, in particolare quelli residenti nelle aree periferiche, attraverso il potenziamento dell’accesso ai servizi pubblici e l’assistenza digitale. Il bando è un’opportunità per i…
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telodogratis · 2 months ago
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#AvvisoPA - P.A.D. Percorsi assistenziali per soggetti con dipendenze patologiche da sostanze
Pubblicato l’avviso di accreditamento Enti del Terzo Settore approvato con Determinazione Dirigenziale n. 18069 del 18/12/2024, per l’attivazione di  Percorsi Assistenziali per soggetti con dipendenze patologiche da sostanze (P.A.D.), beneficiari di progetti individuali.  ​Read More Pubblicato l’avviso di accreditamento Enti del Terzo Settore approvato con Determinazione Dirigenziale n. 18069 del…
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oltrearcobaleno · 4 months ago
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Vita Indipendente: Un Movimento per l’Autodeterminazione delle Persone con Disabilità
Il concetto di “Vita Indipendente” rappresenta una filosofia e un movimento internazionale nato per promuovere l’autodeterminazione e il rispetto delle persone con disabilità. Il movimento si basa sul principio che le persone con disabilità abbiano il diritto di vivere in modo indipendente, prendere decisioni sulla propria vita e partecipare pienamente alla società. Questo approccio mira a superare la logica assistenzialista e istituzionalizzante, favorendo l’inclusione e le pari opportunità per tutti.
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Le Radici del Movimento Vita Indipendente
La nascita del movimento “Vita Indipendente” si deve a Ed Roberts, un pioniere dei diritti delle persone con disabilità. Negli anni ’60, all’Università di Berkeley, in California, Roberts e alcuni suoi compagni, tutti gravemente disabili, vivevano confinati nell’infermeria del campus. Nonostante la loro partecipazione attiva alla vita accademica, l’accesso fisico ai locali dell’università e la loro vita sociale erano estremamente limitati. Questa situazione spinse Roberts a sviluppare l’idea che le persone con disabilità dovessero avere il controllo della propria vita, senza essere relegate a strutture di cura.
Nel 1972, a Berkeley, venne fondata la prima Agenzia per la Vita Indipendente. Questo rappresentò un passo fondamentale verso l’autodeterminazione, con l’obiettivo di permettere alle persone con disabilità di abbattere le barriere fisiche e sociali che li separavano dalla piena partecipazione alla vita civile. Il principio centrale del movimento è che siano le persone con disabilità a decidere le soluzioni migliori per le loro necessità, piuttosto che dipendere da altri.
La Filosofia della Vita Indipendente
Uno degli aspetti fondamentali della filosofia della Vita Indipendente è che le persone con disabilità non devono essere considerate solo come destinatari passivi di assistenza. Al contrario, sono attori attivi, capaci di determinare la propria vita e contribuire alla società come tutti gli altri. Come affermato dal dottor Adolf Ratzka, uno dei principali esponenti del movimento in Europa, le persone con disabilità devono spezzare il monopolio dei professionisti non disabili che spesso parlano a loro nome.
La filosofia della Vita Indipendente si oppone all’internamento in istituti, anche se moderni e accoglienti, poiché queste strutture portano inevitabilmente all’isolamento sociale. Il movimento sostiene invece che le persone con disabilità abbiano il diritto di vivere nelle loro case, usare i servizi pubblici, accedere all’istruzione e partecipare al mondo del lavoro, come chiunque altro. L’obiettivo non è solo la “de-istituzionalizzazione”, ma la piena inclusione attraverso l’abbattimento delle barriere, sia fisiche che culturali.
Gli Strumenti della Vita Indipendente
Due strumenti essenziali per il raggiungimento della Vita Indipendente sono l’assistente personale e le agenzie di Vita Indipendente. L’assistente personale è una figura professionale distinta da quella dell’assistente domiciliare, che lavora sotto la direzione della persona con disabilità. In questo caso, è la persona disabile a definire i compiti, gli orari e le modalità di lavoro dell’assistente, garantendo così un controllo diretto sulla propria vita.
Le Agenzie di Vita Indipendente, d’altra parte, sono organizzazioni gestite principalmente da persone con disabilità e forniscono una vasta gamma di servizi legali, fiscali e assistenziali. Queste agenzie collaborano con gli enti governativi per migliorare le infrastrutture, abbattere le barriere architettoniche e promuovere leggi che proteggano i diritti delle persone con disabilità. Il modello di assistenza proposto è personalizzato, dove la persona con disabilità ha un ruolo centrale nella definizione delle proprie necessità e dei servizi di supporto.
Il Movimento Vita Indipendente in Europa
Il movimento Vita Indipendente ha trovato terreno fertile anche in Europa, dove ha iniziato a diffondersi negli anni ’70. Nel 1989, a Strasburgo, il dottor Adolf Ratzka fondò l’European Network for Independent Living, un’organizzazione che lavora per promuovere i diritti delle persone con disabilità in tutto il continente. Anche in Europa, il movimento si oppone all’idea che la disabilità debba essere gestita esclusivamente attraverso servizi assistenziali o residenze protette.
In molti paesi europei, il concetto di Vita Indipendente è stato recepito nelle politiche sociali, con la creazione di progetti pilota e l’adozione di leggi volte a garantire il diritto all’autodeterminazione per le persone con disabilità. In Italia, ad esempio, la legge 104/92 prevede una serie di interventi e aiuti per promuovere l’indipendenza delle persone disabili, anche se la figura dell’assistente personale non è ancora riconosciuta a livello legislativo in modo specifico.
Le Conquiste Legislativi negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il movimento ha portato a significativi cambiamenti legislativi. Tra i provvedimenti più importanti vi è l’Architectural Barriers Act del 1968, che impone l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici. Un’altra legge fondamentale è il Rehabilitation Act del 1973, che proibisce qualsiasi forma di discriminazione nei servizi pubblici per le persone con disabilità.
L’apice di queste conquiste legislative è stato raggiunto con l’Americans with Disabilities Act (ADA) del 1990, firmata dal presidente George H. W. Bush. Questa legge garantisce il pieno rispetto dei diritti civili delle persone con disabilità, vietando la discriminazione sul lavoro, nei trasporti e in tutti i servizi pubblici e privati aperti al pubblico.
Conclusione
Il movimento per la Vita Indipendente ha trasformato il modo in cui la disabilità viene percepita e gestita a livello globale. Grazie a questo movimento, le persone con disabilità hanno potuto rivendicare il diritto di vivere la propria vita in modo autonomo, partecipare alla società e prendere decisioni sulle proprie necessità. Il percorso verso una piena inclusione è ancora lungo, ma la filosofia della Vita Indipendente rappresenta un punto di svolta cruciale per il riconoscimento dei diritti umani e civili delle persone con disabilità.
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cinquecolonnemagazine · 10 months ago
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Dichiarazione dei redditi: detrazioni e deduzioni, capirci bene per risparmiare
Ogni anno, con l'avvicinarsi della scadenza per la presentazione della Dichiarazione dei Redditi, sorgono dubbi su detrazioni e deduzioni. Cosa sono? Quali sono le differenze? Quali le spese che è possibile portare in detrazione o deduzione? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questi concetti, fornendo una panoramica delle principali spese detraibili e deducibili nel 2024. Detrazioni e deduzioni: le differenze fondamentali La differenza principale tra detrazioni e deduzioni risiede nel momento in cui ciascuna incide sul calcolo delle imposte: - Detrazione: opera direttamente sull'importo delle imposte da versare, riducendone il valore. In parole semplici, è come se lo Stato ti restituisse una parte delle tasse già pagate. - Deduzione: riduce il reddito imponibile, ovvero la base su cui vengono calcolate le imposte. Minore è il reddito imponibile, minore sarà l'importo complessivo delle tasse da pagare. Quali sono le principali spese detraibili? Tra le principali spese che è possibile detrarre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Spese sanitarie: come visite mediche, specialist, analisi, farmaci, ricoveri ospedalieri, acquisto di protesi e altri dispositivi medici. - Spese per interventi di ristrutturazione: volti al risparmio energetico o all'eliminazione delle barriere architettoniche. - Spese per l'istruzione: tasse universitarie, spese per asili nido, scuole materne e istituti scolastici di ogni ordine e grado. - Spese per l'acquisto di prima casa: interessi sul mutuo, spese per l'atto di compravendita e le relative imposte. - Canone di locazione: per chi abita in un'abitazione in affitto. - Assegno di mantenimento: per chi versa un assegno di mantenimento al coniuge separato o ai figli. Quali sono le principali spese deducibili? Tra le principali spese che è possibile dedurre in sede di Dichiarazione dei Redditi 2024 troviamo: - Contributi previdenziali e assistenziali: versati per sé o per i familiari a carico. - Premi per assicurazioni: come la RC auto, la polizza sanitaria, l'assicurazione sulla vita. - Spese per interessi: su mutui ipotecari, finanziamenti e altri debiti. - Donazioni: a favore di enti no profit, onlus e associazioni di volontariato. Come detrarre o dedurre le spese Per poter usufruire delle detrazioni e deduzioni è necessario conservare la documentazione che attesti il sostenimento delle spese stesse (scontrini, fatture, ricevute). La documentazione va poi allegata alla Dichiarazione dei Redditi, compilando i quadri e le sezioni dedicate alle spese detraibili e deducibili. Attenzione: è importante ricordare che non tutte le spese sono detraibili o deducibili. Per un elenco completo e aggiornato delle spese ammesse, si consiglia di consultare il sito web dell'Agenzia delle Entrate o di rivolgersi a un professionista abilitato. Risparmio fiscale Detrarre e dedurre le spese in sede di Dichiarazione dei Redditi può rappresentare un importante risparmio fiscale. Tuttavia, è fondamentale conoscere bene le differenze tra detrazioni e deduzioni, le spese ammesse e la documentazione da conservare. Foto di Tanja-Denise Schantz da Pixabay Read the full article
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editorialstaff2020 · 1 year ago
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EfficienTO parte dalle scuole: il piano Iren per il risparmio energetico
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EfficienTO abbatterà 20.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno. Più o meno l’equivalente di quanto inquinano 17mila auto in Italia in 12 mesi
Riqualificazione energetica degli edifici, attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, messa a norma degli impianti, fornitura di energia elettrica, gas, teleriscaldamento. Questi i tipi di interventi previsti nell’ambito di EfficienTO, il piano di Iren da 110 milioni di euro in 7 anni – si concluderà nel 2029 – che prevede l’efficientamento energetico di 800 immobili nella città di Torino.
A realizzarli è la controllata Iren Smart Solutions, società certificata E.S.Co. (Energy Service Company) che offre soluzioni integrate per l’efficienza energetica rivolte a imprese e settore terziario, ma anche a condomini, alla pubblica amministrazione, ad enti no profit e assistenziali. Questo il bilancio del primo anno: quattro interventi eseguiti e già conclusi nel 2023, altri 11 con fine lavori prevista entro il 2024.
EfficienTO si è mosso a partire dalle scuole. La maggior parte dei lavori avviati e in conclusione tra 2023 e 2024, infatti, riguarda plessi scolastici. Strutture a cui il piano Iren ha assegnato la priorità, insieme a uffici, edifici culturali e religiosi e impianti sportivi, per il loro uso pubblico e sociale. In tutto 500 edifici, quasi i due terzi del totale che sarà soggetto a riqualificazione energetica.
I primi tre edifici scolastici sono già completati con la sostituzione dei corpi illuminanti interni, l’installazione di valvole termostatiche sui radiatori, l’installazione di un nuovo sistema per il Building Management System nella centrale termica per la supervisione e la gestione da remoto, e la sostituzione dei gruppi di pompaggio con nuove elettropompe con inverter.
Altre 9 scuole vedranno ultimate le opere per l’efficientamento energetico entro la fine del 2024. Per alcune è previsto anche l’isolamento degli scambiatori di calore posto sul sistema di teleriscaldamento, in altri plessi saranno eseguiti anche lavori di coibentazione verticale delle pareti e orizzontale della copertura piana.
Gli altri interventi con orizzonte 2024 riguardano l’efficientamento energetico della sede dei vigili urbani, dove è collocato anche l’Ufficio Ambiente Verde, di via Bologna e l’anagrafe di corso Corsica: in entrambi sarà anche installato un nuovo impianto fotovoltaico. Mentre sono già terminati i lavori al’impianto sportivo di viale Bistolfi.
Quando sarà consegnato l’ultimo edificio riqualificato, nel 2029, EfficienTO garantirà un risparmio energetico del 33% rispetto allo storico dei consumi termici ed elettrici. Il Comune di Torino si troverà a pagare diversi milioni di euro in meno. Quando Iren presentò il piano, nel 2020, la valutazione batteva intorno ai 7 milioni di risparmio.
Ma con la crisi dei prezzi dell’energia il dato è da rivedere: ai prezzi del 2022 sarebbero 14 milioni di euro risparmiati. L’entità del risparmio, prevede Iren, permetterà di rientrare completamente dell’investimento complessivo di 110 milioni, totalmente a carico del Gruppo.
Tra cappotti, sistemi di isolamento termico, impianti solari termici e fotovoltaici, sostituzione delle centrali termiche con caldaie a condensazione, rifacimento dei serramenti e dell’illuminazione degli edifici, Iren stima che EfficienTO sarà in grado di abbattere 20.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno. Più o meno l’equivalente di quanto inquinano 17mila auto in Italia in 12 mesi.
C’è poi il capitolo delle ricadute sociali del piano. La mole di investimenti mobilitata dal progetto consentirà di impegnare circa 100 persone nella gestione delle varie attività e fino a oltre 400 lavoratori nella fase di maggiore operatività. A cui, a cascata, vanno aggiunti i risvolti positivi per l’indotto e per l’economia locale. LINK: https://www.rinnovabili.it/energia/efficienza-energetica/efficientamento-energetico-piano-iren-torino/
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Le Organizzazione non lucrativa di utilità sociale possono accedere al Superbonus?
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L’Agenzia delle Entrate ha evidenziato, in tema di superbonus, che il rispetto della condizione rappresentata dal titolo di possesso dell'immobile non si ritiene realizzato nel caso in cui le ONLUS sono detentrici di un immobile in forza di un contratto di locazione, una concessione, un diritto di superficie. In altri termini, tali conclusioni si applicano con riferimento a ogni altra tipologia di titolo diverso da quelli indicati espressamente dalla norma.  Con la risposta a interpello n. 2 dell’8 gennaio 2024 in tema di superbonus, l'Agenzia delle Entrate ricorda che il comma 10­-bis dell'art. 119, D.L. n. 34/2020 stabilisce che le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), le organizzazioni di volontariato (OdV) iscritte nei registri e le associazioni di promozione sociale (APS) che svolgono prestazioni di servizi socio­sanitari e assistenziali, i cui membri del consiglio di amministrazione non percepiscono alcun compenso o indennità di carica e che effettuano gli interventi agevolabili su edifici di categoria catastale B/1, B/2 e D/4, posseduti a titolo di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d'uso gratuito in data certa, anteriore al 1° giugno 2021 (data di entrata in vigore della disposizione contenuta nel citato comma 10-­bis dell'art. 119) determinano il limite di spesa ammesso al superbonus moltiplicando il limite unitario, previsto per le singole unità immobiliari, per il rapporto tra la superficie complessiva dell'immobile oggetto degli interventi e ammessi alla detrazione e la superficie media di una unità abitativa immobiliare, come ricavabile dal Rapporto Immobiliare pubblicato dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). Chiarimenti in ordine all'applicazione del citato comma 10­bis sono stati forniti, tra l'altro, con la circolare 8 febbraio 2023, n. 3/E e con la circolare 13 giugno 2023, n. 13/E. Come evidenziato nei documenti di prassi, il comma 10­bis in commento è stata introdotto per tenere conto della circostanza che tali enti esercitano la propria attività in  edifici di grandi dimensioni anche in considerazione del fatto che, per taluni servizi che vengono erogati alla collettività (Centro Diurno Integrato, Residenza Sanitaria Assistenziale, Poliambulatori, Servizi Sanitari e assistenziali, ecc.), le norme e gli standard funzionali impongono la disponibilità di notevoli superfici appositamente attrezzate catastalmente individuati quale singola unità immobiliare. La disposizione riguarda, pertanto, nel rispetto di tutte le condizioni sopra elencate, gli enti indicati nella norma che svolgono attività di prestazioni di servizi socio sanitari e assistenziali. Tale ultima condizione si considera soddisfatta anche qualora le suddette prestazioni non vengano svolte congiuntamente come nel caso, ad esempio, di una ONLUS, una OdV o una APS che svolge solo attività «assistenziali». Tale assunto è confermato dalla circostanza che tra gli immobili oggetto degli interventi agevolabili tassativamente elencati nel citato comma 10­bis rientrano anche quelli di categoria catastale B/1, adibiti a «collegi e convitti, educandati; ricoveri; orfanotrofi; ospizi; conventi; seminari; caserme». Considerato, inoltre, che la norma fa riferimento allo svolgimento di «attività di prestazione di servizi socio sanitari e assistenziali rientrano in tale ambito, ad esempio, anche le attività svolte dalle  ONLUS nei settori dell'assistenza sociale e socio­sanitaria e della assistenza sanitaria di cui all'art. 10, comma 1, lettera a), n. 1 e n. 2, D.Lgs. n. 460/1997. In assenza di specifiche indicazioni nella norma, è possibile, inoltre, applicare le disposizioni di cui al comma 10-­bis anche nell'ipotesi in cui negli immobili di categoria catastale B/1, B/2 e D/4 oggetto degli interventi le ONLUS svolgano anche attività direttamente connesse a quelle istituzionali nonché le attività accessorie per natura a quelle statutarie istituzionali, in quanto integrative delle stesse, esercitate secondo le condizioni previste dall'art. 10, comma 5, D.Lgs. n. 460/1997. Inoltre, come chiarito con la circolare 8 agosto 2020, n. 24/E, il superbonus spetta, in linea generale, anche ai  detentori dell'immobile oggetto degli interventi agevolabili in virtù di un titolo idoneo (contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato), al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente il predetto avvio.  Il detentore, inoltre, deve essere in possesso del consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario. Nella circolare 23 giugno 2022 n. 23/E è stato, inoltre, precisato che costituisce titolo idoneo a consentire aduna OdV di fruire del superbonus, con riferimento alle spese sostenute per interventi realizzati su di un immobile di proprietà comunale, una convenzione stipulata nella forma della scrittura privata in base alla quale l'OdV detiene l'immobile al fine di svolgere la propria attività relativa all'aiuto alle persone fragili o bisognose di assistenza e supporto, sia economico che operativo. Ciò in quanto il sistema di protocollazione adottato dall'ente proprietario consente di verificare se la predetta OdV abbia la disponibilità giuridica dell'immobile prima del sostenimento delle spese relative agli interventi ammessi all'agevolazione. Va, tuttavia, precisato che, ai fini dell'applicazione del citato comma 10­bis dell'articolo 119, l'ulteriore condizione rappresentata dal possesso dell'immobile in base ai titoli elencati dalla norma, quali proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d'uso gratuito, deve considerarsi tassativa. Pertanto, il rispetto della condizione rappresentata dal titolo di possesso dell'immobile, non si ritiene realizzata nel caso in cui le ONLUS, OdV e APS, sono detentori di un immobile in forza di un contratto di locazione, una concessione, ad un diritto di superficie. In altri termini, tali conclusioni si applicano con riferimento ad ogni altra tipologia di titolo diverso da quelli indicati espressamente dalla norma. Read the full article
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Riforme assistenziali e riforme sociali
A queste domande neppure il Partito socialista unificato, che ha diretto il Ministero della Sanità negli ultimi anni, ha saputo dare risposta: sia perché ha nutrito l'illusione di poter strappare alla DC alcune riforme degli ordinamenti sanitari senza contestare il suo predominio politico, anzi consolidandolo, sia perché ha perduto di vista lo stretto collegamento fra tutela della salute e modifica della condizione umana, fra politica sanitaria e trasformazione generale della società. Il Ministro della Sanità sen. Mariotti ha esposto la tesi che << l'economia di mercato rimane insostituibile come produttrice di benessere >> (cioè che il capitalismo è capace di garantire i diritti dell'uomo), e che perciò << è inutile, e può essere pericoloso, continuare a chiamarla in causa >>. Da ciò deriverebbe che << non una rivoluzione economica può e deve fare in Italia il movimento operaio moderno, ma una grande rivoluzione sociale, per la quale il paese è maturo: la rivoluzione dell'assistenza >>. In questa separazione fra riforme assistenziali e riforme economiche si perde di vista l'unitarietà del tessuto sociale, le implicazioni dell'economia sullo stato di salute (occupazione o disoccupazione, scelta di determinati consumi o di altri, condizioni ambientali di lavoro, rapporti fra città e campagna, e così via), si perde di vista l'esigenza che per sottrarre non solo la salute, ma perfino le istituzioni assistenziali alle leggi del mercato, cioè alle disponibilità finanziarie di ogni individuo, la << rivoluzione dell'assistenza >> debba spingersi in campi collaterali, intaccare profitti economici e poteri politici assai intrecciati con quelli delle classi dominanti del paese. E' sufficiente fare tre esempi. Uno dei punti di contrasto nella politica sanitaria è quello della scelta delle istituzioni alle quali deve essere affidata la protezione della salute. Vi è una tendenza unitaria, che attribuisce i servizi al Ministero della Sanità, ed alle articolazioni democratiche dello Stato (Regioni, Provincia, Comuni), e che fa perno sulle Unità sanitarie locali, organizzate su base territoriale. Vi è un'opposta tendenza, secondo la quale i diversi momenti dell'intervento sanitario dovrebbero essere demandati a diverse istituzioni: la prevenzione ambientale fuori dalle fabbriche ad organi dello stato, la salute nei luoghi di lavoro all'Ente nazionale prevenzione infortuni, il ricovero dei malati ad Enti ospedalieri autonomi, il restante delle cure alle mutue ed ai medici convenzionati. Si tratta, in sostanza, di scegliere fra un sistema di assunzione diretta di responsabilità da parte dello Stato, e un sistema di deleghe a centri di potere autonomi ed incontrollati. La tendenza unitaria è affermata nella Costituzione, e prevale nell'opinione pubblica e fra gli studiosi, ma incontra fortissime resistenze nella sua attuazione pratica, perché la DC non è disposta a rinunciare alle << zone d'influenza >> che è riuscita a creare intorno alle istituzioni sanitarie, amministrate in prevalenza da suoi uomini. Senza un allargamento della democrazia in tutto il paese, queste resistenze non potranno essere vinte. Il secondo esempio è quello della produzione e dei prezzi dei medicinali. Il PCI ha proposto la nazionalizzazione di questo settore, per garantire farmaci accessibili e controllati a tutta la popolazione, per salvare le mutue dal dissesto finanziario causato dagli altissimi profitti dei monopoli. Ma anche senza giungere subito a questa misura, il ministro della Sanità avrebbe già i poteri per ridurre i prezzi dei prodotti in commercio fino al 50-70 per cento, pur lasciando con ciò un certo << onesto >> utile all'industria; oppure i grandi enti mutualistici e gli ospedali potrebbero unirsi per contrattare direttamente con l'industria i prodotti, o indire aste pubbliche che consentirebbero analoghe riduzioni. Ma questo significa porre limiti all'economia di mercato, che il ministro della Sanità considera invece fonte insostituibile di benessere.
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Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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La Regione stanzia 4,6 milioni per le microcomunità
La giunta regionale ha approvato il piano annuale 2023 di riparto dei contributi agli enti locali per interventi destinati alle strutture socio-assistenziali, in base a quanto previsto dalla legge regionale 80/1990.     “Con una spesa di oltre 4,6 milioni di euro, finanziata con il secondo assestamento di bilancio approvato dal Consiglio, copriamo interamente tutte le domande di contributo…
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libriaco · 4 years ago
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Le battaglie perse
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Anche quest'anno ha luogo la tradizionale «Battaglia del libro» rivolta alla diffusione della cultura fra masse sempre più larghe di cittadini. In unità di intenti e di azione, enti e organizzazioni culturali e sociali, editori, scrittori, critici, organi di stampa e uomini di cultura hanno condotto e conducono, singolarmente o in comune, una battaglia per superare quella barriera che ancora si oppone tra il libro e milioni di cittadini di ogni ceto. Esistono migliaia e migliaia di potenziali lettori ai quali il libro non arriva per la persistente inadeguatezza dei mezzi tradizionali di diffusione, mentre le esigenze e lo sviluppo della vita moderna richiedono sempre più che il libro venga portato ovunque il cittadino vive e lavora: nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole, nelle case coloniche e in tutti i luoghi ove si svolga una qualsiasi forma di vita associativa: nelle organizzazioni sindacali, cooperative, assistenziali, ricreative, nei partiti.
[...]
A quanti vogliono operare per la difesa e la diffusione della cultura chiediamo di aderire alla «Battaglia del libro 1955» indetta dal Centro popolare del libro. Sarà questo un serio contributo al rinnovamento della nostra cultura, alla democrazia e al raggiungimento di un più alto livello di civiltà nel nostro Paese.
La Presidenza del Centro popolare del libro NORBERTO BOBBIO, CORRADO DE VITA, TOMMASO FIORE Un libro nuovo in ogni casa! Una biblioteca in ogni luogo pubblico!
L’Unità, sabato 28 maggio 1955
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corallorosso · 5 years ago
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Ecco quanto costano alle nuove generazioni di italiani le baby pensioni Le cosiddette pensioni baby costano alle casse dello Stato circa 7 miliardi di euro all'anno, lo 0,4% del Pil nazionale: lo stesso importo previsto quest’anno per il reddito o pensione di cittadinanza e addirittura 2 miliardi in più della spesa necessaria nel 2020 per pagare gli assegni pensionistici a coloro che beneficeranno di quota 100. A fare i conti è l’Ufficio studi della Cgia che ha 'recuperato' i dati Inps riferiti ai pensionati baby presenti nel nostro Paese e li ha confrontati con la dimensione economica del reddito di cittadinanza e di quota 100. "Due misure, queste ultime, che sono nel mirino dall’Unione Europea. Non è da escludere, infatti, che Bruxelles ci chieda di rivederle, in caso contrario corriamo il pericolo che una parte degli aiuti previsti dal 'Next Generation EU' ci siano negati" Per baby pensionati la Cgia intende quanti abbiano lasciato il lavoro prima della fine del 1980. "In totale sono quasi 562 mila le persone che non timbrano più il cartellino da almeno 40 anni", calcolano ancora gli Artigiani di Mestre. Di queste, oltre 386 mila sono costituite in massima parte da invalidi o ex dipendenti delle grandi aziende. "Se i primi hanno beneficiato di una legislazione che definiva i requisiti in misura molto permissiva, i secondi, a seguito della ristrutturazione industriale avviata nella seconda metà degli anni ’70, hanno usufruito di trattamenti in uscita dal mercato del lavoro molto generosi", annota ancora Cgia. Della squadra 'Baby' fnno parte anche 104 mila ex lavoratori autonomi, oltre la metà proveniente dall’agricoltura, e solo una piccola parte, pari al 10,6%, poco meno di 60 mila unità,di ex dipendenti pubblici. Tra i pensionati baby, prosegue la ricerca Cgia, sono i dipendenti pubblici ad aver lasciato il posto di lavoro in età più giovane (41,9 anni), mentre nella gestione privata l’età media della decorrenza della pensione è scattata dopo (42,7 anni). In entrambi i casi, comunque, l’abbandono definitivo del posto di lavoro è avvenuto praticamente con 20 anni di età in meno rispetto a chi, oggi, usufruisce di quota 100. Attualmente, le persone che sono andate in quiescenza prima del 31 dicembre 1980 hanno un’età media di 87,6 anni. (...) in questo ventennio, nel pieno del regime retributivo, sono stati riconosciuti i requisiti per il pensionamento alle impiegate pubbliche con figli dopo 14 anni, sei mesi e un giorno contro i 19 anni e mezzo degli statali e i 25 anni dei lavoratori degli enti locali. "Non c’è nulla da stupirsi, dunque, se nello scacchiere europeo l’Italia, anche al netto delle uscite assistenziali, sia da anni tra i paesi che spendono di più per la previdenza, sacrificando altri settori come quello dell’istruzione, dove siamo tra le realtà che in Europa investono meno" ... la spesa previdenziale nel nostro Paese sia particolarmente alta, anche perché "registriamo un’età media tra le più elevate al mondo: facciamo pochi figli, ma viviamo meglio e di più di un tempo, quindi la popolazione tende ad invecchiare. Si pensi che nel 1981 il numero degli over 80 presenti nel nostro Paese superava di poco il milione. Nel giro di 40 anni gli ultra ottantenni sono quasi quadruplicati: all’inizio di quest’anno avevano superato quota 3,9 mln". globalist
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piusolbiate · 5 years ago
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Più Partecipazione
Ritornano le Commissioni Comunali
organi di promozione della partecipazione dei cittadini alla vita politico – amministrativa a carattere propositivo e consultivo . Vengono così istituite le sotto elencate
Commissioni Comunali permanenti:
1. POLITICHE SOCIALI
2. SCUOLA E ISTRUZIONE
3. OSSERVATORIO GIOVANI  
4. CULTURA E BIBLIOTECA
5. COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI  
6. AMBIENTE ED ECOLOGIA  
7. COMMERCIO ARTIGIANATO INDUSTRIA
8. VIABILITA’ E SICUREZZA
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ALLEGATO A
COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI  
La Commissione Politiche Sociali si propone di esaminare e approfondire argomenti di natura sociale ritenuti di particolare interesse, esprimendo al riguardo pareri e proposte.
In dettaglio, la stessa di occupa di:
1) promuovere iniziative di prevenzione e di sostegno ai singoli, ai minori, agli anziani, ai casi di grave marginalita’, di disabilita’ e al nucleo familiare;  2) indicare e proporre interventi di tipo programmatorio e organizzativo in campo sociale quali, a titolo di esempio, segretariato sociale, interventi socio-assistenziali, di orientamento e supporto per l’accesso ai servizi territoriali, alle strutture residenziali e semiresidenziali e ai contributi economici previsti per legge, supporto domiciliare nella gestione delle attività della vita quotidiana, progetti di reinserimento, collaborazione con i servizi territoriali specialistici, interventi socio-assistenziali di base ed educativi; 3) promuovere azioni per la realizzazione delle pari opportunità e dell’inclusione.
COMMISSIONE SCUOLA E ISTRUZIONE
La Commissione per la Scuola e l'Istruzione, è un organo consultivo e propositivo, esprime parere non vincolante ma orientativo sulle materie di sua competenza per quanto riguarda le problematiche specifiche e attinenti al mondo della scuola.  Sono compiti specifici della Commissione Scuola la formulazione di proposte e pareri all’Amministrazione Comunale su tutte le tematiche afferenti alla scuola, allo scopo primario di contribuire al miglioramento qualitativo del servizio scolastico nel territorio del Comune.  In particolare, formula proposte volte:
1) alla redazione del Piano annuale del Diritto allo studio;  
2) a proporre e collaborare con gli Istituti Scolastici per la realizzazione di progetti mirati da individuare di volta in volta sulla base delle priorità;  
3) al miglioramento dei servizi scolastici;  
4) ad iniziative volte a favorire il Diritto allo Studio;  
5) alla risoluzione di eventuali problemi relativi alle scuole di ogni ordine e grado;
6) a promuovere la sensibilizzazione nelle scuole verso temi ritenuti fondamentali quali l’educazione civica, alimentare, ambientale, stradale , ecc..
COMMISSIONE OSSERVATORIO GIOVANI
La Commissione intende affrontare le questioni emergenti quali reali esigenze del mondo giovanile della nostra comunità cittadina. In particolare la stessa:  
1) cercherà di individuare, nei modi ritenuti opportuni, quali sono le primarie esigenze dei giovani Solbiatesi che chiedono di essere soddisfatte dall’azione della Amministrazione Comunale;
2) procederà all’identificazione di un insieme di progetti atti a soddisfare le esigenze espresse, tenendo in considerazione il contenuto di fattibilità degli stessi;
3) cercherà di dare vita ad un gruppo di attività che concorrano con il loro contributo alla realizzazione dei progetti individuati e autogestiti;
4) terrà stretti rapporti con gli assessorati pertinenti per l’implementazione di un determinato progetto, anche al fine del reperimento delle eventuali risorse finanziarie, privilegiando, comunque, il rapporto con l’Assessorato allo Sport, al Tempo Libero e alle Politiche giovanili;
5) promuoverà e favorirà la partecipazione alle proprie riunioni di tutti i giovani; il presidente ha facoltà di dare la parola ai giovani presenti nel pubblico durante le sedute;
6) Individuerà, d’accordo con la Giunta comunale, uno spazio dedicato ai giovani.
COMMISSIONE CULTURA E BIBLIOTECA
La Commissione ha i seguenti compiti:  
1) vigilare sul buon andamento della Biblioteca;  
2) elaborare e proporre le linee e gli indirizzi della politica culturale della Biblioteca;  
3) predisporre, entro il mese di Ottobre di ogni anno, e presentare alla Giunta Comunale una relazione previsionale contenente le proposte di attività da realizzare all’interno della Biblioteca nel corso dell’anno successivo, che verrà consegnata all’Amministrazione comunale. Tale relazione dovrà contenere le proposte di spesa relative alle attività culturali e agli acquisti per migliorie dei locali, per arredamenti ed attrezzature, per collezioni librarie e sussidi didattico-educativi da attivare nel corso dell’anno successivo;
4) proporre eventuali modifiche all’organizzazione delle attività della Biblioteca, tenuto conto delle esigenze dei lettori;
5) favorire in ogni modo gli apporti di enti, associazioni, gruppi di studiosi in grado di fornire concrete prestazioni di animazione culturale;  
6) proporre le iniziative opportune per interessare la comunità alla vita della Biblioteca e per farne conoscere i progressi e le necessità;
7) promuovere il Museo Socio Storico;
8) proporre l’acquisto di nuovo materiale (libri e multimediale) e promuovere la raccolta di libri, a titolo gratuito da privati, ove ritenuti di particolare interesse.
COMMISSIONE COORDINAMENTO ASSOCIAZIONI  
La Commissione per il coordinamento delle Associazioni quale organo consultivo e di collaborazione coadiuva l’Amministrazione nelle scelte attinenti la promozione della pratica delle attività sportive e ricreative, sotto il profilo della funzione sociale, dell’educazione e della formazione della persona, coordinando l’attività delle associazioni locali che intendono collaborare in modo sinergico per contribuire al miglioramento dell’offerta di servizi sportivi e ricreativi a favore della cittadinanza.  
Principali finalità ed obiettivi della Commissione sono:  
1) collaborare con l’Amministrazione comunale per il miglior utilizzo delle strutture e degli impianti comunali esistenti sul territorio, tenendo conto delle specifiche norme regolamentari;  
2) favorire e promuovere attività ricreative e di educazione sportiva rivolte alla Cittadinanza e alle scuole;  
3) fornire indicazioni e proposte per la definizione di un calendario annuale di manifestazioni sportive e ricreative;  
4) sviluppare forme di collegamento e di collaborazione con altre realtà e Commissioni comunali;
5) presentare alla Giunta Comunale, entro il 31 Ottobre di ogni anno, una relazione programmatica, inclusiva degli eventuali impatti finanziari sul bilancio comunale, delle attività che si intendono sviluppare nell’anno successivo.
COMMISSIONE AMBIENTE ED ECOLOGIA
La Commissione Ambiente ed Ecologia ha il compito di esaminare le modalità operative in atto nella gestione ambientale, di identificarne le eventuali carenze e problematiche, di indicare le possibili soluzioni e le priorità di intervento.  
Compiti:  
1) valutazione e catalogazione dei fattori di impatto ambientale piu’ significativi, come emissioni, rifiuti, rumori, ecc.;
2) esame delle attività in essere o in corso di realizzazione, per definire i punti critici rispetto alla salvaguardia dell’ambiente;  
3) verifica degli obblighi imposti da Leggi e regolamenti;
4) individuazione e valutazione delle possibilità di miglioramento ambientale: piano dell’energia sostenibile;
5) formulazione di proposte di intervento per la riduzione o l’eliminazione delle fonti di disagio ambientale;
6) promozione di interventi per diffondere le tematiche ambientali nella cittadinanza;
7) elaborare proposte per sensibilizzare, specialmente le Scuole, sull’argomento Ambiente ed Ecologia;
8) studiare nuovi progetti per rivalutare l’ambiente della Valle Olona;
9) tutela animali e relativo regolamento.  
COMMISSIONE COMMERCIO ARTIGIANATO INDUSTRIA
Lo scopo della Commissione Commercio Artigianato Industria è quello di realizzare la promozione di iniziative utili allo sviluppo, nel territorio comunale, delle attività produttive.  
In particolare la Commissione persegue le finalità di studio e analisi tendenti a:
1) valorizzare le imprese commerciali, artigianali e industriali esistenti nel territorio solbiatese, con particolare attenzione agli esercizi di vicinato operanti nel centro del Paese;
2) promuovere l'integrazione fra le diverse attività economiche per migliorare i servizi offerti alla popolazione;
3) indicare aree urbane vitali in cui il commercio, l’artigianato e le attivita’ industriali possano rappresentare un elemento di qualificazione;  
4) favorire gli insediamenti commerciali, artigianali e industriali destinati allo sviluppo e al recupero delle piccole e medie imprese già operanti sul territorio interessato, anche al fine di aumentare i livelli occupazionali.
COMMISSIONE VIABILITA’ E SICUREZZA
La commissione Viabilita’ e Sicurezza ha funzioni propositive e di supporto alla programmazione di attività e azioni volte alla funzionalita’ del sistema viario del Paese e alla prevenzione e al controllo in materia di sicurezza pubblica. In particolare ha il compito di:
1) Contribuire alla programmazione annuale degli interventi in materia di sicurezza e verificare il buon esito degli interventi proposti;
2) Avanzare proposte per la promozione e la sensibilizzazione civica concernente la sicurezza della persona, del territorio e della viabilità;
3) Portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale situazioni di pericolo per i cittadini o eventuali fenomeni che possano destare preoccupazione a livello viario e sociale;
4) Esaminare i problemi normativi ed organizzativi in relazione alla gestione di particolari emergenze in materia di pubblica sicurezza;
5) Promuovere programmi di collaborazione tra Enti e Istituzioni attraverso lo scambio di esperienze nei diversi ambiti di intervento che riguardano la viabilita’ e la pubblica sicurezza.
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telodogratis · 3 months ago
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#AvvisoPA - Avviso pubblico per l'accreditamento di Enti del terzo settore
Avviso pubblico per l’accreditamento di Enti del terzo settore  per attività a favore di persone con dipendenze patologiche, beneficiari di Progetti individuali “P.A.D. – Percorsi Assistenziali per soggetti con Dipendenze Patologiche da sostanze”.  ​Read More Avviso pubblico per l’accreditamento di Enti del terzo settore  per attività a favore di persone con dipendenze patologiche, beneficiari di…
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personal-reporter · 3 years ago
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36 mila euro da destinare al Centro di Giustizia Riparativa novarese
36 mila euro da destinare al Centro di Giustizia Riparativa novarese
Regione Piemonte e Cassa delle Ammende hanno riconosciuto al Comune di Novara un contributo di 36 mila Euro da destinare alle attività del Centro di Giustizia Riparativa novarese. E’ stata infatti accolta la proposta progettuale presentata dal Comune in risposta al pubblico rivolto agli enti gestori dei servizi socio assistenziali della Regione Piemonte per la realizzazione di servizi pubblici…
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Italia al lavoro contro lo spreco alimentare
Quella allo spreco alimentare è una delle battaglie di civiltà che caratterizzano il nostro tempo, in Italia e non solo. Si stima, infatti, che in Europa, ogni anno, siano sprecate circa 88 milioni di tonnellate di cibo (circa il 30%) mentre 96,5 milioni di persone, vale a dire il 21,9% della popolazione, sono a rischio povertà o esclusione sociale; di questi, 27,6 milioni sono gravemente indigenti (dati 2020 pubblicati da Europstat). Per ottenere un buon risultato nella lotta allo spreco alimentare occorre una strategia a largo raggio che conti azioni integrate. Non basta, infatti, formare una nuova generazione di consumatori consapevoli, ma è necessario coinvolgere anche la rete retail. I supermercati, costretti a gettar via l'invenduto, sono un anello importante in questa "catena dello spreco". Il terzo tassello, infine, deve far entrare nel circuito le realtà assistenziali. La lotta allo spreco alimentare, oltre a dare grandi vantaggi all'ambiente, può avere un importante impatto sociale. Lo spreco alimentare in Italia: l'opera di Phenix Julien Fanara Da un anno in Italia è approdata Phenix. La scale-up francese è impegnata, dal 2014, a evitare che prodotti consumabili vadano gettati nell'immondizia. Presente anche in altri Paesi europei come Spagna, Portogallo e Belgio, in questi anni ha messo a punto diversi strumenti digitali rivolti a retail e cittadini che vogliono seguire uno stile di vita sostenibile e solidale. Grazie alle soluzioni offerte è possibile creare un nuovo percorso per i prodotti invenduti che ha come tappe fondamentali i grandi supermercati, i privati cittadini e gli enti di beneficenza. L'Italia sembra rispondere bene così come ci racconta Julien Fanara, Country Manager per l'Italia di Phenix, che ci ha illustrato le "tonnellate di idee" che animano la sua azienda; gli obiettivi raggiunti in questo anno in Italia e quelli in cantiere a cui sarà possibile lavorare grazie a un nuovo round di finanziamenti che Phenix ha appena ricevuto. Cinque Colonne Magazine · Intervista a Julien Fanara, Country Manager Italia Di Phenix In copertina foto di Matthias Böckel da Pixabay Read the full article
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cosenzapage · 3 years ago
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Marito e moglie stabilmente residenti in Argentina percepivano indebitamente l'Assegno Sociale, sequestri per oltre 120 mila euro
https://www.cosenzapage.it/media/2022/03/04032022_053012_Tropea.jpg - #CosenzaPage I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Tropea, nell’ambito delle funzioni di polizia economico – finanziaria a tutela della Spesa Pubblica Nazionale ed al contrasto delle frodi agli Enti Previdenziali ed Assistenziali, anche avvalendosi degli strumenti di cooperazione internazionale attivati per il tramite del Comando Generale II Reparto, hanno avviato specifici controlli finalizzati ad […]
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Il caos sanitario in Italia
L'Unione Sovietica non spende in proporzione, per la tutela della salute, più dell'Italia. Spende come noi (e come la Cecoslovacchia, e come l'Inghilterra) il 4 per cento del proprio reddito nazionale. Perché, allora, i risultati sono diversi? Perché il nostro sistema sanitario a differenza degli altri paesi che spendono quanto noi, è in preda al caos continuo? In Italia, si giunge all'assurda situazione in cui i cittadini, in particolare i lavoratori, vengono defraudati della loro salute e costretti a vivere in condizioni ambientali spesso morbigene; vengono poi taglieggati nei loro guadagni con prelievi, per le pensioni e per le mutue, che sono percentualmente i più alti del mondo; e vengono infine curati male (spesso queste cure sono interrotte del tutto, per il dissesto delle mutue), ed appena escono dalla produzione ricevono pensioni minime di 12.000 o di 19.500 lire al mese, pensioni medie di 22.000 lire. La percentuale del salario prelevata per l'assicurazione contro le malattie, per esempio, è cresciuta continuamente in Italia, come mostrano i seguenti dati relativi ai lavoratori dell'industria:
Anno Contributi percentuali per le mutue 1943 4,70 1946 5,00 1955 6,93 1963 8,81 1966 12,61
Ma quale beneficio traggono i lavoratori, dal fatto che ogni 100 lire di salario versano 12,61 lire (tramite le trattenute padronali) per l'assistenza di malattia? L'assistenza è forse migliorata di tre volte, quanto cioè sono aumentati i contributi pagati dai lavoratori? La verità è che in Italia, dove l'estensione dell'assistenza sanitaria è avvenuta sotto la spinta di lotte sindacali e politiche, è sempre mancata da parte delle classi dirigenti ogni volontà di riforma in questo campo. Sono perciò in vigore norme assistenziali sperequatrici e complicate, carenze assai ampie di attrezzature e di servizi che suscitano profondo malcontento tra i lavoratori. Numerose categorie hanno diritto ad un'assistenza incompleta, vi sono differenze tra agricoltura e industria, ed i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti) hanno mutue che forniscono solo una parte delle cure. La molteplicità e la dispersione degli Enti, i diversi trattamenti all'interno dello stesso Ente, perfino la suddivisione delle malattie e dell'individuo malato in vari sottogruppi (malattia comune, tubercolosi, malattia professionale, malattia mentale: per ognuna una diversa istituzione!) provocano un'incertezza del diritto di accesso alle cure, oltre che una dispersione di mezzi e di attrezzature. Anche le indennità economiche dovute ai lavoratori in caso di malattia sono insufficienti, e presentano carenze, limiti temporali, disparità, condizioni contributive difficili da rispettare, tanto che il lavoratore rischia spesso di vedere decurtato il salario o di perdere le indennità proprio quando, essendo ammalato, si fanno maggiori le sue esigenze. Non esiste, più in generale, un << sistema sanitario >>, bensì una serie di istituzioni statali, parastatali, comunali e semipubbliche prive di collegamenti fra di loro. La prevenzione ambientale (quando esiste) è affidata allo Stato oppure ai Comuni. I ricoveri ospedalieri dipendono dalle Opere Pie e per alcune malattie dagli Enti assicurativi: la tubercolosi dall'INPS, gli infortuni sul lavoro dall'INAIL. Le attività ambulatoriali sono collegate alle mutue, oppure ai Comuni per gli iscritti negli elenchi dei poveri, e spesso dipendono da ambulatori privati. Le cure domiciliari sono prestate da medici convenzionati, che non sono né statali né liberi professionisti. Il pronto soccorso ed il trasporto dei malati è effettuato dalla Croce Rossa. I servizi sanitari di fabbrica dipendono quasi sempre direttamente dai padroni, e così via. Fra queste repubbliche autonome (o monarchie) alle quali è affidata la salute degli italiani, esistono barriere, separazioni talmente nette da non consentire alcun coordinamento, da divenire spesso ostilità, concorrenza, duplicazione di servizi. Vasti settori dell'assistenza restano peraltro quasi del tutto scoperti, come la tutela dell'infanzia, come la protezione sanitaria e sociale per gli anziani, come la prevenzione nei luoghi di lavoro, come il ricovero ospedaliero in vaste zone del Mezzogiorno e delle isole.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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