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Alessandria Commemora i Caduti di Nassiriya: Ricordo e Onore ai Militari e Civili Caduti nel 2003
Una cerimonia solenne organizzata dal Comando Provinciale dei Carabinieri e dalle Associazioni “Combattenti e Reduci” e “Decorati al Valor Civile - Nastro Tricolore” per ricordare il sacrificio dei caduti di Nassiriya.
Una cerimonia solenne organizzata dal Comando Provinciale dei Carabinieri e dalle Associazioni “Combattenti e Reduci” e “Decorati al Valor Civile – Nastro Tricolore” per ricordare il sacrificio dei caduti di Nassiriya. Alessandria – Questa mattina, presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Alessandria, si è svolta una solenne cerimonia in memoria dei Caduti di Nassiriya, a ventuno anni…
#12 novembre 2003#Alessandria#Alessandria today#Andrea Filippa#Anniversario#associazione Combattenti e Reduci#attacco kamikaze#Attentato di Nassiriya#Caduti di Nassiriya#Carabinieri#cerimonia solenne#civili#Comando Provinciale Carabinieri#Commemorazione#commemorazione Nassiriya 2024#commemorazione ufficiale#Coraggio#cultura della memoria#eroi di guerra#eroi italiani#Esercito Italiano#Google News#Iraq#Italia in Iraq#italianewsmedia.com#memoria collettiva#militari italiani#missione di pace#Nassiriya#Nastro Tricolore
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A proposito di agricoltori..
- finanziamenti europei per l'agricoltura italiana, circa 10miliardi.
- incidenza agricoltura sul PIL italiano, 1,4%
- contributo agricoltura alle entrate fiscali, zero
- incidenza agricoltura all'inquinamento 10%
Naturalmente, un grazie da parte mia agli agricoltori per il lavoro che fanno non verra' mai meno, ma credo sia sufficiente non andare oltre. Non credo ci sia bisogno di santi o di eroi ma di gente che faccia la propria parte, come la fanno altri milioni e milioni di cittadini italiani.
@ilpianistasultetto
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[La commedia all'italiana]
“ La commedia all'italiana, nella confusione dei generi, ha il grande merito di non aver allontanato del tutto il pubblico. Qui non si parla di capolavori, sappiamo bene che i capolavori sono mosche molto rare, e sappiamo anche chi li fa. Ma uno strano comportamento degli altri "capolavori" italiani è che si tratta quasi sempre di tragedie che col tempo si avviano a diventare comiche. Le eccezioni sono rare, e sappiamo tutti quali sono gli autori che resistono all'usura del tempo: Rossellini, Fellini, Antonioni, Rosi, un altro paio li lascio scegliere a voi. Gli altri preferirei tacerli, pensano già troppo loro stessi a farsi pubblicità, a spargere il terrorismo ideologico e artistico, e alla fine viene voglia di difendere "la commedia all'italiana", soprattutto se si pensa a quei "capolavori" che hanno i minuti contati e rendono pensoso il ceto medio, sempre sull'onda della moda. La commedia italiana ha rivelato una certa Italia che esiste, e che gli italiani avevano sotto gli occhi e non vedevano.
L'Italia dei soliti ignoti (bisognerà rifarsi a questo lontano film di Monicelli), quella dei "mostri", della legislazione arretrata, del boom e delle congiunture, l'Italia della televisione, della provincia ormai tentacolare, dei moralisti e degli imbroglioni. L'Italia, insomma, che esce dalla commedia dialettale e sentimentale per guardarsi com'è fatta. Si è scoperto un tipo di italiano eterno, che viene da Machiavelli, e che affronta la vita con tranquilla amoralità, comicamente e talvolta con una certa disperazione. I nostri comici bene o male rappresentano l'Italia. Sordi e Tognazzi, Gassman e Manfredi sono l'Italia. Ne siamo circondati. Oltre che parlare di registi (Risi, Scola, Salce e altri) qui bisogna parlare anche degli scrittori, e cito i quattro più rispettabili, Rodolfo Sonego, Age e Scarpelli, Ruggero Maccari. Bene, si ha l'impressione, leggendo le critiche dei giornali, che costoro debbono passare il tempo a difendersi dall'accusa di facilismo. Io ammiro in loro invece la grande fecondità inventiva, lo spirito di osservazione sempre aggiornato, l'agilità costruttiva delle loro storie, e l'umorismo oltre che la comicità. È un cinema che è una variazione attuale della commedia cinquecentesca, fatto con lo stesso spirito di spregiudicatezza dei tempi d'oro. Faccio qualche esempio: chi ha visto "Riusciranno i nostri eroi etc.", si è reso conto che finalmente l'italiano esiste, appunto perché trasportato fuori del suo habitat. Chi ha visto l'episodio delle due checche nel film "Vedo nudo" non ha potuto non ammirare la semplice grazia dello svolgimento e della recitazione. E chi ha visto Sordi nell'ultimo episodio della "Contestazione generale", sa che siamo davanti ad un piccolo capolavoro, piccolo ma resistente. Infine mi sembra che la commedia all'italiana, anche nei casi più clamorosi (Il medico della mutua) pur con tutte le sue facili risate indica problemi che sollevati dalla saggistica, dal giornalismo, dalla narrativa, chissà perché annoiano. “
Ennio Flaiano, Frasario Essenziale - per passare inosservati in società, introduzione di Giorgio Manganelli, Bompiani (collana Nuovo Portico, n° 41), 1986¹; pp. 78-79.
Nota: Il volume è una raccolta postuma di scritti inediti e varî (taccuini, appunti, fogli sparsi di diario o di viaggio).
#Ennio Flaiano#libri#letture#leggere#anni '60#recensioni#Frasario Essenziale#cinema italiano#Dino Risi#Ettore Scola#Vittorio Gassman#Alberto Sordi#Ugo Tognazzi#I soliti ignoti#Giorgio Manganelli#Francesco Rosi#citazioni#Nino Manfredi#Michelangelo Antonioni#italianità#anni sessanta#diaristica#Roberto Rossellini#celebrità#Federico Fellini#Italia del boom#Mario Monicelli#vizi#virtù#carattere nazionale
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E' il 4 maggio del '99, i primi raggi del sole illuminano l'ossidiana lucida di La Palma: quattro curiosi individui (giovanissimi, a parte Fabio, più che trentenne, figlio dell'unione di Giorgio con la prima compagna Lucia Morellato), dopo aver riempito Passat e Taunus di polistirolo, viveri, strumentazione, e averle dotate di una zattera di salvataggio sul tetto, varano queste altrettanto curiose imbarcazioni.
E' l'alba, momento scelto dagli autonauti per evitare la Guardia Civìl. Le auto proseguono sospinte da due fuoribordo finché non finisce la benzina. I ragazzi non ci pensano due volte: staccano i motori e li guardano sparire negli abissi dell'oceano.
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Tutto bene fino al 25 maggio, quando saltano i contatti con la terraferma. Il telefono satellitare Imarsat si spegne, forse per il contatto con l'acqua ("imbarchiamo acqua dal sedile davanti!" scrive Amoretti sul diario di bordo), o per la mancanza di sole, che alimenta le batterie fotovoltaiche (solo energia pulita a "bordo").
I due paiono scomparsi nel nulla. Marco Amoretti, 23 anni, e Marco De Candia, 21, potrebbero aver fatto una brutta fine. "Silenzio dall'Atlantico", titola il Secolo XIX, e tutta Sarzana (dove si sono stabiliti gli Amoretti) si ritrova in subbuglio. In realtà i ragazzi se la passano alla grande, sono in perfetta sintonia.
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LE MACCHINE SI RIVELANO MEZZI RELATIVAMENTE SICURI
Nettuno è magnanimo e le depressioni oceaniche (tra cui l'uragano Emily) risparmiano i ragazzi. Urge un altro parallelo con Alain Bombard, che dopo 53 giorni di navigazione incrociò la nave inglese Arakaka: Amoretti e De Candia incontrano per puro caso la petroliera Chevron Atlantic, il cui comandante si dimostra generoso e lancia in mare numerose provviste recuperate da Marco a nuoto. Sono al 108° giorno di oceano e l'avvistamento della nave lascia intendere che la terra è vicina.
Nel frattempo, Fabio, Mauro e Serenella sono giunti nelle Antille per organizzare l'arrivo delle auto. Sorvolano il tratto di mare antistante la Martinica portando con loro i giornalisti increduli: i due folli danteschi ce la stanno facendo, sono ad un passo dal traguardo.
In un contatto radio, Serenella decide di rivelare a Marco la morte del padre, per evitare al ragazzo una terribile delusione a terra. Arrivati a Port Tartane il 31 agosto, dopo 119 giorni in mare, gli autonauti vengono accolti come eroi dai media italiani ed esteri.
POI, IL BUIO.
Troppe cose non piacevano. Troppe cose scomode da ammettere: era possibile attraversare l'Oceano quasi per gioco, con delle macchine sgangherate. Erano riusciti a farlo due ragazzi totalmente estranei al mondo della vela solitaria, privi di conoscenze nautiche, mezzi tecnici e sponsor, peraltro poco dopo la vittoria di Giovanni Soldini alla Around Alone.
La stampa locale ligure fu l'unica a giocare su questo contrasto tra modi antitetici di vivere il mare, perché sia Soldini che gli Amoretti erano legati a Sarzana. Oggi, a più di una decina di anni di distanza, le immagini dell'insolito viaggio continuano ad emozionare. Se dopo due lustri possiamo già essere considerati posteri, allora sì, fu vera gloria.
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Nassiriya, 20 anni fa la strage: i messaggi di Mattarella e Meloni
Nassiriya, 20 anni fa la strage: i messaggi di Mattarella e Meloni. È il 12 novembre 2003 quando, a Nassiriya, in Iraq, un camion carico di 400 chili di tritolo e liquido infiammabile viene lanciato contro l’ingresso della base “Maestrale”, dove i Carabinieri e l’Esercito italiano hanno stabilito il proprio quartier generale. Il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'entrata, abbatte uno dei due terroristi, ma il mezzo prosegue la sua folle corsa. Poi l'esplosione che, con un effetto domino, fa saltare in aria il deposito munizioni. I sassi di ghiaia con cui erano stati riempiti i bastioni partono come proiettili in tutte le direzioni. Scene apocalittiche, inclusa la rottura dei vetri delle finestre delle case nel raggio di quasi un chilometro. Perdono la vita 28 persone, tra cui 19 italiani. "La Giornata del ricordo dedicata ai Caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali per la pace, ricorre nel ventesimo anniversario della strage di Nassiriya, ove, a causa di un vile attentato, morirono 19 italiani tra soldati, carabinieri e civili. Il sentimento del lutto ci accompagna in questo giorno in cui la Repubblica rivolge il suo pensiero ai tanti feriti e caduti nelle missioni che l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli, insieme all’espressione della solidarietà e vicinanza alle famiglie colpite". A dichiararlo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro della Difesa, Guido Crosetto. "La partecipazione a queste importanti operazioni in tante travagliate regioni del mondo, è il segno - sottolinea il Capo dello Stato - dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo”. "Venti anni ci separano dalla terribile strage di Nassiriya. Venti anni da quel vile e brutale attentato in cui morirono 19 italiani. In questa Giornata, dedicata al ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, l'Italia onora e ricorda tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la pace e la sicurezza della nostra Nazione e del mondo. A loro, e a quanti ogni giorno sono impegnati nelle aree più travagliate, va la nostra profonda riconoscenza". A scriverlo sui social è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Il popolo italiano - sottolinea Meloni - non dimenticherà mai ciò che vent'anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall'Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l'attentato suscitò in tutta la Nazione, che non mancò di tributare agli eroi di Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza”. A 20 anni dalla strage, i familiari delle vittime chiedono ancora la concessione delle medaglie d'oro al valor militare, per onorare la memoria e il sacrificio dei loro cari. Dei 19 italiani morti nell'attentato di Nassiriya, 5 erano militari dell'esercito e 12 carabinieri. Ecco i loro nomi, con relativi ruoli e gradi. I carabinieri morti a Nassiriya Massimiliano Bruno - maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte Giovanni Cavallaro - sottotenente Giuseppe Coletta - brigadiere Andrea Filippa - appuntato Enzo Fregosi - maresciallo luogotenente Daniele Ghione maresciallo capo Horacio Majorana - appuntato Ivan Ghitti - brigadiere Domenico Intravaia - vice brigadiere Filippo Merlino - sottotenente Alfio Ragazzi - maresciallo aiutante, Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte Alfonso Trincone - maresciallo I militari morti a Nassiriya Massimo Ficuciello - capitano Silvio Olla - maresciallo capo Alessandro Carrisi - primo caporal maggiore Emanuele Ferraro - caporal maggiore capo scelto Pietro Petrucci - caporal maggiore Nell'attentato morirono anche due civili: Marco Beci, cooperatore internazionale, e il regista Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ero un ragazzino.
Da pochissimo avevo cominciato a leggere super eroi. Per me fino ad allora il fumetto era solo Topolino.
Poi con il numero 35 dell'Uomo Ragno Star Comics la mia vita da lettore cambiò.
Cominciai a leggere di super eroi che vivevano vite vere, quasi persone reali, con veri problemi.
Questa storia dei Vendicatori (perdonate la boomeritá) ma io i super eroi li voglio chiamare con i loro nomi italiani, mi colpí moltissimo. Un eroe, il Calabrone Hank Pym, perso nella sua follia dopo aver assunto questa nuova identità picchia la sua fidanzata.
Janet Van Dyne, Wasp, capisce che in Hank qualcosa si è rotto e non denuncia, cerca di coprirlo di salvarlo. Ma ad accorgersene sono i suoi compagni Vendicatori, e loro mettono in atto il processo al Calabrone!
Una storia a tinte scure, cruda, che ha cominciato a mettere uno dei primi mattoncini in quella muraglia che è la mia identità di lettore!
Ecco, io dovevo! Dovevo ridisegnare quell'iconica copertina disegnata da Bob Hall!
Ecco a voi la mia repro della cover degli Avengers 213
#avengers#the avengers#the yellow jacket#yellowjacket#hank pym#wasp#the wasp#captain america#iron man#thor#joekirbycrackleart#joekirbycrackle#drawing#funny#marvel comics#marvel
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Goldrake addio: l'ultimo viaggio di UFO Robot In una commovente clip, il commiato di Actarus e Maria dai telespettatori italiani: per gli eroi di una generazione è tempo di fare ritorno sul pianeta Fleed. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/goldrake-addio-lultimo-viaggio-di-ufo-robot/?feed_id=402225&_unique_id=6510055db7c68 #ToeiAnimation #UFORobotGoldrake #Video #YamatoVideo
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25 Aprile - Eroi sconosciuti
25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONEPROGRAMMA Ore 9—Santa Messa in ricordo di tutti i CadutiOre 10:00—Deposizione Corona al Monumento alla ResistenzaOre 10:15—Cerimonia al Centro Socio Culturale con - Letture tratte dal libro "Quindici mesi di vita in Germania 21 Maggio 1944 - 21 agosto 1945” del nostro concittadino Don Angelo Canavesi "Bugialen" - Testimonianze da parte dei figli di militari italiani deportati nei campi di lavoro tedeschi - Proiezione del film "Operazione TOMBOLA" una delle azioni partigiane più importani compiuta durante le fasi finali della seconda guerra mondiale con lo Special Air Service inglese nelle retrovie tedesche situate nelle province di Reggio Emilia e Modena, oltre la Linea Gotica.
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Le cose belle in questa giornata sono darsi la zappa sui piedi, avere la coda di paglia e avere gli scheletri nell'armadio.
Pur di negare tutto, di fingere, di nascondersi dietro un dito, si devia un problema sociale e culturale veramente pesante e importante a un altro problema che non c'entra un cazzo.
Valditara, Meloni, Salvini, La Russa e ratti liberal fascisti vari, ad esempio, dicono la solita stronzata nazifascista come un mantra: l'immigrazione clandestina incide sulla Violenza Sulle Donne. Una stronzata che non fa altro che riprodurre stupri, abusi, molestie, femminicidi e abusi commessi da uomini padri di famiglia, amici, conoscenti, colleghi di lavoro e via dicendo. Tutti italiani, eterosessuali, cattolici, bianchi, in buona salute, di famiglie modeste, buoni lavoratori.
E sapete perché dicono questa cazzata? Per mantenere saldamente il potere dell'uomo sulla donna in ogni ambito, naturalmente. Vogliono la difesa della famiglia tradizionale e della vita per regredire ogni autonomia, indipendenza e libertà della donna come nel regime fascista.
Oltre a ciò, un'altra cazzata di questi ratti è che tale violenza è solo questione di religione islamica. No, cari miei. La Chiesa Cattolica nei tempi addietro ha commesso crimini contro le donne, tra cui la caccia alle streghe.
Nessuno però pensa alla mitologia greca fatta di Eroi e Dei che compiono imprese ardue e avventuriere che in realtà stuprano, uccidono e abusano donne (ninfe e dee) come nel caso di Aiace con Cassandra e Perseo con Medusa (stuprata da Poseidone e punita da Atena). Nessuno pensa agli uomini di alte corti e agli uomini famosi, ricchi e belli che commettono tutto ciò.
Non è che femminilizzando le alte cariche dello stato, i vertici delle aziende, i vertici dei partiti politici smantelliamo il patriarcato. Anzi, lo stiamo femminilizzando perché a loro non importa la vita delle donne lavoratrici, proletarie e delle classi popolari. Danno solo il superfluo e le ultime briciole.
La società patriarcale e fallocentrica la si combatte colpendo direttamente lo Stato, la finanza globale, il capitale finanziario e i padroni. Sono questi che creano tale società.
Chi nega tutto questo o è un ignorante, o è in malafede, o è entrambi.
#italia#politica#donne#25 novembre#violenza sulle donne#uomini#patriarcato#fallocentrismo#maschilismo
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Violenza ai Sanitari: Tenerini Sostiene il Nuovo Decreto
La deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini: "Violenza contro il Personale Sanitario, Forza Italia Sostiene il Decreto di Tutela in Aula Oggi" L'Onorevole Chiara Tenerini, deputata toscana di Forza Italia, ha espresso il suo forte sostegno all'approvazione in Aula alla Camera del decreto che introduce misure più severe contro le aggressioni al personale sanitario. "Non possiamo tollerare che coloro che abbiamo definito eroi durante la pandemia, e che continuano a esserlo ogni giorno, siano vittime di atti di violenza inaccettabili," ha dichiarato Tenerini. "Forza Italia ha molto a cuore la sicurezza e il rispetto per tutti coloro che operano nel settore della salute." L'Onorevole ha sottolineato l'importanza del provvedimento: "Esprimo grande soddisfazione per questo decreto, che ha un carattere emergenziale. Oggi molti medici decidono, purtroppo, di abbandonare la carriera ospedaliera ed i giovani tendono a non scegliere questo percorso, anche per una questione di sicurezza. Questo decreto non solo prevede sanzioni più severe, ma introduce anche l'arresto in flagranza differita, garantendo che i responsabili non possano sfuggire alla giustizia." Tenerini ha ricordato anche l'iniziativa di Forza Italia per migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario: "Sul tema, mi preme ricordare che abbiamo avviato un'indagine conoscitiva in Commissione Affari Sociali della Camera, per esaminare i problemi affrontati dai professionisti della sanità. L'obiettivo è condividere strategie e azioni concrete per migliorare le loro condizioni lavorative e riconoscere il ruolo cruciale che rivestono nel nostro sistema sanitario. In tale direzione va anche il percorso intrapreso da qualche mese, con il collega Cappellacci, volto a conoscere le condizioni lavorative del personale nei pronto soccorso italiani." Infine, l'Onorevole ha evidenziato l'impegno del Governo: "Mi preme ribadire l’attenzione che questo Governo ha per la Sanità e sottolineare il grande sforzo compiuto con la recente manovra, che destina nuovi fondi alla sanità da investire in assunzioni per il personale sanitario, per la defiscalizzazione delle indennità, per il comparto farmaco e dispositivi medici." Con questo decreto, Forza Italia continua a dimostrare il suo impegno nella tutela di chi ogni giorno si dedica alla salute pubblica, garantendo che il personale sanitario possa lavorare in un ambiente sicuro e rispettato. Edoardo Fabbri Nitti Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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Si: se scappi da un Paese in difficoltà (guerra, caos sociale) sei un codardo e soprattutto uno stronzo, che lascia gli altri nella merda. Fuggire è da conigli, uomo o donna che tu sia.
Non meriti l'aiuto di nessuno.
Io non ho pietà per la gente priva di coraggio: nessuno dovrebbe averla; il fatto che gli italiani siano scappati da qua, in anni passati, non fa di loro eroi, e non vuol dire che dobbiamo accogliere conigli qui.
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Alessandria ricorda i Vigili del Fuoco caduti a Quargnento: una tragedia indelebile. Cinque anni dopo, la città commemora Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, eroi della comunità
Alessandria vive oggi una giornata di profonda riflessione e commozione, ricordando una tragedia che ha segnato la città e il corpo dei Vigili del Fuoco
Alessandria vive oggi una giornata di profonda riflessione e commozione, ricordando una tragedia che ha segnato la città e il corpo dei Vigili del Fuoco. Sono passati cinque anni dal tragico evento di Quargnento, dove i vigili del fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo persero la vita durante un intervento di soccorso. Il ricordo di quei giorni è ancora vivo nella mente e nel…
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Le priorita' di un Paese le ha sempre dettate il re di turno. Nell'800, nel '900 si diceva: ma che si puo' volere di piu' da un popolo povero, straccione e analfabeta? Come può contrastare un Re? Eppure quel popolo seppe lottare per molte sue liberta', caccio' i re e caccio' il fascismo. Ma oggi'? Oggi che tutti hanno studiato e abbiamo un esercito di laureati? Beh, si segue sempre il Re di turno. Nel 2020 il Re e tutta la sua corte andava dicendo che la priorita' di questo Paese era la sanita'.” Più sanità pubblica, piu' medici, piu' infermieri, piu' ospedali. Stipendi raddoppiati a questi eroi che danno la loro vita per salvarne altre" E il popolo? Era un tripudio di consensi. Favorevole alle parole del re al 90%. Poi, nel 2021, il nuovo re decide di andare in guerra e chiede oro e fedi al popolo per "una causa giusta", più giusta di quella del Re precedente. E il popolo? Favorevole alle parole del Re al 90%. Ecco, il 2022 e sale al trono un altre Re ancora che decide che quanto deciso dai Re che l’avevano preceduto non era più la priorità del suo popolo. Nuova priorità: gli sbarchi di immigrati clandestini, criminali e delinquenti che approdano sulle nostre spiagge per rubare il lavoro a noi italiani e a violentare le nostre donne, oltre alla necessita' di togliere soldi a chi se ne sta seduto sul divano e perdonare chi non ha pagato tasse e imposte. E il popolo? Dietro al nuovo Re-pifferaio, naturalmente.
E di Re in Re, si capisce che sara' sempre lui a dettare i bisogni del suo popolo e non il popolo ad indicare al Re quali siano i suoi veri bisogni.
@ilpianistasultetto
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In una sala gremita, presso Francavilla al Mare, Rino Rocchelli sorride alla platea e ringraziando, dopo aver ricevuto un premio dedicato alla memoria del figlio, dice una frase molto significativa: “La Verità è stata trovata, non la Giustizia”. Non si può riassumere meglio quello che è successo il 24 maggio del 2014. Andy Rocchelli era un talento fotografico riconosciuto, i suoi reportage dai territori dell’ex Unione Sovietica erano precisi nello stile e riconoscibilissimi, la stima del suo lavoro era evidente e non deve essere riscoperta. Coprendo la questione del Donbas nei mesi dei referendum non riconosciuti del 2014, Rocchelli morirà insieme al collega e amico Andrej Mironov sotto il fuoco dalla parte ucraina nei pressi di Slovjiansk. Rimarrà ferito ma vivo il corrispondente francese William Roguelon. La notizia sconvolse l’industria fotografica nel profondo, furono tantissimi i presenti al funerale di Rocchelli a Pavia, e il ricordo addolorato dei ragazzi e delle ragazze di Cesuralab, realtà fotografica che Andy fondò anni prima insieme ad un pugno di altri fotografi, è un’immagine fortissima che rimarrà impressa a tutti i presenti. Il caso Rocchelli purtroppo si evolverà in una questione politica, da una parte i filo ucraini in Italia considereranno la questione argomento di propaganda filorussa, dall’altra molti canali simpatizzanti proprio dei filorussi useranno Rocchelli per descrivere gli ucraini come atroci assassini. È un’ingiustizia nell’ingiustizia, poiché la morte di Rocchelli rimane un dolore umano: un collega è rimasto brutalmente ucciso mentre faceva il suo mestiere, e chiunque abbia voluto indagare per capire chi fosse il colpevole di quest’atrocità ha fatto il suo sacrosanto dovere. Invece le indagini saranno sempre inquinate dalle urla di varie tifoserie, in particolare quando verrà arrestato Vitalij Markiv nel 2017. Il soldato ucraino venne accusato dell’uccisione dei reporter poiché era presente sulla collina da dove sono partiti i colpi, la quale era presieduta dal reparto della Guardia Nazionale di cui Markiv faceva parte e da uno dell’esercito. Il processo sarà piuttosto teatrale, ucraini presenti sempre in aula accoglieranno ogni volta Markiv con l’urlo “Slava Ukraïni!” e la risposta “Heroiam slava!” (Gloria all’Ucraina! Gloria agli Eroi!). Secondo il governo ucraino Markiv è vittima di un processo persecutorio fatto nell’isterismo di trovare un colpevole. Dall’altra parte le autorità italiane denunceranno chiaramente gli ostacoli posti dalle autorità ucraine durante le indagini nel tentativo di sabotarle. Il processo, il 3 novembre del 2020, finisce con l’assoluzione di Markiv che arriva per un errore formale. In un battito di ciglia Markiv se ne torna in Ucraina accolto da eroe. Il suo paese è già governato dal presidente Zelenskiy, che su questo tema non ha mai pronunciato una sillaba negli incontri oramai super amichevoli tra i nostri paesi. Solamente lo sforzo di due reporter italiani, Giuseppe Borello e Andrea Sceresini, porterà nuovi dettagli che metteranno luce su chi è colpevole di quello che è successo.
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In tutto questo sulla famigerata lista ‘Myrotvorec’ il nome di Rocchelli era presente e orribilmente segnalato come: “liquidato”. Come se fosse stato un nemico politico, non un giornalista che svolgeva il suo lavoro. Ma su quella lista molti corrispondenti italiani ci finiscono ancora oggi, le autorità ucraine dicono che non la ritengono ufficiale e non ha peso, ma i nomi ci sono e uffici stampa, comandanti, soldati, fixer che sono legati a ideologie di estrema destra invece la leggono come fosse il Vangelo.Sulla morte di Rocchelli bisogna rimanere solidi “rompicoglioni”: quello che gli è successo è un crimine di guerra ed essere obiettivi significa che, se piangiamo i colleghi morti in Donbas sotto i bombardamenti dell’artiglieria russa, si deve anche puntare il dito su chi è responsabile nella Difesa ucraina, perché una famiglia ha perso un figlio, un’attivista che era voce autorevole per i diritti umani come Mironov non c’è più, colleghi si stringono nel dolore di un fratello ucciso ed è semplicemente insopportabile che su mille strette di mano e abbracci non venga detta la frase: la questione va chiusa per il bene della Giustizia. Qualcuno potrà pensare che Rocchelli si sia trovato nel posto sbagliato e queste cose capitano quando ci si immischia in una guerra. Questo pensiero è sbagliato e può esserlo per due motivi: o non fai il reporter e non conosci le dinamiche oppure sei fazioso, perché un reporter è sempre nel posto giusto quando la sua esperienza e il suo intuito lo portano dove la storia è presente. Gli incidenti capitano, ma qui parliamo di un’uccisione intenzionale.
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I dieci Eroi sepolti al Vittoriale accanto al sommo poeta Gabriele D'Annunzio
La sommità del Vittoriale degli italiani che, si estende per circa nove ettari sulle colline di Gardone Riviera in posizione panoramica, dominante la sponda bresciana de lago di Garda, è occupata dal Mausoleo, monumento funebre realizzato dall’architetto Gian Carlo Maroni dopo la morte di Gabriele D’Annunzio. Il monumento è ispirato ai tumuli funerari di tradizione etrusco-romana ed è costituito…
#Adriano Bacula#Antonio Gottardo#Antonio Locatelli#Ernesto Cabruna#Gabriele D’Annunzio#Gian Carlo Maroni#Giuseppe Piffer#Grande Guerra#Guido Keller#Italo Conci#Luigi Siviero#Marcia su Roma#Mario Asso#Mausoleo del Vittoriale#Riccardo Gigante#Vincenzo Magliocco#Vittoriale degli Italiani#Vittorio Montiglio
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Bordelands
Dal 7 agosto arriva nei cinema italiani Bordelands. Il film, ispirato alla nota e omonima serie videoludica, vede alla regia Eli Roth e conta un cast a dir poco stellare. Presenti nella pellicola, infatti, attori del calibro di Kevin Hart, Cate Blanchett, Jack Black, Édgar Ramírez, Ariana Greenblatt, Florian Munteanu, Gina Gershon e Jamie Lee Curtis. https://www.youtube.com/watch?v=Icnysn53neU Sinossi di Bordelands Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, è costretta a tornare, a malincuore, su Pandora, il suo pianeta natale che è il più caotico della galassia. La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente figlio di p*****a dell'universo. Lilith stringerà un’alleanza con un’improbabile squadra di reietti: Roland (Hart), un mercenario esperto, Tiny Tina (Greenblatt), una adolescente amante degli esplosivi e il suo muscoloso protettore Krieg (Munteanu), Tannis (Curtis), una scienziata pazza che ne ha viste di tutti i colori e Claptrap (Black), un robottino logorroico e saccente. Insieme, questi strampalati eroi dovranno sconfiggere una specie aliena e pericolosi banditi e scopriranno uno dei segreti più incredibili di Pandora. Il destino dell'universo potrebbe essere nelle loro mani, ma alla fine combatteranno per qualcosa di più grande: la loro amicizia. Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in BORDERLANDS. Ad agosto solo al cinema! Immagine di copertina: Eagle Pictures Read the full article
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