#decaduto
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L'𝗮𝘁𝗲𝗶𝘀𝗺𝗼 non è una religione: se nessuno subisse un indottrinamento religioso (una violenza psicologica costante e continuativa), tutti avremmo un cervello capace di distinguere ciò che reale da ciò che è inventato; sono gli uomini a immaginare dio a propria somiglianza: ecco perché di "dio" ne esistono di svariati, decaduti e ancora in voga, tutti differenti, ma tutti ridicoli allo stesso modo, come le persone che li inventano e li invocano.
#Ateismo#religione#indottrinamento#indottrinamento religioso#violenza#violenza psicologica#reale#inventato#uomini#immaginare#dio#somiglianza#svariato#decaduto#in voga#differente#ridicolo
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Il talento degli scomparsi - Claudio Bisio. Un viaggio ironico e visionario tra successi decadenti e assurdità del mondo dello spettacolo. Recensione di italianewsmedia.com
Il talento degli scomparsi è il nuovo romanzo di Claudio Bisio, un’opera che unisce il comico al dissacrante, l’introspettivo al visionario, raccontando con sarcasmo e lucidità la storia di due personaggi agli antipod
Il talento degli scomparsi è il nuovo romanzo di Claudio Bisio, un’opera che unisce il comico al dissacrante, l’introspettivo al visionario, raccontando con sarcasmo e lucidità la storia di due personaggi agli antipodi: Marco, un attore milanese di successo ormai in declino, e Mirko, un giovane proveniente dal Sud che si ritrova improvvisamente famoso senza capirne il motivo. Le loro vite si…
#Alessandria today#attore decaduto#attore milanese#cinema italiano#Claudio Bisio#copione assurdo#critica sociale#Fama#fama e successo#fama improvvisa#Feltrinelli#generazioni a confronto#Google News#Il talento degli scomparsi#illusioni della fama#introspezione#Ironia#italianewsmedia.com#Lara#Luciana#mondo dello spettacolo#Nando#narrativa brillante#narrativa contemporanea#narrativa italiana#paradossi della celebrità#personaggi surreali#Pier Carlo Lava#protagonisti contrastanti#realtà e finzione
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L'angelo decaduto
Per lui sua moglie era una creatura sacra, divina: oltre al corpo ne vedeva chiaramente le ali. E l'amava, l'amava, l'amava. Non vedeva l'ora di rivederla, tornando a casa la sera. La santa, la creatura innocente che lui avrebbe protetto e viziato fino alla fine. Poi, per caso in un giorno qualsiasi, all'una, mentre al solito baretto sotto al posto di lavoro e vicino a casa sua faceva un pranzetto veloce, udì una conversazione. La ascoltò non volendo, per una di quelle coincidenze incredibili che non possono mai capitare ma che proprio per questo capitano. Udì due ragazzi in conversazione e uno di due magnificava le doti amatorie di una specifica donna sposata, con cui evidentemente aveva una tresca.
Dapprima fu piacevolmente divertito. Poi, man mano che i due andavano avanti nella descrizione della donna e del marito, del suo lavoro, delle caratteristiche anatomiche femminili e della vicina via in cui abitavano, smise di mangiare. Si fece bianco in viso e gli passò l'appetito. Elementi troppo noti. Non era una coincidenza. Subito le telefonò per dirle di non aspettarlo, che stava partendo per impreviste esigenze di lavoro e sarebbe tornato all'indomani. Lei non si stupì: a volte gli capitava, perciò in ufficio aveva un trolley preparato. E si precipitò davanti a casa sua, restando nascosto nell'auto. Dopo una mezz'ora ebbe la conferma: uno dei due ragazzi del bar entrò nel portone del palazzo. Non poteva essere un caso.
Attese dieci minuti. Poi scese dall'auto, salì e pian piano aprì l'uscio di casa; socchiuse la porta della camera da letto e la vide all'opera: stava dando al giovane uomo quello che a lui non aveva invece mai concesso. E con l'ospite rideva, gemeva, godeva; ne chiedeva ancora, implorante. Non la riconosceva: era una vera troia in calore! Maneggiava quell'uccello con una perizia incredibile! Evidentemente aveva consuetudine, con quella parte dell'uomo. Lo iniziò quindi anche a succhiare, leccare. E lo ingoiava docilmente tutto: fino in fondo. Faceva al giovane ospite cose che lui non avrebbe neppure osato mai chiederle. Gli chiedeva di sculacciarla e lui la dominava in modo esperto.
Era evidentemente un rapporto ben collaudato, in piedi da lungo tempo. Era evidente la passione, tra loro due. Scoprì a sue spese che nessuno è un angelo puro, scevro dai bisogni della carne. Da mettere su un piedistallo. Che le donne sono prima di tutto femmine, che sono fatte di carne e sangue. E poi voglie e desiderio impellente di sesso: quello forte, sporco, proibito. Uscì in punta di piedi, umiliato e mortificato. Un amore innocente era stato distrutto e un uomo doveva ricostruire la sua vita. Sarebbe finita l'indomani. In quel frangente, pur frastornato trovò il coraggio di guardarsi dal di fuori e ridere amaramente della cosa, cercando comunque di consolare e accarezzare il proprio ego.
Telefonò alla collega divorziata e single che, discreta, lo stuzzicava da tempo per farsi invitare a cena. Le mandò un messaggio assolutamente sconveniente. A cui peraltro lei rispose subito, piacevolmente sorpresa e divertita, decisamente complice. Gradiva, allora! Passando davanti a una farmacia, comperò profilattici e olio per massaggi. Sorrise, sentendosi sollevato e libero. Scombussolato. Quella sera, due bellissime chiappe da lui sempre ammirate e comunque nuove di zecca, sarebbero arrossate a suon di schiaffoni. E quel bel culo tondo, attraente, avrebbe definitivamente perso l'innocenza ritrovata dopo il divorzio. Felicità per entrambi e… fondoschiena dolorante per lei, il giorno dopo! Nuova gioia per due nuovi amanti.
RDA
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Ius fornicari
Quasi fosse una gentile emanazione di diritto nobiliare, concessa dall'ormai decaduto, ma sempre fascinoso conte, la figlia del custode del parco e il giardiniere, si arrogano il diritto di fornicazione.
Mette la camicia bella lui, al di fuori dell'esercizio ligio della propria professione, mentre lei scopre le gambe, si rende accessibile, sorride alla madre mentre esce.
L'aspetta e le prende la mano, in quel percorso morbido di foglie che li accompagna alla loro panchina, quella vicina al roseto. Un sentiero ampio, con l'odore delle stagioni.
Uno stagno, un deposito per gli attrezzi che fu capanno di caccia e infine un piccolo dosso, ad accoglierli, a nasconderli, a farsi nido per le esigenze della carne.
Prima i baci, lenti, poi il desiderio di contatto genitale, uno strofinarsi calmo che cresce nei baci sempre più profondi.
I tessuti, nella carne, premuti dai gonfiori.
La ricerca della pressione, del piacere, negli occhi e tra le gambe.
Le ginocchia sulla terra battuta, i bottoni che si aprono.
Toccarsi, con le mani, raccogliere gli umori, penetrare con le dita, quello gli è concesso. Quello è permesso dagli sguardi indiscreti delle balie, dei corteggiatori, dei cortigiani segaioli che li guarderebbero per ore.
Si toccano loro, anche gli altri forse, ma non importa, sono solo loro in quell'orgia collettiva, in quella voglia che spargono.
Le falangi dentro, come fossero cazzi e lei a raccogliere con la bocca e con le mani le conseguenze del suo fottere nella sua carne quasi disperata. Si muove, scopa quelle dita, mentre lo guarda pulsare per ciò che dovrebbe essere secondo natura, fa quasi male quel godere e quella privazione dell'ovvio.
Magari si priveranno pure dell'orgasmo, se lo terranno addosso, prima di rotolarsi dove potranno, come potranno, se potranno.
È un gioco difficile, un equilibrio che sa di baratro, ma oggi e lì sono fornicatori. Godono, più della voglia che dell'eiaculazione.
(E il conte lo sa).
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Nel nome dei Padri
Il Presidente De Nicola firma la Costituzione. Alla sinistra dell'immagine: De Gasperi, alla destra: Terracini.
Qui sotto l'elenco dei membri della Commissione per la Costituzione (o Commissione dei 75).
Gruppo democristiano (26 membri)
Gaspare Ambrosini
Giuseppe Maria Bettiol (sostituisce dal 10 aprile 1947 Giacinto Froggio, dimissionario, che il 6 febbraio 1947 aveva sostituito Ezio Vanoni, divenuto ministro)
Pietro Bulloni
Giuseppe Cappi
Giuseppe Caronia (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Giuseppe Togni, divenuto sottosegretario di stato)
Giuseppe Codacci Pisanelli
Camillo Corsanego
Luigi De Michele
Francesco Dominedò
Giuseppe Dossetti
Maria Federici
Giacinto Froggio (sostituisce dal 2 luglio 1947 Umberto Tupini, divenuto ministro)
Giuseppe Fuschini
Angela Gotelli (sostituisce dal 6 febbraio 1947 Carmelo Caristia, dimissionario)
Giorgio La Pira
Giovanni Leone
Salvatore Mannironi
Giuseppe Micheli (sostituisce dal 22 febbraio 1947 Umberto Merlin, divenuto sottosegretario di stato)
Aldo Moro
Costantino Mortati
Attilio Piccioni
Giuseppe Rapelli
Ferdinando Storchi (sostituisce dal 2 luglio 1947 Amintore Fanfani, divenuto ministro)
Emilio Paolo Taviani
Egidio Tosato
Giovanni Uberti (sostituisce dal 24 luglio 1946 Giovanni Ponti, dimissionario)
Gruppo comunista (13 membri)
Giuseppe Di Vittorio (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Mario Assennato, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Di Vittorio, dimissionario)
Edoardo D'Onofrio (sostituisce dal 27 febbraio 1947 Umberto Terracini)
Antonio Giolitti (sostituisce dal 29 maggio 1947 Riccardo Ravagnan, dimissionario)
Ruggero Grieco (Vice Presidente)
Nilde Iotti
Vincenzo La Rocca
Renzo Laconi (sostituisce dal 19 settembre 1946 Fabrizio Maffi, dimissionario)
Concetto Marchesi
Guido Molinelli (sostituisce dal 30 maggio 1947 Carlo Farini, dimissionario, che il 19 settembre aveva sostituito Giorgio Amendola, dimissionario)
Umberto Nobile
Teresa Noce
Antonio Pesenti (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Bruno Corbi, dimissionario, che il 24 settembre 1946 aveva sostituito lo stesso Pesenti, dimissionario)
Palmiro Togliatti
Partito Socialista Italiano (7 membri)
Leonetto Amadei (sostituisce dal 10 dicembre 1946 Giovanni Lombardi, deceduto, che il 25 luglio 1946 aveva sostituito Alessandro Pertini, dimissionario)
Lelio Basso
Michele Giua
Ivan Matteo Lombardo
Pietro Mancini
Angelina Merlin
Ferdinando Targetti
Partito Socialista Lavoratori Italiani (6 membri)
Alessandro Bocconi
Emilio Canevari
Eduardo Di Giovanni (sostituisce dall'11 settembre 1946 Alberto Simonini, dimissionario)
Gustavo Ghidini (Vice Presidente)
Edgardo Lami Starnuti
Paolo Rossi
Gruppo Repubblicano (4 membri)
Giovanni Conti
Francesco De Vita (decaduto perché sottosegretario dal 22 dicembre 1947)
Tomaso Perassi (Segretario)
Oliviero Zuccarini
Unione Democratica Nazionale (4 membri)
Aldo Bozzi
Giuseppe Paratore
Giovanni Porzio
Vito Reale (sostituisce dal 16 giugno 1947 Giuseppe Grassi, divenuto ministro)
Gruppo Autonomista (3 membri)
Giulio Bordon
Piero Calamandrei
Emilio Lussu
Fronte liberale democratico dell'Uomo Qualunque (3 membri)
Francesco Colitto
Francesco Marinaro (Segretario)
Ottavio Mastrojanni
Gruppo Liberale (3 membri)
Bartolomeo Cannizzo (sostituisce dal 14 dicembre 1946 Gennaro Patricolo, dimissionario, che il 24 luglio 1946 aveva sostituito Ottavia Penna Buscemi, dimissionaria)
Orazio Condorelli (sostituisce dal 17 ottobre 1947 Roberto Lucifero d'Aprigliano, dimissionario)
Guido Cortese (sostituisce dal 27 giugno 1947 Luigi Einaudi, divenuto ministro)
Gruppo Misto (3 membri)
Gustavo Fabbri
Andrea Finocchiaro Aprile
Meuccio Ruini (Presidente)
Democrazia del Lavoro (2 membri)
Mario Cevolotto
Enrico Molé
Unione Nazionale (1 membro)
Pietro Castiglia
Fonte: Wikipedia.
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E intanto, a Pordenone, il comune decide di iniziare a uccidere i fastidiosi e sanissimi 47 tigli che intralciavano un progetto del PNRR. Solo 7 giorni prima dell'udienza per il ricorso contro l'abbattimento fatto al Consiglio di Stato, fregandosene dell'eventuale sentenza sfavorevole. Una amministrazione che, con un ricorso pendente (e costosissimo), decide di prendere in giro i cittadini, secondo me dovrebbe essere dichiarato decaduto. Non importa se poi dovesse essere in qualche modo punito per aver abusato del proprio potere. Si tratta di un organo amministrativo che si sta sostituendo ad un organo giurisdizionale. Non un bell'esempio di rispetto della Costituzione da parte del sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani, fratello del ministro Luca Ciriani, di Fratelli d'Italia. E non un bell'esempio di come vengano usati i soldi del PNRR.
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Per quanto decaduto sia il livello morale e intellettuale della politica, il suo declino non è paragonabile a quello degli intellettuali.
I quali non sono nemmeno sfiorati dall’idea che la vittoria di Trump è in larga misura la reazione a una inflazione (...) che è il riflesso di anni di politiche monetarie lasche e spesa in deficit. (...) Il diritto di voto, del resto, venne rivendicato proprio da chi non voleva più essere carne da cannone nel risiko dei sovrani.
Ai leader europei, l’intellettuale collettivo ha già cominciato a chiedere comportamenti “lungimiranti”, che significa indipendenti da qualsiasi test elettorale.
Non sarà certo chi scrive a sostenere che ogni decisione della maggioranza è giusta in quanto tale. Ma le scelte collettive in una società libera non possono prescindere dal consenso. È surreale che i nostri intellettuali si comportino come consiglieri di un principe (...), evitando accuratamente di confrontarsi con sentimenti e pensieri di buona parte dell’opinione pubblica.
(S)i preferisce pensare che i sostenitori di Trump siano “spazzatura”. È inconcepibile domandarsi perché rifiutino certe posizioni sul clima, sulla politica internazionale, o sulla nuova politica industriale. Non sono idee, ma bestemmie.
Il quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti farà senz’altro cose che non ci piaceranno. E tuttavia c’è da essergli grati, nel momento in cui rivela la fragilità di classi dirigenti convintissime di avere il monopolio della razionalità eppure tanto lontane da qualsiasi ragionevolezza.
Andrea Mingardi, DG di IBL, definisce la crisi finale del sinistrismo d'élite parauniversitaria, quello (che il caviale forse non lo mangia perché è vegano, ma è) armocromatico,
via https://brunoleoni.emailsp.com/f/rnl.aspx/?flc=vw/qxxe9le=yxfd.=txwyx--99e=:n9.983ncb&x=pv&b&x=pp&q3fg9f989mxb4l=oys_pNCLM
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«Prima di amarti, amore, nulla era mio
vacillai per le strade e per le cose;
nulla contava né aveva nome:
il mondo era dell’aria che attendeva.
Io conobbi cinerei saloni,
gallerie abitate dalla luna,
hangar crudeli che s’accomiatavano,
domande che insistevan sull’arena.
Tutto era vuoto, morto e muto,
caduto, abbandonato e decaduto,
tutto era inalienabilmente estraneo.
Tutto era degli altri e di nessuno,
finché la tua bellezza e povertà
empirono l’autunno di regali»
(Pablo Neruda, Sonetto XXV)
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Danni? Abbastanza
Trudeau si dimette dopo 10 anni, il Canada nel caos – Notizie – Ansa.it Uno dei più nefasti alfieri di Soros e del suo New World Order si dimette? Missione compiuta? Silurato? Decaduto? Difficile a dirsi. Certo è che di danni ne ha fatti e fin troppi.
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Prezzo del gas in Italia sale a 50,80 euro al MWh
(il cabarettista decaduto: "grande sconfitta per la Russia")
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica @valentina_lettrice_compulsiva
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: @pelledocaeditore
Buona lettura a tutti!
GHOST STORIES – M. R. JAMES
È la notte di Halloween, quale modo migliore di trascorrerla se non leggendo le storie di fantasmi dello scrittore e medievalista britannico Montague Rhodes James?
La casa editrice Pelledoca, specializzata in narrativa per ragazzi, ha pubblicato un graphic novel che raccoglie i cinque racconti più famosi dell’autore, nell’adattamento di Leah Moore e John Reppion, in cui vengono trattati: il tema della vendetta, del ritorno dal regno dei morti, della curiosità che spinge l’uomo a superare limiti invalicabili.
I protagonisti di queste storie sono studiosi impegnati in misteriose e insidiose ricerche in archivi polverosi o in dimore infestate, che si trovano ad affrontare esperienze al di là dell’umana comprensione.
"LA MEZZATINTA", in assoluto il mio racconto preferito di James, racconta di un dipinto che, notte dopo notte, prende vita per ricordare in eterno la terribile vendetta di un nobile decaduto.
"IL FRASSINO", invece, narra la storia di un albero che nasconde un terribile segreto, legato alla morte di una donna giustiziata per stregoneria
"LA NUMERO 13" racconta di una stanza d’albergo che appare e scompare.
"IL CONTE MAGNUS" è ambientato in un mausoleo misterioso nel quale sarebbe meglio non entrare.
“FISCHIA E IO VERRÒ DA TE” narra di un fischietto capace di evocare mostri e demoni.
Le splendide illustrazioni di Fouad Mezher, Alisdair Wood, George Kambadais, Abigail Larson e Al Davison costituiscono il valore aggiunto del volume.
COSA MI È PIACIUTO
Adoro la letteratura gotica e, in particolare, le storie di fantasmi. Quelle di M. R. James mi hanno sempre affascinata per le ambientazioni cupe e le vicende oscure che le caratterizzano.
COSA NON MI È PIACIUTO
Purtroppo l’età avanza e ho avuto un po’ di difficoltà a leggere le vignette di alcune tavole.
L’AUTORE
M. R. James (1862-1936) è stato uno scrittore e studioso medievale, ricordato soprattutto per le sue storie di fantasmi che sono considerate tra le migliori del genere. I racconti di M. R. James continuano ad influenzare molti dei grandi scrittori di oggi, tra cui Stephen King (che discute di James nel libro di saggistica del Danse Macabre, 1981) e Ramsey Campbell.
LA CASA EDITRICE
I libri di Pelledoca editore vogliono raccontare storie belle, forti e particolari. Storie da brivido, capaci di tenere il lettore con il fiato sospeso e gli occhi incollati alla pagina. La casa editrice ha fatto una scelta precisa, decidendo di occuparsi solo di thriller, noir e mistero. Chi scrive per Pelledoca accompagna i lettori, soprattutto i più giovani, in un mondo narrativo di intrighi in cui si muovono personaggi equivoci, vittime e carnefici, ma anche astuti eroi.
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Prima di amarti, amore, nulla era mio:
vacillai per le strade e per le cose:
nulla contava nè aveva nome:
il mondo era dell’aria che attendeva.
Io conobbi cinerei saloni,
gallerie abitate dalla luna,
hangar crudeli che s’accomiatavano,
domande che insistevan sull’arena.
Tutto era vuoto, morto e muto,
caduto, abbandonato e decaduto,
tutto era inalienabilmente estraneo,
Tutto era degli altri e di nessuno,
finchè la tua bellezza e povertà
empirono l’autunno di regali.
Pablo Neruda
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Riflettevo tra me e voi
Un qualunque film di Totò di 60, 70 anni fa, è molto più divertente e ben fatto di tutte le commediole o commediaccie italiane contemporanee, ma anche meno contemporanee.
A me sembra una cosa preoccupante. Un degrado, una sciatteria, una diminuzione, una crisi. Siamo un paese decaduto, non solo artisticamente.
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📸snap a photo: qui ritratto In "ciao maschio' 1978.
Sono stato tutti, ma volevo essere "Tarzan".
Si lo so, vi sembrerà un po' folle. Quando sceglieva un ruolo, era istinto, spontaneità, sarcasmo, genialità, innovazione, inventiva. Ha indossato oltre 160 vite, tutte diverse, tutte normali o quasi. La sua predilezione ? il mediocre, "l'eroe proletario", l'anti-eroe inetto. Tarzan! appunto, per Marcello era la perfetta figura, sarcasticamente umoristica di quell'essere "nessuno". Lo immaginava confinato su un albero, ma da anziano, con tanto di decadimento psicofisico e gonnellino. Sense of humor, voto 10. Stipulata la pagella, pensiamo bene alla retoricità che ne comporta questa sua fantasia, si perché, di fantasia si tratta. Lui, che a scrollarsi di dosso l' appiccicosa etichetta di latin lover ha fatto fatica, a 70 anni suonati, ancora così etichettato, immaginava di essere un Tarzan limitato, privo di muscoli, poco virile nell'aspetto, e magari anche un po' pigro. Desiderava che fosse eroe, e anti eroe, uomo e anti-uomo. Proiettava su immagine, seppur fantastica, la versione di un uomo anziano, eroe decaduto, vessillo di inettitudine che la società repelle, ma che dall'alto, sarebbe stato a guardare, senza troppa fatica, magari annoiato, le inezie altrui, inetto come era, anche lui. Una minuscola lucciola umana, virtuoso faro di coscienze. Si sa, gli eroi sono una moda, gli anti-eroi sono immortali. Marcello, strizzava l'occhio a quell' eroe che di super poteri non ne aveva, ad un eroe di cui, non si sarebbe ricordato più nessuno.
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Non mi piace il messaggio che passa ogni sera in TV su quanti milioni di persone si sono mosse per andare in vacanza: mare, montagna, città d'arte. Intervistati sorridenti quasi a dire "io ho potuto" e tu lì a casa, a guardare la messinscena e a pensare di essere l'unico sfigato del paese di Bengodi. Poi vai al supermercato e vedi tanti prendere un frutto o una confezione di carne, guardarla, pesarla con gli occhi e riporla.
Ormai siamo come un nobile decaduto, è rimasto solo il nome altisonante e sulla tavola a pranzo solo una fettina di mortadella, con tutto il rispetto per la mortadella.
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31/07
mecna dice “è la leggenda del 31”, quella secondo la quale alla fine dei mesi estivi giungono al termine anche tutti gli amori con quelle persone di passaggio che incontriamo solo durante questa stagione. è la leggenda del 31, che l'ultima volta che nel 2019 vidi Luca fu il 27 luglio e poi finì tutto tra pianti strozzati nel cuscino e parole non dette. che il 31 agosto 2022 era già decaduto tutto quello che c'era tra me e Matteo, e trascorsi il mese ad abbracciare la sua maglietta e ad ascoltare canzoni di ariete. che adesso, 31 luglio 2023 è l'ultimo giorno che vedrò Lorenzo prima di ripartire e chissà se la leggenda del 31 colpirà ancora, chissà se verremo divorati dalla distanza, se la foga e l'emozione dei mesi estivi si andrà ad estinguere con l'arrivo dell'autunno. chissà se anche il prossimo anno avrò qualcuno di diverso a cui dedicare 31/07, se ci sarà una nuova persona che avrò al mio fianco il primo di agosto, se dovrò continuare a trascorrere estati cercando di seppellire sempre più ricordi con gente diversa. chissà.
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