#crisi di identità
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youssefguedira · 6 months ago
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Hai il potere di poter cambiare retroattivamente il casting di un solo personaggio in un solo film. Quale film, chi rimpiazzi, e con chi?
la risposta facile, ma vera, è rimpiazzare giacomo gianniotti con luca marinelli specificamente per diabolik 3 diabolik chi sei, per ragioni personali. perché voglio vedere come dirà la battuta 'non so chi sono'
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pier-carlo-universe · 21 days ago
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Il libro dell'inquietudine di Fernando Pessoa: Un viaggio introspettivo nell’anima umana. Recensione di Alessandria today
La ricerca dell'identità e l’esplorazione dell’angoscia esistenziale nelle pagine di un capolavoro letterario
La ricerca dell’identità e l’esplorazione dell’angoscia esistenziale nelle pagine di un capolavoro letterario Recensione Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa è un’opera unica nel panorama letterario, in cui l’autore portoghese, attraverso il suo eteronimo Bernardo Soares, esplora le profondità dell’animo umano, del dubbio e della solitudine esistenziale. Composto da una serie di…
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queerographies · 4 months ago
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[Cancellazione][Percival Everett]
Uno dei romanzi più geniali e iconici di Percival Everett. Da questo libro, il film American Fiction, candidato a 5 premi Oscar.
Uno scrittore afroamericano in crisi: tra rifiuti e successi, Monk Ellison lotta per trovare la sua voce Titolo: CancellazioneScritto da: Percival EverettTitolo originale: ErasureTradotto da: Marco BosonettoEdito da: La nave di TeseoAnno: 2024Pagine: 416 ISBN: 9788834618264 La trama di Cancellazione di Percival Everett Affermare che la carriera da scrittore di Thelonious “Monk” Ellison sia…
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massimoognibene · 5 months ago
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- Oggi mi sento come la nazionale di calcio.
- Affranto ma desideroso di recuperare?
- No, in crisi di identità.
- Ah. Niente di nuovo, come al solito.
- Già.
- Ma lo psicologo che cosa dice?
- Lo psicologo dice che ha bisogno di tempo.
- È un caso difficile?
- No, gli mancano pochi anni alla pensione.
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gotaholeinmysoull · 26 days ago
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c'è chi ha una crisi di identità io ho una crisi di taglia di reggiseno
da quando ho iniziato ad usare il cerotto le mie amiche sono diventate ancora più grandi, ma mi è venuto il dubbio che forse ho solo cambiato coppa e non taglia?
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arreton · 3 months ago
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Dato che ho una sorta di crisi di identità, non potevo non iniziare a leggere Uno, nessuno e centomila.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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armi di migrazione di massa
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Fu Gheddafi a darne una dimostrazione nel 2004, quando ottenne la revoca delle sanzioni da parte dell'Unione Europea: la paura dell'immigrazione e dell'arrivo in massa di rifugiati poteva essere sfruttata come un'arma temibile, era sufficiente poter alimentare, manipolare e sfruttare il fenomeno migratorio.
Questo libro è la prima ricerca sistematica secondo un metodo consolidato di corporative history che studia la teoria e la pratica di questo irrituale strumento di persuasione: sono passati in rassegna più di cinquanta casi dal 1953 al recente passato, con particolari approfondimenti dedicati a vicende paradigmatiche, da Cuba al Kossovo, da Haiti alla Corea.
Tesi dell'autrice è che i grandi numeri di rifugiati rappresentino una minaccia utilizzata da realtà politiche per perseguire propri obiettivi, a volte contro le democrazie liberali (particolarmente esposte nei confronti delle dinamiche migratorie), altre nei confronti di differenti regimi. Due sono le formule principali tramite cui la pressione diventa un allarme: mandare in crisi gli Stati bersaglio sommergendoli con flussi umani così numerosi da renderne impossibile l'accoglienza, oppure ricattarli per ottenere dei vantaggi politici, economici o militari.
L'analisi rigorosa esplicata in queste pagine assume particolare rilevanza alla luce degli ultimi anni, che hanno visto esodi di proporzioni impensabili. Quali sono le dinamiche di un attacco basato sull'emigrazione? Come difendere allo stesso tempo le persone fatte fuggire dalle proprie terre e le nazioni che vedono in questi spostamenti una minaccia per sicurezza, identità e risorse? Ancora una volta, la conoscenza oltre le ideologie, per comprendere una guerra asimmetrica che sta scrivendo la storia del terzo millennio.
.....
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mewscarrafone · 1 year ago
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TOKYO MEW MEW REWATCH - EP 38
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Certo che a volte l'anime originale se ne usciva con delle belle trovate, che alzavano di molto la posta in gioco per le eroine e rendevano i nemici molto più intelligenti e pericolosi. Usare la stessa energia degli attacchi delle nemiche contro di loro ... bella trovata, non c'è che dire.
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Adorati i discorsi contrastanti tra Kisshu e Ryou, perché entrambi fanno un gran lavoro nell'esprimere le proprie ragioni.
Da una parte, abbiamo un popolo che potremmo definire di sfollati, finiti in una situazione ostile, che sognano il ritorno alla propria terra ancestrale, un paradiso in confronto al luogo in cui si trovano. E lo ritrovano invaso da una specie ai loro occhi estranea che l'ha rovinato, devastandolo per il proprio egoismo.
Dall'altra, come dice giustamente Ryou, chi se ne frega di chi sono gli alieni. Non tutti gli umani sono causa diretta di questa situazione, e ovviamente non vogliono vedere i propri cari soffrire e morire. Anche gli umani non hanno mai conosciuto altro mondo se non questo.
Tra l'altro prima volta che Ryou, pur continuando ad opporsi a loro, riconosce che gli alieni stiano combattendo per i propri cari, mentre in un episodio precedente aveva detto alle ragazze di non provare nemmeno a capirli. Bel momento di crescita del personaggio. Quanto mi rode che l'anime abbia tolto la parte manga in cui è lui stesso a dare la Mew Aqua residua agli alieni per salvare il proprio pianeta, sarebbe stata la conclusione perfetta del suo arco come personaggio!
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Mi piace che gli alieni si siano semplicemente messi di mezzo e abbiano bloccato l'attacco. Fa chiedere perché non abbiamo provato a farlo tutte le altre volte, ma tant'è.
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Probabilmente uno dei motivi per cui gli alieni sono diventati così popolari presso il fandom è che l'anime ha dedicato molta attenzione a come funzionassero le cose tra loro. Non erano i soliti antagonisti che compaiono quel tanto che basta a vederli complottare, avevano non solo una motivazione comprensibile, ma anche i loro legami tra loro, un affetto che li legava nonostante tutte le loro divergenze. Queste non sono persone vuote o emotivamente impoverite rispetto ai protagonisti: la loro reazione al vedere un amico ferito è la stessa che avrebbe un personaggio 'buono'.
Tra l'altro interessante come nella scena poco prima il Cavaliere Aò non batta ciglio al ferire gravemente qualcuno. Comprensibile dato che Kisshu è stato il primo ad attaccare, ma una tale impassibilità mi sembra molto più da Profondo Blu che da Masaya. Trovo sempre affascinante l'intrecciarsi di queste tre diverse identità.
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A proposito di Profondo Blu, qui più che impassibile sembra provare un divertimento sadico a dire a Pai e Taruto di lasciar morire Kisshu, con tanto di risatina finale. Al suo ragionamento ci si può arrivare: perché mai lasciare in vita uno che 1) è ossessionato da una della fazione avversa e 2) ha già mostrato di avere dubbi verso Profondo Blu stesso. Buona occasione di liberarsene. Ma la soddisfazione davanti alla paura degli altri due, che prova? Indizio al fatto che non abbia minimamente a cuore gli alieni? Momento da villain generico? Una cosa non esclude l'altra?
Tra l'altro le reazioni qui possono fare da anticipazione a quelle che avranno nello scontro finale: Taruto protesta, cerca di opporsi all'ordine, mentre Pai accetta senza discutere.
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Bel contrasto tra protagonisti e antagonisti: Ryou, facendo sfoggio di una maturità notevole, calma Ichigo nella sua crisi e la incoraggia a stare con un Masaya ferito, e mentre non permette alle altre di farle compagnia, resta il fatto che le ragazze si siano offerte in primo luogo.
In parole povere, le Mew Mew possono sempre contare sul reciproco sostegno (quando la logica filler non le manda ooc), mentre gli alieni vorrebbero aiutarsi tra loro, ma sono talmente sottoposti a una persona spietata che semplicemente non possono.
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Ichigo che fa tutto il suo discorso sull'essere una Mew Mew a un Masaya svenuto, e la sua soluzione è smettere di vederlo e tornare a mettere distanza ... per carità, coerente con lo scorso episodio, ma preferisco la versiòne di manga e New, dove per salvarlo si trasforna davanti ai suoi occhi e affronta le conseguenze, quali che siano.
E poi scusa, se davvero il poverino non ne avesse saputo niente, pensa che non ci sarebbe rimasto male ad essere piantato dalla sua ragazza senza spiegazioni?
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Da una parte, la scena in cui Masaya rivela il proprio passato a Ichigo mi piace, perché al contrario di manga e New non è un monologo interiore, è un vero e proprio disvelamento delle proprie fragilità e dei propri lati negativi da parte di una persona che interagisce con il mondo tramite una maschera.
Dall'altra, questo momento diventa fine a sè stesso, non viene più risollevato, non cambia di molto il modo in cui Ichigo si rapporta a Masaya. E per di più, dall'essere collegato alla rivelazione della sua natura come Profondo Blu, questo momento diventa dimenticabile.
Niente a che vedere con la spettacolare crisi di identità con cui ci ha deliziati New.
Tra l'altro, ma è l'anime in sè e per sé che ha smussato molto il discorso? Qui sembra che Masaya abbia voluto diventare il figlio perfetto per gratitudine verso i genitori che l'hanno adottato perché volevano semplicemente un figlio, nel manga la questione è posta in termini di sopravvivenza e assicurarsi una vita serena presso una coppia che stava esplicitamente cercando un buon erede.
Mentre una ricerca su come orfanotrofi e adozioni vengano gestiti in Giappone basta a far capire perché la questione sia stata posta in termini di sopravvivenza, mi è dispiaciuto veder smussato quest'angolo più cinico di Masaya e il suo senso di alienazione verso il resto dell'umanità, una delle cose che lo rendono un personaggio davvero interessante.
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E finisce tutto con una scena molto dolce e romantica, con i due che riaffermano il proprio amore reciproco e il proprio desiderio di sostenersi a vicenda. Dai, ogni tanto anche il vecchio anime cacciava fuori scene carine per questa coppia.
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ballata · 3 months ago
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Il Mito racconta una Storia Sacra...
Per un'altra Repvbblica.
L'uomo moderno vuole godere dei frutti della civiltà, ma non delle sue radici. Soffre di una crisi di significato e identità, poiché non ha alcun legame con la sua eredità e tradizione.
L'impavida leggerezza del non essere più quel che si è stati, immersa nell'infinita capacità di ricostruirsi per non morire.
Del nostro ieri ci resta il sogno
....sei bella come un Aquila Romana.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La follia dell'Hirameki di Mauro De Candia: Sei storie di dissociazione e reinvenzione personale. Recensione di Alessandria today
Mauro De Candia esplora la natura umana e la lotta interiore dei suoi protagonisti per trovare il proprio posto nel mondo in questo affascinante racconto surreale.
Mauro De Candia esplora la natura umana e la lotta interiore dei suoi protagonisti per trovare il proprio posto nel mondo in questo affascinante racconto surreale. “La follia dell’Hirameki” di Mauro De Candia è un’opera breve ma densa di significati, composta da sei racconti che si muovono tra il surreale e l’introspezione psicologica. Il termine Hirameki, che in giapponese significa “lampo di…
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ibmarcy · 7 months ago
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Guardo fuori e penso
Se tutto questo abbia un senso
Mi sembra di vivere sempre la stessa vita
Fare giri enormi per ricominciare la partita
Essere sempre al punto di inizio
Per poi finire sempre sul precipizio
Quante cose sono cambiate, E quante sono rimaste uguali
Io che faccio danni, gli altri che me la fanno pagare
Non si cresce mai realmente
Si resta adolescenti per sempre
Cambia solo l esperienza che si fa nel mentre
Cazzo mi sembrava di avercela fatta a non stare più così
Crisi di identità, crisi di panico, è una crisi il mio identikit
Mi sembra ieri che ero all ultimo banco,
Con il taglierino in mano ed il volto bianco
Con due ore di sonno e tre di pianto
Per quanto ci provi non cambi ciò che sei
Uno sfigato, depresso, grasso, vedo con gli occhi miei
E mentre gli altri raggiungono traguardi
Tu applaudi e fai il giullare di corte
Menti a te stesso, ma le bugie hanno le gambe corte
Sarà per questo che metterai i plantari...
A me non hanno mai applaudito perché non ho mai avuto dei risultati
Ed è sempre quello il motivo per cui sto di merda
Non mi sento mai abbastanza per avere stima di me stesso
-ibmarcy
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heytheredeann · 2 years ago
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no aspetta ti stai guardando i film nostrani? non sono per lo più pattume alla de sica? hai qualche rec?
GUARDA pensavo la stessa cosa pure io, solo che poi mi è capitato di guardare un film italiano interessante, poi un altro, e ho finito per pensare che okay, ci sono le cazzate alla De Sica, cinepanettoni e compagnia, però a questo punto se mi sono CAPITATI dei bei film, sarà che sono io che sono prevenuta e non me li sto andando a cercare i film italiani belli?
Se andiamo a vedere anche i film statunitensi variano molto per qualità, semplicemente ne guardiamo talmente tanti che riconosciamo che non necessariamente i film brutti riflettono la qualità dell'intero cinema americano.
Non conosco ovviamente i tuoi gusti, ma ti faccio un elenco di film italiani che ho visto e che mi sono piaciuti, in ordine casuale (molti sono su Netflix):
Moglie e marito (2017)
Storia di un uomo e una donna sposati ma sull'orlo del divorzio che si ritrovano, dopo un esperimento mal riuscito, uno nel corpo dell'altra. L'ho trovato carino e interessante, e merita punti anche solo per Kasia Smutniak vestita da uomo francamente ahah
Perfetti sconosciuti (2016)
Film tratto da un'opera teatrale se non sbaglio, quindi che si svolge quasi interamente in un solo set, mi aspettavo che fosse noiosetto e invece è stato molto coinvolgente, pieno di intrecci, colpi di scena e personaggi interessanti da cercare di inquadrare durante la storia. La premessa è una cena tra amici, durante la quale per gioco vengono messi i telefoni di tutti sul tavolo e letti ad alta voce tutti i messaggi/ascoltate in vivavoce tutte le chiamate.
La dea fortuna (2019)
Forse uno dei miei film preferiti in assoluto, italiani o no. Parla di una coppia gay in crisi, dopo 15 anni passati insieme, che si ritrova a doversi occupare dei figli della migliore amica di uno dei due, che è malata e non vuole che sia la propria madre a prenderli a carico.
Lasciarsi un giorno a Roma (2022)
Una storia di coppie un po' disastrate, il protagonista in particolare si occupa in segreto di gestire una posta del cuore, dove riceve una richiesta di consiglio da parte della sua fidanzata, che vuole lasciarlo. Il protagonista inizia a parlarle, senza rivelare la propria identità, per capire come salvare la relazione. In parallelo, un amico del protagonista ha difficoltà a gestire il rapporto con la moglie, sindaco di Roma. Mi era piaciuto moltissimo il finale.
Il padre d'Italia (2017)
Racconta dell'amicizia tra un uomo gay che si è recentemente lasciato con il fidanzato per via delle loro diverse idee sull'aspetto che avrebbe dovuto avere la loro famiglia in futuro, e una ragazza incinta senza nessuno a cui appoggiarsi. Veramente molto bello, ho sentito molto vicine le difficoltà del protagonista a costruirsi un futuro in quanto appartenente a una categoria per cui non esistono veramente script in questo paese, così come ho molto apprezzato l'insistenza del suo ex fidanzato a non accontentarsi delle briciole che gli vengono concesse solo perché "c'è chi sta peggio". Bello bello bello.
Era ora (2023)
Un uomo con molte difficoltà a gestire il suo tempo, per lo più in termini di bilancio lavoro-famiglia, si ritrova incastrato in una specie di loop temporale in cui ogni volta che si sveglia è passato un intero anno, di cui lui non ha memoria. Cerca, quindi, di sistemare la propria vita nell'unico giorno che ha a disposizione, con poco successo ovviamente.
Le fate ignoranti (2001)
QUEER QUEER QUEER! Bello bello, anche qui ho amato moltissimo il finale. Storia di una vedova che scopre che il marito la tradiva con un uomo da sette anni, e finisce per avvicinarsi a questo gruppo di amici queer.
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passaggioalboscoedizioni · 5 months ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Pietro Ciapponi
RISCOSSA
Spunti e suggestioni per l’assalto alla società post-moderna
Il mondo post-moderno è nel mezzo di una profonda fase di crisi: sopravvive, pur tra mille contraddizioni e un dissenso strisciante, per l’assenza di una progettualità alternativa che sia percepita come realizzabile e concreta. Questo stallo, favorito da una fatalismo passivo e da un conservatorismo impolitico, deve essere interrotto da un moto di riscossa che imponga una weltanschauung archeofuturista.
Dall’analisi dello scenario politico in atto alla storia dei cicli di Civiltà, passando per l’economia, l’ambiente e la tecnica: questo saggio – coraggioso e controcorrente – si propone di analizzare e governare il “grande Reset”, offrendo degli antidoti per sopravvivere al collasso e proiettare nel futuro una mentalità avanguardista, solare e prometeica. Identità, natura, mito, comunità, sovranità, eccellenza, cultura e volontà di potenza: le linee di vetta per rimettere l’Europa al centro della storia non sono il frutto di un’utopia distopica, ma una necessità da attuare qui ed ora.
Perché, come ci ha insegnato Dominique Venner, “la rivoluzione non è l’azione violenta che talvolta accompagna la presa del potere. Non è nemmeno un semplice cambiamento delle Istituzioni o della cricca politica. La rivoluzione, più che la presa del potere, è il suo utilizzo per la costruzione della nuova società.” Che la riscossa, dunque, abbia inizio…
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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kiki-de-la-petite-flaque · 6 months ago
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Ora andate e toglietevi dal c@zzo! 👋🏻😂
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Il fu Twitter, che come sapete ora si chiama X, ha annunciato un cambiamento voluto da Elon Musk: diventerà una piattaforma per contenuti porno.
Questo non vuol dire che ci sarà SOLO porno, ma che ospiterà ANCHE tutti quei creator che vogliono produrre porno.
Con i dovuti limiti per minorenni, eccetera, ma com'era prevedibile Musk deve recuperare i 44 miliardi che ci ha investito. E qual è il metodo migliore per fare in fretta i soldi sul web?
Molti sono sconvolti da questo cambiamento, si ricordano ancora del Twitter degli inizi, il social celeste, così puro e innocente, tanto caruccio, diverso dagli altri. Che cavolo è successo a 'sta creatura, si chiedono?
In realtà il percorso di Twitter è del tutto comprensibile se consideriamo la sua età.
Twitter, o X, è una piattaforma che ha appena compiuto 18 anni, è del 2006.
Dopo la classica infanzia da Generazione Z tutta social e smartphone, ha avuto un'adolescenza burrascosa e una crisi di identità.
Prima stava insieme a un bravo ragazzo romanticone con gli occhioni blu, che piaceva tanto ai suoi genitori e aveva tanti sogni e progetti pucciosi, ma non ci sapeva fare con i soldi, così alla fine l'ha mollato, per mettersi con il truzzone ricco con lo yacht.
E insomma adesso Twitter, la nostra bambina dolce, finalmente è diventata grande, è maggiorenne, ha tutta la vita davanti, e può realizzare il sogno della sua generazione: troieggiare e fare i soldi facili con il porno online.
Dio
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littlepaperengineer · 1 year ago
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La mostra alla quale ho partecipato Sabato è stata stupenda.
C'è stata grande affluenza e c'è stata grande partecipazione di artisti dalle opere e dai concetti più vari. Davvero uno spasso per la mente. Persone che andavano e venivano, pareri e complimenti, domande per capire meglio.
Mi hanno colpito soprattutto alcune persone che esponevano. In primis un ragazzo che ha realizzato opere sul concetto dell'ombra. C'era un dialogo tra una persona e la sua ombra, mi ha colpito quando ha detto che lei ci sarebbe sempre stata, che anche quando la sente assente è sufficiente aumentare la luce, ed infine che per abbracciarla serve abbracciare se stessi.
Altri lavori interessanti erano quelli di una ragazza che faceva su tela rappresentazioni con il filo, che cuciva come accade nei legami.
Bellissimo il lavoro di un paio di persone con i collage, specialmente quelli di una ragazza che lavora con le fotografie di famiglia, non le sue ma quelle che trova nei mercatini. Lei ci lavora per conservare la memoria, per donare di nuovo importanza a quelle esistenze. Pensarci è commovente.
Infine ho conosciuto una persona che, laureata in ingegneria meccanica, ha creato un'attività che fonde creatività e tecnica ingegneristica.
Per me è stato ed è ancora importante averla conosciuta: forse è possibile riuscire a far funzionare il connubio. In mano a lei, il f.. Come accade a me, ha avuto una crisi che l'ha portata a capire che l'azienda di informatica non poteva fare al caso suo. Inoltre l'hanno aiutata al palazzo G, di B..
Insomma, tutto questo in una mostra collettiva. Che per di più mi ha fatto capire che la mia identità artistica può stare nella doppia esposizione tra paesaggio e ritratto, come jin e yang, come luce e ombra, come creatività ed ingegneria: landscape è orizzontale, portrait è verticale. Due cose opposte che insieme diventano LA FINE DEL MONDO. Io e questo vizio di interpretare ciò che accade in modo così forte. E tutto questo che avviene da anni senza presentarsi sottoforma di occasione di svolta, forse perchè la svolta non deve avvenire.
Con il tempo, ho capito che non serve appoggiarsi alle persone, che i segni arrivano ma che sono io a dover agire, non le occasioni a doversi presentare. Forse perchè non ho mai amato prendere un treno, salirci e vedere dove va, ma prendere in mano le redini ed andare dove dico io.
Oggi mi ha fatto rimanere di sasso il dialogo con B. e il suo volermi come confidente, mentre io so di non volere responsabilità di scelte altrui, specialmente perchè poi so di non essere presente nell'aiuto.
Inoltre mi ha colpito fortemente quando D. a lavoro ha detto che sarebbe stato bello se avessi detto a tutti della mostra fotografica/pittorica. Perchè sarebbero stati felici di esserci. Io qui sono crollato, perchè nel primo lavoro è nata così la forte repulsione nei confronti dell'ingegneria: il mio vecchio capo affermò che "non servivano gli artisti li", ed io non glie l'ho mai perdonato. Come fossero parole di mio padre, parole che mai ha detto ma che io stesso penso di me. Come se essere artisti fosse una colpa, la mia più grande colpa, quella di essere ciò che voglio, magari non proprio ciò che sono.
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oldseastuff · 7 months ago
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Petrolio
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Ecco, letto anche questo… molti spunti di riflessione anche sulla società attuale, ma scritti in una epoca in cui certi segni si potevano appena intravvedere. Notevole la riflessione sulla perdita di identità di intere classi sociali, riconoscibili per secoli nei loro caratteri fondamentali, oggi invece in profonda crisi di valori.
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