#romanzi originali
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pier-carlo-universe · 3 hours ago
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Tango Freddo di Dora Ross: Un romanzo di emozioni congelate e destini intrecciati. Recensione di Alessandria today
Una danza tra passato e futuro, realtà e distopia.
Una danza tra passato e futuro, realtà e distopia. Recensione dettagliata Tango Freddo di Dora Rossi è un romanzo complesso e stratificato, che si muove tra la narrazione storica e un presente distopico. Non è un manuale di passi di danza, ma una metafora potente: il tango diventa il filo conduttore che unisce i personaggi, le loro paure, i rimpianti e le speranze. L’autrice dipinge una storia…
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colachampagne3 · 2 years ago
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(T), orufrey, 1.4k/? (1/4), Alternative Universe - Magical Realism, Love at first sight, strangers to something like friends and family to lovers
(I translated the prologue here, when the story will be complete I'll decide if annoy someone to help me translate it all)
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twocolorsseries · 9 months ago
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Perchè "Two Colors"?
Vorrei spiegare subito il motivo per cui ho dato questo nome al blog. In verità è molto semplice e forse anche un po' stupido che riprende da ogni storia che ho descritto.
In tutti i romanzi che ho scritto e scriverò voglio sempre aggiungere un personaggio con la heterocromia ossia, per chi non lo sapesse, quella particolare caratteristica somatica per cui una persona possa nascere con gli occhi di due colori diversi. Questo dettaglio mi ha sempre affascinato, per quanto deduco che possa non essere una cosa piacevole per coloro che lo possiedono, però devo dire che è una caratteristica che apprezzo e che mi piace inserire nei miei personaggi. La prima apparizione di tale dettaglio fisico lo possiede "Kineng" proveniente da "Power chess" e da qui, mentre scrivevo "Esistenza incompiuta", ho deciso di aggiungere questa caratteristica anche ad un altro personaggio del racconto in corso d'opera, ossia "Togemi".
Inoltre la mia ossessione per questo dettaglio fisico deriva anche dal mio personaggio degli anime preferito che non è altri se non "Kurumi Tokisaki" di "Date A Live" che presenta gli occhi di colore diverso, uno rosso e uno giallo con un orologio al posto dell'iride.
Proprio per la caratteristica di possedere due colori diversi per occhio e avendo deciso che questo dettaglio sarà una specie di firma in ogni mia storia, per relegarle tutte allo stesso universo da me composto, nonostante le storie siano ambientate tutte in universi diversi tra loro e non siano collegati. Per questo motivo ho chiamato il blog, e mi piace chiamare così l'insieme delle mie storie, la serie dei due colori, "Two Colors Series".
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abatelunare · 5 months ago
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Distopia portami via
Le distopie cinematografiche (per chi lo ignorasse, la distopia è un'utopia negativa, ambientata in un futuro che vede una Terra andata in qualche modo a puttane) ormai sono tutte uguali. O sono frutto di cataclismi naturali oppure indotti dall'uomo. O risultano da cambiamenti politico-sociali che hanno preso una direzione eccentrica. Senza contare quelle che descrivono un mondo devastato da alieni del cazzo sempre in agguato per sterminare quanto resta della razza umana. Il mio consiglio, se il genere v'ingolosisce, è di leggervi i racconti e i romanzi di Philip Kindred Dick, uno che distopie ne creava di davvero originali. (E se avete la sventura di non sapere chi egli fosse, cercate su Google, perché io non ve lo dico).
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darktimemachinechaos · 6 days ago
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[della mia bassissima capacità di sopportazione dei disfattisti] 🠇
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Se noto che un soggetto posti in quantità industriale sui social messaggi solo sconfortanti in cui dichiari che "il mondo fa schifo" (senza un briciolo nemmeno di sana ironia sui propri malesseri) il mio input da cittadina responsabile che non resta mai solo a guardare ciò che non va, tenta di capire, in primo luogo, il perché quella persona lo faccia: potrebbe essere soltanto un momento di reale sconforto a cui dare peso oppure uno dei tanti account che non avendo grandi idee per la testa, non trova di meglio da fare che divertirsi nell'alimentare un'idea del mondo solo disfattista per guadagnare attenzione malsana.  
Non facendolo io per prima, non sopporto chi ami crogiolarsi nel vittimismo (giovane o adulto che sia) e non sono affatto interessata a chi non faccia altro che lamentarsi nella vita per partito preso, mostrando una demenza senile talvolta pure precoce per l'età che si ha; il mondo non è solo un posto marcio: il mondo è solo un posto marcio per tutti coloro che hanno deciso di restare passivi a ciò che (gli) accade; chi non reagisce a ciò che non va non detiene alcun diritto di lamentarsi di una realtà che non ami, perché non puoi lamentarti di nulla se nel contempo non fai assolutamente nulla per cambiare manco un pezzettino piccolo della realtà che ti circonda - il minimo sindacale che ti è richiesto da persona Adulta!
Una persona giovane ha bisogno di essere sostenuta quando continua a vomitare scemenze sul mondo che fa solo schifo e non che gli si dica "Si, ok, hai ragione, il mondo fa schifo e pure io trovo che fa schifo": la realtà non è composta solo da soggetti passivi che sopportando situazioni assurde pensandosi eroiche, ma anche da ottime persone che ogni giorno, pure incazzandosi di brutto, si impegnano per portare Progresso attorno a loro - e non ci guadagnano un cazzo nell'andare a dormire ogni giorno con l'idea che il giorno successivo dovranno affrontare un'altra battaglia contro conservatori e giovani pessimisti dell'ultima ora - giovani pessimisti dell'ultima ora che si aggregano ai pessimisti anziani della prima ora, da cui non si deve assolutamente prendere esempio.
E' molto facile fermarsi alle prime righe di uno scritto (alle impressioni a pelle di ogni questione), ma non si potrà mai avere una percezione corretta della realtà senza nemmeno viverla a fondo (leggendo tutto il libro e non soffermandosi alla copertina); tutto ciò che leggiamo oppure osserviamo oppure soltanto ascoltiamo, sarà continuamente inteso in modo parziale e scorretto sia se si è caratterialmente pessimisti ma anche e soprattutto se si è PIGRI.
Non esistono pensieri isolati pessimisti originali: negli anni, tra realtà e social - senza contare la marea di poeti e scrittori di romanzi attuali e del passato da "mattonata sui coglioni" - di persone che si arrendono al primo ostacolo ne ho incontrate a centinaia e di qualsiasi età, perché arrendersi e dare degli idioti agli altri è facilissimo: non costa alcuna fatica; colpevolizzare i terzi in continuazione della propria costante resa sociale non rende intelligente e manco interessante qualcuno; gli arresti momentanei sono sani solo se momentanei: in giovinezza, tutti proviamo davanti ad una realtà complessa una naturale fatica a capire e dominare gli avvenimenti, perché la realtà è complessa e difficile da dominare per tutti, anche quando non sei più un giovane adulto (non c'è nulla di originale o straordinario in questo stato d'animo). 
Se non sarà così, se non sarà un arresto momentaneo quello che viva il giovane pessimista dell'ultima ora, il futuro che lo attende prossimo è di invecchiare prestissimo, moltiplicando esternazioni degne di un anziano fallito e non di una persona giovane dentro e fuori, CHE HA TUTTA UNA VITA DAVANTI. 
La mia risposta ai giovani pessimisti potrebbe suonare dura e priva di compassione rispetto ad una madre pancina: ma sono una persona adulta razionale e non una madre pancina e non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di offrire ad una persona giovane scusanti per arrendersi al tutto, piangersi addosso, invece di far emergere la vitalità del DESIDERARE.
C'è una realtà che da attivisti affrontiamo in ogni minuto della nostra esistenza: non possiamo aiutare chi non vuole essere aiutato - ma questo non vuol dire non provarci, almeno! Non significa non tentare nemmeno a comunicare con la dovuta forza a chi sia più giovane di noi e troppo facilmente arrendevole alla complessità, che il passato non è affatto migliore del presente come i vecchi stolti sostengono; che ognuno fa parte della Storia; che gli altri attorno a noi sono responsabili fino ad un certo punto del malessere che viviamo: il resto dipende soltanto dall'essere pigri o meno in un mondo che ti offre migliaia di strumenti per risolvere e non per disfare.
Se sei un disfattista, se sei un pessimista, è perché vuoi esserlo e non perché non esistano strumenti offerti dalla scienza, oggi più di prima alla portata di tutti, per non esserlo affatto: per voler contribuire con gioia, con costruttività, a ciò che sta al di fuori del recinto del tuo giardino deprimente nel quale tu hai voluto chiuderti; nessuno può metterti all'angolo quando tu non lo vuoi è la corretta trasposizione nella realtà di un Dirty Dancing in cui non verrà un ballerino sexy a ricordarti che arrendersi è solo un atteggiamento da bambini che non vogliono crescere mai.
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kinoko69saradasblog · 1 year ago
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Watch "LILY EVANS and the Return to Hogwarts | First Chapter - HARRY POTTER FAN FILM" on YouTube
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Se vi imbattete in questa serie italiana con questi attori, ricordatevi sempre di non porre nessuna critica. Ne' intorno ai personaggi dei romanzi originali, ne' tantomeno sulla trama da loro ideata. Fingete di andare in delirio davanti alla loro bravura.
Qualunque cosa che non siano complimenti verra' rimossa e considerata frutto di fanatismo e di mentalita' hater. I commenti saranno shadow-bannati da YouTube, il profilo di Dracarys Rose sparira' da Instagram.
Non risponde neppure per dare indicazioni sulla serie.
Cio'nonostante, viene dato tutto per inteso finche' non la si contatta direttamente: a quel punto, ti dira' che le tue critiche sono frutto della tua fantasia (e la sua serie no?) che devi farti una vita, e che "se ti scopre a parlar male di lei, parte una denuncia".
Ma grazie tantissimo, cara Lily, sembri proprio quella originale.
L'ennesima dimostrazione che Stan Bambi e pro-Snape non possono andare d'accordo. Il prossimo che incontro lo blocco subito. Vi chiedo il favore di fare lo stesso con me.
Se è consentito solo l'odio, avrete solo quello.
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Stagione Teatrale di bari 2023-2024: Questo weekend la celebrazione dei 100 di Italo calvino
Stagione Teatrale di bari 2023-2024: Questo weekend la celebrazione dei 100 di Italo calvino. Il 15 ottobre è il compleanno di Italo Calvino: nato nel 1923, domenica prossima avrebbe compiuto 100 anni. Per #100Calvino, nell’ambito della Stagione teatrale di Bari 2023_24 del Comune di Bari-Assessorato alla Cultura -Teatro Pubblico Pugliese, al Teatro comunale Piccinni, dopo il Prix Rai del 2 ottobre con le letture di Neri Marcorè e dopo lo spettacolo Il Castello del Teatro delle Bambole del 9 ottobre, questo weekend sono in programma una serie di spettacoli e iniziative. Domani, sabato 14 ottobre, alle ore 10.30 (riservato alle scuole/Istituti Superiori) e alle 21, e domenica 15 ottobre, alle 18, il Premio UBU Mario Perrotta porterà il suo “Come una specie di vertigine - Il Nano, Calvino, le libertà”, di cui è regista e interprete, con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli. Dopo lo spettacolo rivolto alle scuole, Mario Perrotta incontra gli studenti per un dibattito sui temi dello spettacolo e sulla figura di Calvino (con approfondimento a cura di Giancarlo Visitilli). Domenica 15 ottobre, alle ore 11, sempre sul palco del Piccinni: La Palestra - Edizione speciale “Buon Compleanno Calvino!”, una Lezione spettacolo con la direzione artistica di Francesco Maria Asselta e la consulenza scientifica di Lea Durante. “In questo weekend proseguiremo nel nostro omaggio a Italo Calvino, uno degli scrittori più importanti del ‘900, con l’aiuto di Mario Perrotta, attore, drammaturgo e regista pluripremiato, e con uno speciale appuntamento di La Palestra, il format di approfondimento e confronto che per il terzo anno accompagna alcuni dei temi e degli autori della stagione comunale di prosa - commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci . Abbiamo voluto dedicare all’opera di Calvino, al suo impegno politico e culturale, al suo rigore, alla sua fantasia, l’apertura della stagione di prosa della Città di Bari, lasciando che a condurci alla scoperta del suo mondo fossero alcuni tra i nomi più importanti del panorama culturale contemporaneo, per offrire al nostro pubblico riflessioni ed emozioni di grande valore artistico e civile”. Sabato 14 ottobre alle ore 21 Domenica 15 ottobre alle ore 18 Come una specie di vertigine - Il Nano, Calvino, la libertà; scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta, con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli Info a questo link. COME UNA SPECIE DI VERTIGINE Il Nano, Calvino, la libertà durata 75’ Permàr – Compagnia Mario Perrotta / ERT- Teatro Nazionale scritto, diretto e interpretato da MARIO PERROTTA collaborazione alla regia Paola Roscioli mashup e musiche originali Marco Mantovani / Mario Perrotta con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Medicina in collaborazione con Teatro Asioli di Correggio, Duel In scena un uomo, o meglio, la sua voce interiore. È la sua anima che fa spettacolo. Tra i tanti abitanti delle pagine dei romanzi di Calvino, è quello meno libero: ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire, di agire. Oggi e solo oggi, però, ha deciso di fare spettacolo della sua esistenza, dei suoi pensieri, dei sentimenti che lo agitano. Lui, inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. E la cerca, la libertà, tra le pagine delle opere del “signor Calvino Italo”, la racconta come sa e come può, la trasforma in versi, in musica, in parabole e collegamenti iperbolici tra un romanzo e l’altro, in canzoni-teatro sarcastiche e frenetiche e improvvisi minuetti intimi, “scalvinando” quelle opere a suo uso e consumo. Il tutto mentre accanto scorre, amaramente ironica, la sua personalissima storia d’amore, una storia impossibile per quel corpo e quella lingua incapaci di parlare. “Il personaggio in scena è un abitante del Cottolengo, il Nano del romanzo autobiografico La giornata d’uno scrutatore, personaggio cui Calvino dedica una sola pagina se pur memorabile. Ho scelto lui e ne ho immaginato tutta l’esistenza - esistenza che Calvino non ci racconta - proprio perché il mio intento era ragionare intorno al concetto di libertà e il Nano del romanzo ne è totalmente privo”, scrive Mario Perrotta. Domenica 15 ottobre alle ore 11 LA PALESTRA edizione speciale BUON COMPLEANNO CALVINO! direzione artistica a cura di Francesco Maria Asselta consulenza scientifica di Lea Durante interventi di Silvio Perrella e Lea Durante letture di Paolo Panaro al pianoforte Mirko Signorile Ingresso libero con prenotazione su eventbrite Il progetto “Buon compleanno Calvino!”, questa occasione straordinaria del centenario della sua nascita, sarà un’opportunità per parlare della sua vita, delle sue opere, ma soprattutto della sua idea tutta personale di rappresentare un modello di intellettuale integralmente disorganico, lontano dall’impegno diretto, discutendone non solo con studiosi, critici e specialisti della letteratura calviniana (Silvio Perrella e Lea Durante), ma aprendoci anche alle sue parole con le letture di Paolo Panaro (che ha portato in scena Il Barone Rampante), e all’incontro con progetti musicali dedicati a “Le città invisibili”, interpretati da Mirko Signorile in duo con Giovanna Carone.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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spettriedemoni · 2 years ago
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Il mistero della grisette parigina di New York
Ho visto il film "The Pale Blue Eye" su Netflix (mi ci è voluto un po' perché è maledettamente lento) e mi è tornata la passione per Edgar Allan Poe.
La sinossi del film in breve: un detective in pensione, vedovo e con una figlia scappata di casa, Augustus Landor impersonato da Christian Bale, indaga sull'omicidio di un cadetto di West Point, accademia militare frequentata da Edgar Allan Poe, impersonato da un bravissimo Harry Melling, che finisce per aiutare il vecchio investigatore.
La storia procede senza grossi scossoni ma nel finale il "plot twist" mi ha lasciato piacevolmente sorpreso.
Ma sto divagando, torniamo a Poe. Anni fa mi capitò di leggere "La Maschera della Morte Rossa" e "Il Ritratto Ovale". Poi ritrovai tra i libri di mia madre una collana di pubblicazioni con diversi romanzi. Tra questi vi erano pure i "Racconti Straordinari" di Poe.
In mezzo a questi racconti vi era pure "Gli Assassini della Rue Morgue" in cui compariva il proto investigatore della letteratura ben prima di Sherlock Holmes: Auguste Dupin (immagino abbiate notato lo stesso nome di battesimo dell'investigatore del film di cui sopra).
Dupin vive a Parigi ed è protagonista anche de "La Lettera Rubata" e de "Il Mistero di Marie Roget". Quest'ultimo racconto mi colpì molto ai tempi. Il motivo è presto detto: mentre i primi due erano racconti completamente inventati, Marie Roget era esistita veramente ma il suo vero nome era Mary Cecilia Rogers.
Poe aveva spostato la vicenda da New York a Parigi e alterato il nome della protagonista ma era fin troppo evidente che parlasse di lei. L'edizione che avevo io aggiungeva delle note per mostrare i nomi originali dei personaggi e soprattutto delle testate giornalistiche a cui Poe attinse per scrivere il racconto e trarre poi le sue conclusioni.
La mente straordinaria di Poe si avvicinò alla soluzione del mistero, come due confessioni successive confermarono, si può anzi ragionevolmente supporre che se Poe fosse stato sui luoghi della vicenda avrebbe probabilmente risolto il mistero ben prima della polizia.
Per certi versi qualcosa della vicenda di Mary Rogers può far pensare a Laura Palmer di Twin Peaks come a molti altri delitti irrisolti o risolti o a misteri come la scomparsa di Emanuela Orlandi che hanno destato scalpore per la giovane vittima o per la doppia vita che in qualche caso esse conducevano. Quello però che più di tutto mi colpisce è come una mente tormentata come quella di Edgar Allan Poe sia riuscita a vedere prima degli altri con lucidità attraverso la coltre di mistero che avvolgeva la vicenda.
Poe era dedito all'alcolismo, i suoi scritti erano spesso surreali, pazzeschi e spesso cadeva in depressione. Lo si sarebbe definito pazzo.
Poi ripenso all'incipit di un suo racconto, Eleonora, dove dice:
«Mi han chiamato pazzo e sia, ma nessuno è mai riuscito a stabilire se la pazzia sia o meno una forma superiore di intelligenza».
e mi vengono i brividi come quando leggevo "Gli Assassini della Rue Morgue".
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Anaïs Nin
https://www.unadonnalgiorno.it/anais-nin/
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Noi non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo.
Anaïs Nin è stata una delle esponenti più importanti e all’avanguardia nel panorama letterario del Novecento.
Autrice controversa, affascinante, cosmopolita e elegante, cresciuta tra l’Europa e New York, ha apportato un notevole contributo alla storia della letteratura erotica. I suoi racconti destarono scandalo in tutto il mondo.
La sua opera più conosciuta è il Diario, raccolta di scritti autobiografici iniziata nel 1931 e interrotta alla sua morte, pubblicata a partire dal 1966.
Nacque a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 21 febbraio del 1903, suo padre era un pianista cubano di origini spagnole e sua madre una cantante cubana di origini francesi e danesi.
Aveva iniziato a scrivere quando aveva undici anni quando, dopo che il padre aveva abbandonato la famiglia che si trasferì prima a Barcellona e poi a New York.
Da quel momento in poi non ha più smesso di raccontarsi. Il dolore provocato dall’assenza del padre è stato uno dei temi centrali della sua opera assieme alle riflessioni sulla condizione della donna, che aveva il dovere morale di affrancarsi dalla società maschilista del tempo per esprimersi liberamente.
A vent’anni, nel 1923 sposò, a L’Avana, Hugh Parker Guiler, ma il matrimonio, sebbene durato per tutta la sua vita, si rivelò un’amara prigione che la portò a rifugiarsi in numerose relazioni adulterine.
Nel 1929 si trasferì a Parigi, dove venne assorbita dal fervido clima intellettuale della città. Il suo primo libro è stato D.H. Lawrence. Uno studio non accademico, saggio pubblicato nel 1931.
Nella capitale francese conobbe Henry Miller, lo scrittore autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, di cui si innamorò perdutamente e poi ebbe una relazione anche con la moglie di lui, June Mansfield.
Affascinata dalla psicoanalisi a cui si approcciò da paziente di Otto Rank, allievo di Freud, con cui ebbe anche una relazione, per un breve periodo svolse ella stessa la professione a Parigi e poi a New York. Condusse alcuni studi su droghe pesanti come LSD e ne descrisse gli effetti che provoca sul sistema nervoso stimolando la creatività e la percezione del proprio subsconscio.
Nel 1953 ha partecipato al film Inauguration of the Plaeaure Dome del regista sperimentale Kenneth Anger.
Centrale e preponderante in Anaïs Nin è stato il tema erotico. Ha scoperto e sperimentato la libertà sessuale in letteratura quando è iniziata la collaborazione con Henry Miller, il suo libro Il delta di Venere è totalmente incentrato sul sesso dal punto di vista femminile, il raccontarsi senza remore l’ha resa unica nel suo genere, in quegli anni.
Nella sua vita ha avuto numerose relazioni, importanti anche per l’attività letteraria. Amori intensi, vissuti oltre ogni limite.
È stata anche bigama, dal 1955 al 1966, mentre era sposata con Hugh Parker Guiler si è unita in nozze anche con Rupert Pole. Chiese poi l’annullamento dal secondo matrimonio per evitare ai due coniugi guai a livello tributario.
Ha ricevuto una laurea ad honorem in lettere dal Philadelphia College of Art.
È morta di cancro a Los Angeles il 14 gennaio 1977, assistita da Rupert Pole che aveva nominato  esecutore testamentario della sua produzione letteraria. È stato lui che ha fatto pubblicare, tra il 1985 e il 2006 una versione integrale dei suoi libri e diari.
Sulla travolgente storia d’amore con Henry Miller si basa il famoso film del 1990 Henry & June.
Nel 1995 è uscito il film Il delta di Venere, tratto dall’omonima raccolta di romanzi erotici.
Anaïs Nin è stata una donna incredibile, tra le scrittrici più originali e irrequiete del XX secolo. Ha affascinato uomini e donne di genio – Antonin Artaud, André Breton, Lawrence Durrell, Gore Vidal, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Djuna Barnes – divenuti poi  indimenticabili personaggi del suo imponente Diario.
Nessuna ha osato e saputo raccontare così bene, con tanta sincerità e dal punto di vista femminile, la sua controversa e affascinante attitudine alle passioni tutte.
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weirdesplinder · 4 months ago
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FESTIVALETTERATURA DI MANTOVA, VIDEOGIOCHI e DUNGEONS & DRAGONS
Quest'anno il Festivaletteratura di Mantova 2024 ha deciso di dedicare uno spazio esclusivo a tutti gli amanti del celebre gioco di ruolo fantasy Dungeons & Dragons. Da da mercoledì 4 settembre 2024 a domenica 8 settembre 2024 sarà possibile giocare alcune storie originali scritte per l’occasione da autori e autrici presenti a Mantova: Fabio Geda, Marino Niola, Fiore Manni e Michele Monteleone, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone. Sotto l’esperta guida dei dungeon master dell’associazione Amici Ludici, ciascuno potrà sedersi e svestire i panni di comune cittadino per indossare quelli di un bardo, di una guerriera o di un paladino. Lo spazio D&D sarà aperto da mercoledì 4 a domenica 8 settembre. Per poter giocare è necessario acquistare il biglietto nella fascia oraria desiderata. I turni di gioco saranno mercoledì 4 e giovedì 5 ore 16:00 / 21:00 – venerdì 6 ore 10:00 / 16:00 – sabato 7 ore 10:00 / 16:00 / 21:00 – domenica 8 ore 10:00 / 16:00. Le partite avranno una durata variabile, tra le due e le tre ore. Si prega di arrivare sul luogo dell’evento almeno 10 minuti prima dell’inizio.
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Il Festivaletteratura dedicaherà anche due incontri con l'autore al tema videogiochi.
Il primo incontro è THE LAST OF US E LO SPIRITO DEL TEMPO con Lorenzo Fantoni e si terrà alle ore 21:00 in Piazza Leon Battista Alberti, ingresso libero, il giorno venerdì 6 settembre.
Lorenzo Fantoni, ha dedicato al videogioco The Last of Us un capitolo del suo libro: Vivere mille vite. Come i videogiochi ci hanno cambiato il futuro
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Trama: I videogiochi sono indiscutibilmente il medium che in pochissimo tempo è diventato il più ricco, diffuso, criticato e culturalmente rilevante di tutti i tempi. Qui si passano in rassegna le tappe fondamentali del percorso che ha portato quel sistema di intrattenimento a diventare una parte fondamentale della nostra cultura, ma lo si fa in modo confidenziale, intrecciando storia personale e universale. Si parla di tecnologia e famiglia, di scoperte continue, sale giochi, curiosità, notti insonni. E genitori nerd che portano in casa un Atari e poi ti restano accanto, anche quando non ci sono più.
Il secondo incontro si intitola FINAL FANTASY, LA SERIE INFINITA con Eleonora C. Caruso e si terrà sabato 7 settembre alle 19:00 in Piazza Leon Battista Alberti, ingresso libero.
Eleonora è fan di lunga data del videogioco Final fantasy, e al settimo capitolo della saga di Hironobu Sakaguchi ha dedicato un podcast, Honey Bee Inn. Ma è anche autrice di diversi romanzi, tra cui:
Doveva essere il nostro momento
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Trama: Una ragazza è seduta su una ruota di scorta bucata, in mezzo al nulla della campagna novarese. I suoi capelli, un tempo rosa zucchero filato, ora sono un garbuglio di colori improbabili. Pochi riconoscerebbero in lei Cloro, celebrità di internet con milioni di follower in tutto il mondo. Insieme a lei, a tentare di riparare un'auto che ha macinato migliaia di chilometri, c'è Leo, trentaquattrenne disilluso, che dalla vita non ha avuto nulla di ciò che si aspettava – e dire che non si aspettava molto. Soltanto uno come lui, senza niente da perdere, avrebbe accettato di partire da Milano alla volta dell'entroterra catanese per recuperare un amico finito in una presunta setta in cui si vive come negli anni Novanta. La setta esiste davvero, all'interno di una masseria abbandonata, ed è guidata da Zan, un uomo ambiguo e magnetico convinto di aver compreso la Verità dopo un lavoro da incubo come moderatore di una piattaforma. Leo rimane alla masseria per tre mesi, ma si accorge di Cloro solo quando lei gli chiede un passaggio per Milano. Inizia così il loro viaggio in auto dalla Sicilia alla Lombardia, sedici ore previste che si dilatano in cinque giorni, attraverso varie tappe in città e paesini dalle atmosfere sempre più surreali, perché l'Italia sta per entrare in lockdown. Leo e Cloro, che non potrebbero essere più diversi, durante il viaggio ricostruiscono le loro vite e le ragioni che li hanno portati alla masseria, discutono, si fraintendono, si allontanano e si avvicinano di nuovo, più simili di quanto entrambi siano disposti ad accettare.
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theladyorlando · 1 year ago
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Isabella; or the Pot of Basil
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Una nicchia. Al dottorato ci dicevano di trovarci una nicchia, di metterci dentro qualcosa che fosse solo nostro: originale. Fa un po' ridere, originale, no? Come si fa ad essere originali? È davvero un valore, l'originalità? Non so, sta di fatto che io mi faccio da sempre delle nicchie ridicole: certe nicchie scavate talmente bene che neanche se ne vede il fondo. Originali forse no, di certo incomprensibili: inutili? Il mio primo libro di Keats devo averlo avuto a quattordici anni, un' edizione Mondadori con Turner in copertina: e quando ho mandato mio padre a comprarmi le poesie di Robert Burns alla Feltrinelli? Ma soprattutto, che ci facevano con le poesie di Burns alla Feltrinelli? Io non le ho mai lette, e infatti lì dentro non c'era ancora la mia nicchia.
I poemi narrativi di Keats, quelli su cui avrei poi scritto la mia tesi di dottorato, li ho scoperti alla fine del liceo, nei quadri dei pittori Vittoriani. Odorano di stantio, i Vittoriani, e lo sanno, e per questo mi piacciono: sanno dire così bene guardateci, noi siamo i Vittoriani e la nostra poesia è quasi esaurita, ma il suo colpo di coda sarà glorioso. La poesia vittoriana è come un gran finale suonato a pieni polmoni da tutta l'orchestra, tutti insieme: fortissimo. I Vittoriani ci si aggrappano con tutte le forze, alla poesia, con tutti gli strumenti che hanno, con tutte le arti sorelle, e con quelle non si accontentano di scrivere: loro ri-scrivono, perché l'originalità è una qualità sopravvalutata, e lo sanno bene. E così allora cominciano a trascrivere, a tradurre, a rimandare, a disegnare corrispondenze incredibili tra quadri e poesie, tra romanzi e dipinti, tra sé stessi e i padri che si scelgono. Poetry is the thing, è proprio così per loro. In salone ho appesa una stampa di John William Waterhouse, con una santa Cecilia addormentata davanti a due angeli che suonano, uno un liuto, l'altro un violino. Quelli sono tre versi di un poema bello lungo di Tennyson, the Palace of Art: tre versi. E io lo so che Waterhouse non è il più grande dei pittori, ma con tre versi ha aperto una nicchia su Tennyson che secondo me vale quanto un vero e proprio palazzo dell'arte. I Vittoriani mi hanno invitata a scoprire le loro bellissime riscritture, il vizio delle corrispondenze, dei padri da svelare, delle storie dietro le storie, delle parole dietro le immagini. È come un codice cifrato: guarda questo bel quadro: sapessi cosa dice... sapessi chi è Mariana in the South, o la signora di Shalott, oppure Isabella. Allora sono arrivata proprio lì dove ero partita: Keats.
C'è questo quadro di Millais, un banchetto medievale, e due ragazzi che si guardano, seduti al tavolo, qualche occhiataccia vola tra gli altri commensali. Isabella è il più bistrattato tra i poemi narrativi, è troppo sentimentale, troppo immaturo, e poi è solo una riscrittura di Boccaccio, no? Io però so bene che non c'è niente di ingenuo in una riscrittura, me lo hanno insegnato i Vittoriani. La storia è quella di due ragazzi, Isabella e Lorenzo, che si amano, pensa un po'. E, neanche a dirlo, i fratelli di lei li ostacolano, fino a quando non prendono Lorenzo e lo portano in un bosco, lo uccidono e lì lo seppelliscono. Isabella è visitata in sogno dal fantasma del ragazzo, che le dà le coordinate esatte perché lei possa, non senza grosse difficoltà, riesumare il suo cadavere. Una volta trovato il corpo, Isabella taglia via come può la testa di Lorenzo, la porta a casa avvolta in un panno e la pianta in un vaso: la annaffia con le sue lacrime, e dal vaso nasce una bellissima, rigogliosa pianta di basilico, dalla quale Isabella non si separa più. Sarà immatura, sarà sentimentale all'inverosimile, ma questa cosa del vaso di basilico mi ha lasciata inquieta a diciott'anni. Allora ho cominciato a disegnare una piccola Isabella avvinghiata al suo vaso, sorridente, l'ho disegnata ovunque, sui quaderni dove studiavo, sul risguardo dei libri del liceo, accanto a una versione di greco, e solo io sapevo cosa ci fosse dentro al vaso. Il mio tesoro: disquieting, ecco una bella parola rotonda. O come dice Keats, a wormy circumstance.
Solo molti anni dopo, al dottorato, sono rientrata a casa di Keats per quella porta, quella della riscrittura boccaciana, e ho scoperto che Isabella forse non è così ingenuo, lo avevo intuito correttamente. Innanzitutto perché riscrivere Boccaccio in versi è un colpo da maestro, nel vero senso del termine: la novella di Boccaccio si concludeva proprio con alcuni versi di una ballata, una ballata medievale che pretendeva di essere la fonte stessa della storia narrata da Boccaccio. Quindi Keats, che si è seduto umilmente a riscrivere, come uno studente timoroso sotto allo sguardo del maestro, in realtà finisce per diventare lui la fonte di Boccaccio, è lui il poeta, è sua la ballata medievale: e sta lì, ad aspettare che qualcun altro, dopo di lui, la voglia riscrivere, ancora una volta, magari in prosa, magari la dipinge. Ma poi la testa trapiantata, la pianta di basilico: quel travaso è una metafora bellissima della sorte della poesia, decapitata e messa a fiorire dentro a un vaso, in camera di Isabella, lontano dal giardino. Una forzatura, un artificio: post-lapsarian. Quella poesia non parla che della distanza, dell'abbraccio e del bacio che mancano, tra Lorenzo e Isabella. Quella poesia è un piccolo Palace of Art, è pronta per i Vittoriani, è pronta per Millais quando ancora Millais non è neanche nato. Mi è rimasta da allora la voglia di disegnare Isabella, e ogni tanto tornano a trovarmi, lei e Lorenzo. È come se sentissi di dover compensare per quell'incontro mancato tra i due, come se avessero bisogno di essere redenti dal loro destino, scorretto: non solo separati da una morte cruenta e ingiusta, ma soprattutto ignorati dalla critica, dimenticati dalla fortuna: il più bistrattato poema narrativo di Keats. Va detto che danno un po' sui nervi, che sì, sono sdolcinati, ma per qualche motivo restano. Al punto che ho pensato di illustrare la poesia varie volte. Il suo problema però è che è troppo lunga: perciò nessuno la vuole più leggere, e io non ho la forza né tantomeno le capacità per illustrarla. Ma quei due mi scappano dalle mani, e ho finito per riempire un altro quaderno intero con le espressioni che di loro mi figuro, con i loro vestiti, i loro capelli. E alla fine mi sono scappati dentro a un sonetto di Shakespeare, senza che io potessi fare niente per tenerli al loro posto. E poi, di nuovo, in una poesia di Christina Rossetti: persino da Pavese se ne sono andati. Sembra come se lo sapessero, quei due, che se mai li rimettessi al loro posto, nell'ottava rima di Keats, sarebbero condannati a starsene lontani, separati, ciascuno sulla sua pagina: lei dietro le tende della finestra di camera, su per le scale, lui a guardarla dal cortile di qualche cascina fuori Firenze; questa la migliore delle ipotesi. Invece, nelle poesie degli altri possono toccarsi, finalmente, le loro mani si sfiorano, si parlano all'orecchio, si guardano fissi negli occhi, addirittura si abbracciano. E sono sempre fuori dal tempo, sempre fuori moda, dentro a Shakespeare o a Christina Rossetti. O a Pavese.
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Salone del Libro, 'Guarda che storia! Racconti per lo schermo'
Dal 21 giugno la terza edizione del progetto con Film Commission (ANSA) – TORINO, 21 GIU – Prende il via il 21 giugno la terza edizione di “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”, l’iniziativa di Film Commission Torino Piemonte e Salone Internazionale del Libro che punta alla scoperta di romanzi e storie originali da adattare per il piccolo o il grande schermo.    Un’iniziativa che conferma…
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netmassimo · 2 years ago
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Il romanzo "Gli uomini nei muri" ("Of Men And Monsters") di William Tenn è stato pubblicato per la prima volta nel 1968. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 521 e 730 di "Urania", all'interno di "Scendendo. Romanzi e racconti di fantascienza sotterranea", nel n. 101 di "Classici Urania" e nel n. 244 di "Urania Collezione", in tutti i casi nella traduzione di Beata Della Frattina che nell'ultima edizione è stata integrata con l'aggiunta delle parti originali mancanti.
Eric l'Unico è un ragazzo in procinto di affrontare la prova che gli permetterà di essere incluso nella Società Maschile. Tra le 128 persone che compongono l'Umanità, ciò significa riuscire a compiere un Furto ai danni dei Titanici, i mostri alieni che hanno conquistato la Terra.
Thomas il Distruggitrappole, zio e mentore di Eric nonché uno dei leader dell'Umanità, rivela al nipote di essere un adepto della scienza titanica e lo convince a contattare alcuni stranieri durante la sua prova. Dopo essersi ripreso dalla sorpresa, Eric accetta e riceve alcune strane armi aliene dagli stranieri ma quando torna nei corridoi in cui vive l'Umanità viene catturato da uomini dellla sua stessa tribù.
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...si rimane rapiti da questo fiume di parole che fa navigare la mente verso situazioni a volte puramente astratte e altre volte terribilmente realistiche...c'è' più sostanza in questo libricino che in gran parte della letteratura contemporanea italiana...Cento piccoli romanzi fiume, recita il sottotitolo. Niente di più vero...ogni piccola storia è un mondo a sé...una lettura estremamente appagante. Manganelli, con la sua versatilità è un prestigiatore della scrittura. Ha il tratto magico del pittore che sa scorgere la luce nella penombra e sfumature vivaci nella monocromia. Ha la visione fantastica del poeta, la lungimiranza e il disincanto dello scienziato, la saggezza ironica del filosofo, la sensibilità innocente del bambino, la duttilità del musicista, che conosce i ritmi, calibra i timbri e modula silenziose pause, impeti fragorosi e malinconici lenti. Ha la curiosità e l’intelligenza di un viaggiatore della scrittura, uno scrittore itinerante che porta con sé una valigetta scrigno e la custodisce con cura...all’occorrenza vi attinge e ne trae tessuti preziosi e originali di parole mirabilmente ordite per offrire trame che incantano e coinvolgono. In "Centuria", dissigilla l’arcano costruendolo. I suoi “cento piccoli romanzi fiume” sono un crogiolo di personaggi e situazioni, tanto paradossali quanto illuminanti sulla fatica avventura del vivere. Questo racconto caleidoscopico, di primo acchito, un sofisticato, quasi barocco, artificio letterario, è, nella sostanza, una riflessione sull’umano, fragile, illusorio, desiderio che anima l’esistenza di ognuno...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #giorgiomanganelli (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CpRpPK2oksG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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enkeynetwork · 2 years ago
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manuelinfantewriter · 2 years ago
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Le Webnovel, cosa sono e in cosa si possono evolvere Web Novels sono storie seriali pubblicate online, spesso gratuitamente, e spesso scritte da autori amatoriali. Queste storie possono essere ambientate in mondi immaginari o in contesti realistici e possono coprire una vasta gamma di generi, tra cui azione, fantascienza, romance e horror. Con il tempo, alcune di queste web novel hanno attirato l'attenzione di editori e produttori di anime e manga, che hanno visto il potenziale per trasformarle in prodotti commerciali più elaborati. Questo processo è iniziato con la creazione di light novel, un tipo di romanzo a fumetti che spesso si basa sulla trama di una web novel. Le light novel sono spesso più brevi e concentrate rispetto alle web novel, e si concentrano sulla narrazione visiva, utilizzando molte immagini e disegni per supportare la trama. Questi romanzi a fumetti sono molto popolari in Giappone e in Asia orientale, e molti di loro sono stati successivamente trasformati in anime o manga. Infine, l'anime e il manga sono formati più elaborati basati sulle storie originali delle web novel o delle light novel. L'anime è una forma d'animazione giapponese, mentre il manga è un fumetto giapponese. Entrambi questi formati utilizzano la voce, la musica e le immagini animate per presentare la storia in un modo più immersivo e coinvolgente. In sintesi, il processo di passaggio dalle web novel alle light novel o manga e infine alle anime è una dimostrazione della crescente popolarità di questi formati e del loro potenziale per diventare prodotti commerciali di successo. Questo processo mostra come le storie originali pubblicate online possono diventare fonti di ispirazione per altre forme di intrattenimento, dando vita a nuove e coinvolgenti esperienze per i fan. #webnovelrecommendation #webnovels #lightnovelwriter #lightnovels #manga #anime #evolution #curiosities #curiosità #describing #italianauthor🇮🇹 Diritti Fonte Immagine: ©️JapanWebMagazine (presso Italy) https://www.instagram.com/p/CoX558isSOE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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