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“Io Non Rischio”: Alessandria partecipa alla campagna nazionale di Protezione Civile per la prevenzione dei disastri
Il 13 ottobre, volontari in piazza ad Alessandria per sensibilizzare la popolazione sulle buone pratiche di protezione civile, con attività dedicate anche ai più piccoli.
Il 13 ottobre, volontari in piazza ad Alessandria per sensibilizzare la popolazione sulle buone pratiche di protezione civile, con attività dedicate anche ai più piccoli. Domenica 13 ottobre 2024, Alessandria si unirà a centinaia di altre città italiane partecipando alla campagna nazionale “Io Non Rischio”, un’iniziativa volta a promuovere la consapevolezza e la prevenzione dei rischi naturali…
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“Quando non hai paura, corri più rischi perchè hai meno consapevolezza di fallire e di cosa potrebbe andare storto.”
— Brett Ratner
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La privacy online con Gabriele Gobbo e Gabriele Franco - 170
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo e Gabriele Franco si immergono nel delicato tema della privacy online, sottolineando l’importanza di proteggere i nostri dati personali attraverso i vari canali digitali. La condivisione di informazioni online può rappresentare una minaccia per la sicurezza informatica, la privacy dei nostri dati e può aprirci la porta a pubblicità invadente. Inoltre,…
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#Condivisione informazioni#Consapevolezza#dati personali#Dispositivi mobili#Gabriele Franco#Gabriele Gobbo#privacy online#protezione dati#Pubblicità invasiva#puntata video#rischi#sicurezza digitale#sicurezza informatica
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Aver assunto la consapevolezza di essere stato sostituito fa comunque male,ma è giusto cosi,ho imparato che fa parte della vita.
Mi sono sentito sbagliato in difetto e inferiore pur essendo consapevole di non esserlo,però si deve ricominciare, in fondo non sono nuovo a questo tipo di situazioni.
Fidarsi di qualcuno oggi è molto rischioso,la maggior parte delle volte rischi di scottarti.
Che poi mi chiedo perché con me ad un certo punto le persone debbano mostrarsi per esattamente il contrario di quello che sono,questa cosa mi manda in confusione da anni e mi chiedo: sbaglio io ad idealizzare le persone o sono loro che sono sempre state cosi?
Mi chiedo come si faccia a pentirsi di aver condiviso delle cose con un altra persona.
Fidarsi di qualcuno non è mai facile,aprirsi neanche ma proprio per questo è qualcosa di unico che diventa speciale se poi a quella persona ci tieni.
Mi chiedo se veramente ci si possa pentire di me,della mia bontà e della mia disponibilità.
E mi chiedo spesso se sia veramente pentimento o semplicemente paura di aver perso un luogo sicuro?
Sono queste le domande che mi pongo insieme a tante altre per cui non avrò purtroppo mai una risposta,ma una cosa è certa: il bene che io voglio alle persone,quello no,non potrà mai essere messo in dubbio, perché quello non cambierà mai.
Sono sempre fiero di quello che sono e di quello che ho dato, ma sono sicuro che questo le persone lo capiranno,tardi ma lo capiranno.
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LE COMPAGNIE PETROLIFERE TRA CAMBIAMENTI CLIMATICI, DATI INSABBIATI E GREENWASHING
Questo grafico riassume una delle azioni più squallide e vigliacche legate al mondo del negazionismo climatico. Mettetevi comodi, perchè ci sarà da mettersi le mani nei capelli.
A cavallo tra gli anni '70 e '80 una delle più grandi compagnie petrolifere, la Exxon Mobile, aveva prodotto tramite i propri scienziati diversi studi per valutare l'eventuale impatto dell'aumento di anidride carbonica in atmosfera. I risultati, molti dei quali ottenuti con un livello di precisione assolutamente comparabile a quelli prodotti a livello accademico, mostravano oltre ogni ragionevole dubbio che l'anidride carbonica prodotta bruciando di combustibili fossili era destinata a cambiare il clima, con possibilità di rischi catastrofici e irreversibili. Stiamo parlando di oltre QUARANT'ANNI FA.
Tanto per darvi un'idea del livello di consapevolezza che EXXON aveva nel 1982: il grafico qui sotto è preso da pagina 14 del report risultato dallo studio. Le curve nere indicano le previsioni dei modelli della EXXON (sono due per via dell'incertezza nei modelli), la curva rossa invece mostra i dati della concentrazione di CO2 osservati fino ad ottobre 2019, mentre la curva azzurra è la previsione del modello IPCC RCP6.0.
Non vi sto nemmeno a dire che questi risultati non furono comunicati al pubblico e solo recentemente un'inchiesta ha rivelato che EXXON conosceva le sorti del nostro pianeta già quasi 40 anni fa. I risultati del report sono stati ignorati e negli anni successivi EXXON ha speso il suo tempo a confondere l'opinione pubblica e a sfruttare la politica per continuare a produrre CO2 in modo indisturbato.
È incredibile il livello di accuratezza della previsione, ma è ancora più incredibile che questi documenti siano stati letti e *compresi* dalla dirigenza EXXON, e siano stati presentati come "ambigui", pur consapevoli del fatto che i risultati scientifici fossero solidi. Un modus operandi che non è esclusiva della Exxon ma anche ALTRE compagnie petrolifere nel corso degli ultimi venti anni hanno speso fior di quattrini per finanziare in modi più o meno oscuri le lobby del negazionismo climatico. Exxon dovrà difendere la propria posizione nei tribunali, ma quanto è emerso negli ultimi anni è qualcosa di assolutamente spaventoso.
Non solo: perché viene messo in atto un altro comportamento per cercare di limare o mascherare le responsabilitá delle compagnie petrolifere di fronte ai cambiamenti climatici. Il cosiddetto Greenwashing, ovvero citando Wikipedia '' la strategia di comunicazione di certe imprese finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente delle loro attività''. Cosa giá nota fin dagli anni '70 ma attualissima ancora oggi, messa in atto tramite media, giornali, e perfino divugatori utilizzati per diffondere addirittura dati errati e ovviamente al ribasso rispetto a quelli reali su temperature o concentrazione di gas serra in atmosfera. Quando certi meccanismi si intrufolano anche nel mondo di chi certe cose dovrebbe comunicarle in modo integro e con dignitá morale, capite che la situazione diventa sconfortante.
La scienza non ha bisogno di mentire. Bastano i dati a parlare. E, cosa ancora piú importante, bisogna saperli comunicare correttamente, senza vendere la propria dignitá per una manciata di soldi. Perchè, alla fine, negazionismo e complotti hanno le gambe molto corte.
Matteo, Galselo Wrapsy
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Non cerco l’amore che non c’è,
non ho paura della solitudine.
Non ho bisogno di avere qualcuno a fianco
che mi faccia compagnia .
Amare è tutt’altra cosa.
L’amore è un luogo d’incontro,
dove l’uno è il punto di riferimento dell’altro.
Ci si prende per mano
e insieme si decide di intraprendere un cammino;
con la consapevolezza che
ogni azione compiuta
non è esente da rischi.
L’amore non è costrizione.
È prendersi cura reciprocamente,
con affetto e dedizione,
non trascurando nulla e senza lasciare
niente al caso .
Mai dare tutto per scontato …
L’amore è condividere tutto.
Nel bene , e soprattutto nel male,
sostenendosi a vicenda
Due anime in un solo corpo.
Questo è tutto quello che so dell’Amore.
Paola Cicconi
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I risparmiatori e anche qualche giornalista onesto cominciano a porsi qualche domanda. Ovvero, per cominciare, si chiedono se esista un fondo di garanzia per le polizze vita, come c’è per conti e libretti bancari. La risposta è negativa ma il problema viene allegramente taciuto dalla stampa e dalla cosiddetta educazione finanziaria. Ma c’è anche da interrogarsi sulla spropositata inflazione di polizze prive di senso assicurativo, cioè che non coprono nessun rischio di sinistri quali la malattia, la morte prematura, l’incendio, il furto ecc. Guai se gli italiani capissero che roba rifila il risparmio gestito sotto la veste di assicurazioni sulla vita. Chi mai le sottoscriverebbe più? Ciò vale in particolare per le diffusissime polizze dette a vita intera. Si tratta in realtà di gestioni prive di ogni trasparenza, costose, impacchettate in una forma assicurativa insulsa, sottoscritte di regola senza consapevolezza della loro natura, che per giunta bloccano i soldi versati. Al risparmiatore vengono presentate genericamente come “un prodotto sicuro” o “un’assicurazione e così lei non corre rischi”, affermazioni che la vicenda Eurovita ha smentito.
Dall'articolo "Crac Eurovita. Il Re chiamato polizze vita è nudo, ma tutti fischiettano. La lezione per i risparmiatori" di Beppe Scienza
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Piv critical theory 101: introduzione alla critica al sesso penetrativo
Penis in vagina, pene nella vagina, sesso penetrativo. Perché il femminismo nella sua corrente radicale e originale si concentrò sull'analisi di questo atto, e perché dopo decenni è ancora rilevante parlarne? Per dare queste risposte, mi servirò dell'aiuto di Carla Lonzi, grande femminista italiana e del suo scritto "la donna clitoridea e la donna vaginale" del 1971, di cui riporterò alcuni brevi estratti per aiutarmi a spiegare una questione apparentemente tanto complessa.
Per introdurre le criticità del piv e della cultura che vi si è costruita attorno, Lonzi innanzitutto parla dell'aborto, uno dei grandi rischi per la salute della donna che deriva dal sesso penetrativo.
Alle donne questa procedura è spesso negata, e anche quando ci è "concessa" porta con sé il peso di una colpa che chiunque farà ricadere unicamente su di noi.
Quali eventi e avvenimenti portano una donna ad abortire? È lampante che l'aborto sia una conseguenza di una gravidanza non voluta. Nonostante i soldi spesi per pillole anticoncezionali che spesso portano a pesanti squilibri ormonali, la donna rimane incinta.
La gravidanza deriva dal sesso penetrativo, questo è quantomeno un'ovvietà. Cercare il piacere sessuale con un partner senza desiderare di concepire è altrettanto normale, l'uomo che partecipa all'atto spesso e volentieri si trova d'accordo con la volontà di non avere figli.
Eccoci davanti a un paradosso: il sesso ricreativo che viene identificato nel procreativo ma senza procreazione. Allora, per beneficio di chi si continua a praticare questa contraddizione? Perché la donna che cerca piacere è spinta a una pratica che le fa rischiare la gravidanza?
Eppure la sessualità della donna non coincide con le sue funzionalità riproduttive. L'organo del piacere femminile non è la vagina: è la clitoride, che permette il raggiungimento dell'orgasmo e non porta a rischi di gravidanze indesiderate.
Perché questo aspetto fondamentale non è solo tenuto poco in considerazione, ma screditato? Lonzi fa riferimento alle teorie di freud sulla sessualità femminile, che definiscono la donna che ha orgasmi tramite simulazione della clitoride "immatura".
Questa completezza che, secondo freud, manca alla donna clitoridea è identificata con l'orgasmo vaginale, che è necessariamente legato alla presenza dell'uomo.
Il sesso non penetrativo, comprendendo la stimolazione della clitoride ed escludendo la penetrazione della vagina, pone la donna che lo pratica in una condizione di non dipendenza dall'uomo. La consapevolezza che per il suo piacere alla donna non serva un pene genera timore e rabbia negli uomini stessi, che si sentono attaccati nel loro ruolo di primo piano nella sessualità femminile.
Da questa visione deriva il comportamento ostile verso le coppie lesbiche, i cui rapporti vengono screditati. Quante volte ci siamo sentite dire che il nostro non è "vero sesso"? Eppure è provato dai numeri, che gli orgasmi si raggiungono meglio e molto più spesso nel sesso lesbico piuttosto che nei rapporti etero.
Quindi perché la nostra sessualità deve essere descritta come propria di deficit? come mancante di qualcosa?
Per via della presunzione che ciò che definisce l'atto sessuale è la presenza dell'uomo, la sua azione fisica, che egli si rifiuta di "ridurre" ad atti che portino al piacere della partner (quelli che vengono definiti preliminari, perché appunto sono una preparazione dell'atto in sé, la penetrazione). L'uomo esige di raggiungere l'orgasmo imponendosi nel corpo della donna. Ella spesso prova dolore o fastidio per via della penetrazione, ma raramente attribuirà questa colpa all'uomo che l'ha penetrata. È molto più accomodante e meno minaccioso convincersi che è il suo corpo a essere sbagliato, che è lei ad essere problematica nella sua sfera sessuale.
Quando si obietta che la critica al piv mira a non permettere più a nessun eterosessuale di avere rapporti sessuali, si dimostra di ragionare secondo modello fallocentrico. Entrambi i sessi raggiungono l'orgasmo senza penetrazione, allora perché questa sarebbe imprescindibile? La risposta a questo punto giunge chiara: per gli uomini è inconcepibile un rapporto sessuale in cui la loro supremazia non sia imposta sulla donna e rimarcata negli atti dell'amplesso. E quindi la penetrazione è imprescindibile, e il sesso orale da loro preteso non è altrettanto ricambiato sula partner, essendo un'azione che non riporta fedelmente la dinamica di potere. Il sesso senza potere, per gli uomini, semplicemente non è sesso.
#piv#piv critical#radfem#sfw sex discourse#sex critical#radical feminism#femminismo radicale#critica piv#Carla lonzi#lesbian#lesbica#lesbiche#eterosessualità#omosessualità
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17/05/2023 - 19:00
Sono rientrata a casa da poco dopo una giornata importante e impegnativa, ma non ancora conclusa e giunta al termine. Ieri ho comunicato a lavoro che alle 17:00 necessitavo di dover andar via perché avevo un controllo medico e loro molto spontaneamente e gentilmente, hanno deciso che oggi avremmo lavorato tutti quanti dalla mattina fino alle 17 e per pranzo ci mangiavamo un pezzo di focaccia tutti insieme. È stato un gesto che ho apprezzato molto, l'adeguarsi degli altri ad una mia necessità. Non era una cosa consona dove lavoravo prima e mai qualcuno lo avrebbe fatto per me, mentre per gli altri si. Da qualche giorno in studio è presente anche un ragazzo che sta svolgendo il tirocinio forense. Oggi davanti ad un cliente dove ci siamo tutti ad accoglierlo, per poi valutare chi e come lavorerà sul caso in base a fattori ed esigenze professionali, c'era anche lui. Nella consulenza iniziale è parso a tutti quanti fosse un caso di mia competenze e quindi ho preso io la parola, chiedendo ed esaminando i fattori a me utili per poi svolgere una consulenza dettagliata. Successivamente si è deciso che mi affiancherà lui e nel mentre che continuavamo a lavorare qualcuno mi ha chiesto "ma quanti anni hai?". Ho risposto, poi il silenzio. Ognuno ha continuato a lavorare per conto proprio e tempo ho chiesto il perché di quella domanda. Sentirmi dire da qualcuno che professionalmente e umanamente è più avanti di me, che ho lo sguardo di una donna che ha vissuto e gli atteggiamenti di una donna stabile e autonoma, nonostante la mia giovanissima età, mi ha fatto pensare. È proprio così. Ho vissuto e vivo e non necessito di nessun appoggio esterno. Sono autonoma in tutto, mi assumo le mie responsabilità e i miei rischi. Tornano a casa e praticando a velocità sostenuta quella strada piena di curve mi ha fatto riflettere. La vita è come una guida, se si ha la padronanza del mezzo e di noi stessi, nonostante il rischio e le difficoltà del percorso, è possibile viaggiare spediti e sicuri.
E io vivo la mia vita affrontando rischi e difficoltà con una padronanza di me stessa e delle mie capacità che mi danno modo di affrontare gli ostacoli senza danneggiarmi troppo. Le ferite so farle marginarle subito e nonostante la cicatrice, vado avanti a testa alta e con maggiore consapevolezza di chi sono. Perché io sono. E posso essere una "è" accentata per essere verso e una "e" per congiugere e congiungermi.
Sto facendo più dell'abbastanza, ogni giorno. Ogni giorno termino ciò che mi sono prefissata di fare e vado anche oltre. E tu? Tu stai facendo abbastanza? Che stai combinando di bello? Vorrei tanto saperlo. Nel frattempo ti mando un bacio, dove vuoi tu.
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L'importanza della formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia
La sicurezza sul lavoro è un tema di fondamentale importanza in Italia, regolamentato principalmente dal Decreto Legislativo 81/2008 (noto come Testo Unico sulla Sicurezza), che stabilisce le linee guida per garantire la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma esattamente, perchè è tanto fondamentale?
I vantaggi della formazione sulla sicurezza
Uno degli aspetti cruciali della normativa in materia di salute e sicurezza lavoro e della formazione obbligatoria, è prevenire infortuni e malattie professionali e a creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro ha diversi vantaggi per le imprese e i lavoratori. Tra i principali, vi è una riduzione degli incidenti sul posto di lavoro, grazie alla maggiore consapevolezza dei rischi e alle competenze acquisite per evitarli. Questo si traduce in minori costi legati ad assenze per infortuni o malattie professionali, nonché in una maggiore efficienza operativa.
Un altro beneficio riguarda il miglioramento del clima lavorativo: lavoratori che si sentono protetti e che hanno fiducia nelle misure di sicurezza adottate tendono ad essere più produttivi e a lavorare con maggiore serenità. Inoltre, le imprese che investono nella sicurezza tendono a migliorare la loro reputazione, attrarre talenti e dimostrare un impegno etico nei confronti dei dipendenti.
Le figure principali della sicurezza sul lavoro
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, esistono diverse figure con responsabilità specifiche. Tra queste, il Datore di Lavoro è la figura centrale, responsabile dell'organizzazione della sicurezza e dell'adozione di tutte le misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Il datore di lavoro deve anche assicurarsi che i dipendenti ricevano la formazione adeguata.
Accanto al datore di lavoro, vi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere interno o esterno all'azienda, incaricato di coordinare le attività di prevenzione. Un'altra figura chiave è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che viene eletto dai lavoratori e ha il compito di rappresentare i loro interessi in materia di sicurezza.
La formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori in Italia avviene attraverso corsi specifici obbligatori sulla sicurezza che variano in base al settore di appartenenza dell'azienda e al tipo di rischio a cui i lavoratori sono esposti. In generale, il percorso formativo si compone di un corso generale, che riguarda la sicurezza di base e i diritti e doveri del lavoratore, e di un corso specifico, tarato sulle peculiarità dell'ambiente di lavoro e sui rischi specifici legati alle mansioni svolte.
I corsi di formazione possono essere erogati da enti accreditati o da formatori interni qualificati, e devono essere ripetuti periodicamente, soprattutto in caso di cambiamenti rilevanti nell'organizzazione o nei processi aziendali.
Principali corsi di sicurezza sul lavoro
Tra i principali corsi di formazione obbligatori, troviamo:
Corso di formazione generale sulla sicurezza, che tutti i lavoratori devono frequentare indipendentemente dal settore di appartenenza;
Corso di formazione specifica per i lavoratori, modulato in base al rischio (basso, medio o alto) del settore in cui l'azienda opera;
Corsi di formazione per RSPP, rivolti a chi assume questo ruolo all'interno dell'azienda;
Corso per Addetti al Primo Soccorso e Antincendio, dedicato ai lavoratori incaricati di affrontare emergenze.
Il ruolo del datore di lavoro
Il datore di lavoro gioca un ruolo essenziale nella promozione della sicurezza sul lavoro. Non solo deve garantire la corretta attuazione delle normative vigenti, ma è anche tenuto a individuare i rischi presenti nell'ambiente di lavoro e a valutare i pericoli. In base a questa valutazione, deve attuare tutte le misure necessarie per eliminarli o ridurli al minimo.
Inoltre, il datore di lavoro deve fornire ai propri dipendenti dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e garantire che essi siano utilizzati correttamente. La mancata osservanza di queste disposizioni può comportare sanzioni pesanti, sia dal punto di vista penale che amministrativo.
In conclusione, la formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia rappresenta non solo un obbligo di legge, ma anche un investimento strategico per le aziende, che porta vantaggi in termini di produttività, clima aziendale e riduzione dei rischi. Un ambiente di lavoro sicuro è la base per un’organizzazione efficiente e sostenibile nel tempo.
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APPELLO AI
Ho sempre valutato molto di più la capacita’ artigianale cercando di recuperare, non sprecare, non lasciare che le cose si distruggano per averne di nuove, e mi lascia perplessa la pretesa di modernità che si serve della tecnologia non per accompagnare la realizzazione di una idea, ma per mettere in campo nuovi prodotti, che necessariamente sono rielaborazione di prodotti precedenti, dalla mente umana, della sua fantasia, creatività, emozioni. Ora sembra che l’intelligenza artificiale sia il must, quella che ti consente di creare. o meglio di produrre sempre nuovi oggetti, nuove macchine, nuove abitazioni, o di distruggere il tutto se cosi’ viene sollecitata. E qui siamo arrivati ad un punto in cui il baratro si spalanca davanti a noi, ingoiando in questo momento soprattutto i palestinesi, ma già allargandosi al Libano, alla Siria, all’Iran.. già, tutti paesi altri, non occidentali, presunti paesi canaglia, mentre noi solidi e belli siamo protetti essendo dalla parte giusta del pianeta, quella che le guerre le fomenta, le suggerisce e le lascia combattere altrove, finché e´ possibile, ma che non può non vederle, proprio grazie alla tecnologia che consente anche ad un telefonino di documentare lo scempio. In effetti l’affanno con cui vengono fermati, uccisi o incarcerati i giornalisti e tutti gli operatori dei diritti umani che hanno osato resistere nella distruzione di Gaza indicano che forse questa e´ una falla, vissuta molto male dal sistema, anche se non sente molto e non percepisce dolore o critiche.
Questo e’ quanto sta avvenendo: affidandosi alla intelligenza artificiale, fatta di circuiti, di calcoli, di input, non ci sono le remore della coscienza a bloccare i programmi piu´ ambiziosi, e quindi si puo´ trovarsi di fronte alla distruzione di un popolo prodotta da programmi che non si interrogano se sia giusto, ma cercano solamente il modo più efficace per raggiungere il fine…
E allora io dico che l’unica soluzione, l’unica alternativa che abbiamo, se vogliamo ancora poter dire che Un altro mondo e’ possibile, sia quella di distruggere l’intelligenza artificiale, affidarci alla intelligenza umana, che ha i suoi limiti e le sue incapacità, ma proprio per questo e’ emendabile, si corregge, si salva, non appena sfugge alla trappola della logica dell’obbedienza e del dovere oltre il senso critico e la coscienza individuale. Certo i computer sono comodi, internet e’ una risorsa per connettersi nel mondo, e nessuno vorrebbe tornare all'età della pietra, per sfuggire ai rischi dell’oggi, ma ci sono limiti invalicabili che sono stati ampiamente superati , e quindi una distruzione di tutte le strutture piú avanzate di intelligenza artificiale potrebbe essere necessaria ora per riprendere in mano il cammino della conoscenza ed affidarlo alle persone, e non alle macchine, sofisticate, veloci e insensibili. Non che gli umani brillino ultimamente per la loro sensibilità, ma se a questo aggiungiamo degli strumenti obiettivi, che non hanno neppure una sfumatura di dubbio, e consentono l’efficienza della distruzione e del male, allora non ci sono molte vie di uscita, e presto davvero le macchine distruggeranno i viventi, per poi morire di inerzia, non so.
Quindi e’ con molta consapevolezza, accompagnata al dolore di assistere impotente allo scempio quotidiano, che invito tutti gli haker del mondo, quelli che hanno coscienza e consapevolezza della gravita’ della situazione, ad individuare tutte le falle, tutti i punti in cui il classico granello di sabbia potrebbe inceppare il meccanismo e infine a entrare nella intelligenza artificiale svuotandola di contenuto e rendendola inservibile in tutte le sue forme. Stavo pensando alla possibilità che il sistema si rivolti contro i suoi ideatori ed attuali padroni, ma questo non garantisce che cosa succederà domani, sarebbe solo un sollievo momentaneo, ma il vortice dell’abisso continuerebbe ad allargarsi ingoiando nuovi pezzi ed avvicinandosi sempre piu´ alla distruzione totale. Quindi quello che dobbiamo ottenere di inceppare stabilmente il sistema, bloccarlo, staccare la spina in modo che non possa riprendersi per molto tempo, lasciandoci quindi il tempo per mettere a segno contromisure drastiche che evitino il ripetersi di questi scenari. E allora popolo degli haker, la vostra competenza, la vostra sensibilità, la vostra responsabilità di esseri umani in questo momento viene messa alla prova, potete essere i salvatori del mondo! E potrebbe essere una lotta molto pericolosa, a cui potrebbero aggiungersi i lavoratori che si occupano di informatica e di intelligenza artificiale, rifiutandosi di lavorare a qualunque progetto di implementazione del sistema che possa in qualsiasi modo aprire la porta ad azioni di controllo e manipolazione delle persone. E tutti e tutte noi, ognuna e ognuno nel suo piccolo, possiamo ribellarci a tutte le misure gia proposte di generalizzare la raccolta di dati da sistemare bellamente sul telefonino, vuoi mettere la comodita’ di sapere la tua vita, i tuoi disturbi, iltuo gruppo sanguigno, e lasciare che tutto questo venga gestito da remoto, con qualcuno che ti dice che cosa comprare e cosa no, che cosa mangiare, che pillole prendere, e magari anche quando fare l’amore… Tutto molto comodo, molto alienante, le scelte per il tuo bene affidate aqd una macchina, e magari anche quelle per il tuo male, un pensiero negativo, un post fuori dalle linee guida, e ti trovi sotto processo, senza lavoro, a rischio di espulsione come e’ gia’ capitato… E se per qualcosa di simile ti ritirano il passaporto, ti vietano viaggi o spostamenti, o ti sottopongono a trattamenti sanitari contro la tua volonta’?, queste sono le prospettive immediate delle app che gia’ tutti abbiamo sul telefonino, app voraci, se ci caschi ad accettarne una, subito se ne aggiungono altre, per avere un profilo piu’ preciso, una indicazione piu’chiara, e intanto tutta la tua vita e i tuoi dati sono archiviati da intelligenza artificiale che li esamina, li collega, e li filtra schedandoti nella casella giusta, in cui sara’ facile trovarti quando si cercano i dissidenti, i sovversivi, quelli che non seguono il pensiero corrente.
A volte sembra che queste idee siano da complottisti che vedono ovunque il rischio, ma quanto sta avvenendo in Palestina e’ un allarme a cui dovremmo prestare molta attenzione, per fermare la distruzione la’, e anche per fermare il rischio che questo controllo pervasivo delle nostre vite si allarghi e divenga una gabbia mondiale.
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Il Comune di Cagliari partecipa alla Giornata nazionale Io non rischio 2024 di domenica 13 ottobre
All’ex Vetreria di Pirri dalle 10 alle 20. Il sindaco Zedda: “Occasione per rafforzare la consapevolezza sui rischi naturali e promuovere comportamenti responsabili”.
All’ex Vetreria di Pirri dalle 10 alle 20. Il sindaco Zedda: “Occasione per rafforzare la consapevolezza sui rischi naturali e promuovere comportamenti responsabili”. Domenica 13 ottobre 2024, la Protezione civile del Comune di Cagliari sarà presente al Parco dell’ex Vetreria di Pirri, con un gazebo 6×3 metri, in occasione della Giornata nazionale “Io non rischio 2024”. L’iniziativa, che vedrà…
#cittadinanza attiva#collaborazione istituzioni#comportamento consapevole#comune di Cagliari#consapevolezza dei rischi#disastri naturali#emergenze naturali#eventi Cagliari#ex Vetreria di Pirri#gestione disastri#gestione emergenze#giornata di prevenzione#Io non rischio 2024#Misericordia di Pirri#PAFF Quartu Sant&039;Elena#prevenzione ambientale#prevenzione Cagliari#Prevenzione disastri#prevenzione rischi naturali#Pro.civ. Nuraminis#Prociv.arci Assemini#Protezione civile Cagliari#protezione civile Sardegna#protezione del territorio.#riduzione del rischio#sensibilizzazione comunità#Settimana Protezione Civile#Sicurezza Ambientale#Sicurezza cittadina#sindaco Massimo Zedda
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Rischi e Opportunità della Datafication
sai che fai parte della #datafication ?
Avete mai provato a chiedere a Chat-GPt-4: che fine fanno i nostri dati? Siamo entrati nel web2 senza una grande consapevolezza degli utenti di internet in una infosfera in cui generiamo una quantità enorme di dati. Non solo quando navighiamo su Internet o usiamo i social, ma anche nelle azioni più normali della nostra vita quotidiana: quando ordiniamo un film su Netflix, quando utilizziamo la…
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La sicurezza e la privacy nel mondo dello streaming online
Quando si utilizzano servizi di streaming online, come quelli che possono essere valutati tramite test IPTV, la sicurezza e la privacy diventano considerazioni cruciali. Con l'aumento della popolarità di queste piattaforme, è essenziale essere consapevoli dei rischi e adottare misure per proteggere le proprie informazioni personali e garantire una navigazione sicura. Ecco alcuni aspetti fondamentali da considerare per mantenere la tua sicurezza e privacy nel mondo dello streaming online.
1. Protezione dei dati personali
I servizi di streaming raccolgono una quantità significativa di dati personali, tra cui informazioni di pagamento, cronologia di visione e preferenze. È fondamentale assicurarsi che il servizio scelto utilizzi protocolli di sicurezza adeguati per proteggere questi dati. Cerca servizi che offrono crittografia SSL/TLS per garantire che le tue informazioni personali siano trasmesse in modo sicuro. Verifica anche le politiche sulla privacy del servizio per assicurarti che i tuoi dati non vengano condivisi con terze parti senza il tuo consenso.
2. Utilizzo di VPN
Per una maggiore sicurezza e privacy, considera l'uso di una rete privata virtuale (VPN). Una VPN cripta la tua connessione Internet, rendendo più difficile per i terzi monitorare la tua attività online e raccogliere dati su di te. Inoltre, una VPN può aiutarti ad accedere a contenuti geo-bloccati e proteggerti su reti Wi-Fi pubbliche, riducendo il rischio di esposizione a potenziali minacce.
3. Scelte sicure di password
Una buona pratica per garantire la sicurezza del tuo account di streaming è utilizzare password forti e uniche per ciascun servizio. Evita di usare la stessa password per più servizi e considera l'uso di un gestore di password per tenere traccia delle tue credenziali in modo sicuro. Cambiare regolarmente le password e attivare l'autenticazione a due fattori (2FA) può aggiungere un ulteriore livello di protezione al tuo account.
4. Attenzione ai link e alle offerte
Nel mondo dello streaming online, è importante essere cauti con link e offerte che sembrano troppo belli per essere veri. Evita di cliccare su link sospetti o di scaricare software da fonti non verificate, poiché potrebbero contenere malware o phishing. Affidati solo a servizi di streaming riconosciuti e legittimi, e verifica sempre la loro reputazione attraverso recensioni e feedback di altri utenti.
5. Monitoraggio dell’attività del dispositivo
Assicurati che il tuo dispositivo utilizzato per lo streaming sia protetto da software antivirus aggiornati e da firewall. Effettua scansioni regolari per rilevare e rimuovere eventuali minacce. Inoltre, tieni il sistema operativo e le applicazioni aggiornate per correggere eventuali vulnerabilità di sicurezza.
6. Consapevolezza delle impostazioni di privacy
Infine, esplora e modifica le impostazioni di privacy offerte dal servizio di streaming. Molti servizi consentono di gestire la visibilità delle tue attività e delle tue preferenze. Personalizza queste impostazioni per limitare la condivisione dei tuoi dati e controllare chi può vedere le tue informazioni personali e la tua cronologia di visione.
In conclusione, mentre i servizi di streaming online offrono un vasto intrattenimento e comodità, è cruciale prestare attenzione alla sicurezza e alla privacy. Utilizzando test IPTV per valutare i servizi, adottando misure di protezione dei dati, e mantenendo buone pratiche di sicurezza, puoi garantire un'esperienza di streaming sicura e protetta.
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Il servizio offre un'opportunità unica di esplorare il mondo dell'intrattenimento televisivo attraverso un test IPTV che mette in evidenza la qualità e la varietà del servizio. Questo test IPTV è progettato per fornire agli utenti una panoramica dettagliata delle funzionalità e delle opzioni disponibili, prima di sottoscrivere un abbonamento. Gli utenti possono provare l’ampia selezione di canali, tra cui film, serie TV, sport e programmi di notizie, verificando direttamente la qualità dello streaming e l’interfaccia utente. Durante il test IPTV, gli utenti hanno la possibilità di accedere a contenuti in alta definizione e 4K, garantendo un’esperienza di visione chiara e coinvolgente. Il servizio è stato progettato per essere intuitivo e facile da usare, con un’interfaccia che facilita la navigazione e la gestione dei contenuti. Questo test permette di esplorare tutte le funzionalità della piattaforma, assicurando che ogni esigenza di intrattenimento possa essere soddisfatta. La protezione dei dati e la sicurezza degli utenti sono priorità fondamentali. Durante il test IPTV, vengono adottate misure avanzate per garantire che tutte le informazioni personali siano trattate con la massima riservatezza. Il supporto clienti è sempre disponibile per rispondere a domande e risolvere eventuali problemi, assicurando un’esperienza senza interruzioni e senza stress. L’azienda è costantemente impegnata a migliorare e aggiornare il proprio servizio per offrire sempre il meglio ai propri utenti. Con il test IPTV, ogni potenziale cliente può fare una scelta informata e sicura, esplorando le opzioni disponibili e trovando la soluzione di intrattenimento che meglio risponde alle proprie esigenze.
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ActionAid, a Bagnoli lo sport inclusivo si gioca in strada
Come si costruisce una alternativa a esclusione e marginalità? La risposta la danno Saša, Carlo, Mattia, Hafiza, Christian, Luigi, Fatima, Praeedip, Claudia, Mario... alcuni dei ragazzi e delle ragazze che muovendosi da Fuorigrotta, Bagnoli, Pozzuoli, dal Centro storico e dal Rione Sanità raggiungono il Metro Park Stadium di Bagnoli, un campo da calcio autocostruito dai giovani del quartiere. Al Metropark, il sabato mattina, si gioca a Football3, una metodologia che prevede tre tempi e che promuove un modo diverso di fare sport, gestendo rabbia e conflitti, scoprendo cosa significa fair play, lotta alla discriminazione e rispetto di ogni diversità. È la ricetta che da oltre 3 anni ActionAid porta avanti a Napoli con Dialect, progetto europeo sviluppato in Italia, Grecia, Ungheria e Serbia e che coinvolge 450 tra ragazze e ragazzi dai 10 ai 25 anni. Cosa succede a Bagnoli con Dialect Sono sessanta tra maschi e femmine, i ragazzi nati a Napoli e in altre parti del mondo che hanno partecipato attivamente. Storie ed esperienze molti differenti tra loro. Sono napoletani, provenienti da diversi contesti sociali e familiari, con background migratori eterogenei ed età differenti. Si sono ritrovati grazie alla rete costruita da ActionAid con associazioni educative territoriali e gruppi informali in giro per la città, oltre che con l’Asd Sant’Anastasia-Peluso Academy, scuola calcio con un bacino d’utenza assai consistente nella zona vesuviana. A coordinare il torneo quattro giovani mediatori: Mattia, Bruno, Hafiza e Fatima, poco più che maggiorenni, i ragazzi italiani e le ragazze afgane. Sono loro ad accompagnare giocatori e giocatrici nella scelta delle regole del gioco, e a supportarli nel processo di riflessione sulla gara, che comprende anche l’assegnazione di punti fair play, in base ai comportamenti di ogni calciatore, al rispetto delle regole, al contributo dato al mantenimento di un’atmosfera di gioco serena, mai troppo competitiva. È qui che i mediatori hanno un ruolo fondamentale per spiegare, dare sostegno, analizzare e, se ancora necessario, ricomporre i conflitti tra i partecipanti che hanno imparato a riconoscere queste figure “ibride”, a metà tra le loro giovani adolescenze e l’età adulta. Perché i ragazzi e le ragazze coinvolte nel progetto difficilmente riconoscono negli adulti figure di cui fidarsi. Sapersi costruire un mondo digitale Con un gruppo più ristretto di ragazze e ragazzi più grandi è stato costruito un laboratorio per la comprensione sull’utilizzo degli strumenti e dei media digitali, ancora una volta per combattere i discorsi d’odio, far crescere la consapevolezza delle potenzialità e dei rischi dei social media nel riprodurre atteggiamenti e linguaggi stereotipati, sessismo, esclusione. Una alfabetizzazione digitale che ha portato a creare dei video i cui protagonisti sono gli stessi giovani del progetto. Riprese dal vivo e poi elaborazioni di script, come i due piccoli film a tema calcio con una giovanissima calciatrice e un calciatore adolescente alle prese con un “procuratore” a caccia di talenti ma pieno di stereotipi sui due giovani sportivi. “Portare gli strumenti digitali sul campo è stato molto utile perché i ragazzi si sentivano osservati, comprendevano di poter essere al centro dell’attenzione anche nei loro comportamenti positivi, e non solo in quelli negativi come avviene di solito. È stato molto efficace, ci è sembrato che quei comportamenti positivi poi venissero assorbiti anche in assenza delle telecamere” spiega Hafiza Mahdiyar, mediatrice di DIALECT2. Foto di copertina: Actionaid Read the full article
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