#cinema incontro
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fabriziosbardella · 1 year ago
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Martedì 24 ottobre a Besnate al “Cinema Incontro” torna, atteso, il cinema di qualità, con l’edizione invernale del Cineforum 2023. #cineforum #cinemaincontro #besnate #eventi #film #inevidenza #primopiano #fabriziosbardella
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giallofever2 · 1 year ago
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mtonino · 1 year ago
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Chacun son Cinéma (2007)
L'unico incontro (Rencontre Unique) - Manoel de Oliveira
@pigscreen
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classystarfishdreamer · 1 year ago
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L'Arte dell'incontro, di Maria Cuono
L’Arte dell’Incontro è il nuovo libro di Maria Cuono, giornalista, scrittrice e insegnante di lettere nelle scuole secondarie di secondo grado, in promozione per tutta l’estate a soli 9 euro, anziché 12. La passione per la scrittura me la trasmise mio padre che era un poeta. Fra l’altro ottenne numerosi premi per le sue opere. Ho iniziato a dedicarmi alla poesia sin da piccola grazie anche a…
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Cinefestival Immersi nelle Storie 2024: Simona Nasi incontra gli studenti di Alessandria
Un appuntamento speciale con Simona Nasi, protagonista della serie TV “Cuori”, al Cinefestival Immersi nelle Storie
Un appuntamento speciale con Simona Nasi, protagonista della serie TV “Cuori”, al Cinefestival Immersi nelle Storie. Simona Nasi ospite speciale del Cinefestival ad Alessandria Il 7 novembre 2024, il Cinefestival Immersi nelle Storie accoglie un’ospite d’eccezione: Simona Nasi, attrice di spicco della serie TV di successo “Cuori”. Questo incontro, intitolato “I cuori di Simona”, si terrà alle…
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abr · 27 days ago
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A metà 1500, all'inizio della Controriforma, i vertici del Cattolicesimo presero la decisione programmatica infausta di reagire al Puritanesimo Protestante .... COPIANDOLO: per non esser da meno in termini di apparenza retriva pubblica (nel privato il Puritano si fa inkulare) e andare incontro al popolazzo.
Tra gli altri provvedimenti reazionari e repressivi, vengono incaricati i cd. "braghettoni" a metter mano ai dipinti di santi e altre figure nude di artisti del Rinascimento, disegnandogli sopra pudichi drappi e mutande.
Oggi, Disney e altri produttori Allineati rifanno le opere "scorrette" del cinema e della letteratura, mettendoci Thor neri ma biondi e donne a cazo. Che differenza c'è coi braghettoni del XVI Secolo? Spoiler: NESSUNA.
Non nell'approccio: pruderie reazionaria impaurita e ignobilmente ignorante, repressa e repressiva; né nell'attitudine manipolatoria delle élite cul-turali dei rispettivi tempi.
Funziona? Spoiler due: NO, annoia e basta, allora come ora. E i "braghettoni" vengono dimenticati (chi se lo ricorda tal Daniele da Volterra?), mentre i Michelangelo diventano immortali.
Mai nulla di nuovo sotto il sole.
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vintagebiker43 · 9 months ago
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Questa mattina è accaduta una cosa meravigliosa, una delle più belle in assoluto da quando esiste il nostro blog: vi chiediamo di leggere questo post, anche per capire lo straordinario significato di questa foto.
Ousmane Diop è un giocatore della Dinamo Sassari, un ragazzo di 23 anni con una storia complicata alle spalle. Ha lasciato la famiglia in Senegal a 13 anni facendo una promessa a mamma e papà: "Tornerò quando diventerò un giocatore di basket e avrò i soldi per comprarvi una vera casa".
A 13 anni, in Italia, ha dormito per la prima volta in un letto da solo: prima lo condivideva con due fratelli.
Tra Udine, Torino e Sassari, è esploso il suo talento che gli ha permesso di diventare un grande giocatore di Serie A.
L'anno scorso, dopo non aver visto la sua famiglia dai 13 ai 22 anni, è tornato in Senegal e ad accoglierlo c'erano i genitori in lacrime davanti alla porta di quella nuova casa comprata dal loro bambino, nel frattempo diventato uomo.
Questa mattina, all'Istituto Comprensivo San Donato, la scuola e il rione più multietnico e problematico di Sassari, le maestre hanno proiettato in classe il video che abbiamo realizzato due mesi fa nel quale Ousmane racconta la sua storia: il video è questo https://youtu.be/TWrFqCzKsUM
Nella saletta-cinema della scuola c'erano un centinaio di bambini dai 6 ai 13 anni.
L'obiettivo era quello di dare un messaggio di speranza a dei bambini che vivono in condizioni non facili.
Alla fine della proiezione alcuni di loro si sono commossi, altri erano impazziti per la presenza di Ousmane "il gigante".
Il bambino al centro della foto è un bambino di 6 anni di origini nigeriane, che è rimasto particolarmente colpito dalla storia di Ousmane.
Ousmane, vedendolo piangere, è corso ad abbracciarlo.
Anche lui, alla fine, si è commosso.
L'abbraccio che vedete in questa foto testimonia la straordinaria grandezza dello sport.
Lo sport abbatte confini, è inclusivo, facilita i legami, è amicizia, è speranza, permette ad adulti e bambini di parlare la stessa lingua, di capirsi, di abbracciarsi, di condividere gioie ed ostacoli.
Ringraziamo LBA che ci ha dato la possibilità di realizzare questo video che ha colpito molte persone. Ringraziamo la Dinamo che ha dato una grande mano affinché si realizzasse questo incontro, e la Biblioteca Popolare dello Sport - Sassari che per prima ha avuto l'idea di portare il nostro video in una scuola.
Se qualcuno ci ponesse oggi la domanda "Ma perchè 12 anni fa avete creato un blog di basket?", risponderemmo mostrando questa foto.
@la giornata tipo su FB
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grlbts · 5 months ago
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un piccolo frammento per ricordare due fantastici attori di un cinema che non esiste più.
In questa scena due estranei si ritrovano a fare conoscenza in un momento difficile per entrambi.
Vogel, interpretato da Gian Maria Volonté è un evaso, tutti lo inseguono, poliziotti, cani, posti di blocco, è un animale braccato che ha paura e non sa se potrà ancora fidarsi di qualcuno.
Corey, il personaggio di Alain Delon è invece appena uscito di prigione per buona condotta. Ha scontato la sua pena ma si rende conto di avere ormai perso tutto della sua vita precedente, la sua donna, gli amici, tutti lo hanno abbandonato, è un uomo allo sbando che sembra non provare più nessuna emozione.
Come in molti altri ruoli di Delon c'è anche un secondo livello, Corey è un uomo bellissimo e molto elegante, questo fatto non viene esplicitato in nessun modo durante il film ma è evidente agli occhi di tutti. Corey è bello e impossibile nella cella del carcere, mentre vaga all'alba tra bar e sale da biliardo nei bassifondi di Marsiglia, in questa scena in aperta campagna in cui il fango arriva fino alle caviglie. Tutti gli altri personaggi lo notano e hanno una naturale reazione, lo invidiano, lo disprezzano, non si fidano.
Alcuni dettagli rendono questo incontro per me indimenticabile cinematograficamente. Lo zoom che trasforma il campo larghissimo in un campo americano mentre Volontè si avvicina, come a sottolineare la distanza che si assottiglia tra i due uomini, e poi il momento topico della sigaretta: Vogel stringe la pistola con la destra e il pacchetto nella sinistra, così l'accendino gli cade a terra, se vuole recuperarlo deve distogliere sguardo e arma dall'altro uomo, è un dilemma, lo vediamo esitare e infine cedere, metaforicamente sotterrare l'ascia di guerra e accettare Corey, condividere una sigaretta che sancisce una fratellanza.
Il tutto in un paio di secondi e senza dire una parola, solo con gesti e sguardi. Tornare dopo questo a guardare un film americano in cui i gangster parlano del più e del meno e si urlano insulti e parolacce senza soluzione di continuità è un vero shock culturale.
da Le Cercle rouge di Jean Pierre Melville
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angelap3 · 3 months ago
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Curiosità su Julia Roberts e Richard Gere in Pretty Woman 🎬
Ruoli invertiti: Richard Gere inizialmente rifiutò più volte il ruolo di Edward Lewis. Solo dopo che Julia Roberts lo convinse durante un incontro, accettò finalmente la parte.
Cambio di titolo: Il film era originariamente intitolato "3000", in riferimento alla somma di denaro che Vivian (Julia Roberts) riceveva per la settimana. Il titolo venne cambiato in "Pretty Woman" ispirato alla canzone di Roy Orbison, che divenne un elemento distintivo del film.
Scena improvvisata: Una delle scene più iconiche del film, in cui Edward chiude bruscamente la scatola di gioielli sulle dita di Vivian facendola ridere, fu improvvisata. La reazione di Julia Roberts era autentica, e il regista Garry Marshall amò così tanto quel momento che decise di mantenerlo nel film.
Casting di Julia Roberts: Julia Roberts non fu la prima scelta per il ruolo di Vivian Ward. Molte attrici, tra cui Molly Ringwald, Meg Ryan e Daryl Hannah, rifiutarono la parte prima che venisse scelta Roberts. Questo ruolo fu la sua grande svolta, catapultandola verso la celebrità.
Scena delle scarpe: La scena in cui Edward mette la scarpa a Vivian fu un'idea di Richard Gere, improvvisata sul momento. Divenne uno dei momenti più memorabili del film.
Alchimia reale: La chimica tra Roberts e Gere era così forte che ebbe un ruolo significativo nel successo del film. La loro connessione sullo schermo rese la trama romantica più credibile e affascinante.
Performance al pianoforte di Richard Gere: Richard Gere compose e suonò realmente il pezzo al pianoforte presente nella scena dell’hotel. Questo aggiunse un tocco personale alla sua interpretazione, mostrando anche il suo talento musicale.
L’iconico abito rosso: Il famoso abito rosso indossato da Julia Roberts nella scena dell'opera rischiava di non essere creato. Inizialmente, l'abito era stato disegnato in nero, ma la costumista Marilyn Vance decise di cambiarlo in rosso all'ultimo minuto, creando uno dei momenti di moda più iconici nella storia del cinema.
Collaborazione di successo: Pretty Woman segnò l'inizio di una collaborazione di successo tra Roberts, Gere e il regista Garry Marshall. Il trio si riunì nel 1999 per il film Se scappi, ti sposo, che ebbe anch'esso un grande successo al botteghino.
Un successo al botteghino: Pretty Woman fu un enorme successo, incassando oltre 463 milioni di dollari in tutto il mondo. Divenne una delle commedie romantiche di maggior incasso di tutti i tempi, consacrando Julia Roberts come una delle attrici più richieste e Richard Gere come protagonista di spicco a Hollywood.
Crediti: Light Of Rumi / Betty Nurbaety
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viendiletto · 11 months ago
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Ho vissuto 17 anni a Pola ed è stata una vita da favola: è quella la mia terra e mi manca tanto. Siamo andati via nel 1946 perché c’erano già state le prime foibe, in Istria si sapeva, a Pola meno. Venivano di notte, chiamavano la persona e dicevano “Vieni, ti devo parlare”, e quella spariva. Poi ci accorgemmo che, dopo tempo, a Pola, sui tabelloni di un cinema erano esposti cadaveri; così la gente andava alle foibe per cercare lembi di indumenti dei familiari scomparsi. Fummo sfollati a Orsera (in croato Vrsar) nel 1944-’45, quando avevo 14 anni, perché gli alleati bombardavano e c’erano i tedeschi. Ricordo un presidio di giovani soldati, 18 o 19 anni, che furono convinti dalla popolazione pro-Tito a lasciare il presidio e andare in bosco coi titini. Questi presero le armi dei nostri soldati e si vestirono con le loro divise: i giovani che andarono in bosco non tornarono più. Le mamme andavano a chiedere a don Francesco Dapiran, poi parroco di Fertilia, dove fossero i loro figli, e lui andò a cercarli paese per paese, chiedendo alla popolazione dove fossero stati portati: erano tutti morti gettati nelle foibe. Tornammo a Pola e riprendemmo la vita di tutti i giorni. Vivevamo in mezzo a gente slava, ma non lo sapevamo, eravamo tutti una comunità. Furono alimentati rancori e odi, ma in realtà non c’era questo fra noi, eravamo gente buona. Mio padre, originario di Buggerru, e mia madre ripresero a lavorare, io proseguii gli studi. Poi anche da noi iniziarono le uccisioni e facemmo domanda per espatriare. La nostra partenza fu fissata il 10 febbraio 1947, ma l’uccisione del generale De Winton la rinviò. Essendo una ragazza di 17 anni, vivevo quell’esperienza non come un disagio, ma come un’avventura. Partimmo col successivo imbarco, il pomeriggio di sabato 15 febbraio. La domenica, a bordo, il parroco celebrò la messa, quindi, nel pomeriggio, arrivammo ad Ancona. Mi aspettavo una festa d’accoglienza, con le bandiere, invece ci vennero incontro delle barche con a bordo uomini che, col pugno chiuso, ci insultavano gridando: “Tornate a casa vostra, fascisti!”. Se non ci fossero stati i carabinieri quelli ci avrebbero buttati in mare: li ringrazierò per sempre per quello che hanno fatto per noi. In treno raggiungemmo Civitavecchia da dove c’imbarcammo per la Sardegna. Il giorno dopo sbarcammo ad Olbia, quindi ci trasferimmo a Sassari e da lì prendemmo il treno per Cagliari. Il paesaggio che si presentò ai miei occhi era desolante, mi sembrava di attraversare la steppa; ricordo delle cavallette enormi ma anche un bel sole, che ci accolse con tutto il suo calore. Il primo impatto con Cagliari fu positivo: il municipio e il bel giardino antistante mi diedero subito l’impressione di una bella città, nonostante i danni subiti dalla guerra appena terminata. Ci condussero nel campo profughi, situato tra le vie Logudoro e San Lucifero, e lì l’accoglienza fu buona. La città mi piaceva e mi piace, ma mi sono inserita con difficoltà, la mia mentalità era diversa da quella che ho trovato e non riuscivo a capire le persone che si esprimevano solo in sardo. Sono arrivata a 80 anni e ringrazio Dio e ringrazio la Sardegna perché mi trovo bene, la vita è tranquilla, una pensione l’ho avuta, ho pochi amici ma buoni e tengo collegata tutta la ‘mia’ gente, sparsa in tutto il mondo.
Nerina Milia, esule da Pola
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newsintheshell · 6 months ago
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▶️ CYBORG 009 VS DEVILMAN: ECCO IL TRAILER PER L'EPICO CROSSOVER CHE APRIRÀ LA PROSSIMA STAGIONE DI ANIME AL CINEMA!
Come vi avevo anticipato sul post del panel estivo di Yamato Video, sta finalmente per sbarcare sui nostri schermi lo storico incontro-scontro fra gli eroici cyborg di Shotaro Ishinomori e il leggendario demone di Go Nagai.
L'originale avventura datata 2015, diretta da Jun Kawagoe (Cyborg 009, Mazinkaiser SKL, Shin Getter Robo Re:Model, Lupin III - Addio, amico mio), verrà proiettata nelle sale italiane solo il 9, 10 e 11 settembre.
Le prevendite apriranno già la prossima settimana, dal 30 luglio, quindi tenete d'occhio i cinema vicino casa 😉
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francescacammisa1 · 1 year ago
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Sai, la notte scorsa mi ha raccontato che dieci anni fa ti ha incontrato, e quell'incontro ha avuto su di lei lo stesso effetto di quando si spalancano cielo e terra; era quella cosa, quell'incontro... Un evento del genere è simile a un ordine. Non si può passare oltre fingendo di non sentire, non è possibile fraintendere. Lei era convinta, e me l'ha detto, che anche tu devi aver sentito questo comando. Non è possibile non udirlo, è un ordine più forte del fragore di un tuono, non si può essere tanto sordi da proseguire senza averne la minima percezione, restare indifferenti mentre tale comando ti rimbomba ancora nelle orecchie. Un incontro di questo tipo capita una sola volta nella vita. Ma poi, la vita, sai com'è... e l'altra persona... talvolta passa oltre. Non si riesce a spiegare. Nessuno può farci nulla. La vita va avanti, l'ordine inequivocabile è stato pronunciato, vi siete incontrati qualche altra volta, poi tu ti sposi, dopo non c'è più niente...
Sandor Márai - Divorzio a Buda
Ph Albert Watson
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unquadernino · 3 months ago
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Non so per quale motivo, ma quest'anno riesco a fare più amicizia con le persone. E mi sembra anche che le persone che incontro (che però sono sempre state qui, anche l'anno scorso) siano belle persone. Quest'anno ho incontrato Carlo per esempio, che mi fa ridere e come me va a correre. Oggi ho parlato con Elif, una ragazza turca molto simpatica, e poi sono uscita con Maximilian e siamo stati a parlare per tre ore e abbiamo prenotato insieme al cinema per domani. Era una sensazione che non avevo mai provato prima, quella di stringere dei legami qui. E sono felice
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classystarfishdreamer · 4 months ago
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Premio alla Carriera e Premio d'onore a Maria Cuono
L’Arte dell’Incontro e Tutto con il cuore le opere apprezzate dagli organizzatori del Premio Domenica 15 settembre 2024, alle ore 16,30, nel Santuario dei SS. Cosma e Damiano, serata di Premiazione della II ediz. del Concorso dedicato ai Santi Martiri, organizzato dal quotidiano dentroSalerno.it. La serata, condotta dl Direttore Responsabile, Rita Occidente Lupo, registrerà la presenza delle…
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Alessandria, Quartiere Cristo: Prosegue la Festa con Eventi Culturali e Sociali sino a Giovedì. Incontri, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali animano il Quartiere Cristo nell’ambito della tradizionale Festa del Cristo
La Festa del Cristo nel Quartiere Cristo di Alessandria prosegue con una ricca programmazione che si estende fino a giovedì 10 ottobre 2024,
La Festa del Cristo nel Quartiere Cristo di Alessandria prosegue con una ricca programmazione che si estende fino a giovedì 10 ottobre 2024, dopo un intenso weekend di eventi che ha coinvolto la comunità locale. Tra gli appuntamenti del weekend, i residenti hanno potuto assistere all’inaugurazione della Mostra sul Quartiere, al grande Murales, e partecipare alla Festa dello sport in piazza. I…
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denny1416 · 4 months ago
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Cose che non voglio mai dimenticare:
- il primo viaggio dopo il covid, a Roma con mia cugina. speravo di incrociare certi occhi, riconoscerli. ero felice, mi veniva voglia di piangere. la città era come nei ricordi di bambina. e quando me ne stavo per andare, mentre sedevo al parco del colle oppio, una tristezza incontenibile.
- la prima volta che mi hai detto al telefono, dopo essere venuti, che ti era sembrata più intima delle altre.
- mio fratello neonato che mi tende la mano dalla culla, per dormire accanto a me.
- quando N. mi ha detto che mi trovava interessante, per me lui era tipo chris hemsworth. (maledetto, sei il mio più grande what if)
- quando ho costretto mio padre a portarmi al cinema per vedere le winx, mentre mamma era a letto con la febbre. non potevo aspettare, dovevo sapere il segreto di bloom e di domino.
- quando mia mamma mi ha portata in libreria per la prima volta. eravamo alla casa al mare in Calabria, la libreria si chiamava Victoria ed odorava di nuovo e infinito.
- il tuo sguardo davanti alla metropolitana quando il primo incontro si era esaurito, noi due silenziosi. volevamo dire tante cose, tu hai parlato per primo come sempre e mi hai chiesto di non dimenticarmi mai di te. promesso.
- i miei cugini piccoli che mi regalano disegni.
- le risate genuine la notte di halloween a casa mia con G. e F., avevamo sedici anni e tutto ci sembrava facile, eccetto la matematica.
- le serate con il medico bono di cui M. era innamorata. una parte di me, quella più buia, si compiace se pensa che ha sorpreso il medico a fissarmi e scattare foto di nascosto.
- quando il prof di arte si è "sottomesso" (rega' non come pensate voi, non fate i porci), dopo essersela presa con me inutilmente. che soddisfazione è stata per la me di diciassette anni, lasciargli intendere che lo avevo mandato a fanculo. che io ero quella forte. ammetto che in questo c'è del sadismo, dovrei chiedere a Freud?
(ci sono tante altre cose, ma sono più intime e le scriverò sul mio diario)
Cose che voglio dimenticare, ma probabilmente non lasceranno la mia mente:
- il vuoto negli occhi di mio cugino A., soprattutto quando ride voglio scordarlo. è anche più triste. un tempo era un bambino turbolento, che mi faceva tanto ridere, adesso nemmeno parliamo.
- mio fratello che tira i pugni nel muro durante la quarantena.
- le incessanti liti dei miei prima della mia laurea.
- le urla a casa dei nonni il 12 dicembre.
- tu che ti arrabbi con me.
- l'università.
- le attenzioni che ho dato a quel coglione di G. che vive di fronte a me. che tempo sprecato, per una persona così piccola.
- quando le merde dei parenti mi regalavano vestiti di taglie più grandi perché "tanto tu sei come tua cugina A., avete la stessa taglia" e non era vero. non ero grassa, ma ci ho sempre creduto guardandomi allo specchio.
- quando le persone a cui voglio un bene dell'anima mi hanno detto che non faccio un cazzo, mettendo in dubbio il mio disagio.
(e altro)
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