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Loft-Style - Family Room An illustration of a mid-sized urban loft family room design with a gray media wall and a concrete floor.
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PRIMA PAGINA Gazzetta Del Sud Messina di Oggi giovedì, 07 novembre 2024
#PrimaPagina#gazzettadelsudmessina quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi gazzetta#beatificato#fucile#deve#versare#zanca#trump#alla#casa#guerre#avanti#programma#fisco#aborto#clima#formula#interpella#inter#vittoria#rigore#atalanta
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Ibiscus in Vaso sul Balcone di Casa: Come Coltivarlo e Farlo Fiorire
Guida completa per coltivare l'ibiscus in vaso e godere della sua bellezza tutto l’anno
Guida completa per coltivare l’ibiscus in vaso e godere della sua bellezza tutto l’anno. L’ibiscus è una pianta ornamentale amata per i suoi fiori vivaci e colorati, che portano un tocco tropicale a balconi e terrazzi. Coltivare un ibiscus in vaso sul balcone di casa è una scelta ideale per chi desidera aggiungere un tocco di eleganza e natura alla propria abitazione. In questo articolo, vedremo…
#annaffiature ibiscus#balcone fiorito#bellezza naturale sul balcone#clima ideale per ibiscus#coltivare ibiscus#coltivazione piante in vaso#come coltivare ibiscus#come disporre piante sul balcone#concime per ibiscus#consigli giardinaggio#crescita dell&039;ibiscus#cura dell&039;ibiscus#cura piante esterne#esposizione al sole#fiori colorati#fiori da balcone#fiori ornamentali#fiori per il balcone#fiori tropicali#fiori tropicali in casa#foglie ingiallite ibiscus#giardinaggio urbano#ibiscus fioritura#ibiscus in estate.#ibiscus in inverno#ibiscus in vaso#ibiscus in vaso cure#ibiscus sul balcone#pianta fiorita#piante da esterno
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Tuíre Kayapó 1.2
O Brasil amanheceu mais covarde em 10 de agosto. Morreu Tuíre Kayapó, protagonista da cena definidora do conflito de Belo Monte. Sua passagem acontece no momento em que os direitos indígenas são ameaçados por uma infame “conciliação” no STF. Que sua coragem inspire a todos nós. Observatório do Clima – @obsclima. 10 ago 2024 Mídia Ninja A liderança indígena da Terra Las Casas, Tuíre Mebêngôkre…
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#marcha das mulheres indígenas#19 anos#1989 1º Encontro dos Povos Indígenas do Xingu#aldeia Kokraimoro margens Rio Xingu estado Pará#ato de resistência contra a construção usina hidrelétrica de Belo Monte#últimas declarações públicas#Brazilian Brasil#coragem#covarde#direitos indígenas#Distrito Sanitário Especial Indígena (DSEI) Kaiapó do Pará#em Brasília#Fabíola Sinimbú Agência Brasil#facão#gerações femininas Kayapó#infame conciliação STF#Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis Ibama#Integrante povo Mebêngôkre#Juliana Pesqueira Anmiga#liderança indígena Terra Las Casas#lutar contra câncer colo de útero#manifestações defesa da floresta#Marco temporal#Observatório do Clima @obsclima#Pará#passagem#presidente da Eletronorte José Antônio Muniz Lopes#primeiras ativistas indígenas mulheres#protagonista cena definidora conflito de Belo Monte 1989#sábado
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4 dicas para deixar a casa confortável mesmo nas altas temperaturas
Iluminação, escolha de materiais e disposição dos móveis podem ajudar a minimizar o desconforto do calor excessivo no verão de 2024, principalmente para bebês O verão, estação já conhecida pelas altas temperaturas, deve surpreender os brasileiros e marcar números ainda mais altos nos termômetros do país em 2024. Segundo o Instituto Nacional de Meteorologia (Inmet), este pode ser o “verão mais…
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8 ciudades, para huir del frío invierno
Foto de Jakayla Toney en Unsplash 8 ciudades que te harán olvidar, que existe el invierno Hola, Curly. Si eres de las que se lamenta de que el verano dure tan poco. Y no soportas, eso de llevar miles de capas en cima hasta parecer una cebolla. Y todo, para librarte del intenso frío. Si estás buscando escapar del invierno y disfrutar de climas más cálidos. Aquí va un listado de ciudades situadas…
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#arena blanca#Argentina#arquitectura europea#arquitectura moderna#artística#Ashwin Vaswani#Australia#Ópera Sídney#Bagkok#Bondi Beach#Buenos aires#Cabo de buen Esperanza#Cancún#Cape Town#casa rosa#centros comerciales#Chinchane#ciudades#clima cálido#clima tropical#continenete americano#cultura#desiertos#diversidad culinaria#Dubái#Edgardo Ibarra#elle magazine#Emiratos Árabes Unidos#Estados Unidos#frió
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omg morar sozinha hiiiii!!!!! que saudade de você!!!!!!!!!
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Abbiamo esultato quando ha vinto Biden le ultime elezioni per la Casa Bianca perché Trump 2 sarebbe stato decisamente troppo. Da quando c’è Biden invece abbiamo avuto solo due guerre che rischiano di trascinarci nella terza guerra mondiale, l’economia occidentale è in netto peggioramento, si continuano ad alzare i tassi di interesse e per quanto riguarda il disastro climatico non riusciamo più nemmeno a tamponare i danni.
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Quel momento che stai scendendo dalla scaletta dell'aereo all'aeroporto di Cagliari e vieni avvolta da un'ondata di aria calda piena di salsedine e di profuno di macchia mediterranea. TRASCRIZIONE [ENG translation below] C'è un momento particolare che per me significa, ha sempre significato arrivare a casa, e mi riferisco soprattutto al periodo, lungo lungo periodo in cui ho abitato all'estero, però durante tutto questo periodo, soprattutto dopo la nascita di mio figlio, ho fatto di tutto per riuscire a tornare a casa, in Italia, a Cagliari, almeno una volta all'anno, e spesso, nei molti anni che ho abitato in Australia, capitava che tornassi quando qui a Cagliari era estate, a luglio o anche a settembre, e lì in Australia, a Melbourne è pieno inverno. E c'è questo momento che mi faceva sempre sentire, ecco, ora sono a casa. Non è quando arrivavo all'aeroporto di Roma o di Milano, ma quando si apriva la porta dell'aereo appena atterrato all'aeroporto di Cagliari, e entrava dentro questa... scendendo le scalette per uscire dall'aereo, venivo avvolta da questa ondata di aria calda piena di salsedine, perché l'aeroporto di Cagliari è praticamente attaccato a uno dei molti stagni che circonda la città, infatti, per una persona che non è mai atterrata a Cagliari c'è un momento di panico perché sembra che l'aereo voglia atterrare sull'acqua. Allora si apre il portellone e tu sei lì, sulle scale, in cima alle scale. esci e vieni avvolta da questa ondata di aria calda, bella, piena di odore di salsedine, piena di tutte le cose, e poi c'è attorno un sacco di vegetazione mediterranea, quindi il mirto, il lentischio, non lo so che cosa tutto c'è di piantato attorno alla pista d'atterraggio dell'aeroporto di Cagliari, però per me quello è sempre stato il momento in cui, ah! ecco, ora sono arrivata a casa, e questa cosa, questa bellissima sensazione continua anche se adesso da un bel po' abito di nuovo in pianta stabile qua. Però ogni volta che mi capita di prendere l'aereo e di tornare, soprattutto in questa bellissima stagione, adesso non siamo ancora in piena estate, siamo all'inizio di giugno, però c'è sempre quel momento bello che si apre la porta, tu sei lì, stanca dopo il viaggio, non importa quanto sia durato il volo, perché comunque negli spostamenti il volo non è mai lungo quanto... il viaggio, non è mai lungo quanto il volo, ma inizia sempre prima fai i bagagli, ti muovi, eccetera. E c'è questo momento bellissimo che mi piace e che per me rimarrà per sempre questa sensazione di accoglienza, di essere tornata a casa e di stare in un posto dove si vuol stare, dove si sta bene e dove c'è quest'aria bella, dolce e meravigliosa. Oh, la Sardegna è bellissima. TRANSLATION There is a particular time that for me it means, it has always meant to arrive home, and I refer especially to the period, long long period when I lived abroad, however during all this period, especially after the birth of my son, I did everything to be able to return home, to Italy, to Cagliari, at least once a year, and often, in the many years that I lived in Australia, it happened that I came back when here in Cagliari it was summer, in July or even in September, and there in Australia, in Melbourne it is the middle of winter. And there's this moment that always made me feel, here, now I'm home. It's not when I arrived at the airport in Rome or Milan, but when the door of the plane just landed at the airport in Cagliari, and inside entered this... going down the steps to exit the plane, I was enveloped by this wave of warm air full of saltiness, because Cagliari airport is practically attached to one of the many ponds surrounding the city, in fact, for a person who has never landed in Cagliari there is a moment of panic because it seems like the plane wants to land on water. So the hatch opens and there you are, on the stairs, at the top of the stairs, you get out and you're enveloped by this wave of warm, beautiful air, full of the smell of saltiness, full of all the things, and then there's all around a lot of Mediterranean vegetation, so the myrtle, the mastic tree, I don't know what all is planted around the runway of Cagliari airport, however for me that was always the moment when, ah! that's it, now I've arrived home, and this thing, this beautiful feeling continues even though I've been living here permanently again for quite a while now. But every time I happen to take the plane and come back, especially in this beautiful season, now we're not in the middle of summer yet, we're at the beginning of June, however there's always that beautiful moment that the door opens, you're there, tired after the trip, no matter how long the flight was, because anyway in travel the flight is never as long as ... the trip, it's never as long as the flight, but it always starts first with packing, moving around etc. And there is this beautiful moment that I like and for me it will forever remain this feeling of welcome, of being back home and being in a place where you want to be, where you feel good and where there is this beautiful, sweet and wonderful air. Oh, Sardinia is beautiful.
#3minutigrezzi#aereo#aeroporto#australia#cagliari#casa#clima#elmas#lentischio#macchiamediterranea#melbourne#micropodcast#mirto#podcast#sardegna#travels#treminutigrezzi#viaggio#volo
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Itapetininga tem madrugada mais fria do ano: 3,4ºC
Na madrugada desta terça-feira, dia 16 de maio, o município de Itapetininga bateu um novo recorde de frio: 3,4ºC. Segundo o monitoramento do Centro Integrado de Informações Agrometeorológicas (Ciiagro), essa foi a madrugada mais gelada do ano, superando a de segunda-feira, quando os termômetros marcaram 5,53ºC. Mesmo com o frio, a cidade não teve geada e o sol surgiu pela manhã. A Ciaagro também…
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#canion itapetininga#casas a venda em aquarius unamar#clima em abril#comoéofrionapenitenciaria#condomínio sol e mar#frio#interpretação#itapetininga#itapetininga frio chapadinha lagoa chapadinha#itapetininga frio geada jardim shangrilá#previsão do tempo em sp#qual o tempo em sp#rio#roupas em atacado barato#tempo agora em sp#terrenos em aquarius para venda#terrenos em unamar#vai chover em são paulo hoje#zona rural de itapetininga
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En agosto dejó de existir Juan Óscar Trinidad Palacios
La tarde del domingo 7 de agosto, murió el Presidente del Tribunal Superior de Justicia de Chiapas; la búsqueda de un osito de peluche se volvió viral en Tuxtla; fatal accidente reflejó negligencia operativa y jurídica de la SMyT.
La tarde del domingo 7 de agosto, murió el Presidente del Tribunal Superior de Justicia de Chiapas; la búsqueda de un osito de peluche se volvió viral en Tuxtla; fatal accidente reflejó negligencia operativa y jurídica de la SMyT. ¡Fue tierno! El niño Paquito se viralizó en redes sociales luego de perder su juguete de apego en Burguer King en el oriente de Tuxtla; ante la consternación del menor…
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#Belisario Domínguez#Burguer King#Rosario Castellanos#SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS#Tribunal Superior de Justicia del Estado de Chiapas#Tuxtla Chiapas#Tuxtla Chico#Tuxtla Gutiérrez#tuxtla gutiérrez google maps#tuxtla gutierrez chiapas#tuxtla gutierrez clima#tuxtla gutierrez mapa#tuxtla mexico#tuxtla veracruz#tuxtla.gob.mx
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PRIMA PAGINA Gazzetta Del Sud Calabria di Oggi giovedì, 07 novembre 2024
#PrimaPagina#gazzettadelsudcalabria quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi gazzetta#piste#abramo#trump#alla#casa#guerre#avanti#programma#fisco#aborto#clima#formula#interpella#inter#vittoria#rigore#atalanta#morte#allo#chef
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NOSSA MAS VCS MACETARAM AQUI
o problema do primeiro ia ser os hormônios da gravidez fazendo a leitora subir pelas paredes também e esse filho da puta ia saber se aproveitar direitinho
o segundo nao preciso nem falar nada diva juju idollete matou a pau
um cenário extra seria tentar convencer enquanto estivesse rebolando bem gostosinho ou fazendo o boquete da vida dele, melhor ainda se fosse bem quando ele estivesse prestes a gozar. ele ficaria mt puto e concordaria resmungando bem na marra só pra poder te leitar logo. e daí depois ele ia fazer exatamente a mesma coisa com vc pra desfazer a promessa então ia ficar meio elas por elas voltamos a estaca zero de ter que ter a criança no território neutro das cataratas do iguaçu
ainda no tópico argentinos perturbados e pirracentos o matías tem cara de que implicaria com a mesma questão do nascimento da criança mas cederia na primeira sentada que vc falasse "diz pra mim que quer que teu filho nasça no país certo que nem tua mulher" até pq pra ele nunca foi sobre a nacionalidade e sim te infernizar sempre que possível
o jeito mais prático de resolver o problema entre um filho nascer na argentina ou no brasil: se recusar a transar até ele aceitar que o filho vai nascer no brasil ou falar pra ele que se ele não quiser que o filho seja brasileiro existe outros caras mundo afora que podem engravidar ela que não iam ligar
meu deus você matou o pipe com essa aí!!!!
ele fica subindo pelas paredes sem sexo, mas é teimoso, não vai ceder de cara
no segundo cenário, pode cortar pra ele comendo a leitora cheio de ódio MESMO. ia pegar pelo pescoço e desafiar ela a repetir isso enquanto tá metendo, quando ela não conseguisse ele só ia dizer "não tenta fingir que não é a minha cadelinha adestrada, não, tá? porque nós dois sabemos que não existe nenhum outro cara no mundo pra você, só eu"
#desculpa irmãs to mt maluca hj acho que eh o clima de oscar#eu e minha casa servimos a felipe 'ninguem vai te comer como eu' otaño 🛐#lsdln
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Em novo Atlas do IBGE, Brasil aparece no centro do mundo
O IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística) lançou em 09 de abril, no Rio de Janeiro, um novo Atlas Geográfico Escolar, onde o Brasil aparece no centro do mundo. Ethos – 13 abr 2024 O lançamento ocorreu em Ipanema, no Rio de Janeiro, na Casa de Cultura Laura Alvim, transformada em “Casa G20” neste ano, depois que o Brasil passou a presidir o grupo. A nova edição, além de atualizada…
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#Atlas Geográfico Escolar IBGE# loja virtual do IBGE versão digital#baixar o arquivo da versão impressa#Base Nacional Comum Curricular BNCC Ministério da Educação#Brasil aparece no centro do mundo#características demográficas#Casa G20 Grupo dos 20#Cúpula do G20 19ª edição 2024#clima vegetação uso da terra divisão política e regional#cobertura uso da terra#conteúdos complementares#dados geográficos estatísticos cartográficos#diversidade ambiental do Brasil#Em novo Atlas do IBGE#espaço econômico redes#espécies ameaçadas de extinção#estratégias de desenvolvimento em comum#Ethos#fórum de cooperação econômica internacional#fortalecimento da economia internacional#gráficos interativos versão digital#IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística)#indicadores sociais#Ipanema Rio de Janeiro Casa de Cultura Laura Alvim#lançamento#mapas físicos políticos temáticos do Brasil world mundo#material de referência estudantes#nova edição#nova versão nações G20#novidade QR codes
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hola reina te puedo pedir uno de matias recalt en donde haya consumo de marihuana?? si no queres esta todo bien pero me haria ilusion, me encantan tus escritos
‐🪽
HOLA HERMOSA !! Perdón por haber tardado tanto pero aca esta!! Gracias por la request, me super insipiraste jajsj.
𝜗𝜚⊹ ‧₊˚ slow down
synopsis: Matias pasa a buscarte para ir a fumar en pos de celebrar buenas noticias, sin embargo no es lo unico por lo que va a terminar celebrando.
pairings: Matias Recalt x reader
content: SMUT! car sex, uso de drogas, marihuana, alcohol,breeding, fingering, blowjob, sobre estimulacion, dirty talk
word count: 7,2k jeje
i.
Esto ya se habia convertido una costumbre; donde Matías te pasaba a buscar a horas intempestivas para ir hasta la reserva natural de la costanera en su auto, siempre estacionando donde la vista es mejor para pasar un par de horas ahí y compartir un porro mientras esperan para ver el amanecer. No suena como un gran plan, pero son las noches que más esperas. Y esta es una de esas noches.
Estabas en la cama, el ventilador girando arriba tuyo intentando apaciguar las grandes oleadas de calor del mes de enero. El verano en la ciudad de buenos aires era el infierno en tierra. Te estabas revolviendo en la cama contra las sábanas delgadas que causaban mas calor del que creias posible que podia existir luchando contra el insomnio veraniego en donde los dias siempre terminaban en noches calurosas y pegajosas; las peores en tu opinion.
Podias sentir la ligera capa de sudor cubriendote, haciéndote sentir sucia, el ventilador haciendo poco para aliviar la pesadez del clima. -miraste el reloj despertador junto a tu cama por lo que se sentia como la centésima vez, y viste cómo pasaba de la 1:43 a la 1:44. Gracias a Dios es viernes; no estás de humor para levantarte en las próximas 4 horas y prepararte para ir a trabajar con una o dos horas de sueño. Tu horario de sueño ya estaba completamente desordenado y planeabas aprovechar ese fin de semana para intentar arreglarlo. Es justo ahí cuando escuchaste el "ping" de tu teléfono, iluminando el pequeño rincón de tu habitación con el mensaje de texto de Matías.
Holis consegui el papel, ¿venis a celebrar?
Te tapaste la boca con una sonrisa antes de abrir el chat.
Obviamente él sabia que estabas despierta, despues de todo era el quien se ocupo de arruinar tu horario de sueño llevándote a estas escapaditas a altas horas de la noche.
Sin embargo agradeciste internamente la invitación de Matías, hubieras estado dispuesta a inventar cualquier excusa para salir de tu calurosa casa. Tu respuesta fue rápida, y esperabas que no pareciera demasiado desesperada.
"obvio que si, ¿me pasas a buscar?"
Matias tardo un poco más en responder; probablemente estaba preparando sus cosas, llenando sus bolsillos de papelillos y de marihuana. No te sorprendería si se olvidara de traer un encendedor. Podrías contar con los dedos de las manos todas las veces que Matías te había invitado a fumar y se había olvidado de llevar uno. La última vez que se habian juntado, su encendedor se rompió y no habia traido uno de repuesto. Por lo que creiste conveniente recordárselo, porque seguramente ya habia fumado y su memoria no era la mejor cuando estaba drogado.
"Mati"
"acordate de llevar dos encendedores"
"que no nos vaya a pasar lo de la otra vez !!"
"(que no TE vaya a pasar)"
Y no pudiste evitar sentir una pequeña emoción cuando viste el texto debajo de su foto de perfil que te indicaba que estaba escribiendo.
"Jajsjsa, andate a cagar"
"te aviso cuando esté abajo."
Sonreíste ante su respuesta. Estabas segura de que se habia olvidado por completo.
Sin mas preambulos te levantaste de la cama, caminaste hacia el espejo que estaba colgado atras de tu puerta y te observaste. Las ojeras alrededor de tus ojos, y tu pelo desordenado definitivamente delataban tu lucha por conciliar el sueño. Tras ver eso corriste a darte una ducha rápida para refrescarte y al menos estar presentable antes de que él llegara. Te pusiste una musculosa blanca y un par de shorts que ni siquiera recordabas haber comprado. Todavía hacía calor afuera, así que no llevaste una campera ya que estos encuentros generalmente solian durar un par de horas y era cuando comenzaba a refrescar, pero no lo suficiente como para llevar un abrigo, ¿verdad? El auto de Matías llegó antes de que pudieras decidirte.
El claxon te hizo correr escaleras abajo, casi tropezandote al bajar. No pudiste evitar sentirte emocionada, podias sentir que había una gran y estúpida sonrisa en tu rostro. Aun así, no encontraste razones para borrarla, estaban por verse para salir a festejar que matias habia conseguido el papel, era razon suficiente para estar sonriendl. Justo antes de abrir la puerta, te revisaste una vez más: llaves, billetera, teléfono y encendedor. Por las dudas.
Con tus zapatos apenas puestos, cerraste la puerta atras tuyo y corriste por el patio delantero. El aire nocturno se sintió maravilloso y lo recibiste mientras golpeaba tu pelo todavia mojado. Lo sentiste refrescandote y de repente estuviste contenta de haber decidido no traer un abrigo, despues de tantos días de calor este aire fresco se sentia fenomenal.
Pudiste ver el perfil de Matías a través de la ventana del pasajero y casi jadeaste. Su cabello estaba tirado descuidadamente hacia atrás, algunos mechones sueltos enmarcando ligeramente su cara. La luz de los faroles hacian un buen trabajo iluminando su mandíbula, y te preguntaste si realmente era el aire frío lo que causaba los escalofríos.
Esperabas que el color rojo en tus mejillas desapareciera antes de subirte al auto, querias ahorrarte las burlas de parte de tu amigo.
"Hola" dijiste alargando la "a" al entrar al auto, tu sonrisa de oreja a oreja mientras te acomodabas en el asiento para depositar un suave beso en la mejilla del castaño.
Él se inclinó hacia adelante y agarró el abrigo que estaba sobre el asiento del pasajero, tirandolo hacia atrás antes de que subieras. "Hola nena!!" te dijo con una sonrisa ladeada "mira que día festivo te clave ehh." Su habla salió un poco arrastrada; si no te habías dado cuenta ya por el olor en el auto, te dabas cuenta por su voz que ya estaba drogado, o al menos contentito. Te preguntabas qué pensarían tus padres si te hubieran visto ahi, en el auto del porrero de la facu yendo a fumar y a beber alcohol barato. Pero si no se enteran no les va a molestar.
"No es un día festivo, Matías. Deja de buscar excusas para fumar." dijiste riendote "Quiero que me cuentes TODO, como te llamaron que te dijeron que tenes que hacer." empezaste a hablar mientras te abrochabas el cinturon.
Conocías a Matías desde hacia ya bastante tiempo. Estuvieron en la misma secundaria sin embargo sus interacciones no comenzaron hasta que empezaron la universidad. Él se te acercó cuando mientras estudiabas para un examen. No era algo tan importante, pero siempre te estresabas y te ponias frenética dos semanas antes de cualquier examen. Matías no era tonto y habia notado eso, porque te ofrecio algunos consejos para tranquilizarte, por así decirlo.
Una cosa llevó a la otra, y de repente estabas en su habitación, con un bong en una mano y un encendedor en la otra. Empezaste a visitarlo más y más, quedándote por períodos cada vez más largos, hasta el punto en que habian dias que te quedabas a dormir, no siempre consumias porque tampoco te encantaba fumar, pero si disfrutabas de su presencia.
Cabe aclarar, desaprobaste el examen.
"Bueno che pero me estoy portando bien! Ahora decidí que solo voy a fumar en días festivos". Qué mentiroso. Hubieras apostado todo tu sueldo a que esa regla no le iba a durar mucho.
"Matías, si solo fumaras en días festivos, eso significaria que todos los dias de tu vida son festivos". Se metió entre los dos y subió el volumen de la música, chase atlantic sonaba dentro del auto.
"Y bueno, hay que festejar que estamos vivos" Se rió a tu lado, quitando una mano del volante para pasarte una cajita, empujándola contra tu hombro.
"Deja de reclamarme y abrí tu regalo".
Con una mirada confundida en tu rostro, la tomaste. Era larga pero pequeña, y estaba envuelta en una cinta que él había atado en un pequeño moño en la parte superior.
"¿Qué es esto?" Él estaba sonriendo como un nene chiquito.
"Si te fuera a decir entonces no lo hubiera envuelto, tarada", te dijo con un tono burlesco, y una amplia sonrisa en su rostro, "Dale, abrilo"
Y así desataste el pequeño lazo, la cinta se deslizó fácilmente de la caja. Levantaste la tapa y adentro había un porro enrollado de manera desordenada reposando sobre un pequeño almohadoncito de terciopelo. Rodaste los ojos.
"¿Posta envolviste un porro en papel de regalo?" dijiste burlandote.
Matias te miró, los ojos alternando entre tu rostro y la caja. "Ves que sos una forra, ni un gracias me decis..." dijo fingiendo estar ofendido. "Si sos tan desagradecida me lo quedo yo." Intentó agarrar el porro de tus manos, pero fuiste más rápida.
"Menos mal que no te dedicas a robar porque te cagas de hambre, no me podes ni sacar un porro de la mano." El castaño fingió estar herido antes de volver su atención a la carretera.
"Es culpa de la marihuana, hace que mis reacciones sean mas lentas."
"No me digas eso cuando estás manejando el auto, boludo", exclamaste.
"Ay nena. Vos sabes que manejé mucho mas drogado y nunca choqué."
Eso era mentira. ¿Se olvidó que estabas en el auto con él cuando chocó contra el auto de adelante? Tu mama no habia estado muy contenta cuando se entero, pero eras grande ahora; y no podía prohibirte verlo.
"Matias yo estaba con vos esa vez que chocaste contra el auto de un tipo que después te quería cagar a trompadas ¿O te olvidaste de eso?" Le recordaste.
"Bueno pero eso no cuenta. El flaco estaba frenando de golpe, se la buscó. Tuvo suerte de que yo no estaba con ganas de pelear."
"¿No estabas con ganas de pelear? Más bien estabas cagado." Te burlabas de Matías todo el tiempo por eso, pero para ser honesta siempre te sentías segura cuando él manejaba.
Bueno, sí, manejaba cuando estaba fumado, pero había fumado tanto a lo largo de su vida que parecía 100 veces más capaz que cuando estaba sobrio. Confiabas en él con tu vida, para la desgracia de tus papás.
"Y si boluda, ¿vos te acordas del tipo ese? ¡Era alto y estaba armado como si fuera un patovica! Nunca empiezo una pelea que sé que voy a perder. Soy más inteligente, no más fuerte, así sobreviví hasta ahora." Te reías, una sonrisa se te dibujaba en los labios cada vez que lo escuchabas hablar "Bueno, segui así y mira a la ruta cuando manejas."
ii.
Medio porro, tres birras cada uno y media hora de viaje en auto después, llegaron a la costanera. Eran poco más de las 3 am y el horizonte tenía un ligero tinte azul claro, una señal de que el sol pronto traería un nuevo día.
El aire era refrescante y llenaba tus pulmones mientras comenzabas a sentir como todos tus musculos empezaban a relajarse producto de la marihuana haciendo efecto en tu sistema nervioso. El calor parecía haberse ido y ahora el frío se instalaba en tus huesos haciéndote pensar en subir la ventana y en por qué no te habias traido ese abrigo. Matías debió haber notado cómo temblabas porque subió la ventanilla desde los controles en su lado.
"Gracias. ¿Estás pendiente de mí?" dijiste mirandolo a los ojos con una suave sonrisa.
"Siempre". Era verdad, siempre lo estaba.
Debía ser tarde, porque desde la última vez que escucharon al locutor en la radio habian pasado al menos cinco canciones. Ahora los débiles sonidos de clásicos de los 90 se filtraban por los parlantes uno tras otro. Un ruido de fondo perfecto para fumar a esas horas de la noche. Apoyaste tu cabeza contra el asiento y cerraste los ojos disfrutando la sensación de tus músculos volviéndose ligeros.
"Ya son casi las 4:20, ¿cómo vamos a celebrar?"
Matías preguntó sobre el sonido de la radio.
"No sé, ¿como siempre? Fumamos, tomamos, hablamos boludeces y despues vamos a comprar una happy meal." Giraste la cabeza hacia él. "¿Qué podría ser mejor que eso?"
Cogerte en el asiento trasero de su auto mientras fumaban un porro. Eso definitivamente superaría cualquier happy meal de McDonald's. Pensó, pero no lo dijo.
"Me parece perfecto." Dijo Matías aunque preferiria tenerte a su merced en el asiento de atras.
Te pasó el porro que había fumado hasta la mitad y observó como te lamiste los labios antes de deslizarlo entre ellos y tomar una profunda bocanada.
Matías siempre pensó que lucías mejor cuando estabas drogada. La hierba parecía hacer brillar tu piel, creando un cierto aspecto rosado en tus mejillas. Tus ojos siempre lucían más brillantes también, húmedos y un poco vidriosos. Se imaginaba que así era exactamente como te veías cuando estabas caliente, y no estaba equivocado.
Desde que empezaste a fumar, te habias dado cuenta que te ponía un poco más cachonda de lo habitual. No sabías qué te pasaba; era como si encendiera un interruptor adentro tuyo y tus sentidos se agudizaban. Te volvías un poco necesitada y un poco cariñosa, y definitivamente te mojabas mas que cuando estabas sobria. Y cuando estás con Matías fumando? Dios... Apenas dos porros y todo lo que ese hombre tenía que hacer era mirarte para ponerte como una perra en celo.
Tenías la sensación de que Matías sentia lo mismo, pero en todo este tiempo que habias estado haciendo esto con él, nunca habia dado el primer paso. Empezabas a pensar que tal vez no sentia lo mismo, ¿o estaba esperando a que seas vos la que daba el primer paso?
Bueno, apenas habías fumado medio porro y tomado tres cervezas. Pero capaz que otro porro y medio y dos cervezas más te iban a dar la valentia para encararlo.
iii.
El tiempo parecía volar. Matías te estaba contando una historia sobre una chica a la que le vendía marihuana en la universidad y cómo ella se ofreció a hacerle una mamada para pagarsela. Él le dijo que no era por ser desagradecido, pero que necesitaba el dinero. Una mamada hubiera sido genial y todo, explicó el castaño, pero no era lo que estaba buscando. En algún momento entre mencionar una mamada y algo sobre ser abofeteado por la chica mencionada anteriormente, dejaste de prestar atención. La cerveza y el porro ya te habian afectado, pero se mezclaban con algo más peligroso. No podías evitar que tus ojos se desviaran hacia sus labios, viéndolos formar palabras a las que no estabas prestando atención y preguntándote qué tan suaves se sentirían entre los tuyos. Luego tu mirada comenzó a bajar y ahora recién te diste cuenta de que estaba usando pantalones de jogging grises; por lo que podias ver contorno de su pene desde tu posición en el auto, haciendo que tus pensamientos se aceleraran.
"¿Me estas escuchando?" dijo matias cuando se dio cuenta que habias dejado de prestar atención.
No sabías por qué lo decías, pero no hubo forma de evitar que la pregunta saliera de tus labios.
"¿Te puedo chupar la pija?" Solo te diste cuenta de lo que habías dicho cuando volviste a mirar a Matías. Sus ojos estaban abiertos de par en par y parecía confundido.
Mierda.
Él simplemente se quedó allí, con la boca ligeramente abierta mientras procesaba lo que acababas de decirle. ¿Te había escuchado bien? No, seguro habia sido el efecto de la hierba jugandole una mala pasada. Aun así, tenía esperanzas y continuó, "¿Qué?"
Mierda, realmente acababas de decir eso. Pensaste en formas de recuperarte de esto, pero no había forma de que tu cerebro pudiera inventar algo que tuviera sentido. No habia vuelta atras, asi que continuaste, "La oferta no va a durar mucho más." Un nudo comenzó a formarse en tu garganta y tu boca se secó.
Matías empujó su asiento hacia atrás y dejó que sus ojos ligeramente enrojecidos te miraran fijamente, pasando su lengua por su labio inferior mientras su mirada recorría tu cuerpo antes de posarse en tus ojos. Pensabas que no se habia dado cuenta de cómo tus muslos se tensaron cuando el borde de su camiseta se levanto un poco con el movimiento, pero sí lo habia notado, y estaba disfrutando de la forma en que estabas retorciéndote a su lado. Se preguntaba si ya estabas mojada y si esa humedad estaba comenzando a manchar todo el asiento abajo tuyo.
Se preguntaba cuánto tiempo habías querido hacerle esa pregunta. ¿Fue desde que estacionó en la costanera, o mientras estaban en camino? Tal vez incluso antes de eso. ¿Podría haber comenzado cuando te envió un mensaje de texto? ¿O quizás habias tenido este sentimiento durante mucho tiempo, desde cuando solían pasar tiempo juntos en su habitación compartiendo un porro y jugando juegos de mesa? Tal vez, solo tal vez...
Mientras Matías pensaba, definitivamente disfrutaba de verte entrar en pánico. Se aseguró de que estuvieras mirando cuando llevó el porro a sus labios, humedeciéndolos antes de tomar una calada. Respiró profundamente, dejando que el humo llenara sus pulmones. Pudiste ver el extremo del porro brillar, ardiendo en un ámbar profundo.
Cuando Matías exhaló, estuvo velado por el humo; parecía un poco intimidante, sus ojos nunca se apartaron de los tuyos, y podías darte cuenta que estaba pensando en decir algo.
"Dale."
¿Dale? ¿Eso era todo lo que iba a decir? ¿No iba a cuestionarlo? Bueno. Ambos podían jugar ese juego.
Sin apartar la mirada de él, tus dedos fríos se deslizaron por el borde de su pantalón, él respiro entre dientes por el contacto repentino. Fue entonces cuando te diste cuenta de que no llevaba ropa interior, obvio que no, era Matías. Sacaste su miembro de sus pantalones viendo como ya estaba erecto, retorciendose ante tu fresco contacto. Casi jadeaste al verlo y tus muslos se tensaron. Sentiste como una vena prominente a lo largo de la parte inferior se hinchaba bajo tus dedos.
Delicadamente envolviste tus dedos alrededor de su eje y lo llevaste hacia tu boca, tu lengua rozando su punta y dejando que tu cálido aliento lo acaricie. Matías sabia que lo estabas provocando e hizo todo lo posible para no levantar la pelvis y follarte la boca, manteniendo sus ojos en los tuyos. No te iba a dejar ganar.
Sentiste cómo tu compostura comenzaba a flaquear cuando viste la punta goteante de Matías, y no pudiste evitar lamerla con lentitud. Él inhaló una bocanada entre dientes cuando sintio tu lengua, y cuando levantaste la vista, te encontraste con su mirada fija, incitándote con sus ojos.
Cuando saboreaste a Matías en tu lengua, no pudiste evitar succionarlo ligeramente hacia tu boca. Tenia un sabor un poco dulce, sin duda por la hierba que corria por sus venas. Cediste ante su miembro bastante fácilmente, ansiosa por sentir su pene llenando tu garganta. Tu boca se hundio en él lentamente mientras ahuecabas tus mejillas. Pudiste sentir como la saliva se acumulaba en tu boca y cubria su pene dandole un leve brillo. Matias gimió ante la sensacion e inclinó la cabeza hacia atrás, sus manos se hicieron puños a los costados del asiento. Sus gemidos y jadeos fueron los que te incentivaron a moverte y antes de que pudieras darte cuenta estabas subiendo y bajando tu cabeza con un buen ritmo.
Su pene era fino y largo, su punta golpeaba el fondo de tu garganta, cosa que hizo que tuvieras que separarte para retomar el aliento viendo como un jilo de saliva unia tus labios con su bombeante pene. Sus dedos se entrelazaron rapidamente al rededor de tu pelo, guiando tu boca de regreso a su pene.
"Dios nena, no me dejes asi, seguí por favor."
Sentiste tus rodillas temblar ante sus palabras y sin mas dilacion lo tomaste de nuevo dentro de tu boca.
Gemidos salian de tu boca y matias no podia creer que todo esto estuviera pasando, no entraba en su cabeza como podia tenerte wntre sus piernas chupandole la pija en su auto, por un momento pensó que estaba soñando. Sus caderas comenzaron a moverse hacia arriba, penetrando tu boca y haciendote tener algunas arcadas que no detuvieron tu labor. Sus dedos apretaban cada vez mas fuerte tu cabello hasta que en un momento, decidio tirar de ellos apartandote de su pene.
"Ah, mierda- si no te sacaba me iba a correr." dijo jadeando
Tratasgw de recuperar el aliento, ya sabias que posiblemente estabas hecha un desastre, sentias tu cabello pegado en tu rostro cubierto de saliva, la piel enrojecida y las lágrimas en tus pestañas. Pero él todavía te miraba como si estuvieras hecha de polvo de hadas.
"Vení para aca." musitó
Antes de que tu cerebro tenga tiempo de enviar ordenes a tu cuerpo, Matías se inclinó hacia adelante atrayendote hacia él, sus brazos rodeando tu pequeña espalda mientras te acercaba imposiblemente mas a su cuerpo, pecho contra pecho. Su boca se poso sobre la tuya inmediatamente, su lengua pasando por tus labios y metiéndose en tu boca. Podias sentir la tensión de su mandíbula contra la tuya y sus palpitaciones apresuradas contra tus manos sobre su pecho.
El momento era embriagador; podias saborear el dulce sabor de Matías en tu boca y su miembro presionando contra tu intimidad dejandote deseando mas. Simplemente no era suficiente.
Casi como si él hubiera leido tu mente, sentiste el leve roce de los dedos de Matías mientras jugando con el borde de tu musculosa. Sus dedos siempre habian sido fríos y gemiste ante la repentina sensación, gimiendo en su boca mientras sus dedos se deslizaban debajo de la tela, recorriendo la piel cálida de tu torso. Su toque provocó un escalofrío que provoco que tu piel se erizara.
Mierda, te sentías como una colegiala a punto de tener su primera vez. Ya lo habías hecho antes, pero nunca con Matías. Las mariposas revoloteaban en tu estómago por la forma en que te tocaba, y había algo en la forma en que te hablaba que te llenaba de nervios.
Sus dedos acariciando la suave carne de tus pechos te sacaron de tus pensamientos. Sentiste que la respiración de Matías se detenía, y ahí fue cuando recordaste que no estabas usando sostén. Abajo tuyo, tu amigo se rió para sí mismo por su pequeño descubrimiento. Sus pulgares pasaron sobre tus pezones endurecidos y, mierda, ¿habías estado sin sostén todo este tiempo? ¿Sentada junto a él, con los pechos desnudos rozando la tela de tu remera? Matias no pudo evitar preguntarse si tu coño estaba igual de desnudo y su corazón se aceleró ante la idea. Su sistema lleno de sustancias simplemente no podía con ello, y empezó a moverse hacia vos para averiguarlo.
"¿Sin sostén?" Matías susurró contra tu cuello, pudiste sentir el roce de sus labios contra tu piel, una sonrisa traviesa se extendio por su rostro. "¿Lo hiciste a propósito?"
Matías se rió contra tu cuello cuando tus muslos se contrajeron alrededor de él ante sus palabras. Por supuesto que era para él. Todo lo que hacías lo era.
Observaste cómo sus ojos, enrojecidos y vidriosos, caían sobre tus manos mientras tus dedos recorrian su piel hundiéndose ligeramente en esta y definitivamente notó tus escalofríos cuando tus manos encontraron su abdomen duro y, si ya de por si su ego no era lo suficientemente grande, definitivamente lo era ahora. ¿Lo habías deseado tanto como él te había deseado?
Fue entonces cuando Matías te miró, llevando el porro a sus labios resecos y tomando una larga calada, sosteniéndo el humo en su boca mientras se expandia en su garganta y pulmones. Desearías poder ver sus pensamientos en este momento; matarías por saber qué estaba pasando en esa mente nublada suya.
Después de lo que pareció una eternidad, finalmente soltó el humo y lo sopló sobre tu figura medio desnuda, envolviéndote en un suave halo de humo, con los ojos aún clavados en los tuyos como si estuviera esperando tu próximo movimiento.
El silencio de Matías te puso ansiosa. No podías decir si estaba disfrutando de la vista o pensando en cambiar de opinión. La mezcla de la marihuana corriendo por tus venas y los nervios que creaba la mirada de Matías te hizo sentir un poco mareada y nerviosa, así que le preguntaste.
"¿Me das una pitada?" Tenías una sonrisa coqueta en el rostro, un destello travieso en tus ojos mientras tu mano se aventuraba un poco más abajo. ¿Cómo podría decir que no?
Con una sonrisa ladeada, las palabras de Matías salieron lentas y un poco arrastradas mientras raspaban al pasar por sus labios. Siempre te había encantado lo ronca y áspera que se ponía su voz cuando estaba fumado. Nunca dejaba de hacer que tu conchita se mojara.
"Obvio hermosa." Sus manos apretaron más fuerte tus muslos antes de que llevara el porro a tus labios.
Recordó la primera vez que habian fumado juntos.
Nunca esperó que dijeras que sí, pero estaba muy, muy contento de que lo hicieras.
Fue cuando eras bastante inexperta. Ambos estaban en su habitacion, tu mente nebulosa por el consumo de marihuana. Era adorable lo exaltada que te ponías, riendote por cualquier cosa que él dijera o hiciera y haciendo chistes malos que solamente vos encontrarías absolutamente hilarantes. Pero tambien empezaste a volverte audaz, tus manos agarrando su mandíbula para acercarlo para pedir otro porro. Matias recordaba muy bien como tus labios se acercaban hasta que estuvieron casi rozando los suyos, prácticamente suplicando ser besados; pero nunca lo hizo, mas que nada porque no sabia si estabas en tus cabales. Pero se lo pusiste difícil.
La marihuana te ponia mas cariñosa y necesitada a medida que pasaba la noche. Agarrabas el cuello de Matías para acercarlo y susurrarle cosas al oído. Tan cerca que podía sentir tu aliento caliente contra su piel, tus labios presionando ligeramente contra su oreja. Matías apostaba a que tus labios sabrían deliciosos con tu brillo labial de cereza mezclado con el dulce sabor de la marihuana.
Sabia que iba a ser difícil para él detenerse, así que nunca comenzó. Pero con el pasar del tiempo, ibas cada vez más a su casa, y pronto ya no eras tan inexperta.
Dejaste de estar tan exaltada y necesitada a medida que desarrollabas tu tolerancia, incluso eras capaz de manejar un porro entero vos sola. Matías casi estaba orgulloso de lo lejos que habías llegado, pero eso significaba no más mimitos y no más trenzas en el cabello. Estaría mintiendo si dijera que no lo iba a extrañar.
Así que podías imaginarte lo emocionado que estaba en ese momento mientras te restregabas contra él, tan necesitada como las primeras veces que habias fumado, tu coño cubierto frotándose contra su miembro desnudo y palpitante haciendo un desastre en tus shorts.
Los dedos de Matías rodearon tu mandíbula, el pulgar pasando por tus labios incitandolos a abrirse. Lo unico que tuvo que hacer fue meter la punta de su dedo dentro para ver cómo tu boca lo recibia, tu lengua girando alrededor de su dígito. Te acercó un poco más, lo suficiente para mantenerte queriendo más mientras exhalaba, envolviéndote en una nube de humo.
Lo inhalaste y lo sentiste ir directo a tu cabeza, mareandote y haciéndote sentir tan ligera como el aire.
Joder, lo habías extrañado. No pudiste evitar la forma en que tus caderas se movieron hacia él mientras lo hacía de nuevo con su lengua sumergiéndose en tu boca esta vez.
"Mirate. Tan desesperada por tenerme adentro, ¿eh?" Dios, Matías sabia que te morías por él, y nada podía calmar tu hambre excepto su pene llenándote por completo. Cada vez estabas mas impaciente, pero antes de que tuvieras tiempo de tonar cartas en el asunto, sentiste los dedos errantes del castaño rozando tu entrepierna cubierta. La tela de tus shorts y de tus panties formando una especie de barrera y sentiste la necesidad de sentir esos largos dedos profundamente dentro tuyo, sentias que si pasabas un minuto mas sin ser follada ibas a estallar.
Sus dedos frotaron circulos sobre la tela por encima de tu clitoris y sentiste como tu ropa interior se empapaba bajo sus dedos.
"Matías, necesito tus dedos adentro." El simplemente se burló de lo desesperada que estabas y le encantó el hecho de tenerte suplicando encima suyo.
"¿No vas a decir por favor?" Matías podía ser un tarado a veces, pero hoy no estabas en condiciones de responder con algo inteligente, tu cerebro era un lío confuso y todo en lo que podías pensar era en Matías y sus dedos y su pene y cuánto lo necesitabas. Así que simplemente te rendiste, ni siquiera intentaste ser un poco sutil al respecto.
"Ugh, por favor, por favor. Cogeme con tus dedos, por favor." gemiste retorciéndote bajo el su toque, el cual simplemente no era suficiente.
"No puedo si tenes esos shorts puestos."
Obedeciendo a sus deseos, te sacaste los shorts sin rechistar, deseando que esa fastidiosa capa de tela ya no estuviera ahí. El castaño gimio debajo tuyo al ver lo que tenía adelante.
Tenías puesta ropa interior gris, y el color hacía que tu humedad fuera visible para Matías, quien no pudo evitar pasar su dedo índice a lo largo de tu entrepierna y hasta tu clítoris. La acción te sacó un gemido delicioso, y él tuvo que apartar la mirada de tu entrepierna para mirarte.
Observabas connatencion y anhelo cada movimiento de Matías, viendo como su dedo dibujaba circulos alrededor de tu clítoris, tu ropa interior oscureciéndose a medida que la humedad crecía. Tus caderas empezaron a moverse hacia adelante, desesperada por sentir esa presión que tanto deseabas.
Si Matías hubiera tenido la mente clara y no estuviera tan drogado, te hubiera hecho rogar por ello, te habría hecho esperar hasta que estuvieras al borde de las lágrimas antes de darte lo que querías. Pero él estaba tan desesperado como vos, y su compostura estaba al límite.
Entonces, con una mano, apartó tus panties hacia un lado, y un gemido gutural se te escapó cuando sentiste las yemas de los dedos del chico deslizarse entre tus pliegues. Sus dedos esparcieron tu humedad hasta tu clítoris, y despues, tal como había prometido, metio uno dentro de tu coño. Jadeaste mientras sentias como su dedo se colaba entre tus paredes, y soltaste un gemido de alivio que no sabias que estabas conteniendo.
"Mirate bebé. ¿Estas tan mojadita por mí?" Sí. Todo era para él. Siempre lo había sido y siempre lo sería. Tus interiores succionaban su dedo profundamente, apretandose contra sus nudillos, enviando olas de excitacion directamente a su polla palpitante. No podias esperar para que reemplazara sus dedos con su pene. El simple pensamiento de matias cogiendote duro hizo que tus rodillas temblaran con anticipacion.
Su dedo medio se unió a su dedo anular dentro tuyo, y movió su muñeca para posicionarse mejor para poder mover sus dedos a un ritmo más rápido. No tardo mucho en establecer un ritmo que te huzo temblar hasta el alma, y tuviste que extender las manos contra la -ya empañada- ventana. Con cada embestida tus yemas golpeaban ese punto dentro tuyo y justo cuando creias que era demasiado subio su otra mano a tu intimidad para frotar tu clitoris.
Sentiste la conocida sensacion de placer acumulandose en tu centro y antes de que tu cerebro pudiera procesarlo, te estabas corriendo contra sus dedos, tus piernas temblando y tus labios soltando gemidos con su nombre contra su cuello.
"¡D-dios, Matías!" exclamaste, tus uñas clavandose en su antebrazo.
"Shhh. Tranquila, aca estoy." Matías sintió cómo te apretabas alrededor de sus dedos después de haberte corrido, sin embargo retiro sus dedos de tu interior y se los llevo a la boca, gimiendo al rededor de ellos. "No puedo esperar más, bebé. Necesito estar adentro tuyo."
Antes de que tuvieras tiempo de calmarte de tu clímax volviona apartar tu rompa interior hacia un lado y alineó su polla con tu entrada. Lentamente, te hundiste en él.
Gimieron juntos mientras lo tomaste lentamente en tu coño, centímetro a centímetro. Podías sentir esa vena prominente sobresaliendo contra tus paredes, y tus interiores se apretaron ante la sensación.
Una vez que Matías estuvo completamente dentro tuyo, tu cuerpo comenzó a moverse por sí solo, desesperada por sentirlo. Empezaste a moverte hacia abajo, pero él agarró tus caderas para detener tus movimientos, manteniendote quieta encima suyo. Sus ojos estaban cerrados y su ceño fruncido, por lo que te preocupaste. "Mati? Estas bien?" dijiste pasando tus manos por su rostro, quitando el cabello que cubria sus hermosas facciones.
"Si gorda... pero si te moves tan enseguida me voy a correr... Deja, deja que me concentre."
Te reiste por lo bajo y empezaste a dejar un camino de besos desde la comisura de sus labios hasta su cuello, de vez en cuando algunos gemidos ahogados salian de tu boca, necesitabas moverte pero entendias que tenias que darle su tiempo, despues de todo sabias que la marihuana agudizaba todos los sentidos y esto no era excepcion.
"Matías, por favor, no sé cuánto más puedo aguantar.". rogaste en un jadeo que hicieron tido lo ckntrario a ayudarlo a que se concentre. La marihuana tampoco ayudó; lo volvió aún más sensible a las tus cálidas y húmedas paredes apretandolo.
Estabas arriba de él, con su polla bien dentro tuyo durante lo que pareció una eternidad. Te estabas impacientando un poco y casi comenzás a moverte hasta que lo escuchaste debajo de vos.
"Dale, bebé, movete". Y eso fue todo lo que necesitaste escuchar. Comenzaste a mover tus caderas sobre las suyas, la punta de su polla tocando ese punto tan placentero dentro tuyo. Soltaste un pequeño grito cuando sentiste como sus caderas subian para embestirte un poco.
Una de sus grandes manos estaba en tu cadera, balanceándose de un lado a otro con tus movimientos, mientras la otra sostenía el porro entre sus dedos, ofreciéndotelo después de darle una pitada y soplar el humo sobre tu cuerpo, envolviéndote en una neblina de humo. Mientras tanto, la luz naranja de las farolas afuera te bañaban en un resplandor celestial, suavizando tu piel. Matías se inclino a darte un tierno beso. Carajo, te veías etérea y el sabia que iba a recordar esta imagen para siempre, deseaba poder tatuarselanoara revivirla cuando quisiera.
La forma en que tu cuerpo se movía sobre él lo tenía mirándote con asombro. Juraba que eras un puto ángel enviado a la Tierra solo para él. Parecías estar bañada en una luz que lo rodeaba a el también. Todavía no podía creer que esto estuviera pasando realmente.
Parte de Matías quería darte vuelta y tenerte abajo suyo. Quería levantarte la pierna sobre su hombro y llegar un poco más profundo, la punta rozando ese punto dulce dentro tuyo... pero ¿por qué habría de hacerlo cuando lo estabas haciendo tan bien vos misma? Y él tenía la vista más perfecta desde abajo; podía ver todo, desde tu coño hasta los hilos de tu previo orgasmo acumulandose en la base de su polla, hasta tus tetas perfectas rebotando tan perfectamente frente a él. Ni hablar de tu hermosa cara. Si pudiera personificar la euforia, estaba seguro de que eras vos, con las cejas fruncidas, los ojos cerrados y la boca abierta, todos tus sentidos concentrados en todo lo que era él.
Matías no pudo evitar hablar. Tal vez era la marihuana hablando a traves de él o tal vez eran simplemente sus pensamientos sobrios, pero carajo, no podía mantener la boca cerrada y te volvía loca.
"¿Qué diría tu vieja si te viera ahora, ¿eh? ¿Su perfecta hija fumando porro y montandome en el auto?" Los ojos de Matías estaban oscuros, y te hacían sentir como si estuvieras haciendo algo que no deberías. Te daba mariposas en el estómago y sentías una ola de deseo ir directo a tu coño.
Matías se volvía tan charlatan cuando estaba drogado, y definitivamente había fumado demasiado, así que no había forma de detener las palabras que salían de su boca. Pero Dios, sonaba tan malditamente: su voz se escuchaba ligeramente ronca y quejumbrosa mientras te elogiaba, diciéndote lo bien que lo estabas haciendo, cómo estabas tomando su polla tan bien y montandolo como una puta diosa. Mientras tanto, la punta de su pene latía y se retorcía y golpeaba tan profundo desde este ángulo. El placer era casi insoportable pero se sentia tan bien que deseabas que el momento no se acabara jamas.
El ritmo era crudo, duro y tan jodidamente bueno. Era todo lo que podrías haberte imaginado y sabias que estabas al borde de correrte encima suyo. Ningún pensamiento coherente pasaba por tu mente y sentias que no podías formar palabras, pero Matías entendió. Podía notarlo por la forma en que tus movimientos se volvieron bruscos y por la forma en la que tus caderas titubeaban con cada embestida y tu respiración se volvía rápida, casi erratica. Por lo que comenzo a mover sus caderas, parando las tuyas connun fuerte agarre, empujando adentro tuyo con tanto vigor que sentiste que podrias desmayarte en ese momento.
"Muy bien, nena. Correte para mí dale, correte encima mio." Sus palabras de elogio, cargadas de deseo y teñidas de dulzura, fueron las que te llevaron al borde. Habías tenido muchos orgasmos en tu vida, pero ninguno habia sido como este, no cuando estabas tan drogada y encima de Matías. Se sintió glorioso, sentiste que tocabas las estrellas con las yemas de tus dedos. El orgasmo comenzó desde tu centro, extendiéndose a cada centímetro de ti de adentro hacia afuera. Te sentías sin peso y era como si estuvieras flotando, lo unico que te traia a tierra eran los suaves besos que el castaño estaba presionando sobre tu hombro y el fuerte agarre en tus caderas.
Matías no estaba muy lejos; de hecho, el pulsar de tus paredes lo hizo derramar todo lo que tenía dentro tuyo sin darle tiempo de sacar su polla. Era la marihuana la que lo hacía así, adormecía sus sentidos y hacía que sus músculos se sintieran pesados. Aunque en realidad no era eso en absoluto. Simplemente estaba demasiado atrapado en el momento como para detenerse sacar y correrse en tu panza. ¿Y por qué lo haría cuando estabas tomando pastillas anticonceptivas y te sentías tan bien? Sería un loco si no se corria dentro.
Guturales gemidos lastimeros pasaron por sus labios con cada carga que salía disparada. Tuvo que agarrarse de tus caderas como si ellas fueran a salvarlo mientras su orgasmo parecía arrastrarlo hasta el cielo.
Cuando Matías regresó a la Tierra de golpe, fue como si estuviera envuelto en una manta cálida y acogedora. Sus ojos finalmente parpadearon abiertos, y juró que se encontró con un ángel.
Realmente creyó que había muerto y había ido al cielo.
iv.
Ya eran las 5:17 am y ambos estaban de nuevo vestidos, la ligera campera que matias habia tirado anteriormente al asiento trasero -en el cual se encontraban recostados ahora.- te cubria los hombros, protegiendote de la fria brisa matutina. El sol ya comenzaba a asomarse lentamente sobre el horizonte, y Matías apenas comenzaba a sentir cómo la sobriedad lo alcanzaba. Percibió el peso reconfortante de tu cabeza sobre su pecho, tus pestañas y tu respiración suave le hacian cosquillas en la piel.
No puede evitar mirar a su alrededor y recordar con cariño. Las huellas de manos adornan las ventanas, y decide dejarlas allí, como un dulce recordatorio de lo ocurrido en las primeras horas del día. Una sonrisa tierna se dibuja en sus labios al rememorar, recuerdos tenues llenando su mente. Esa noche no solo había conseguido el papel de su vida, sino que también había compartido momentos íntimos con la chica de sus sueños. La vida parecía ser hermosa.
Tus respiracion pacífica lo reconforto mentrias sentia cómo sus párpados se volvian pesados. Antes de ceder al sueño observó con ternura hacia abajo, donde te encontrabas acurrucada junto a él, un ligero rayo de sol iluminando tu piel, y no pudo evitar desear que esta no fuera la última vez.
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Text
𖹭 Silly Girls 𖹭
part 3
A pedido de vocês, voltei com um capítulo extra do Louis com a Harper!
tags: gêmeas tomlinson-styles cis girls • desuso de camisinha • incesto entre pai e filha • palavras de baixo calão como: bucetinha, cacete, pau, grelinho, melzinho, xotinha, porra • age gap • cockwarming
Se algo citado acima te incomoda, não leia e pule por favor.
𖹭 Boa leitura, espero que gostem!
Wordcount: 2599
𖹭
O clima entre as gêmeas Tomlinson-Styles não estava dos melhores. Tanto que era a primeira vez que estavam passando a véspera de seus aniversários separadas. Era sexta feira a noite e Harper estava sozinha em seu quarto, emburrada enquanto assistia um filme na televisão. Harry havia saído escondida algumas horas antes para fazer uma festa do pijama com Amelia.
Amelia.
A garota ultimamente estava sendo o karma de Harper. Ela havia se mudado para a escola das gêmeas cerca de um mês atrás, e rapidamente havia feito amizade com Harry. Harper nunca havia se sentido tão excluída da vida da irmã. No início, Harry ainda tentava a chamar para participar das atividades, mas com o passar do tempo Amelia começou a cortar a gêmea mais nova, afim de passarem mais tempo sozinhas. E Harry passou apenas a aceitar, ela estava tão obcecada por Amelia que iria fazer tudo que a garota quisesse.
Não levou muito tempo para Harper questionar a irmã. Harry simplesmente não tinha mais tempo para a irmã, praticamente todas as tardes, quando as garotas chegavam da escola, Amelia buscava Harry e as duas iam passear. A mais velha jurava que elas eram apenas amigas, mas Harper sabia que algo a mais estava acontecendo.
Na última terça, ela escapou para a cama da irmã. Ela ainda estava acordada, e estava tão interessada no celular que nem percebeu a presença da irmã mais nova deitada ao seu lado. Harper tentou ganhar mais atenção, deixando beijinhos em seu pescoço enquanto deslizava sua mão para dentro do shortinho de pijama, mas isso só fez com que Harry se estressasse com ela. Ela gritou, a mandando se afastar e dizendo que estava muito ocupada no momento. Seu celular estava com a tela virada, Harper podia ver o nome de Amelia brilhando.
Harper havia gritado de volta com a irmã, reclamando de não ter mais sua atenção. Ela estava claramente com ciúmes. Obviamente, Harry viu isso como um ataque a sua nova amiga, e disse para Harper que não tinha tempo para os seus dramas. Elas estavam brigadas desde então.
Harper estava se sentindo sozinha e carente. Ela estava sem receber nenhuma atenção desde a última vez que havia brincado com Harry e seu papai, pouco mais de um duas semanas atrás. Nenhum dos três chegou a conversar sobre isso, era como se tudo estivesse normal. Louis também estava bem ocupado naqueles dias, cheio de situações no trabalho. A mercadoria perdida havia lhe rendido mais problemas do que ele havia imaginado, visto que obviamente o inútil que havia perdido não conseguiu recuperar.
Bufando com tédio, Harper desligou a televisão e se pôs de pé, disposta a conseguir alguma atenção e talvez uma vingança contra sua irmã. Seu papai estava em casa, ele havia se trancado em seu quarto algumas horas atrás para trabalhar. Mas Harper sabia que tinha seu papai na palma de sua mão, ele a amava demais para simplesmente a deixar ficar tão triste. A garota saiu de seu quarto e seguiu até última porta do corredor. Ela bateu na porta, esperou que escutasse permissão e então entrou, vendo seu papai. Ele estava sentado na cama, o computador no colo com alguns papéis em volta. Ele tinha os óculos de grau no rosto e seus fios estavam bagunçados, provavelmente de tanto puxar devido ao estresse. O peitoral estava desnudo, ele vestia apenas uma calça de moletom.
- Papaizinho? - Ela murmurou, chamando a atenção do mais velho. Louis tirou o olhar da tela do computador, vendo a gêmea mais nova parado perto da porta. Ele podia ver em eu rostinho que algo estava errado, além do apelido carinhoso que nem sempre era usado. Louis conhecia suas garotinhas muito bem.
- O que foi, meu amor? - Ele perguntou, juntando os papéis e os colocando junto com o notebook na mesinha ao lado da cama. - Vem cá.
A garota se aproximou, entrando debaixo do edredom. Ela então se deitou na cama, pousando a cabeça no colo do pai.
- Está tudo bem? - Ele perguntou mais uma vez, vendo a garota negar com a cabeça. - É algo com a escola? - Ela negou mais uma vez. - Com seus amigos? Com Harry?
Bingo. O semblante de Harper mudou no mesmo instante que o nome da irmã foi citado. Louis sabia que algo estava acontecendo entre suas filhas. Durante a última semana ele podia ver que elas não estavam se falando no café da manhã, ou ao menos queriam ficar juntas para pedir algo para comer a noite.
- Por que não chama ela e então conversamos três juntos? - Louis sugeriu, imaginando que a gêmea mais velha estava em seu quarto. Mas sua ideia mudou no mesmo momento que viu a expressão no rosto de Harper. - Cadê a sua irmã? - Ele perguntou direto, já imaginando o que teria acontecido.
Harper nunca colocaria a irmã na mira do pai de propósito, não em outras situações. As garotas eram muito unidas e sempre guardavam os segredos uma da outra. Mas, naquele momento, ela não estava se importando com nada daquilo.
- Ela saiu, papai! Claro que ela saiu escondido para se encontrar com aquela idiota! - Ela confessou, sentindo a mágoa voltar ao seu corpo. Ela queria chorar.
- Com quem? Com quem ela está, Harper?
- Com a Amelia, aquela garota estúpida! - Harper começou, seu tom aumentando um pouco. Ela estava frustrada. - Tudo para a Harry é a Amelia, toda hora! Ela nem tem mais tempo para mim, tudo que ela se importa agora é aquela idiota!
Louis escutou tudo que a filha tinha para falar, mesmo que fossem apenas várias frases diferentes resumidas em chamar Amelia de idiota. Ela estava com ciúmes. As duas garotas sempre haviam sido tão próximas que Harper não podia aguentar a ideia de ter que compartilhar sua irmã com mais alguém.
- Harper... Não fale assim. - Ele suspirou cansado. Teria que lidar com a situação de Harry mais tarde, assim que a garota voltasse para casa. Ele não estava com cabeça para sair de casa e ir atrás da filha. No momento ele tinha um bolinho de ódio e ciúmes surtando em seu colo. - Você sabe que sua irmã tem outros amigos, e está tudo bem, meu amor. Ela não vai te trocar por nenhum deles.
Harper não queria ouvir nada daquilo. Claro que estava omitindo a parte que tinha certeza que Harry estava fodendo com Amelia. Seu papai nunca iria entender nenhuma das situações. Ela apenas concordou com a cabeça, fingindo estar tudo bem com a situação.
- Posso ficar aqui, papaizinho? Não quero ficar sozinha... - Ela pediu, aproveitando de sua situação para poder fazer o que quisesse com o pai.
- Pode, princesa. Nós podemos assistir um filme para te distrair, o que acha? Podemos falar sobre isso depois, com a Harry.
A garota apenas concordou, subindo seu corpo na cama até que ela estivesse com a cabeça deitada no peito do mais velho, que apenas apagou a luz de seu quarto com um simples comando de voz antes de pegar o controle da televisão. Seu corpo já estava sendo abraçado pela garota, ele apenas ajeitou sua cabeça no travesseiro.
O controle foi solto na mão da mais nova, ela rodou por alguns streamings antes de decidir colocar em um episódio qualquer de Grey's Anatomy. Ela já havia assistido todas as temporadas com o pai e a irmã, mas era a série favorita do mais velho e ela já não estava com cabeça para pensar sobre nenhum filme. Queria apenas ficar quietinha com seu papai.
A atenção de Louis estava presa no episódio passando na televisão, seus dedos se enroscavam em um carinho nos fios louros. Harper, por outro lado, não estava nem aí para o que seu pai estava assistindo. Ela tinha um objetivo e iria cumprir.
Suas mãozinhas desceram pelo peitoral do pai, até que sua mão pousasse em sua virilha. Ela podia sentir o cacete grande de seu papai mesmo por cima da calça. Sua boquinha estava salivando apenas de lembrar da tarde que tiveram juntos. Ela queria tanto sentir mais daquilo. Ela merecia, sim? Era a véspera de seu aniversário e sua irmãzinha tinha saído para foder com outra pessoa. Ela também merecia uma atenção especial. E quem melhor que o seu papai?
- Papaizinho... - Ela começou, seu tom tão manhoso quanto uma gatinha. O homem, lentamente desprendeu sua atenção da televisão, baixando o rosto para poder observar os olhinhos brilhantes em sua direção. - O senhor já pensou no que vai me dar de aniversário?
Ela tinha um biquinho em seus lábios. Sua mão começou um movimento por cima do pau do pai, Louis não era nenhum pouco inocente para não perceber o que estava acontecendo ali.
- Seu presente, meu amor? Hum... Papai já estava pensando nisso. Você tem outro pedido para fazer? - O homem entrou no joguinho da filha, agora descendo suas mãos para a cintura da garota, que agora estava desnuda devido aos movimentos. A pele da garota estava quente, era preciso tão pouco para deixa- la daquela forma.
- Mhm... Eu não sei, papaizinho... Você pode pensar em algo diferente para me dar? - Em uma súbita ação de coragem, a garota enfiou a mão dentro da calça do mais velho, sentindo agora o cacete quente em suas mãos. Era tão óbvio o que ela queria.
- Você quer o pau do papai, princesa? Era só pedir, sim? Sabe que o papai nunca te negaria nada. - Um sorriso surgiu no rosto do homem, ele inclinou o rosto para poder deixar um beijo nos lábios da garota. Suas mãos apertavam com força a cintura fininha, e ele foi rápido em virar seus corpos na cama, a deixando por baixo. - Como pode, hum? Teve o cacete do papai só uma vez e já está tão desesperada para ter de novo... Você não cansa de me surpreender, docinho.
Suas palavras pareciam tão doces e gentis, Harper não conseguiu dizer ou fazer nada, ela apenas suspirou baixo, assentindo enquanto olhava para o pai. Ela estava admirada, e totalmente molhada. O mais velho não precisou de muito para a deixar daquela forma.
- Vou te dar um presente, amor. Papai vai encher a sua buceta com a minha porra e nós podemos dormir, assim. O que acha? Você vai guardar o leitinho do papai? - Ele perguntou, vendo a garota assentir várias vezes. Ele levava sua mão em direção ao shortinho de seda. Seus dedos mal tocaram a bucetinha por cima do short e a garotinha já tinha suas pernas tremendo. - Palavras, Harper. Papai quer saber...
- Sim, sim papaizinho! Eu quero muito i- isso. - Sua voz falhou no mesmo instante que Louis enfiou seus dedos dentro do short, se divertindo em brincar com os lábios inchados da xotinha. - Po- por favor, papai. Fode a minha xota, eu 'tô com tanta saudade do senhor...
Harper sempre havia sido a mais dengosa entre as gêmeas. Sua voz era tão baixinha e ela quase não conseguia dizer nada sem chorar. Louis sempre a achou tão preciosa. Mais ainda quando a tinha agora sendo tão manhosa querendo seu pau.
- Tudo bem, bebê. Não precisa chorar... O papai vai cuidar de você... - Ele a acalmou, levando seus lábios para o pescoço branquinho. Ele não perdeu tempo em deixar beijos demorados, sabia que marquinhas roxas iriam aparecer no dia seguinte. Ele queria marcar sua garotinha.
Seus dedos deslizavam com facilidade pela buceta melada, seu dedo médio alcançou a entrada e ele não tardou em o enfiar aqui, sentindo o interior quente e apertado.
- Caralho, princesa. Papai tinha esquecido como você é tão apertada... Que delícia... - As palavras foram murmuradas contra o pé do ouvido de Harper, ela sentia todo seu corpo arrepiar com os toques do mais velho.
Ainda sem tirar seu dedo da xotinha, Louis se afastou o suficiente apenas para poder ver o corpo da filha. O conjunto de seda caía tão bem em seu corpo, ela estava tão linda que ele não poderia pensar em tirar as peças.
- Vou te comer assim mesmo, sem tirar essa roupinha. Você está tão linda, minha bonequinha... - O elogio foi o suficiente para fazer a garota sorrir, gemidos baixos saíam de seus lábios e Louis sabia que era sua forma de agradecer no momento. - Vem cá.
O homem afastou a mão da garota por poucos segundo, se deitando de lado na cama e puxando a garota para ficar na mesma posição. Ele segurou sua perna com uma mão a deixando levantada. Com a outra, ele foi ágil em tirar seu cacete duro de dentro da calça e o guiar até a xotinha melada. Tudo que ele fez foi afastar o tecido fino para poder encaixar sua glande no buraquinho apertado.
Gemidos gostosos saíam da boca dos dois, Harper sabia apenas soltar "papai, papai" entre murmúrios de prazer ao que o cacete grosso invadia seu buraco. Um grito alto saiu de seus lábios quando ela sentiu tudo dentro de si, seu papai não esperou nenhum segundo antes de começar a mover sua cintura, fodendo a xotinha repetidamente.
- Papaizinho, meu deus! Hum... que gostoso, papai... Assim! - A garota rolava seus olhos tamanho prazer, ela sentia todo o pau do mais velho a invadindo naquela posição. Seu corpo estava tão molinho, Louis apertava sua mão com força na coxa da mais nova, a mantendo no ar enquanto a comia sem parar.
Harper se ocupou em apertar os próprios peitos por sua cima do pijama, ela apertava os mamilos durinhos, seu corpo pegando fogo de tanto tesão que estava sentindo.
Louis levou sua outra mão até o grelinho inchado, o prendendo entre seus dedos, estimulando a garota ainda mais. Essa, que não sabia fazer outra coisa além de forçar sua buceta contra o pau grosso e gemer alto. Ela estava perto de gozar e Louis sabia disso. Seus dedos torceram o clitóris inchado antes dele acertar um tapa ali.
Foi o suficiente para ele sentir o corpinho de sua garotinha ficando ainda mais molinho em seus braços, ao que ela tinha um orgasmo gostoso. O pau de Louis deslizava com mais facilidade agora que estava todo melado com o melzinho da garota.
Sua mão continuava estimulando o grelinho da garota, que gemia baixinho tentando afastar a mão do pai dali.
- Shh... Fica quietinha, amor... - Ele murmurou baixo, estocando agora mais lentamente. Ele estava apenas brincando com a bucetinha e adorava ver como o corpo da mais nova reagia aos toques depois te ter gozado. Ela tremia, mas não era capaz de levar uma mão para o impedir.
Não demorou muito para que o mais velho viesse também. Ele apertou a coxa da garota, enfiando seu pau fundo, até que suas bolas batessem na pele da garota. Ele gozou dentro da garota, que apenas gemeu baixo ao sentir a porra do papai sendo derramada dentro dela.
- Oh, caralho... Como você é boazinha, amor... Vai guardar o leitinho do papai, hum? - Ele perguntou, baixando a perna da garota e a deixando em uma posição confortável.
Harper se sentia tão sonolenta, ela apenas deixou que seu papai a abraçasse por trás, enquanto ainda tinha o cacete inchado dentro dela.
- Mhm... Obrigada pelo presente, papaizinho... O senhor é o melhor... - Ela adormeceu logo após, se sentindo cheinha com o seu papai.
Louis apenas passou seus braços pela cintura da garota, deixando um beijo em sua nuca antes de também pegar no sono. Seu pau era aquecido pela buceta quente da garota, os dois adormeceram, presos em uma nuvem de tesão e amor.
A noite seguiu tranquila, Harper dormiu agarradinha com seu papai até o meio da madrugada, quando o relógio marcava três e meia. Louis despertou rapidamente quando ouviu o barulho de um carro na porta de sua casa. Harry havia chego.
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