#campagna antiviolenza
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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“Il Cammino della Nona Casa”: 900 km a piedi contro la violenza di genere
Un viaggio solidale e simbolico da Cuneo a Roma per sensibilizzare la società sul tema della violenza di genere, con tappa ad Alessandria.
Un viaggio solidale e simbolico da Cuneo a Roma per sensibilizzare la società sul tema della violenza di genere, con tappa ad Alessandria. Si è svolto oggi ad Alessandria l’incontro con gli organizzatori de “Il Cammino della Nona Casa”, un’iniziativa simbolica e solidale che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere e promuovere il progetto della Nona Casa,…
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lamilanomagazine · 6 months ago
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La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro
La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro. Si è svolta nella consueta location del "Lingotto Fiere" la XXXVI edizione del "Salone Internazionale del libro" di Torino. Per il ventitreesimo anno consecutivo, la Polizia di Stato è stata presente con uno stand espositivo di oltre 80 mq presso il Padiglione OVAL, posizione V189, ospitando un'area espositiva con iniziative di promozione della legalità e della cultura attraverso incontri dedicati agli autori in divisa e dimostrazioni delle varie Specialità. I visitatori hanno potuto, infatti, ottenere informazioni sulle attività di servizio e "toccare con mano" le metodologie di lavoro e le dotazioni tecnologiche utilizzate nelle indagini più complesse. PoliziaModerna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, ha avuto un corner dedicato per far conoscere la rivista e i prodotti editoriali che ha ideato e curato, come il fumetto Il Commissario Mascherpa, il volume fotografico Cani&Eroi – a cura dell'Ufficio Relazioni Esterne, cerimoniale e studi storici – sul lavoro dei cinofili della Polizia di Stato – e il volume Polizia e motori sulle auto storiche. Lo stand è ormai diventato un tradizionale appuntamento anche per presentare alcune novità editoriali realizzate da poliziotti con la passione per la scrittura, alcuni dei quali già presenti nelle edizioni precedenti del Salone con le proprie opere, e di ritorno alla kermesse sabauda con "nuove uscite". Presso lo stand si sono tenuti dei momenti formativi/informativi su materie di specifica competenza. Nel corso di questi incontri sono stati proiettati slides e video esplicativi ed è stato distribuito materiale divulgativo ed informativo in merito alle tematiche illustrate. - A cura della Divisione Polizia Anticrimine, si sono svolti incontri formativi/informativi in materia di violenza di genere, con particolare riferimento alla campagna nazionale permanente "Questo non è amore". Il Commissario Capo della P. di S., Dott.ssa Paola FUGGETTA, insieme a responsabili e referenti del centro antiviolenza del Comune di Torino, ha parlato di violenza sulle persone con disabilità e degli strumenti per riconoscerla e contrastarla; - A cura del Compartimento Polizia Ferroviaria, sono stati illustrati i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori "Train to be cool", con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario; - A cura della Sezione Polizia Stradale di Torino, sono stati forniti consigli di educazione stradale ed illustrati i contenuti della campagna di sicurezza stradale denominata "Progetto Icaro"; - A cura del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni "Piemonte e Valle d'Aosta" , sono state esposte le regole di comportamento in merito all'uso consapevole delle nuove tecnologie. Inoltre ha avuto luogo un incontro dal titolo "I rischi del mondo digitale: dal cyberbullismo al phishing, dal revenge porn al falso trading online. Nella Sala Gialla si è tenuto l'incontro dal titolo "In rete: navigare sicuri", rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. - A cura del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d'Aosta sono state illustrate le attività specifiche, con incontri su tematiche di settore: Dattiloscopia Forense, Biologia, Balistica, Chimica, Squadra sopralluoghi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 7 months ago
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ll nuovo spot della campagna #IoLotto contro la violenza sulle donne
Prosegue la campagna #IoLotto contro la violenza sulle donne, ideata e realizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Napoli. Il nuovo spot, con testimonial Imma Cerasuolo, intende tenere sempre alti i riflettori su questo tema e offrire aiuto concreto a chi denuncia, anche con l’invito a rivolgersi al numero nazionale 1522 o ai centri antiviolenza del Comune. ll nuovo spot contro la violenza sulle donne https://youtu.be/eb0OK7LCcLc Informazioni sui centri antiviolenza a Napoli I Centri Antiviolenza sono luoghi di accoglienza dove tutte le donne che subiscono violenza possono trovare ascolto, aiuto e supporto. I servizi offerti sono:- Ascolto e Orientamento- Sostegno psicologico- Sostegno legale- Orientamento alla formazione e al lavoro- Mediazione linguistico culturale- Reperibilità H24 al nr. 350/9742562 Ogni donna può rivolgersi ad un CAV a prescindere dell'indirizzo di residenza. Tutti i servizi sono GRATUITI e nel rispetto dell’ANONIMATO: CAV Centrale per le Municipalità 1 e 2:Via Concezione a Montecalvario, 26Tel. 0817953191 - 90Orari: Lunedì, Martedì e Venerdì 9.30 - 13.30Mercoledì e Giovedì 14.00 - 18.00 CAV Materdei per la Municipalità 3:Via S. Agostino degli Scalzi – Salita San Raffaele, 61Tel. 0817952615Orari: Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì 9.30 - 13.30Giovedì 10.30 - 14.30 CAV Fuorigrotta per le Municipalità 9 e 10:Via Acate, 65Tel. 0817958010Orari: Lunedì, Mercoledì e Venerdì 9.00 - 13.00Martedì 10.00 - 14.00Giovedì 14.00 - 18.00 CAV Vomero per la Municipalità 5:Via Giacinto Gigante, 242 - 3° piano (stanza 3)Tel. 0817952254Orari: Lunedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì 9.30 - 13.30Martedì 14.00 - 18.00 CAV Ponticelli per le Municipalità 4 e 6:Via Hemingway, 102Tel. 3880979950Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.30 - 13.30 CAV DREAM TEAM DONNE IN RETE SCAMPIA per le Municipalità 7 e 8:Via Galileo Galilei, 5Tel. 081 0489241 - Reperibilità 327/5423293Orari: Lunedì, Mercoledì e Giovedì 9.30 - 13.30Martedì e Venerdì 15.30 - 18.30 Read the full article
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telodogratis · 2 years ago
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Numero antiviolenza 1522, a Palermo via alla campagna attraverso gli “scontrini salvavita”
Numero antiviolenza 1522, a Palermo via alla campagna attraverso gli “scontrini salvavita”
“Se sei vittima di stalking o violenza chiama il 1522”: questo il messaggio che farà la sua comparsa sugli scontrini delle farmacie, comunali e private, delle attività commerciali, artigianali, turistiche, sui tickets dei parcheggi e sui biglietti dei mezzi pubblici L’articolo Numero antiviolenza 1522, a Palermo via alla campagna attraverso gli “scontrini salvavita” proviene da…
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forzaitaliatoscana · 3 years ago
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Raponi: al via la campagna antiviolenza "scegli di vivere"
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La coordinatrice provinciale di Azzurro Donna Forza Italia Siena Maria Concetta Raponi: "Al via la campagna antiviolenza “scegli di vivere”: fondi per il patrocinio legale. La Regione Toscana stipuli un protocollo d’intesa con gli ordini forensi" In Italia le donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza  psicologica, economica, fisica o sessuale sono quasi sette milioni: il 20,2% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro ed il tentato stupro, la violenza è tra le prime cause di morte per le donne dai 16 ai 44 anni , ogni anno più di cento donne vengono uccise per mano di chi diceva di amarle. Numeri preoccupanti se si considera che a praticare le violenze sono stati partner o ex partner. Dal Report del Ministero dell’Interno relativo al primo semestre del 2021 emerge un dato allarmante: in ambito familiare ed affettivo il numero dei reati ha fatto registrare una crescita con 77 episodi a fronte dei 72 del primo semestre del 2020 e sono state 48 le donne uccise nei primi sei mesi del 2021 contro le 55 vittime del primo semestre del 2020. La violenza di genere deve essere riconosciuta perché possa essere efficacemente affrontata, soprattutto attraverso la costituzione di reti di relazioni fra tutti gli operatori per sostenere concretamente le donne nel percorso di uscita dalla violenza. Come Coordinatrice Provinciale di Azzurro Donna insieme a tutto il coordinamento  abbiamo voluto lanciare, a ridosso del 25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la campagna “scegli di vivere : dai voce al tuo silenzio e scoprirai di non essere sola e di avere una vita accanto”, per sensibilizzare e contrastare efficacemente il fenomeno della violenza di genere. Azzurro Donna e Forza Italia  hanno sempre lavorato e continueranno a lavorare con i propri Parlamentari e Consiglieri Regionali, con proposte ed atti concreti volti a contrastare adeguatamente ed efficacemente qualsiasi forma di violenza. Nella lotta contro la violenza sulle donne è di fondamentale importanza investire nella realizzazione   di progetti di formazione, educazione e sensibilizzazione , con personale specializzato e qualificato, confrontare le rispettive modalità operative di tutti i diversi soggetti che operano sul territorio, sviluppando procedure di intervento che permettano azioni integrate ed efficaci e mettere a conoscenza di tutti gli operatori la rete a supporto delle donne affinché le stesse possano essere indirizzate ai diversi servizi che saranno in grado di fornire risposte adeguate ed efficaci. Enti locali, Istituzioni ed Associazioni debbono lavorare su piani strettamente correlati a livello sia locale che nazionale, con interventi coordinati e multidisciplinari , che rispondano in modo efficace ai bisogni delle vittime di violenza. E’ di fondamentale importanza garantire protezione fisica, aiuto sanitario, psicologico, legale ed economico. E proprio sotto quest’ultimo aspetto oltre all’importantissima proposta di legge di cui è prima firmataria la nostra Coordinatrice Nazionale l’On. Catia Polidori riguardante  l’“Istituzione del soccorso di libertà” per le donne vittime di violenza , la proposta condivisa e sostenuta anche dalla Coordinatrice Regionale Azzurro Donna Toscana Rita Pieri, che invierò al nostro Consigliere Regionale, è quella relativa all’Istituzione di un fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza e di maltrattamenti”. Tale Fondo (la cui previsione andrebbe inserita nella L. R. Toscana n.59 del 16 novembre 2007 “Norme contro la violenza di genere” così come modificata  dalla L.R. 27 dicembre 2017 n.77 ), sulla base di un protocollo d’intesa con gli Ordini Forensi Toscani, andrebbe a coprire le spese di assistenza legale fornita da avvocate o avvocati iscritti in appositi elenchi e che abbiano competenza e formazione specifica e continua nell’ambito del patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti. Ricorrendo al Fondo di solidarietà le donne vittime di violenza e/o di maltrattamenti potrebbero sostenere le spese legali relative alla fase che precede l’avvio di azioni in sede giudiziaria, sia civile che penale,  non ricomprese nel gratuito patrocinio che, è bene ricordarlo, con sentenza n.1 dell’11 gennaio del 2021, la Corte Costituzionale ha ammesso per tutte le donne vittime di violenza a prescindere dal reddito. Tale fondo rappresenterebbe un ulteriore incentivo per le donne ad intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, superando gli eventuali ostacoli di carattere economico che spesso impediscono alle donne di decidere di denunciare. Tutte le azioni a tutela delle donne vittime di violenza e nell’ottica di prevenire la violenza di genere  non possono prescindere dal dover lavorare anche sugli uomini che agiscono violenza, perché è vero che la violenza di genere colpisce le donne, ma è vero che si tratta di un problema dell'uomo. La recidiva degli autori di violenza è molto alta, più di otto uomini su dieci rischiano di tornare a commettere gli stessi reati, se non interviene nel mezzo qualcosa o qualcuno, ovvero se non sono presi in carico da un servizio o da un centro d'ascolto per uomini maltrattanti. La violenza ha radici culturali ed è su queste che dobbiamo agire se vogliamo sconfiggere questa gravissima piaga della nostra società. Maria Concetta Raponi, Coordinatore provinciale Azzurro Donna Forza Italia Siena Follow @FI_Toscana
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corallorosso · 3 years ago
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17enne va in farmacia e chiede "la mascherina 1522": la frase in codice fa arrestare il suo violentatore A volte basta una frase giusta e avere qualcuno di fronte attento e pronto ad ascoltarla e captare i segnali. “Vorrei una mascherina 1522…”: alla farmacista è bastata questa breve frase pronunciata da una giovane cliente per allarmarsi e capire che la richiesta in questione era in realtà molto più urgente. La vicenda è accaduta alcuni mesi fa a Oristano, in Sardegna, dove una ragazzina di 17 anni è riuscita a far arrestare un uomo che abusava di lei da almeno cinque anni. La frase in codice (la mascherina 1522 in realtà non esiste) è stata messa a punto da centri antiviolenza e dall’ordine dei farmacisti durante la pandemia, quando si temeva che i prolungati periodi di lockdown potessero aumentare i rischi di violenze tra le mura domestiche, per aiutare chiunque subisca abusi a dare l’allarme e chiedere aiuto. Secondo quanto confermato dalla questura di Oristano, erano in realtà due le ragazzine presentatesi in farmacia che avevano pronunciato la fatidica frase. La dottoressa ha colto al volo il segnale di allarme e ha accompagnato le due ragazze nel retro della farmacia, dove si è fatta raccontare tutta la vicenda. È emerso così che il sessantenne amico di famiglia al quale una delle due ragazze era stata affidata abusava di lei da quando aveva dodici anni, impedendole di parlare attraverso minacce oppure regali. Oggi la polizia ha aperto un’indagine, culminata con l’arresto del sessantenne per violenza sessuale su minore. “Abbiamo ascoltato la vittima degli abusi, alla presenza di uno psicologo - ha confermato il dirigente della squadra mobile di Oristano Samuele Cabizzosu -lei all’inizio era reticente, non voleva che denunciassimo. Evidentemente aveva parlato con l’amica perché aveva bisogno prima di tutto di sfogarsi con qualcuno”. Il “codice 1522” (numero che corrisponde al numero telefonico antiviolenza) si era concretizzato con una campagna di sensibilizzazione con lo slogan “Chiedi la mascherina 1522”. Globalist
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unfilodaria · 3 years ago
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Il male dei social.
Nelle scorse ore è uscita questa vignetta di Andrea Bozzo. La vignetta ovviamente si riferisce alla surreale conferenza stampa talebana, in cui i nuovi governanti dell'Afghanistan si dichiarano degli agnellini. A sentire le loro parole, sembra che abbiano appena dichiarato L'Allegro Califfato dei Puffi e che tutti saranno felici. Bozzo suggerisce in modo metaforico che i talebani sono così ansiosi di sembrare "bravi ragazzi" davanti alla comunità internazionale che potrebbero perfino usare la schwa in segno di inclusione (o drappeggiarsi un turbante arcobaleno in testa, o fate voi). Il concetto è quello.
Ora contestualizziamo.
Nei giorni scorsi sono fioriti post e meme beceri contro le femministe italiane, in cui - come al solito - le si accusava in perfetta cattiva fede di pensare solo agli asterischi e non ai Veri Problemi delle donne. Come sempre ignorando che le persone che si interessano di linguaggio inclusivo sono poi anche attiviste che dedicano ore del loro tempo ai centri antiviolenza, alla tutela legale delle donne in pericolo, all'informazione o alla cooperazione internazionale.
In questo contesto a dir poco sconcio, c'è chi si è risentito per la vignetta di Bozzo, anche perché nel frattempo la vignetta stessa era stata rilanciata in modo strumentale da gruppi incel, terf, estrema destra e sessisti assortiti.
Fin qua il contesto.
Per ultimo arriva il mondo del fumetto, dio lo abbia in gloria, e fioriscono post indignati contro chi si è indignato.
Ora fermatevi e fate un bel respiro.
Il problema GROSSO sono ancora i talebani, la popolazione in pericolo, le donne a rischio, le minoranze etniche e di diverso orientamento sessuale che rischiano di essere spazzate via. Perché, appunto, ai talebani è difficile credere quando fingono di essere dolci puffi.
Prendersela con chi ha frainteso questa vignetta dopo una campagna d'odio incessante che dura da anni, che lo vogliate o meno, va ad aggiungersi a quella campagna d'odio. Quindi state un filo più attenti, okay? Segnalare che la vignetta ha un altro intento è okay, ma riempire di epiteti chi ha frainteso, alla fine, non vi mette dalla parte degli scaltri, ma solo di quelli che nella propria bolla non hanno visto una parte della questione.
Susanna Raule
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piusolbiate · 4 years ago
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Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne
Una settimana per parlare, riflettere ed informare sul tema.
L'Amministrazione comunale di Solbiate Olona propone:
Mercoledi 25 Novembre ore 21:15
serata di riflessione IN DIRETTA STREAMING visibile al link:
https://www.youtube.com/channel/UCjxr4P5v-x6hhanS0HjtQFQ
Interverranno:- La Dott.ssa Paganini del Centro antiviolenza Associazione Eva Onlus di Legnano- Il Maresciallo Martino della Caserma dei Carabinieri di Fagnano Olona- Amilca Ismael scrittrice solbiatese
Sabato 28 Novembre ore 11:00
- Inaugurazione statica della panchina rossa con condivisione del momento sui social-Deposizione fiori in ricordo di tutte le vittime di femminicidio-Deposizione simbolica di scarpette rosse in memoria delle donne che non ci sono più
Per tutta la settimana dal 23 Novembre al 29 Novembre
-Lancio hashtag #nonènormalechesianormale
-Iniziative della Commissione Giovani e dei Commercianti a sostegno della campagna di sensibilizzazione
-Municipio illuminato di rosso
Numero antiviolenza e Stalking 1522
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" Isaac Asimov
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livornopress · 3 years ago
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1522, il numero antiviolenza si diffonde anche con la ricetta del medico
Livorno 24 novembre 2021 La diffusione del 1522 viaggia anche grazie alle buste che portano le ricette del medico. In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Regione Toscana rilancia la campagna di comunicazione per promuovere la conoscenza del numero gratuito nazionale antiviolenza e antistalking. E con l’obiettivo di garantire una diffusione capillare delle…
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purpleavenuecupcake · 3 years ago
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…QUESTO NON È AMORE 2021 - #aiutiamoledonneadifendersi
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Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, alla presenza del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, presenta a Catania la 5ª edizione della brochure “...Questo non è amore”, campagna nazionale permanente finalizzata a prevenire la violenza di genere. Con questo progetto la Polizia di Stato rinnova il proprio impegno a sensibilizzare, in modo semplice e lineare, le vittime di violenza e non solo, nella convinzione che la lettura delle storie raccontate nella brochure, purtroppo tutte vere, rappresenti uno stimolo a chiedere aiuto e a denunciare. Sono 89 al giorno, infatti, le donne vittime di reati di genere che si contano in Italia, secondo le segnalazioni raccolte dalle Divisioni Anticrimine delle Questure; nel 62% di casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. Il tasso più alto di donne che si rivolgono alle Forze dell’ordine per le richieste di ammonimento si registra nelle regioni del sud, in particolare in Sicilia; e proprio da questa regione, da Catania, città scossa nel recente passato da alcuni gravi episodi di femminicidio, che è necessario dire basta! Grazie alle iniziative già realizzate dalla Polizia di Stato sul campo della prevenzione, è stato possibile registrare una leggera diminuzione dell’andamento degli omicidi di donne rispetto agli omicidi in genere: se nel periodo gennaio-agosto 2020 le donne vittime di femminicidio erano il 48% di tutte quelle uccise, nell’analogo periodo del 2021 l’indice scende al 41%. Nel 72% dei casi l’autore è il marito o l’ex marito; in 1 caso su 2 ha usato un’arma da taglio; il 70% delle vittime erano italiane. Sale il dato delle donne che lasciano figli piccoli: nel gennaio-agosto 2020 era del 25%, mentre nell’analogo periodo del 2021 del 31%; è del 40% se si considerano gli omicidi commessi fino alla data della pubblicazione della brochure. Sul fronte della prevenzione continua ad essere l’ammonimento del Questore il provvedimento più efficace: secondo il Direttore Centrale Anticrimine, Prefetto Francesco Messina, “La sfida contro il femminicidio si gioca esclusivamente nel campo della prevenzione”, ed infatti l'intervento repressivo, ovvero l’arresto di chi arriva a compiere un atto del genere, assume un valore del tutto relativo poiché avviene laddove gli strumenti preventivi non abbiano avuto efficacia. Il numero più alto di ammonimenti per atti persecutori si registra al sud; quello degli ammonimenti per violenza domestica, invece, nelle regioni del nord Italia. Aumenta di poco il numero delle recidive nei casi di violenza domestica: i soggetti denunciati successivamente all’irrogazione dell’ammonimento passano dal 7% al 9%; diminuiscono sensibilmente invece le recidive per atti persecutori: dall’11% al 6%. Nel 49% dei casi i soggetti ammoniti, sia per stalking che per violenza domestica, vivono o hanno vissuto con la vittima. Si offre, però, anche una mano agli uomini maltrattanti, a coloro che agiscono violenza senza ancora sfociare in un reato più grave che richiede un intervento di polizia giudiziaria. La Polizia di Stato, grazie al protocollo Zeus, indica anche agli uomini un percorso utile per uscire dal ciclo della violenza, una strada per gestire la loro rabbia. La Polizia di Stato rappresenta, in questo senso, uno snodo fondamentale di una rete composta da istituzioni, enti locali, centri antiviolenza e di recupero dei maltrattanti, associazioni di volontariato che si impegnano ogni giorno per affermare un’autentica parità di genere, contro stereotipi e pregiudizi. In un periodo storico caratterizzato da emergenze che hanno segnato la storia di tutto il mondo, la Polizia di Stato ha adattato il suo approccio operativo attualizzandolo con nuovi strumenti tecnologici, come l’app YouPol, che tuttavia non sostituisce – per i casi gravi - la chiamata al Numero di Emergenza Unico Europeo “112” e/o 113, soprattutto nei casi di pericolo imminente. 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno, questo numero è sempre attivo, però YouPol può aiutare le vittime e i testimoni di atti di violenza domestica a chiedere aiuto. Con l’opuscolo “…questo non è amore”, elaborato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, si vuole offrire alla cittadinanza un servizio di informazione, sensibilizzazione ed aiuto sui temi del contrasto alla violenza di genere, anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche. Spesso il primo passo è il più difficile: la paura di essere giudicate, la vergogna di raccontare dettagli della propria vita privata, il timore di rimanere sole. A volte però basta solo una spalla a cui appoggiarsi, qualcuno con cui parlare, una rete di sostegno indispensabile per iniziare un nuovo percorso di vita libero dalla violenza e dal dolore. La campagna “…questo non è amore” non si ferma al 25 novembre, poiché è fondamentale che l’azione di prevenzione e di informazione sia portata avanti costantemente, tutto l’anno; ed infatti la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato coordina a livello nazionale il progetto “Camper”, con cui équipe multidisciplinari composte da funzionari di polizia, medici, psicologi, rappresentanti di centri antiviolenza e ad altre istituzioni e associazioni impegnate su questi temi, distribuiscono la brochure nelle piazze (durante il lockdown nei supermercati), mettendo a disposizione le proprie competenze per aiutare le donne a sentirsi meno sole e a liberarsi di violenze e sopraffazioni, a volte nascoste e vissute il solitudine. #essercisempre è un impegno costante perché, come affermato dal Prefetto Lamberto Giannini, “il silenzio aiuta l’aguzzino, mai la vittima”. Read the full article
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fonteprato · 3 years ago
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La Campagna Nazionale Antiviolenza 2020/2021 denominata “Una Rosa per Tutte” organizzata da Anna Silvia Angelini, Presidente AIDE Nettuno APS associazione indipendente donne europee in collaborazione con Maddalena Noce Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Nettuno, è stata presentata simbolicamente in concomitanza della giornata celebrativa del 25 novembre 2020, ambasciatrice della campagna è stata Monica Brandiferri, Consigliera di Parità della provincia di Teramo.
Tante ASSOCIAZIONI, culturali e centri antiviolenza, hanno deciso di unire le loro risorse, che hanno in comune l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di ogni persona, a livello culturale e sociale., ed hanno realizzato tanti eventi per tenere alta l’informazione contro la violenza di genere.
Non é un caso che questa Campagna sia partita proprio in prossimitá del 25 novembre 2020, per sensibilizzare le persone contro la violenza, coinvolgere tante associazioni fa la differenza perché ognuna di loro ha apportato una sua esperienza e valore alla nostra Campagna. In Italia la violenza di genere e il femminicidio sono un problema strutturale, non occasionale, e questo periodo lo rende una situazione ancora più favorevole.
La Campagna “Una Rosa per Tutte” si concluderà il 30 novembre 2021 a Nettuno, con un grande evento in rosa, dedicato all’universo femminile dove la contaminazione tra arte visiva, cultura e prevenzione crea un tripudio di emozioni per dire No alla Violenza, dal titolo
“D’ARTE D’AMORE…DONNA”
chiamarlo amore non si può.
Sono entrate a sostegno della campagna le associazioni culturali:
-AIDE Ginosa Laterza, Associazione -Commercianti di Nettuno
Il Tridente, -
Confesercenti
Matera, -
Medical Women’s International Association, Sezione di Potenza,
-AIDE Nazionale,
-ANLA associazione nazionale lavoratori anziani-Basilicata,
-AIDE Sicilia,
-AIDE Viggiano,
-AIDE Puglia, -Associazione
Donna Italia Onlus,
-Associazione
/AIDE Ginosa La Terza, -Federazione Italiana
Krav Maga, ADGI
-Associazione
Donne Giuriste Italia,
-Comitato Anna Capponi
(Diritti delle donne)
Teramo,
-Associazione Medea, centri antiviolenza
-Associazione
Artisti Naty,
-Associazione “Insieme Fonte”-culturale, AIDE Basilicata,
-Associazione Officina dei beni comuni.
Matera,
-Resistenza
Cooperativa Sociale
Onlus,
-Associazione
Officina delle Culture
Gelsomina Verde,
-Sulle Ali di Scampia
-Associazione Marzo Donna Procida, /Associazione Medea, -Associazione
Sportello per la Legalità.
-Associazione contro la persecuzione domestica
Movimento Difesa del cittadino
-Associazione
Dream Team-Donne in rete
-“Mondo Sociale. ” APS -Associazione nazionale
“Tutela Donne”
-“Laboratorio del possibile”
-Associazione Edela, si occupa di orfani di femminicidio.
-Associazione
“Mi Chiamava Principessa”
-“Linea Donna”
Centro d’ascolto antiviolenza
-Associazione Donna ASSOLEI Onlus
-Associazione Anna Rosa
Una di Noi
-Associazione “Libera di vivere”
Centro d’ascolto antiviolenza
-L’Associazione Italiana di Psicologia e Criminologia è un’organizzazione di volontariato (ODV), fondata a Roma nel 2001, che si occupa della prevenzione e del contrasto alla violenza e allo stalking.
-“Mai più Vittima”
Associazione Vittime di Violenza
-Associazione
“Il Coraggio della paura”
Centro Antiviolenza Italiano
Per informazioni sulla Campagna scrivere a [email protected].
Anna Silvia Angelini
Presidente AIDE Nettuno APS associazione indipendente donne europee.
#unarosapertutte
#campagnaantiviolenza
#25novembre
Servizi sociali
via Biferno 10, 00048 Nettuno, Lazio
Un ringraziamento a tutte le associazioni che hanno
Aderito alla campagna antiviolenza❤️
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Bari: "questo non è amore", presentata la campagna di contrasto alla violenza di genere promossa dall'Assessorato al welfare e da Federfarma
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Bari: "questo non è amore", presentata la campagna di contrasto alla violenza di genere promossa dall'Assessorato al welfare e da Federfarma. Si è svolta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la presentazione di "Questo non è amore", la nuova campagna di formazione e sensibilizzazione sul contrasto alla violenza di genere promossa dall'assessorato al Welfare del Comune di Bari e da Federfarma Bari. Sono intervenuti alla presentazione l'assessora Francesca Bottalico, il presidente e il vicepresidente di Federfarma Bari, Vito Novielli e Alfredo Balenzano, e la coordinatrice del Centro antiviolenza comunale Marika Massara, alla presenza dei componenti del consiglio direttivo di Federfarma Bari e di alcuni titolari delle farmacie che aderiscono all'iniziativa. La campagna prevede un evento di formazione dedicato a farmaciste e farmacisti per facilitare l'orientamento e l'accesso delle donne ai centri istituzionali dedicati all'ascolto, all'aiuto e al contrasto della violenza. La sessione di formazione si svolgerà dalle ore 14, per una durata di circa due ore, presso la sede di "Lab" (Laboratorio Adolescenti Bari), in via Capruzzi 86 (angolo via Re David). Federfarma si impegna a favorire la partecipazione di iscritti e collaboratori delle farmacie all'evento, al quale parteciperanno anche l'assessora Bottalico e la coordinatrice del centro antiviolenza Marika Massara, assieme all'équipe del centro. Tutte le farmacie aderenti diffonderanno il materiale istituzionale informativo dell'assessorato e del Centro antiviolenza, anche sui propri canali social. Dalla giornata di domani e fino all'8 marzo, informazioni e contatti come il numero antiviolenza nazionale 1522 saranno diffusi anche tramite le croci verdi e i ledwall delle farmacie. Inoltre, le farmacie aderenti stamperanno, in maniera continuativa, il numero antiviolenza sui loro scontrini di cassa e distribuiranno al loro interno ed esporranno sulle bacheche esterne, adesivi e QR code che rimandano al numero nazionale antiviolenza e al relativo sito web. Infine, Federfarma Bari, in sinergia con l'associazione scientifica Agorà Salute si impegna a creare ulteriori momenti e appuntamenti informativi rivolti alle e ai titolari di farmacie e ai loro collaboratori, organizzati anche all'interno delle stesse farmacie. "Oggi, 14 febbraio, giorno di San Valentino, vogliamo dire: viva l'amore vero, che non è quello che maltratta, che controlla o che è violento - ha dichiarato Francesca Bottalico -. Proprio per questo, abbiamo deciso di dare il via a una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione realizzata in maniera capillare sul territorio, grazie alla nostra sempre più consolidata collaborazione con Federfarma e con la rete delle farmacie della città e del territorio di Bari. Verranno diffusi e distribuiti materiali sul numero nazionale antiviolenza 1522, i contatti del centro antiviolenza comunale e messaggi informativi rilanciati dalle nostre farmacie, che rappresentano punti di riferimento fondamentali per ogni quartiere. E accanto a tutto questo, promuoviamo la formazione, come faremo domani pomeriggio nell'incontro al Lab: perché proprio la formazione, oltre all'informazione, è fondamentale per cogliere tempestivamente i segnali di violenza, che possono essere non solo un livido, ma anche una parola, o un silenzio, o la richiesta di un particolare farmaco. Un approccio importante anche per orientare in modo sempre più diretto donne e ragazze verso i servizi istituzionali e professionali specialistici che sono al loro fianco". "Quella contro la violenza di genere è una battaglia prima di tutto culturale, che per essere vinta ha bisogno dell'azione di chiunque possa dare un contributo - ha proseguito Vito Novielli -. Per questo, come farmacisti, siamo felici di poter svolgere un ruolo importante: il ruolo di professionisti consapevoli, che ogni giorno incrociano le persone in alcuni bisogni fondamentali, come quelli sanitari. Con questo obiettivo, quindi, abbiamo voluto rafforzare ulteriormente la nostra collaborazione con l'assessorato al Welfare. Le farmacie possono e devono essere un luogo di ascolto, di diffusione di messaggi positivi, e un luogo dove dare spazio anche alla formazione. Il primo messaggio che lanciamo, tutte e tutti assieme, è questo: le donne non sono sole, non devono sentirsi sole. Abbiamo gli strumenti per combattere e per prevenire la violenza, e per vincere questa battaglia culturale che riguarda tutte le persone. Noi ci siamo, nelle circa cento farmacie della città e in quelle del territorio dell'area metropolitana". "La cronaca quotidiana di troppi tragici casi di femminicidio ci ricorda l'importanza di fare sempre di più per raggiungere tutte le donne e tutte le ragazze, diffondendo il più possibile la consapevolezza sugli strumenti utili per prevenire e contrastare la violenza di genere – ha concluso Marika Massara -. Per questo è fondamentale, come stiamo facendo oggi, amplificare un messaggio: uscire dalla spirale della violenza si può, con i giusti supporti. Noi del Centro anti violenza comunale siamo operativi 24 ore su 24, e offriamo percorsi personalizzati di consulenza non solo psicologica, ma anche legale, e servizi di ascolto, prevenzione e di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo per le donne vittime di violenza. Questa collaborazione e questa campagna ci aiuteranno a diffondere le informazioni su questi strumenti e anche a formare persone che, come chi lavora nelle farmacie, possono svolgere un ruolo e fare la differenza in momenti cruciali di ascolto e orientamento verso i centri e i servizi anti violenza".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Il nuovo Spot della campagna #IoLotto contro la violenza sulle donne
Prosegue la campagna #IoLotto, contro la violenza sulle donne, ideata e realizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Napoli. Con l'ottavo spot, che vede Testimonial l’attrice Miriam Candurro, si intende tenere sempre alti i riflettori su questo tema e offrire aiuto concreto a chi denuncia, anche con l’invito a rivolgersi al numero nazionale 1522 o ai centri antiviolenza del Comune. https://www.youtube.com/watch?v=tkcwgkz5B3Q Read the full article
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telodogratis · 2 years ago
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Violenza su donne, Ercoli (Differenza Donna): 'campagna McDonald's importantissima'
Violenza su donne, Ercoli (Differenza Donna): ‘campagna McDonald’s importantissima’
Read More(Adnkronos) – “Noi pensiamo che siano importantissime campagne come quella di oggi di McDonald’s che ci aiuta a diffondere la conoscenza in tutta la società del 1522, il numero nazionale antiviolenza e stalking della Presidenza del Consiglio dei Ministri gestito da Differenza Donna. Oggi sappiamo con certezza, a livello scientifico, che l’importante non è dire alle donne di denunciare,…
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questouomono · 7 years ago
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Questo uomo no, #94 - Femminista, ma de che aho
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Anche in questo caso non importa affatto di chi stiamo parlando, ma importa e molto di cosa dice; perché quando si usa un determinato linguaggio in ambito pubblico, e si ha un pubblico numeroso, i danni sociali possono essere molti, veicolati da un cattivo esempio che purtroppo non è affatto unico. Questo linguaggio, come vedremo, è usato da molti uomini che credono di avere delle possibilità, delle caratteristiche, delle qualità che li differenzierebbero da una qualsiasi massa maschilista, e che invece ne fanno solo una ennesima variante, particolare ma certamente non originale. Questo uomo no.
Il soggetto in questione è un noto fumettista che si concede volentieri digressioni sociologiche e storiche nelle questioni di genere. Fin qui nulla di nuovo: di professionisti di un settore che pensano di capirne di un altro è pieno il mondo. Il nostro mostra di saper usare allegramente diversi tipi di stereotipi sessisti, senza che ciò gli ponga il minimo problema; in effetti quando era stato incaricato di produrre una illustrazione contro la violenza sulle donne, il risultato aveva evidenziato la sua ignoranza riguardo i minimi termini della questione, producendo questo perfetto controesempio:  
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Le prove quindi che dell’argomento “violenza di genere” questa persona non ne capisca nulla ci sono in abbondanza,  come ce ne sono del fatto che documentarsi in merito non gl’interessa per niente. Per capire e poi evitare i violenti sessismi di quel video o di questa vignetta, e le tante altre parole a vanvera, gli sarebbe bastata una chiacchierata con una operatrice di un centro antiviolenza, oppure qualche sana lettura, oppure confrontarsi con uomini che un certo percorso l’hanno fatto davvero e non millantano competenze o esperienze inesistenti o inutili (più sotto faremo degli esempi). Come infatti scrive in questa lunga quanto penosa “autoassoluzione” da ogni accusa in proposito - altra solita mossa tipica dei maschilisti - il tutto si risolverebbe in una inevitabile quanto risibile faccenda di peccati; confondendo piani di discorso e ambiti - diritti, pratiche sessuali, abitudini familiari, personaggi inventati. Questo uomo no. 
Fosse tutto qui, niente di nuovo, di gente del genere ce n’è in abbondanza in ogni categoria professionale e della comunicazione. C’è però un particolare interessante che gli fa meritare una menzione speciale: costui si definisce “femminista”. Questa speciale categoria di maschilisti che si definiscono femministi (dei criteri diremo tra poco) devo trattarla a parte, per un motivo politico e metodologico non indifferente: anche io sono un uomo che si definisce femminista. Se non mi posiziono nella maniera corretta, rischio di costruire una gerarchia patriarcale - “io so’ mejo de te” - che non risolve il problema, anzi, lo confonde pericolosamente. Quindi se semplicemente dicessi che io sono femminista e lui no con dei criteri individuati da me, questo uomo no.
Il nostro si attribuisce il titolo di femminista, come si legge dal link sopra, attraverso legami materni o altre magiche influenze comportamentali non meglio precisate né negli effetti né nelle conseguenze. Accadesse davvero così, “femminista” non sarebbe un mezzo insulto, come invece è ancora nella considerazione della maggior parte delle persone, né una specie di patente che diversi poteri lottano per attribuirsi. Così, femministi lo siamo praticamente tutti. Personalmente preferisco prendere ciò che dice una femminista a proposito degli uomini femministi:
Men who want to be feminists do not need to be given a space in feminism. They need 2 take the space they have in society & make it feminist.
Cosa vuol dire “make it feminist”? Anche questo è facile dedurlo dai tanti femminismi già esistenti: 1) vuol dire riconoscere il potere patriarcale che ti è stato insegnato in quanto uomo (più di tutti se eterosessuale) dalla società maschilista nella quale viviamo, attraverso i tanti lavori femministi che da almeno due secoli lo hanno dimostrato; 2) vuol dire adoperarti per smantellare quel potere innanzi tutto nelle tue abitudini, nei tuoi gesti e nel tuo linguaggio, tenendo conto di ciò che tanti femminismi hanno già raccontato e dell’esperienza di chi lavora e lotta ogni giorno nel campo femminista;  3) vuol dire parlare con i tuoi amici e con altri uomini di tutto questo, portando anche nel luogo di lavoro e nel risultato del tuo lavoro l’istanza femminista, e riconoscere che tutto ciò è un impegno incessante, perché non c’è un traguardo da raggiungere ma una strada da percorrere. Per la parità, non “per le donne”. Queste tre cose, tanto per cominciare, potrebbero rendere femminista uno spazio maschile - sicuramente, più femminista di quanto non lo sia di solito.
Ecco: cosa fa il nostro chiacchierone a vanvera per rendere il suo spazio femminista? Nulla. I suoi luoghi virtuali e, a quanto racconta, quelli non virtuali, non sembrano proprio resi femministi dalla sua azione, come si vede dagli esempi in video e in immagine riportati sopra. Anzi, tutto il contrario. Questo uomo no.
Sarebbe facile fare paragoni imbarazzanti con altri suoi “colleghi”: Zerocalcare ha da sempre ben presenti le istanze femministe e ne parla e ne disegna con continuità; ricordo anche l’impegno di Marco Marcello Lupoi, primo editor di Marvel Italia, adesso direttore Panini, che ho incontrato la prima volta a “Da uomo a uomo”, organizzato per la campagna Noino.org nel novembre 2014.
Come al solito, il problema non è la professione, l’intelligenza personale o il pubblico al quale ci si rivolge. Il problema sta nell’umiltà di capire, di informarsi, di comprendere e fare propria una lotta per una identità di genere non violenta, per non esercitare poteri opprimenti che non abbiamo scelto. Cose difficili e non obbligatorie; è certamente più semplice appellarsi alla mamma, fingere processi, darsi da soli una benedizione e continuare a fare il proprio comodo. Questo uomo no.
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mezzopieno-news · 4 years ago
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MILENA BOCCADORO
per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
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Giornalista professionista. In Rai dal 1986, è capo servizio della redazione di Torino. Si occupa principalmente di temi sociali e ambiente. Dal 2011 fa parte del Direttivo dell’associazione Senonoraquando?. Tra i progetti a cui ha collaborato “Donne con la A” per un corretto uso del femminile anche nell’amministrazione pubblica realizzato insieme all’Università di Torino, “Potere alla Parola” con studenti delle medie e delle superiori in collaborazione con il Salone del Libro.
Qual è per lei il ruolo dell'informazione sul benessere della società?
È un ruolo molto importante, ma per agire sul benessere della società deve essere una buona informazione. E soprattutto in questo periodo mi domando se stiamo facendo una buona informazione. Il mondo della rete fa sì che questo flusso informativo non sia facilmente controllabile. Il giornalista è la persona che deve controllare le fonti, ma il controllo della congruità delle fonti viene a volte tralasciato. Il flusso informativo andrebbe regolato per distinguere e per evitare il rumore di fondo.
 Cos'è per lei una buona notizia?
La notizia non è in sé buona o cattiva. Bisogna tornare chiedersi che cos’è una notizia. La notizia non è necessariamente quella catastrofica e dovremmo anche superare il concetto delle buone notizie relegate in una sezione a parte, invece che essere inserite nel flusso informativo. Invitare a riflettere sulle buone notizie è utile per riflettere sulla notiziabilità dei fatti, sul motivo per cui si sceglie una notizia o l’altra.
 Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?
Sì, ma non è così interiorizzato, dovremmo superare le parole gridate e stereotipate. Soprattutto in Italia il giornalismo mainstream fomenta le partigianerie e non aiuta il dialogo. Ci sono contrapposizioni sempre più potenti, invece dovremmo riuscire con parole pacate a dare la possibilità di capire la realtà che ci circonda e non solo per decidere se stare da una parte o dall’altra.
Il giornalismo deve aiutare le persone a conoscere la storia e i fatti per capire la realtà e farsi un’idea propria, dovrebbe dare strumenti per capire e comprendere e prendere di conseguenza posizione. Quello che vedo è che non si aiuta in questo senso, non sempre si riesce ad alimentare le comprensioni dei fatti ma si alimenta un’idea contro un’altra.
 Qual è il suo contributo per una buona informazione? 
Non ho mai pensato che ci sia oggettività dell’informazione. Qualsiasi racconto è soggettivo e parte della mia storia e dalla mia esperienza. Io cerco sempre di capire a fondo quello che devo raccontare e raccontarlo nel modo più onesto possibile, cercando di usare le parole più neutre possibili. È inevitabile trasmettere quello che si pensa della storia che si racconta, ma con la comprensione e attenendosi ai fatti, si raccontano meglio.
Io ho scelto spesso di raccontare persone e storie di persone in difficoltà, che nonostante questo sono riuscite ad uscire dall’angolo, storie di associazionismo, di donne, di storie con un risvolto sociale, su cosa sta succedendo nella società e come sta cambiando. Se guardiamo la società con gli occhi pieni di stereotipi ci viene difficile capire e uscire dalle frasi fatte nella narrazione. E io tengo bene in mente questo principio, ogni volta che inizio a scrivere e raccontare una nuova storia. Quello che si deve superare è la pigrizia mentale con cui si affrontano i temi: ci vuole una riflessione individuale molto forte e lasciarsi trasportare dal flusso.
L’informazione cambia e c’è una continua riflessione sulle parole da usare nel giornalismo, basti pensare al linguaggio quando si parla di violenza sulle donne. Ora sarebbe sanzionabile scrivere “l’ha uccisa per amore”, anche se è stato dichiarato da una fonte diretta. Ora grazie alle battaglie e a nuove sensibilità di tante giornaliste ci sono cose che non si possono più scrivere. Per fare un buon giornalismo, ci si allena con orecchie attente e cuore aperto, per capire che un titolo o le parole possono ferire e fare danno. I giornalisti italiani si sono dati negli ultimi 10-15 anni carte molto importanti (la Carta di Venezia sulle donne, la Carta di Assisi sui bambini, la Carta di Roma sui migranti). Tutta la categoria è portata a vigilare sulle parole che si usano, meno verve e più comprensione.
 Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Con la denuncia di un problema si può aiutare a farlo conoscere e superarlo, non arrestarsi al problema in sé, magari triste e luttuoso, ma cercare di capire perché è accaduto e trovare una strada per un miglioramento. Torno al tema della violenza sulle donne, forse sarebbe il caso capire quali sono i meccanismi che portano gli uomini alla violenza, che tipo di aiuti sociali si possono mettere in campo e dove sono le radici culturali della violenza. Non bastano i centri antiviolenza e di sostegno alle vittime, ma serve capire l’origine del problema e indicare la strada.
Leggi le altre testimonianze per la campagna Parità di Informazione Positiva #mezzopieno
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali
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