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Sabato 19 aprile il Museo Civico di Casale ospita “Il punto e la linea”, laboratorio sul Divisionismo per bambini dai 6 ai 10 anni, nell’ambito della mostra su Bistolfi. Scopri di più su Alessandria today.
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Nella hit parade degli avvelenatori della scuola pubblica ha troneggiato la cosiddetta “buona scuola” di Renzi, all’epoca segretario nazionale del PD, madre di tutte le miscele più corrosive: la managerializzazione dei presidi, gettati sul mercato alla ricerca di sponsor privati, utenti e docenti da scegliersi in autonomia negli albi territoriali, in ufficiale deroga ai finanziamenti statali, alle graduatorie pubbliche, a paradigmi di trasparenza e di controllo; lo school bonus e le detrazioni per la famiglie che avessero optato per le paritarie; la premiazione con un bonus di qualche centinaio di euro dei docenti ritenuti da un dirigente scolastico migliori. Insomma la logica degli incentivi, discrezionali, una tantum, ha preso il posto di diritti uguali per tutti. Faceva capolino la divisione dei lavoratori della scuola, all’uguaglianza nella legge e davanti alla legge subentrava l’arbitrio, alla cogestione la competizione. Soprattutto la “pessima scuola” di Renzi introduceva la cosiddetta alternanza scuola-lavoro, vale a dire l’effettuazione di 400 ore di tirocinio negli istituti tecnico-professionali e di 200 ore nei licei, cioè lavoro giovanile gratuito, pur sotto la veste dell’esperienza professionalizzante. Oggi queste ore sottratte alla conoscenza si chiamano con terminologia altisonante PCTO, “percorsi per il conseguimento di competenze trasversali e per lo sviluppo della capacità di orientarsi nella vita personale e nella realtà sociale e culturale”: restano obbligatori, sono condizione per l’ammissione agli esami di Stato, “non possono essere considerati come un’esperienza occasionale di applicazione in contesti esterni dei saperi scolastici, ma costituiscono un aspetto fondamentale del piano di studio”(legge n. 145/2018). Attraverso l’accoglimento della Raccomandazione del Consiglio del Parlamento Europeo (22 maggio 2018), che invitava a riprogettare la didattica a partire dalle competenze trasversali, funzionali a definire un progetto concordato per la soluzione di un problema, coi PCTO viene perseguito l’obiettivo di sviluppare le attività imprenditoriali“così come effettivamente presenti nella realtà, naturalmente con l’apporto fondamentale del territorio (aziende, enti culturali, professioni etc.)”. In questo contesto il disegno di legge Valditara sguazza a suo agio nella melma dei picconatori del sistema formativo pubblico. Aumenta le ore di PCTO, l’apprendistato è anticipato a 15 anni, affida la definizione dei contratti di prestazione d’opera dei giovani studenti ad accordi di partenariato con i soggetti del sistema delle imprese e delle professioni; inserisce i privati (sempre le imprese) nella programmazione dell’offerta formativa, nelle attività di insegnamento e formazione, nonché di “addestramento”in attività laboratoriali; regionalizza il sistema formativo, in ossequio all’autonomia differenziata; riduce di un anno la formazione scolastica; acuisce la natura classista della scuola, che prevede percorsi troppo differenziati per chi proviene da classi povere rispetto a quelli destinati ai ceti più abbienti.
La scuola al servizio dell’impresa
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Lo scorso anno scolastico ho avuto in affidamento il cammino di una sezione di bambine e bambini della scuola dell’infanzia di anni 3. Per tutto il tempo che ho trascorso con loro, uno dei punti cardine della mia azione didattica e pedagogica è stato il diritto alla noia, o la cosiddetta pedagogia della lumaca.
Troppo spesso e volentieri, per la persona adulta la noia intesa come inattività è considerata uno spreco di tempo in quanto non produttivo. Anche all’interno dell’organizzazione scolastica ci si aspetta che bambine e bambini siano costantemente impegnati in attività programmate, strutturate e guidate da una persona adulta che ne definisca modalità e tempi. In questo modo i piccoli di esseri umani crescono senza conoscere il dolce far niente di cui millantiamo il valore nelle storie sui social durante tutti i periodi di vacanza. Cresciamo esseri umani frenetici, che sviluppano frustrazione nei tempi dell’attesa e del rilassamento.
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Inclusione scolastica: aumentano gli alunni con disabilità, ma restano ancora molte criticità
Il report ISTAT evidenzia un aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane, ma persistono criticità: insegnanti poco specializzati, discontinuità didattica, carenza di assistenza e scuole poco accessibili, limitando l’inclusione e la partecipazione alle attività Negli ultimi anni, l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità in Italia ha registrato alcuni progressi, ma…
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Daimonologia applicata saggi e principi


Daimonologia Applicata Ebook Daimonologia applicata saggi e principi, un Kindle ebook che racchiude vari testi sull'origine e l'evoluzione del Daimon e della Daimonologia. Il libro contiene anche molti aforismi motivazionali e ispirazionali, oltre che i fondamenti aforismatici della metodologia daimonologica. Tutto ciò che esiste nell’universo è frutto del caso e della necessità. Democrito La scienza delle cose esteriori non mi consolerà dell’ignoranza della morale nel momento del dolore; ma la scienza della morale mi consolerà sempre dell’ignoranza delle scienze esteriori. Blaise Pascal Books are not absolutely dead things, but do contain a potency of life in them.... I know they are as lively and as vigorously productive as those fabulous dragon's teeth and being sown up and down, may chance to spring up armed men. John Milton Non c'è una miglior pratica che una buona teoria. Kurt Lewin "Ethos anthropoi Daimon" (il carattere è il destino), diceva Eraclito. La nostra vita è legata al nostro comportamento, ai nostri pensieri, alle nostre idee, alla nostra cultura, alla nostra conoscenza, e a molte altre variabili ... Carl William Brown Each life is formed by its unique image, an image that is the essence of that life and calls it to a destiny. As the force of fate, this image acts as a personal Daimon, an accompanying guide who remembers your calling. James Hillman Ovunque io vada, scopro che un poeta è già stato là prima di me. Sigmund Freud A person often meets his destiny on the road he took to avoid it. Jean de La Fontaine Each life has a creative mind originated by its genius, a unique Daimon! Carl William Brown Genius is the ability to independently arrive at and understand concepts that would normally have to be taught by another person. Immanuel Kant Sgombriamo subito il campo da banali, ma ammissibili, equivoci: questo libro non parla di demoni strani, di pratiche magiche, né tanto meno del diavolo e delle sue peripezie, o dei santi e di altre divinità spirituali, ma come dice il titolo stesso si riferisce a qualcosa di molto più pragmatico, anche se certamente metaforico, letterario, filosofico e sperimentale. Esprimendomi in un altro modo, potrei dire che come la scienza applicata è l'uso del metodo scientifico e delle conoscenze ottenute attraverso le conclusioni del metodo per raggiungere obiettivi pratici, anche la Daimonologia applicata è sostanzialmente una metodologia didattica che si basa su un'ampia gamma di discipline e di procedure, spesso anche in contrasto con la scienza di base, che si concentra sull'avanzamento di teorie e leggi scientifiche che spiegano e predicono gli eventi nel mondo naturale. Aggiungiamo inoltre che all'interno del libro non troverete alcuna attività divinatoria, come usava fare Apuleio che si basava sul ruolo di intermediario dei "Daimones" secondo le sue visioni platoniche, come attestato in Sul dio di Socrate. Apuleio descrisse due tipi di rituali divinatori in cui un bambino veniva utilizzato come medium. La seguente terminologia venne introdotta per descrivere questi tipi di pratiche come "divinazione infantile attiva" o "passiva". La prima si riferiva ai rituali divinatori in cui l'anima demoniaca del medium abbandonava il corpo e poi raccontava di nuovo ciò che era stato contemplato mentre dimorava nel regno extracorporeo; la seconda descriveva i rituali in cui il medium era temporaneamente posseduto da un essere demoniaco divino, che pronunciava l'oracolo. Apuleio concepiva infatti la conoscenza e la divinazione come due sistemi interdipendenti e gettò ulteriore luce su queste pratiche divinatorie, mostrando la circolazione di idee comparabili tra platonici, teurgi e praticanti della magia. Il fine principale di questo libro è culturale, filosofico, psicologico, ispirazionale e motivazionale. In pratica la Daimonologia si basa sul concetto di Daimon, ovvero il genio che è in ognuno di noi, in quanto come creature viventi noi siamo per nostra natura intrinsecamente creativi ed artistici, in maniera e in gradazione diversa, ma proprio perché siamo al mondo abbiamo certamente delle capacità che devono essere coltivate. Pertanto possiamo dire in sintesi che il nucleo fondante di tutto questo libro risiede nel seguente principio: un individuo deve ricercare, individuare e seguire il suo genio, la sua passione, la sua professione, i suoi ideali; una volta trovata la propria inclinazione, metaforicamente parlando il proprio Daimon, deve sviluppare e migliorare le sue abilità e le sue conoscenze attraverso un'educazione permanente e il più possibile interdisciplinare, cercando di fare quello che fa nel migliore dei modi possibili; infine deve applicare la giusta misura, che è secondo Aristotele, un'ottima virtù, in tutto il suo percorso, cercando di evitare qualsiasi eccesso, e conservando per tutta la vita un senso del limite e della moderazione. Questo testo racchiude pertanto tutti gli articoli che ho scritto nel corso dei vari anni della mia attività culturale e di insegnamento, con l'aggiunta di altri lavori dei filosofi principali che in origine si sono occupati di questi argomenti, e qui mi riferisco in particolare a Socrate, Platone, Aristotele, Eraclito ed Epicuro. Abbiamo perciò articoli che spiegano il significato del termine Daimon, oppure riflessioni e aforismi filosofici vari, proseguendo troviamo poi la storia, la strategia, e la mission del Daimon Club, associazione da me fondata nel 1997, e proprio in seguito a questa mia attività di ricerca, di divulgazione e di promozione del nome stesso come vero e proprio "brand" attraverso la creazione dell'International Daimon Directory, arriviamo al nucleo fondante di questa Daimonologia Applicata che ho sviluppato, ovvero i cento principi sintetici e talvolta enigmatici, espressi in forma aforismatica, che racchiudono le linee guida per perseguire la cura del proprio e, perché no, altrui genio, o Daimon, o genialità se preferite. Per concludere poi il libro avremo anche una raccolta di aforismi ispirazionali e motivazionali che possono aiutare nell'intento e per ultima parte, come al solito nei libri di questa collana, troverete il mio testamento letterario con i lasciti del Daimon club, per ribadire come al solito l'importanza della lettura, dell'impegno, della diffusione del sapere e dell'importanza dell'aforisma come genere letterario, scientifico e filosofico. Per anticipare un po' la trattazione, diciamo che adattando alcune caratteristiche della Daimonologia empedoclea, Platone formulò una teoria più rigorosa della Daimonificazione attraverso la virtù. Daimonificò i soldati della sua repubblica ideale per il loro coraggio e Daimonificò i governanti ("guardiani") per la loro saggezza. Nel suo Cratilo, Platone garantì la Daimonificazione di tutte le persone che erano nobili e sagge. Il Timeo di Platone introdusse il principio democratico definitivo della Daimonificazione identificando il proprio Daimon guardiano con la coscienza superiore (o nous) dell'umanità. Per approfondire un po' il discorso in questa prefazione, dobbiamo anche dire che la materia non è semplice, del resto anche la vita non lo è. Non esiste infatti un termine, diverso da Daimon, nel linguaggio religioso e filosofico dei Greci che sia più complesso, la cui interpretazione dipenda maggiormente da un ambiente, periodo o sistema particolare. Il Daimon poteva infatti riferirsi ad uno spirito guida, ad una divinità intermedia, o demone, che viveva all'interno degli individui, o alla ragione che guida le nostre azioni e plasma il nostro comportamento, o come una fonte di guida e saggezza all'interno della nostra mente, in ogni caso era un'entità da nutrire, interpellare, e coltivare per vivere una vita il più possibile virtuosa e quindi anche tranquilla, possibilmente autonoma, forse un po' felice che tende quindi all'euDaimonia, ovvero felicità quale scopo di vita e fondamento etico L’euDaimonia richiede indubbiamente alte dosi di coraggio. Tuttavia, se non osiamo ascoltare la nostra voce interiore, quello stesso Daimon, inquieto e impaziente di agire, finirà per punirci. Come ci ricorda Carl Jung, se non siamo capaci di ascoltare i bisogni del nostro Daimon, la nostra anima si ammala. Andare contro i nostri desideri e le nostre motivazioni porta all’infelicità. L'etimologia di questo termine, dal greco euDaimonìa "felicità, benessere", composto da eu ‘buono’ e Daimon "genio, demone" non è la semplice felicità. È la felicità intesa come scopo della vita, e come fondamento dell’etica. In altri termini è una felicità a cui viene dato un ruolo preciso nell’indirizzare la propria condotta, base e faro, senza che resti una condizione contingente che emerge e scompare come il bel tempo. Si tratta di un concetto che ha attraversato la filosofia antica dai presocratici ad Aristotele, e in questo percorso, in cui sono segnati la differenza con la ricerca del piacere e il nesso con la virtù, appare evidente il suo carattere cangiante: bene porre la felicità come scopo di vita e fulcro morale, ma resta da capire il piccolo particolare di che cosa sia la felicità. In effetti, si tratta di una delle definizioni più difficili da dare, vista la vaghezza e la soggettività della sua considerazione: scava scava, ciascuno ha la sua, e l’astrazione finisce per far perdere i contorni di ciò che significa. Definirla come serenità e realizzazione è incredibilmente riduttivo: nella stanza della lingua, resta la più bella chimera. Proprio perciò l’eudemonia si rivela una risorsa interessante: non si concentra tanto sul contenuto inafferrabile della felicità, ma sulla sua posizione e sul suo orientamento. Lascia in un ricco, convergente silenzio ciò che significa e ce la rende come valore pratico. È nella realizzazione di un’eudemonia condivisa che Faust, alla fine, si redime; l’abbracciare l’eudemonia ci sa risollevare dopo l’evento tragico; e l’eudemonia viva del luogo lontano che abbiamo visitato durante il viaggio ci fa tornare a casa col cuore più grande e le idee più chiare. Dopotutto, la meraviglia più incisiva ed eloquente che sta in questa parola è la sua etimologia: l’eudemonia è l’essere posseduti dal buon demone. Il problema però sta proprio qui. Come diceva Jean de La Fontaine "Spesso una persona incontra il suo destino sulla strada che ha preso per evitarlo." Si tratta in buona sostanza di non venire al mondo nel momento sbagliato, nel posto sbagliato, circondati da numerose e maligne persone sbagliate. Questa in effetti è una riflessione stimolante sul destino e sulla natura imprevedibile della vita. Suggerisce che, nei nostri sforzi per evitare determinati risultati o situazioni, potremmo inavvertitamente dirigerci verso di essi, o trovarci immersi in un ambiente non favorevole, per usare un'espressione piuttosto leggera. Questa idea risuona con il concetto di inevitabilità, ovvero come il destino spesso operi in modi misteriosi, drammatici, tragici e spesso anche ironici o sarcastici. Ad esempio, qualcuno che ha paura di fallire potrebbe evitare di correre rischi, solo per scoprire che questa cautela limita la sua crescita e porta a opportunità mancate. Allo stesso modo, evitare la vulnerabilità emotiva nelle relazioni per proteggersi dal crepacuore potrebbe causare solitudine, proprio il risultato a cui si sperava di sfuggire. Mentre possiamo pianificare e agire con intenzione, la vita spesso si svolge in modi che vanno oltre la nostra comprensione. Ciò non significa che gli sforzi per dare forma ai nostri percorsi siano inutili, ma piuttosto che dobbiamo accettare un certo grado di imprevedibilità. A volte, l'approccio migliore è quello di abbracciare le sfide, confidando che il viaggio stesso ci possa insegnare qualcosa, e in ogni caso comprendere le nostre motivazioni può aiutarci a navigare nella vita con maggiore autenticità e consapevolezza, consentendoci di affrontare il nostro "destino" con cuori aperti invece di evitarlo. Per concludere questa prefazione, che intende essere anche una piccola introduzione al libro, posso dire che attraverso questo testo sulla Daimonologia applicata, intendo proporre sia uno studio sulla tematica da un punto di vista storico e filosofico, sia una nuova interpretazione del termine attraverso una serie di principi sintetici, in pratica cento aforismi, che mirano a migliorare il pensiero e il comportamento umano in maniera globale. La Daimonologia pertanto diventa così una vera e propria disciplina didattica, eclettica e metodologica che combina vari campi del sapere umano, dalla filosofia alla pedagogia, con l'obiettivo di sviluppare la creatività e l'intelligenza individuale, nonché quella sociale e collettiva. Da ribadire chiaramente che uno dei principi fondamentali della Daimonologia è che essa non rappresenta una religione, ma piuttosto una guida metodologica e pedagogica che valorizza l'arte creativa e la genialità innata dell'individuo. La Daimonologia perciò riconosce l'importanza di una formazione completa che includa sia l'educazione che l'esperienza, e considera il caos e l'anarchia universale come elementi naturali dell'esistenza umana, dai quali si può trarre ispirazione e saggezza. Infine dobbiamo anche aggiungere che un altro aspetto cruciale della Daimonologia è l'approccio critico e scettico verso le strutture di potere e dell'autorità, nonché la denuncia della stupidità umana come un fenomeno perenne e universale. La disciplina incoraggia l'uso della ragione unita alla passione, promuovendo un equilibrio tra emozioni e razionalità al fine di potersi muovere, grazie a delle guide geniali e indipendenti, senza creare troppi danni, all'interno delle dinamiche complesse della nostra misteriosa, e non sempre idilliaca, realtà. Per chi volesse approfondire l’argomento suggerisco i seguenti articoli: Daimonologia Applicata. Aforismi, principi e saggi. Introduction to Daimonology Principi sintetici di Daimonologia Synthetic principles of Daimonology Daimon brand tra realtà e metafore Nuovo manifesto surrealista Platone e il mito di Er Insegnamenti di Platone Insegnamenti di Socrate Daimon la sorte delle anime Massime di Epicuro Aforismi di Eraclito Saggezza filosofica Etica e filosofia Etica e conoscenza Carl William Brown Il testamento di C.W. Brown Daimon Club organization Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
#Amazonkindle#Daimonefilosofia#daimonebook#Daimonologia#Daimonologiaapplicata#Daimonologiaapplicatasaggieprincipi#daimonologiaefilosofia#ilDaimondiSocrate#ladaimonologiadiCarlWilliamBrown#Platoneeladaimonologia#principididaimonologiaapplicata#saggisulDaimonelaDaimonologia
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Il Prof. Francesco Pira, professore associato di Sociologia dell’Università di Messina, è stato nominato membro del Comitato Scientifico dell’Intergruppo Parlamentare per il Digitale, presieduto dall’On. Naike Gruppioni. La nomina è stata formalizzata attraverso una lettera firmata dalla Presidente Gruppioni, nella quale si sottolinea che la scelta del prof. Pira è legata “al suo riconosciuto impegno nel campo accademico e professionale, con particolare focus su comunicazione, innovazione e tecnologie digitali”. L’Intergruppo, istituito per affrontare le sfide tecnologiche e sociali del nostro tempo, si propone di promuovere politiche digitali avanzate e progetti che favoriscano la trasformazione digitale del Paese. “La competenza e la visione del Prof. Pira – ha dichiarato la Presidente On. Gruppioni – sono in linea con gli obiettivi dell’Intergruppo, che intende affrontare le sfide tecnologiche e sociali del nostro tempo con un approccio interdisciplinare”. Il Prof. Pira ha accolto la nomina con soddisfazione: “Sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza in un momento in cui molti cittadini vivono la rivoluzione digitale con ansia e addirittura paura”. L’istituzione dell’Intergruppo Parlamentare per il Digitale rappresenta un passo fondamentale verso una visione condivisa del futuro tecnologico del Paese. “Il gruppo nasce dalla consapevolezza del ruolo centrale che la tecnologia digitale gioca nello sviluppo contemporaneo e degli obiettivi che essa ci pone: da un lato, facilitare l’adozione di tecnologie avanzate per promuovere l’innovazione e migliorare la vita dei cittadini; dall’altro, rendere l’automazione delle attività manuali una realtà in grado di garantire efficienza e trasparenza”, ha aggiunto la Presidente Gruppioni. Il Professor Pira, che insegna Comunicazione Strategica, Teorie e Tecniche del Giornalismo Digitale, Giornalismo Sportivo, Social Media e Comunicazione d’Impresa all’Università di Messina, vanta un curriculum accademico e professionale di rilievo. È stato Coordinatore e Responsabile Scientifico per l’Italia del Progetto OIR – Erasmus+ sulla didattica inclusiva, finanziato dall’Unione Europea, e ha ricoperto ruoli di Visiting Professor in prestigiose università internazionali. Le sue ricerche, che esplorano la sociologia della comunicazione, si concentrano sulle dinamiche tra giovani e nuove tecnologie, con un particolare focus sulle tecniche di comunicazione politica e sociale. È inoltre Direttore della rivista interdisciplinare Addiction & Social Media Communication dell’Università di Messina. Questa nomina segna un ulteriore passo avanti nella missione dell’Intergruppo di sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide digitali del nostro tempo. Read the full article
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“Un museo è un luogo di impegno, non di evasione o di isolamento o di separazione, per rendere l’uomo libero in quanto informato. Si cerchi dunque in ogni modo di far intervenire il museo in tutte le attività culturali dell’ambiente in cui funziona: non come sede di contemplazione o studio della tradizione, ma come luogo in cui si costruisce e si vive lo sviluppo della realtà contemporanea. Per questo si chiamino a svolgere l’attività didattica, la lettura delle diverse collezioni, non soltanto gli aspetti della materia, ma gli storici e i conoscitori di altre discipline.”
- Franco Russoli
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Scopri come insegnare efficacemente l’inglese nella scuola primaria con metodi moderni, strumenti visivi e attività coinvolgenti. Una guida utile firmata Mukhlisa Abduvakhobova. Scopri di più su Alessandria today.
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Mondo Scuola
Mondo Scuola: Un Viaggio nell'Universo Educativo
Il Mondo Scuola è un termine che abbraccia tutti gli aspetti dell’educazione, dalle scuole primarie fino all’università, includendo ogni fase dell’apprendimento e tutte le risorse a disposizione per favorire una formazione di qualità. Comprende non solo gli istituti scolastici, ma anche gli strumenti didattici, i metodi di insegnamento, e le innovazioni educative che contribuiscono alla crescita delle nuove generazioni.
Le Fasi del Mondo Scuola
Il percorso educativo in Italia, come in molte altre nazioni, si sviluppa attraverso varie fasi:
Scuola dell'Infanzia: Un primo approccio all'apprendimento, che include giochi, attività creative e l’inizio della socializzazione.
Scuola Primaria: Inizia l’insegnamento formale di materie fondamentali come italiano, matematica, scienze e storia, con un’attenzione alla formazione dei valori e delle abilità sociali.
Scuola Secondaria di Primo Grado (Medie): Questo ciclo rappresenta un passo decisivo nella crescita degli studenti, introducendo materie più complesse come le lingue straniere e le scienze.
Scuola Secondaria di Secondo Grado (Superiori): Le scuole superiori permettono agli studenti di specializzarsi in vari settori, come licei, istituti tecnici o professionali, preparandoli per l'ingresso nel mondo del lavoro o per l'università.
Università e Istituti Superiori: Per chi desidera proseguire con gli studi, l'università rappresenta una fase di specializzazione, con la possibilità di acquisire una laurea triennale o magistrale, e accedere a master e dottorati di ricerca.
Le Risorse del Mondo Scuola
Oltre alle scuole e università, il Mondo Scuola comprende una vasta gamma di risorse che aiutano gli studenti a imparare e a crescere:
Libri di Testo e Materiale Didattico: Gli strumenti fondamentali per l'apprendimento, che vengono costantemente aggiornati per rispondere alle esigenze pedagogiche moderne.
Tecnologia e Strumenti Digitali: La digitalizzazione ha trasformato l’educazione, con piattaforme online, strumenti di e-learning, e dispositivi che rendono l'apprendimento più accessibile e interattivo.
Corsi e Formazione Extra-scolastica: Molti studenti e adulti ricorrono a corsi online, laboratori e seminari per approfondire determinate materie o acquisire nuove competenze.
I Metodi Educativi nel Mondo Scuola
Il Mondo Scuola è in continua evoluzione, e i metodi di insegnamento si stanno adattando ai cambiamenti tecnologici e alle nuove esigenze sociali. Alcuni dei metodi più innovativi includono:
Didattica Attiva: Approcci che incoraggiano la partecipazione attiva degli studenti, come il problem-solving, il lavoro di gruppo, e le discussioni in classe.
Apprendimento Online e a Distanza: Con la pandemia di COVID-19, molte scuole e università hanno adottato l’insegnamento online, una modalità che continua a essere una risorsa fondamentale per l’educazione moderna.
Educazione Inclusiva: Un approccio che mira ad adattare l'insegnamento alle diverse esigenze degli studenti, creando ambienti scolastici che accolgano tutti, indipendentemente dalle loro capacità e background.
Il Futuro del Mondo Scuola
Il Mondo Scuola sta cambiando rapidamente, con un crescente focus sull’innovazione, la sostenibilità e l'inclusività. Le scuole del futuro saranno sempre più digitalizzate, interattive, e orientate al pensiero critico e alle competenze trasversali, preparando gli studenti a vivere e lavorare in un mondo globale e in continuo cambiamento.
Tecnologie Emergenti: L'uso di intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale potrebbe rivoluzionare il modo in cui gli studenti apprendono e interagiscono con i contenuti.
Educazione Sostenibile: La crescente attenzione verso la sostenibilità e l'ambiente influenzerà i programmi scolastici, con un focus su materie come la scienza ambientale e l'educazione civica.
Personalizzazione dell'Apprendimento: Le piattaforme di e-learning e l'uso di algoritmi intelligenti permetteranno di personalizzare l’esperienza educativa, rispondendo meglio alle necessità individuali degli studenti.
Conclusioni
Il Mondo Scuola è un universo vasto e dinamico, che comprende tutte le risorse e gli strumenti necessari per favorire l’apprendimento e lo sviluppo delle nuove generazioni. Con l’evoluzione continua della tecnologia, dei metodi di insegnamento, e della pedagogia, il futuro dell’educazione si prospetta sempre più interattivo, inclusivo e orientato alle sfide globali.
Che tu sia uno studente, un insegnante, o un genitore, il Mondo Scuola offre opportunità infinite per crescere, imparare e prepararsi al futuro.
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Le ville
Il futuro di Stabiæ: un nuovo centro di accoglienza per il rilancio dei siti e lo sviluppo economico del territorio Un moderno centro di accoglienza e attività per i visitatori delle Ville di Stabiæ, dove soffermarsi prima e dopo la visita, con un ampio parcheggio, ristorante e caffetteria, spazi per la didattica e una foresteria per turisti dove studiosi e ricercatori possono trovare un punto…
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* 𝐎𝐏𝐄𝐍 𝐃𝐀𝐘 *
/ 𝐐𝐮𝐚𝐫𝐭𝐚 𝐒𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒-𝟐𝟎𝟐𝟓
Valerio Massaroni e Marco Giovenale presentano la quarta stagione di corsi e attività in un evento online aperto a tutti trasmesso sulla nostra pagina Facebook e sul canale YouTube.
Sarà ripercorsa la nostra storia, dagli inizi nel 2018 passando per la nuova veste dal 2021, spiegata la filosofia che guida le nostre iniziative e chiarite le modalità di partecipazione.
Sarà illustrata la programmazione didattica, 10 nuovi corsi da ottobre 2024 a giugno 2025, accanto ai seminari, gli eventi, le edizioni ECS e i progetti in partnership.
Interverranno collaboratori e corsisti a raccontare la loro esperienza e a dare testimonianza di una realtà ormai consolidata nella promozione della poesia contemporanea in Italia.
VENERDÌ 18 OTTOBRE ORE 19
Diretta online sulla questa pagina e sul canale YouTube del CentroScritture
www.centroscritture.it
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L’integrazione scolastica delle persone con disabilità: un percorso verso l’inclusione e l’apprendimento
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità rappresenta un diritto fondamentale garantito dalla normativa italiana, che ha come obiettivo quello di promuovere l’inclusione e l’autonomia degli alunni con disabilità all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Questo processo si basa su una serie di strumenti e figure professionali, come l’insegnante di sostegno, che collaborano con le famiglie e le istituzioni per favorire il benessere e lo sviluppo dei minori con disabilità.

Il successo dell’integrazione scolastica delle persone con disabilità si realizza attraverso il coinvolgimento attivo di un operatore qualificato che, inserito nell’ambiente scolastico, affianca l’alunno nelle attività quotidiane. L’operatore ha il compito di facilitare il processo di apprendimento, non solo attraverso l’assistenza didattica, ma anche promuovendo la socializzazione e la relazione con i compagni di classe. L’attività scolastica per gli alunni con disabilità viene quindi adattata alle loro esigenze, in modo da garantire una partecipazione attiva e significativa all’interno della comunità scolastica.
Il ruolo centrale della scuola nell’integrazione
La scuola riveste un ruolo essenziale nel processo di integrazione delle persone con disabilità, fungendo da comunità inclusiva e accogliente. L’obiettivo primario è garantire il diritto all’istruzione per tutti gli alunni, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni. Per far sì che ciò avvenga, è fondamentale che l’intero ambiente scolastico, a partire dagli insegnanti fino ai compagni di classe, contribuisca alla creazione di un clima di partecipazione e inclusione.
Affinché l’integrazione scolastica delle persone con disabilità abbia successo, il progetto educativo deve essere concepito in modo personalizzato. Ciò implica che le attività didattiche vengano calibrate per stimolare al massimo le potenzialità degli alunni con disabilità, promuovendo sia l’apprendimento che lo sviluppo di competenze sociali e relazionali. La collaborazione tra scuola e famiglia è anch’essa un elemento chiave: i genitori devono essere coinvolti attivamente nel percorso educativo dei propri figli, così da garantire una continuità tra il contesto scolastico e quello familiare.
Chi può beneficiare dell’integrazione scolastica?
L’integrazione scolastica si rivolge a tutti i minori con disabilità, indipendentemente dalla gravità della loro condizione. Ogni bambino ha il diritto di accedere all’istruzione e di partecipare alle attività scolastiche, dalla scuola materna fino all’università. La legge italiana, in particolare la Legge 104/92, sancisce il diritto all’integrazione scolastica per tutti gli alunni con disabilità, garantendo un sostegno continuo lungo tutto il percorso educativo.
Oltre all’alunno, l’integrazione scolastica sostiene anche le famiglie, offrendo loro supporto e strumenti per affrontare le sfide che derivano dall’assistenza e dall’educazione di un figlio con disabilità. La scuola diventa così un punto di riferimento, non solo per l’alunno, ma per tutti coloro che lo circondano.
L’evoluzione dell’integrazione scolastica
Il concetto di integrazione delle persone con disabilità è cambiato profondamente nel corso del tempo. Agli inizi del Novecento, le persone con disabilità venivano considerate inferiori e non integrate pienamente nella società. Solo negli anni ’80 si iniziò a parlare di integrazione scolastica come diritto fondamentale, riconoscendo che le scuole speciali non consentivano una reale inclusione.
Con l’introduzione della figura dell’insegnante di sostegno, la scuola italiana ha compiuto un passo avanti significativo. Questo professionista, altamente qualificato, svolge un ruolo cruciale nell’integrazione degli alunni con disabilità, lavorando a stretto contatto con gli altri docenti per garantire un’educazione inclusiva e partecipativa. L’insegnante di sostegno non si limita a fornire assistenza didattica, ma è anche responsabile della redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), uno strumento fondamentale per la definizione degli obiettivi di apprendimento e delle modalità di verifica dei progressi degli alunni con disabilità.
La normativa italiana a supporto dell’integrazione
L’Italia è uno dei Paesi all’avanguardia nell’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Già con la Legge 118/1971 si stabiliva che l’istruzione dei soggetti con disabilità dovesse avvenire nelle classi comuni della scuola pubblica. Tuttavia, è con la Legge 517/1977 che si è introdotto il concetto di integrazione scolastica vera e propria, prevedendo l’inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole ordinarie e la figura dell’insegnante di sostegno.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto con la Legge 104/1992, che regola il diritto allo studio delle persone con disabilità e ne promuove l’integrazione nella scuola, nella società e nel mondo del lavoro. Questa legge stabilisce una serie di misure a favore degli alunni con disabilità, tra cui il diritto all’assistenza e alla personalizzazione dell’insegnamento, garantendo che ogni alunno possa accedere a un’educazione di qualità.
Il Piano Educativo Individualizzato (PEI)
Il PEI è uno strumento fondamentale per l’integrazione scolastica delle persone con disabilità. Redatto in collaborazione tra insegnanti, famiglia e operatori socio-sanitari, il PEI definisce gli obiettivi educativi specifici per ogni alunno con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e delle sue esigenze particolari. La sua funzione principale è quella di monitorare il progresso dell’alunno e di adattare le attività scolastiche in base ai risultati ottenuti.
Grazie a questo strumento, l’integrazione scolastica delle persone con disabilità diventa un processo dinamico e personalizzato, che si evolve nel tempo in base alle necessità dell’alunno e ai suoi progressi. Il PEI rappresenta, quindi, un elemento chiave per garantire che l’integrazione scolastica non si limiti all’assistenza, ma promuova attivamente l’apprendimento e la crescita personale.
Conclusione
L’integrazione scolastica delle persone con disabilità è un diritto fondamentale che mira a garantire a tutti i bambini e ragazzi un’educazione inclusiva e di qualità. Grazie al lavoro congiunto di scuole, famiglie e operatori socio-sanitari, gli alunni con disabilità possono sviluppare appieno le loro potenzialità, partecipando attivamente alla vita scolastica e sociale. L’Italia, con il suo avanzato sistema normativo, rappresenta un esempio di come l’integrazione scolastica possa contribuire a costruire una società più inclusiva e giusta.
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Pina Letteriello

Nel giorno del suo compleanno non posso non omaggiare una donna che ha attraversato la mia vita e questa terra con grazia, energia, intelligenza, ironia e tanta generosità, Pina Letteriello.
Come insegnante è stata sempre particolarmente attenta a motivare chi restava indietro, ha portato le battaglie ambientaliste nelle scuole, ha incoraggiato e accompagnato le sue classi in viaggi culturali, ha spronato alla conoscenza delle lingue e del mondo, è stata responsabile di diversi progetti extra scolastici ai quali ha dedicato la cura e la dedizione che hanno accompagnato ogni suo impegno.
Ha propugnato l’ecoturismo, promosso l’intercultura e la valorizzazione dei territori, attraverso la scoperta di paesaggi e tradizioni. Non si è mai risparmiata nella formazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni ad adottare comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Come organizzatrice culturale ha ideato e coordinato diversi festival teatrali, prima a Eboli e poi a Pollica, al Museo del Mare di Pioppi, dove ha creato un festival di teatro di figura che abbracciava ambiente e legalità.
Come attivista ambientale ha fatto parte di Legambiente Silaris ed è stata coordinatrice del Movimento Rinascimare che ha condotto diverse battaglie, una tra tutte, la campagna #notonz del 2016, in difesa del litorale del Golfo di Salerno contro un progetto che prevedeva devastanti barriere artificiali.
Pina Letteriello è stata su tante barricate, non ha mai smesso di far sentire la sua voce e il suo dissenso. Ha amato il mare, la montagna, la natura e la sua terra in maniera viscerale, appassionata.
Nata a Salerno il 19 settembre 1970, si è laureata in lingue straniere all’Università l’Orientale di Napoli, ed è stato lì che l’ho conosciuta, quando, nel gennaio 1990 la occupammo, aderendo al movimento studentesco nazionale denominato ‘la Pantera‘ nato per osteggiare la riforma del ministro Ruberti, che prevedeva l’introduzione dell’autonomia finanziaria e didattica, ribadendo la necessità dell’indipendenza dell’università da interessi privati.
Nell’ateneo occupato, tra assemblee infinite, gruppi di studio, doposcuola per i ragazzini del quartiere, cortei, politica, ma anche feste, musica, racconti e scambi umani, siamo diventate amiche.
Avevamo la stessa età, la stessa provenienza geografica, la stessa acerbità e gli stessi sogni. Da quel momento non ci siamo più lasciate, fino a quando un maledetto cancro non me l’ha strappata via.
Durante e dopo gli anni universitari ha vissuto a lungo in Francia, per studio e per lavoro.
Ha insegnato francese in varie scuole del territorio salernitano tra medie e superiori.
Sposata con Rocco Tasso, amico di una vita e compagno scout, che ha ritrovato nella nostalgia della grande città quando entrambi erano tornati a Battipaglia dopo la laurea, ha avuto un figlio Jacopo e due figlie, Margherita e Giada. Le ultime due nate in casa, con parto dolce, di cui l’ultimo, in acqua. Hanno vissuto a Eboli, nella parte antica, quando vi si sono trasferiti era un luogo praticamente disabitato e non raggiunto da tanti servizi. Negli ultimi anni, alla ricerca del mare, si erano spostati ad Agropoli e poi a Torchiara, in quel Cilento che ha tanto amato e a cui ha tanto dato.
È stata un’animatrice culturale che ha portato carica e bellezza in ogni attività che l’ha vista coinvolta.
Amava il trekking, le passeggiate, scoprire nuovi borghi, il teatro, il cinema che è stato materia della sua tesi, si è sperimentata nell’arte della ceramica, nelle danze popolari, nel flamenco. Ha insegnato al figlio e alle figlie le soddisfazioni della vita semplice, nel verde, con lunghe vacanze in spartani rifugi di montagna a contatto con la natura, dove i supporti tecnologici erano sostituiti da passeggiate alla ricerca di funghi e di notti stellate davanti al fuoco.
Pina Letteriello ha vissuto intensamente, in maniera coerente, luminosa, sempre aperta a nuove cose da conoscere e stimoli per nutrire la sua anima. Amava incontrare e far connettere le persone, aveva un grande talento organizzativo e un’entusiasmo travolgente. Riusciva a socializzare con una spontaneità disarmante.
Cocciuta e determinata, non ha mai avuto paura di schierarsi, di esternare il suo dissenso sulle cose che non condivideva, si è spesa, fino, agli ultimi giorni, per mandare al Parlamento Europeo persone che condividevano ideali di convivenza e rispetto tra i popoli.
Il suo cuore si è fermato l’11 luglio 2024, a causa di un cancro che si era esteso a vari organi.
Ha lasciato la terra, ma non ha lasciato me e tutte le persone che hanno avuto il privilegio di incrociarla nel proprio cammino.
Il suo esempio, la sua bellezza, il suo sorriso enigmatico, i suoi riccioli che si muovevano a passo di danza, quella danza con cui ha attraversato tutta la sua esistenza, dimorano nella mia profonda essenza e accompagnano i miei ricordi, il mio presente e i progetti per un futuro che avremmo voluto vivere insieme, ma che mi tocca attraversare monca, senza di lei, ma insieme grata per tutta la bella vita che mi ha regalato.
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I performer che saliranno sul palco dello Spazio211
Federico Sanesi inizia a studiare percussioni in giovanissima età con i maestri Italo Savoia e Enrico Lucchini. In seguito con David Searcy presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Si nutre di numerose e fondamentali esperienze artistiche con suo padre Roberto Sanesi, artista, poeta e traduttore. Dal 1980 viaggia in India, dove intraprende lo studio del Tabla con il Maestro Pt.Sankha Chatterjee tra Venezia, Calcutta e Berlino. Il suo lavoro di musicista si volge all'integrazione di diverse culture e linguaggi musicali ed extra musicali come teatro, danza, cinema, arti visive e poesia. Dal 2001 insegna Tabla nel Dipartimento “Tradizioni musicali extraeuropee ad indirizzo Indologico” presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza. Ha svolto attività didattica anche presso i Conservatori di Alessandria, Cagliari, Milano, Padova, Parma e Brescia. Ha tenuto concerti in Europa, Africa, Asia, Nord e Sud America, suonando con musicisti di tutto il mondo.
Nuria Sala Grau è nata a Barcellona, in Spagna. Ha studiato le tecniche di danza moderna Graham e Limon a Losanna, Svizzera e ha continuato la sua formazione nella danza classica e contemporanea in Francia, Lione e Parigi. Ha lavorato con la compagnia di danza "Cecil P. Booth", diretta da Chantal De Launay, e al Conservatorio di Vicenza. Nel 1988 incontra Savitry Nair, con la quale inizia gli studi di Bharatanatyam. Ballerina di danza contemporanea, Nuria ha scelto l’India come luogo di formazione e la guida di celebri maestre come Krishnaveni Lakshmanan e Kamala Rani. Il suo lavoro oggi la porta a rileggere in chiave moderna e occidentale la secolarità di questa danza ieratica, dalle origini millenarie.
Barbara Giuliani, nata a Pescara nel 1979, ha frequentato il collettivo Voici la Bombe e Cochonnerie Labile; ha fondato due piccole case editrici, Barrette Indipendenti e le edizioni trepuntinidisospensione; è stata slammer e MC per PoetrySlamAbruzzo; è redattrice per la sezione Odile della rivista Neutopia; da gennaio 2019 insegna scrittura poetica presso la Scuola Macondo di Pescara; con Debora Vinciguerra, la trilogia di installazioni di poesia reale (Eptá - 2912 metri sul livello del mare - Velanidiá); direttrice artistica del FLAP (Festival di libri e altre cose sezione Poesia). Ha pubblicato le raccolte di poesia Bergamo Mantova solo andata (BCE Samiszdat - 2009), Floppy (Autoprodotto - 2015), Cloroformio (Prospero Editore - 2016), L’Aria Rancida (Gli elefanti edizioni - 2018), Bianca (Neo Edizioni - 2022), Occidente (Round Midnight Edizioni - 2023). Al Premio Roberto Sanesi presenterà una performance tratta dal suo ultimo poema inedito, Materia Madre.
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