#competenze comunicative
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Uzbekistan. Una base importante per lo sviluppo di discorsi comunicativi
Questo articolo scientifico è dedicato all'argomento "Fondamenti importanti per lo sviluppo del discorso comunicativo" e analizza i fattori chiave necessari per essere efficaci nel discorso e nel dialogo.
Annotazione. Questo articolo scientifico è dedicato all’argomento “Fondamenti importanti per lo sviluppo del discorso comunicativo” e analizza i fattori chiave necessari per essere efficaci nel discorso e nel dialogo. L’articolo discute aspetti importanti come l’aumento del vocabolario della comunicazione, il miglioramento delle regole del linguaggio e della grammatica, le capacità di…
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Competenze Trasversali: Come Identificarle e Svilupparle
Le competenze trasversali, note anche come soft skills, sono fondamentali oggi. Queste abilità interpersonali sono cruciali per il successo nel lavoro e nella vita. È importante sapere come svilupparle per affrontare le sfide del mondo moderno. In questo articolo, vedremo come riconoscere le tue competenze trasversali. Vedremo anche come queste influenzino il tuo ambiente lavorativo. Infine,…
#Abilità trasferibili#Capacità comunicative#Competenze trasversali#Crescita professionale#Sviluppo personale
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Il Puzzle della Leadership: Innata o Acquisita?
Alcune domande per te: Quale leader ti ispira di più e in che modo intendi incorporare i loro insegnamenti nella tua crescita come leader? Quali situazioni di comunicazione ti pongono sfide specifiche? #leadership #comunicazioneefficace
La domanda sulla leadership ha affascinato generazioni, suscitando dibattiti e riflessioni sulle origini di questa qualità distintiva. La realtà è che la leadership è un intricato connubio tra predisposizione innata e apprendimento continuo. La Natura della Leadership Innanzitutto, esploriamo la prospettiva innata. Alcune persone sembrano nascere con un carisma magnetico e una naturale…

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Il Governo ha rimosso Tomaso Montanari dalla Presidenza della Fondazione Museo Ginori. Senza alcun motivo. "Tutti attendiamo di conoscere i motivi di questo cambio di orizzonte, soprattutto in ragione degli impegnativi lavori di restauro e allestimento del museo che ne stanno preparando la riapertura.
Mai ho pensato che la diversità di opinioni, che ho manifestato con assoluta indipendenza (...) potessero diventare oggetto di rivalsa di fronte alla tutela di beni che rappresentano parte del nostro patrimonio culturale". Così stesso Montanari ha commentato la meschinità, l'atto di ritorsione avvenuto nei suoi confronti.
A sostituire Montanari, sarà tal Marco Corsini, sindaco di Rio dell'Elba, più volte nominato in diversi incarichi dalla destra ma senza alcuna specifica competenza nella gestione museale. A nominarlo ovviamente il Ministro della Cultura Giuli che non ha neanche condiviso, come da statuto della Fondazione era tenuto a fare, il nuovo nome con Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino.
Caro Montanari purtroppo hai ragione e tu e noi attenderemo vanamente le motivazioni della tua rimozione. Non arriveranno. Perchè nel merito nulla possono dire e di certo non possono mettere nero su bianco che rimuovono professionisti titolati per piazzare amici totalmente incapaci solo per punire chi la pensa diversamente da loro.
Del merito, delle competenze, della preparazione questi non se ne fregano nulla. Mentre invece puniscono chi non si piega a loro e non è utile alla loro propaganda. Come ben sai caro professore viviamo tempi bui. Ora come allora prepariamoci a resistere, resistere, resistere. A te tutta la nostra stima e solidarietà!!!
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Che poi, parlandone in generale, il percorso da docente che spero farò in Germania va sotto il nome di Lehrbeauftragter, che sarebbe una sorta di "docente preso dalle aziende", ovvero una persona sotto contratto, semestre per semestre, che va ad insegnare ai vari corsi universitari (e anche tipo nei licei specializzati). Vale per qualsiasi materia abbia un aspetto operativo nella società, non parlo solo di STEM nel senso stretto, ma anche robe tipo Legge, Risorse Umane, Economia, e tante altre umanesimate. Per essere un Lehrbeauftragter devi avere solo un curriculum professionale, non esistono graduatorie, non esistono formazioni pedagogiche, piaci, vieni assunto, insegni.
La parte che mi interessa è legata al peggioramento sociale di questo Paese: non ci sono più medici, non ci sono più insegnanti, non c'è più personale di supporto di alcun tipo, le scuole e le università fanno fatica a trovare qualcuno, col risultato che hanno iniziato a derogare su tanti requisiti che prima erano necessari (ad esempio, per diventare una sorta di assistente del prof dovevi minimo avere un PhD e aver pubblicato alcuni paper), mo' ti pigliano come sei sei, perché o così o niente corsi, niente corsi vuol dire niente soldi, niente soldi vuol dire università che non possono andare avanti. Infatti mi sto aprendo altre possibilità, nel caso che questa dovesse andare male o non dovesse piacermi, perché adesso che ho contatti mi stanno addirittura chiedendo di candidarmi all'Università X o Y, perché non hanno fisicamente persone. Come dice sempre la Mami: nelle disgrazie ci guadagna sempre qualcuno.
Ma al di là delle considerazioni sociali e del luogo comune che si stava meglio quando si stava peggio, ho sempre pensato che sia dovere morale di ogni professionista trasmettere le proprie competenze alle future generazioni, con l'obiettivo di renderle più capaci e preparate di noi (supposto che uno si ritenga capace umanamente di poterlo fare, sia chiaro), e personalmente ci perdo soldi in questa cosa, perché quello che pago a SAP per avere delle ore in più di ferie al mese non è quello che poi l'Università mi restituisce come onorario, ma quando credi in qualcosa la fai e basta, sticazzi dei soldi.
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Serata passata a cercare risorse per aiutare l'educatore a costruirsi competenze dopo una giornata lavorativa di 9 ore (di volontariato).
Poi escono articoli scoop del tipo "Insegnanti: la malattia più comune è il born out".
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ASSUMERE I 60ENNI: L’AZIENDA CHE RILANCIA L’ESPERIENZA

Assumere solo over 60. La Brazzale, la più antica realtà lattiero casearia italiana, ha fatto una scelta radicale per lo sviluppo della sua azienda di Zanè, piccolo comune sull’Altopiano di Asiago, in provincia di Vicenza.
L’azienda ha deciso di ingrandirsi creando una nuova branca con una start up e lo ha fatto inserendo solo persone veterane, che avevano perso il loro lavoro a causa della crisi dell’oro di Vicenza o del settore edilizio, difficilmente reinseribili nel mondo aziendale; tutti provenienti da altri settori rispetto a quello alimentare in cui opera l’impresa. Per lanciare il nuovo mercato dei burri speciali l’imprenditore veneto Roberto Brazzale ha contattato gli ex compagni di scuola e gli amici: “Questo ramo si occupa della vendita dei nostri prodotti di alta gamma a ristoranti, pasticcerie e negozi specializzati. Avevamo in prova alcuni giovani sui trent’anni con risultati molto deludenti. Nel contempo sentivamo nostri amici di gioventù raccontare delle difficoltà nei loro settori”. “Guai a dimenticarsi di chi, pur con qualche cappello bianco, ha ancora tanto da offrire ed un’energia invidiabile” racconta.
La generazione superata dalle competenze digitali, difficilmente ricollocabile nel mondo del lavoro, sta guidando un riscatto che sta facendo scuola. “Passati i 50/55 anni, quando hai energia ed esperienza al massimo, tutto sembra remare contro… Abbiamo pensato – spiega Brazzale – di creare un ramo d’azienda qui in Italia, si chiama ‘Tentata vendita di burri speciali’. Abbiamo aperto temporary store tra Padova e Vicenza, abbiamo sperimentato i Food truck in tutta Italia… Funziona”.
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Fonte: Quotidiano Nazionale; foto di Juan Pablo Serrano Arenas
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ho da tempo il pensiero che alle altre persone fare certe cose riesca più semplice che a me; mi riferisco, in particolare, ad alcuni aspetti che in linea teorica dovrebbero essere gestiti con naturalezza (che poi il significato intrinseco di questa parola non mi sia concretamente chiaro è un altro paio di maniche): trasporre all'atto pratico la propria creatività, socializzare con le persone; queste attività, sintetizzabili nel concetto di comunicazione, dovrebbero venir fuori con fare spontaneo e per cui devo invece consultare un manuale mentale
meglio precisare: è ovvio che vi possa essere un substrato di finzione così com'è altrettanto scontato che in molti abbiano insicurezze e traumi; sarebbe sciocco pensare altrimenti. quel che trovo meno diffusa è la sensazione di alienazione, di blocco emotivo, di vuoto mentale nello svolgimento di fatti apparentemente ovvi. qualsiasi persona creativa è entusiasta all'idea di esprimere la sua creatività; perché all'atto di suonare ne coseguono pressione ed emicrania? perché le conversazioni sono ancora così impegnative e ingestibili?
l'idea è che ci sia come un'ostruzione tra l'intenzione di comunicare e l'atto stesso: le informazioni comunicative si perdono nel percorso. con la musica mi sento ingessato; nell'arte visiva ho idee creative ma mi blocco nella realizzazione. mi perdo in inezie: quale sia la migliore saturazione, un discorso troppo retorico sul tratto migliore per fare un disegno che mi impedisce di disegnare in toto, e in genere il sentore che mi manchi quel tassello di slancio per cui - voglio parlare e lo faccio, voglio disegnare e lo faccio, voglio suonare e lo faccio
parlare non è un atto spontaneo, devo attivamente riflettere su cosa dire, non vi è nulla di istintivo nel chiaccherare. contro ogni previsione forse va meglio con gli estranei: lì il copione è tutto sommato simile, mentre con chi si ha confidenza la situazione diventa di difficile o insostenibile gestione. non escludo ci sia stato un miglioramento: da ragazzino chissà quante persone avrò ferito con le cose che dicevo e di cui neppure mi rendevo conto, o chissà quante volte sarò stato preso in giro per le assurdità che millantavo. sarò migliorato, non completamente, ma la stanchezza nel gestire un dialogo permane
ho il dubbio se a vivere queste situazioni, che non paragonerei all'ansia quanto più ad uno stato quasi imprescindibile di competenze normalmente date per scontate, sia una minoranza di cui faccio parte o se la narrazione che viene svolta sui concetti di comunicazione e immedesimazione è talmente approssimata da creare un disagio di massa di cui però non si ha consapevolezza né discorso comune
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IMPRESENTABILE E' inutile girarci attorno. L'approvazione dell'autonomia differenziata segna il trionfo del progetto secessionista che la Lega persegue da più di trent'anni, e che consiste nella "liberazione" delle aree più ricche del paese dal "peso" di quelle meno ricche. Solo in apparenza questo progetto è in contraddizione con quello nazional-sovranista di Fdi e di Giorgia Meloni. In realtà le due istanze, nazional-statalista e federal-secessionista, convivono da sempre nella destra triciipite messa al mondo da Berlusconi nel '94 - esattamente trent'anni fa, neanche a farlo apposta -, si sostengono a vicenda sulla base di un interesse economico comune e trovano infatti pieno coronamento nella doppietta che affianca all'autonomia differenziata il premierato monarchico. Doppietta che a sua volta porta a compimento il progetto originario della destra tricipite suddetta: fare fuori - fare a pezzi, letteralmente - l'ordinamento della Repubblica delineato dalla Costituzione antifascista. Non è ancora detto, ma è molto probabile in assenza di una mobilitazione straordinaria della società civile, che questo progetto vada in porto. E va accolta positivamente la promessa del Pd e di Si-Verdi di indire un referendum abrogativo dell'autonomia differenziata, da affiancare al prevedibile referendum contro la riforma costituzionale sul premierato. Però, anche su questo è inutile girarci intorno, anche questo sfascio dell'autonomia differenziata lo dobbiamo in gran parte all'inisipienza colpevole del Pd. Non solo perché tutto comincia con la dissennata riforma del Titolo V della Costituzione, voluta da un governo di centrosinistra per rincorrere la Lega sul suo terreno. Né solo perché sull'autonomia differenziata si sono allineati Bonaccini e altri governatori Pdini, o per fare a loro volta gli interessi delle aree ricche del paese o per consolidare i propri califfati locali. Ma perché nel corso degli ultimi trent'anni il Pd nel suo insieme si è accodato alla narrativa leghista del Sud assistito e piagnone, sotterrando qualunque istanza meridionalista o, che è lo stesso, qualunque lettura critica del capitalismo nazionale e delle sue iniquità e disuguaglianze. Con i risultati che oggi si vedono. Da ultimo e non per ultimo: risparmiatemi commenti ispirati a una fantomatica visione "di sinistra" dell'autonomia differenziata. Uno Stato arlecchino, con competenze differenziate su materie come la sanità, al scuola, i trasporti (ma guarda caso non l'energia, perché se ci fosse una gestione regionale delle fonti energetiche questa sì che andrebbe a vantaggio del Sud), e senza meccanismi perequativi non è uno stato federalista, è semplicemente uno stato sfasciato e diviso per 21. Uno stato di staterelli uno contro l'altro armati, com'era l'Italia preunitaria, e soprattutto uno stato con al suo interno livelli disegualissimi di cittadinanza. In una parola, uno stato impresentabile. Ida Dominijanni, Facebook
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Italiano Facile: Livello A1 lesson 1
Book Overview Italiano Facile: Livello A1 è un libro pensato appositamente per coloro che desiderano imparare la lingua italiana partendo da zero. Questo libro offre una guida completa e semplice per acquisire le basi della lingua italiana, con un focus sul livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. Attraverso una combinazione di spiegazioni chiare, esempi pratici e attività interattive, gli studenti potranno sviluppare le competenze linguistiche necessarie per comunicare in italiano in situazioni di vita quotidiana. Il libro è strutturato in modo progressivo, partendo dalle nozioni fondamentali della grammatica italiana, come l'alfabeto, i numeri, i pronomi e i verbi, per poi passare a temi più complessi come la formazione delle frasi, il vocabolario di base e le espressioni idiomatiche. Ogni capitolo è arricchito da esercizi di comprensione e produzione orale e scritta, che permettono agli studenti di mettere in pratica ciò che hanno imparato. Inoltre, il libro include anche sezioni dedicate alla cultura italiana, fornendo agli studenti una panoramica delle tradizioni, della storia e della vita quotidiana in Italia. Italiano Facile: Livello A1 è il compagno ideale per chiunque voglia imparare l'italiano in modo semplice ed efficace. Che tu sia uno studente autodidatta o un insegnante che cerca un supporto didattico completo, questo libro ti accompagnerà passo dopo passo nel tuo percorso di apprendimento della lingua italiana. Sia che tu voglia imparare l'italiano per motivi personali o professionali, questo libro ti fornirà le basi solide per comunicare in modo fluente e sicuro in italiano. 1.1 Saluti e presentazioni Benvenuti al capitolo 1 del libro "Italiano Facile: Livello A1". In questa sezione, impareremo i saluti e le presentazioni in italiano. Questi sono i primi passi fondamentali per comunicare con gli italiani e immergersi nella cultura italiana. Saluti I saluti sono una parte essenziale della vita quotidiana italiana. Quando incontri qualcuno per la prima volta o ti trovi in una situazione formale, è importante conoscere i saluti appropriati. Ecco alcuni saluti comuni: - Ciao: Questo è il saluto informale più comune in italiano. Può essere usato sia per salutare amici che per persone più giovani di te. - Buongiorno: Questo saluto viene utilizzato durante la mattina fino a metà giornata. È un modo formale per dire "buongiorno". - Buonasera: Questo saluto viene utilizzato nel pomeriggio e nella serata. È un modo formale per dire "buonasera". - Buonanotte: Questo saluto viene utilizzato prima di andare a dormire o quando si lascia qualcuno di notte. È un modo formale per dire "buonanotte". Presentazioni Quando ti presenti a qualcuno in italiano, è importante conoscere le espressioni corrette. Ecco alcune frasi utili per presentarti: - Mi chiamo : Questa è la forma più comune per presentarsi in italiano. Significa "Mi chiamo ". - Sono : Questa è un'altra forma comune per presentarsi. Significa "Sono ". - Piacere di conoscerti: Questa frase viene utilizzata per esprimere piacere nel conoscere qualcuno per la prima volta. È un modo formale per dire "Piacere di conoscerti". - Piacere di conoscerla: Questa frase viene utilizzata per esprimere piacere nel conoscere qualcuno per la prima volta in modo formale. È un modo formale per dire "Piacere di conoscerla". Durante le presentazioni, è comune stringere la mano. Assicurati di guardare negli occhi la persona che stai salutando e di sorridere. Questo dimostra rispetto e cortesia. Conversazioni di base Oltre ai saluti e alle presentazioni, è utile conoscere alcune frasi di base per iniziare una conversazione. Ecco alcuni esempi: - Come stai? / Come va?: Queste sono domande comuni per chiedere a qualcuno come sta o come va. - Sto bene, grazie: Questa è una risposta comune per dire che stai bene. - Di dove sei?: Questa è una domanda per chiedere a qualcuno da quale paese o città proviene. - Sono di : Questa è una risposta comune per dire da dove vieni. Ricorda che la pronuncia corretta è fondamentale per comunicare efficacemente in italiano. Cerca di imitare la pronuncia degli italiani nativi e pratica regolarmente. Esercizi Per mettere in pratica ciò che hai imparato, prova a fare alcuni esercizi di conversazione con un amico o un compagno di studio. Puoi iniziare con semplici dialoghi di presentazione e poi passare a conversazioni più complesse. Inoltre, puoi utilizzare le frasi di saluto e presentazione in situazioni reali. Ad esempio, quando incontri un italiano per strada o quando entri in un negozio, puoi utilizzare queste frasi per fare una buona impressione e mostrare rispetto per la cultura italiana. Continua a praticare i saluti e le presentazioni finché non ti sentirai a tuo agio nel comunicare in italiano. Queste abilità di base ti saranno utili durante tutto il tuo percorso di apprendimento della lingua italiana. Buona fortuna e continua a studiare! 1.2 L'alfabeto italiano L'alfabeto italiano è composto da 21 lettere, di cui 5 vocali e 16 consonanti. È importante imparare l'alfabeto italiano per poter leggere e scrivere correttamente in questa lingua. In questa sezione, impareremo come pronunciare correttamente le lettere italiane e come utilizzarle per formare parole. Le vocali italiane sono: A, E, I, O, U. Queste vocali possono essere pronunciate in modo simile alle vocali in altre lingue, ma ci sono alcune differenze nella pronuncia. Ad esempio, la lettera "A" viene pronunciata come "ah" in italiano, mentre la lettera "E" viene pronunciata come "eh". La lettera "I" viene pronunciata come "ee", la lettera "O" come "oh" e la lettera "U" come "oo". Le consonanti italiane sono: B, C, D, F, G, H, L, M, N, P, Q, R, S, T, V, Z. Alcune consonanti italiane hanno una pronuncia simile a quella delle consonanti in altre lingue, ma ci sono anche alcune differenze. Ad esempio, la lettera "C" viene pronunciata come "che" davanti alle vocali "E" e "I", mentre viene pronunciata come "ca" davanti alle altre vocali. La lettera "G" viene pronunciata come "ge" davanti alle vocali "E" e "I", mentre viene pronunciata come "ga" davanti alle altre vocali. Inoltre, ci sono alcune lettere che sono presenti solo in parole straniere o in prestiti linguistici. Queste lettere sono: J, K, W, X, Y. Anche se queste lettere non fanno parte dell'alfabeto italiano tradizionale, vengono utilizzate in alcune parole italiane che derivano da altre lingue. È importante notare che in italiano ci sono alcune lettere che possono essere accentate. Queste lettere sono: À, È, Ì, Ò, Ù. L'accento indica una diversa pronuncia della vocale. Ad esempio, la lettera "È" viene pronunciata come "eh" accentato, mentre la lettera "Ì" viene pronunciata come "ee" accentato. Oltre alle lettere, l'alfabeto italiano include anche alcuni segni di punteggiatura come l'apostrofo ('), il punto (.), la virgola (,), il punto interrogativo (?) e il punto esclamativo (!). Questi segni di punteggiatura sono utilizzati per dare senso e struttura alle frasi italiane. Per imparare l'alfabeto italiano, è utile esercitarsi a pronunciare le singole lettere e a formare parole utilizzando queste lettere. Puoi anche cercare parole italiane che iniziano con ogni lettera dell'alfabeto per ampliare il tuo vocabolario. L'alfabeto italiano è la base per imparare a leggere e scrivere correttamente in italiano. Una volta che hai padroneggiato l'alfabeto, sarai in grado di affrontare con più sicurezza le altre sezioni del libro e di comunicare in modo più efficace nella lingua italiana. Continua a praticare la pronuncia delle lettere e a formare parole utilizzando l'alfabeto italiano. Questo ti aiuterà a migliorare la tua abilità di lettura e scrittura in italiano e ti preparerà per le sfide linguistiche che incontrerai nel resto del libro. 1.3 Numeri e contare In questa sezione impareremo i numeri e come contare in italiano. I numeri sono fondamentali per comunicare in qualsiasi lingua e sono utili in molte situazioni quotidiane, come chiedere l'età di qualcuno, ordinare al ristorante o fare acquisti. Imparare i numeri in italiano ti aiuterà a comprendere meglio la lingua e ad interagire con gli italiani in modo più efficace. I numeri cardinali I numeri cardinali sono i numeri che usiamo per contare oggetti o persone. Ecco i numeri cardinali da 0 a 10: - 0: zero - 1: uno - 2: due - 3: tre - 4: quattro - 5: cinque - 6: sei - 7: sette - 8: otto - 9: nove - 10: dieci Oltre a questi numeri, ci sono alcune regole da seguire quando si formano i numeri in italiano. Ad esempio, quando si contano oggetti o persone, il numero "uno" cambia forma in base al genere e al numero del sostantivo che segue. Ad esempio: - un libro (un singolo libro) - una penna (una singola penna) - due libri (due libri) - due penne (due penne) I numeri ordinali I numeri ordinali sono i numeri che usiamo per indicare la posizione o l'ordine di qualcosa. Ecco i primi dieci numeri ordinali: - 1°: primo - 2°: secondo - 3°: terzo - 4°: quarto - 5°: quinto - 6°: sesto - 7°: settimo - 8°: ottavo - 9°: nono - 10°: decimo I numeri ordinali si formano aggiungendo il suffisso "-esimo" al numero cardinale corrispondente. Ad esempio, "primo" è il numero cardinale "uno" con il suffisso "-esimo" aggiunto. I numeri da 11 a 100 Oltre ai numeri da 0 a 10, è importante imparare anche i numeri da 11 a 100. Ecco i numeri da 11 a 20: - 11: undici - 12: dodici - 13: tredici - 14: quattordici - 15: quindici - 16: sedici - 17: diciassette - 18: diciotto - 19: diciannove - 20: venti Per formare i numeri da 21 a 99, si utilizza una combinazione dei numeri da 1 a 9 e il numero "venti" come base. Ad esempio: - 21: ventuno - 22: ventidue - 30: trenta - 40: quaranta - 50: cinquanta - 60: sessanta - 70: settanta - 80: ottanta - 90: novanta Per formare i numeri da 31 a 99, si aggiunge il numero corrispondente tra 1 e 9 dopo il numero "venti". Ad esempio: - 31: trentuno - 42: quarantadue - 56: cinquantasei - 79: settantanove I numeri da 100 a 1000 Per formare i numeri da 100 a 1000, si utilizza una combinazione dei numeri da 1 a 9, il numero "cento" e il numero "mille" come base. Ecco alcuni esempi: - 100: cento - 200: duecento - 300: trecento - 400: quattrocento - 500: cinquecento - 600: seicento - 700: settecento - 800: ottocento - 900: novecento - 1000: mille Per formare i numeri da 101 a 199, si aggiunge il numero corrispondente tra 1 e 99 dopo il numero "cento". Ad esempio: - 101: centouno - 150: centocinquanta - 199: centonovantanove Contare oltre 1000 Per contare oltre 1000, si utilizza il numero "mille" come base e si aggiungono i numeri corrispondenti. Ad esempio: - 2000: duemila - 3000: tremila - 4000: quattromila - 5000: cinquemila Si può continuare questa logica per contare fino a milioni, miliardi e così via. Ora che hai imparato i numeri in italiano, prova a fare alcuni esercizi per mettere in pratica ciò che hai imparato. Buon lavoro! 1.4 I giorni della settimana e i mesi dell'anno In questa sezione, impareremo i giorni della settimana e i mesi dell'anno in italiano. Questi sono elementi fondamentali per poter comunicare e organizzare la propria vita quotidiana. Imparare i giorni della settimana e i mesi dell'anno ti aiuterà a pianificare appuntamenti, fare prenotazioni e comprendere il calendario italiano. I giorni della settimana (Days of the week) I giorni della settimana in italiano sono: - Lunedì (Monday) - Martedì (Tuesday) - Mercoledì (Wednesday) - Giovedì (Thursday) - Venerdì (Friday) - Sabato (Saturday) - Domenica (Sunday) È importante notare che i giorni della settimana in italiano non iniziano con la lettera maiuscola come in altre lingue. Ad esempio, "lunedì" si scrive con la "l" minuscola. I mesi dell'anno (Months of the year) I mesi dell'anno in italiano sono: - Gennaio (January) - Febbraio (February) - Marzo (March) - Aprile (April) - Maggio (May) - Giugno (June) - Luglio (July) - Agosto (August) - Settembre (September) - Ottobre (October) - Novembre (November) - Dicembre (December) Come per i giorni della settimana, anche i mesi dell'anno iniziano con la lettera minuscola. Come utilizzare i giorni della settimana e i mesi dell'anno Ora che conosciamo i giorni della settimana e i mesi dell'anno, vediamo come utilizzarli correttamente nelle frasi. Esempi: - Oggi è lunedì. (Today is Monday.) - Domani è martedì. (Tomorrow is Tuesday.) - Il mio compleanno è il 15 aprile. (My birthday is on April 15th.) - L'estate inizia a giugno. (Summer starts in June.) - L'appuntamento è fissato per venerdì alle 10:00. (The appointment is scheduled for Friday at 10:00.) È importante notare che in italiano si utilizza l'articolo determinativo davanti ai giorni della settimana e ai mesi dell'anno. Ad esempio, si dice "il lunedì" per indicare "on Mondays" e "a giugno" per indicare "in June". Le stagioni dell'anno (Seasons of the year) Le stagioni dell'anno sono anche importanti da conoscere per poter parlare del clima e delle attività tipiche di ogni periodo dell'anno. Le stagioni dell'anno in italiano sono: - La primavera (Spring) - L'estate (Summer) - L'autunno (Autumn/Fall) - L'inverno (Winter) Esempi: - Mi piace passeggiare in primavera. (I like to take walks in spring.) - In estate vado sempre al mare. (In summer, I always go to the beach.) - L'autunno è la mia stagione preferita. (Autumn is my favorite season.) - In inverno fa freddo e nevica. (In winter, it's cold and snows.) Esercizi Per praticare i giorni della settimana e i mesi dell'anno, prova a completare le seguenti frasi: - Oggi è __________. (Today is __________.) - Il mio compleanno è il __________. (My birthday is on __________.) - L'estate inizia a __________. (Summer starts in __________.) - L'appuntamento è fissato per __________ alle __________. (The appointment is scheduled for __________ at __________.) Risposte: - Oggi è lunedì. (Today is Monday.) - Il mio compleanno è il 15 aprile. (My birthday is on April 15th.) - L'estate inizia a giugno. (Summer starts in June.) - L'appuntamento è fissato per venerdì alle 10:00. (The appointment is scheduled for Friday at 10:00.) Continua a praticare i giorni della settimana e i mesi dell'anno per migliorare la tua padronanza della lingua italiana. Read the full article
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Digital Portrait gift è sempre un nuovo modo di vedere il mondo.
Se stai cercando un regalo unico e significativo per sorprendere i tuoi cari, il Digital Portrait Gift potrebbe essere la soluzione perfetta!
1. Cosa è un Digital Portrait Gift?
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3. Come Ottenere il Tuo Digital Portrait Gift
Ottenere un Digital Portrait Gift è semplice e conveniente. Segui questi passaggi per creare il tuo regalo personalizzato:
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- Condividi le tue preferenze: Comunica all'artista le tue preferenze riguardo lo stile, il formato e qualsiasi dettaglio particolare che desideri includere nel ritratto.
- Approvazione e consegna: L'artista creerà il ritratto digitale basandosi sulla tua fotografia e le preferenze comunicate. Dopo la revisione e l'approvazione finale, riceverai il file digitale del ritratto pronto per essere stampato o condiviso online.
Un Digital Portrait Gift è un modo unico e significativo per dimostrare il tuo affetto e la tua considerazione ai tuoi cari. Trasforma una semplice fotografia in un capolavoro digitale che sarà apprezzato per sempre. Scegli uno stile che si adatti alla personalità del destinatario e contatta un artista digitale professionista per creare il tuo regalo straordinario. Non c'è regalo più prezioso del dono di un'opera d'arte personalizzata e toccante.
Titolo: "Digital Artist: La Creatività dell'Arte Digitale nell'Era Moderna"
Digital Artist SEO.
1. Cosa è un Digital Artist?
Un Digital Artist è un artista che utilizza il potere dei dispositivi e delle tecnologie digitali per creare opere d'arte. Sfruttando software avanzati, tavolette grafiche, penne digitali e altri strumenti, il digital artist è in grado di dare forma alle sue idee artistiche in modo preciso e versatile.
2. Competenze Chiave del Digital Artist:
Un digital artist deve possedere diverse competenze per eccellere nel suo campo. Queste competenze includono:
- Padronanza delle applicazioni di grafica digitale come Adobe Photoshop, Illustrator, Corel Painter e altre.
- Conoscenza dell'arte tradizionale, che fornisce una solida base per la creazione di opere digitali di alta qualità.
- Capacità di disegno e illustrazione, fondamentali per esprimere la propria visione artistica.
- Comprensione delle tecniche di animazione digitale per la produzione di GIF animate e opere d'arte interattive.
- Familiarità con l'arte digitale tridimensionale (3D) per la creazione di modelli e ambienti virtuali.
3. L'Influenza della Tecnologia sull'Arte Digitale:
L'avvento della tecnologia ha trasformato il modo in cui gli artisti creano e interagiscono con il loro lavoro. Grazie al digitale, l'arte può essere sperimentata in modo innovativo attraverso realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). Queste nuove modalità di fruizione artistica stanno coinvolgendo sempre più spettatori, aprendo nuove opportunità per i digital artist di esplorare il rapporto tra l'opera d'arte e il fruitore.
4. Fonti di Ispirazione per i Digital Artist:
I digital artist traggono ispirazione da una vasta gamma di fonti, tra cui:
- La natura e il paesaggio, esplorando le forme e i colori unici presenti nell'ambiente circostante.
- La cultura popolare e i media, che offrono spunti per reinterpretare personaggi e storie famose.
- La scienza e la tecnologia, che stimolano la creazione di opere futuristiche e visionarie.
- Le emozioni e le esperienze personali, che consentono di esprimere sentimenti profondi attraverso l'arte.
5. Il Ruolo dei Social Media nella Promozione dell'Arte Digitale:
I social media hanno avuto un impatto significativo sulla visibilità e la promozione dell'arte digitale. Piattaforme come Instagram, Behance e DeviantArt hanno permesso ai digital artist di raggiungere un vasto pubblico globale, favorendo il networking e la collaborazione con altri creativi.
Il "Digital Artist" rappresenta una figura sempre più influente nell'industria creativa odierna. La sua capacità di fondere il talento artistico con le tecnologie digitali apre nuove strade espressive e rende l'arte accessibile a un pubblico sempre più ampio. Mentre il panorama dell'arte digitale continua a evolversi, i digital artist saranno protagonisti nella definizione del futuro dell'arte e dell'estetica moderna.
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Bada a Come Parli: Paolo Borzacchiello porta la magia del linguaggio al Teatro Alessandrino di Alessandria
Venerdì 15 novembre alle 21.00, Paolo Borzacchiello svela come le parole possano trasformare la nostra vita quotidiana in un imperdibile spettacolo tra intrattenimento e formazione
Venerdì 15 novembre alle 21.00, Paolo Borzacchiello svela come le parole possano trasformare la nostra vita quotidiana in un imperdibile spettacolo tra intrattenimento e formazione Alessandria – Venerdì 15 novembre alle ore 21.00, il Teatro Alessandrino ospiterà Bada a Come Parli, il nuovo spettacolo di Paolo Borzacchiello, esperto di intelligenza linguistica e programmazione neurolinguistica.…
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La Comunicazione Assertiva: Una Chiave Preziosa per Vivere una Vita Piena
Immagina un Mondo in cui tutti sanno comunicare in modo assertivo. Cioè in modo da esprimere le proprie idee e le proprie argomentazioni nel rispetto delle idee dell'altro, cercando di trovare un punto di incontro. Utopia? No. basta imparare a farlo!
IntroduzioneLa comunicazione è la base di ogni relazione, sia personale che professionale. Come scrivo nel mio libro Segreti Svelati: il Potere della Comunicazione Persuasiva, quando comunichiamo in modo efficace, siamo in grado di esprimere i nostri bisogni e desideri in modo chiaro e rispettoso. Questo ci permette di costruire relazioni forti e di affrontare i conflitti in modo costruttivo.La…

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Ma perche' ti dovremmo pagare? Ma vaffanculoooo cojona! 😂😂😂😂
Non penso che qualcuno possa provare una soddisfazione pari a quella che sento io quando qualcosa anche scrivo sul mio blog personale riesce a dare così tanto fastidio da spingere la persona che legge ad entrare nel blog, impostare la domanda anonima e insultarmi. Immaginate quanto le mie parole riescano a spostare energia.
Voglio rispondere bene però, con questa scusa, a una polemica piuttosto comune. Io ho chiesto di aiutarmi a lavorare perché - in quanto docente della scuola pubblica italiana - vivo una vita precaria fatta di stipendi miseri e di nessun sostegno statale (sì, perch la NASPI altro non è che il rimborso dei contributi che verso quando lavoro, ma con una scuola chiusa tre mesi ogni estate difficile avere versato contributi a sufficienza per coprire le spese ESSENZIALI della stagione estiva). Per questa ragione la classe insegnante spesso e volentieri ha un side job, qualcosa che serva non solo ad arrotondare gli stipendi, ma a mangiare nei mesi di magra. E così anche io.
In uno stato in cui le persone precarie non hanno tutele, ho un secondo lavoro. Faccio grafiche, realizzo ritratti e tatuaggi su commissione, preparo template sulle piattaforme più in voga come Canva e Notion per aiutare altre persone che sono meno pratiche a familiarizzare con gli strumenti e usarli più facilmente.
E questo lavoro si paga. Non solo perché vorrei poter mangiare questo mese, ma soprattutto perché quando una persona impiega il suo tempo e le sue competenze per te, tu quel lavoro lo devi riconoscere. È il minimo dell’umanità.
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