#educazione visiva
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Alessandria e Giffoni Experience: Un Protocollo d’Intesa per Promuovere la Cultura Cinematografica
Firmato un accordo strategico per coinvolgere le giovani generazioni nel mondo del cinema e favorire lo sviluppo culturale.
Firmato un accordo strategico per coinvolgere le giovani generazioni nel mondo del cinema e favorire lo sviluppo culturale. Il Comune di Alessandria e il celebre Giffoni Experience hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere la cultura cinematografica tra le giovani generazioni. L’accordo, firmato il 13 novembre 2024 presso il Municipio di Alessandria dal Vice Sindaco Giovanni Barosini e…
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A COSA FA MALE IL PORNO
Il titolo è fuorviante ma siccome cerco di tenerli corti per il colpo d'occhio incuriosente (non è proprio clickbait ma quasi), in realtà l'argomento è estremamente serio e si riaggancia al mio precedente post sul patriarcato dei 'cari amici uomini'.
Il porno, così come lo si (dovrebbe) intende(re), è la rappresentazione visiva di una manifestazione fisica, nello specifico della sessualità e in genere dell'affettività: ci si sofferma in modo evidente sull'atto del copulare o su pratiche che orbitano comunque intorno alla sfera genitale o paragenitale.
Premettendo che LA CONSENSUALITA' sta alla base di qualsiasi pratica - anche la più estrema - e che questo mio ragionamento ha pure valore indicativo di una mia intuizione senza alcun giudizio (TL;DR fate tutto quello che volete con il/la vostro/a partner se maggiorenne e capace di decidere per sé) ho notato che il porno mainstream offre TANTISSIMO MATERIALE su pratiche sessuali in cui la donna, per quanto immagino e spero consensuale, viene degradata e umiliata dalla controparte maschile, con tanto di mascara colato per lacrime e secrezioni varie, difficoltà respiratorie per dita strette attorno alla gola oppure oggetti e parti di corpo infilati a lungo in gola e posizioni un po' troppo costrette.
Per carità, io lo so che chi mi legge lo fa come gioco di ruolo in cui la propria partner è consenziente e consapevole di recitare un ruolo limitato nel tempo e che poi la vita prosegue nel rispetto reciproco
MA
vista L'ENORME QUANTITA' di materiale video con tali modalità che, senza scomodare canali specifici, sembrano comunque essere la norma, non vi sembra che il ruolo dell'attrice, dell'esordiente o della semplice persona che fa il video amatoriale sia quello DI SODDISFARE IL DESIDERIO DELLO SPETTATORE MASCHILE DI AVERE UNA DONNA SOTTOMESSA A TUTTE LE PROPRIE FANTASIE DI CONTROLLO E DI DOMINIO?
Lo dico perché io ho ricevuto questa impressione e anche se non mi addentrerò mai nel ginepraio del vietato (lol) ai minori di 18 anni, mi chiedo come una persona giovane possa codificare per sé una sessualità rispettosa del consenso se praticamente non esiste il concetto di educazione sessuale/affettiva e questi è demandato a contenitori di porno dove un 80% di video dipinge il ruola della donna in questo modo.
Nessuna soluzione diretta e/o immediata, per carità, e soprattutto nessuna censura o proibizione, però se esistono video che provengono da un sito (forse ora chiuso) che si chiama ex-gf e che alcune donne hanno sentito il bisogno di inaugurare un genere che si chiama 'porn for ladies', forse un problema di percezione e di educazione a monte esiste.
Grazie degli eventuali contributi ben ragionati ma tenete i coltelli nei foderi perché io comunque sarò sempre più veloce a estrarre e a rovesciarvi le budella sulle scarpe <3
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NUTRISCORE E ULTRA-PROCESSED FOOD
(Non che le due cose abbiano correlazione diretta in questo submit ma se c'è un fuoco perché non metterci due pezzi di carne? E aumentare così il rischio di tumori colon-rettali)
Polemica sull'indicatore semaforico per la salubrità dei cibi che la Francia ha creato e proposto per l'EU, che secondo alcuni sarebbe troppo semplificatorio e non terrebbe conto di altre caratteristiche degli alimenti.
Per esempio olio di oliva o parmigiano reggiano-> alto tenore di grassi -> nutriscore D
La semplificazione visiva ha più senso di una (fallimentare?) educazione al concetto di giusta proporzione giornaliera di nutrienti?
Lo chiedo perché se il sistema è supportato da solidi basi scientifiche contrapposte all'incapacità generalizzata delle persone di comprendere la proporzionalità dei nutrienti, io sarei anche d'accordo.
No, dai... è che in realtà se Salvini smatta contro qualcosa l'esperienza mi ha insegnato che allora siamo sulla strada giusta per farne venire fuori una cosa decente, ecco.
Sono MESI che voglio farci un video/post sul mio sito, ma mi fermo sempre allo stesso punto: abbiamo cominciato a usare il nutriscore in qualche supermercato? Abbiamo cominciato a usare l'alternativa, il Nutrinform Battery (italiano)?
Voglio dire: 'sta roba, la signora Mariuccia che non si interessa a quel che dicono i soloni e i dottoroni, l'ha mai vista? Io non ho mai notato nelle etichette queste indicazioni, né di un tipo né dell'altro.
Però a domanda rispondo, e siccome il perché o il percome il primo sia meglio del secondo (senza se e senza ma) è una questione molto complicata su cui credevo di farci un video (forse il prossimo), mi limito al quesito.
La semplificazione visiva ha più senso di una (fallimentare?) educazione al concetto di giusta proporzione giornaliera di nutrienti?
Sì, ha decisamente più senso. Se mi accorgo che l'olio è rosso, nonostante la narrativa imperante che vuole l'olio extravergine d'oliva come un toccasana capace di curare l'AIDS, allora magari - se non sto a sentire Coldi**tti o Salv**i - sarò più portato a usarne di meno, o almeno a farmi delle domande. La stessa cosa per il vino o per i prodotti ultralavorati.
La presupposta superiorità dei prodotti italici si basa su una narrativa commerciale, non scientifica. Quando dico che anche il prosciutto di P*rma è cancerogeno, la gente mi guarda male, pure se lo dico col camice addosso. E dato che questa narrativa è difficile da scardinare, ecco che il Nutriscore viene osteggiato pure da Mariuccia, che l'altro ieri ha ricevuto il volantino della Coldir**ti contro la carne coltivata e signora mia chissà cosa ci mettono dentro.
Il Nutriscore è un modo semplice e diretto per capire se di un dato alimento posso mangiarne in abbondanza o devo limitarlo, la semplicità è direttamente collegata al cambio d'azione dell'acquirente, e per questo viva la semplicità visiva, che possa trainare una educazione alimentare più approfondita, perché causa come minimo il dubbio nel consumatore.
@kon-igi
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Epidemiologia delle Carie nei Denti di Giudizio
Le carie nei denti di giudizio sono una problematica comune. Studi epidemiologici hanno evidenziato che fino al 25% degli adulti presenta carie attiva in questi molari.
Vari fattori, tra cui l’igiene orale inadeguata, la posizione angolata del dente e la difficoltà di accesso durante le manovre di igiene, contribuiscono a questa elevata incidenza.
Diagnosi del Dente di Giudizio Cariato
La diagnosi di carie nei denti di giudizio si basa su:
Esame Clinico: Ispezione visiva e palpazione per rilevare segni di carie, infiammazione o infezione.
Radiografie: RX panoramiche o periapicali per valutare la posizione del dente, l’estensione della carie e la salute delle strutture circostanti.
Considerazioni Post-Trattamento
Indipendentemente dal trattamento scelto, è importante monitorare la guarigione e gestire eventuali sintomi post-operatori. Il follow-up comprende:
Controlli Periodici: Valutazione della guarigione e prevenzione di future complicazioni.
Igiene Orale: Educazione del paziente su pratiche di igiene orale per prevenire recidive.
Trattamento del Dente di Giudizio Cariato
Il trattamento del dente di giudizio cariato richiede una valutazione approfondita e una pianificazione personalizzata. Le opzioni variano da interventi conservativi a estrazioni chirurgiche, a seconda della gravità della carie e della salute orale complessiva del paziente. La prevenzione e l’educazione del paziente rimangono fondamentali per ridurre l’incidenza delle carie nei denti di giudizio e migliorare la salute orale generale.
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Povertà multidimensionale 2023
Condivido un interessante post pubblicato nel sito mondopoli.it il 29 dicembre 2023
La povertà multidimensionale si riferisce alla misurazione della povertà che va oltre il solo reddito, includendo vari aspetti come salute, istruzione e qualità della vita. Questo approccio considera che una persona è povera se soffre in diverse dimensioni della vita contemporaneamente.
I punteggi di povertà multidimensionale rappresentano la percentuale di persone che vivono in condizioni di povertà in più di una di queste dimensioni.
In generale, questi punteggi aiutano a comprendere meglio la complessità e la gravità della povertà in diversi contesti e regioni del mondo.
I dati forniti nel report UNDP-OPHI (2023), Global Multidimensional Poverty Index 2023. Unstacking global poverty: Data for high impact action, New York, pubblicato a luglio, mostrano la gravità della situazione oggi.
Se si considera la percentuale di persone che vivono in povertà molto grave, differenziata per grado di deprivazione, i dati forniscono una rappresentazione visiva di quanti, nel mondo, sono colpiti dalla povertà più grave e come questa si distribuisca a seconda dell’intensità delle deprivazioni vissute. In concreto, i dati del report 2023 indicano che ben 12 milioni di persone hanno il punteggio di deprivazione più alto e sono “i più poveri tra i poveri”, il che significa che queste persone soffrono di gravi deprivazioni in molteplici dimensioni della vita, come salute, educazione e standard di vita. Milioni di persone che sperimentano le condizioni estreme, più dure e critiche, della povertà, che segna vari aspetti fondamentali della loro esistenza quotidiana.
La povertà multidimensionale è calcolata per i PVS, non per Paesi ad alto reddito. Non sono considerati Paesi OCSE L’Africa Sub-Sahariana registra i tassi più elevati di povertà, segnalando un urgente bisogno di interventi efficaci per contrastare il problema della povertà multidimensionale. Al contrario, regioni come Europa e Asia Centrale presentano tassi molto più bassi rispetto a quelli africani. Questo confronto tra regioni sottolinea le disparità significative nella distribuzione della povertà a livello mondiale e mette in luce l’importanza di strategie mirate per affrontare la povertà nelle regioni più colpite.
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Recensione del Tablet Android 13 Pazhonz: Prestazioni Potenziate e Versatilità per Tutte le Esigenze
Recensione del Tablet Android 13 Pazhonz: Prestazioni Potenziate e Versatilità per Tutte le Esigenze
Il Tablet Android 13 Pazhonz è una soluzione versatile e potente per soddisfare tutte le tue esigenze digitali, offrendo prestazioni elevate e una serie di funzionalità avanzate. Scopri di più su questo dispositivo innovativo e perché potrebbe essere la scelta perfetta per te.
Sistema Operativo Android 13: Il tablet utilizza il sistema operativo Android 13, con funzioni avanzate e un funzionamento più rapido che rende l'avvio delle app più veloce e consente di eseguire più software senza problemi. Che tu sia un professionista o un utente domestico, questo tablet offre un'esperienza fluida e intuitiva.
Prestazioni Potenziate: Certificato da Google Mobile Services (GMS), il tablet è dotato di una CPU quad-core ad alte prestazioni che garantisce velocità e risparmio energetico. Con 6GB di RAM e 64GB di ROM, è possibile memorizzare molti file quotidiani e trasferire dati senza problemi. Inoltre, il tablet supporta l'espansione della scheda fino a 128GB, offrendo ancora più spazio di archiviazione.
Esperienza Multimediale Avanzata: Dotato di doppia fotocamera da 5.0MP+8.0MP e doppi altoparlanti, il tablet offre un'esperienza visiva e musicale coinvolgente per le chat, i video e l'intrattenimento in generale. Che tu stia guardando film, ascoltando musica o partecipando a videochiamate, questo tablet assicura una qualità audio e video eccezionale.
Connessione e Batteria: Il tablet supporta il WiFi 6, consentendo di navigare sul web e di effettuare videochiamate in qualsiasi momento e ovunque. La batteria da 5000mAh garantisce un'autonomia sufficiente per il gioco, il lavoro d'ufficio e l'intrattenimento multimediale, consentendoti di goderti eBook, film, programmi TV e musica ovunque tu sia.
Garanzia e Servizio Clienti: I tablet Pazhonz offrono una garanzia di 1 anno e un servizio clienti a vita. Il team di professionisti è disponibile per rispondere a qualsiasi domanda entro 24 ore, garantendo una completa soddisfazione del cliente.
In conclusione, il Tablet Android 13 Pazhonz rappresenta un'ottima combinazione di prestazioni, versatilità e affidabilità. Con un sistema operativo all'avanguardia, prestazioni potenziate e una serie di funzionalità avanzate, questo tablet è pronto a soddisfare tutte le tue esigenze digitali.
Acquista ora il Tablet Android 13 Pazhonz su Amazon e preparati a vivere un'esperienza multimediale senza pari!
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IL SENTIRE VISIVO workshop a cura di Federica Jeanne de Luca
domenica 17 settembre 2023 ore 14:00-18:00
Area educazione | Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Rovereto | Corso Bettini, 43 Rovereto 38068 -Trento www.mart.tn.it @martmuseum
Un workshop d’artista che propone una serie di esercitazioni dove la percezione visiva e quella sonora entrano in un dialogo sinestetico in grado di sollecitare uno stato meditativo. La musica e i suoni della natura, con la loro capacità di suscitare profonde emozioni, ispireranno un racconto visivo formato da immagini realizzate a inchiostro su carta che verranno raccolte in un album rilegato a mano da ciascun partecipante. Si imparerà ad ascoltare lo spazio, il silenzio, il suono e le sue pause, visualizzandoli e lasciando che le sensazioni fluiscano liberamente sul foglio.
testo di Annalisa Casagranda @annalisacasagranda
Un ringraziamento speciale per la musica a Ironomi @_ironomi (いろのみ in giapponese) www.ironomi.com album: Niji brano: 茜空 akanesora (feat. Reiko Imanishi) anno: 2015 etichetta discografica: Kitchen Label @kitchen_label https://www.kitchen-label.com/
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Salone del Libro, Fantasmagorie al Bookstock
(ANSA) – TORINO, 15 MAG – Il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, che da oltre 25 anni definisce l’identità visiva dell’area ragazzi del Salone del Libro di Torino, realizzerà l’allestimento scenografico del Bookstock, come sempre in relazione al tema dell’edizione. Il progetto, dal titolo Fantasmagorie dell’immaginario elabora il tema dello specchio, che…
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Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno"
Trieste: Apre la mostra"8X4=100 | a 100 anni da La Coscienza di Zeno". Mercoledì 3 maggio alle ore 18 alla Sala Fittke (piazza Piccola 3) apre la mostra “8X4=100 | a 100 anni da La coscienza di Zeno” con i risultati degli 8 workshop condotti da 4 artisti del territorio che hanno guidato tanti ragazzi under30 utilizzando i loro specifici linguaggi ad elaborare il “racconto di sé”, nell’ambito del fitto calendario di mostre ed eventi di FITTKEgiovani. Partendo dall’importante ricorrenza del centenario del romanzo simbolo di Trieste e capolavoro di Italo Svevo, si è dunque identificato il filo conduttore tematico della “narrazione” per caratterizzare i diversi laboratori che si svolti da febbraio ad aprile al Polo Giovani Toti - Youth Center (piazza del Cattedrale 4). L’Assessorato ai Giovani del Comune di Trieste, attraverso il PAG Progetto Area Giovani e in collaborazione con l’associazione Casa dell’Arte di Trieste e il Museo Sveviano, ha così offerto la possibilità a tanti giovani tra i 18 e i 30 anni di partecipare ad una serie di 8 workshop gratuiti in cui si sono affrontati i temi dei libri animati, videoanimazione, poesia visiva e stampa 3D, rispettivamente con gli artisti e creativi Annalisa Metus, Goga Mason, Christian Jugovac e Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz. Come sottolinea l’assessore Nicole Matteoni: “Questo progetto conferma ancora una volta l’accoppiata vincente tra servizi educazione e giovani e quello delle biblioteche riuscendo a divulgare e a condividere con le generazioni l’animo e spirito letterario della nostra città”. La mostra, visitabile tutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 fino a mercoledì 10 maggio, presenta i risultati dei progetti elaborati, poster e microinstallazione pop-up su carta, ma anche video d’animazione e oggetti simbolici in materiale termosplastico, e infine tante immagini del making of del processo creativo. Partendo dalla bidimensionalità della pagina scritta del romanzo, i 4 artisti hanno accompagnato i ragazzi fra concetti e parole chiave del romanzo, fino al prototipo di un gadget per il centenario di Zeno. Con la paper engineer Annalisa Metus si è partiti da una mappa infografica per lavorare alla creazione di pagine pop-up, mentre con l’artista Goga Mason, attraverso il disegno e la tecnica del cutout, ci si è concentrati sulla figura dell’inetto protagonista del romanzo e il suo possibile riscatto. Con il grafico Christian Jugovac si è utilizzato il lettering per reinterpretare in chiave visiva e tipografica alcuni passaggi del testo sveviano, e infine con l’artista multimediale Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz sono stati elaborati oggetti simbolici per restituire tridimensionalmente alcuni concetti e parole chiave del romanzo. Una mediazione inedita tra scrittura 2D e materia che, con la stampa 3D, si è estesa verso il design, brandizzando il prodotto letterario per elaborare uno o più prototipi di gadget per il centenario di Zeno. In questo progetto il centenario della pubblicazione de “La coscienza di Zeno” è stato una suggestione, uno stimolo e un esempio per riflettere sull’attualità di alcuni temi che il romanzo di Italo Svevo esplora: il rapporto padre-figlio, i sentimenti, la dipendenza, il senso di inadeguatezza e inettitudine, le ossessioni e, naturalmente, il diario. Il racconto autobiografico ha avuto un ruolo centrale di natura formativa ed è stato uno strumento di indagine che ha consentito di rielaborare il proprio vissuto e le proprie esperienze traducendole in qualcosa di tangibile e, in questo caso, anche di artistico. Il percorso espressivo ed esperienziale in cui l’ispirazione letteraria si è fusa con la libera e personale interpretazione di alcuni focus tematici, è stato mediato dal curatore del Museo Sveviano, Riccardo Cepach, che ha fornito una mappa concettuale, isolando passaggi significativi e interpretativi che hanno avuto anche l’obiettivo di stimolare la curiosità e l’appetito per un’opera che ha segnato il Novecento. Il progetto “8 narrazioni x 4 workshop | a 100 anni da “La coscienza di Zeno” ha sviluppato la Linea 6 “Artisti Emergenti” del progetto CAD-Coinvolgimento Attivo Democratico che vede il Comune di Trieste come capofila e Euroservis srl e AIESEC Italia in qualità di partner. Iniziativa cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale a valere sul Fondo per le politiche giovanili - anni 2020-2021, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Nneka Jones
https://www.unadonnalgiorno.it/nneka-jones/
Nneka Jones è una delle più note artiste e attiviste contemporanee.
Nata a Trinidad, vive a Tampa in Florida, ha fondato Art You Hungry definito un viaggio nell’arte visiva che soddisfa i desideri impellenti nutrendo l’anima.
È diventata famosa con la sua opera sulla copertina di Time nel 2020 durante le rivolte del movimento Black Lives Matter.
Lavora con tecniche miste, ricami, tessuti e pittura che vanno da grandi dimensioni come murales a pezzi molto piccoli.
Famosi sono i suoi ritratti di donne nere che denunciano ingiustizie sociali, ricami che da lontano sembrano dipinti.
È nella terra caraibica di Trinidad, crogiolo di culture, festival e diverse etnie, che sono stati piantati i semi delle sue radici artistiche e la sua identità.
Ha imparato a cucire osservando sua madre e iniziato a disegnare sin da piccola ritraendo donne nere con le tecniche del disegno, pittura e scultura.
Nel 2016 si è classificata prima in tutti i Caraibi agli esami di arte e design e ha deciso di approfondire la sua educazione negli Stati Uniti.
Si è laureata in arte all’Università di Tampa nel 2020 e ha studiato marketing. È stato grazie a un corso di pittura sperimentale che la incoraggiava a dipingere senza colori, che ha iniziato a usare il ricamo come mezzo artistico.
Mentre era ancora studente ha vinto l’Emerging Artist Award al Gasparilla Festival of the Arts e iniziato la serie di dipinti a tecnica mista intitolata Targets, che utilizza preservativi come colori per denunciare il dilagante aumento di adolescenti caraibiche scomparse e diventate vittime di tratta e abusi sessuali.
I suoi lavori, nel 2020, sono stati notati dal direttore artistico della rivista Time che le ha commissionato un’opera d’arte per la copertina del numero speciale del 31 agosto-7 settembre sul razzismo negli Stati Uniti, intitolato The New American Revolution. Era una bandiera americana ricamata, lasciata intenzionalmente incompleta, con un ago infilato nell’ultima striscia a sottolineare che il lavoro non è finito.
Da quel momento, ha cominciato a esporre in posti prestigiosi e le sue opere fanno parte delle collezioni di importanti musei e gallerie statunitensi.
Il Washington Post le ha chiesto di ritrarre l’ascesa della vicepresidente Kamala Harris ed è stata invitata come oratrice per Adobe MAX dove ha sottolineato l’importanza dell’arte come veicolo per l’attivismo.
La serie Shooting Range Target, è costituita da ritratti in digitale di donne nere di ogni età a cui ha sovrapposto un occhio di bue, per “convincere lo spettatore a fermarsi e affrontare il problema a testa alta, guardando direttamente negli occhi la ragazza“.
I volti ritratti come obiettivi richiamano l’attenzione sulle questioni sociali degli Stati Uniti, la violenza armata in generale e soprattutto le sparatorie della polizia contro le persone nere, operazione tesa a rafforzare l’attenzione sul movimento Black Lives Matter, affinché le future generazioni di colore abbiano uno spazio uguale e paritario.
Ha inserito volti di donne nere in cerchi che rappresentano i bersagli delle freccette e dei proiettili.
In una serie successiva, dal titolo Targets Variegated, ha smesso di rappresentare le donne come vittime che evocano tristezza e pietà, per restituire loro potere e consapevolezza.
Ha anche prodotto un dipinto di George Floyd, l’uomo assassinato per soffocamento la cui storia ha fatto il giro del pianeta.
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CineFestival "Immersi nelle Storie" 2024: Quattro Giorni di Cinema e Cultura ad Alessandria
Dal 7 al 10 novembre 2024, Alessandria ospita il CineFestival con proiezioni, incontri e omaggi a grandi icone del cinema.
Dal 7 al 10 novembre 2024, Alessandria ospita il CineFestival con proiezioni, incontri e omaggi a grandi icone del cinema. Un Evento Culturale di Rilievo: CineFestival “Immersi nelle Storie” 2024 Dal 7 al 10 novembre 2024, Alessandria diventerà un punto di incontro per appassionati di cinema, studenti, e professionisti del settore grazie al CineFestival “Immersi nelle Storie”. Organizzato…
#Alessandria cultura#Alessandria eventi#Alessandria today#arte visiva#attori italiani#Cinefestival#Cinema#cinema d’autore#cinema documentario#cinema e giovani#cinema europeo.#cinema internazionale#cinema italiano#cinema per le scuole#comune di Alessandria#critica cinematografica#Cultura cinematografica#cultura in Piemonte#Cultura italiana#educazione alla media#educazione cinematografica#educazione visiva#evento cinematografico#festival culturale#Festival del cinema#festival di novembre#film d’autore#Formazione culturale#Giffoni Film Festival#Giovanna Nocetti
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Piccoli amori sfigati – Il rapporto dei ragazzi col sesso: ‘Ci ha stufato, la soluzione è abolirlo’ Con i miei studenti del corso di Illustrazione Ied, dopo aver scartato altri argomenti, abbiamo deciso di occuparci di sessualità per il lavoro di fine anno. In un vivacissimo brain storming, i ragazzi hanno proposto vari temi inerenti al loro rapporto con il sesso a 18 anni. Dopo un primo giustificato imbarazzo, si sono scatenati senza veli e con tanta ironia. Tanta è la voglia di parlare di sesso e dintorni con un adulto? È la prima domanda che mi sono fatta. Katia ha dato un titolo al suo lavoro: Fantasie sessuali proibite. “Per noi ragazze è difficilissimo svelare ai nostri compagni, maschi o femmine che siano, le fantasie più profonde… e io vorrei parlarne nel mio libro”. Marcello ha ipotizzato di creare un vero e proprio gioco di ruolo sulle malattie sessuali. “Gonorrea la vedo come un personaggio pericolosissimo perché molto resistente alle terapie. Me la immagino vestita di nero, con il cappuccio abbassato. Clamidia, sua sorella, non è meno minacciosa. Il manuale sarà corredato da una confezione di preservativi che potrebbe essere utile ai fruitori adolescenti del mio gioco… vede Prof, tra noi girano un sacco di malattie veneree e il mio libro potrebbe servire ai miei coetanei per riflettere”. Paola invece vuole occuparsi di una particolare forma di asessualità. Mi spiega come a volte il sesso sia un ostacolo in una coppia. “Addirittura un ostacolo? Perché?” mi stupisco. “Perché alcune ragazze come me hanno paura di non essere abbastanza ‘brave’ nella prestazione erotica, di essere banali o goffe, o senza fantasia. Di conseguenza il maschio può stufarsi e abbandonarle per andare con un’altra, magari meno amata, ma più esperta in giochi erotici”. “Ai maschi succede la stessa cosa?” domando. Matteo dice di sì, come altri compagni che annuiscono. “Anche per noi essere esperti in materia di sesso paga… se non sei bravo ti considerano uno sfigato. Le ragazze oggi sono così esigenti che l’ansia da prestazione è altissima e più ancora la paura di fallire”. Aiuto! Mi torna in mente il medico di base che mi confessò anni addietro di essere assalito da richieste di Viagra da sedicenni. “E dunque qual è la soluzione?” chiedo a Paola. “Semplice, abolire il sesso, stare insieme romanticamente come amici amorosi, uscire, andare al cinema, convivere senza ansie sessuali… così c’è la garanzia che sia amore vero, duraturo nel tempo. Per me conta soprattutto avere un compagno che mi ami per quello che sono, anche se non sono una pornostar… Dunque scriverò e illustrerò la mia storia personale su questo tema, se le va bene, Prof”. Mi va molto bene. Tre asessuali nel mio corso, per ragioni diverse, non sono pochi! E pensare che gli adulti si immaginano gli adolescenti come maniaci di sesso, videogiochi e droghe… Rifletto e discuto con i ragazzi se il motivo di questa disaffezione alla pratica sessuale non sia a causa dell’ipersessualizzazione della nostra società attraverso il porno, che è ormai una delle industrie più economicamente proficue del web. A nove anni puoi andare facilmente su YouPorn, basta mentire sul fatto che sei maggiorenne. E se i genitori ti bloccano con il parental control, il sabato pomeriggio vai dal primo amico che capita e a merenda ti guardi i video in santa pace. Ma – e questo è il punto vero – con reazioni spesso traumatiche. Oggi come oggi, la prima esperienza visiva erotica di un bambino può essere violenta, sessista e paurosa. Amare una donna o un uomo appare come qualcosa di oscuro, bestiale, meccanico. Con i genitori (sempre più timidi e silenziosi in fatto di educazione sessuale) non si parla, con i maestri idem e il sesso finisce per diventare un incubo da web, una fonte di ansia grave per i nostri ragazzi, apparentemente smart, indipendenti, aggressivi, ma in realtà fragilissimi e desiderosi di essere amati per quello che sono. (...) Li osservo e mi commuovo. La mano che brandisce matite e pennelli si scioglie, si scatena, perché prima ancora si sono scongelati cuore e cervello. A questo serve la scuola, rifletto. O no? Chiara , illustratrice e scrittrice
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Ho riflettuto sul Nutriscore e ne ho concluso che non mi sembra la cura alla disinformazione popolare. Sono d'accordo su quanto letto riguardo olio evo ed eccellenze alimentari italiane, tuttavia non riesco a farmi piacere un modello semplicistico, perché l'ignorante di turno intuirà che non può sbafarsi di olio evo, ma sarà convinto che scolarsi litri di Coca zero faccia bene perché è verde, che un intero pacchetto di gallette di riso vada bene, che un cibo processato vada bene perché povero di sale e grassi e quindi verde, e aberrazioni di questo tipo. Mi sembra concettualmente simile a Yuka, con prodotti che finiranno per adeguarsi agli algoritmi dei punteggi cambiando qualche grammatura di macro qua e là. Non è meglio l'altra batteria visiva (inutile), ma Nutriscore ha davvero dato benefici? Per quel che so, gli studi di efficacia che hanno valutato il riscontro sulla popolazione, sono stati condotti su commissione e tendo a non fidarmi. In ultimo, avendo un passato di dca, etichette simili sono piuttosto triggeranti e fuorvianti, alimentano visioni distorte del rapporto col cibo. Penso sia meglio investire in educazione alimentare fin dalle scuole.
Il NS non è certo la panacea di tutti i mali!
Hai ragione, è un'etichetta molto semplice da visualizzare e può portare fraintendimenti o condotte che non dovrebbero essere sottovalutate, ma non è certo solo su questo che ci si basa.
Voglio dire: sull'etichetta continueranno a essere presenti anche tutte le indicazioni che ci sono ora, e magari anche di più in futuro (mi aspetto ad esempio che compaia la possibilità di disturbi intestinali per uso abbondante di bevande con dolcificanti, o se faranno come con le sigarette addirittura indicazioni sul rischio di obesità anche sulle bibite 0 kcal). Il NS sarà una delle indicazioni in etichetta, certo, molto evidente e rassicurante/minacciosa (a seconda dei casi), ma se una persona se ne frega o semplicemente non ha le competenze per fregarsene, se c'è il NS è una indicazione in più che può aiutarlo nella maggioranza dei casi.
Immagina di fare la spesa per un mese solo e unicamente basandoti sul NS. Vai al supermercato quante volte... quattro? Otto? Diciamo che ci vai due volte a settimana, quindi otto volte nel mese. Per otto volte valuti quello che devi mangiare solo e unicamente su questa etichetta. Viene fuori una spesa decente?
No, non viene fuori una spesa decente. Ma viene fuori una spesa che almeno limita i danni. Gallette e coca zero sono alimenti al più mediocri, ma che comunque sono migliori di cracker salati e bibite zuccherate. Il fatto che l'olio venga etichettato come rosso implica che ne devi comprare e consumare poco, ed è una buona cosa. È ovvio che sia del tutto insufficiente e che bisogna puntare sull'educazione nutrizionale, perché il NutriScore non mi garantisce che io prenda abbastanza proteine, o vitamine, o calcio, da quello che compro.
Risulta però una spesa migliore se lo si segue rispetto a quanto risulti se non lo si segue. E questo non lo dico io, addirittura c'è stata una pubblicazione scientifica che valutava le valutazioni del NS nelle pubblicazioni scientifiche, e ha promosso questo strumento, sottolineando comunque che
The Nutri-Score is not a substitute for general public health recommendations
come giustamente fai notare tu.
È uno strumento, che spero diventi importante anche qui in Italia, che può tornare utile a molti per valutare a colpo d'occhio quello che stiamo acquistando e rende un minimo più consapevoli i consumatori. Non può e non deve essere l'unica cosa su cui basarsi e di certo l'educazione alimentare deve essere la materia principale su cui investire, in aggiunta a queste cose il NS può trovare il suo spazio di utilità.
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Cerca invece di conquistare prima la sua mente
Per capire come conquistare un ragazzo in chat, ci sono delle tecniche molto gettonate che variano in base al tipo di social network o di messaggistica istantanea che si usa; inoltre bisogna evitare degli errori piuttosto comuni tra le ragazze che vogliono riuscire a sapere come sedurre in chat.
Capire come intrigare un uomo che volete conquistare, però, a volte non è così facile: a differenza di quella delle donne, infatti, l’immaginazione maschile non punta molto sul cerebrale, sulla parola, sul detto e non detto. Gli uomini la maggior parte delle volte amano la seduzione visiva, fisica, concreta.
Il bello (e il brutto) della chat è che mette uno schermo tra te e il ragazzo che vuoi sedurre. Non riuscire a guardare in faccia il lui dei tuoi sogni è un grosso aiuto se sei timida, ma devi stare attenta a non trasformare un vantaggio in un autogol eclatante. Essere misteriosa non significa essere anonima. Il tuo profilo su deve essere uno specchio di te, della tua personalità e di quello che sei e che fai… senza svelare troppo! È scontato ma, suscitare curiosità, è il primo passo per conquistare un ragazzo in chat.
Per riuscirci, scegli una foto profilo intrigante. Per esempio, una dove si vedono solo i tuoi occhi o le tue labbra. Oppure, utilizza uno scatto di te in uno dei tuoi arpire tutte le informazioni possibili che sono disponibili sul suo profilo
È quindi importante riuscire a conoscere i suoi gusti personali, e i profili in ti aiutano proprio in questo, indicandoti il carattere, gli interessi, le sue preferenze e a quali esperienze è aperto. Ovviamente sono presenti anche l’età, il luogo in cui vive, il suo aspetto e generalità (tipo corporatura, colore occhi, colore capelli, e altre caratteristiche), una sua breve descrizione ed anche una galleria fotografica dove ti mostrerà il meglio sé.
Magari fagli capire che sei interessata a lui inserendolo nella tua lista dei Preferiti!
In un mondo come quello della chat di è molto più facile, rispetto ad altre alternative e alle situazioni dal vivo, trovarsi a fare i soliti discorsi, le solite domande, le solite frasi fatte.
Devi cercare di uscire dagli schemi, di differenziarti dalla massa, per stuzzicare la sua curiosità, riuscendo ad intraprendere un discorso leggero e informale, ma mai banale.
Non commettere l’errore di prenderti troppo sul serio: quando messaggi in chat con un ragazzo che vorresti incontrare e approfondire la conoscenza, devi essere divertente e spiritosa, cercando di alleggerire la situazione se vedi che la conversazione diventa particolarmente pesante e statica. Non importa quanto tu sia bella, se una donna non riesce ad azzeccare un congiuntivo o ha un lessico estremamente limitato, in chat questo risalterà molto di più che dal vivo.
Non spingerti troppo oltre con i doppi sensi, a meno che non ti piaccia giocare, ma non tutti i maschi sono ferrati con i doppi sensi e, spesso, li capiscono in ritardo. Quindi, se ti piace comunicare con i doppi sensi, ma riscontri che il ragazzo che ti piace non riesce a decifrarli, inizia ad usarli con moderazione, magari spiegandogli con caratteri cubitali, o con disegnini in allegato nella chat, cosa intendevi comunicare rendendogli chiaro il doppio senso.
Evita assolutamente di usare foto fasulle o foto ritoccate a dovere per sembrare più giovane e splendente. Infatti, se avrai successo e riuscirai ad incontrarlo dal vivo, la delusione di come siete realmente rispetto a come cercate di apparire sulla rete, potrebbe avere effetti indesiderati minando la possibilità non solo infatti, non è così impossibile per un ragazzo riuscire a trovare una ragazza disposta ad essere sexy e provocante o con foto osé.
Cerca invece di conquistare prima la sua mente, accendi la sua fantasia e il suo desiderio, e cerca di risultare elegante, intrigante ed eccitante pur non comportandoti come una ragazza facile.
Non essere assillante. Non tempestarlo di messaggi, ma abbi pazienza e educazione. Se poi lui sparisce più volte per giorni senza una spiegazione plausibile, meglio lasciar perdere.
Scrivi in italiano corretto. Non vuoi conquistare un adolescente, ma un uomo! Scrivi dunque sempre in italiano corretto, evitando abbreviazioni e troppe emoticon.
Mostrati interessata. Certo è lui che deve cercarti per primo, ma mostrarsi interessate alla sua vita, alla sua opinione, ai suoi consigli è una tecnica che funzionerà senz’altro.
Usa l’ironia. Essere spiritosa e simpatica funziona sempre, ma attenzione ai fraintendimenti che a volte possono esserci nelle conversazioni scritte. Cerca di capire che tipo di umorismo apprezza e attenta a non spingerti oltre il limite, soprattutto se capisci che si tratta di un uomo permaloso.
Sorprendilo. Una piccola provocazione, una proposta, una frase frizzante e inaspettata… Una sorpresa può essere un punto saldo per la conquista.
Un bel gioco dura poco. Ricordati e ricordagli che un rapporto virtuale non è una relazione, per quanto sia bello parlare, confidarsi, scambiarsi idee scrivendo. Cercate dunque di incontrarvi dal vivo, scegliendo per i primi appuntamenti luoghi pubblici molto frequentati.
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Pochi giorni fa ho avuto il piacere e l’onore di conoscere di persona Sonia Maria Luce Possentini, da anni illustratrice di albi per bambini e ragazzi. Ho avuto modo di incontrarla grazie agli incontri per gli insegnanti organizzati dai Comuni di Sarezzo e di Gardone Val Trompia nell’ambito del Filò Festival di narrazione per bambini, che si terrà a partire da domenica 24 marzo sino a domenica 30 marzo presso la Libreria Orso Pilota, le biblioteche dei due comuni in provincia di Brescia, con un programma ricco di eventi per i bambini e le famiglie della fascia dagli 0 ai 10 anni d’età. Sonia Maria Luce Possentini, pur avendo vinto diversi premi per le sue magnifiche illustrazioni, è una persona adorabile e alla mano. Durante l’incontro ci ha incantato tutte, raccontandoci delle sue pubblicazioni, della sua tecnica di disegno e di quanto sia fondamentale l’illustrazione negli albi illustrati di bambini e ragazzi. Ci ha raccontato di quanto, soprattutto oggigiorno, bisogna essere “impertinenti”, diversificarsi in questo mondo fatto di apparenza e velocità, dove ormai pochi lo fanno, bisognerebbe porre l’attenzione sul tempo e sullo spazio che ci circonda, guardando oltre e ponendo lo sguardo su ciò che c’è di più profondo. Illustratrice di fama mondiale, Laureata in Storia dell’Arte al DAMS e diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha vinto numerosi premi tra cui Premio Gianni Rodari e il Premio Andersen; è docente di Illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia e presso l'Università degli Studi di Padova, Master in illustrazione per l'infanzia ed educazione estetica: per una pedagogia della lettura iconica. La sua produzione è contrassegnata da qualità e originalità, il suo tratto a matita è realistico tale da far sembrare i suoi disegni delle autentiche fotografie. “Per le mie tavole utilizzo principalmente la matita, che adoro, e lavoro sul tradizionale e non in digitale”. Nelle sue tavole sono sempre presenti dettagli, ai quali il lettore dovrebbe porre la sua attenzione, non sono infatti delle semplici decorazioni che completano il disegno, ma sono elementi che arricchiscono la storia e ci vogliono comunicare tanto altro. È importante per questo, soprattutto nel nostro tempo, che in primis noi educatori impariamo a leggere le immagini e trasmettere ai piccoli lettori ciò che esse ci vogliono comunicare. Ogni volta che Sonia Maria Luce Possentini si appresta ad illustrare un albo, si prende il tempo di fare ricerca, si documenta, si sofferma su ogni dettaglio della storia che la colpisce per poterla illustrare al meglio. Oltre alla documentazione, per l’illustratrice è di fondamentale importanza l’inquadratura dell’immagine, che aiuta il racconto; per questo è utile far accrescere la conoscenza visiva sia nei bambini, sia negli adulti. Altra caratteristica intrinseca delle sue illustrazioni è lo spirito del luogo, ciò che il luogo nell’immagine vuole comunicarci. Bisogna darsi del tempo, prepararsi per la tematica e preparare il cuore, soprattutto rispetto a quegli argomenti profondi e difficili da trattare. “L’illustratore è un narratore di immagini, che si deve relazionare al mondo e comunicare”. Tra gli svariati albi dell’illustratrice che sono stati pubblicati ne accennerò alcuni: “L’alfabeto dei sentimenti”, “Il volo di Sara”, “Poesie di luce”, “La prima cosa fu l’odore del ferro”, “Canti dell’attesa”
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TECNICA DELLA VISUALIZZAZIONE Nella psicosintesi la visualizzazione è una tecnica centrale, usata in molte maniere. Una delle più efficaci è la tecnica del modello ideale, in cui si è invitati a visualizzare la persona che vogliamo diventare. Il modello ideale esprime il progetto che un essere umano può costruire del proprio futuro. Spesso questo progetto è inconscio, inesistente, involontario, distorto, o al suo posto ci sono solo false immagini di sé. Tutto ciò crea malessere e disorientamento. Sovente la facoltà di progettare se stessi è menomata da traumi e deve essere reinstaurata. La capacità di poter concepire e visualizzare il proprio futuro è tonificante e aiuta a dare ordine e armonia alla psiche umana. La visualizzazione di immagini simboliche può essere pure di aiuto e di guida, e può produrre effetti terapeutici di grande rilievo. L'efficacia deriva anche dal fatto che i simboli sono il linguaggio dell'inconscio. In generale il mondo immaginario (simbolico e non) può essere un ottimo laboratorio in cui sperimentare e coltivare nuovi atteggiamenti e comportamenti. La rappresentazione mentale cenestetica di movimenti è stata ampiamente studiata dalle neuroscienze ed è usata spesso nella riabilitazione neurologica, perché la simulazione immaginativa di un movimento stimola la corrispondente area motoria del cervello. La visualizzazione di atti complessi è molto utile nella rieducazione di pazienti cerebrolesi. Nel caso di ictus si è scoperto che la visualizzazione di un movimento di un arto paralizzato, pur non potendo offrire una restitutio ad integrum, porta il flusso sanguigno alle zone cerebrali immediatamente circostanti alle aree colpite, e quindi limita i danni del problema . Inoltre la visualizzazione di immagini attiva processi molto simili alla percezione, come si è scoperto mostrando a vari soggetti disegni di oggetti comuni, e poi chiedendo loro di visualizzare quelle stesse immagini . Infine il soggetto di una visualizzazione (per esempio un volto umano o un paesaggio) determina quale area del cervello viene attivata . Il linguaggio stesso può attivare la visualizzazione, oppure no. Gli interessanti studi di A. Just hanno dimostrato che frasi a contenuto visivo, come "Il numero 8 quando è ruotato di novanta gradi diventa simile a un paio di occhiali" e frasi a minore impatto visivo, come "Malgrado la maratona sia oggi uno sport, incominciò ai tempi dell'antica Grecia quando i messaggeri portavano le notizie" hanno effetti assai differenti sul cervello. La frase con contenuto visivo preponderante stimola aree cerebrali molto diverse da quelle che richiedono un minore uso della visualizzazione. Questo è un fatto rilevante per chiunque si interessi di educazione e apprendimento . La visualizzazione è stata usata spesso per migliorare una prestazione sportiva. L'atleta immagina vividamente e in dettaglio l'azione da compiere al meglio – per esempio gettare la palla nel cesto nel caso della pallacanestro, e la visualizzazione equivale a uno vero e proprio allenamento. Condizione essenziale è che l'atleta abbia già familiarità con la prestazione, e che la visualizzazione avvenga in prima persona e con una prospettiva interna. In un interessante studio di C.-J. Olsson e altri si sono studiati con fMRI atleti attivi nel salto in alto, paragonandoli a un gruppo di soggetti senza esperienza in questa specialità sportiva. Alla richiesta di visualizzare il processo del salto, gli esperti attivavano le zone cerebrali motorie, gli inesperti invece soltanto quelle corrispondenti alla attività visiva.
Piero Ferrucci La Psicosintesi vista alla luce delle neuroscenze
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