#apprendimento tecnologico
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Moderni mezzi tecnici di insegnamento: un nuovo approccio per un’istruzione innovativa
Come le tecnologie educative stanno rivoluzionando il processo educativo con strumenti digitali e multimediali
Come le tecnologie educative stanno rivoluzionando il processo educativo con strumenti digitali e multimediali. Nell’era della globalizzazione e del progresso tecnologico, il settore educativo si trova a un punto di svolta. L’introduzione di moderni mezzi tecnici, come lavagne interattive, piattaforme digitali, sistemi di apprendimento a distanza e tecnologie di realtà aumentata, sta…
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aaquilas-blog · 1 year ago
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12 ragioni per studiare le discipline umanistiche a scuola
🤔 Formazione della Persona: Sviluppo della consapevolezza emotiva e della comprensione di sé e degli altri. Il compito della scuola è formare persone, non lavoratori, il che significa innanzitutto avere consapevolezza dei sentimenti, della natura e del significato delle emozioni: nostre e altrui. Significa conoscere noi stessi, e gli altri. Gli altri, e noi: cioè l’insieme delle persone con le…
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forzaitaliatoscana · 1 month ago
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MUR, Stella: 14,5 Milioni per Accademie Toscane
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MUR, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana e segretario regionale Marco Stella: "Grazie a ministro Bernini 14,5 mln per accademie e conservatori della Toscana" Marco Stella, segretario regionale di Forza Italia Toscana, ha espresso un sentito ringraziamento al Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per l'importante stanziamento di fondi destinato all'ammodernamento delle istituzioni artistiche e musicali toscane. "A nome di Forza Italia Toscana, desidero ringraziare il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per lo stanziamento di 14,5 milioni di euro per l'ammodernamento strutturale e tecnologico delle istituzioni dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica," ha dichiarato Stella. Questo investimento dimostra l'attenzione del Governo di centrodestra verso la cultura e l'educazione artistica in Toscana. I beneficiari di questi fondi sono alcune tra le più prestigiose istituzioni della regione: Accademia di Belle Arti di Firenze: Riceverà 2.438.830 €, che saranno utilizzati per migliorare le strutture e le tecnologie a disposizione degli studenti e dei docenti. Conservatorio statale di musica di Firenze 'Luigi Cherubini': Con un finanziamento di 1.403.138 €, l'istituto potrà potenziare la sua offerta didattica attraverso l'ammodernamento delle sue infrastrutture. Conservatorio statale di musica di Livorno 'Pietro Mascagni': Saranno investiti 2.177.585 € per rendere più moderni e funzionali gli edifici, facilitando così l'apprendimento musicale. Accademia di Belle Arti di Carrara: Questo istituto riceverà 1.774.430 €, che contribuiranno a supportare l'eccellenza della formazione artistica. Conservatorio statale di musica di Lucca 'Luigi Boccherini': Con un ingente stanziamento di 6.694.602 €, il conservatorio potrà rinnovare le sue strutture e migliorare significativamente la qualità dell'offerta formativa. Stella sottolinea l'importanza di questi finanziamenti: "Con questi fondi, le realtà in questione potranno migliorare e rendere più moderni e funzionali gli edifici, supportando al meglio la qualità globale della loro offerta formativa." Questo investimento non solo sostiene la crescita educativa e culturale delle istituzioni ma anche la valorizzazione del patrimonio artistico e musicale della Toscana. Questo stanziamento è un segnale forte di come il governo intenda promuovere l'eccellenza nell'educazione artistica e musicale, fornendo agli studenti toscani un ambiente di apprendimento all'avanguardia. La nostra regione, rinomata per la sua ricca tradizione nel campo delle arti, beneficerà enormemente da queste migliorie, che permetteranno di mantenere e accrescere il prestigio delle nostre accademie e conservatori a livello nazionale e internazionale. Edoardo Fabbri Nitti Coordinamento regionale Forza Italia Toscana Follow @FI_ToscanaTweet to @FI_Toscana
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enkeynetwork · 2 months ago
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agrpress-blog · 1 year ago
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Il 2024 è arrivato e con esso nuove opportunità e sfide per il settore tecnologico. Quali saranno le tendenze che domineranno il prossimo anno e che impatteranno la vita delle persone, le dinamiche della società e l'equilibrio del pianeta? Vediamone alcune. •⁠ ⁠Intelligenza artificiale generativa: l'IA che crea e innova. L'intelligenza artificiale generativa è quella che usa algoritmi di apprendimento automatico per produrre contenuti originali, come testi, immagini, musica, video e altro. Questa tecnologia ha già mostrato le sue potenzialità nel 2023, ma nel 2024 si prevede che diventerà ancora più diffusa e sofisticata, offrendo nuove possibilità di espressione e comunicazione. L'IA generativa potrà anche aiutare le imprese a risolvere problemi complessi, a ottimizzare processi e a generare nuove idee. •⁠ ⁠Realtà mista: il confine tra digitale e fisico si assottiglia. La realtà mista è quella che combina elementi di realtà virtuale e aumentata, creando esperienze immersive e interattive. Questa tecnologia sta già rivoluzionando settori come l'intrattenimento, l'istruzione, la medicina e il turismo, ma nel 2024 si prevede che diventerà ancora più accessibile e integrata nella vita quotidiana. La realtà mista permetterà alle persone di creare e condividere spazi virtuali, di collaborare a distanza e di arricchire la propria percezione della realtà. •⁠ Quantum computing: il calcolo che sfida i limiti della fisica. Il quantum computing è quello che usa i principi della meccanica quantistica per eseguire operazioni che i computer tradizionali non possono fare. Questa tecnologia promette di rivoluzionare settori come la crittografia, la simulazione, l'ottimizzazione e l'intelligenza artificiale, ma nel 2024 si prevede che diventerà ancora più potente e scalabile, grazie ai progressi nella costruzione e nella gestione dei qubit, le unità di informazione quantistica. •⁠ ⁠Economia circolare: la tecnologia che rispetta l'ambiente. L'economia circolare è quella che si basa sui principi di riduzione, riutilizzo e riciclo delle risorse, minimizzando gli sprechi e le emissioni. Questa filosofia è sempre più importante per le imprese che vogliono essere competitive e sostenibili, ma nel 2024 si prevede che diventerà ancora più diffusa e innovativa, grazie all'uso di tecnologie come l'internet delle cose, il cloud computing, la blockchain e l'intelligenza artificiale, che permetteranno di monitorare, ottimizzare e tracciare i flussi di materiali ed energia. •⁠ ⁠Cybersecurity: la tecnologia che protegge i dati. La cybersecurity è quella che si occupa di prevenire e contrastare le minacce informatiche che possono compromettere la sicurezza e la privacy dei dati. Questa disciplina è sempre più cruciale per le organizzazioni di ogni tipo e dimensione, ma nel 2024 si prevede che diventerà ancora più strategica e sofisticata, grazie all'uso di tecnologie come l'intelligenza artificiale, il machine learning, la blockchain e il quantum computing, che permetteranno di rilevare, prevedere e contrastare gli attacchi cyber. Queste sono solo alcune delle tendenze tecnologiche che caratterizzeranno il 2024, ma ce ne sono molte altre che meritano attenzione e approfondimento. Il mondo della tecnologia è in continua evoluzione e offre nuove opportunità e sfide per chi vuole essere protagonista del futuro.
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personal-reporter · 1 year ago
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Le tendenze tecnologiche da tenere d'occhio nel 2024
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Il panorama tecnologico è in continua evoluzione, e il 2024 promette di essere un anno ricco di innovazioni che cambieranno il nostro modo di vivere e lavorare. Numerose tendenze emergono dalle ricerche di esperti del settore, anticipando le trasformazioni che caratterizzeranno il prossimo anno. In questo articolo, esploreremo alcune delle principali tendenze tecnologiche da tenere d'occhio nel 2024, basandoci su fonti affidabili e autorevoli. 1. Intelligenza Artificiale (IA) e Apprendimento Automatico (ML) L'Intelligenza Artificiale e l'Apprendimento Automatico hanno già rivoluzionato diversi settori, ma nel 2024 ci aspettiamo una crescita ancora più rapida. Fonti come il rapporto di Gartner sottolineano l'adozione sempre più diffusa di algoritmi di apprendimento automatico in applicazioni aziendali e la continua integrazione dell'IA in dispositivi di consumo. Ciò porterà a un aumento dell'efficienza operativa e all'innovazione in settori come la sanità, la finanza e la produzione. 2. 5G e la Connessione Ultraveloce La diffusione della tecnologia 5G sarà una delle principali storie del 2024. Le fonti indicano che la copertura 5G continuerà a espandersi, portando connessioni ultraveloci a una vasta gamma di dispositivi. Ciò avrà un impatto significativo su settori come l'Internet delle cose (IoT), consentendo comunicazioni più veloci e affidabili tra dispositivi connessi, e su servizi di streaming e giochi online che beneficeranno di una maggiore larghezza di banda. 3. Realità Aumentata (AR) e Virtual Reality (VR) L'AR e la VR stanno diventando sempre più accessibili e si prevede che nel 2024 avranno un impatto considerevole. Secondo studi condotti da IDC, l'adozione di soluzioni AR e VR crescerà in diversi settori, inclusi l'istruzione, la formazione aziendale e la medicina. L'esperienza utente sarà migliorata attraverso l'uso di queste tecnologie immersive, creando nuove opportunità per le imprese e migliorando la fruizione dei contenuti digitali. 4. Sicurezza Informatica Avanzata Con la crescente minaccia di cyberattacchi, la sicurezza informatica sarà una priorità nel 2024. Le fonti riferiscono che ci sarà un aumento degli investimenti in soluzioni avanzate di sicurezza, come l'intelligenza artificiale applicata alla rilevazione delle minacce e la crittografia quantistica. Gli esperti prevedono anche un maggiore focus sulla formazione del personale per migliorare la consapevolezza sulla sicurezza informatica. 5. Sostenibilità Tecnologica La sostenibilità sarà al centro delle attenzioni nel 2024, con un crescente interesse per soluzioni tecnologiche eco-friendly. Le fonti indicano che le aziende saranno sempre più orientate a implementare pratiche sostenibili, adottando tecnologie a basso impatto ambientale e promuovendo l'efficienza energetica. Questa tendenza non solo risponde alle preoccupazioni ambientali, ma può anche generare risparmi significativi a lungo termine. Foto di 51581 Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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A Catania prende il via "Dreamaturgy Zone" di Retablo
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A Catania prende il via "Dreamaturgy Zone" di Retablo. Prende il via martedì 12 settembre a Catania "Dreamaturgy Zone: D.e-Mo 2023 (Democracy & Electronic Movement) - Esperienze Immersive di Civiltà Aumentata", il progetto artistico-culturale ideato dalla compagnia Retablo, che promuove la ricerca di forme avanzate di partecipazione democratica attraverso l'utilizzo creativo delle tecnologie digitali e delle arti performative. Questo innovativo progetto, che rientra nella programmazione di "Palcoscenico Catania. La Bellezza senza confini" del Comune di Catania, si concluderà il 1 ottobre. Sono previsti, nel complesso, tre laboratori (partecipazione gratuita previa iscrizione obbligatoria [email protected]) e quattro spettacoli teatrali, che riassumono un palinsesto multidisciplinare che utilizza il linguaggio delle arti performative dei media digitali per ripensare e riattivare spazi di comunità. Turi Zinna, regista, autore e attore, che è fra i fondatori di Retablo, presenta così Dreamaturgy Zone:"Questo è il secondo step di un progetto che ha preso il via nel 2022, finanziato dal Comune di Catania e dal Ministero della Cultura, destinato alle periferie delle Città Metropolitane italiane. Con la nostra compagnia da due decenni affrontiamo la prospettiva delle tecnologie applicate alle arti sceniche, nell'ottica di quanto queste abbiano un'influenza anche nel contesto sociale. È sotto gli occhi di tutti quanto la crisi di rappresentanza che sta attraversando la dinamica democratica nel mondo sia collegata con la frammentazione dei blocchi sociali tradizionali di riferimento novecentesco e quanto sia interrelata con le comunità che si formano attraverso la socialità digitale. L'universo delle rappresentazioni non può non essere travolto da questa evoluzione radicale. Rappresentanza e rappresentazione, in questo passaggio d'epoca, sono investite da un analogo turbamento. D.e-Mo 2023, quest'anno, sarà realizzato nei quartieri catanesi Librino, Antico Corso, Tondicello della Plaja. Il palinsesto che andiamo a presentare ospita oltre alle nostre produzioni, quelle del Teatro dell'Argine e Chrones.: compagnie e artisti che più stanno sperimentando in Italia forme di drammaturgia ibrida, fisica e digitale". Il progetto sarà inaugurato martedì 12 settembre a partire dalle ore 16:00 a Villa Fazio, nel quartiere Librino, con il laboratorio Hyper Dreamedy - Teatro tecnologico for dummies(Compagnia Retablo) condotto da Turi Zinna, Un laboratorio di teatro digitale nel cuore di Librino, dove immaginazione e tecnologia si incontrano per generare bellezza. Dove sperimentare tecnologie avanzate per creare esperienze interattive e immersive. Dove il digitale è bene comune, linfa di creatività condivisa, accessibile a tutti. Una preziosa opportunità in cui tessere reti neurali collaborative tra città ancora separate. Un luogo in cui le idee prendono forma attraverso la collaborazione e il mutuo apprendimento. I successivi appuntamenti in programma sono il 13, 16, 19, 20 e 23 settembre. Da giovedì 14 settembre alle ore 14.30 prenderà il via a Villa Fazio, Speakers' Corners, un laboratorio a cura della Compagnia Teatro dell'Argine che nasce dal più ampio progetto Politico Poetico che si è aggiudicato numerosi premi, fra i quali l'UBU nel 2021. Questo workshop, condotto da Micaela Casalboni e Andrea Paolucci, coinvolgerà ragazzi e ragazze dai 13 ai 20 anni per immaginare soluzioni e proporre azioni per rendere il proprio territorio più inclusivo, equo, sicuro e giusto, a partire dai 17 obiettivi dell'Agenda 2030. Saranno realizzati cinque tavoli tematici (Ambiente, Lavoro, Disuguaglianze, Comunità, Giustizia), con una domanda: "Cosa posso fare io, oggi, nella mia città, nella mia scuola, nel mio quotidiano per costruire un futuro più sostenibile?". Chiederemo a giovani cittadini e cittadine catanesi di individuare nel proprio quotidiano situazioni di disagio, spreco, inefficienza o degrado e di elaborare piccoli e grandi progetti per raggiungere, sia a livello locale che individuale, gli obiettivi globali dell'agenda. Per fare tutto ciò useremo esercizi teatrali e metodi di facilitazione quali il world café, il debate e il Jigsaw, modalità coinvolgenti e partecipate per stimolare la riflessione e la partecipazione di tutti e tutte. Tutte le idee e i progetti diventeranno piccoli monologhi che i partecipanti presenteranno alla cittadinanza durante il flash mob Speakers' Corners. I partecipanti saliranno su delle cassette di legno, piccoli podi improvvisati, come a Hyde Park a Londra, pronti a spiegarci il loro punto di vista sul mondo e per raccontare agli spettatori la loro idea di domani. I successivi appuntamenti, della durata di 3 ore ciascuno, saranno nei seguenti giorni: 15, 21, 22 e 29 settembre. Questo laboratorio di cittadinanza attiva si concluderà il 30 settembre con un evento finale a Piazza Duomo per immaginare una Catania migliore. L'ultimo laboratorio di Dreamaturgy Zone, che è a cura di Chrones., è in programma lunedì 25 settembre dalle 16.00 al Bastione degli Infetti, nel quartiere Antico Corso: SEPHIROT® è un sistema di creazione di performance interattive in cui pubblico e performer cambiano il corso della storia in tempo reale. Il laboratorio consiste nella possibilità di assistere alle prove aperte e al dietro le quinte dell'allestimento di Sephirot Marino, prima vera performance digitale ibrida di Chrones. Lo spettacolo si avvale della tecnologia "visual recognition", un sistema di intelligenza artificiale specializzato nel riconoscimento dei volti, fornita dal software per le performance interattive "DoPPioGioco" sviluppato dal CIRMA (UniTo) e adattato da Alessandro Anglani alla forma iperdrammaturgica. La seconda parte del progetto è riservata agli spettacoli: Il Labirinto (Compagnia Teatro dell'Argine) dal 26 al 29 settembre dalle ore 9:00 a Librino (Istituto Omnicomprensivo Angelo Musco); SEPHIROT - Marino (Compagnia Chrones.) il 26 e 27 settembre alle ore 19:30 al Bastione degli Infetti (Antico Corso); Speakers' Corners (Compagnia Teatro dell'Argine) il 30 settembre - a piazza Duomo; Tifeo. Il Tradimento Dell'orecchio (Compagnia Retablo) il 1 ottobre - alle 21:00 in Via del Principe n. 20. SPETTACOLI: - IL LABIRINTO (Compagnia Teatro dell'Argine) dal 26 al 29 settembre - dalle ore 9:00 - Librino Istituto Omnicomprensivo Angelo Musco - SEPHIROT. MARINO (Compagnia Chrones.) - 26 e 27 SETTEMBRE - ore 19:30 - Bastione degli Infetti (Antico Corso) - SPEAKERS' CORNERS (Compagnia Teatro dell'Argine) - 30 settembre - piazza Duomo ore 12:00 - TIFEO. IL TRADIMENTO DELL'ORECCHIO (Compagnia Retablo) - 1 ottobre - alle 21:00 - Via del Principe, 20 LABORATORI: - Hyper Dreamedy - Teatro tecnologico for dummies (Compagnia Retablo) - 12, 13, 16, 19, 20, 23 settembre - ore 16:00 - Villa Fazio, Librino - SPEAKERS' CORNERS (Compagnia Teatro dell'Argine) - 14, 15, 21, 22 e 29 settembre - dalle 14:30 - Villa Fazio, Librino - SEPHIROT® (Compagnia Chrones.) - 25 settembre ore 16:00 - Bastione degli infetti (Antico Corso).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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orizoncontrols · 2 years ago
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LE NOVITÀ DI CRESTRON ALL' INFOCOMM 2023
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L'esperienza ventennale ha portato Crestron alla fiera InfoComm® 2023 che ha introdotto grandi novità nel settore tecnologico. Ogni area dello stand era orientata alle soluzioni, come "Soluzioni di telecamere per tutti gli spazi", "Strumenti di gestione e controllo", "Apprendimento attivo" e l'elenco continua.Tali soluzioni includevano non solo l'integrazione (e il perfezionamento) delle offerte Crestron esistenti, ma anche nuovi dispositivi, dispositivi che, di fatto, rappresentavano linee di prodotti completamente nuove sviluppate sulla base di feedback e ricerche del mondo reale.Molti di questi sono stati presentati al Crestron Modern Work Summit di maggio, ma questo evento ha offerto ai partecipanti la possibilità di provare i dispositivi di persona. E quell'esperienza di persona ha richiesto un layout molto ponderato da parte del team di mostre di Crestron.Le nuove soluzioni includono:Crestron Flex Pods: questa soluzione audio hub-and-spoke è incentrata su Crestron Flex Pods Hub, un ricevitore wireless connesso a un dispositivo UC e comunica in modalità wireless con un massimo di quattro Crestron Flex Pods che possono essere posizionati in tutta la stanza. Ogni pod è dotato di un microfono e di un sistema di altoparlanti migliori della categoria con funzionalità come la cancellazione dell'eco, la compensazione automatica del guadagno e la riduzione del rumore. È una soluzione scalabile e flessibile per una varietà di applicazioni: stanze che svolgono più funzioni, spazi in cui non è possibile far passare i cavi e così via.Crestron Videobar 70: non è una soundbar o una videobar, ma una vera e propria barra di collaborazione con quattro telecamere guidate dall'intelligenza artificiale che lavorano insieme per inquadrare un collaboratore che parla fino a 30 piedi.Crestron Desk Q e Crestron Desk Touch: man mano che sempre più organizzazioni adottano programmi di lavoro ibridi, ne consegue che passeranno a un modello di condivisione della scrivania che riduce l'ingombro. Quel modello, ovviamente, viene fornito con esigenze di pianificazione. Crestron ha escogitato non una ma due soluzioni: Desk Touch, ideale per uffici semi-privati, cubicoli e persino spazi in piedi, e il compatto Desk Q con prenotazioni basate su codice QR per aziende su larga scala.Nell'hotel: un'area dedicata alla tecnologia dell'ospitalità - in poche parole, soluzioni per il settore alberghiero. "Abbiamo mostrato una camera per gli ospiti premium coinvolgente che ha permesso ai visitatori di sperimentare il soggiorno perfetto in una stanza alimentata dalla tecnologia Crestron", afferma Michelle Guss di Crestron, vicepresidente dell'ospitalità. Quando un "ospite" entrava nella stanza con la propria chiave magnetica, l'illuminazione, le tende, l'audio e il clima si regolavano automaticamente su impostazioni predeterminate, creando un ambiente accogliente e riposante. I touch screen e le tastiere Crestron hanno semplificato il controllo dello spazio e migliorato l'esperienza con l'accesso diretto al servizio in camera, alle prenotazioni del ristorante o persino chiamando il parcheggiatore direttamente dal touch screen in camera.Le soluzioni citofoniche (alcune create in collaborazione con i nostri partner) hanno completato l'esperienza di lusso. Queste soluzioni per l'ospitalità non sono solo vantaggiose per l'utente finale, ma questi sistemi fanno miracoli anche per gli operatori alberghieri. "Abbiamo delineato la nostra integrazione con i sistemi di gestione delle camere degli ospiti e il nostro approccio semplificato all'integrazione con i sistemi di gestione delle proprietà, offrendoti una supervisione continua di ogni camera", afferma Guss. "Abbiamo incluso di tutto, dalle soluzioni per il risparmio energetico come i sensori di presenza Crestron e i controlli climatici alle richieste di assistenza semplificate".Oltre ai prodotti sopra menzionati, molti altri punti vendita hanno notato il nuovo touch screen wireless Crestron TST-1080 che è stato lanciato alla fiera. È una soluzione di controllo a casa sia in ambienti commerciali che residenziali. "Le persone erano assolutamente entusiaste di questo particolare dispositivo", afferma Kennedy.Per ricevere qualsiasi informazione in merito all'ecosistema Crestron, progettazione e realizzazione di un sistema domotico avanzato, non esitare a contattarci.Orizon S.r.l. - Domotica San Donà di Piave - System Integrators per l'automazione dei sistemi intelligenti domotici, multimediali e professionali come il Building Management System, connessi all'IOT. Fonte: Crestron Read the full article
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veritanascoste · 2 years ago
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Oggi,cosa vorrebbero ottenere gli elohim marziani guerrafondai,dominatori e genetisti del nostro regno ❓
Sono trascorsi secoli ma il loro obiettivo è stato sempre quello di impossessarsi del pianeta perché confinati in questo sistema solare, è l'unico in grado di esaudire le proprie richieste per poter vivere più a lungo possibile.
Prima di compromettere il genere terrestre,si accanirono con gli igigi che usarono per lungo tempo come manovalanza. Infine,questa civiltà si ribello' ai loro creatori e questi dovettero studiare un nuovo modo per sottomettere qualcun'altro. La loro tecnologia,in quell'epoca,anche se molto avanzata... non era sufficiente per lavorare i preziosi che dovevano estrarre dalle miniere,serviva una razza da sottomettere, e in più essendo una civiltà molto oziosa ed egoista,erano inclini a farsi servire e molto presi dal progettare tecniche di laboratorio per ottenere il progetto idoneo per le loro esigenze. Programmavano e sprogrammavano....depopolavano e distruggevano , finché non crearono,usando un progetto già esistente la " formula" che avrebbe soddisfatto appieno le proprie esigenze : gli esseri umani .
Uscendo dalle leggi universali e avendo scelto un'evoluzione differente ,non hanno più fonte perché il loro sviluppo tecnologico ha stravolto il proprio genoma. Sono macchine senza emozioni e desiderano solo sterminarci attraverso il libero arbitrio umano. Non possono farlo direttamente perché il TALAT tutela il terrestre ,e per soffiarci definitivamente il pianeta hanno bisogno del nostro consenso .
Una fazione desidera ridurre l'umanità, lasciando in vita i corpi più forti che verranno SOSTITUITI CON CLONI IBRIDI NON PENSANTI,SENZA SPIRITO DI CONSERVAZIONE E SENSO DELLA NATURA,CLONI CHE MAI SI RIBELLERANNO A LORO.
L'umanità è stata predisposta alla sottomissione,i 33 codici inseriti sono stati studiati per bloccare il processo di risveglio della coscienza. Chi riesce a sviluppare queste capacità nonostante il meccanismo di controllo nel circuito della mente, è fuori dalla Matrix e in automatico porterà fuori tutto coloro che faranno leva sulle proprie capacità di apprendimento grazie agli insegnamenti dettati.
Lo comprendo, è difficile ma fattibile ❗
In questo spazio tempo, tanti di noi sono ritornati in questa matrice per aprire uno squarcio e uscire dalla cupola ❗
Ce lo stanno impedendo, io stessa faccio una FATICA immane ma la mia missione è quella di fare da APRIPISTA, da PIONIERE, il resto lo dovete fare voi ❗
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Nei panni del gamer: ecco cosa vuole il 38% degli italiani
C’è un’economia che si sta facendo largo, conquistando ogni anno di più consensi e partecipazione. È l’economia del gaming che, inarrestabile, passa attraverso pandemie e crisi internazionali uscendone addirittura rinforzata. Tanto da condurre anche società esterne a questo mercato, come le più note piattaforme di intrattenimento streaming, a interessarsi al settore e a intentare i primi passi all’interno di esso. Ma chi sono questi gamers e cosa ricercano nel corso delle loro sessioni di gioco? Partiamo da un numero a cui è arrivata l’associazione di categoria dell’industria italiana dei videogiochi IIDEA: 16,7 milioni di persone nella nostra penisola sono gamers, circa il 38% dell’intera popolazione, come raccontato da Wired in un pezzo dedicato al settore. Un numero che racchiude però un’enormità di sfaccettature e diverse sfumature, che si differenziano per età, genere e preferenze. Il 43% dei gamers, ad esempio, sono donne. Per loro, il gioco è un’opportunità per mettere alla prova le proprie capacità, un’occasione di apprendimento e miglioramento personale. Gli uomini, invece, giocano per passione e per condividere la propria esperienza con altri utenti e sono più propensi al gioco condiviso e a sessioni di gioco più lunghe. Differenze generazionali: i boomers ricercano relax, mentre i più giovani engagement e socializzazione Ci sono poi le differenziazioni per età. Al contrario di quanto si è portati a pensare, i gamers non sono solo i più giovani, ma una nutrita fronda è rappresentata anche dalla fascia d’età 45-64 anni, la più seconda più alta in termini numerici: 3,8 milioni di gamers appartengono infatti a questa generazione. I baby boomers nel gioco ricercano sostanzialmente il relax, anche se per molti di loro rappresenta un punto di contatto con i figli. Le generazioni più giovani sono inoltre quelle più attente allo storytelling e alle meccaniche di gioco. Escludendo i boomers, le altre fasce di utenti prediligono giochi a cui potersi appassionare per la storia sottesa alla narrazione del titolo, ma anche per la struttura che viene data ai meccanismi di gioco stessi. Un sistema a livelli crescenti, anche suddivisi per piccoli segmenti, in cui ogni sessione è mirata al conseguimento di prove mediante le quali guadagnare un piccolo step nell’interno di un percorso più ampio.  È un sistema che stanno perseguendo diversi fornitori di gioco online, fra cui le piattaforme gambling, che strutturano l’offerta di gioco secondo i crismi della gamification, integrando nei casinò online diverse promozioni e ricompense che non si limitano al singolo titolo, bensì coinvolgono l’intero palinsesto, dando luogo a un vero e proprio gioco nel gioco. Guardando più a fondo dentro la suddivisione generazionale, troviamo poi una spiccata preferenza per la socializzazione. Si tratta della Generazione Z, che cerca nel gaming online sì divertimento, sfida ed intrattenimento, ma soprattutto una dimensione in cui poter socializzare, come emerge dai dati di questo studio di BVA Doxa. La ricerca di una community che non sia solamente composta da amici e conoscenti, ma anche da persone che non si conoscono e con le quali si entra in contatto solo in virtù della comune passione per il gioco digitale, per poi sviluppare un vero e proprio rapporto umano.  Largo al mobile: l’82,4% gioca da smartphone C’è poi la fetta più ampia, sotto la quale si riassumono parzialmente anche tutte le altre: i mobile gamers, che rappresentano l’82,4%: un dato che domina in maniera indiscussa l’intero settore.  L’avanzamento tecnologico e le migliorie apportate ai device mobili e alle connessioni hanno condotto a una rapida escalation del gioco da smartphone, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. In questo caso, l’utente ricerca un intrattenimento immediato, disponibile senza dover attendere lunghi minuti di download, un contenuto ottimizzato per i piccoli dispositivi ma pur sempre caratterizzato da sistemi audiovisivi all’avanguardia e da grafiche accattivanti. Prospettive per il 2023 L’industria del gaming non si ferma però alla soddisfazione dimostrata dagli utenti. Anzi, trae spunto dai gusti dei giocatori per sviluppare nuove verticali di gioco e per aprire il mercato verso orizzonti finora inesplorati. Come dichiarato dalla famosa sviluppatrice Lucy Blundell ai microfoni di The Guardian, il mondo del gaming si adeguerà ai cambiamenti culturali che stanno rapidamente mutando anche le necessità dei giocatori. L’industria prenderà quindi in considerazione anche i giochi che un tempo erano considerati di nicchia e svilupperà giochi che esplorino a fondo i temi cari alle nuove generazioni, come la fluidità di genere e la salute mentale. È proprio questa la forza del gaming. La capacità di mantenere il passo con le evoluzioni interne alla società, per rispondere puntualmente alle esigenze degli utenti sotto qualsiasi profilo. Una strategia che ha contribuito al successo mondiale di un settore che sembra - almeno per il momento - inarrestabile. Read the full article
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scogito · 3 years ago
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"Per approfondire e potenziare il percorso di studi".
"Prima edizione a Decentraland, in futuro ci saranno anche avatar dal volto e voce umani capaci di interagire in tempo reale".
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Decentraland= decentralizzare= togliere il centro: il cuore, l'individu-azione.
Com'era la storia?
Il Nuovo Ordine dei complottisti e il Meta-Verso lasciatelo a Spielberg?
Sorvolo sul balzo tecnologico che in una decina d'anni ha digitalizzato la vita umana, e che ovviamente collegano alle grandi menti...
Parlano di progresso come quando si preoccupano della tua salute. Sono schemi, sempre uguali e sempre con le stesse intenzioni.
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fondazioneterradotranto · 3 years ago
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L’arte del costruire nel Salento. Il cemento e il conglomerato cementizio
Continuiamo la serie dei saggi scritti dall’ingegnere Mario Colomba, che ha lasciato questo mondo oggi 6 agosto 2021. I suoi scritti, pietre miliari per la conoscenza dell’edilizia nel Salento, continueranno ad essere pubblicati su questo spazio, per tenere vivo il suo ricordo e il suo sapere
  di Mario Colomba
  L’uso del cemento come materiale da costruzione nelle sue varie applicazioni, dal cemento armato ai vari tipi di malta, rappresenta l’inizio di un cambiamento epocale nella pratica costruttiva,  non solo dal punto di vista tecnologico ma anche e soprattutto per l’introduzione di una diversa mentalità. Si affermano nuove e diverse abilità personali che non riguardano più la corrispondenza con il manufatto, la capacità creativa o la ricerca della perfezione dei particolari. Prevale l’interesse della produzione e dell’economia di scala in cui l’individuo non rappresenta più il riferimento principale. E’ l’affermazione di un nuovo ambiente di lavoro in cui tutto è già programmato, in cui non si tollerano più margini di tempo impiegato per inventare o soltanto per riflettere.
Ogni addetto si deve limitare a svolgere,  nel minor tempo possibile e  comunque non superiore a certi standards codificati,  le operazioni che gli vengono affidate senza aggiungere nulla di suo.
Col passare del tempo, man mano che prendono piede le nuove pratiche costruttive, si perdono le conoscenze delle nozioni tradizionali trasmesse oralmente. Di conseguenza,  viene meno il rispetto personale per i depositari della conoscenza delle tecniche e tecnologie ormai desuete. Si verifica così una profonda modificazione dell’ambiente di lavoro. La divulgazione di elaborati progettuali (disegni e schede tecniche) esige un  minimo di conoscenze che di fatto determina una discriminazione, emarginando chi, per difetto di istruzione o difficoltà di apprendimento, non è più in grado di aggiornarsi e di adeguarsi alle esigenze della produzione e della produttività.
In un sistema produttivo come  quello delle costruzioni si verifica un cambiamento radicale che si manifesta prepotentemente, stimolato da una imponente domanda. Localmente però l’abbandono  dei vecchi sistemi costruttivi presenta una certa viscosità. Vi è riluttanza, per esempio nella realizzazione di edifici a struttura intelaiata. ad abbandonare l’impiego della pietra di tufo per l’esecuzione di tramezzature o murature di tompagno o nell’adoperare materiali alternativi  alle chianche di Cursi per le pavimentazioni solari. Si vanno conservando tuttora, anche per salvaguardare numerosi posti di lavoro,  tecniche,  materiali e tecnologie che mal si adattano alla coesistenza con strutture intelaiate elastiche.
Il progressivo contemporaneo sviluppo della meccanizzazione, provoca la nascita di specializzazioni del tutto nuove e fortemente settorializzate,   in deciso contrasto con le eclettiche capacità degli addetti tradizionali di qualifica più elevata (cucchiare) che erano in grado non solo di realizzare murature  ma anche di mettere in opera pavimentazioni o intonacare pareti.
Già negli anni ’30 si registrano da noi le prime applicazioni del cemento come nuovo materiale da costruzione. Però, è solo nel dopoguerra che si diffonde progressivamente l’uso del cemento portland , prodotto negli stabilimenti di Monopoli o Modugno dalla Italcementi.
L’uso più diffuso si riscontra, inizialmente,  per la confezione della malta cementizia e della malta bastarda, che si utilizzano sia per la posa in opera che per la fabbricazione di pavimentazioni nelle diverse tipologie (pavimenti in cemento e graniglia levigati a mano, mattonelle in pastina di cemento per pavimenti decorati, marmette in cemento e scaglie di marmo, ecc.) con limitati impieghi nel conglomerato cementizio per strutture in c.a. semplici (architravi, cordoli, ecc.) fino all’impiego più esteso  nella realizzazione delle coperture piane (“alla margherita”).
(continua)
Per le parti precedenti vedi qui:
Libri| L’arte del costruire a Nardò e dintorni – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
L’arte del costruire nel Salento. Gli arnesi del mestiere – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
Maestri e maestranze nel cantiere edile a Nardò e nel Salento. La produzione edilizia – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
L’arte del costruire nel Salento. Strutture murarie di copertura: archi e volte – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
Cantiere edile (fondazioneterradotranto.it)
Arte del costruire e riutilizzo presso il popolo salentino – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
Reclutamento di manodopera e approvvigionamento di materiale edilizio nelle costruzioni del Salento – Fondazione Terra D’Otranto (fondazioneterradotranto.it)
L’arte del costruire nel Salento. I materiali da costruzione
L’arte del costruire nel Salento. I materiali da costruzione
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theinnovationquest · 5 years ago
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Per non essere dimenticati
Nell’ultimo decennio c’è un argomento che ha di fatto monopolizzato le varie discussioni nel settore informatico: l’intelligenza artificiale. Non sarò qui a tediarvi con un’ulteriore possibile applicazione della suddetta tecnologia, che sicuramente non scarseggia.
Bensì vorrei portare alla luce un pattern che ho notato nelle discussioni sull’AI o più specificatamente di una AGI (Artificial General Intelligence).
Ovvero un fallimento di intuizione, una mancata risposta emotiva rispetto ad un particolare tipo di pericolo. Probabilmente dovuto ad una sorta di selection shadow, una capacità che l’evoluzione non ci ha potuto dare. Infatti, tra le più svariate reazioni manca la paura.
 Ma partiamo dal principio, senza entrare troppo nei dettagli. Cos’è l’intelligenza artificiale? Secondo la definizione dell’ingegnere Marco Somalvico sono “[le metodologie e tecniche] che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.”
Quindi ci troviamo di fronte ad uno strumento il quale, nel presente o nel prossimo futuro, possiede delle abilità che per tutta la storia umana sono state considerate come esclusive alla nostra specie. Dall’intuizione, riconoscimento di pattern e consequenzialmente immagini, passando per l’apprendimento.
L’utilizzo attuale di questa tecnologia è abbastanza eterogeneo, si parte da macchine a guida automatica, domotica, riconoscimento vocale, fino ad argomenti controversi come l’associare ad una persona un “livello di rischio” sul quale basare la pena oppure se concedere o negare la libertà vigilata, ignorando volutamente o meno i bias del database su cui si è allenata l’AI. 
 Adesso che sappiamo grossolanamente cosa sia un’intelligenza artificiale, posso trattare il perché dell’atteggiamento apparentemente allarmistico e pessimistico.
In questo preciso momento storico ci troviamo di fronte a due scelte, entrambe egualmente terrificanti:
1. L’innovazione si ferma.
Trovare un motivo sul perché un progresso tecnologico di qualunque tipo possa fermarsi è davvero arduo. Infatti, anche durante un conflitto mondiale, l’innovazione è sempre aumentata, soprattutto se quest’ultima può essere impiegata in uno scontro, cosa che l’AI sicuramente può.
La seconda obiezione che ci tengo a muovere è la seguente: ci troviamo in un sistema mondiale molto competitivo, impedire l’innovazione in un dato campo in una specifica nazione, o addirittura in un continente, non impedirà a quella tecnologia di espandersi ma implicherà soltanto che quei succitati stati rimarranno indietro.
Mi sento, quindi, abbastanza fiducioso da bollare questo scenario come il meno probabile.
 2. Si ha una “esplosione di intelligenza”
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Fonte: wikimedia
Si parla dello scenario più pessimistico e probabile, due terminologie che non dovrebbero mai viaggiare nella stessa locuzione. Parliamo di una sorta di technological singularity. Ci tengo a precisare che non stiamo parlando di un’utopia, di una rivoluzione delle macchine contro la razza umana, bensì di un livello di un’intelligenza così avanzata (cosciente o meno) che una minima dissonanza tra i suoi obbiettivi e i nostri possa portare alla distruzione della nostra specie. La suddetta non deve avvenire poiché questa (creatura?) è intrinsecamente malevola, ma semplicemente poiché ha un livello di capacità ‘celebrale’ così avanzata che potrebbe avere la stessa considerazione di noi come abbiamo rispetto ad un gruppo di formiche.
Mi rendo conto come possa sembrare assurdo uno scenario di questo tipo, ma se lo si considerasse tale allora dovreste obbiettare con almeno una delle seguenti assunzioni proposte da Sam Harris:
1.      L’intelligenza è il prodotto dell’elaborazione delle informazioni.
a.      Questa è un po’ di più di un’assunzione, prima di tutto perché abbiamo già costruito programmi che superano l’intelligenza umana su temi specifici. Seconda osservazione è che abbiamo un esempio tangibile di come un sistema fisico materiale possa sviluppare un’intelligenza generale: il cervello umano.
2.      Continueremo a migliorare le nostre macchine intelligenti.
3.      Non siamo vicini ad una possibile vetta di intelligenza. 
a.      La succitata vetta è un certo limite fisico che non permette, per qualche motivo, il superamento di una certa soglia di intelligenza. Però c’è da notare che il livello di intelligenza, essendo elaborazione di informazione, dipende anche dalla velocità. I circuiti elettronici funzionano circa un milione di volte più velocemente rispetto a quelli biochimici. Consequenzialmente anche consideriamo un’intelligenza artificiale che non superi l’arguzia della persona media essa è capace di fare ventiduemila anni di progresso umano in una sola settimana.
Sempre seguendo la linea di pensiero proposta da Harris, consideriamo (per assurdo) che riuscissimo a contenere questa AGI, quali sarebbero le implicazioni sociopolitiche di possedere uno strumento, o essere se mai dovesse diventare cosciente, con le capacità di un dio?
Partendo da quelle sociali vedremmo un incremento di inegualità mai visto fino ad ora, si dovranno gestire una “useless class of humans’, una classe di umani che non potrà contribuire in nessun modo alla società, senza pensare alle ripercussioni psicologiche.
Avremmo invece conseguenze decisamente più tragiche per quando riguarda una reazione politica: quale sarebbe l’azione più sensata per il governo Russo oppure Cinese, dopo che arriva la notizia che una qualche azienda della Silicon Valley ha creato un dio capace di ottenere tutto nelle limitazioni della fisica? Questo è un ‘winner-take-all scenario’ una simile notizia implicherebbe che le succitate potenze si troverebbero difronte alla loro dipartita. Non trovo improbabile quindi che una simile innovazione potrebbe scatenare un conflitto in larga scala.
 Una questione di tempo
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Foto di Samer Daboul da Pexels
Anche se posso aver convinto alcuni dei mei lettori del pericolo dietro l’intelligenza artificiale, altrettanti staranno pensando che sto dipingendo uno scenario che non si realizzerà nell’immediato futuro e quindi non c’è fretta.
Nonostante le stime ci dicano che uno scenario del genere potrebbe presentarsi negli anni 40-50 del ventunesimo secolo, la verità è che non abbiamo nessuna idea di quanto tempo ci voglia in modo da creare le condizioni per gestire una super-intelligenza in modo sicuro.
Proprio qui ricade la mancata risposta emotiva di cui parlavo all’inizio. Non siamo pronti e non sentiamo la necessità di prepararci, io stesso non sento questa viscerale risposta di cui tanto millanto.
La luce in fondo al tunnel
Il metodo più “sicuro” di implementare una super-intelligenza è probabilmente crearla in simbiosi con il nostro organismo, progetti tipo neuralink. Questa tipo di tecnologia ha anch’essa i suoi inconvenienti, il più ovvio è la possibilità di creare una piccola cerchia di umani i quali possono avere accesso alla succitata, creando un livello di inegualità assimilabile a quello tra Inner Party e Prolet.
Per giunta questo tipo di implementazione è per sua stessa natura più prolissa e complessa, e quindi meno appetibili per gli stati che si sentono inseriti in una corsa agli armamenti.
 Non ho la verità in tasca, non ho una soluzione, l’unica cosa che posso fare è cercare di portare consapevolezza sull’argomento e sul futuro che ci troviamo dinanzi.
   - Nicola Crisci
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pollicinor · 5 years ago
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Genitori, docenti, istituzioni e chiunque abbia un ruolo nella formazione dei ragazzi ha il dovere di comprendere appieno ciò che significa essere “nativi digitali”. Significa essere nato in un certo contesto iper-tecnologico, ma non significa per questo essere nato con competenze digitali pre-installate. Occorre quindi stimolare i ragazzi alla curiosità, instillare in loro in dubbio circa l’assoluta necessità di comprendere il sistema e i processi che regolano il mondo immateriale della vita online. Una ulteriore difficoltà sta nelle differenti modalità di apprendimento ormai incarnate nella nuova generazione, tali per cui una formulazione top-down poco aiuterebbe alla divulgazione di quelle competenze che si vorrebbero incarnate nelle nuove leve. Più che una pioggia nozionistica, magari partendo da una noiosa storia dell’informatica, occorre pizzicare la corda del dubbio, quella che può far vibrare di curiosità la mente di un ragazzo
Dall’articolo "Nativi digitali: analfabetismo che non ti aspetti" di Giacomo Dotta
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enkeynetwork · 9 months ago
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altabattery00 · 2 years ago
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Come Singapore si sta rivolgendo alla tecnologia per tenere d'occhio i suoi alberi
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Per una città conosciuta in tutto il mondo come un vivace centro di commercio e commercio, una delle cose più sorprendenti di Singapore è quanto sia verde.
Nonostante lo spazio aperto sia prezioso, la natura è una parte vitale della psiche della nazione insulare, con i cittadini che affollano parchi, spiagge e giardini nel loro tempo libero, e in una città in cui il futuro viene costantemente reinventato, quale modo migliore per fare sicuro che il suo verde persista piuttosto che tramite una tecnologia intelligente?
TechRadar Pro ha già dato un'occhiata a come l'erba della città viene mantenuta curata dalla tecnologia IoT, ma sembra che la portata naturale si estenda anche agli alberi stessi.
Nonostante i suoi edifici e strade fitti di uffici, Singapore è orgogliosa di definirsi una città giardino, e da nessuna parte questo è più chiaro che nei suoi giardini botanici.
VIDEO CONSIGLIATI PER VOI... CHIUDERE Istituiti nel 1859, i giardini sono un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO e sono una destinazione popolare per cittadini e turisti per rilassarsi, fare esercizio o semplicemente sedersi e osservare le migliaia di specie di piante in mostra.
I giardini sono gestiti dal National Parks Board (NParks) del governo, che gestisce e supervisiona una vasta gamma di compiti diversi mentre sembra trasformarsi da una città giardino in quello che Tan Chong Lee, assistente dell'amministratore delegato, dice a TechRadar Pro che sarà "un città in un giardino".
NParks ha preso pienamente in considerazione l'affinità di Singapore per la tecnologia, con Lee che ha notato che ha circa 150 progetti di ricerca e digitalizzazione attualmente in corso mentre cerca di adottare un approccio basato sulla scienza per il suo lavoro futuro.
(Credito immagine: Govtech / Consiglio dei parchi nazionali di Singapore) Uno dei suoi più grandi progetti prevede la cura e la gestione di circa due milioni di alberi urbani in tutta l'isola. Con Singapore che vanta un totale di circa sette milioni di alberi, offrono una gradita tregua dalla giungla di cemento dei quartieri degli affari della città, contribuendo a ripulire l'inquinamento e abbassare le temperature.
Ma per assicurarsi che questa risorsa vitale rimanga protetta, NParks, in collaborazione con Govtech, il braccio tecnologico del governo di Singapore, ha ora messo online i due milioni di alberi di cui si prende cura. Utilizzando Lidar e la tecnologia di apprendimento automatico, ogni albero viene scansionato per creare un gemello digitale di se stesso che viene caricato su una mappa virtuale che traccia la città.
Oltre a fornire una posizione dell'albero, questo gemello digitale offre informazioni come altezza e circonferenza, che possono essere confrontate con i tassi medi per la sua specie per identificare come crescerà e quando potrebbe essere necessario potarlo.
(Credito immagine: Govtech / Singapore National Parks Board) Come ogni giardiniere sa, la potatura è fondamentale per incoraggiare una nuova crescita, ma per gli alberi urbani può anche essere un protocollo di sicurezza significativo, poiché i rami troppo cresciuti potrebbero bloccare i segnali stradali o gli avvisi di velocità. I dati prodotti dal gemello digitale possono essere modellati per individuare quando sono necessari lavori urgenti, riducendo lo spreco di risorse e manodopera mantenendo alta la sicurezza.
Tuttavia, le informazioni possono essere utilizzate anche a beneficio degli alberi stessi. Le immagini satellitari possono essere utilizzate per individuare alberi con un tasso di clorofilla inferiore, che appaiono gialli o marroni, avvisando che necessitano di attenzione immediata. La scheda ha anche collegato sensori di inclinazione wireless agli alberi potenzialmente a rischio di caduta, offrendo dati su quanto potrebbero essere inclinati.
Tutte queste tecnologie hanno finora contribuito a ridurre il numero annuale di ciò che Lee chiama "incidenti sugli alberi" da 3.000 nel 2000 a meno di 500 finora nel 2022. Per una città conosciuta in tutto il mondo come un vivace centro di commercio e commercio , una delle cose più sorprendenti di Singapore è quanto sia verde.
Nonostante lo spazio aperto sia prezioso, la natura è una parte vitale della psiche della nazione insulare, con i cittadini che affollano parchi, spiagge e giardini nel loro tempo libero, e in una città in cui il futuro viene costantemente reinventato, quale modo migliore per fare sicuro che il suo verde persista piuttosto che tramite una tecnologia intelligente?
TechRadar Pro ha già dato un'occhiata a come l'erba della città viene mantenuta curata dalla tecnologia IoT, ma sembra che la portata naturale si estenda anche agli alberi stessi.
Nonostante i suoi edifici e strade fitti di uffici, Singapore è orgogliosa di definirsi una città giardino, e da nessuna parte questo è più chiaro che nei suoi giardini botanici.
VIDEO CONSIGLIATI PER VOI... CHIUDERE Istituiti nel 1859, i giardini sono un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO e sono una destinazione popolare per cittadini e turisti per rilassarsi, fare esercizio o semplicemente sedersi e osservare le migliaia di specie di piante in mostra.
I giardini sono gestiti dal National Parks Board (NParks) del governo, che gestisce e supervisiona una vasta gamma di compiti diversi mentre cerca di trasformarsi da una città giardino in quello che Tan Chong Lee, Assistant Chief Executive Officer,
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