#La fine degli angeli
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iannozzigiuseppe · 1 year ago
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Sorella di Perfezione & altre storie
Sorella di Perfezione & altre storie di Giuseppe Iannozzi – immagine di Chatterly – SORELLA DI PERFEZIONE a Chatterly Ringrazio. Piano chino il capo, come un bambino. Ringrazio la gentilezza e la bellezza che ti appartengono, Sorella di Perfezione. Chino il capo una o due volte, come un bambino che lo sa che continuerà a commettere errori per non deludere sé, né chi oggi lo ama. DA BAMBINO Da…
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smokingago · 1 year ago
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Non tutti possono avere la fortuna di stare con una donna difficile. Fortuna sì, perché le donne difficili sono come l’acqua pulita di una cascata, sono forti, brillanti, sincere. Le donne difficili non si accontentano, sanno essere crudeli quanto il diavolo e amabili come il più bello degli angeli.
Scappano spesso, urlano spesso, fanno fatica a guardarti negli occhi … sempre.
Sono difficili perché sono astute, furbe, incontrollabili, se sanno di sapere è la fine, se sanno che tu non sai cosa sanno è la fine. Hanno gli occhi quasi sempre tristi, quasi sempre felici, quasi sempre entrambe le cose.
Sanno amare, ma amare duro, amare forte, non le puoi fermare quando amano, come non puoi fermare una tempesta quando arriva.
Avere affianco questo tipo di donna vuol dire vendersi l’anima al diavolo, vuol dire abbracciare la pazzia, perché è pazzo che ti fanno diventare.
Poi ti guardi indietro e pensi che forse senza è meglio, senza è più tranquillo, senza è serenità.
C’è chi le abbandona questo tipo di donne, chi se ne và …. ma posso garantirvi che non c’è chi le dimentica … perché sono tremendamente belle, complicate, e insostituibili.
Direi che insostituibili sia la parola chiave.
Cit.
#smokingago
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viendiletto · 9 months ago
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Bibliografia
A. Colella, L’esodo dalle terre adriatiche – Rilevazioni statistiche, Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, 1958
A. Santin, Al tramonto. Ricordi autobiografici di un vescovo, 1978
L. Vivoda, L’esodo da Pola - agonia e morte di una città italiana, Nuova LitoEffe, 1989
S. Cella, La liberazione negata. L’azione del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Tipografia Del Bianco, 1990
R. Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Editrice Goriziana, 1992
S. Cella, Dal plebiscito negato all’esodo, ANVGD Gorizia, 1993
G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell’Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, 1993
E. Bettiza, Esilio, Mondadori, 1996
R. Pupo, Violenza politica tra guerra e dopoguerra: foibe, deportazioni ed esodo delle popolazioni istriane e dalmate (1943-1956), in «Annali/Museo storico italiano della guerra», 1997
N. Milani, A. M. Mori, Bora. Istria, il vento dell’esilio, Marsilio, 1998
G. Nemec, Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d’Istria (1930-1960), LEG Edizioni, 1998
F. Rocchi, L’esodo dei 350mila Giuliani Fiumani e Dalmati, Difesa Adriatica, 1998
F. Salimbeni, Le foibe, un problema storico, Unione degli Istriani, 1998
L. Vivoda, Campo profughi giuliani Caserma Ugo Botti, Istria Europa, 1998
N. Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999
A. Petacco, L’esodo, Mondadori, 1999
R. Spazzali, Epurazione di frontiera: le ambigue sanzioni contro il fascismo nella Venezia Giulia 1945-1948, LEG Edizioni, 2000
G. Rumici, Fratelli d’Istria: 1945-2000, italiani divisi, Ugo Mursia, 2001
M. Brugna, Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani, Condaghes, 2002
G. Oliva, Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2002
G. Rumici, Infoibati (1943-1945): i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti, Ugo Mursia, 2002
R. Pupo, R. Spazzali, Foibe, Mondadori, 2003
R. Marsetič, I bombardamenti alleati su Pola 1944-1945, 2004
E. Ratzenberger, Via Volta 2. Un’infanzia a Fiume, Edizioni Biografiche, 2005
G. Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli, 2005
E. Miletto, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, 2005
G. Paiano, La memoria degli Italiani di Buie d’Istria, 2005
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Il Mulino, 2007
L. Giuricin, La memoria di Goli Otok - Isola Calva, 2007
E. Miletto, Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine, Franco Angeli, 2007
E. Rover, Cronache istriane di un esule, L. G. Ambrosini & C. Tipografia Editrice, 2008
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Primo volume: dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2008
P. Sardos Albertini, Il rumore del silenzio: la storia dimenticata dell’Adriatico orientale, 2008
S. Tazzer, Tito e i rimasti. La difesa dell’identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, Libreria Editrice Goriziana, 2008
R. Turcinovich Giuricin, La giustizia secondo Maria. Pola 1947: la donna che sparò al generale brigadiere Robert W. De Winton, Del Bianco Editore, 2008
L. Vivoda, Quel lungo viaggio verso l’esilio, Istria Europa, 2008
G. Rumici, M. Cuzzi, R. Spazzali, Istria, Quarnero, Dalmazia: storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo, LEG Edizioni, 2009
E. Miletto, Arrivare da lontano. L’esodo istriano, fiumano e dalmata nel biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”, 2010
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Secondo volume: il Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2010
G. Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2011
G. Nemec, Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, 2012
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Terzo volume: L’immediato dopoguerra, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2012
L. Vivoda, In Istria prima dell’Esodo. Autobiografia di un esule da Pola, Istria Europa, 2012
V. Facchinetti, Protagonisti senza protagonismo. La storia nella memoria di giuliani, istriani, fiumani e dalmati nel mondo, La Mongolfiera, 2014
V. Petaros Jeromela, 11 luglio 1920: l’incidente di Spalato e le scelte politico-militari, 2014
R. Turcinovich Giuricin, … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna – ANVGD Gorizia, 2014
F. Molinari, Istria contesa. La guerra, le foibe, l’esodo, Ugo Mursia, 2015
G. Nemec, Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970, Alpha & Beta, 2015
A. Cuk, Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale, 2016
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960, 2017
O. Moscarda Oblak, Il “Potere Popolare” in Istria. 1945-1953, 2017
A. Cuk, La città dolente, Alcione Editore, 2020
R. Turcinovich Giuricin, R. Poletti, Tutto ciò che vidi. Parla Maria Pasquinelli. 1943-1945 fosse comuni, foibe, mare, Oltre Edizioni, 2020
R. Pupo, Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza, Laterza, 2021
G. La Perna, Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe, Ugo Mursia, 2022
R. Pupo, Il lungo esodo: Istria : le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2022
R. Spazzali, Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47), Ares, 2022
R. Turcinovich Giuricin, Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria, Oltre Edizioni, 2022
E. Dionis Bernobi, Una vita appesa a un filo, 2023
R. Spazzali, Il disonore delle armi: Settembre 1943: l’armistizio e la mancata difesa della frontiera orientale italiana, Ares, 2023
E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro di Raccolta Profughi giuliano-dalmati di Laterina (1946-1963), Aska Edizioni, 2023
Documenti e articoli
Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – Zrtve talijanske nacionalnosti u rijeci i okolici (1939-1947)
Mappa ed elenco delle foibe
Grido dell’Istria, n° 20, 21 e 41
Arnaldo Harzarich, l’angelo delle foibe
Documentari, incontri e lezioni
Adriatico amarissimo. La stagione delle fiamme e la stagione delle stragi
Conferenze del giovedì dell’ANVGD di Milano
Da quella volta non l’ho rivista più. Incontro con Raoul Pupo
Esodo. L’Italia dimenticata
Esodo. La memoria tradita
Istria: il ricordo che brucia (1, 2)
Le Foibe
Le foibe, l’esodo e la catastrofe dell’italianità adriatica
Il tempo del ricordo. Le foibe e l’esodo istriano-giuliano-dalmata
Vergarolla
Filmati storici
Martiri italiani. Le foibe del Carso (1946)
L’esodo da Pola. La salma di Nazario Sauro a Venezia (1947)
L’esodo degli italiani da Pola (1947)
Pola addio (1947)
Pola, una città che muore (1947)
Le condizioni dei profughi giuliani accolti a Roma (1948)
Fertilia (1949)
Piccoli profughi giuliani (1951)
A Sappada con i piccoli profughi giuliani (1952)
Siti utili
Archivio de L’Arena di Pola
Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Associazione delle Comunità Istriane
Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio
Associazione Giuliani nel Mondo
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Venezia
Associazione Triestini e Goriziani in Roma
Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata
Centro di ricerche storiche Rovigno
Circolo di Cultura Istroveneta “Istria”
Comitato 10 Febbraio
Comunità di Lussinpiccolo
Coordinamento Adriatico
Deputazione di Storia Patria
Elio Varutti
FederEsuli
Fondazione Giorgio Perlasca – Le Foibe e l’Esodo
Fondazione Rustia-Traine
Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata
L’Arena di Pola – Libero Comune di Pola in Esilio
Lega Nazionale
Mailing List Histria
Società Dalmata di Storia Patria
Società di Studi Fiumani
Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio
Unione Italiana
Università Popolare di Trieste
Romanzi d’autori istro-quarnerini e dalmati
P. A. Quarantotti Gambini, La rosa rossa (1937)
E. Bettiza, Il fantasma di Trieste (1958)
F. Tomizza, Materada (1960)
F. Tomizza, La ragazza di Petrovia (1963)
F. Tomizza, Il bosco di acacie (1963)
P. A. Quarantotti Gambini, I giochi di Norma (1964)
P. A. Quarantotti Gambini, Le redini bianche (1967)
F. Tomizza, L’albero dei sogni (1969)
F. Tomizza, La torre capovolta (1971)
F. Tomizza, La quinta stagione (1975)
F. Tomizza, La miglior vita (1977)
F. Tomizza, Il male viene dal Nord (1984)
L. Zanini, Martin Muma (1990)
N. Milani, Una valigia di cartone (1991)
E. Bettiza, Esilio (1996)
M. Madieri, Verde acqua. La Radura (1998)
G. Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero? (2000)
F. Tomizza, La visitatrice (2000)
F. Tomizza, Il sogno dalmata (2001)
E. Bettiza, Il libro perduto (2005)
F. Molinari, L’isola del Muto. Storia del pescatore dalmata che parlava ai gabbiani (2006)
A. M. Mori, Nata in Istria (2006)
N. Milani, Racconti di guerra (2008)
L. Toth, La casa di calle San Zorzi (2008)
L. Zanini, Martin Muma (2008)
R. Turcinovich Giuricin, S. De Franceschi, Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero (2011)
L. Toth, Spiridione Lascarich – Alfiere della Serenissima (2011)
A. M. Mori, L’anima altrove (2012)
E. Bettiza, La distrazione (2013)
N. Milani, La bacchetta del direttore (2013)
N. Milani, Lo spiraglio (2017)
L. Toth, Il disertore dalmata (2018)
N. Milani, Di sole, di vento e di mare (2019)
N. Milani, Cronaca delle Baracche (2021)
E. Mestrovich, A Fiume, un’estate (2022)
R. Turcinovich Giuricin, Di questo mar che è il mondo… (2023)
Pellicole cinematografiche e spettacoli teatrali
La città dolente (1949)
Cuori senza frontiere (1950)
Magazzino 18 (2013)
Red Land Rosso Istria (2018)
La rosa dell’Istria (2024)
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sciatu · 3 months ago
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LA VARA DI MESSINA – TERZA ED ULTIMA PARTE: PERCHE’? – I devoti si preparano ad un altro strappo. Dovranno farne pochi altri prima di far girare la Vara e portarla da Corso Garibaldi nella quasi perpendicolare via I Settembre. Per la virata della Vara, dispiegheranno le corde per la loro lunghezza e il Capotimoniere li guiderà nella svolta sulla base della sua esperienza. È un punto critico quello della svolta, dove in passato la Vara si è anche ribaltata provocando il ferimento delle comparse e dei bambini che su di essa raffiguravano gli angeli. Per questo, dalla fine del 1800 solo il vescovo e il timoniere della Vara possono stare su di essa. I fischietti incominciano a squillare e i devoti si allineano e si curvano sulla grossa gomena. Si parte di nuovo, ancora una volta. La Vara li segue docile e scivola sulla strada bagnata senza alcun intoppo, seguita dai devoti che non tirano e dal resto della popolazione che l’aveva attesa sul bordo dei marciapiedi. L’accompagneranno così fino di fronte al Duomo. A quel punto le gomene saranno tagliate e ogni Devoto riceverà un pezzo di corda, unica ricompensa per la sua fatica. A vedere la stanchezza dei Devoti quando la strada per la conclusione dei tiri e ancora lunga e sempre più faticosa, ci si chiede perché lo facciano. Perché si impegnano in una estenuante giornata di terribile fatica e non si limitino ad una semplice preghiera, ad un silenzioso attimo di spiritualità. Vi sono moltissime risposte per questa domanda. Risposte culturali, storiche, sociali, religiose ed individuali. L’affidamento al popolo della Vara da parte della chiesa che diventa quasi spettatore marginale dell’evento, affidamento che è comune a tutte le grandi feste siciliane da quella grandissima di Sant’Agata a Catania, a Santa Rosalia, ad i Misteri di Trapani o al Cristo Morto di Enna, implica un rapporto diretto ed individuale dei vari devoti o dei membri delle varie confraternite che quel simulacro Santo e carismatico ricevono. Oltre quindi all’appartenenza ad un gruppo, ad una identità, ad una località, vi è la spiritualità della sofferenza, della fatica, del dolore che ogni devoto prova nel trascinare, sollevare, portare l’oggetto che è unione tra lui e la santità. È la stessa sofferenza, dolore, fatica che i siciliani provano a vivere in una terra dove l’acqua può diventare un lusso, dove il fuoco può scendere dal monte a distruggere, dove la terra, in un istante, si può scollare di dosso case, città e paesi intieri. Sono le stesse sensazioni di chi lascia la Sicilia, di chi si trova in altre terre per diventarne ricchezza e forza. È la spiritualità di chi non ha nulla, quella degli operai, delle madri, dei disoccupati, dei carcerati e di chi pur avendo riconosce che il valore di quanto ha è in difetto, perché è altro quello che conta e che segna la vita. È la spiritualità di chi prega con il sudore, di chi si umilia nella fatica, di chi offre il meglio di quanto è nel silenzio, nella dedizione assoluta. È la spiritualità del buon ladrone che si pente, di Simone da Cirene che porta la croce al posto del Cristo, del buon Samaritano che aiuta uno sconosciuto di un'altra fede. È una spiritualità che richiede forza, coraggio, abbandono di se stessi per seguire quello in cui si crede.
THE VARA OF MESSINA – THIRD AND FINAL PART: WHY? – The devotees prepare for another pull. They will have to make a few more before turning the Vara and taking it from Corso Garibaldi to the almost perpendicular Via I Settembre. To turn the Vara, they will unfold the ropes to their full length and the Chief Helmsman will guide them in the turn based on his experience. The turn is a critical point, where in the past the Vara has also capsized, causing injuries to the extras and children who were portraying angels on it. For this reason, since the end of the 19th century only the bishop and the helmsman of the Vara can stay on it. The whistles begin to sound and the devotees line up and bend over the large hawser. They set off again, once again. The Vara follows them docilely and slides on the wet road without any hitches, followed by the devotees who do not pull and by the rest of the population who had waited for her on the edge of the sidewalks. They will accompany her in this way up to the front of the Cathedral. At that point the ropes will be cut and each Devotee will receive a piece of rope, the only reward for his or her effort. Seeing the tiredness of the Devotees when the road to the conclusion of the pulls is still long and increasingly tiring, one wonders why they do it. Why they commit themselves to an exhausting day of terrible toil and do not limit themselves to a simple prayer, to a silent moment of spirituality. There are many answers to this question. Cultural, historical, social, religious and individual answers. The entrustment of the Vara to the people by the church that becomes almost a marginal spectator of the event, an entrustment that is common to all the great Sicilian celebrations from the very great one of Sant’Agata in Catania, to Santa Rosalia, to the Mysteries of Trapani or to the Dead Christ of Enna, implies a direct and individual relationship of the various devotees or members of the various brotherhoods that receive that Holy and charismatic simulacrum. In addition to belonging to a group, to an identity, to a location, there is the spirituality of suffering, of fatigue, of pain that each devotee feels in dragging, lifting, carrying the object that is the union between him and sanctity. It is the same suffering, pain, fatigue that Sicilians feel in living in a land where water can become a luxury, where fire can descend from the mountain to destroy, where the earth, in an instant, can peel off houses, cities and entire towns. They are the same sensations of those who leave Sicily, of those who find themselves in other lands to become wealth and strength. It is the spirituality of those who have nothing, of workers, mothers, the unemployed, prisoners and of those who, despite having, recognize that the value of what they have is lacking, because it is something else that counts and marks life. It is the spirituality of those who pray with sweat, of those who humble themselves in fatigue, of those who offer the best of what they have in silence, in absolute dedication. It is the spirituality of the good thief who repents, of Simon of Cyrene who carries the cross in place of Christ, of the good Samaritan who helps a stranger of another faith. It is a spirituality that requires strength, courage, abandonment of oneself to follow what one believes in.
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tempodadisperati · 13 days ago
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Preghiera di Sua Santità Papa Pio XII in riparazione dell'orrido atto della bestemmia
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O' augustissima Trinità -Padre, Figliolo e Spirito Santo- che, pur da tutta l'eternità in Te e per Te infinitamente felice, Ti degni di accettare benignamente l'omaggio che dall'universa creazione s'innalza fino al Tuo trono eccelso; distogli, te ne preghiamo, i tuoi occhi e storna il tuo udito divino da quegli sventurati che, o accecati dalla passione o trasportati da impulso diabolico, iniquamente bestemmiano il Tuo nome e quello della purissima Vergine Maria e dei Santi.
Trattieni, o' Signore, il braccio della tua giustizia, che potrebbe ridurre al nulla coloro che osano farsi rei di tanta empietà.
Accetta l'inno di gloria, che incessantemente si leva da tutta la natura: dall'acqua della fonte che scorre limpida e silenziosa, fino agli astri, che risplendono e si volgono con giro immenso, mossi dall'Amore, nell'alto dei Cieli. Accogli in riparazione il coro di lodi che, come incenso innanzi agli altari, sale da tante anime sante che camminano, senza mai sviarsi, nei sentieri della tua Legge e con assidue opere di carità e di penitenza si studiano di placare la Tua giustizia offesa; ascolta il canto di tanti spiriti eletti che consacrano la loro vita a celebrare la Tua gloria, la lode perenne che in tutte le ore sotto tutti i cieli ti offre la Chiesa. E fa che un giorno, convertiti a Te i cuori blasfemi, tutte le lingue e tutte le labbra servano ad intonare concordi quaggiù quel cantico che risuona senza fine nei cori degli Angeli: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti. I Cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Così sia!
PIUS PP. XII
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alessandro55 · 3 months ago
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Lila De Nobili
a cura di Vittoria Crespi Morbio
Testo di Vittoria Crespi Morbio, Polline di luce. L’arte di Lila De Nobili
Testimonianze: Gianandrea Gavazzeni; Carlo Maria Giulini; Franco Mannino.
Apparati: nota biografica e cronologia delle opere a cura di Emilio Carcano e Vittoria Crespi Morbio; catalogo delle opere realizzate per il Teatro alla Scala.
Ed.Teatro alla Scala, Milano 2002, 139 pagine, 24x29cm
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Palazzo Busca Milano 2 ottobre 2 dicembre 2002
Nasce il 3 settembre 1916 a Castagnola (Lugano)
da una famiglia di origine ungherese da parte di madre, sorella del pittore Marcel Vertès, e ligure da parte di padre, un uomo d’affari che tra le varie iniziative produceva sigari toscani, che esportava negli Stati Uniti.
Le sue residenze durante l’adolescenza sono i grandi alberghi delle capitali europee e di New York. A Roma, dove studia presso l’Accademia di Belle Arti, abita con la madre al Grand-Hotel. Ma
la sua dimora eletta sarà Parigi dove trascorre la maggior parte della sua vita, dalla fine degli anni Quaranta fino al giorno in cui si spegne, il 19 febbraio 2002.
A Parigi frequenta l’Académie Ranson e debutta negli anni Quaranta come disegnatrice di moda e decoratrice d’interni. Collabora per Vogue (disegna i figurini per le collezioni Molyneux) e progetta memorabili vetrine per Hermès.
Si dedica casualmente alla scenografia nel 1947, per compiacere un’amica attrice, Françoise Lugagne, il cui marito, il regista Raymond Rouleau, insisteva nel chiedere di dipingere una scena. Con la rappresentazione di La rue des anges (Angel Pavement) di Jolm Boynton Priestley al Théâtre de Paris, comincia a dedicarsi al teatro con assoluta dedizione fino agli anni Sessanta, quando sceglierà di concentrarsi esclusivamente sulla pittura.
27/08/24
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missfreija · 1 year ago
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title: /// (mi rifiuto di dare un titolo lol)
fandom: vampire chronicles
pairing: armand/marius
romance, fluff, venice era
Il pennello intinto di nero scorreva veloce nello spazio della tela, stretto tra le dita sottili di Marius che, in piedi tra le pieghe del suo abito ampio, dipingeva la fine dell'umanità per mano del Dio cristiano. Le sue labbra si increspavano in un guizzo di nervosismo, mentre gli occhi, ombreggiati dai capelli biondi, gli conferivano un’ espressione assorta. Tra le mura del palazzo echeggiò un lontano rimbombo di passi. “Maestro, non dovrebbe affaticarsi troppo, è da più di una settimana che non stacca le mani da quel lavoro.” Gli occhi pensosi erano mutati in pozze colme di beatitudine non appena il giovane umano dai capelli ambrati ebbe varcato la soglia. “Dovresti sapere che non ti è permesso entrare in questa stanza senza il mio consenso, Amedeo" mormoró il vampiro, accennando un lieve sorriso indulgente. Amedeo si avvicinò alla composizione con curiosità, mentre Marius si accingeva a riprendere la sua meravigliosa opera, dopo aver ripulito frettolosamente le macchie di pittura disseminate sul pallido braccio. “Che concetto si cela alla base della vostra nuova creazione?” domandò il giovane. “È scaturito da un mio sogno.” Precisò. “Devi sapere, Amedeo, che ciò che per gli umani pare molto tempo, dal calar del sole al sorger della luna, per una qualsiasi divinità equivale a meno di un secondo. Così, il sole si abbassa sulla terra sfumando di rosa aranciato il cielo e le nuvole per poi scomparire, lasciando il palcoscenico alla luna ed accendendo le costellazioni davanti agli occhi di Dio. Rifulgono i bianchi marmi dei templi nella notte, colonne scanalate dai capitelli fioriti d'acanto sostengono fregi rappresentanti imprese eroiche e miti del passato. Bassorilievi muti fissano le tenebre della terra sovrastate dalle splendenti stelle accompagnate dal chiaro volto di Proserpina. E un soffio da oriente, vento ormai debole, adagia una corona intrecciata di fiori, in via di appassire, sulla gradinata di fronte all'alta ed imponente statua del Cristo. Io mi trovavo in questo scenario e piangevo, come morte, persone ancora in vita, guardando l'oro delle nuove città bagnarsi del sangue causato dalle guerre e i cadaveri dei morti venir risucchiati nel regno degli inferi, ove si nasconde il più profondo male dell'uomo, nutrimento demoniaco o forma del demonio stesso. Mi trovavo, in questa illusoria macchinazione febbrile, proprio nel cuore della strage, dove gli arcangeli sterminavano le creazioni dell’umanità. Desideravo scomparire, chiudere gli occhi e tornare a dipingere: illuminare il cielo nella raffigurazione per cancellare la notte che tentava invano di rammentarmi tele e dipinti passati, mai dimenticati nel mio cuore.” Il signore del palazzo veneziano sorrise amaramente, posò il pennello e premette una mano sulla schiena di Amedeo, attonito, in un invito a precederlo. Si avviarono lungo un buio porticato che si affacciava sul cortile. Gocce di pittura nera rigavano i volti di cento angeli nel cielo al tramonto.
Marius entrò nella stanza e i suoi occhi non ebbero bisogno di attendere qualche istante per abituarsi alla nuova atmosfera dalla scarsa luminosità. Il tenue bagliore sprigionato dalle poche candele sul tavolo era più che sufficiente per illuminare il suo mondo circostante. Pian piano andò notando la radiosa ed armoniosa figura che rimaneva semi sdraiata sull'ampio letto dai cuscini di prezioso velluto. Era abbastanza longilinea e sorrideva verso il vampiro, il ritratto della paziente attesa. La pelle chiara rifletteva la luce soffusa delle candele che sprigionavano profumi delicati di spezie e di sandalo, le gambe distese sui soffici cuscini erano leggermente piegate per dare una postura eretta al bacino. Marius mosse un passo verso l'oggetto del suo desiderio. Un sottile velo di seta, che copriva le spalle del giovane ucraino, era scivolato lentamente di lato nascondendo in parte i capezzoli che risaltavano più scuri nella sua trasparenza. Un braccio in tensione, il sinistro, reggeva il busto affondando la mano tra i cuscini mentre l'altro si scaricava rilassato su di un fianco mostrando l'avambraccio. Il giovane portava al dito un onice di piccole dimensioni. Lo sguardo limpido di Amedeo pareva ebbro di gioia, le sue palpebre inondate di una misteriosa polvere dorata che scuriva il contorno dell' occhio dando un' apparenza di intensa profondità. Le mani statuarie sul suo bacino fecero perdere l'equilibrio a quella postura precaria; il suo corpo si distese sui cuscini e la pelle fremette a quel contatto, bramando una connessione più penetrante e appagante. Il capo era reclinato sulla spalla sinistra, gli occhi ora semichiusi e ombreggiati dalle ciglia scure. ''Siete finalmente tornato, Maestro'' mormorò il cherubino. Quell'amore rendeva completa e significativa tutta la sua esistenza di giovane ragazzo umano, e Marius in qualche modo lo sapeva. Posó baci morbidi come petali sulle gote e sui capelli di Amedeo, con immensa gentilezza mentre il giovane si metteva a sedere e reclinava il capo in avanti per accogliere quel gesto, lottando contro le lacrime che minacciavano di rigargli le guance e contro l'emozione che gli serrava la gola. Le sue mani cercarono il petto ricoperto dalla tunica di Marius. Era troppo forte il desiderio di far scorrere le labbra sulla pelle marmorea del suo signore, in una scia di baci adoranti. Le labbra rosee si socchiusero in un respiro più profondo degli altri; il giovane alzò la testa con un movimento quasi felino, trascinante, e incontrò lo sguardo di Marius. Le iridi brune simili a granato parevano celare arcani antichi ed impenetrabili. Il potere insito in quello sguardo lo sopraffece. Armand serrò gli occhi al socchiudersi delle labbra fredde sulle proprie, baciando con trasporto il suo signore. Sotto il peso del corpo del vampiro, l'umano alzò involontariamente una gamba e la seta strusciò contro il suo fianco. La mano destra di Amedeo corse a sistemare una ciocca dei capelli chiari del maestro dietro l'orecchio; erano setosi e parevano vivi, sciogliendosi fino alle spalle in una morbida cascata color miele. Le sue labbra lasciarono intravedere visibili per un attimo i bianchi denti in un sorriso, la lingua rossa per un istante passò ad inumidire il labbro superiore, ma fu fermata, come animale intrappolato, tra canini aguzzi. Marius scoprì le parti nascoste di quel corpo che aveva imparato a conoscere; con adorazione, passò le dita tra i capelli profumati che giacevano sparsi sulla superficie morbida delle lenzuola. ''Esprimi i tuoi desideri, Amedeo''
Marius parlò con inflessione melodiosa, quasi vibrante, e con una punta di decisione nel tono, ma parve infinitamente dolce alle orecchie rapite di Amedeo. Gli attimi di felicità che aveva condiviso con lo scomparso Andrei gli restarono nei ricordi.
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autolesionistra · 2 years ago
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Di turismo e misticismo
Premessa
Quando il secondogenito aveva due anni e mezzo siamo entrati in una chiesupola montana di 35 m² (ad esser larghi). Era la prima volta che entrava in una chiesa; mentre ci guardavamo intorno abbiamo sentito canticchiare “tanti auguli attè, tanti auguli attè” e ci siamo voltati giusto in tempo per vederlo soffiare sulle candele votive spegnendone una mezza dozzina davanti agli occhi inorriditi di una vecchina devota. Già dalla prima volta, portarlo in chiesa regala sempre qualche perla inaspettata.
Prima parte
Un inedito quanto gradito interesse del piccolo per gli affreschi del (meraviglioso) palazzo Farnese di Caprarola è culminato con l’arrivo alla stanza degli angeli, nella quale siamo stati sommersi di domande tecnico-teologiche su gerarchie e poteri angelici a cui eravamo tutto sommato impreparati. Dopo un momento di silenzio che ci aveva illusi di averla sfangata, se n’è uscito con “ma sono più forti, gli angeli, i jedi o i pokemon d’acqua?”. La royal rumble culturale che non ti aspetti. Il dibattito ha tenuto banco per tutta la visita ai giardini esterni del palazzo (che sono grandini) senza arrivare ad una vera conclusione, spodestato solo alla vista di una fontana piena di lenticchie d’acqua che ha fortunatamente spostato il focus su “sembra prato, ma è acqua!”.
Seconda parte
Nel duomo di Orvieto la (meravigliosa) cappella di San Brizio ha inevitabilmente riacceso un certo interesse per angeli e dintorni. È stato particolarmente complicato spiegare il concetto di giudizio universale “ma perché gli angeli suonano la tromba?” “per annunciare la fine del mondo” “vuoi dire la fine dell’inferno, sono angeli” “no no, quella del mondo” “perché fanno finire il mondo? ma allora sono cattivi!” e così via.
Di nuovo, un attimo di quiete è stato mal interpretato come conclusione del dibattito teologico, e mentre girellavamo nei sotterranei della cattedrale è arrivato a bruciapelo un “Ma dio esiste?” una signora che stava passando a distanza d’orecchio si ferma, ci guarda e fa “Domanda impegnativa! Quasi resto per sentire la risposta.”
La mia consorte non si scompone e inizia a rispondere che alcune persone ci credono, altre no, proseguendo con un excursus sulla pacifica convivenza di credenze molto più positivista di quello che sarei stato in grado di trasmettere io. Il fatto che l’esistenza di un essere divino possa essere oggetto di dibattito scuote dal torpore il pragmatico primogenito (fanciullo di poche parole prevalentemente a causa della logorrea del fratello) che in maniera molto  tranchant-razionalista commenta “ma scusa, se una cosa esiste in qualche modo si vede e uno lo sa che esiste” inconsciamente citandomi uno dei momenti migliori di Tim Minchin e guadagnando la stima imperitura dal su’ babbo.
Non ricordo più come ma dopo qualche tempo il discorso si sposta sui reperti storici del museo del duomo e (inevitabilmente) cade sui pokemon e il piccolo decide di precisare che “i pokemon sono gli antenati dei dinosauri”. Commetto il grossolano errore di mettere in dubbio la veridicità storica di questa affermazione. Il piccolo s’incazza, ma di brutto. “Voi avete detto che se uno crede in dio va bene anche se voi non ci credete e io non devo credere che i pokemon siano gli antenati dei dinosauri! Ma se io ci voglio credere?” Attimi di smarrimento. Il ragionamento non fa una grinza. Valuto brevemente se tirare fuori la teiera di Russel. Desisto. I dinosauri da programma ministeriale si fanno in terza elementare, abbiamo ancora un annetto e mezzo prima di fare figure di merda con le maestre. “Ok, se questo è quello che vuoi credere, va bene”
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yoursticazzi · 1 year ago
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dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi:
Inno all'amore
Se anche parlassi le lingue
Degli uomini e degli angeli,
ma non avessi Amore,
sarei come il bronzo che risuona
o il cimbalo che tintinna.
E se anche avessi il dono
Della profezia e conoscessi
Tutti i misteri e tutta la scienza;
se anche possedessi
una fede così grande
da trasportare le montagne,
ma non avessi Amore,
io non sarei nulla.
E se anche distribuissi
Tutti i miei averi ai poveri
e offrissi il mio corpo
perché fosse bruciato,
ma non avessi Amore,
niente di tutto ciò mi gioverebbe.
L’Amore è paziente, è benigno;
l’Amore non arde di gelosia,
non si vanagloria,
non s’insuperbisce,
non si comporta
in maniera sconveniente,
non persegue il proprio interesse,
non si indigna,
non nutre alcun risentimento
per il male ricevuto,
non si rallegra dell’ingiustizia,
ma gioisce della verità.
Tutto ammette, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
L’Amore non avrà mai fine.
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susieporta · 1 year ago
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✨ ABILITÀ EXTRA-SENSORIALI ✨
"Ciascuno vede l'invisibile in proporzione alla chiarezza del proprio Cuore."
Rumi
Le abilità le hanno i 3/4 degli individui, sebbene talvolta non sono ancora ri-svegliate ed hanno il fine di far progredire solo se stessi.
Non sono i doni spirituali. Vedi art. del 02-07-2023.
1) Canalizzare attraverso il linguaggio verbale o scritto:
– Defunti;
– Angeli;
– Guide spirituali;
– Maestri spirituali;
– Fonte.
2) Chiarezze:
– Sentire;
– Sapere;
– Vedere;
– Udire;
– Profezia.
3) Radioestesia ossia captare vibrazioni.
4) Traghettare anime.
L’esperienza sensitiva spontanea è una ricezione di informazioni non attraverso i sensi fisici, ma bensì attraverso i sensi spirituali, non è collegata a nessuna malattia o disturbo mentale e nemmeno è accompagnata da alcuna perdita di contatto con la realtà circostante.
www.alchimiadellanima.com
SEI QUI PER IMPARARE E POI PER VOLARE
La Casa delle Farfalle
#abilità #sensibilità #sensipsichici #consapevolezza #coscienza #energia #armonia #autoguarigione #evoluzione
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lunamagicablu · 2 years ago
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Tumblr media
Mentre dormiamo
Lasciamo andare la fisicità
Per sperimentare la nostra vera forma
Di Spirito, illimitato e libero.
Possiamo andare ovunque
Senza limiti di tempo e di spazio
Esplorando il nostro magnifico Universo
O le nostre vite passate che possiamo ripercorrere.
Mentre dormiamo
Il concetto di tempo scompare
Perde tutti i suoi confini
Solo al fisico aderisce.
Dopo aver chiuso gli occhi per dormire
Sembra che siano passati solo pochi minuti
Quando molte ore dopo ci svegliamo
E ci adattiamo ai tempi dell'apparente menzogna
Mentre dormiamo
La porta è spalancata
Per attraversare e apprezzare
Il mondo dall'altra parte,
Il nostro Spirito lascia il nostro corpo
Riposare in pace nel nostro letto
Siamo legati da un cordone d'argento
Si rompe solo quando siamo morti.
Mentre dormiamo
Il nostro vero sé guida la strada
Ritroviamo la nostra prospettiva pura
E assimiliamo la giornata attuale
Anche se molte cose accadono.
Ricordare capita solo a pochi
Ma solo perché abbiamo dimenticato
Non significa che non sia vero.
Mentre stanno dormendo
Coloro che si avvicinano alla fine della loro vita
Stanno facendo i preparativi
Per comprendere più facilmente
L'abbandono di questo mondo
E passare a cose migliori.
È più probabile che ricordino
I messaggi che il "dormire" porta.
Mentre dormiamo
Possiamo visitare coloro che amiamo
Qui, o quelli defunti
Transizione al Sopra
A volte possiamo ricordare
Un "sogno" di coloro che sono morti
Il nostro amore ci unisce per sempre
L'incontro facilita le lacrime che abbiamo pianto.
Mentre dormiamo
Alcuni danno assistenza in molti modi
Aiutare gli altri a fare la loro transizione
Alla fine dei loro giorni
O stare con qualcuno che è giù
Che ha bisogno di un sorriso edificante, tutto qui.
Siamo tutti collegati insieme
Per sostenerci a vicenda per sempre.
Mentre stanno dormendo
I bambini si crogiolano nella spiritualità
Nuovo alle restrizioni fisiche
Le loro anime necessitano di essere libere,
Crescere così velocemente richiede sonno
Mentre le loro menti e i loro corpi cambiano
Nel corso degli anni il tempo fa le sue meraviglie
E i modelli di sonno si riorganizzano.
Mentre dormiamo
Le cellule del nostro corpo si adattano tutte
Non ostacolate da pensieri limitanti
Ecco perché dormire è un bisogno
I nostri corpi possono guarire miracolosamente
E il sonno gioca un ruolo cruciale
Nel recupero da malattie o ferite
Dalla mente, al corpo e al cuore emozionale.
Mentre dormiamo
Ci colleghiamo al nostro Sé Superiore
Che può cogliere l'occasione
Per valutare la nostra abbondante ricchezza
Nei molteplici aspetti della vita.
Il nostro obiettivo è fare costantemente del nostro meglio
Il nostro Sé Superiore conosce il piano
Illuminandoci quando siamo a riposo.
Mentre dormiamo
Le nostre Guide sono sempre lì
Per sostenere e dare assistenza
Perché a loro importa davvero
Hanno scelto di stare con noi
Per la nostra vita qui su questa Terra
Dandoci sempre una guida amorevole
Prima e dopo la nostra nascita.
Mentre dormiamo
Gli angeli celesti si radunano intorno,
Puri Esseri Divini di Luce
A noi mortali sono legati
Donandoci amore incondizionato costante
Aiutandoci a raggiungere i nostri obiettivi
Così, mentre dormiamo
Gli angeli hanno conversazioni con le nostre anime
Trina Graves (febbraio 2017)
**************************
While we sleep
We let go of the physical
To experience our true form
Of Spirit, unlimited and free.
We can go anywhere
Without limits of time and space
Exploring our magnificent Universe
Or our past lives that we can retrace.
While we sleep
The concept of time disappears
It loses all its boundaries
It only adheres to the physical.
After I close my eyes to sleep
It feels like it's only been a few minutes
When many hours later we wake up
And we adapt to times of apparent falsehood
While we sleep
The door is wide open
To cross and appreciate
The world on the other side,
Our Spirit leaves our body
Rest in peace in our bed
We are bound by a silver cord
It only breaks when we're dead.
While we sleep
Our true self leads the way
Let's find our pure perspective
And let's assimilate the current day
Although many things happen.
Remembering happens only to a few
But only because we forgot
It doesn't mean it's not true.
While they are sleeping
Those who are nearing the end of their lives
They are making preparations
To understand more easily
The abandonment of this world
And move on to better things.
They are more likely to remember
The messages that "sleeping" brings.
While we sleep
We can visit those we love
Here, or the deceased ones
Transition to Above
Sometimes we can remember
A "dream" of those who have died
Our love unites us forever
The meeting eases the tears we have cried.
While we sleep
Some assist in many ways
Helping others make their transition
At the end of their days
Or be with someone who is down
Who needs an uplifting smile, that's all.
We are all connected together
To support each other forever.
While they are sleeping
Children bask in spirituality
New to physical restrictions
Their souls need to be free,
Growing up that fast requires sleep
As their minds and bodies change
Over the years the weather works its wonders
And sleep patterns rearrange themselves.
While we sleep
The cells of our body all adapt
Unhampered by limiting thoughts
That's why sleep is a need
Our bodies can heal miraculously
And sleep plays a crucial role
In recovery from illness or injury
From the mind, to the body and to the emotional heart.
While we sleep
We connect to our Higher Self
Who can seize the opportunity
To evaluate our abundant wealth
In many aspects of life.
Our goal is to constantly do our best
Our Higher Self knows the plan
Illuminating us when we are at rest.
While we sleep
Our Guides are always there
To support and assist
Because they really care
They chose to stay with us
For our life here on this Earth
Always giving us loving guidance
Before and after our birth.
While we sleep
Heavenly angels gather around,
Pure Divine Beings of Light
They are related to us mortals
Giving us constant unconditional love
Helping us achieve our goals
So while we sleep
Angels have conversations with our souls
Trina Graves (February 2017)
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► Triduo di preghiera per l'Italia, la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti (28, 29 e 30 luglio)
       Carissimi amici, siccome la nostra Nazione ha tanto bisogno della protezione e benedizioni speciali del Nostro Signore e della Madre della Salvezza, e la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti devono mantenersi forti e fedeli al Signore, vi invitiamo a partecipare a questo triduo di preghiera con  la maggiore devozione e fervore possibili.
Si farà  il quarto fine settimana di ogni mese. 
Venerdì, Sabato e Domenica
(28, 29, 30 luglio)
Coroncina della Divina Misericordia qua, 
Crociate di preghiera 96, 23, 38, 53, 70, 82, 83, 87,112, 113, 122, 143, cinque volte la crociata 132, Lit. n. 4, 96 e la Preghiera a San Michele Arcangelo.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
Crociata di Preghiera (23), per la sicurezza di Benedetto XVI.
O Padre Mio Eterno, in nome del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo e della sofferenza che ha subito per salvare il mondo dal peccato, prego ora affinché tu protegga il Vicario Santo, Papa Benedetto, responsabile della Tua Chiesa sulla terra così che anche lui possa contribuire a salvare i Tuoi figli e tutti i Tuoi servitori sacri dal flagello di satana e del suo dominio di angeli caduti che camminano sulla terra per rubare le anime. O Padre proteggi il Papa in modo che i Tuoi figli possano lasciarsi guidare nel vero cammino verso il Nuovo Paradiso sulla terra. Amen. 
Crociata di Preghiera (38), preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica.
O Beata Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per la Chiesa Cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI, per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il tuo Manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa Cattolica. O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di tuo Figlio. Ti chiediamo Madre di Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di tuo Figlio, nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (53), preghiera per la Chiesa Cattolica.
O Dio Padre, in nome del Tuo Figlio diletto, Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia. Amen. 
Crociata di Preghiera (70), preghiera affinché il clero resti saldo e fedele alla Santa Parola di Dio.
Caro Gesù, aiuta i Tuoi sacri servitori a riconoscere lo scisma che si sta svolgendo in seno alla Tua Chiesa. Aiuta i Tuoi sacri servitori a restare saldi e fedeli alla Tua Santa Parola. Non permettere mai che le ambizioni materiali offuschino il loro amore per Te. Dai loro le grazie per restare puri e umili davanti a Te e per onorare la Tua Santissima Presenza nell’Eucaristia. Aiutali a riconoscere la tentazione messa davanti a loro per distrarli. Apri i loro occhi affinché possano vedere la Verità in ogni tempo. Benedicili, caro Gesù, in questo momento, e ricoprili del Tuo Prezioso Sangue per proteggerli dal male. Dai loro la forza di resistere alle seduzioni di satana se fossero tentati dal fascino di negare l’esistenza del peccato. Amen.
Crociata di Preghiera (82), per la vittoria della Mia Chiesa Rimanente.
Gesù, Re e Salvatore del mondo, impegniamo il nostro onore, la nostra lealtà e le nostre azioni per proclamare a tutti la Tua Gloria. Aiutaci ad ottenere la forza e la fiducia per alzarci e dichiarare la Verità in ogni momento. Non lasciarci esitare o ritardare nella nostra marcia verso la vittoria e nel nostro piano per salvare le anime. Promettiamo il nostro abbandono, il nostro cuore e tutto ciò che possediamo affinché siamo liberati da ogni ostacolo per proseguire il nostro cammino sulla strada spinosa che conduce alle porte del Nuovo Paradiso. Ti amiamo carissimo Gesù, nostro amato Salvatore e Redentore. Ci uniamo in corpo, mente e spirito col Tuo Sacro Cuore. Riversa su di noi la tua grazia di protezione. Coprici col Tuo Prezioso Sangue affinché siamo pieni di coraggio e di amore per alzarci e proclamare la Verità del Tuo Nuovo Regno. Amen.
Crociata di preghiera (83) per l’attenuazione dei castighi. O caro Padre, Dio l’Altissimo, noi Tuoi poveri figli, ci prostriamo davanti al Tuo Glorioso Trono del Cielo. Ti supplichiamo di liberare il mondo dal male. Imploriamo la Tua Misericordia per le anime di coloro che provocano terribili sofferenze ai Tuoi figli sulla terra. Ti preghiamo di perdonarli. Ti preghiamo di sconfiggere l’Anticristo, non appena egli si farà conoscere. Ti chiediamo, caro Signore, di attenuare la Tua Mano del castigo. Ti supplichiamo piuttosto di accogliere le nostre preghiere e le nostre sofferenze per alleviare il dolore dei Tuoi figli in questo momento. Noi confidiamo in Te. Noi Ti onoriamo. Ti ringraziamo per il grande sacrificio che hai fatto quando hai inviato il Tuo unico Figlio, Gesù Cristo, per salvarci dal peccato. Noi accogliamo Tuo Figlio, ancora una volta, come Salvatore dell’umanità. Ti preghiamo di proteggerci. Proteggici dal male. Aiuta le nostre famiglie. Abbi pietà di noi. Amen.
Crociata di Preghiera (87) proteggi la nostra nazione dal Male O Padre, in nome del Tuo Figlio salvaci dal comunismo. Salvaci dalla dittatura. Proteggi la nostra nazione contro il paganesimo. Salva i nostri figli dai pericoli. Aiutaci a vedere la Luce di Dio. Apri i nostri cuori agli insegnamenti di Tuo Figlio. Aiuta tutte le Chiese a rimanere fedele alla Parola di Dio. Ti prego di mantenere i nostri popoli al sicuro dalle persecuzioni. Carissimo Signore, poni su di noi uno sguardo di misericordia, non importa il modo in cui ti offendiamo. Gesù, Figlio dell’Uomo, coprici con il Tuo prezioso sangue. Salvaci dalle insidie ​​del maligno. Ti supplichiamo, Mio ​​Dio, di intervenire e fermare il male dall’inghiottire il mondo in questo momento. Amen. Crociata di Preghiera (94) per curare la mente, il corpo e l’anima.O caro Gesù, mi prostro davanti a Te stanco, malato, nel dolore e con il grande desiderio di sentire la Tua Voce.Permettimi di essere toccato dalla Tua divina presenza affinché sia inondato dalla Tua Luce Divina nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima.Confido nella Tua Misericordia.Abbandono completamente il mio dolore e la mia sofferenza davanti a Te e Ti chiedo di concedermi la grazia della fiducia in Te, così che Tu mi possa guarire da questo dolore e oscurità. Potrò così rinnovarmi totalmente in modo da poter seguire la via della Verità e lasciare che Tu mi conduca alla vita nel Tuo Nuovo Paradiso.Amen.
Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza. Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire. Amen.
Crociata di preghiera (113) Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione.Amen Crociata di Preghiera (122) Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù CristoCaro Gesù, Ti chiedo di consacrare me, la mia famiglia, gli amici e la mia nazione alla protezione del Tuo Prezioso Sangue. Tu sei morto per Me e le Tue Ferite sono le mie ferite mentre accetto con gratitudine la sofferenza che sopporterò nell’attesa della Tua Seconda Venuta. Soffro con Te, caro Gesù, mentre provi a riunire tutti i figli di Dio nel Tuo Cuore, per farci avere, così, la Vita Eterna. Ricopri col Tuo Sangue Prezioso me e tutti coloro che hanno bisogno della Tua Protezione. Amen
Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza. O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen.
Recitiamo 5 volte la 
Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione.
Per salvaguardare questa Missione contro la malvagità di Satana, vi chiedo di iniziare a recitare questa potente preghiera per rinunciare a satana. Quando recitate questa Crociata d Preghiera, almeno due volte a settimana, contribuite a proteggere questa Missione di Salvezza e portare più anime nel Dominio del Regno di Dio:
O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen.
Litania di preghiera (4) per attenuare le punizioni di Dio Padre. O Dio Altissimo, Ti supplichiamo di avere Misericordia per i peccati dei Tuoi figli. Ti ringraziamo per il dono della terra. Ti ringraziamo per il dono della vita umana. Noi abbiamo a cuore il Dono della vita. Noi accogliamo il Dono della vita. Ti ringraziamo per il Dono di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Ti ringraziamo per il dono della Redenzione. Noi glorifichiamo la Tua Divinità. Ci abbandoniamo completamente davanti a Te, così che la Tua Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo. Ti ringraziamo per il Dono dell’Illuminazione della Coscienza. Ti ringraziamo per la promessa della vita eterna. Accogliamo con gratitudine il Nuovo Paradiso. Ti supplichiamo di salvare tutte le anime, comprese quelle che Ti offendono e quelle che sono perdute per Te. Ti ringraziamo per l’Amore che dimostri a tutti i Tuoi figli. Ti ringraziamo per il Dono della Profezia. Ti ringraziamo per il Dono della Preghiera. Ti chiediamo di concederci la pace e la salvezza. Amen.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera.O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime.Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola.Amen
La Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia,
contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen. 
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cywo-61 · 2 years ago
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Inno all'amore
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l'amore,
sono come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l'amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l'amore,
niente mi gioverebbe.
L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine.
San Paolo
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L'amore può tutto
cywo
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claudio1959 · 30 days ago
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ANDREA ANGELI (1956)
funzionario italiano ONU che, per primo nella Sarajevo assediata, si adoperò per trovare e mettere in salvo Rosaria Bartoletti
Andrea Angeli
Andrea Angeli nasce a Macerata il 6 dicembre 1956. Laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche, agisce, come funzionario italiano delle Nazioni Unite, in numerosi teatri di guerra tra cui Cile (durante il regime di Pinochet), Iraq, Namibia e Cambogia. I suoi gesti di coraggio e altruismo, oltre i limiti del proprio dovere, non hanno potuto essere documentati, dato l’ambiente proibitivo nel quale si sono realizzati, salvo un episodio, il salvataggio di Rosaria Bartoletti, 69 anni, ultima italiana rimasta a Sarajevo al tempo della Guerra in Bosnia ed Erzegovina. Nel libro di denuncia J’accuse l’Onu di Zlatko Dizdarevic e Gigi Riva, Angeli viene citato nella prefazione come uno dei pochissimi che, nonostante il mandato ambiguo e la guida malferma del contingente Onu, sono riusciti “a fare la differenza”.
Nell’inverno del ’93, l’ambasciata italiana a Belgrado cerca con insistenza quella che ritiene essere l’ultima cittadina italiana intrappolata a Sarajevo, Rosaria Bartoletti. Dopo alcuni vani tentativi affidati agli autisti della Cooperazione che sporadicamente scaricavano aiuti umanitari, il Console Mauro Conciatori fa recapitare ad Angeli una busta contenente 1000 marchi tedeschi, con l’incarico di consegnarla alla Bartoletti. La somma rientra nel contributo d’emergenza che il Ministero degli Esteri assegna a connazionali in particolarissime situazioni di disagio. Angeli non si tira indietro. Rintracciare una persona senza conoscerne l’indirizzo in una città di mezzo milione di abitanti sotto bombardamento, in cui non funzionano le linee telefoniche e dove i movimenti sono fortemente limitati per motivi di sicurezza, è un’impresa ardua. Angeli non si perde d’animo e mobilita tutti i possibili canali per scovare l’anziana signora. Si avventura in cunicoli, sottoscala e rifugi, dato che la zona da perlustrare si trova a ridosso del fronte, in balia dei cecchini e dell’artiglieria serba. Finalmente, rintraccia Rosaria in una casa nel centro della città. La donna originaria di Brescia, all’inizio della guerra in Bosnia, nell’aprile del ’92, era stata costretta a lasciare la sua casa distrutta dalle bombe, che si trovava sul fiume Miljacka, proprio sulla linea del fronte tra serbi e musulmani. Da allora, insieme ad altri coetanei sfollati, viveva in una cantina messa disposizione dalla sarajevese Kanita Focak, che da mesi provvedeva in qualche modo anche al loro sostentamento. Rosaria accoglie Angeli in lacrime e racconta che si è nutrita con quel poco che lei e la sua ospite bosniaca riuscivano ad ottenere dagli aiuti delle Nazioni Unite. Più volte in venti mesi aveva tentato di raggiungere il quartier generale dell’ONU, ma non era mai riuscita a superare i posti di blocco. Angeli si attiva per trovare qualcuno in Italia in grado di ospitarla e, una volta ultimate le pratiche per l’ammissione ai voli militari sulla rotta Sarajevo, concorda i dettagli per la nuova vita di Rosaria con una famiglia di Caltanisetta. Finalmente, il 5 febbraio del 1994, Rosaria riesce a tornare in Italia.
Andrea Angeli commenta l’esperienza così: “Riuscire ad identificare la casa non è stato facile, ma alla fine ce l'abbiamo fatta, con l'aiuto dell'Alto commissariato dell'Onu. Grazie ad un lasciapassare, Rosaria ha potuto raggiungere il quartier generale dell'Onu ed imbarcarsi sull'aereo militare tedesco impegnato nei voli umanitari”.
Il Comune di Ortona, nel 1996, assegna ad Angeli il Primo premio Internazionale San Tommaso Apostolo tra le Genti, per essere stato il primo funzionario italiano Onu a prestare servizio a Sarajevo durante la guerra. Nel 2009, ad Andrea Angeli ed al colonnello della Brigata Sassari Gianfranco Scalas è conferito il Premio Speciale Antonio Russo per la lunghissima attività di pubblica informazione in seno alle missioni di pace. Nel 2010, riceve la Menzione Speciale del Premio Pace Lombardia ed è nominato Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà.
Angeli - quale uomo di pace, come si legge nella motivazione - è Cittadino onorario di San Pietro Infine, comune a ridosso di Montecassino distrutto durante la Seconda guerra mondiale.
Il 14 marzo 2019 è stato onorato nel Giardino Virtuale del Monte Stella, con questa motivazione: Funzionario italiano delle Nazioni Unite ha operato in numerosi teatri di guerra. In particolare, nella Sarajevo assediata durante il conflitto balcanico, si è adoperato sotto i bombardamenti per ritrovare e mettere in salvo Rosaria Bartoletti, ultima italiana rimasta nella città bosniaca. Per questa ed altre azioni meritorie, ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
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isoleminori · 4 months ago
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Isola di Barbana, Editore Antonini (Gorizia), 1969
Il "Perdon di Barbana" è pellegrinaggio annuale che si svolge nella laguna di Grado la mattina della prima domenica di luglio. Durante una processione votiva la statua della Madonna degli Angeli viene trasportata con un suggestivo corteo di barche dalla Basilica di Sant'Eufemia di Grado all'isola di Barbana, dove sorge un antico santuario mariano, attraversando la laguna.
Il Perdon è nato per ringraziare la Madonna per la fine di una epidemia della peste nel 1237.
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sorrisicollaterali · 4 months ago
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Ditemi se sono folle io…
Metto le cose su vinted praticamente svendute perché devo sostanzialmente liberarmene anche se non è tutta roba vecchia o brutta.
Arriva signora x che mi propone 15 euro per 18 articoli, le dico di no. Insiste fortemente e alla fine accetto 20 euro.
18 tra cui:
- 2 orologi uno guru e l’altro alviero martini
- 3 paia di scarpe per bambini di cui un paio nike
- abito da sera h&m
- libro per bambini
- set 6 angeli thun
- portagioie
- 4 statuette
- 2 quadretti in argento
- 3 soprammobili in ceramica
- 3 soprammobili in legno
- 4 decorazioni di natale
- 7 decorazioni religiose
Erano tutti in set quindi in realtà i pezzi non sono 18 ma 37. Imballo tutto con tantissima carta e a quanto sembra il corriere (ha scelto quello delle poste) tratta il suo pacco come un pallone da calcio. 9 cose su 37 arrivano spizzicate ma non completamente rotte quindi vuole annullare la vendita e riavere indietro i soldi. Le faccio notare che avevo le foto dell’ imballaggio e che comunque mi dispiace di come è arrivato.
Le faccio notare anche che avevo praticamente deciso di regalarle tutte le decorazioni/statuette/cornici e accettare un’offerta solo per il valore delle scarpe e degli orologi. Si zittisce e mi mette due stelle e una brutta recensione.
Sono pazza io che dovevo ridarle i soldi o ci ho rimesso comunque tantissimo per farla contenta e mi sono beccata anche la recensione negativa?
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