#La fine degli angeli
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Sorella di Perfezione & altre storie
Sorella di Perfezione & altre storie di Giuseppe Iannozzi – immagine di Chatterly – SORELLA DI PERFEZIONE a Chatterly Ringrazio. Piano chino il capo, come un bambino. Ringrazio la gentilezza e la bellezza che ti appartengono, Sorella di Perfezione. Chino il capo una o due volte, come un bambino che lo sa che continuerà a commettere errori per non deludere sé, né chi oggi lo ama. DA BAMBINO Da…
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#al mattino la fine#Allen Ginsberg#capire nuvole nere#da bambino#Giuseppe Iannozzi#gli amici miei#io e Anna#La fine degli angeli#lascia che sia l&039;anima#sorella di perfezione#Sorella di Perfezione & altre storie
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🍀
Non tutti possono avere la fortuna di stare con una donna difficile. Fortuna sì, perché le donne difficili sono come l’acqua pulita di una cascata, sono forti, brillanti, sincere. Le donne difficili non si accontentano, sanno essere crudeli quanto il diavolo e amabili come il più bello degli angeli.
Scappano spesso, urlano spesso, fanno fatica a guardarti negli occhi … sempre.
Sono difficili perché sono astute, furbe, incontrollabili, se sanno di sapere è la fine, se sanno che tu non sai cosa sanno è la fine. Hanno gli occhi quasi sempre tristi, quasi sempre felici, quasi sempre entrambe le cose.
Sanno amare, ma amare duro, amare forte, non le puoi fermare quando amano, come non puoi fermare una tempesta quando arriva.
Avere affianco questo tipo di donna vuol dire vendersi l’anima al diavolo, vuol dire abbracciare la pazzia, perché è pazzo che ti fanno diventare.
Poi ti guardi indietro e pensi che forse senza è meglio, senza è più tranquillo, senza è serenità.
C’è chi le abbandona questo tipo di donne, chi se ne và …. ma posso garantirvi che non c’è chi le dimentica … perché sono tremendamente belle, complicate, e insostituibili.
Direi che insostituibili sia la parola chiave.
Cit.
#smokingago
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol.1 From the Empire
FLIGHT NIGHT - Capitolo 4
Traduzione italiana di jadarnr dai volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il suo prezioso contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
CRAAACK… CRIIICK… BOOM!
Il pavimento crollò.
Non c’era nulla che avrebbero potuto fare. Cercarono invano di aggrapparsi a qualcosa, ma furono risucchiati tra i condotti di aerazione della nave che stavano attraversando, cadendo da un’altezza di quasi due metri.
Si rialzarono traballanti, cercando di riprendere l’equilibrio.
“Aaaah. Padre, é tutto ok?” Chiese Jessica. Non riusciva a vedere nulla in quella stanza piccola e buia. Allungò il collo cercando di scrutare attraverso l’oscurità. “Padre?… dove… ah!”
Qualcosa si mosse sotto la sua gonna. Jessica saltò in piedi e urlò a squarciagola.
Abel, con gli occhi rivoltati verso l’alto come un morto, giaceva sotto di lei.
Sembrava ferito… eppure in qualche modo aveva un’espressione soddisfatta. Lei era finita esattamente a sedere sulla sua faccia quando erano atterrati.
“Padre? Sta bene? La prego non sia morto.”
“Fa male ma sto bene.” Mugugnò. “Ma dove mi trovo? Chi è lei?”
Jessica, felice che il prete respirasse ancora, ma temendo una commozione cerebrale, cercò di riscuoterlo prendendolo per il bavero del suo colletto: “Siamo sul ponte inferiore. I pannelli del pavimento erano arrugginiti e hanno ceduto. Si sente bene?”
“Ho fatto un sogno. C’erano degli angeli, ma erano vestiti di rosa anziché di bianco. E avevano un profumo così dolce…”
Jessica fissò il prete con uno sguardo glaciale, e mollò la presa, lasciandolo cadere nuovamente sul pavimento. Poi si sistemò il vestito con cura.
“Dovrebbe esserci un interruttore elettrico da qualche parte.” Disse, guardando ovunque tranne che verso Abel. “Ah, eccolo qui.”
“Dunque qui si trovano tutti i sistemi di comunicazione, giusto?”
Jessica ignorò il prete, che in qualche modo era riuscito ad alzarsi in piedi, si diresse verso il quadro di comando del computer ed iniziò a premere gli interruttori del pannello di controllo. Alcuni caratteri apparvero sullo schermo, ma—
“E’ come pensavo. Il computer principale è completamente tagliato fuori. Ogni comando viene rifiutato.”
“Ah è così? Mi faccia vedere.” Disse il prete.
“E’ inutile, solo un programmatore potrebbe—“ Jessica si interruppe a metà frase.
Il prete stava scrivendo freneticamente sulla tastiera della console.
“Padre! Non ha senso che digiti cose a caso…”
“Lasci fare a me.”
Lo schermo del computer si illuminò di strani caratteri - lettere e numeri verdi che scorrevano velocemente sul monitor, riflessi sulle lenti degli occhiali del prete. Abel continuò a battere sui tasti ad una velocità impressionante.
“Ecco fatto.” Disse il prete. Premette un grosso pulsante ed alzò entrambi i pugni in segno di trionfo.
La console emise un suono ed iniziò a ronzare. Un momento dopo, le luci del pannello di controllo passarono da verdi a blu. Jessica sapeva che quello voleva dire che erano passati dal pilota automatico al volo manuale.
“Ma chi siete veramente, Padre?”
“Ora è tutto a posto, vero?” Rispose sorridendo Abel, ignorando la domanda. “Adesso tocca a lei, Jessica. Deve impedire a tutti i costi che questa nave si schianti. Lei rimanga qui. Io vado a cercare il nostro amico della cabina di pilotaggio.”
“Ma non è pericoloso?” Chiese Jessica.
“E’ il mio lavoro. Lei faccia il suo dovere, io farò il mio.”
“Ma…”
“Sì, Jessica?”
Jessica non aveva idea di cosa avrebbe voluto dire. Non riusciva a dare un ordine al groviglio delle sue emozioni. Alla fine disse semplicemente: “Stia attento.”
“Grazie.”
Gli occhi azzurri del prete sorrisero guardando verso di lei. “Allora io vado. Lei si occupi della navigazione.”
“Non ce n’è bisogno, maledetti ficcanaso!” Il ghigno sottile del Duca di Meinz apparve dall’oscurità di una finestra. “Da qui in avanti me ne occuperò io.”
Il vampiro fracassò il vetro, scaraventando il corpo di Abel dall’altro lato della stanza.
#abel nightroad#sunao yoshida#trinity blood#rage against the moons#trinity blood novels#jessica lang#flight night#thores shibamoto#traduzione italiana
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Bibliografia
A. Colella, L’esodo dalle terre adriatiche – Rilevazioni statistiche, Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, 1958
A. Santin, Al tramonto. Ricordi autobiografici di un vescovo, 1978
L. Vivoda, L’esodo da Pola - agonia e morte di una città italiana, Nuova LitoEffe, 1989
S. Cella, La liberazione negata. L’azione del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Tipografia Del Bianco, 1990
R. Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Editrice Goriziana, 1992
S. Cella, Dal plebiscito negato all’esodo, ANVGD Gorizia, 1993
G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell’Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, 1993
E. Bettiza, Esilio, Mondadori, 1996
R. Pupo, Violenza politica tra guerra e dopoguerra: foibe, deportazioni ed esodo delle popolazioni istriane e dalmate (1943-1956), in «Annali/Museo storico italiano della guerra», 1997
N. Milani, A. M. Mori, Bora. Istria, il vento dell’esilio, Marsilio, 1998
G. Nemec, Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d’Istria (1930-1960), LEG Edizioni, 1998
F. Rocchi, L’esodo dei 350mila Giuliani Fiumani e Dalmati, Difesa Adriatica, 1998
F. Salimbeni, Le foibe, un problema storico, Unione degli Istriani, 1998
L. Vivoda, Campo profughi giuliani Caserma Ugo Botti, Istria Europa, 1998
N. Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999
A. Petacco, L’esodo, Mondadori, 1999
R. Spazzali, Epurazione di frontiera: le ambigue sanzioni contro il fascismo nella Venezia Giulia 1945-1948, LEG Edizioni, 2000
G. Rumici, Fratelli d’Istria: 1945-2000, italiani divisi, Ugo Mursia, 2001
M. Brugna, Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani, Condaghes, 2002
G. Oliva, Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2002
G. Rumici, Infoibati (1943-1945): i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti, Ugo Mursia, 2002
R. Pupo, R. Spazzali, Foibe, Mondadori, 2003
R. Marsetič, I bombardamenti alleati su Pola 1944-1945, 2004
E. Ratzenberger, Via Volta 2. Un’infanzia a Fiume, Edizioni Biografiche, 2005
G. Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli, 2005
E. Miletto, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, 2005
G. Paiano, La memoria degli Italiani di Buie d’Istria, 2005
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Il Mulino, 2007
L. Giuricin, La memoria di Goli Otok - Isola Calva, 2007
E. Miletto, Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine, Franco Angeli, 2007
E. Rover, Cronache istriane di un esule, L. G. Ambrosini & C. Tipografia Editrice, 2008
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Primo volume: dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2008
P. Sardos Albertini, Il rumore del silenzio: la storia dimenticata dell’Adriatico orientale, 2008
S. Tazzer, Tito e i rimasti. La difesa dell’identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, Libreria Editrice Goriziana, 2008
R. Turcinovich Giuricin, La giustizia secondo Maria. Pola 1947: la donna che sparò al generale brigadiere Robert W. De Winton, Del Bianco Editore, 2008
L. Vivoda, Quel lungo viaggio verso l’esilio, Istria Europa, 2008
G. Rumici, M. Cuzzi, R. Spazzali, Istria, Quarnero, Dalmazia: storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo, LEG Edizioni, 2009
E. Miletto, Arrivare da lontano. L’esodo istriano, fiumano e dalmata nel biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”, 2010
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Secondo volume: il Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2010
G. Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2011
G. Nemec, Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, 2012
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Terzo volume: L’immediato dopoguerra, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2012
L. Vivoda, In Istria prima dell’Esodo. Autobiografia di un esule da Pola, Istria Europa, 2012
V. Facchinetti, Protagonisti senza protagonismo. La storia nella memoria di giuliani, istriani, fiumani e dalmati nel mondo, La Mongolfiera, 2014
V. Petaros Jeromela, 11 luglio 1920: l’incidente di Spalato e le scelte politico-militari, 2014
R. Turcinovich Giuricin, … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna – ANVGD Gorizia, 2014
F. Molinari, Istria contesa. La guerra, le foibe, l’esodo, Ugo Mursia, 2015
G. Nemec, Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970, Alpha & Beta, 2015
A. Cuk, Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale, 2016
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960, 2017
O. Moscarda Oblak, Il “Potere Popolare” in Istria. 1945-1953, 2017
A. Cuk, La città dolente, Alcione Editore, 2020
R. Turcinovich Giuricin, R. Poletti, Tutto ciò che vidi. Parla Maria Pasquinelli. 1943-1945 fosse comuni, foibe, mare, Oltre Edizioni, 2020
R. Pupo, Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza, Laterza, 2021
G. La Perna, Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe, Ugo Mursia, 2022
R. Pupo, Il lungo esodo: Istria : le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2022
R. Spazzali, Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47), Ares, 2022
R. Turcinovich Giuricin, Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria, Oltre Edizioni, 2022
E. Dionis Bernobi, Una vita appesa a un filo, 2023
R. Spazzali, Il disonore delle armi: Settembre 1943: l’armistizio e la mancata difesa della frontiera orientale italiana, Ares, 2023
E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro di Raccolta Profughi giuliano-dalmati di Laterina (1946-1963), Aska Edizioni, 2023
Documenti e articoli
Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – Zrtve talijanske nacionalnosti u rijeci i okolici (1939-1947)
Mappa ed elenco delle foibe
Grido dell’Istria, n° 20, 21 e 41
Arnaldo Harzarich, l’angelo delle foibe
Documentari, incontri e lezioni
Adriatico amarissimo. La stagione delle fiamme e la stagione delle stragi
Conferenze del giovedì dell’ANVGD di Milano
Da quella volta non l’ho rivista più. Incontro con Raoul Pupo
Esodo. L’Italia dimenticata
Esodo. La memoria tradita
Istria: il ricordo che brucia (1, 2)
Le Foibe
Le foibe, l’esodo e la catastrofe dell’italianità adriatica
Il tempo del ricordo. Le foibe e l’esodo istriano-giuliano-dalmata
Vergarolla
Filmati storici
Martiri italiani. Le foibe del Carso (1946)
L’esodo da Pola. La salma di Nazario Sauro a Venezia (1947)
L’esodo degli italiani da Pola (1947)
Pola addio (1947)
Pola, una città che muore (1947)
Le condizioni dei profughi giuliani accolti a Roma (1948)
Fertilia (1949)
Piccoli profughi giuliani (1951)
A Sappada con i piccoli profughi giuliani (1952)
Siti utili
Archivio de L’Arena di Pola
Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Associazione delle Comunità Istriane
Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio
Associazione Giuliani nel Mondo
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Venezia
Associazione Triestini e Goriziani in Roma
Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata
Centro di ricerche storiche Rovigno
Circolo di Cultura Istroveneta “Istria”
Comitato 10 Febbraio
Comunità di Lussinpiccolo
Coordinamento Adriatico
Deputazione di Storia Patria
Elio Varutti
FederEsuli
Fondazione Giorgio Perlasca – Le Foibe e l’Esodo
Fondazione Rustia-Traine
Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata
L’Arena di Pola – Libero Comune di Pola in Esilio
Lega Nazionale
Mailing List Histria
Società Dalmata di Storia Patria
Società di Studi Fiumani
Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio
Unione Italiana
Università Popolare di Trieste
Romanzi d’autori istro-quarnerini e dalmati
P. A. Quarantotti Gambini, La rosa rossa (1937)
E. Bettiza, Il fantasma di Trieste (1958)
F. Tomizza, Materada (1960)
F. Tomizza, La ragazza di Petrovia (1963)
F. Tomizza, Il bosco di acacie (1963)
P. A. Quarantotti Gambini, I giochi di Norma (1964)
P. A. Quarantotti Gambini, Le redini bianche (1967)
F. Tomizza, L’albero dei sogni (1969)
F. Tomizza, La torre capovolta (1971)
F. Tomizza, La quinta stagione (1975)
F. Tomizza, La miglior vita (1977)
F. Tomizza, Il male viene dal Nord (1984)
L. Zanini, Martin Muma (1990)
N. Milani, Una valigia di cartone (1991)
E. Bettiza, Esilio (1996)
M. Madieri, Verde acqua. La Radura (1998)
G. Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero? (2000)
F. Tomizza, La visitatrice (2000)
F. Tomizza, Il sogno dalmata (2001)
E. Bettiza, Il libro perduto (2005)
F. Molinari, L’isola del Muto. Storia del pescatore dalmata che parlava ai gabbiani (2006)
A. M. Mori, Nata in Istria (2006)
N. Milani, Racconti di guerra (2008)
L. Toth, La casa di calle San Zorzi (2008)
L. Zanini, Martin Muma (2008)
R. Turcinovich Giuricin, S. De Franceschi, Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero (2011)
L. Toth, Spiridione Lascarich – Alfiere della Serenissima (2011)
A. M. Mori, L’anima altrove (2012)
E. Bettiza, La distrazione (2013)
N. Milani, La bacchetta del direttore (2013)
N. Milani, Lo spiraglio (2017)
L. Toth, Il disertore dalmata (2018)
N. Milani, Di sole, di vento e di mare (2019)
N. Milani, Cronaca delle Baracche (2021)
E. Mestrovich, A Fiume, un’estate (2022)
R. Turcinovich Giuricin, Di questo mar che è il mondo… (2023)
Pellicole cinematografiche e spettacoli teatrali
La città dolente (1949)
Cuori senza frontiere (1950)
Magazzino 18 (2013)
Red Land Rosso Istria (2018)
La rosa dell’Istria (2024)
#Esodo giuliano-dalmata#Giorno del ricordo#*Nella bibliografia ho incluso solamente le opere dedicate a foibe ed esodo (+ Spalato tanto per) ma c’è una bibliografia ricca anche sulla#slavizzazione asburgica di Venezia Giulia e Dalmazia Risorgimento e Fascismo (snazionalizzazione delle componenti slave; violenze squadrist#e non solo; invasione della Jugoslavia e campi di concentramento fascisti) che ovviamente non metto qui perché se parlo di foibe ed esodo m#fermo lì - però per chi non avesse familiarità con l’argomento e volesse avere una visione più ampia e completa della storia di quelle#regioni me lo scriva e provvederò.
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LA VARA DI MESSINA – TERZA ED ULTIMA PARTE: PERCHE’? – I devoti si preparano ad un altro strappo. Dovranno farne pochi altri prima di far girare la Vara e portarla da Corso Garibaldi nella quasi perpendicolare via I Settembre. Per la virata della Vara, dispiegheranno le corde per la loro lunghezza e il Capotimoniere li guiderà nella svolta sulla base della sua esperienza. È un punto critico quello della svolta, dove in passato la Vara si è anche ribaltata provocando il ferimento delle comparse e dei bambini che su di essa raffiguravano gli angeli. Per questo, dalla fine del 1800 solo il vescovo e il timoniere della Vara possono stare su di essa. I fischietti incominciano a squillare e i devoti si allineano e si curvano sulla grossa gomena. Si parte di nuovo, ancora una volta. La Vara li segue docile e scivola sulla strada bagnata senza alcun intoppo, seguita dai devoti che non tirano e dal resto della popolazione che l’aveva attesa sul bordo dei marciapiedi. L’accompagneranno così fino di fronte al Duomo. A quel punto le gomene saranno tagliate e ogni Devoto riceverà un pezzo di corda, unica ricompensa per la sua fatica. A vedere la stanchezza dei Devoti quando la strada per la conclusione dei tiri e ancora lunga e sempre più faticosa, ci si chiede perché lo facciano. Perché si impegnano in una estenuante giornata di terribile fatica e non si limitino ad una semplice preghiera, ad un silenzioso attimo di spiritualità. Vi sono moltissime risposte per questa domanda. Risposte culturali, storiche, sociali, religiose ed individuali. L’affidamento al popolo della Vara da parte della chiesa che diventa quasi spettatore marginale dell’evento, affidamento che è comune a tutte le grandi feste siciliane da quella grandissima di Sant’Agata a Catania, a Santa Rosalia, ad i Misteri di Trapani o al Cristo Morto di Enna, implica un rapporto diretto ed individuale dei vari devoti o dei membri delle varie confraternite che quel simulacro Santo e carismatico ricevono. Oltre quindi all’appartenenza ad un gruppo, ad una identità, ad una località, vi è la spiritualità della sofferenza, della fatica, del dolore che ogni devoto prova nel trascinare, sollevare, portare l’oggetto che è unione tra lui e la santità. È la stessa sofferenza, dolore, fatica che i siciliani provano a vivere in una terra dove l’acqua può diventare un lusso, dove il fuoco può scendere dal monte a distruggere, dove la terra, in un istante, si può scollare di dosso case, città e paesi intieri. Sono le stesse sensazioni di chi lascia la Sicilia, di chi si trova in altre terre per diventarne ricchezza e forza. È la spiritualità di chi non ha nulla, quella degli operai, delle madri, dei disoccupati, dei carcerati e di chi pur avendo riconosce che il valore di quanto ha è in difetto, perché è altro quello che conta e che segna la vita. È la spiritualità di chi prega con il sudore, di chi si umilia nella fatica, di chi offre il meglio di quanto è nel silenzio, nella dedizione assoluta. È la spiritualità del buon ladrone che si pente, di Simone da Cirene che porta la croce al posto del Cristo, del buon Samaritano che aiuta uno sconosciuto di un'altra fede. È una spiritualità che richiede forza, coraggio, abbandono di se stessi per seguire quello in cui si crede.
THE VARA OF MESSINA – THIRD AND FINAL PART: WHY? – The devotees prepare for another pull. They will have to make a few more before turning the Vara and taking it from Corso Garibaldi to the almost perpendicular Via I Settembre. To turn the Vara, they will unfold the ropes to their full length and the Chief Helmsman will guide them in the turn based on his experience. The turn is a critical point, where in the past the Vara has also capsized, causing injuries to the extras and children who were portraying angels on it. For this reason, since the end of the 19th century only the bishop and the helmsman of the Vara can stay on it. The whistles begin to sound and the devotees line up and bend over the large hawser. They set off again, once again. The Vara follows them docilely and slides on the wet road without any hitches, followed by the devotees who do not pull and by the rest of the population who had waited for her on the edge of the sidewalks. They will accompany her in this way up to the front of the Cathedral. At that point the ropes will be cut and each Devotee will receive a piece of rope, the only reward for his or her effort. Seeing the tiredness of the Devotees when the road to the conclusion of the pulls is still long and increasingly tiring, one wonders why they do it. Why they commit themselves to an exhausting day of terrible toil and do not limit themselves to a simple prayer, to a silent moment of spirituality. There are many answers to this question. Cultural, historical, social, religious and individual answers. The entrustment of the Vara to the people by the church that becomes almost a marginal spectator of the event, an entrustment that is common to all the great Sicilian celebrations from the very great one of Sant’Agata in Catania, to Santa Rosalia, to the Mysteries of Trapani or to the Dead Christ of Enna, implies a direct and individual relationship of the various devotees or members of the various brotherhoods that receive that Holy and charismatic simulacrum. In addition to belonging to a group, to an identity, to a location, there is the spirituality of suffering, of fatigue, of pain that each devotee feels in dragging, lifting, carrying the object that is the union between him and sanctity. It is the same suffering, pain, fatigue that Sicilians feel in living in a land where water can become a luxury, where fire can descend from the mountain to destroy, where the earth, in an instant, can peel off houses, cities and entire towns. They are the same sensations of those who leave Sicily, of those who find themselves in other lands to become wealth and strength. It is the spirituality of those who have nothing, of workers, mothers, the unemployed, prisoners and of those who, despite having, recognize that the value of what they have is lacking, because it is something else that counts and marks life. It is the spirituality of those who pray with sweat, of those who humble themselves in fatigue, of those who offer the best of what they have in silence, in absolute dedication. It is the spirituality of the good thief who repents, of Simon of Cyrene who carries the cross in place of Christ, of the good Samaritan who helps a stranger of another faith. It is a spirituality that requires strength, courage, abandonment of oneself to follow what one believes in.
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Ecco quindi che si può uscire dal circolo vizioso tracciato dal Paradosso di Popper: l’intolleranza verso gli intolleranti non ci rende eguali a loro, anzi, è proprio per mantenere questa differenza che occorre liberarsi a volte degli idealismi astratti per fare un bagno nel buon senso, scegliendo anche di sporcarsi le mani pur di preservare il nostro sistema di valori: che non sarà il meglio concepibile come disse Churchill, ma che di certo è quanto di meglio finora concepito.
Per questo occorre passare dalla Democrazia resiliente alla Democrazia combattente: perché si può combattere per dei dogmi ma non si può combattere con i dogmi a meno di non volere fare la fine dei teologi di Bisanzio, ostinati a discettare del sesso degli angeli con i turchi accampati alle mura della città.
In questa fase storica siamo davanti ad una scelta: quella tra la Democrazia, che è una forma imperfetta di libertà ed il totalitarismo che è una forma perfetta di oppressione.
Non dovrebbe essere una scelta difficile, a rigor di buon senso, ma occorre accettare di sospendere gli idealismi del tempo di pace per il realismo del tempo di guerra.
La Democrazia è un bene prezioso. Talmente prezioso che a volte tocca difenderla anche da sé stessa.
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Preghiera di Sua Santità Papa Pio XII in riparazione dell'orrido atto della bestemmia
~
O' augustissima Trinità -Padre, Figliolo e Spirito Santo- che, pur da tutta l'eternità in Te e per Te infinitamente felice, Ti degni di accettare benignamente l'omaggio che dall'universa creazione s'innalza fino al Tuo trono eccelso; distogli, te ne preghiamo, i tuoi occhi e storna il tuo udito divino da quegli sventurati che, o accecati dalla passione o trasportati da impulso diabolico, iniquamente bestemmiano il Tuo nome e quello della purissima Vergine Maria e dei Santi.
Trattieni, o' Signore, il braccio della tua giustizia, che potrebbe ridurre al nulla coloro che osano farsi rei di tanta empietà.
Accetta l'inno di gloria, che incessantemente si leva da tutta la natura: dall'acqua della fonte che scorre limpida e silenziosa, fino agli astri, che risplendono e si volgono con giro immenso, mossi dall'Amore, nell'alto dei Cieli. Accogli in riparazione il coro di lodi che, come incenso innanzi agli altari, sale da tante anime sante che camminano, senza mai sviarsi, nei sentieri della tua Legge e con assidue opere di carità e di penitenza si studiano di placare la Tua giustizia offesa; ascolta il canto di tanti spiriti eletti che consacrano la loro vita a celebrare la Tua gloria, la lode perenne che in tutte le ore sotto tutti i cieli ti offre la Chiesa. E fa che un giorno, convertiti a Te i cuori blasfemi, tutte le lingue e tutte le labbra servano ad intonare concordi quaggiù quel cantico che risuona senza fine nei cori degli Angeli: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti. I Cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Così sia!
PIUS PP. XII
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Lila De Nobili
a cura di Vittoria Crespi Morbio
Testo di Vittoria Crespi Morbio, Polline di luce. L’arte di Lila De Nobili
Testimonianze: Gianandrea Gavazzeni; Carlo Maria Giulini; Franco Mannino.
Apparati: nota biografica e cronologia delle opere a cura di Emilio Carcano e Vittoria Crespi Morbio; catalogo delle opere realizzate per il Teatro alla Scala.
Ed.Teatro alla Scala, Milano 2002, 139 pagine, 24x29cm
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Palazzo Busca Milano 2 ottobre 2 dicembre 2002
Nasce il 3 settembre 1916 a Castagnola (Lugano)
da una famiglia di origine ungherese da parte di madre, sorella del pittore Marcel Vertès, e ligure da parte di padre, un uomo d’affari che tra le varie iniziative produceva sigari toscani, che esportava negli Stati Uniti.
Le sue residenze durante l’adolescenza sono i grandi alberghi delle capitali europee e di New York. A Roma, dove studia presso l’Accademia di Belle Arti, abita con la madre al Grand-Hotel. Ma
la sua dimora eletta sarà Parigi dove trascorre la maggior parte della sua vita, dalla fine degli anni Quaranta fino al giorno in cui si spegne, il 19 febbraio 2002.
A Parigi frequenta l’Académie Ranson e debutta negli anni Quaranta come disegnatrice di moda e decoratrice d’interni. Collabora per Vogue (disegna i figurini per le collezioni Molyneux) e progetta memorabili vetrine per Hermès.
Si dedica casualmente alla scenografia nel 1947, per compiacere un’amica attrice, Françoise Lugagne, il cui marito, il regista Raymond Rouleau, insisteva nel chiedere di dipingere una scena. Con la rappresentazione di La rue des anges (Angel Pavement) di Jolm Boynton Priestley al Théâtre de Paris, comincia a dedicarsi al teatro con assoluta dedizione fino agli anni Sessanta, quando sceglierà di concentrarsi esclusivamente sulla pittura.
27/08/24
#Lila De Nobili#mostra Milano 2002#Teatro alla Scala#costumi treatrali#theatrical costumes#rare books#fashionbooksmilano
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title: /// (mi rifiuto di dare un titolo lol)
fandom: vampire chronicles
pairing: armand/marius
romance, fluff, venice era
Il pennello intinto di nero scorreva veloce nello spazio della tela, stretto tra le dita sottili di Marius che, in piedi tra le pieghe del suo abito ampio, dipingeva la fine dell'umanità per mano del Dio cristiano. Le sue labbra si increspavano in un guizzo di nervosismo, mentre gli occhi, ombreggiati dai capelli biondi, gli conferivano un’ espressione assorta. Tra le mura del palazzo echeggiò un lontano rimbombo di passi. “Maestro, non dovrebbe affaticarsi troppo, è da più di una settimana che non stacca le mani da quel lavoro.” Gli occhi pensosi erano mutati in pozze colme di beatitudine non appena il giovane umano dai capelli ambrati ebbe varcato la soglia. “Dovresti sapere che non ti è permesso entrare in questa stanza senza il mio consenso, Amedeo" mormoró il vampiro, accennando un lieve sorriso indulgente. Amedeo si avvicinò alla composizione con curiosità, mentre Marius si accingeva a riprendere la sua meravigliosa opera, dopo aver ripulito frettolosamente le macchie di pittura disseminate sul pallido braccio. “Che concetto si cela alla base della vostra nuova creazione?” domandò il giovane. “È scaturito da un mio sogno.” Precisò. “Devi sapere, Amedeo, che ciò che per gli umani pare molto tempo, dal calar del sole al sorger della luna, per una qualsiasi divinità equivale a meno di un secondo. Così, il sole si abbassa sulla terra sfumando di rosa aranciato il cielo e le nuvole per poi scomparire, lasciando il palcoscenico alla luna ed accendendo le costellazioni davanti agli occhi di Dio. Rifulgono i bianchi marmi dei templi nella notte, colonne scanalate dai capitelli fioriti d'acanto sostengono fregi rappresentanti imprese eroiche e miti del passato. Bassorilievi muti fissano le tenebre della terra sovrastate dalle splendenti stelle accompagnate dal chiaro volto di Proserpina. E un soffio da oriente, vento ormai debole, adagia una corona intrecciata di fiori, in via di appassire, sulla gradinata di fronte all'alta ed imponente statua del Cristo. Io mi trovavo in questo scenario e piangevo, come morte, persone ancora in vita, guardando l'oro delle nuove città bagnarsi del sangue causato dalle guerre e i cadaveri dei morti venir risucchiati nel regno degli inferi, ove si nasconde il più profondo male dell'uomo, nutrimento demoniaco o forma del demonio stesso. Mi trovavo, in questa illusoria macchinazione febbrile, proprio nel cuore della strage, dove gli arcangeli sterminavano le creazioni dell’umanità. Desideravo scomparire, chiudere gli occhi e tornare a dipingere: illuminare il cielo nella raffigurazione per cancellare la notte che tentava invano di rammentarmi tele e dipinti passati, mai dimenticati nel mio cuore.” Il signore del palazzo veneziano sorrise amaramente, posò il pennello e premette una mano sulla schiena di Amedeo, attonito, in un invito a precederlo. Si avviarono lungo un buio porticato che si affacciava sul cortile. Gocce di pittura nera rigavano i volti di cento angeli nel cielo al tramonto.
Marius entrò nella stanza e i suoi occhi non ebbero bisogno di attendere qualche istante per abituarsi alla nuova atmosfera dalla scarsa luminosità. Il tenue bagliore sprigionato dalle poche candele sul tavolo era più che sufficiente per illuminare il suo mondo circostante. Pian piano andò notando la radiosa ed armoniosa figura che rimaneva semi sdraiata sull'ampio letto dai cuscini di prezioso velluto. Era abbastanza longilinea e sorrideva verso il vampiro, il ritratto della paziente attesa. La pelle chiara rifletteva la luce soffusa delle candele che sprigionavano profumi delicati di spezie e di sandalo, le gambe distese sui soffici cuscini erano leggermente piegate per dare una postura eretta al bacino. Marius mosse un passo verso l'oggetto del suo desiderio. Un sottile velo di seta, che copriva le spalle del giovane ucraino, era scivolato lentamente di lato nascondendo in parte i capezzoli che risaltavano più scuri nella sua trasparenza. Un braccio in tensione, il sinistro, reggeva il busto affondando la mano tra i cuscini mentre l'altro si scaricava rilassato su di un fianco mostrando l'avambraccio. Il giovane portava al dito un onice di piccole dimensioni. Lo sguardo limpido di Amedeo pareva ebbro di gioia, le sue palpebre inondate di una misteriosa polvere dorata che scuriva il contorno dell' occhio dando un' apparenza di intensa profondità. Le mani statuarie sul suo bacino fecero perdere l'equilibrio a quella postura precaria; il suo corpo si distese sui cuscini e la pelle fremette a quel contatto, bramando una connessione più penetrante e appagante. Il capo era reclinato sulla spalla sinistra, gli occhi ora semichiusi e ombreggiati dalle ciglia scure. ''Siete finalmente tornato, Maestro'' mormorò il cherubino. Quell'amore rendeva completa e significativa tutta la sua esistenza di giovane ragazzo umano, e Marius in qualche modo lo sapeva. Posó baci morbidi come petali sulle gote e sui capelli di Amedeo, con immensa gentilezza mentre il giovane si metteva a sedere e reclinava il capo in avanti per accogliere quel gesto, lottando contro le lacrime che minacciavano di rigargli le guance e contro l'emozione che gli serrava la gola. Le sue mani cercarono il petto ricoperto dalla tunica di Marius. Era troppo forte il desiderio di far scorrere le labbra sulla pelle marmorea del suo signore, in una scia di baci adoranti. Le labbra rosee si socchiusero in un respiro più profondo degli altri; il giovane alzò la testa con un movimento quasi felino, trascinante, e incontrò lo sguardo di Marius. Le iridi brune simili a granato parevano celare arcani antichi ed impenetrabili. Il potere insito in quello sguardo lo sopraffece. Armand serrò gli occhi al socchiudersi delle labbra fredde sulle proprie, baciando con trasporto il suo signore. Sotto il peso del corpo del vampiro, l'umano alzò involontariamente una gamba e la seta strusciò contro il suo fianco. La mano destra di Amedeo corse a sistemare una ciocca dei capelli chiari del maestro dietro l'orecchio; erano setosi e parevano vivi, sciogliendosi fino alle spalle in una morbida cascata color miele. Le sue labbra lasciarono intravedere visibili per un attimo i bianchi denti in un sorriso, la lingua rossa per un istante passò ad inumidire il labbro superiore, ma fu fermata, come animale intrappolato, tra canini aguzzi. Marius scoprì le parti nascoste di quel corpo che aveva imparato a conoscere; con adorazione, passò le dita tra i capelli profumati che giacevano sparsi sulla superficie morbida delle lenzuola. ''Esprimi i tuoi desideri, Amedeo''
Marius parlò con inflessione melodiosa, quasi vibrante, e con una punta di decisione nel tono, ma parve infinitamente dolce alle orecchie rapite di Amedeo. Gli attimi di felicità che aveva condiviso con lo scomparso Andrei gli restarono nei ricordi.
#my fanfiction#tvc#armand#marius#cose che scrivi quando hai 20 anni e sei in fissa con una saga letteraria#vampire chronicles#italian fanfiction#armand/marius#anne rice
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Di turismo e misticismo
Premessa
Quando il secondogenito aveva due anni e mezzo siamo entrati in una chiesupola montana di 35 m² (ad esser larghi). Era la prima volta che entrava in una chiesa; mentre ci guardavamo intorno abbiamo sentito canticchiare “tanti auguli attè, tanti auguli attè” e ci siamo voltati giusto in tempo per vederlo soffiare sulle candele votive spegnendone una mezza dozzina davanti agli occhi inorriditi di una vecchina devota. Già dalla prima volta, portarlo in chiesa regala sempre qualche perla inaspettata.
Prima parte
Un inedito quanto gradito interesse del piccolo per gli affreschi del (meraviglioso) palazzo Farnese di Caprarola è culminato con l’arrivo alla stanza degli angeli, nella quale siamo stati sommersi di domande tecnico-teologiche su gerarchie e poteri angelici a cui eravamo tutto sommato impreparati. Dopo un momento di silenzio che ci aveva illusi di averla sfangata, se n’è uscito con “ma sono più forti, gli angeli, i jedi o i pokemon d’acqua?”. La royal rumble culturale che non ti aspetti. Il dibattito ha tenuto banco per tutta la visita ai giardini esterni del palazzo (che sono grandini) senza arrivare ad una vera conclusione, spodestato solo alla vista di una fontana piena di lenticchie d’acqua che ha fortunatamente spostato il focus su “sembra prato, ma è acqua!”.
Seconda parte
Nel duomo di Orvieto la (meravigliosa) cappella di San Brizio ha inevitabilmente riacceso un certo interesse per angeli e dintorni. È stato particolarmente complicato spiegare il concetto di giudizio universale “ma perché gli angeli suonano la tromba?” “per annunciare la fine del mondo” “vuoi dire la fine dell’inferno, sono angeli” “no no, quella del mondo” “perché fanno finire il mondo? ma allora sono cattivi!” e così via.
Di nuovo, un attimo di quiete è stato mal interpretato come conclusione del dibattito teologico, e mentre girellavamo nei sotterranei della cattedrale è arrivato a bruciapelo un “Ma dio esiste?” una signora che stava passando a distanza d’orecchio si ferma, ci guarda e fa “Domanda impegnativa! Quasi resto per sentire la risposta.”
La mia consorte non si scompone e inizia a rispondere che alcune persone ci credono, altre no, proseguendo con un excursus sulla pacifica convivenza di credenze molto più positivista di quello che sarei stato in grado di trasmettere io. Il fatto che l’esistenza di un essere divino possa essere oggetto di dibattito scuote dal torpore il pragmatico primogenito (fanciullo di poche parole prevalentemente a causa della logorrea del fratello) che in maniera molto tranchant-razionalista commenta “ma scusa, se una cosa esiste in qualche modo si vede e uno lo sa che esiste” inconsciamente citandomi uno dei momenti migliori di Tim Minchin e guadagnando la stima imperitura dal su’ babbo.
Non ricordo più come ma dopo qualche tempo il discorso si sposta sui reperti storici del museo del duomo e (inevitabilmente) cade sui pokemon e il piccolo decide di precisare che “i pokemon sono gli antenati dei dinosauri”. Commetto il grossolano errore di mettere in dubbio la veridicità storica di questa affermazione. Il piccolo s’incazza, ma di brutto. “Voi avete detto che se uno crede in dio va bene anche se voi non ci credete e io non devo credere che i pokemon siano gli antenati dei dinosauri! Ma se io ci voglio credere?” Attimi di smarrimento. Il ragionamento non fa una grinza. Valuto brevemente se tirare fuori la teiera di Russel. Desisto. I dinosauri da programma ministeriale si fanno in terza elementare, abbiamo ancora un annetto e mezzo prima di fare figure di merda con le maestre. “Ok, se questo è quello che vuoi credere, va bene”
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dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi:
Inno all'amore
Se anche parlassi le lingue
Degli uomini e degli angeli,
ma non avessi Amore,
sarei come il bronzo che risuona
o il cimbalo che tintinna.
E se anche avessi il dono
Della profezia e conoscessi
Tutti i misteri e tutta la scienza;
se anche possedessi
una fede così grande
da trasportare le montagne,
ma non avessi Amore,
io non sarei nulla.
E se anche distribuissi
Tutti i miei averi ai poveri
e offrissi il mio corpo
perché fosse bruciato,
ma non avessi Amore,
niente di tutto ciò mi gioverebbe.
L’Amore è paziente, è benigno;
l’Amore non arde di gelosia,
non si vanagloria,
non s’insuperbisce,
non si comporta
in maniera sconveniente,
non persegue il proprio interesse,
non si indigna,
non nutre alcun risentimento
per il male ricevuto,
non si rallegra dell’ingiustizia,
ma gioisce della verità.
Tutto ammette, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
L’Amore non avrà mai fine.
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✨ ABILITÀ EXTRA-SENSORIALI ✨
"Ciascuno vede l'invisibile in proporzione alla chiarezza del proprio Cuore."
Rumi
Le abilità le hanno i 3/4 degli individui, sebbene talvolta non sono ancora ri-svegliate ed hanno il fine di far progredire solo se stessi.
Non sono i doni spirituali. Vedi art. del 02-07-2023.
1) Canalizzare attraverso il linguaggio verbale o scritto:
– Defunti;
– Angeli;
– Guide spirituali;
– Maestri spirituali;
– Fonte.
2) Chiarezze:
– Sentire;
– Sapere;
– Vedere;
– Udire;
– Profezia.
3) Radioestesia ossia captare vibrazioni.
4) Traghettare anime.
L’esperienza sensitiva spontanea è una ricezione di informazioni non attraverso i sensi fisici, ma bensì attraverso i sensi spirituali, non è collegata a nessuna malattia o disturbo mentale e nemmeno è accompagnata da alcuna perdita di contatto con la realtà circostante.
www.alchimiadellanima.com
SEI QUI PER IMPARARE E POI PER VOLARE
La Casa delle Farfalle
#abilità #sensibilità #sensipsichici #consapevolezza #coscienza #energia #armonia #autoguarigione #evoluzione
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► Triduo di preghiera per l'Italia, la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti (28, 29 e 30 luglio)
Carissimi amici, siccome la nostra Nazione ha tanto bisogno della protezione e benedizioni speciali del Nostro Signore e della Madre della Salvezza, e la Chiesa Rimanente e i Sacerdoti devono mantenersi forti e fedeli al Signore, vi invitiamo a partecipare a questo triduo di preghiera con la maggiore devozione e fervore possibili.
Si farà il quarto fine settimana di ogni mese.
Venerdì, Sabato e Domenica
(28, 29, 30 luglio)
Coroncina della Divina Misericordia qua,
Crociate di preghiera 96, 23, 38, 53, 70, 82, 83, 87,112, 113, 122, 143, cinque volte la crociata 132, Lit. n. 4, 96 e la Preghiera a San Michele Arcangelo.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera. O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime. Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola. Amen
Crociata di Preghiera (23), per la sicurezza di Benedetto XVI.
O Padre Mio Eterno, in nome del Tuo Figlio diletto, Gesù Cristo e della sofferenza che ha subito per salvare il mondo dal peccato, prego ora affinché tu protegga il Vicario Santo, Papa Benedetto, responsabile della Tua Chiesa sulla terra così che anche lui possa contribuire a salvare i Tuoi figli e tutti i Tuoi servitori sacri dal flagello di satana e del suo dominio di angeli caduti che camminano sulla terra per rubare le anime. O Padre proteggi il Papa in modo che i Tuoi figli possano lasciarsi guidare nel vero cammino verso il Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (38), preghiera di salvezza per la Chiesa Cattolica.
O Beata Madre della Salvezza, ti prego di intercedere per la Chiesa Cattolica in questi tempi difficili e per il nostro amato Papa Benedetto XVI, per alleviare la sua sofferenza. Ti preghiamo, Madre della Salvezza, di ricoprire i servi consacrati di Dio con il tuo Manto sacro in modo che ricevano la grazia per esser forti, leali e coraggiosi durante le prove che devono affrontare. Prega anche affinché si prendano cura del loro gregge in conformità con i veri insegnamenti della Chiesa Cattolica. O Santa Madre di Dio dai a noi, la tua Chiesa superstite sulla terra, il dono della leadership in modo che possiamo aiutarti a condurre le anime verso il Regno di tuo Figlio. Ti chiediamo Madre di Salvezza di tenere lontano l’ingannatore dai discepoli di tuo Figlio, nella loro ricerca di salvare le loro anime in modo che siano idonei a oltrepassare i cancelli del Nuovo Paradiso sulla terra. Amen.
Crociata di Preghiera (53), preghiera per la Chiesa Cattolica.
O Dio Padre, in nome del Tuo Figlio diletto, Ti prego di dare la forza e le grazie necessarie per aiutare i sacerdoti a sopportare la persecuzione che subiscono. Aiutali ad aderire alla verità degli Insegnamenti di Tuo Figlio, Gesù Cristo, senza mai negare, indebolire o falsare l’esistenza della Santa Eucaristia. Amen.
Crociata di Preghiera (70), preghiera affinché il clero resti saldo e fedele alla Santa Parola di Dio.
Caro Gesù, aiuta i Tuoi sacri servitori a riconoscere lo scisma che si sta svolgendo in seno alla Tua Chiesa. Aiuta i Tuoi sacri servitori a restare saldi e fedeli alla Tua Santa Parola. Non permettere mai che le ambizioni materiali offuschino il loro amore per Te. Dai loro le grazie per restare puri e umili davanti a Te e per onorare la Tua Santissima Presenza nell’Eucaristia. Aiutali a riconoscere la tentazione messa davanti a loro per distrarli. Apri i loro occhi affinché possano vedere la Verità in ogni tempo. Benedicili, caro Gesù, in questo momento, e ricoprili del Tuo Prezioso Sangue per proteggerli dal male. Dai loro la forza di resistere alle seduzioni di satana se fossero tentati dal fascino di negare l’esistenza del peccato. Amen.
Crociata di Preghiera (82), per la vittoria della Mia Chiesa Rimanente.
Gesù, Re e Salvatore del mondo, impegniamo il nostro onore, la nostra lealtà e le nostre azioni per proclamare a tutti la Tua Gloria. Aiutaci ad ottenere la forza e la fiducia per alzarci e dichiarare la Verità in ogni momento. Non lasciarci esitare o ritardare nella nostra marcia verso la vittoria e nel nostro piano per salvare le anime. Promettiamo il nostro abbandono, il nostro cuore e tutto ciò che possediamo affinché siamo liberati da ogni ostacolo per proseguire il nostro cammino sulla strada spinosa che conduce alle porte del Nuovo Paradiso. Ti amiamo carissimo Gesù, nostro amato Salvatore e Redentore. Ci uniamo in corpo, mente e spirito col Tuo Sacro Cuore. Riversa su di noi la tua grazia di protezione. Coprici col Tuo Prezioso Sangue affinché siamo pieni di coraggio e di amore per alzarci e proclamare la Verità del Tuo Nuovo Regno. Amen.
Crociata di preghiera (83) per l’attenuazione dei castighi. O caro Padre, Dio l’Altissimo, noi Tuoi poveri figli, ci prostriamo davanti al Tuo Glorioso Trono del Cielo. Ti supplichiamo di liberare il mondo dal male. Imploriamo la Tua Misericordia per le anime di coloro che provocano terribili sofferenze ai Tuoi figli sulla terra. Ti preghiamo di perdonarli. Ti preghiamo di sconfiggere l’Anticristo, non appena egli si farà conoscere. Ti chiediamo, caro Signore, di attenuare la Tua Mano del castigo. Ti supplichiamo piuttosto di accogliere le nostre preghiere e le nostre sofferenze per alleviare il dolore dei Tuoi figli in questo momento. Noi confidiamo in Te. Noi Ti onoriamo. Ti ringraziamo per il grande sacrificio che hai fatto quando hai inviato il Tuo unico Figlio, Gesù Cristo, per salvarci dal peccato. Noi accogliamo Tuo Figlio, ancora una volta, come Salvatore dell’umanità. Ti preghiamo di proteggerci. Proteggici dal male. Aiuta le nostre famiglie. Abbi pietà di noi. Amen.
Crociata di Preghiera (87) proteggi la nostra nazione dal Male O Padre, in nome del Tuo Figlio salvaci dal comunismo. Salvaci dalla dittatura. Proteggi la nostra nazione contro il paganesimo. Salva i nostri figli dai pericoli. Aiutaci a vedere la Luce di Dio. Apri i nostri cuori agli insegnamenti di Tuo Figlio. Aiuta tutte le Chiese a rimanere fedele alla Parola di Dio. Ti prego di mantenere i nostri popoli al sicuro dalle persecuzioni. Carissimo Signore, poni su di noi uno sguardo di misericordia, non importa il modo in cui ti offendiamo. Gesù, Figlio dell’Uomo, coprici con il Tuo prezioso sangue. Salvaci dalle insidie del maligno. Ti supplichiamo, Mio Dio, di intervenire e fermare il male dall’inghiottire il mondo in questo momento. Amen. Crociata di Preghiera (94) per curare la mente, il corpo e l’anima.O caro Gesù, mi prostro davanti a Te stanco, malato, nel dolore e con il grande desiderio di sentire la Tua Voce.Permettimi di essere toccato dalla Tua divina presenza affinché sia inondato dalla Tua Luce Divina nella mia mente, nel mio corpo e nella mia anima.Confido nella Tua Misericordia.Abbandono completamente il mio dolore e la mia sofferenza davanti a Te e Ti chiedo di concedermi la grazia della fiducia in Te, così che Tu mi possa guarire da questo dolore e oscurità. Potrò così rinnovarmi totalmente in modo da poter seguire la via della Verità e lasciare che Tu mi conduca alla vita nel Tuo Nuovo Paradiso.Amen.
Crociata di preghiera (97) – per Unire i Gruppi della Crociata di Preghiera O amata Madre della Salvezza, ti prego di unire, attraverso le Tue preghiere, tutto l’esercito rimanente di Dio, in tutto il mondo. Copri tutti i gruppi della Crociata di preghiera con la Grazia della Salvezza, riversata su di noi, attraverso la Misericordia di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Manda i tuoi Angeli a proteggere ciascuno di noi, e soprattutto, quei sacerdoti che conducono i gruppi della crociata di preghiera. Aiutaci a evitare le distrazioni, che causano divisioni tra noi, e proteggici con il dono della Tua armatura, così da diventare immuni agli attacchi, che dovremo sopportare, a causa del nostro amore per Gesù Cristo, in questa Santa Missione per salvare le anime. Amen.
Crociata (112) Per la grazia della salvezza
Carissimo Gesù, ti chiedo di ricoprire le anime di coloro che sono stati infestati da Satana con la Tua speciale Grazia di Salvezza. Libera le loro povere anime dalla crudele prigionia da cui non possono sfuggire. Amen.
Crociata di preghiera (113) Per sconfiggere il male nella nostra terra O Madre della Salvezza, vieni in mezzo a noi e copri la nostra terra con la Tua protezione. Schiaccia la testa alla bestia ed elimina la sua influenza malvagia in mezzo a noi. Aiutaci, tuoi poveri figli perduti, ad alzarsi e dire la verità, quando siamo circondati dalle menzogne. Ti prego, o Madre di Dio, di proteggere la nostra terra e di mantenerci forti, così da poter rimanere fedeli a Tuo Figlio, nel nostro tempo di persecuzione.Amen Crociata di Preghiera (122) Per la consacrazione al Preziosissimo Sangue di Gesù CristoCaro Gesù, Ti chiedo di consacrare me, la mia famiglia, gli amici e la mia nazione alla protezione del Tuo Prezioso Sangue. Tu sei morto per Me e le Tue Ferite sono le mie ferite mentre accetto con gratitudine la sofferenza che sopporterò nell’attesa della Tua Seconda Venuta. Soffro con Te, caro Gesù, mentre provi a riunire tutti i figli di Dio nel Tuo Cuore, per farci avere, così, la Vita Eterna. Ricopri col Tuo Sangue Prezioso me e tutti coloro che hanno bisogno della Tua Protezione. Amen
Crociata di Preghiera (143) Per proteggere la Missione di Salvezza. O Madre della Salvezza, proteggi questa Missione, questo dono di Dio per portare la Vita Eterna a tutti i Suoi figli in tutto il mondo. Ti preghiamo di intercedere in nostro favore, attraverso il tuo amato Figlio Gesù Cristo, per darci il coraggio di fare il nostro dovere di servire Dio in ogni momento, e soprattutto quando questo ci provoca sofferenza. Aiuta questa missione a convertire miliardi di anime, secondo la Divina Volontà di Dio, e a trasformare quei cuori di pietra in servitori d’amore di tuo Figlio. Concedi a tutti noi che serviamo Gesù in questa Missione la forza di superare l’odio e la persecuzione della Croce e di accettare la sofferenza che l’accompagna, con generosità di cuore e con la piena accettazione di ciò che potrà venire. Amen.
Recitiamo 5 volte la
Crociata di Preghiera (132) Rinunciare a Satana per proteggere questa missione.
Per salvaguardare questa Missione contro la malvagità di Satana, vi chiedo di iniziare a recitare questa potente preghiera per rinunciare a satana. Quando recitate questa Crociata d Preghiera, almeno due volte a settimana, contribuite a proteggere questa Missione di Salvezza e portare più anime nel Dominio del Regno di Dio:
O Madre della Salvezza, vieni in aiuto di questa Missione. Aiuta noi, il Piccolo Resto dell’Esercito di Dio, a rinunciare a Satana. Ti preghiamo di schiacciare la testa della bestia con il tuo tallone e di rimuovere tutti gli ostacoli nella nostra missione per salvare le anime. Amen.
Litania di preghiera (4) per attenuare le punizioni di Dio Padre. O Dio Altissimo, Ti supplichiamo di avere Misericordia per i peccati dei Tuoi figli. Ti ringraziamo per il dono della terra. Ti ringraziamo per il dono della vita umana. Noi abbiamo a cuore il Dono della vita. Noi accogliamo il Dono della vita. Ti ringraziamo per il Dono di Tuo Figlio, Gesù Cristo. Ti ringraziamo per il dono della Redenzione. Noi glorifichiamo la Tua Divinità. Ci abbandoniamo completamente davanti a Te, così che la Tua Volontà sia fatta sulla terra come in Cielo. Ti ringraziamo per il Dono dell’Illuminazione della Coscienza. Ti ringraziamo per la promessa della vita eterna. Accogliamo con gratitudine il Nuovo Paradiso. Ti supplichiamo di salvare tutte le anime, comprese quelle che Ti offendono e quelle che sono perdute per Te. Ti ringraziamo per l’Amore che dimostri a tutti i Tuoi figli. Ti ringraziamo per il Dono della Profezia. Ti ringraziamo per il Dono della Preghiera. Ti chiediamo di concederci la pace e la salvezza. Amen.
Crociata di Preghiera (96). Benedici e proteggi il nostro gruppo della Crociata di Preghiera.O Mio carissimo Gesù, benedici e proteggi noi che formiamo il Tuo Gruppo della Crociata di Preghiera, cosi da diventare immuni agli assalti malvagi del demonio e di tutti gli spiriti maligni che possono tormentarci in questa Sacra Missione per salvare le anime.Fa che possiamo rimanere leali e forti, mentre perseveriamo nell’annunciare il Tuo Santo Nome al mondo, e mai rinunciare alla nostra lotta per diffondere la verità della Tua Santa Parola.Amen
La Preghiera a San Michele Arcangelo
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia,
contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto.
Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi!
E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni,
che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
Amen.
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Le Opere del Natale: l'Adorazione degli angeli di Van Loo
Il dipinto del Natale che vi propongo oggi è la delicata Adorazione degli angeli dipinta da Charles André Van Loo nel 1751. Difficile rimanere impassibili dinanzi a questo dipinto, permeato da una tenerezza che non è possibile descrivere solo a parole. Nel dipinto a olio su tela, oggi appartenente al Brest’s Museum of Fine Arts, ad essere protagonista è la luce divina che proviene dall’alto e…
#antonietta bandelloni#art#artblogger#arte#bellezza#english#Le Opere del Natale#Michelangelo Buonarroti
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Aforismi sul Natale
Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi sul Natale, citazioni, massime, idee e pensieri sul Natale, la Natività, le feste natalizie, l'albero di Natale, a cura del blog Aforismi celebri.com Natale è la festa dell'infanzia. Abbiamo il diritto di domandarci se ci saranno ancora per lungo tempo notti di Natale, con i loro angeli e pastori, per questo mondo feroce, così lontano dall'infanzia, così estraneo allo spirito d'infanzia. Georges Bernanos Non c'è niente di più triste in questo mondo che svegliarsi la mattina di Natale e non essere un bambino. Erma Bombeck A Natale dobbiamo essere tutti più buoni, non più deficienti! Carl William Brown È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese. Charles Bukowski Buon Natale per diletto, Buon Natale con affetto, Buon Natale con amore, buon natale con tutto il cuore, e quando il Natale passerà, auguri per l'anno che verrà! Anonimo Tante persone sono come gli alberi di Natale. Hanno le palle solo per decorazione. Anonimo Anno del Signore 2023, questo è il primo Natale senza mia mamma che è venuta a mancare lo scorso ottobre, e posso assicurarvi che sono affranto, desolato, angosciato, triste, malinconico, ansioso, arrabbiato, timoroso e senza molta voglia né di festeggiare, né di vivere. Carl William Brown Disponiamoci al Natale con animo indulgente, affettuoso. I nostri denti, che troppo spesso stridono di rabbia, abbiano pace almeno in questi giorni. Fruttero e Lucentini Natale: giorno speciale consacrato allo scambio di doni, all'ingordigia, all'ubriachezza, al sentimentalismo più melenso, alla noia generale e a domestiche virtù. Ambrose Bierce Il Natale, bambini, non è una data. È uno stato d'animo. Mary Ellen Chase Il Natale serve a ricordare a quelli che sono soli che sono soli, a quelli che non hanno soldi che non hanno soldi, e a quelli che hanno una famiglia del cazzo che hanno una famiglia del cazzo! Charles Bukowski Pensiero natalizio farcito con un aforisma biblico. Polvere eravate, e polvere ritornerete. Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris. Per adesso accontentatevi della merda, e del panettone! Carl William Brown Dopo le feste di Natale mia moglie mi mette sempre a dieta, ma quest'anno non ho voglia di farla, e per protesta ho iniziato lo sciopero della fame! Bilbo Baggins Avevo letto da qualche parte che la vigilia e il giorno di Natale c'erano più suicidi che in qualunque altro giorno dell'anno. Evidentemente la vacanza non aveva niente a che fare con la Nascita di Cristo. Charles Bukowski Le feste costituiscono l'aspetto concettuale più importante di qualsiasi religione, e per i cristiani il Natale riveste ovviamente una somma importanza. Carl William Brown Vorrei poter mettere lo spirito del Natale all’interno di un barattolo e poterlo tirare fuori mese per mese, poco alla volta.. Harlan Miller
Massime, citazioni e aforismi sul Natale Nel corso del nostro anno triste e razionale, sopravvive una sola festività tra le antiche e allegre ricorrenze un tempo diffuse in tutto il mondo. Il Natale. Gilbert Keith Chesterton Il Papa: l’unico burocrate che non vede mai il proprio boss, nemmeno a Natale. Anonimo Caro, caro Natale, che hai il potere di ricondurci alle illusioni della fanciullezza, che ricordi al vecchio i piaceri della sua gioventù, che riconduci da mille miglia lontano il viaggiatore e il navigante al suo focolare, fra le pareti tranquille della sua casa! Charles Dickens Le nazioni ricche ed in pace vendono armi alle nazioni povere ed in guerra; poi a Natale raccolgono dei giocattoli da mandare ai bambini delle famiglie rovinate dai vari conflitti del pianeta. Carl William Brown Dove sono i bambini che non hanno l’albero di Natale con la neve d’argento, i lumini e i frutti di cioccolata? Presto, presto, adunata, si va nel pianeta degli alberi di Natale, io so dove sta. Gianni Rodari Era prossimo il Natale, in tutta la sua onestà cordiale e gioconda era la stagione dell'ospitalità, dell'allegria, della franchezza di cuore. L'anno vecchio s'andava preparando, come un filosofo dell'antichità, a chiamarsi intorno gli amici, e a morire dolcemente fra il suono delle feste e dei conviti. Charles Dickens E' Natale. Sono indeciso se sentire un grande senso di fratellanza o andare a sciare a Cortina. Altan Un'idea originale per Natale, un bel giubbetto esplosivo. Io li venderei liberamente nei negozi di regali e di articoli sportivi, e negli stores dei cinesi; quelli più potenti invece solo nelle armerie, e lì per acquistarli dovresti avere il porto d'armi! Carl William Brown Colui che ha una grande ricchezza in sé stesso è come una stanza pronta per la festa di Natale, luminosa, calda e gaia in mezzo alla neve e al ghiaccio della notte di dicembre. Arthur Schopenhauer Nietzsche diceva che senza crudeltà non c’è festa, e voi lo sapete bene che i potenti amano le feste, ma anche la gente comune non scherza, vedi l'entusiasmo che coglie più o meno tutti durante il Natale! Carl William Brown Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: sono molto amareggiato, ma Babbo Natale si è suicidato. Jack La Motta E così è Natale, per i deboli e i forti, per i ricchi e i poveri, il mondo è così sbagliato. E così è Natale, per i neri e i bianchi, per i gialli e i rossi, smettiamola di combattere. Buon Natale e felice anno nuovo. Speriamo sia un buon anno senza timori né paure. John Lennon, Yoko Ono Una mela per la vita, un'arancia per la ricerca, una stella di natale per la solidarietà, un uovo di pasqua per sconfiggere la leucemia, un concerto contro il cancro, una sottoscrizione per la sclerosi e una sfilata per sconfiggere l'Aids, ma per carità non dimenticatevi, almeno un penny per Guy Fawkes. (rivoluzionario inglese, un cattolico pacifista che stava per far saltare in aria il parlamento). Carl William Brown Odio il Natale! Soffro di Santa klaus-trofobia... Ciaci Kinder Se Natale è la festa della nascita, Pasqua è quella della rinascita. La promessa e la speranza affiorate di tra lo squallore della bruma invernale si compiono luminose nel rigoglio del verde e dei fiori di cui si veste la primavera nascente. G. Levi Della Vida Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mia madre mi portò a vederlo in un grande magazzino e lui mi chiese l’autografo. Shirley Temple Io ho sempre ritenuto il giorno di Natale come un bel giorno, un giorno in cui ci si vuol bene, si fa la carità, si perdona e ci si diverte: il solo giorno del calendario, in cui uomini e donne per mutuo accordo pare che aprano il cuore e pensino alla povera gente come a compagni di viaggio verso la tomba e non già come a un'altra razza di creature avviata per altri sentieri. Charles Dickens Le feste di natale servono soltanto a ricordarmi che non sopporto i miei parenti. Però, bisogna tenerseli buoni; altrimenti, quando muori, loro come foto sulla tomba mettono quella in cui stai facendo i gargarismi. Daniele Luttazzi Non desidero una rosa a Natale più di quanto possa desiderar la neve a maggio: d’ogni cosa mi piace che maturi quand'è la sua stagione. William Shakespeare Babbo Natale è una creatura con la forte vocazione all’azione clandestina. Già soltanto per il fatto che arriva quando noi dormiamo, non c’è alcun modo di vederlo al lavoro. L. Compagnone
Riflessioni, pensieri e provocazioni sul natale Vi sono molti atteggiamenti riguardo al Natale e alcuni il possiamo trascurare: il torpido, il sociale, quello sfacciatamente commerciale, il rumoroso (essendo il bar aperto fino a mezzanotte), e l’infantile. Ben diverso è quello del bimbo che crede ogni candela una stella, e l’angelo dorato spieganti l’ale alla cima dell’albero non solo una decorazione, ma anche un angelo. Thomas Stearns Eliot L'hai fatto per me! Allora grazie. Vorrà dire che metterò il tuo amante sulla lista di Natale, ma solo se riesco a trovare una lettera-bomba. Woody Allen S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento! Gianni Rodari Il compito di Babbo Natale è quello di alleviare ai bambini il peso della riconoscenza. Non c’è bisogno di ringraziare nessuno se è il Babbo Natale che fa i regali. B. Bettelheim E’ bene tornar bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino. Charkes Dickens A volte penso che ci aspettiamo troppo dal giorno di Natale. Cerchiamo recuperare in quel giorno i lunghi arretrati di bontà e di umanità di tutto l'anno. A me piace prendere il Natale un po' per volta, lungo tutto l'anno, e così mi lascio andare alla deriva fino al periodo delle feste ? lasciando che mi colgano di sorpresa? svegliandomi un bel giorno dicendomi all'improvviso: "Caspita, questo è il giorno di Natale!". David Grayson E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare un altro. Madre Teresa di Calcutta Se fossi un filosofo, scriverei una filosofia dei giocattoli per dimostrare che nella vita nient'altro bisogna prendere sul serio, e che il giorno di Natale in compagnia dei bambini è una delle poche occasioni in cui le persone diventano davvero vive. Robert Lynd Da un punto di vista commerciale, se il Natale non esistesse bisognerebbe inventarlo. Katharine Whitehorn Per fare un albero di Natale ci vogliono tre cose: gli ornamenti, l’albero e la fede nel futuro. Proverbio armeno Chi non gioca a Natale, chi non balla a Carnevale, chi non beve a san Martino è un amico malandrino. Proverbio https://www.youtube.com/watch?v=PZqmkNKDOps Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Mercatini di Natale in Italia Mercatini di Natale in Germania Barzellette sul Natale La favola del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Un Natale surreale Odio il natale (Umorismo) Storielle divertenti sul Natale Una favola per Natale e non solo A Christmas Carol by Charles Dickens Other books by Charles Dickens Fairy tales and other stories by Hans Christian Andersen Best Christmas songs videos and karaoke Christmas markets in England Christmas markets in America Christmas markets in Italy and Germany Christmas quotes 60 great Christmas quotes Christmas tree origin and quotes Christmas jokes Christmas cracker jokes Funny Christmas Stories Amusing Christmas stories Christmas food Christmas thoughts Christmas story Christmas in Italy Christmas holidays Christmas songs Christmas poems An Essay on Christmas by Chesterton Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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Citadel Diana: anche in Italia sappiamo fare le serie spionistiche
Quando gli spin-off sono meglio della serie originale. Succede in Citadel: Diana con Matilda De Angelis, in streaming su Prime Video.
Citadel è davvero un unicum nel panorama seriale contemporaneo. Un progetto che è partito nel 2023 con una serie ad altro budget con un cast stellare e la produzione affidata ai fratelli Russo, che hanno creato per Prime Video il loro universo narrativo condiviso. Questa volta niente supereroi, ma spie. Un genere che ben si presta ad un mondo espanso e tentacolare, che si snoda attraverso vari Paesi in giro per il mondo. Il primo ad avere questa responsabilità come spin-off è proprio l'Italia con Citadel: Diana.
Tra Manticore e Citadel Italia
Diana in azione
Quella di Citadel: Diana è la storia di Diana Cavalieri (Matilda De Angelis, convicente, reggendo tutto sulle proprie spalle), una giovane spia che lavora in Manticore e che forse sta facendo il doppiogioco per Citadel. Siamo nel 2030 a Milano, dove il Duomo è visibilmente distrutto e militari e polizia hanno presidi ovunque in giro per la città. La conosciamo in medias res, nel mezzo di una missione finita male, e quindi autori (Gina Gardini e Alessandro Fabbri) e regista (Arnaldo Catinari) vogliono farci capire subito di che pasta sono fatte la serie e la sua protagonista. Non siamo dalle parti né delle fiction né degli altri prodotti in streaming nostrani, ma si cerca di alzare l'asticella il più possibile. Presto scopriamo anche il passato di Diana: un trauma nel passato che l'hanno portata a diventare l'agente che è oggi con un salto temporale avanti ed indietro che ricorda molto la struttura del Citadel originale. Del resto, otto anni possono cambiare tutto.
Citadel: Diana, una spy story riuscita
A quel punto inizia una spy-story appassionante e coinvolgente, grazie soprattutto alla costruzione e all'approfondimento dei personaggi, che sono mossi come spesso capita nel genere spionistico da una vendetta personale oppure da una sorta di rivalsa, in cui sentimenti e razionalità creano un mix pericoloso. Accanto a Diana c'è la famiglia Zani (nominata nella serie madre), i rappresentati di Manticore Italia, ovvero il perfido boss Maurizio Lombardi (una conferma della sua bravura), la silenziosa moglie Julia (Thekla Reuten), dallo sguardo tagliente, e il figlio Edoardo (Lorenzo Cervasio, una bella scoperta da tenere d'occhio), idealista e allo stesso tempo progettista di armi all'avanguardia. Le loro strade si incrociano irrimediabilmente portando alla luce segreti del loro passato che avrebbero preferito mantenere sepolti.
Nel passato della protagonista c'è Gabriele
Parallelamente conosciamo la famiglia di Diana, ovvero la sorella Sara (Giordana Faggiano), totalmente all'oscuro del suo lavoro, fonte di frequenti litigi tra le due, e Gabriele (Filippo Nigro) che l'ha addestrata per diventare un'agente col piede in due scarpe. Proprio come nel serial originale, qui i doppi giochi spesso diventano tripli e i colpi di scena non mancheranno fino alla fine, quando i pezzi del puzzle saranno più chiaramente incastrabili.
I principali rappresentanti della famiglia Zani
La componente action è analogica, come ha dichiarato lo stesso regista, e ne guadagna il realismo della storia, pur mostrando una tecnologia all'avanguardia e un setting che spesso non ci appartiene e che proprio per questo è soddisfacente vedere sullo schermo. Si prova a mettere continuamente in scacco lo spettatore ed a riflettere su una situazione geopolitica globale, a partire dai rappresentanti di Manticore Francia e Germania, Cecile Martin e Wolfgang Klein, che portano un misto di lingue a donare ulteriore realismo al racconto.
Una programmazione anomala per la serie Prime Video
Quello che lascia perplessi di Citadel: Diana, oltre a qualche ingenuità di scrittura, sono i riferimenti ai cugini americani, presenti tra easter egg più o meno evidenti ma che avremmo voluto più incisivi per costruire un universo ancora più saldamente incastonato. A stupire è inoltre la programmazione: è evidente che sia stata scritta e pensata per una messa in onda settimanale, come Citadel, e che avrebbe continuato così a riempire le settimane in streaming fino a Citadel: Honey Bunny, lo spin-off indiano, in arrivo a dicembre.
Scegliere di pubblicare la stagione per intera denota, infatti, poca lungimiranza da parte della piattaforma. Perché non sfruttare al massimo i propri prodotti, invece di riconfermare quanto già fatto (in modo discutibile) con Mr. And Mrs. Smith (per restare in tema spy-story), nel quale era addirittura presente "la missione della settimana"? Certo è, che le modalità di release non inficiano di certo sulla qualità di Diana, che anzi continuiamo a lodare per il suo coraggio e per la sua spettacolare efficienza.
Conclusioni
Citadel: Diana è un interessante apporto dell’Italia al genere spy story, facendolo proprio e locale pur mantenendo la visione globale dei fratellI Russo, coi quali avremmo voluto qualche collegamento in più. Se l’originale era improntata sull’action e sulla perfezione scenica quasi asettica, qui si punta maggiormente sui rapporti tra i personaggi, senza però dimenticare la componente stunt estremamente curata. Un unicum nel panorama italiano che speriamo possa servire da lezione ad altri che si approcceranno alla serialità di genere. Matilda De Angelis guida un cast internazionale in parte, che conferma che, cambiando registro e ricercando i dettagli, si può fare qualcosa di (molto) buono anche da noi. Basta volerlo davvero.
👍🏻
Matilda De Angelis riesce a reggere il progetto sulle proprie spalle.
Maurizio Lombardi è una conferma di talento del nostro Paese, mentre Lorenzo Cervasio è da tenere d’occhio.
La componente action al servizio dei personaggi (e non viceversa).
La regia avvincente.
La storia si inserisce bene nel progetto Citadel…
👎🏻
…ma avremmo voluto qualche riferimento in più.
Qualche ingenuità di scrittura e recitazione su cui però soprassediamo volentieri.
La programmazione non settimanale lascia perplessi.
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